Previdenza e tutele sociali: criticità e riforma della gestione
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Previdenza e tutele sociali: criticità e riforma della gestione
CoLAP Newsletter # 3-2015 Domenica, 07 Giugno 2015 In questo numero parliamo di: Due eventi per presentare: Riparte l’Italia con la Road Map del di CoLAP Emiliana Alessandrucci Previdenza e tutele sociali: criticità e riforma della gestione separata Inps di Luciano Giorgetti La Formazione del professionista fra etica, obbligo e convenienza di Giuseppe Bruni e Nicola Testa Sviluppo dei coordinamenti regionali e Consulta delle professioni di Lucia Fani La certificazione delle competenze in Italia Via Gallonio, 18 - Roma - 00161 www.colap.it nel qualificazioni quadro di europeo Riccardo delle Mazzarella Parliamo di... nuove professioni: Interior Designer Eccoci ad un nuovo appuntamento con la Newsletter CoLAP di Maggio. Carissimi, In questo numero troverete altri interessanti articoli sulle tematiche affrontate a Sabaudia (10-11 aprile), durante i tavoli di lavoro. Ancora una volta spunti di riflessione, che racchiudono proposte concrete, che comporranno la nostra Road Map, approvata in via definitiva durante il recente consiglio direttivo. Nei prossimi mesi, ci attendono infatti molti appuntamenti importanti, per far sì che le nostre proposte diventino operative, emendamenti: fatti! Il prossimo 23 Luglio, presso la Camera dei Deputati, ci sarà l’evento di presentazione ufficiale, della nostra road map alla politica, aperto solo ai professionisti iscritti alle associazioni aderenti. Sarà l’occasione per presentare le nostre istanze, dialogare e farci conoscere come forza capace e costruttiva di questo Paese per presentare alla politica le nostre proposte. Questo appuntamento pre-estivo ci darà gli spunti e il link necessario per darci appuntamento tutti insieme il 20 Novembre, nel grande evento delle associazioni CoLAP, in cui ci saranno spazi espositivi, sale riunioni e occasioni di confronto e dimostrazioni. Inviteremo il Governo e tutte le forze politiche ad ascoltare le nostre proposte e conoscere meglio il nostro mondo nella sede che già ci ha ospitati: Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma. Tutto questo Questo e nell’ottica tanto altro di troverete creare in occasioni questo di numero. incontro Continuate e a confronto seguirci anche per sui crescere nostri canali insieme. social. Buona lettura a tutti “Due eventi per presentare: Riparte l’Italia con la Road Map del CoLAP” di Emiliana Alessandrucci - Presidente CoLAP Il lavoro che abbiamo fatto insieme ai Presidenti delle Associazioni aderenti al Colap, a Sabaudia il 10 e 11 Aprile 2015, ha prodotto delle proposte interessanti e di valore; è stata un’esperienza unica veder lavorare ognuno con le sue competenze, convinti che il grande obiettivo era pensare a delle proposte costruttive in grado di supportare la ripresa del nostro Paese. In quel ricco ed ordinato pensatoio ha preso forma la nostra road map, quella strada con curve larghe e strette in grado di far terminare la salita, e lasciar pensare che tutte le mete sono raggiungibili se percorse con dedizione, passione e determinazione. Abbiamo la presunzione di proporre, e di essere compatti nel farlo. Ora la road map sarà ricostruita e strutturata, e abbiamo deciso di organizzare due eventi importanti di lancio; uno il 23 di luglio a Roma presso la Camera dei deputati, e l’altro grande evento il 20 Novembre all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, dove ci sarò spazio anche per gli eventi associativi. L’appuntamento del 23 luglio sarà l’occasione per presentare la road map in primis ai nostri interlocutori più vicini, quelli con cui ci confrontiamo, litighiamo, costruiamo tutti i giorni e poi a Novembre nel grande evento delle associazioni Colap a tutti gli stakeholder. Ecco che nasce da questa volontà l’idea di invitare senatori ed onorevoli interessati ai nostri temi a Riparte l’italia con la road ma p del Colap il 23 luglio, alla Camera dei Deputati aperto solo ai professionisti iscritti alle associazioni aderenti. Sarà l’occasione per presentare le nostre