PIETRE COLOR DELLE ACQUE. Il Romanico del Lario Parolario

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PIETRE COLOR DELLE ACQUE. Il Romanico del Lario Parolario
 PIETRE COLOR DELLE ACQUE. Il Romanico del Lario Parolario 2016 Villa Olmo, Como Dal 16 al 25 giugno Romanico per molti suona quasi come un mito, una leggenda, come termine di una cultura favolosa e lontana, eppure lo splendore delle sue forme è spessissimo a portata di mano, o meglio di occhio. La mostra “Pietre color delle acque. Il Romanico del Lario” nasce dal progetto editoriale dell’omonimo libro a cura di Angelo Sala, che ci invita sulle strade di vari percorsi che aiutano a meglio comprendere quel grande irripetibile evento della nostra cultura che risponde al nome di romanico. L’itinerario espositivo si sviluppa da un ramo all’altro del Lario, partendo da Lecco e concludendosi a Como, e individua sette aree: Civate, il triangolo Lariano, la sponda lecchese del Lario, l’alto Lario, lungo la Regina, l’Intelvese e in ultimo Como. Ciascuna tappa presenterà uno o più edifici principali e sarà completata da una veloce rassegna sugli altri esistenti nella zona considerata. Gli itinerari che si propongono sulle chiese romaniche, e gotiche, disseminate intorno alle rive del Lario prendono spunto da quella luce di religiosità in cui il Manzoni colloca gli edifici sacri. Non si ha quindi la pretesa di fare un discorso d’arte, molto più semplicemente si desidera ritornare alle testimonianze di fede che i nostri progenitori dell’età medioevale ci hanno lasciato. Dall’introduzione di Angelo Sala al volume: “[…] In questa terra al centro della catena alpina si incontrarono la spiritualità nordica e la pittura vigorosa ed essenziale dei pittori giotteschi, dolce stile e realismo drammatico, linearismi germanici e corposità classiche. Ne sortì un’arte a cui spetta un ruolo di rilievo nel panorama artistico europeo. Le chiese sono testimoni di una storia intensa, custodi anche di tensioni artistiche tra le più significative dell’intero arco alpino, che lungo le rive del Lario e nelle sue valli hanno trovato il terreno ideale per svilupparsi. Il viaggio di chiesetta in chiesetta comincia dalla lunga appartenenza alla cultura romanica che qui ha delineato un’identità diversa da altre regioni. Anzi, proprio dalle terre del Lario si è snodato, mille anni fa, un lungo itinerario d’arte che ha attraversato da oriente ad occidente l’intera Europa. Nel territorio sono rimasti alcuni dei tesori dell’arte medioevale di una bellezza intatta. […] La terra lariana è tanto ricca di questi tesori da essere essa stessa un tesoro. Immersi in un’atmosfera senza tempo è difficile scegliere se indugiare sul paesaggio o ammirare un affresco o un capitello. Per questo è la poesia dei luoghi a guidare i passi nella storia e nell’arte che rivelano aspetti diversi ma tutti assolutamente affascinanti. […] Apparterrà forse al turismo d’altri tempi, tuttavia il mutare delle mode non cancella la bellezza, anzi magari la esalta, e oggi come ieri si continuano a specchiare nelle acque del Lario antichissime pietre. Sono quelle intagliate e lavorate dai celebri maestri comacini quelle che ci accompagneranno in questo viaggio alla scoperta del romanico in questo lembo di terra lombarda.” Bellavite Nonsolocarta, storico editore del territorio brianzolo, ha curato l’intero progetto e ha preso in carico anche l’allestimento, particolare, della mostra: i materiali verranno montati su semplici strutture di legno incrociate, in modo da consentire ai visitatori di girare a 360 gradi attorno ai pannelli. Ad arricchire la mostra sarà proposto un approfondimento su alcuni affreschi medievali rinvenuti in un cascinale in rovina delle campagne di Bulgorello, noto come Cascina S. Angelo, ospitati dal Consorzio Parco del Lura nella sede di Caslino al Piano, nel comune di Cadorago. Mediapartner: “La Provincia” “Vivere”