La nuova vita delle Procuratie

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La nuova vita delle Procuratie
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Sabato 7 Marzo 2015 Corriere del Veneto
VE
GUARDIA MEDICA
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Pellestrina
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La nuova vita delle Procuratie
Accordo fatto tra Comune e Generali. Dopo i lavori ci saranno uffici, fondazioni
organizzazioni scientifiche. Il Leone torna in laguna con spazi di rappresentanza
Uffici di lusso
Le Procuratie
vecchie sono
state la sede
delle
Assicurazioni
generali di
Trieste fino al
trasferimento a
Mogliano. Oggi
ospitano alcuni
uffici ma in
futuro il Leone
di Trieste vuole
rinforzare
anche la sua
sede di
rappresentanza (foto Vision)
La vicenda
 Comune e
Assicurazioni
Generali hanno
fatto un
accordo per
l’uso delle
Procuratie
 Il 70 per
cento può
essere
destinato a
fondazioni e
organizzazioni,
il 30 per cento
resta al Leone,
640 metri
quadri sono
concessi a Ca’
Farsetti
Era l’ultimo tassello da
incastrare nel complesso mosaico che compone piazza San
Marco ma, dopo anni di trattative, spesso burrascose, Comune e Assicurazioni Generali
hanno trovato l’accordo. La
nuova vita delle Procuratie Vecchie è fatta di uffici, sedi di rappresentanza, negozi dove oggi
ci sono. Nessuna residenza, come ipotizzato qualche anno fa.
Non cambieranno insomma le
destinazioni d’uso del corpo di
fabbrica più antico della piazza. Entro l’anno, partiranno i
restauri e, una volta terminati i
lavori, si insedieranno fondazioni, istituzioni culturali e di
ricerca nel 70 per cento degli
spazi. Nel rimanente 30 per
cento invece Generali manterrà
i propri uffici di rappresentanza, per non perdere quella «vetrina» privilegiata nella città
più famosa del mondo che le
VENEZIA
Assicurazioni occupano dal
lontano 1832, anno della loro
nascita. Ieri, il commissario
Vittorio Zappalorto e l’amministratore delegato Philippe Donnet hanno sigillato l’intesa che
porterà alla riapertura di spazi
che pochi, anche tra i veneziani
doc, hanno avuto la fortuna di
visitare. «Siamo lieti di poter
ridare nuovo impulso a un edificio unico al mondo che fa
parte della nostra storia e della
città», dice Donnet. «Il leone
delle Generali torna a San Marco - commenta Zappalorto grazie a questo progetto si arricchirà di valore e prestigio
tutta la piazza». Le Procuratie
Vecchie, 152 metri di fabbrica
ricostruita dopo un incendio
nel sedicesimo secolo, sono
per la quasi totalità delle Generali che vi mantiene un presidio dopo aver trasferito la sede
centrale a Mogliano. Da allora,
la maggior parte dell’immobile
è rimasta appunto chiusa. Sei
anni fa sembrava che la trattativa con Ca’ Farsetti potesse chiudersi con la possibilità per la
compagnia assicuratrice di ricavare appartamenti nel salotto buono della città in cambio
della cessione di spazi per le
sedi museali veneziane. Non se
ne fece però nulla e il confronto sembrava chiuso con un
braccio di ferro proprio sulle
destinazioni d’uso permesse in
piazza San Marco. Di recente,
alle Procuratie Vecchie si è riuscito ad insediare, in una porzione della proprietà delle Generali, l’ufficio di Unesco e si è
iniziato anche a discutere di
una vetrina di rappresentanza
anche per l’ong di Gino Strada,
Emergency. Da qui, è ripartita
la trattativa che ha portato all’accordo firmato ieri: per vent’anni, Ca’ Farsetti gestirà 640
di Alice D’Este
La spesa tra gli affreschi
l’ex Cinema Italia riapre
ma come supermercato
Sarà un punto vendita
Despar di ottocento metri quadri. E si svilupperà all’interno
dell’ex cinema Italia in Strada
nova. Frutta e verdura ma anche pasta e tisane entro fine
anno si compreranno tra le colonne antiche e gli affreschi restaurati del palazzo di proprietà della famiglia Coin. A darne
l’annuncio ieri Massimo Salviato, direttore appalti di Aspiag
Service (la concessionaria Despar per il Nordest): «L’apertura è in previsione per fine anno
– dice Salviato – aspettiamo solo che ci dicano “entrate” per
sistemare il punto vendita. Il
contratto? Stipulato più di due
anni fa. La proprietà sta restaurando lo stabile rispettando
tutti i dettami imposti dalla soprintendenza. Sarà un punto
vendita molto bello». L’investimento di Aspiag si aggira intorno ai 2 milioni di euro. «Ci teniamo molto – dice Salviato –
abbiamo sviluppato molti punti vendita a Nordest in questo
periodo, dal Friuli al Veneto, in
provincia di Venezia più d’uno
ma questo è il nostro fiore all’occhiello».