istanze, dialogare e farci conoscere come forza capace e costruttiva di questo Paese. All’apertura dei lavori sarà lanciato in anteprima il video: “Riparte l’Italia" Si parlerà di : o Previdenza e tutele sociali: La previdenza per i dipendenti e per la Gestione separata: contribuzione, tutele sociali, rendimenti. o Formazione e politiche attive: fondi interprofessionali, nuova programmazione del FSE, Garanzia Giovani, cassa integrazione in deroga e ammortizzatori sociali. o Regioni: decreto 13/13 e rapporto con la legge 4/13; la consulta delle professioni presso le varie Regioni e le leggi regionali; iniziative CoLAP per i coordinamenti Regionali o Europa: la nuova direttiva qualifiche e gli EQF: liberalizzazioni e professioni. o Politiche fiscali e politiche del lavoro: la riforma del de minimi, job act, società professionali, contratti di rete, il contratto di lavoro nazionale e il ruolo delle associazioni. o Presenteremo anche i progetti e i risultati dei tavoli di proposte avviati presso: La Funzione Pubblica: il contributo delle professioni associative alla riforma della PA e all’agenda semplificazione Il Ministero della Salute: le professioni sanitarie e le professioni associative confini e potenzialità Il MIBAC: le professioni associative come strumento di sviluppo per il mondo dei beni culturali RIPARTE l’Italia con la roadmap del CoLAP @CoLAP_Nazionale #RIPARTELITALIA #RoadmapCoLAP #siamofiduciosi Save the date! 23 Luglio Sala del Refettorio - Camera dei deputati 20 Novembre grande evento CoLAP, Ateneo Pontificio Regina Apostolorum E’ necessaria la prenotazione a [email protected] Previdenza e tutele sociali: criticità e riforma della gestione separata Inps di Luciano Giorgetti - Consigliere ANCOT Questo il tema trattato dal nostro tavolo di lavoro a Sabaudia nei giorni 10 e 11 Aprile scorsi. Un tema scottante e pieno di inquietanti prospettive ai fini pensionistici soprattutto per i giovani che si apprestano ad iniziare il loro percorso lavorativo autonomo professionale. Si è partiti da una analisi storica della gestione separata istituita con la Legge 8/8/95 n° 335, partita con una aliquota del 10% nel 1996 e arrivata nel 2012 al 27,72%, aliquota questa bloccata negli anni successivi e nel 2015 per i soli lavoratori autonomi con partita iva: La legge Fornero. La Legge 92/2012 aveva previsto un innalzamento dell’aliquota contributiva progressiva fino al raggiungimento del 33,72%nel 2018. Grazie alle pressioni del Colap si è riusciti a congelarla al 27,72% ma non si è risolto il problema: non vi è contezza, di gestioni previdenziali che non richiedono aliquote così alte! Di sicura evidenza inoltre la criticità rappresentata dai soggetti presenti all’interno della gestione separata che hanno modalità di pagamento del contributo diverse: I lavoratori autonomi, partita iva, pagano interamente con possibilità di rivalsa in fattura del 4%; I parasubordinati pagano un contributo che per 2/3 è a carico del committente e per 1/3 è a carico del lavoratore. Si ritiene ormai necessaria e non più differibile una revisione organica della gestione separata al di là di interventi sì utili ma tampone come il blocco delle aliquote contributive. E’ stata pertanto elaborata una proposta Colap che rispecchia e rispetta le aspettative dei soggetti interessati ed ha lo scopo di armonizzare le loro regole a quelle degli altri lavoratori. Questi i punti salienti: Separazione nella gestione separata tra lavoratori autonomi – professionisti (vere partite iva) e lavoratori parasubordinati ovvero creare una gestione per soli lavoratori autonomi professionisti; Riduzione per i lavoratori autonomi professionisti gradualmente e fino al 2018 dell’aliquota contributiva al 24% ovvero blocco al 27,72% in via definitiva; Introduzione dell’istituto della reversibilità, della ricognizione e della prosecuzione volontaria che potrebbe anche risolvere il problema dei contributi silenti; Rivalsa ferma al 4% ovvero aumento al 6% come per gli iscritti alle casse di previdenza; Tutele piene al pari degli altri lavoratori; Riconsiderazione dei fattori legati al rendimento; Contribuzione ridotta per i giovani