Certificati bianchi: il concetto e le esperienze
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Certificati bianchi: il concetto e le esperienze
Certificati bianchi: il concetto e le esperienze Questa brochure è stata realizzata nell’ambito del progetto europeo denominato EuroWhiteCert. Per maggiori informazioni sul progetto e sui suoi partecipanti si invita a visitare il sito web di EuroWhiteCert o a contattare il suo co-ordinatore all’indirizzo [email protected] 1 INTRODUZIONE La Commissione, il Parlamento e il Consiglio Europeo hanno dimostrato rinnovato impegno e interesse sul tema dell’efficienza energetica con l’emanazione di nuove direttive (si veda ad esempio la recente Direttiva 2006/32/CE su Efficienza e Servizi Energetici) e la pubblicazione del Libro Verde sull’Efficienza Energetica che indicano il meccanismo dei certificati bianchi come un possibile strumento da impiegarsi per la diminuzione dei consumi energetici. I certificati bianchi non sostituiscono, ma servono da complemento agli attuali meccanismi e programmi di politica energetica, avendo come scopo principale una riduzione del costo economico per il raggiungimento degli attuali e futuri obiettivi di risparmio energetico. La loro introduzione nasce dall’esperienza maturata attraverso altri strumenti di mercato correntemente in uso in Europa, quali, ad esempio, i certificati verdi e il sistema europeo di emission trading (EU-ETS). La presente brochure riporta sinteticamente l’esperienza maturata e le caratteristiche fondanti di questo meccanismo nelle versioni attualmente esistenti in diversi paesi europei e, a partire da queste, presenta criticamente le possibilità di implementazione di un sistema europeo di certificati bianchi. OBIETTIVI I benefici di un aumento delle azioni di risparmio energetico sono molteplici. La diminuzione della domanda di energia rende più affidabili i sistemi di approvvigionamento energetico, riduce le emissioni di gas a effetto serra e riduce l’inquinamento, mentre l’introduzione di nuove tecnologie a basso consumo potrebbe aumentare la competitività dell’Unione Europea, creando allo stesso tempo nuovi posti di lavoro. I certificati bianchi (CB) sono impiegati con l’intento di garantire l’effettivo ottenimento degli obiettivi di risparmio dichiarati, mentre l’eventuale possibilità di un loro scambio vuole favorire il raggiungimento di questi obiettivi in maniera economicamente conveniente. Principali benefici dei CB: • La certificazione garantisce l’effettivo raggiungimento dei risparmi dichiarati. • Consentire lo scambio di CB potrebbe ridurre i costi delle azioni di risparmio associate. • I CB potrebbero rendere accessibili potenziali di risparmio energetico non raggiungibili con altri strumenti di politica. • I CB possono ridurre la pressione sulla spesa pubblica. • I CB possono favorire la creazione di un mercato per le ESCO. Possibili controindicazioni: • I CB non garantiscono la diminuzione dei consumi energetici di un paese. • I costi di transazione legati ai CB potrebbero essere elevati. • I CB potrebbero favorire soltanto le soluzioni di risparmio più competitive sul mercato. • Un sistema europeo di CB potrebbe richiedere misure sostanziali di armonizzazione delle politiche energetiche in uso nei diversi paesi. IMPLEMENTAZIONE Sino a oggi i CB sono stati sempre associati a degli obblighi di risparmio. I soggetti obbligati (tipicamente distributori o venditori di energia) sono tenuti a farsi riconoscere da un ente terzo un numero di CB corrispondente a un obiettivo quantitativo di risparmio energetico. I CB sono emessi per progetti generalmente sviluppati dai soggetti obbligati o da Energy Service Companies (ESCO) quando i risparmi energetici da questi generati risultano aggiun- tivi rispetto allo scenario “business as usual”. Tali certificati possono essere impiegati dai soggetti obbligati per soddisfare gli obblighi di risparmio o essere venduti e acquistati dagli attori ammessi a partecipare a un eventuale mercato. Un meccanismo di CB non implica necessariamente l’introduzione della possibilità di scambio di certificati in un mercato. 