ii pilastro pac politiche di sviluppo rurale parte generale

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ii pilastro pac politiche di sviluppo rurale parte generale
II Pilastro PAC – Politiche di Sviluppo
Rurale
Parte Generale
Simone Severini
Tre diversi “modelli” di Sviluppo Rurale:
• modello settoriale: sviluppo rurale imperniato
sul settore agricolo
• modello redistributivo: riduzione del divario
tra aree rurali deboli e resto dell’economia
• modello territoriale: sviluppo delle
interrelazioni nell’economia locale
Ruolo dell’agricoltura nello sviluppo
rurale
imperniato sulla modernizzazione dell’agricoltura e
dell’agro-alimentare
L’agricoltura:
• E’ integrata con l’economia e la società nel sistema locale
• Esercita effetti positivi sulle dimensioni:
–
–
–
–
Economica
Sociale
Culturale
Ambientale
Relazioni tra Politiche di sviluppo
rurale e altre politiche
Politiche
regionale
di
sviluppo
Politiche territoriali
Pol. Sviluppo
Rurale
Pol. Settoriali
Pol. Per
l’Occupazione
Pol. Servizi
sociale e
welfare
Zone rurali: prevalenza della componente agricola.
La componente agricola, da sola, non può garantire uno sviluppo
socio-economico tale da far crescere e consolidare i livelli di
occupazione e di reddito e, in generale, di far migliorare le condizioni
di vita delle popolazioni locali.
In tali aree le condizioni di ridotto sviluppo mettono in pericolo anche
i caratteri di ruralità.
E’ prioritario perseguire modelli di sviluppo integrato: non solo
agricoltura, ma anche: infrastrutture, servizi, formazione, turismo,
artigianato manufatturiero, artigianato agroalimentare, ecc.
Concetti chiave dello sviluppo rurale
Sviluppo integrato: basato sull’integrazione delle risorse locali
(agricoltura, artigianato, turismo, piccola e media impresa industriale,
cultura locale).
Sviluppo dal basso (bottom up): partecipazione attiva della comunità
locale, partecipazione tra istituzioni e forze economico-sociali,
superamento della filosofia dello sviluppo dall’alto).
Sviluppo endogeno: basato sulla valorizzazione delle risorse locali.
Sviluppo territoriale: sviluppo non settoriale, il territorio come fattore
di competitività.
Le istituzioni pubbliche che definiscono la
Politica di Sviluppo Rurale in Italia
• UE: Orientamento Strategico Comunitario
(OSC)
• Stato Nazionale: Piano Strategico Nazionale
(PSN)
• Regioni: Programmi di Sviluppo Rurale (PSR)
Il ruolo delle Regioni
• Le regioni:
– Redigono un Programma di Sviluppo Rurale
(Obiettivi e strumenti)
– Decidono se attivare o meno alcune misure
– Decidono quanti fondi assegnare a ciascuna
misura
• Necessità di coerenza con:
– i regolamenti comunitari
– il Piano Strategico Nazionale
Modalità di finanziamento della
Politica di Sviluppo Rurale
• Cofinanziamento:
– Fondi europei
– Fondi Nazionali (erogati alle Regioni)
• Livello della quota europea: varia in funzione
delle condizioni della Regione considerata:
– 50% se Regione normale
– 75% se Regione Obiettivo Convergenza (basso PIL
pro-capite)
Un unico fondo per il
finanziamento della Politica di
Sviluppo Rurale.
FEASR (Fondo Europeo Agricolo
per lo Sviluppo Rurale).
I principi della politica di
sviluppo rurale
- multifunzionalità le aree rurali producono beni e
servizi che vanno oltre i beni agricoli; molti di
essi hanno la natura di beni pubblici:
remunerazione da parte delle politiche;
- approccio plurisettoriale rafforzare il tessuto
economico facendo leva su vari settori (non solo
agricoltura)
Domanda di finanziamento
• Gli agricoltori devono presentare una domanda più o
meno complessa in funzione del tipo di misura di
intervento:
– Es. predisporre una valutazione economica
dell’investimento
– Valutazione della ammissibilità della domanda
– Assegnazione di un punteggio alla domanda per realizzare
una lista di progetti finanziabili
• Sottoscrizione di impegni per più anni:
•

Es. domande per aiuti agro-ambientali: impegni per 5 anni,
minimo.
I beneficiari (es. agricoltori) sono chiamati a cofinanziare alcuni interventi con fondi propri
Obiettivi e Assi della Politica di
Sviluppo Rurale (2007-2013)
• Assi  Obiettivi specifici  Misure
• Quattro Assi:
1.
2.
3.
4.
Competitività
Ambiente e spazio rurale
Diversificazione e qualità della vita
Approccio Leader
I quattro assi dello Sviluppo Rurale (1)
Asse I. Competitività
Miglioramento della competitività del settore agricolo
e forestale
Obiettivi specifici:
– Promuovere la conoscenza e sviluppare il potenziale umano
– Ristrutturare e sviluppare il capitale fisico e promuovere
l’innovazione
– Migliorare la qualità della produzione e dei prodotti agricoli
I quattro assi dello Sviluppo Rurale (2)
Asse II. Ambiente e spazio rurale
Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale
Obiettivi specifici:
– Uso sostenibile dei terreni agricoli
– Uso sostenibile dei terreni forestali
I quattro assi dello Sviluppo Rurale (3)
Asse III. Qualità della vita e diversificazione
dell’economia rurale
Miglioramento della qualità della vita e
diversificazione dell’economia rurale
Obiettivi specifici:
–
–
–
–
Diversificazione dell’economia rurale
Miglioramento della qualità della vita
Formazione ed informazione
Acquisizione di competenze ed animazione
I quattro assi dello Sviluppo Rurale (4)
Asse IV. Approccio Leader
Raggiungere i precedenti obiettivi attraverso un
diverso approccio che è:
locale, integrato e partecipativo (“dal basso”)
Interventi:
–
–
–
–
–
attuazione di strategie locali
cooperazione
gestione di gruppi di azione locali
acquisizione di competenze
animazione sul territorio
Crescente rilevanza di questo tipo di approccio, ma scarse risorse
perché approccio complesso e difficoltà di spesa.