che lo richiederanno per il primo periodo (3 o 5 anni) di esercizio della professione e proporzionale al reddito. La struttura di questa proposta è sostanzialmente mutuata da quella che l’Ancot (Associazione nazionale consulenti tributari) lanciò nell’evento Colap del 2012 e che è stata consegnata al nuovo direttore dell’Inps Boeri in occasione dell’incontro avvenuto ai primi di Maggio 2015. Esiste un problema di regole, di tutele, di aliquote e soprattutto di pensione: in tempi non sospetti l’ex direttore dell’Inps Mastrapasqua si lasciò scappare “ se dovessimo dare le simulazioni della pensione ai soggetti gestione separata rischieremmo un sommovimento sociale “. Non sarebbe più funzionale ed utile liberalizzare dal 2018 la gestione separata almeno per i lavoratori autonomi – professionisti dando loro la possibilità di scegliersi e crearsi autonomamente le prospettive previdenziali? Se le cose stanno come paventato da Mastrapasqua sembrerebbe una soluzione interessante. Con queste richieste, chiediamo al governo e più in generale alla politica che si facciano carico del problema che è oltretutto etico e di giustizia sociale. Bisogna provvedere al più presto se non si vuole creare una massa futura di nuovi…poveri affamati dal contributivo e dalla gestione separata. Luciano Giorgetti Coordinatore Tavolo di lavoro, Previdenza e Tutele sociali – Consigliere ANCOT La Formazione del professionista fra etica, obbligo e convenienza di Giuseppe Bruni Presidente APCO Nicola Testa - Presidente UNAPPA I Professionisti sono fra gli attori principali dell’economia, al pari degli imprenditori e dei lavoratori dipendenti. Non vanno confusi con le cosiddette “Partite Iva” che è un’attribuzione fiscale e che l’O.P. rappresenta, troppo sbrigativamente, come “precariato”, “sistema elusivo”, “ambito di abuso del lavoro”. La Legge 4/13 riconosce i lavoratori della conoscenza quali Professionisti a pieno titolo ed ora occorre dar corso in tutto l’ordinamento alle coerenze che ne discendono. La formazione permanente del Professionista fra dovere etico e obbligo S’è detto che uno degli aspetti fondamentali della Legge n. 4/13 è la tutela del fruitore dei servizi del Professionista. Ed è vero. Anche per questo la Legge si preoccupa di dar evidenza alle loro competenze professionali e di consegnarne il compito dell’attestazione alle loro Associazioni, le più interessate al mantenimento di un’alta reputazione per tutta la categoria. Tuttavia la tutela del fruitore dei servizi del Professionista è conseguibile attraverso una qualificazione professionale che lo mantenga al passo con l’evoluzione dei bisogni e delle competenze necessarie a soddisfarli. Attraverso un aggiornamento continuo, con la formazione permanente: un impegno etico per il professionista, prima che un obbligo di legge. Sì, perché l’adempimento all'obbligo della formazione permanente è tra i cardini della Legge 4 la quale si garantisce tale condizione ascrivendo in capo al Rappresentante Legale dell’Associazione ( caso unico ) la responsabilità del mantenimento di quella qualificazione professionale con l’assolvimento dell’obbligo alla formazione permanente. All’evento CoLAP di Sabaudia un Gruppo di Lavoro ne ha fatto tema di approfondimento. Una cultura da acquisire, il suo sostegno da procurare Non c’è in Italia una cultura della formazione degli adulti e la formazione permanente viene spesso vissuta come un obbligo pesante (quando la legge lo stabilisca) e non come consapevolezza della necessità di mantenersi aggiornati e performanti. Né ci sono per i Professionisti agevolazioni dello Stato e dell’Unione Europea a sostegno della loro formazione permanente, contrariamente a ciò che è disponibile per molte altre categorie: quella dei lavoratori è finanziata dal FSE, quella per manager e imprenditori lo è da apposite strumentazioni quali i cosiddetti Fondi Paritetici: Fondoprofessioni (per i Professionisti ordinisti) Fondirigenti (Per i Dirigenti) Fondimpresa (per la Formazione all’interno dell’Impresa) ecc. Il loro intervento finanziario è consentito dal versamento dello 0,30, dirottato direttamente ai Fondi dalla contribuzione versata