1 2 PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA DI CERTIFICATI BIANCHI L’attivazione di un sistema di CB non è compito facile. Lo schema sottostante riassume le principali attività della fase di progettazione. Nomina di un organismo indipendente per l’emissione di certificati bianchi Definizione certificati: unità, tecnologie, eligibilità, validità, ecc. Formulazione regole del sistema: trading, parti coinvolte, obblighi, ecc. Creazione sistema di registrazione e sistemi di monitoraggio e verifica Formulazione regole di soddisfacimento degli obblghi; definizione delle sanzioni Organizzazione restituzione certificati da parte dei soggetti obbligati Durante la progettazione del sistema è necessario affrontare efficacemente una serie di questione chiave. • Come si possono definire obiettivi di risparmio appropriati? • A partire da quale periodo andranno raggiunti questi obiettivi? • Chi saranno i soggetti obbligati a realizzare questi obiettivi? • Come si può assicurare che gli utenti finali che finanziano il meccanismo ne ricevano effettivi benefici? • In quanto tempo gli obblighi dovranno essere soddisfatti? • Quale sarà il periodo di validità dei certificati? Saranno bancabili? Si potranno prestare? • Quali progetti e quali settori saranno ammessi alla certificazione? • Quali interazioni esisteranno con altri strumenti di politica energetica? • Come si eviterà che l’esistenza di altri strumenti possa portare a un doppio conteggio delle azioni di risparmio? • Quale sarà il sistema di misura e verifica dei risparmi più accurato, più semplice da applicare e meno costoso? • Come garantire indipendenza e competenza tecnica dell’ente certificatore? • Come assicurare una sufficiente liquidità del mercato di certificati istituito? • Come potrà il sistema favorire l’innovazione delle tecnologie per il risparmio energetico? • I programmi che agiscono sui comportamenti potranno essere certificati e valutati? ESPERIENZE IN EUROPA In Europa un certo numero di paesi ha già implementato un sistema di CB o sta seriamente considerando di farlo. Mentre in Italia i CB esistono da gennaio 2005, la Francia ha dovuto attendere il 2006. In Gran Bretagna i soggetti obbligati possono scambiare i certificati attraverso contratti bilaterali dal 2002. La Danimarca e l’Olanda stanno seriamente considerando di introdurre il sistema in un futuro prossimo. Nelle Fiandre (Belgio) sono in vigore obblighi di risparmio per i distributori di energia elettrica che però non possono scambiare i certificati. Nella maggior parte dei casi i soggetti obbligati sono i venditori di elettricità e di gas. Fanno eccezione Italia e Fiandre che hanno istituto obblighi di risparmio per i distributori. Obiettivo e periodo % della domanda annaule Danimarca 7.5 PJ/anno 2006-13 1.7% (fine periodo) Francia 194 PJ totali 2006-08 1% (media) Gran Bretagna 468 PJ totali 2005-08 1% (media) Italia 230 PJ totali 2005-09 0.5% (media) Olanda 65 PJ totali entro il 2020 1.8% (fine periodo) Paese 2 3 I settori e le tecnologie ammessi alla certificazione variano notevolmente. Mentre in Francia sono ammessi, almeno in linea di principio, tutti i settori non coinvolti nel EU-ETS, la Gran Bretagna si limita al settore domestico e impone che almeno il 50% dei risparmi siano ottenuti presso abitazioni di famiglie a basso reddito. Anche l’Italia ammette tutti i settori di uso finale dell’energia richiedendo, però, che i distributori di elettricità e gas realizzino almeno metà del loro obiettivo nei settori di competenza. MISURAZIONE E VERIFICA DEI RISPARMI ENERGIA CONSUMATA Misurazione e verifica (M&V) dei risparmi energetici realizzati sono l’elemento chiave da cui dipende l’efficacia di un sistema di CB. Tali risparmi non possono essere misurati direttamente, ma devono essere ricavati dal confronto dei valori (misurati o stimati) dei consumi di riferimento precedenti la realizzazione dell’intervento (la cosiddetta base line) e quelli a essa successivi. RIFERIMENTO ENERGIA RISPARMIATA MISURAZIONE PRESTAZIONI ENERGETICHE PRE-INTERVENTO POST-INTERVENTO La baseline può però non mantenersi costante a causa della variazione di alcuni dei parametri che la determinano, quali, ad esempio, i tempi di utilizzo o le prestazioni di una data apparecchiatura, le condizioni atmosferiche, la collocazione geografica, ecc.. Attualmente sono in uso diverse metodologie di M&V, ciascuna caratterizzata da un proprio livello di precisione e da un proprio costo; dalle meto- dologie analitiche in cui i risparmi sono calcolati dalla rilevazione in situ di pochi parametri, alle