Salviato lo dice da uno degli
ultimi piani della costruenda
HTM, la Hybrid Tower Mestre
di via Torino (dove il negozio
Despar è già aperto), che ospiterà uffici, appartamenti, una
spa, una sala prove e molto altro. La sua costruzione è quasi
finita. Mancava solo la posa
dell’ultima parte: l’ultimo piano della torre che ospiterà il ristorante con vista panoramica
sulla laguna di Venezia e la copertura del tetto. Ed è stata fatta ieri. Issandola, fino a 75 metri grazie ad una gigantesca
gru. Costruirla a quelle altezze
sarebbe stato pericoloso e difficile.
E così gli impalcati, già assemblati, dei tre livelli che
compongono l’ultimo piano
sono stati posizionati sulla cima dell’edificio. Un momento
simbolico per il progetto sviluppato da Cervet srl, società di
promozione e sviluppo immobiliare di Mirano, diretta dall’imprenditore Francesco Fracasso. La torre sarà pronta per
fine aprile, inizio maggio. Poi
cominceranno i lavori interni.
«La giornata di oggi è simboli-
Trasformazioni
VENEZIA

Zappalorto
Nuovo
prestigio
per tutta la
piazza

Donnet
Impulso a
un pezzo
della nostra
storia
Torre
L’intervento di
Despar in via
Torino, la vista
dall’alto e il
cinema Italia
(Foto Errebi)
ca per Mestre - dice Fracasso abbiamo messo insieme in
un’unica struttura di 75 metri e
19 piani 6 funzioni integrate offrendo nuovi spazi di lavoro,
nuove abitazioni, servizi e punti di ritrovo per la cittadinanza». Dei 19 piani, infatti, cinque
saranno destinati al residenziale, tre al centro benessere, nove
0415267251
0415370877
041615985
041680111
Mobilità verde
Ferry boat
a gas liquido
sperimentati
dal Porto
VENEZIA La mobilità sostenibile,
no con un layout architettonico
diverso a seconda delle attività».
Qualcuno si è già detto interessato. Alcuni studi legali veneziani hanno chiesto informazioni per comprare gli uffici, altri imprenditori si sono
detti interessati agli appartamenti. Ogni ufficio (e ogni appartamento) sarà di circa 300
metri quadri, per un valore sul
mercato che supererà il milione di euro.
che non inquina ha trovato a
Venezia la sua fiera e pensatoio.
Dal vaporetto di Alilaguna
spinto a idrogeno, all’utilitaria
elettrica, sino al carrello elevatore a idrogeno. E poi le normative e le politiche a confronto nei casi italiani per favorire
la mobilità green. Nel Green
Mobility Show, alla seconda
edizione al Terminal 103 della
Marittima passeggeri, i contorni li ha disegnati, dopo i saluti
dell’ad di Vtp Events Roberto
Perocchio, il presidente dell’Autorità portuale di Venezia
Paolo Costa, sottolineando il
ruolo delle infrastrutture «che
devono essere sostenibili tanto
quanto i mezzi», dice. Qui si intravvede un altro tassello della
visione della nuova Porto Marghera di Costa che ha anticipato i quattro prototipi a gas naturale liquefatto (Lng) su cui il
Porto di Venezia vuole avere un
ruolo leader per l’innovazione.