all’Inps dalle imprese. I Professionisti di cui alla Legge 4/13, invece, la formazione se la pagano per intero. Non si trascura qui il fatto che le imprese costituite da Professionisti sono nella condizione di versare lo 0,30 per la formazione e presumibilmente esse già lo versano all’INPS, ma non sappiamo a quale Fondo interprofessionale lo 0,30 venga destinato, né quanto venga fruito. C’è, tuttavia, da ritenere che siano pochissimi quelli che utilizzano questo strumento per carenza di consapevolezza dell’opportunità e, probabilmente, anche per le difficoltà burocratiche. Le richieste Osservazioni e approfondimenti, questi, da cui il GdL Formazione ha ritenuto di trarre alcune conclusioni, punti di una piattaforma di rivendicazioni da presentare al Governo e al Parlamento, per dare coerenza all’affermata importanza del ruolo dei “portatori di conoscenza” per l’economia e la società: Allargare il diritto di partecipazione alla formazione finanziata anche al Professionista singolo. Affermare il diritto allo STORNO DELLO 0,30 o analogo, DEI VERSAMENTI EFFETTUATI alla Gestione Separata dell’INPS, da finalizzare all’Alta Formazione permanente dei professionisti, SENZA ALCUN AUMENTO DI ALIQUOTA. Effettuare tale versamento a un Fondo apposito chiedendone la costituzione all’Inps o, preferibilmente, ad uno dei Fondi esistenti. Delegare al CoLAP e ottenere presso il Fondo prescelto la rappresentanza di questa categoria di Professionisti. Farvi convergere anche lo 0,30 versato dalle società di professionisti, agevolandone la fruizione per la formazione dei professionisti soci, dei loro dipendenti e collaboratori. Agevolare da subito i Professionisti con società nell’accesso ai benefici del Fondo, per la formazione Permanente La strumentazione per effettuare la formazione finanziata Organizzare e gestire la formazione per il professionista è dare concretezza e qualità a tale attività, ma è necessario avere presente alcune condizioni. L’accreditamento dell’Ente di formazione è indispensabile condizione all’accesso al finanziamento per la formazione. L’accreditamento è regionale, anche se sembra si stia ipotizzando un accreditamento “pluregionale” Tradizionalmente il FSE è uno degli strumenti disponibili. Ora c’è la nuova programmazione per i prossimi 7 anni 2014-2020. Rimane da chiarire (e da affermare) la possibilità di accesso ai piani (Assi) di formazione da parte del professionista in termini e secondo percorsi da stabilire. Le normative e gli stati di avanzamento della nuova programmazione sono molto differenziati da Regione a Regione. Il GdL ha proposto alla Presidenza del CoLAP, l’istituzione di un Osservatorio permanente per monitorare con continuità l’evoluzione della situazione nelle Regioni in rapporto alla normativa europea e coordinare le azioni da intraprendere verso le Istituzioni. Garanzia Giovani Si tratta di una misura formativa di politica attiva, un’esperienza di orientamento al lavoro. Nella sostanza, un’esperienza di formazione per l’inserimento/reinserimento lavorativo. Occorre, in parallelo, avere ben presente che non è un rapporto di lavoro. Si rivolge ai giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni, residenti in Italia – cittadini comunitari o stranieri extra UEregolarmente soggiornanti, inoccupati, non iscritti a scuole o università, a corsi di formazione, inclusi i percorsi di tirocinio extracurriculari. Il GdL ha formulato, al proposito, alcune proposte da avanzare alle Istituzioni da parte del CoLAP: Avviare processi di informazione e inclusione del sistema associativo come bacino occupazionale potenziale per i giovani. Allargare la possibilità di utilizzo della garanzia giovani al professionista anche individuale quale titolare degli interventi per la formazione dei Giovani, cui accedere indipendentemente dall’iscrizione alla Camera di Commercio, nell’attesa della riforma dei centri dell’impiego. Partecipazione alle Giornate per l’orientamento Ammissione ai bandi. Proposte finali Il raggiungimento, talvolta anche solo la possibilità della proposta, di tali obiettivi passa inevitabilmente dalla creazione di alcune condizioni. Al GdL ne sono