C:\IMPRESA ARTIGIANA\IMPRESA 07
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Roma, 7 febbraio 2007 IMPRESA ARTIGIANA On Line - Pagina 6 TERRITORIO I Sarti bresciani e la scuola dell’alta moda maschile a Brescia L’aumento dei prezzi dei completi da uomo, ha fatto tornare di moda l’abito da sartoria, il cui costo si discosta poco da un buon vestito confezionato. In questo contesto il sarto al maschile è un mestiere che può rappresentare un’ottima opportunità di lavoro anche per il futuro. Ne è convinta la Confartigianato Imprese Unione di Brescia che ha intenzione di avviare un corso di formazione per coloro che vogliono imparare questo mestiere o decidono di mettersi in proprio ed aprire un atelier. “Il sarto è un’artista, i suoi lavori sono pezzi unici che danno un valore aggiunto al prodotto finito. Nel corso degli ultimi anni - sottolinea GiovanMaria Rizzi, presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia - questa attività è stata superata dalla produzione in serie delle fabbriche. Oggi però i tempi sono cambiati ed anche se quello della sartoria maschile è rimasto un mercato di nicchia, le richieste non mancano. E’ per questo che la nostra Organizzazione ha deciso di impegnarsi per valorizzare e far crescere sempre più questo mestiere.” “Se molti considerano il sarto da uomo un lavoro sulla via del tramonto, si sbagliano di grosso” spiega Franco Dreon, uno dei pochi artigiani nella storia della sartoria bresciana ad essere stato insignito, nel 1990 delle “Forbici d’Oro”, il massimo riconoscimento rilasciato dall’Accademia Nazionale dei Sartori, fondata a Roma nel 1575, da Papa Gregorio XIII. “Questo mestiere può rappresentare ancora una via di sbocco per molti giovani che desiderano mettersi in proprio ed avere una buona rendita economica. Importante è capire che l’uomo elegante non si copre, si veste” continua Dreon. Il gusto del “fatto a mano”, la cura del particolare, l’accuratezza delle finiture, unito alla perfezione di “appiombo” ed alla grande vestibilità, fanno l’arma vincente di un abito sartoriale. Lo stile e il fascino del “su misura”, continua ad essere un segno di distinzione per il cliente raffinato. Bravura, maestria, ma il tessuto, spiega Dreon, è l’elemento di primaria importanza nella confezione di un abito. Può essere pesante o leggero, morbido o scattante, deve comunque avere una “buona mano”, che per il sarto è sinonimo di ottima qualità (da un tessuto scadente non sarà mai possibile ricavare un buon abito). Gli interni della giacca, anche se non si vedono, ne sono le sue fondamenta, così come una casa senza basamenti alla minima scossa crolla, la giacca con interni inadeguati è destinata ad “afflosciarsi” in poco tempo. I sarti regolarmente iscritti alla Camera di Commercio di Brescia che realizzano abiti su misura sono poco più di 100. Un numero estremamente limitato se si considera che sono quattro le specializzazioni, per chi opera in questo settore: uomo, donna, sposa e teatrale. Difficile fare una divisione precisa tra queste qualificazioni, perché spesso i sarti da donna si occupano anche delle spose, o di costumi teatrali. Il giro d’affari stimato nella Provincia di Brescia è di circa 6 milioni di euro, proporzionato al numero di operatori. Il costo degli abiti confezionati è costantemente aumentato negli ultimi anni, tanto che per un buon vestito da uomo oggi si superano i 1.000 euro. Questo cambiamento di costi ha di fatto riaperto tutta una serie di mercati, tra cui quello dell’abito su misura. “Questo settore, a differenza di quanto avviene per l’abbigliamento in generale, non risente della crisi, il problema è dato dalla mancanza di giovani che vogliano imparare e lavorare in questo campo”, spiega Francesco Peri, presidente del gruppo sarti di Confartigianato. In un momento difficile per il mercato del lavoro, abbiamo intenzione di organizzare una scuola, presso la sede di Confartigianato Brescia, per insegnare ai giovani, a coloro che vogliono mettersi in proprio o a quelle persone che hanno perso il lavoro e vogliono avere un’altra possibilità. Gli insegnanti non mancano, spiega con soddisfazione Peri. Sulla cattedra insegneranno un buon gruppo di sarti bresciani, compresi alcuni artigiani recentemente in pensione, che si sono detti disponibili a tramandare il proprio sapere ai giovani. Ma quanto si può guadagnare? La risposta generale è sempre quella, dipende dall’abilità. Si può mantenere in agiatezza la famiglia, o trovarsi un giorno a far sfilare la propria collezione su una passerella a Milano.