Gli anni `20 e i regimi totalitari™

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Gli anni `20 e i regimi totalitari™
Esperimento Storia
24.04.2006
CONSEGUENZE ECONOMICHE DELLA GRANDE GUERRA
L’Europa esce esaurita dal punto di vista economico, che si definisce tragico. Perde territori, al
contrario dell’U.S.A. e del Giappone. L’America meridionale sviluppa l’economia, diventando
produttrice di materie prime. Gli U.S.A. avevano prestato denaro all’Europa per le armi e ci
guadagna con gli interessi. Si sviluppa rapidamente negli anni ’20 soprattutto nel settore
industriale (auto Ford). Grazie alla meccanizzazione e all’industria chimica il campo agricolo
subisce un nuovo sviluppo. L’Europa ci perde, poiché negli anni ’20 si ritrova in una situazione
difficile (si riprende a metà degli anni ’20 e poi ci ricade con la crisi del ’29). Tristezza
economica: le nazioni europee dovevano ripagare il debito, avevano bisogno di soldi e materie
prime. Alcune nazioni si riprendono da sole, come l’Inghilterra, che riaprì i cantieri. Altre non
ce la fanno e si rivalgano sulle nazioni sconfitte. Francia e Belgio impongono il trattato di
Versailles alla Germania, che doveva ripagare i danni di guerra essendo considerata la prima
responsabile. La Germania non pagò, poiché era già messa molto male (doveva pagare la
prima rata entro il 1924). Siccome nel 1923 la Germania non paga:
- Francia e Belgio occupano la Ruhr per due anni;
- il marco viene svalutato, tanto da perderne il controllo, poiché in poco tempo viene
sempre più svalutato (crisi del 1923). La svalutazione del marco ha anche conseguenze
sociali e politiche.
Questa crisi viene risolta con una serie di congressi tra tutte le nazioni europee che decidono
alcuni atti principali. Nel 1925, Francia, Belgio, Inghilterra e Italia da una parte e la Germania
dall’altra, si riuniscono a Locarno e decidono di:
- cancellare i debiti di guerra per la Germania;
- restituire la Ruhr alla Germania;
- non avere pretese territoriali da parte della Germania;
- ritoccare i confini, a favore del Belgio.
Questo fu il patto che portò al risanamento, in attesa della crisi del ’29-’32.
LA CRISI DEL ’29 E IL NEW DEAL
Filmato:
In America la gente stava benissimo, aveva molti soldi che investiva in borsa. Ma nel ’29 tutta
questa situazione crollò, la gente non ha più soldi, non ha più un lavoro e per mangiare ci si
mette in fila negli isolati. Ma la crisi di Wall Street non mette in difficoltà solo gli Stati Uniti,
anche l’America latina, come il Cile, ad esempio, che dipende dall’economia statunitense,
poiché non gli comperano più le materie prime (ricavate soprattutto nelle miniere). Così in Cile
emigrarono tutti verso la capitale. Tutto il commercio crolla, infatti, se non vi era richiesta di
materie prime, non vi era lavoro per gli operai, conseguentemente per i commercianti, ecc.
Secondo lo stato, l’unico metodo per migliorare la situazione era la limitazione delle spese
pubbliche in attesa di un’ascesa naturale. Nel 1932 il 25% della forza lavoro americana era
disoccupata. Ma tutto questo succede ovunque: abbondanza di materiale ma niente soldi per
comperare. In Belgio, ad esempio, avevano moltissimo carbone e per scaldare la casa si
andava di notte a raschiare il fondo delle miniere. In tutto il mondo i governi non sanno come
fare. La confusione è totale: molti governi vacillano, molti crollano, la gente è in piazza a
manifestare, ci sono oratori ovunque. Sia il fascismo che il comunismo dicono che la
disoccupazione di massa non deve esistere. La Svezia abbraccia un governo socialdemocratico,
che non cerca di tornare indietro, ma di andare avanti. Il suo governo non è né fascista, né
comunista, vuole solo ridare lavoro alla popolazione e un riparo a chi non ce l’ha. Gli Stati Uniti
sono quelli con il contrasto più grande. I veterani si accamparono tutti quanti al centro di
Washington, ma la polizia bruciò le tende lanciò una marea di lacrimogeni… sembrava arrivata
la fine di tutto. I veterani erano coloro che combatterono la Prima Guerra Mondiale. Roosvelt
vince le elezioni, offre un nuovo stile e nuova fiducia. Nel giro di poche settimane Washington
è influenzata dal ritmo del New Deal, vengono aperte molte agenzie con la richiesta di lavoro
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per gli impiegati. Si cercò di combattere la disoccupazione. Per aiutare i contadini, giunti ormai
sul lastrico, si pagò loro una mucca a testa da portare al macello per confezionare carne in
scatola. Istituirono agenzie per costruire strade e per molte altre cose, così facendo si ridiede
lavoro a molti uomini. Roosvelt fu il primo ad utilizzare il potere della radio per diffondere i suoi
discorsi. Tutti quanti credono in lui per la rigenerazione della situazione. Il New Deal fu
necessario per migliorare la situazione del sud. Per far si che tutti potessero lavorare, anziché
fare tre turni di lavoro, ne fecero quattro, anziché fare otto ore di lavoro al giorni, ne fecero
sei. In Cile riaprirono le fabbriche di nitrato e questo fu il massimo per loro. Più tardi la crisi
scomparve, c’era lavoro per tutti e di più, c’erano addirittura posti vacanti. Nel frattempo
incombeva la guerra.