apparse chiare alcune: Elaborare ed attuare un Piano di vasta portata adeguato a far conoscere ai Professionisti, alle loro Associazioni, alle Istituzioni, ai fruitori dei servizi dei Professionisti la Legge n. 4/2013. Fa certamente parte di tale Piano la costituzione in ogni Regione del Comitato regionale CoLAP e il far agire tale articolazione organizzativa del CoLAP nel contesto regionale verso le Istituzioni (Regione, CCIAA, ecc) lungo direttrici uniformi e coordinate dal CoLAP stesso. Stimolare le Università, i Centro per l’Impiego anche sulla legge 4/2013, In attesa che la formazione anche per i professionisti sia finanziata almeno in parte, ottenere che sia possibile la deduzione dell’esborso sostenuto dal Professionista per la formazione Rimuovere le preclusioni, rendere coerente il sistema Affermare l’essenzialità della formazione permanente del Professionista da parte della Legge 4/13 è funzionale alla necessità della più alta tutela del fruitore dei servizi del Professionista ed è indispensabile. Altrettanto indispensabile è che al Professionista la cui qualificazione professionale è attestata a norma della stessa legge non sia precluso l’accesso ad ogni forma di attività e quindi neppure a quelle “tutelate” dai bandi di gara degli appalti. Preclusione grave, incongrua e generalizzata ai Professionisti normati dalla Legge 4/13. Si individua, pertanto, nel CoLAP lo strumento più idoneo ad agire per conto di tutte le Associazioni per rimuovere le preclusioni o le inadempienze così largamente praticate anche dalle Istituzioni rispetto a tale diritto e occorre che CoLAP agisca con determinazione e con tutta la forza della compattezza delle Associazioni aderenti. La consapevolezza della convenienza Non sfugga poi l’incongruenza un po’ paradossale che lo Stato e l’Unione europea sovvenzionino –e giustamente- la formazione praticamente di ogni categoria di lavoratori, ma nulla sia previsto per i “knowledge workers”. Ciò mentre l’U.E. attribuisce all’economia della conoscenza il ruolo di motore di una riconquista della competitività dell’area europea. Oltre all’evidente necessità di una maggiore coerenza fra ciò che si proclama e ciò che si attua soprattutto a livello delle Istituzioni, può esser utile a tutti avere una più chiara visione della convenienza economica di un corpus sociale di tale importanza, quello dei “knowledge workers” preparato e in linea con l’evoluzione dei tempi. Giuseppe Bruni – Nicola Testa – Coordinatori Tavolo di lavoro “Formazione e politiche attive” Presidente Presidente APCO UNAPPA Sviluppo dei coordinamenti regionali e Consulta delle professioni di Lucia Fani - Vicepresidente CoLAP Sabaudia 10 e 11 Aprile, due giorni in cui le Associazioni Professionali di Categoria CoLAP, si sono riunite per studiare, confrontarsi e formulare proposte concrete, su cui articolare la visione e l’intervento del CoLAP nel mondo politico italiano. Le Associazioni hanno lavorato intensamente nei workshop, che hanno visto l’esame dei temi fondamentali che riguardano la politica professionale. Il gruppo di lavoro delle Regioni, ha preso in esame con molta attenzione la legge 4/2013, il decreto 13/13 e il decreto interministeriale 22.1.15. Sono state affrontate con molta attenzione le problematiche, gli spazi di intervento e le necessità che sono emerse dal coordinamento di un articolato e complesso sistema normativo, che non potrà comunque prescindere dal sistema di riconoscimento delle qualifiche, così come stabilito dalle direttive europee. L’intervento del Colap e la sua presenza attraverso una strategia politica territoriale, sarà dunque fondamentale per conferire il dovuto riconoscimento alle attestazioni rilasciate dalle associazioni di categoria, perché queste abbiano una validità di attestazione ai sensi della legge 4/13 e costituiscano un documento di validazione ai sensi del Dlgs 13/13 e del decreto interministeriale 22.1.2015. E’ stato sottolineato che le associazioni iscritte al Mise, debbano essere sentite prima che le professioni di cui alle legge 4/2013, (in caso siano presenti nei repertori regionali), vengano inserite nel Repertorio Nazionale, questo