Si parte dai servizi a terra. «Una
stazione sperimentale di rifornimento per navi e mezzi pesanti su gomma spinti da Lng;
poi un ferry, progettato assieme a Actv, e un rimorchiatore,
spinti a gas naturale liquefatto». Come dire: mezzi puliti,
certo, ma carburante green
sempre disponibile. Costa ha
richiesto un finanziamento europeo, che mette in rete i porti
del Nord Adriatico, Capodistria
compresa, in un’operazione da
7,4 milioni. La stazione di rifornimento a terra, dà occasione a
Costa di immaginare un diverso uso di un’infrastruttura essenziale oggi per la chimica a
Porto Marghera: la pipeline che
trasporta etilene, gas che viaggia nei tubi verso Ferrara o
Mantova a meno 160 gradi di
temperatura; più o meno come
il Lng. «C’è un’esperienza storica qui a Marghera di distribuzione di gas freddi, che è indispensabile per far decollare la
mobilità sostenibile», dice Costa. Quarto prototipo, infine,
dal valore di circa 40 milioni di
progetto, è la «Mama vessel», il
battello madre a gas liquido,
che dovrà trasportare i container dalla piattaforma off shore
alle banchine a terra. Il grosso
dell’investimento, qui, lo fa la
società di Rimorchiatori Panfido. Poi Alilaguna mette finalmente in cantiere il lancione a
idrogeno col progetto «Hepic»: «Che non sarà un prototipo, ma un mezzo in servizio
nella flotta Alilaguna (che conta già quattro mezzi elettrici,
ndr) che farà servizio dall’aeroporto alla Marittima», ha detto
la presidente di Hydrogen Park
Michela Coletto. La società
consortile partecipata al 70
percento da Enel, nel vaporetto
green ci ha investito 1,5 milioni
e dovrebbe essere pronta a ottobre in chiusura di Expo
Aquae. Gruppo Sapio dovrebbe
pensare a una stazione di rifornimento, ma un solo vaporetto
non giustificherebbe l’infrastruttura. Enel, invece, ha presentato la colonnina di ricarica
per auto elettrica in solo mezzora, in una stazione Eni nei
pressi di Roma. Il suo sogno? I
divi della Mostra del cinema
che arrivano in passerella a
bordo di auto elettriche
Enrico Bellinelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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metri quadrati a titolo gratuito.
Ma non solo, viene cancellato
un debito di 400 mila euro e
l’amministrazione riceverà un
contributo di 3 milioni di euro,
una tantum. Inoltre, il 70 per
cento della proprietà, una volta
riqualificata, sarà destinata a
scopi di interesse generale, ossia diventeranno la «casa» di
organizzazioni e fondazioni
che si occupano di cultura, ricerca scientifica, sociale e ambientale come anche di promozione dell’immagine di Venezia
nel mondo. Il restante 30 per
cento invece sarà utilizzato per
gli uffici di rappresentanza delle Generali e ad altre attività
compatibili con San Marco. Nel
sottotetto non si smantellano
gli appartamenti che già ci sono (vuoti) e li userà l’Assicurazione come foresteria.
Gloria Bertasi
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Guarda la
galleria
fotografica e il
video della
posa dell’ultimo
piano su
corriereveneto.it
Ca’ Bianca
Del Litorale
Al Doge
Alla Dogaressa
al direzionale e gli ultimi due
accoglieranno il ristorante panoramico con vista sulla laguna. «Abbiamo voluto un progetto misto, in cui si incontrassero diversi stili di vita e diverse
esigenze – dice l’architetto Flavio Albanese – la torre sarà un
luogo in cui abitare, lavorare,
fare shopping, prendersi cura
di sé, uscire a cena, divertirsi. E
questo si vedrà anche all’ester-