LE CAUSE PROFONDE DELLA PRODUZIONE
CAUSE
SOLUZIONI
Liberalismo economico
Sovrapproduzione agricola e industriale
La bolla speculativa
Le difficoltà sociali in America
Il New Deal e i suoi strumenti
I problemi nel settore agricolo
Le leggi di FDR
Liberalismo economico:
Il liberalismo economico è una dottrina economica che nasce nella metà dell’800 in Inghilterra.
Gli esponenti principali sono Mill e Ricardo, i fondatori del liberismo economico (gettano le basi
del liberismo economico americano). I principi del liberismo economico sono:
a) Abbattimento di qualsiasi vincolo alla piena libertà economica; lo stato guardiano non
deve intervenire nell’economia;
b) Libertà di azione economica.
Nella seconda metà dell’800 il liberismo economico si blocca, in quanto gli stati mettono in atto
una politica protezionista. Dopo la caduta degli imperi centrali il liberismo tornerà ma solo nella
dottrina economica americana, ripresa dai tre presidenti repubblicani che governano negli
U.S.A. dal 1920 al 1932:
- W. Harding (1921-23) apparteneva alla lobby dei petrolieri, benché liberista impone
il proibizionismo nella produzione degli alcolici.
- C. Coolidge (1923-28) completa il mandato di H. e ne fa un altro (repubblicano)
- H. Hoover (1929-32) ideologia liberista, entra in carica nel periodo della crisi
Sovrapproduzione agricola e industriale
Alla crisi si è arrivati attraverso ad un grande sviluppo industriale, che però in altri settori non
c’è stato. L’industriale si sviluppò ma il settore agricolo rimane arretrato. Negli anni ’20 ci fu la
crescita industriale, come per il settore dell’automobile (Ford), degli elettrodomestici
(frigoriferi, lavatrici, ossia beni che diventeranno di consumo in Europa solo dopo la Seconda
Guerra Mondiale). Gli altri settori vengono un po’ trascurati, si sviluppa meno, come il settore
tessile (calze di nylon), quello alimentare (carne in scatola), ecc. Questa crescita aveva portato
nella società statunitense la mentalità del benessere e del consumismo sfrenato. L’agricoltura
americana non si sviluppa. Per l’agricoltura americana di tipo estensivo la situazione è difficile.
Subito dopo gli anni ’20 l’agricoltura americana vide un buon sviluppo (richieste di materie
prime da parte dell’Europa) ma nel 1925 questo sviluppo si blocca (concorrenza del Canada e
dell’Argentina, che comporta una ripresa dell’Europa). Gli agricoltori americani continuano a
produrre tanto ma i prezzi vengono ridotti e i profitti diminuiscono. Tra il 1926 e il 1929 si vide
un periodo di sovrapproduzione esagerata (agricoltura, industria) che comportò la crisi. Questo
poiché, vista l’offerta troppo alta, supera la domanda e i prezzi crollano. L’industria e
l’agricoltura erano in difficoltà, licenziarono molti dipendenti e i disoccupati, non avendo soldi,
non consumano e i prodotti continuavano ad aumentare.
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La bolla speculativa
Negli Stati Uniti si era venuto a creare un ingente benessere, grazie alle entrate dall’Europa,
che portarono alla crescita economica. Si creò un enorme ricchezza monetaria. Questo denaro,
per fare in modo che non perda valore viene investito in borsa (compra-vendita di azioni). I
soldi investiti appartenevano soprattutto a piccoli azionisti che rivogliono indietro i loro soldi
per paura. Non investendo più si arriva alla crisi, che colpisce soprattutto i piccoli azionisti che
cadono in miseria, mentre i grandi azionisti non vengono toccati.