al fine di validare il profilo professionale da inserire nel Repertorio stesso. E’ stata presentata la proposta che vengano inserite nel Repertorio Nazionale, qualora associazioni (rappresentanti la stessa professione) ne facciano richiesta, quelle professioni rappresentate da Associazioni iscritte al MISE e/o al CoLAP, con descrizione dell’attività e delle sue caratteristiche. Il profilo deve essere elaborato dopo avere sentito l’associazione o le associazioni di riferimento. Questo anche nel caso in cui non vi siano qualificazioni regionali relative a quella professione. L’articolazione tra i Colap Regionali e il Colap Nazionale, diviene quindi sempre più importante per un’azione politica attiva su tutto il territorio nazionale, per conferire l’effettivo valore nel mondo del lavoro delle attestazioni rilasciate dalle associazioni. Tutto questo per far si che il CoLAP e le Associazioni iscritte al MISE (nell’elenco delle associazioni con facoltà di attestazione), diventino enti titolati ad individuare e validare le competenze relative alle professioni da loro rappresentate. Il gruppo di lavoro si è confrontato sull’ importanza di attivare la Consulta delle Professioni nelle varie regioni, cercando di verificare e identificare i requisiti comuni di accesso alla stessa, così da renderli più omogenei su tutto il territorio Nazionale. Infine è stata ribadita la necessità di richiedere alle Istituzioni l’utilizzo di una terminologia rigorosa, che sia conforme nelle diverse leggi e provvedimenti amministrativi. Proposte concrete per una politica attiva, formulata da professionisti competenti, che chiedono alla politica interventi precisi e trasparenti. di Co-coordinatrice Lucia – Fani del tavolo Presidente di lavoro: Assocounseling Regioni La certificazione delle competenze in Italia nel quadro europeo delle qualificazioni di Riccardo Mazzarella - Ricercatore ISFOL Il riferimento primario per la comprensione del lungo e complesso processo di innovazione, promosso in sede comunitaria, dei sistemi di apprendimento e di sviluppo della mobilità, è costituito dall'insieme di strumenti regolatori, messi a punto dalla Commissione e dal Parlamento europeo (Direttive, Decisioni e Raccomandazioni), in tema di trasparenza dei titoli e delle qualificazioni, di qualità dei percorsi di istruzione e formazione e di innovazione dei contesti di apprendimento, che disegnano nel loro insieme un sistema integrato di opportunità di apprendimento rivolto a rendere concretamente agibili le strategie del lifelong learning. L’esigenza europea di concatenare la strategia dello sviluppo dell’apprendimento permanente con quelli della mobilità, nasce dalla “constatazione” che non sia più sostenibile una prospettiva in cui la condizione di apprendimento per un individuo sia tutta concentrata nelle prime fasi vita, ma piuttosto che tale condizione sia praticata lungo tutto l’arco della vita stessa di un individuo: non solo, non soltanto, come pratica di alternanza di momenti di lavoro a momenti di apprendimento, ma anche, e soprattutto, come prassi costitutiva delle esperienze individuali. L’apprendimento risulta parte costitutiva del lavoro svolto da un individuo, ed è quindi necessario valorizzarlo e riconoscerlo come tale, anche attraverso specifici atti certificativi con valore di scambio (credito) verso i contesti di apprendimento formale. In questo quadro si pone dunque la questione su come mettere in connessione contesti di apprendimento tradizionalmente non dialoganti tra loro, in primis formazione-lavoro. Il Decreto Legislativo del 16 gennaio 2013, n. 13: “Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l'individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze”, costituisce un primo passo concreto di avvicinamento e progressiva integrazione dei sistemi di formazione-lavoro. Il provvedimento mira, con particolare riferimento all’art.8 (Repertorio nazionale), ad un riordino del “sistema delle qualificazioni” del nostro Paese, inserendo in una stessa cornice regolatoria qualificazioni già presenti nel sistema (prevalentemente quelle dei sistemi formativi), con le qualificazioni presenti