metodologie a consuntivo in cui i consumi sono misurati con apparecchi e personale dedicati prima e dopo l’intervento. Chiaramente, più la metodologia è sofisticata, più alti sono i costi associati. I costi d’impiego di metodologie di M&V complesse sono tipicamente troppo elevati per progetti di piccole o medie dimensioni. Per questo motivo sono stati sviluppati protocolli in cui i risparmi associabili a date categorie di intervento sono stabiliti a priori (ex-ante). I costi di verifica e di certificazione di questi interventi vengono così sensibilmente ridotti. Sino ad ora tre paesi hanno applicato metodologie ex-ante a molti progetti di piccole e medie dimensioni. A mo’ d’esempio si può considerare la valutazione standardizzata impiegata in Italia per i risparmi associabili all’installazione di una lampada fluorescente compatta, calcolati a priori sulla base di stime statistiche che tengono conto delle ore di utilizzo del dispositivo, della possibilità che questo sia danneggiato e/o inutilizzabile, della possibile “non addizionalità” dell’installazione. L’affidabilità e l’armonizzazione delle metodologie di M&V attualmente in uso (siano esse ex-ante o a consuntivo) è fondamentale per garantire l’affidabilità del sistema di certificazione ed evitare una perdita di credibilità in un possibile mercato di certificati. La standardizzazione di tali metodologie è possibile solo per alcuni tipi di intervento in specifici settori. Gli attori principali di un possibile sistema di CB possono essere: • • • • • Gli organi di governo, responsabili dell’implementazione del sistema e della nomina degli enti addetti al controllo del suo funzionamento. I venditori o i distributori di energia, solitamente scelti come soggetti obbligati a raggiungere predeterminati obiettivi di risparmio. Le Energy Service Companies (ESCO), che possono vedersi attributi CB per i progetti di risparmio energetico realizzati. Le co-operative immobiliari, che, tra le altre cose, possono realizzare interventi di ristrutturazione di edifici che portano all’emissione di certificati bianchi. I partecipanti all’EU-ETS, che necessitano di crediti per soddisfare gli obblighi stabiliti dal sistema di emission trading. 3 4 TRASPARENZA E LIQUIDITÀ DEI MERCATI DI CERTIFICATI I mercati di certificati sono generalmente istituiti con lo scopo di raggiungere predefiniti obbiettivi di risparmio al minor costo. Sufficiente trasparenza e liquidità sono però un prerequisito. L’efficienza economica di questi mercati si può infatti realizzare solo in presenza di consistenti opportunità di scambio e di un numero elevato di operatori che dispongono di sufficienti informazioni su prezzi e prodotti. La trasparenza e la liquidità di un mercato possono migliorarsi: • creando piattaforme di scambio che informano su volumi e prezzo delle transazioni, • allargando l’area geografica di riferimento e creando collegamenti con altri sistemi di certificazione, • consentendo (in maniera limitata) il prestito e la bancabilità dei certificati, • assicurando durata e consistenza della domanda (stabilendo ad esempio obiettivi di risparmio di lungo e medio termine) • creando un mercato del termine, • introducendo prodotti finanziari. INTERAZIONI CON ALTRI STRUMENTI DI POLITICA ENERGETICA I certificati bianchi possono interagire con altri strumenti per la politica energetica. Contribuendo alla generazione di risparmi addizionali i CB inducono una diminuzione della domanda di energia primaria e delle emissioni di gas serra collegate. Questo implica, ad esempio, che i CB possono abbassare i costi dovuti all’EU-ETS. Dal momento che gli obiettivi per la produzione di elettricità da fonti rinnovabili sono tipicamente espressi come percentuali della domanda complessiva di energia elettrica, i risparmi energetici indotti dai CB possono ridurre anche i costi per il raggiungimento dei questi obiettivi. Tuttavia se il calo nella do- manda di elettricità causato dai CB induce una diminuzione del prezzo dell’energia elettrica, i costi per il raggiungimento dei suddetti obiettivi possono aumentare nuovamente. I CB riducono il bisogno di introdurre incentivi economici per l’efficienza energetica, ma, allo stesso tempo, riducono i possibili introiti dovuti a tasse sul consumo di energia. Si raccomanda che misure quali diagnosi energetiche e campagne di informazione sull’esistenza di soluzioni per il risparmio energetico economicamente convenienti siano incrementate in concomitanza con l’introduzione di un sistema di CB. PROGETTI ESEMPIO Quali progetti per l’efficienza negli usi finali dell’energia possono essere certificati? Di seguito sono illustrati alcuni esempi di progetti già realizzati per i quali potrebbero essere emessi certificati bianchi (la descrizione riporta anche i soggetti realizzatori e i risparmi generati). Installazione di motori ad alta efficienza in una fabbrica del vetro in Portogallo. Anziché riparare i motori esistenti l’azienda ha installato motori nuovi e più efficienti realizzando un risparmio energetico complessivo di 144.060 kWh/anno. 4 5 PROGETTI ESEMPIO Promozione di lampade fluorescenti compatte Alcune municipalità francesi hanno promosso l’utilizzo di CFL. A Clermont Ferrand, città di 220.000 abitanti, l’agenzia per l’energia ADUHME ha deciso di distribuire 10.000 CFL. In totale 12.396 di queste lampade sono state vendute dai supermercati locali e dalle associazioni di categoria producendo un risparmio di quasi 6.000 MWh in 6 anni. Ristrutturazione di alcune scuole in Ungheria Il comune di Óbuda (distretto III di Budapest) conta 127.000 residenti e 108 edifici comunali di età compresa tra i 30-40 anni. Sei di questi edifici (scuole) sono stati ristrutturati sostituendo finestre per 4.721 m2, materiali isolanti nei muri perimetrali per 1.794 m2 e sui soffitti per 8.466 m2. I risparmi di energia primaria attesi dovuti alla ristrutturazione ammontano a 6276 GJ/anno, circa il 30% dell’energia primaria consumata prima dell’intervento. Breve Glossario • Addizionalità: i progetti certificati devono generare risparmi addizionali, che cioè non sarebbero stati ottenuti con gli strumenti di politica già esistenti. • Base line: andamento di riferimento dei consumi per il calcolo dei risparmi generati tramite un dato intervento. • Energia finale: contenuto energetico di una fonte di energia nel suo punto di utilizzo. • Valutazione ex-ante dei risparmi energetici: valutazione dei risparmi energetici generati tramite un intervento effettuata prima della sua realizzazione. • Valutazione ex-post dei risparmi energetici: valutazione dei risparmi energetici generati tramite un intervento sulla base di misure relative ai consumi registrati dopo la sua realizzazione. 5 6 EuroWhiteCert: agenzie e istituti di ricerca partecipanti Sostenitori http://www.eurowhitecert.org 6 EuroWhiteCert è supportato dalla Commissione Europea e da numerosi governi nazionali. Il progetto si svolge sotto gli auspici del programma Energia Intelligente per l’Europa (IEE) della Commissione Europea e di 15 agenzie nazionali: Austria – AEA, Agenzia per l’Energia Austriaca; Bulgaria – EnEffect, Centro per l’Efficienza Energetica; ESD Bulgaria Ltd, Energia per lo Sviluppo Sostenibile; Finlandia – VATT, Istituto Governativo per la Ricerca Economica; Francia – ARMINES, Organizzazione di ricerca a contratto della Ecole des Mines di Parigi; ADEME, Agenzia Francese per la Gestione dell’Ambiente e dell’Energia; Germania – ZSW, Centra di Ricerca sull’Energia Solare e l’Idrogeno; Grecia – CRES, Centro per le Risorse di Energia Rinnovabile; Ungheria – CEU, Dipartimento delle Scienze e delle Politiche Ambientali, Central European University; Italia - eERG Gruppo di Ricerca sull’Efficienza negli Usi Finali dell’Eneriga del Politecnico di Milano con il supporto di Leonardo ENERGY e la220; APAT, Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici; Paesi Bassi – Ecofys , azienda di consulenza internazionale specializzata sui temi della sostenibilità energetica; Portogallo – ISR-UC, Istituto di Ricerca sui Sistemi e la Robotica associato all’Università di Coimbra; Svezia – IIIEE, Istituto Internazionale per l’Economia Ambientale Industriale con il supporto di ELFORSK (Società di Ricerca e Sviluppo delle Aziende Elettriche Svedesi) e STEM (Agenzia per l’Energia Svedese); Regno Unito – ESD, Energia per lo Sviluppo Sostenibile con il supporto di DEFRA (Dipartimento per l’Ambiente, l’Alimentazione e gli Affari Rurali). Gli autori di questo documento sono i soli responsabili del suo contenuto. Esso non rappresenta l’opinione delle comunità europee. La Commissione Europea non è responsabile degli usi che possono essere fatti delle informazioni contenute nel documento.