Le difficoltà sociali in America
Prima del 1932 in America non esiste assistenza pubblica. Tutto era lasciato all’individuo
(ancora oggi in alcuni settori è così, come per il settore della sanità, dove non esistono le casse
malati). Mancano i sussidi per i disoccupati, ecc. Anche a questo problema Hoover risponde
con ottimismo (ingiustificato) e per questo non venne rieletto. Tutto ciò fu un colpo duro per i
repubblicani. Sale invece alla presidenza F.D. Roosvelt (paralizzato). Costui promise un
cambiamento radicale (voleva introdurre una politica sociale più forte, più statalista e meno
liberista). Questo contratto, fatto con gli americani, verrà chiamato New Deal. Roosvelt
riunisce un gruppo di economisti (brain trust) per studiare il problema. Si doveva rimettere a
posto l’economia e per fare ciò, inizialmente, il governo si indebita (leggi speciali), bisognava
poi creare delle leggi ordinarie.
STRAORDINARIE (1933)
Lavori pubblici
Assistenza sociale
Riforma del sistema
bancario
Riforma fiscale
Interventi straordinari per 4
milioni di posti di lavoro
Legge di emergenza
sull’assistenza federale
Legge di emergenza sulle
banche
ORDINARIE
Ente per la promozione del lavoro (work
progress Association, WPA, 1935-41)
Legge sulla sicurezza sociale (1935)
Legge bancaria (1935)
Tasse di successione sui profitti delle
società, ecc. (1935)
Politica agricola
Politica sindacale
Legge sul credito agricolo
Pianificazione
Ente per lo sviluppo della valle
del Tennessee (TVA)
Legge nazionale sui rapporti di lavoro
(legge Wagner, 1935)
I REGIMI TOTALITARI
Esistono cinque tipi di regimi:
1. democrazia liberale
2. regime comunista
3. regime fascista
4. regime autoritario (di durezza estrema, negazione della libertà democratica)
5. regime totalitario (dittatura di una politica in un paese)
Sono sostanzialmente tutti regimi di destra. I regimi totalitari terminano nel 1945, o addirittura
prima.
I REGIMI TOTALITARI IN EUROPA
L’unica dittatura di sinistra è quella sovietica, governata dal dittatore Stalin. Inizia nel 1927
dopo la lotta per il potere per la successione di Lenin e termina con la morte del dittatore, nel
1953. Questo non significa che il governo diventa di destra, ma non si parlerà più di dittatura
di sinistra. Questo fu l’unico regime totalitario europeo di sinistra.
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Regimi totalitari di destra:
1922
Italia
1923
1926
Turchia
Polonia
Lituania
Jugoslavia
Ungheria
Portogallo
1929
1931
1932
1933
Germania
Austria
1934
Bulgaria
Lettonia
Estonia
Grecia
Romania
Spagna
1935
1938
1939
Mussolini (marcia su Roma). Il fascismo finisce nel 1943 come movimento,
ma nel 1945 con la morte del fondatore.
Kernal Atatürk (padre dei turchi). È un regime di tipo autoritario.
Per la Polonia il capo fu Pisusky, per la Lituania Svietona. Sono regimi
autoritari e terminano entrambe nel 1939 con un’invasione.
Re Alessandro I. È un regime totalitario.
Hörty. È un regime autoritario.
Salazard. Fino al 1974 per la rivoluzione dei garofani. È un regime
autoritario.
Per la Germania il capo fu Hitler (regime nazista). È un regime totalitario
che durò fino al 1945. Per l’Austria il capo fu Dolfuss che governò un
regime autoritario, durato fino al 1938.
Georgiev
Ulmanis
Päts
Metaxas
Re Carlo II
Franco. Fino al 1975. Fu un regime inizialmente totalitario, poi autoritario.
Gli altri territori sono democrazie liberali (solo nel 1919-1938): Norvegia, Svezia, Finlandia,
Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Cecoslovacchia, Svizzera, Francia (per un periodo fu anche
un fronte popolare: sinistre unite), Gran Bretagna, Irlanda.
(vedi testo: “le caratteristiche generali della dittatura totalitaria”)
IL FASCISMO
CARATTERISTICHE DEL FASCISMO COME IDEOLOGIA GENERALE
(Assimilabile anche al termine totalitarismo)
Cosa rifiuta:
Il liberalismo
La democrazia
Il sistema
parlamentare
I diritti dell’uomo /
La cultura
Il socialismo
marxista
Cosa predica:
Il nazionalismo
L’imperialismo
Ispirato all’Illuminismo e alla Rivoluzione francese; il fascismo non crede
all’uguaglianza degli uomini o alla fratellanza naturale.
Considera come putrefatta, debole, controllata da gruppi di pressione
politici (partiti) o socio-economici (es.: i mercanti ebrei).
Gioco sterile, puro verbalismo.
Che ha bisogno di essere inquadrato, comandato, che porta al pensiero; il
fascismo è una reazione anti-intellettuale, una rivincita dell’istinto, predica
il culto dell’azione e della violenza.
Perché fondato sulla lotta di classe, perché internazionalista, perché vuole
eliminare le differenze sociali.
La nazione è sacra, è il bene supremo; per difenderla bisogna creare una
coesione interna politica, sociale e etnica e sopprimere chi le si oppone. Il
fascismo cerca i suoi modelli nel passato (arianesimo, italianità, ispanismo).
La nazione dev’essere purificata dall’elemento straniero, il fascismo è
xenofobo, razzista.
Nel fascismo non vi è frontiera, trattato o territorio che non sia da
recuperare, sostenuto dall’esercito il fascismo ridicolizza il pacifismo e esalta
l’avventura, il soldato, la lotta.
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Il potere
Le limitazioni
alle libertà
L’economia
Un nuovo tipo
d’uomo
Il rituale
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Perché lo Stato sia forte bisogna instaurare la dittatura. Lo Stato si riflette
nel capo, guida e salvatore della nazione; tra il capo e il popolo
l’intermediario è il partito, formato da un’élite e molto gerarchico.
Sono giustificate dalla difesa della nazione e dalla creazione di una nuova
società (socialismo nazionale); lo Stato controllerà i potenti e le leggi sociali
miglioreranno la vita dei cittadini.
Creazione di un’economia statale e corporativa; lo Stato pianifica
l’economia, cerca l’indipendenza dall’estero attraverso l’autarchia e fa da
mediatore nei conflitti di lavoro (da ciò l’abolizione dei sindacati).
Virile (scarso apprezzamento della donna, se non come madre), adatto al
comando, più che le qualità intellettuali deve sviluppare le qualità “animali”.
Il fascismo si accontenta di credere, obbedire, combattere (non deve
ragionare), l’ideale sarebbe un automa insensibile (Hitler si avvicinerà con le
sue SS). La cultura fascista sostiene le idee di attaccamento alla nazione,
alla lingua, al sangue.
Culto del capo, immagini, manifesti; protettore e castigatore; partito:
saluto, uniforme, gerarchia, parate; nazione: bandiera, inni, giornali, radio;
contro gli avversari: pestaggi, arresti, licenziamento, concentramento
IL NAZISMO
ORGANIZZAZIONE DELLO NSDAP DOPO IL 1925
Centrale del NSDAP
(Führer Adolf Hitler)
Direttore del partito
(Segretario R. Hess, poi M.
Bormann)
Gaue (province)
Uffici del partito:
- propaganda (Goebbels)
- agricoltura (Darré)
- gioventù (von Schirach)
- SS (Himmler); ecc.
Kreise (circondari)
Cellule e gruppi di fabbrica
FILMATO:
Berlino
1933: il nazionalsocialismo prende il potere, si chiede ai cittadini di credere nella razza, nel
regime autoritario. Milioni di tedeschi credono di vivere un momenti speciale con un destino
speciale. Colui che permise al nazionalsocialismo di salire al potere fu Adolf Hitler, che non
vinse mai un’elezione, riuscì nella sua impresa grazie ad un accordo. Mette i suoi avversari
politici nei campi di concentramento. I sindacati sono banditi, tutti i lavoratori si devono
schierare con Hitler. La disoccupazione sale al 30%. I contadini portati alla banca rotta dalla
depressione vengono aiutati. Hitler costruì la strada più lunga del mondo che collegò tutta la
Germania (4'000 km). Venivano da tutta la Germania per esaltarsi di fronte al führer. I nazisti
racchiudevano vecchi odi e gelosie (cultura, cinema, scienza) verso gli ebrei. Hitler ordina di
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boicottare tutte le attività commerciali ebree. I nazisti creano un mito per supportare le loro
idee: gli ariani sono i discendenti dei cavalieri deudonici. Inizialmente le SS erano le guardie di
Hitler, più tardi diventarono squadre di assalto per dimostrare quanto valessero. Si diveda di
lottare per la patria. Gli ebrei non possono partecipare alle attività ariane, sono costretti ad
aprire delle proprie scuole. Per i nazisti gli zingari vivono in condizioni igeniche-sanitarie
inaccettabili. Così dovettero vendere i propri carri, registrarsi e andare a vivere in
appartamento. Hitler vuole allargare i suoi confini facendoci rientrare le nazioni tedescofone. Si
decide di abbattere le sinagoghe durante la Kristallnacht. Nel settembre del ’39 inizia la 2a
Guerra Mondiale con l’invasione della Polonia: quelli biondi con occhi azzurri possono diventare
tedeschi, gli altri forza lavoro, i 3 milioni di ebrei deportati o peggio. Così i nazisti conquistano
quello che considerano uno spazio vitale. Decidono di uccidere tutti i malati mentali, perché
erano inutili e si spendeva troppo per curarli. I parenti lo scoprono 20 anni più tardi. Nel ’41
l’ultimo gruppo di ebrei riceve l’ultimo pasto: li si voleva far morire di fame. Auschwitz, in
Polonia, fu il più gran campo di concentramento.
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