nel mondo del lavoro (apprendistato, professioni regolamentate, professioni non organizzate in ordini e collegi, …), centrando la descrizione di tali qualificazioni sulle competenze. Quello del Repertorio nazionale e della certificazione delle competenze non costituiscono temi nuovi per il dibattito interno al nostro Paese, anche se le modalità con cui sono formulati nell’ambito del Decreto introducono elementi di evidente innovazione. Proprio il tema della certificabilità delle competenze acquisite dalle esperienze, posiziona il Repertorio su un terreno parzialmente nuovo, una sorta di “terra di mezzo” tra i sistemi dell’apprendimento formale e il mercato del lavoro. Inoltre le modalità operative con cui realizzare il Repertorio ereditano oggi, rispetto al passato, dal processo in atto a livello europeo, alcuni principi e presupposti di ordine tecnico-metodologico (1) non più eludibili, non tanto per la cogenza degli strumenti regolatori (si tratta di Raccomandazioni e il coinvolgimento nel processo dei singoli Paesi europei è ad adesione volontaria) quanto per la rilevanza dei fini attribuiti al diritto all’apprendimento permanente e alla mobilità professionale e geografica dei cittadini, in funzione e per effetto della progressiva capitalizzazione delle competenze possedute, che non potrebbero essere più traguardati tra gli obiettivi comuni che compongono la strategia europea 2020 (2). di Riccardo Mazzarella, Ricercatore Isfol (1) Descrizione delle competenze in termini di learning outcome, visto come insieme di conoscenze abilità e competenze declinate secondo livelli diversi di autonomia e responsabilità (8 livelli diversi di complessità secondo il modello proposto nella Raccomandazione europea sull’EQF); certificabilità delle singole competenze acquisite attraverso processi di apprendimento di tipo formale, ma anche di tipo informale e non formale; indicazione di punti di credito per ciascuna competenza quale possibile frazione di una qualificazione più ampia, così come suggerito dalla Raccomandazione europea relativa al sistema dei crediti ECVET, anche ai fini di una acquisizione progressiva nel tempo della stessa qualificazione; costituzione di un Repertorio delle competenze e delle qualificazioni come sistema indipendente e non conseguente alla formazione, per consentire l’effettiva garanzia di accesso alle qualificazioni per il tramite di diversificate opportunità di apprendimento (formal, ma anche informal e non-formal). (2) Comunicazione della Commissione Europea: Europa 2020 - Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Bruxelles, 3.3.2010. In particolare nel testo della Comunicazione viene ribadita per ben due volte l’importanza di impegnare ciascun paese membro alla costruzione del Quadro unico nazionale delle qualificazioni. Parliamo di... nuove professioni Il Professionista: INTERIOR DESIGNER Attività professionale: AIPi (Associazione Italiana Progettisti d’interni – interior designers) è l'associazione di riferimento per quelle figure professionali, progettisti e designers, la cui attività di progettazione degli interni era ed è considerata complementare e parte integrante dell’architettura complessiva degli edifici. Competenze: Il Progettista d’Interni – Interior Designer identifica, ricerca e risolve creativamente i problemi attinenti la funzione dell’ambiente interno. Esegue servizi relativi agli spazi interni, che includono programmazione, studio del progetto, progettazione del sito, estetica ed ispezione del lavoro impiegando la propria pratica e conoscenza specializzata circa la costruzione d’interni, il sistema edilizio e i componenti, le norme edilizie, l’attrezzatura, i materiali e l’arredamento; prepara disegni e documenti relativi al progetto dello spazio interno per migliorare la qualità della vita e salvaguardare la salute, la sicurezza e il benessere del pubblico. Numeri in Italia: 276 associati Associazioni CoLAP di Aiap (Associazione italiana progettazione per la comunicazione visiva) Vuoi cambiare la tua iscrizione alla Newsletter ? Cambia la tua sottoscrizione Non vuoi più ricevere la Newsletter CoLAP ? Safe Unsubscribe riferimento: