Articolo rivista specializzata BEMA
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Articolo rivista specializzata BEMA
Realizzazione Sergio Gola coperture fotovoltaico Un pieno di energia L ’ idea di utilizzare proficuamente le cospicue superfici che caratterizzano le coperture degli edifici industriali per la produzione di energia da impianti fotovoltaici è ormai entrata negli standard prescrittivi della committenza più esigente e lungimirante. Una categoria cui appartiene senza dubbio la Compagnia Impresa Lavoratori Portuali di Livorno, che per la realizzazione di un nuovo edificio industriale adibito a deposito ha scelto di utilizzare i 10.000 metri quadri della copertura a shed definita in fase di progetto per l’installazione di un importante impianto fotovoltaico. Con tutti i benefici deri- 644 Specializzata 195 u Ottobre 2010 una rivista della BE-MA editrice - Milano Quando una nuova struttura diventa occasione per l’adozione di soluzioni ambientalmente sensibili e architettonicamente integrate. La creazione di un impianto fotovoltaico che sfrutta pienamente l’ampia superficie di copertura di un edificio industriale. Con un occhio all’ecologia, e uno al portafoglio. vanti da un potenziale di produzione che sarà dell’ordine del milione di kWh/anno. I presupposti progettuali L’edificio in cui si inserisce l’impianto presenta numeri di tutto rispetto, e di conseguenza un grande potenziale sfruttabile per la creazione di un impianto fotovoltaico. Si tratta, in particolare, di una struttura prefabbricata in calcestruzzo della superficie di 10.000 mq, la cui copertura, situata a una altezza dal piano campagna di 13,5 m, è composta da 42 shed di dimensioni 45 m x 3.3 m orientati a sud. Come ha dichiarato il dott. Roberto Signori, Responsabile Tecnico della committenza, la realizzazione di un nuovo capannone in un’area completamente priva di ombra e ben esposto, era un’ottima occasione per trovare soluzioni necessarie a ridurre il consumo di energia dell’impresa. Da questa deduzione è scaturita l’idea di intervenire su alcuni elementi progettuali che hanno permesso di ottenere un manufatto e un supporto ideale per sfruttare al meglio l’impianto da realizzare. Due, su tutte, le esigenze che hanno suggerito la realizzazione di questo tipo di impianto: da un lato, ottenere il massimo rendimento possibile in relazione alla condizioni e all’esposizione del manufatto, dall’altro, ottenere il maggior incentivo possibile, attraverso lo studio di soluzioni che consentissero l’integrazione architettonica dell’impianto. Sulla scorta di queste considerazioni si è quindi deciso di modificare l’orientamento dell’orditura, che era stata impostata nel progetto iniziale in direzione nord – sud; il nuovo orientamento est – ovest e l’inserimento all’interno del progetto di shed al posto di coppelle sono stati elementi basilari per l’impostazione dell’impianto. Inoltre l’inclinazione è stata determinata in maniera da evitare ombreggiature, il tutto compatibilmente con i vincoli costruttivi. Queste soluzioni progettuali hanno determinato la completa integrazione a livello architettonico dell’impianto fotovoltaico. La scheda dell’intervento Oggetto: Edificazione di un nuovo capannone industriale adibito a deposito dalla Compagnia Impresa Lavoratori Portuali di Livorno, con realizzazione di una copertura fotovoltaica di 10.000 mq Committente Compagnia Impresa Lavoratori Portuali di Livorno – Livorno Progettista Ing. Alberto Locci – Studio Locci Livorno Direttori tecnici Ing. Massimo Asei, Geom. Massimo Vannucci - Livorno Tipologia della copertura Shed poggianti su travi ad “Y”. Tipologia di moduli fotovoltaici Silicio monocristallino Modalità di installazione Diretta sugli shed in totale integrazione Numero di pannelli totali 3360 Numero di pannelli per shed 80 Numero di stringhe 168 Potenza installata 806,4 kW Produzione annua 1 milione di kW Installatore Frangerini Impresa srl - Livorno www.frangerini.it Le caratteristiche dell’impianto L’impianto, che prevede complessivamente l’installazione di 3360 pannelli - 80 per shed – per una potenza complessiva di 806 kW, è basato su moduli fotovoltaici Silfab da 240 kW, composti da 60 celle solari monocristalline 156x156 mm e caratterizzati da una efficienza complessiva del modulo pari al 13,7%. L’impiego di vetro temperato, resine EVA, strati impermeabili e cornice in alluminio ne garantirà la durata in ogni situazione meteorologica. L’intero campo fotovoltaico è costituito da 168 stringhe da 20 moduli ciascuna. Ogni stringa è alimentata tramite una partenza linea costituita da un sezio- Planimetria dell’impianto fotovoltaico. Specializzata 195 u Ottobre 2010 una rivista della BE-MA editrice - Milano 645 Realizzazione Il committente Roberto Signori – Direttore tecnico Cooperativa Impresa Lavoratori Portuali Come è nata l’idea di sfruttare la copertura della nuova struttura per la realizzazione di un impianto fotovoltaico? Il progetto originario già prevedeva un orientamento dell’edificio lungo l’asse nord – sud, idoneo quindi a uno sfruttamento ottimale dell’insolazione. La mia precedente formazione ed esperienza professionale mi hanno fatto tuttavia intuire l’opportunità, attraverso alcune modifiche della struttura di copertura prescelta, di realizzare un impianto in totale integrazione architettonica, che oltre a presentare un’efficienza ottimale ci avrebbe consentito di accedere alle forme di incentivazione economicamente più vantaggiose. Per questo motivo si è optato per una struttura di copertura a shed che, con la realizzazione di una semplice sottostruttura, avrebbe consentito una agevole installazione dei pannelli, con una corretta inclinazione e soprattutto totalmente integrati. In base a quali motivazioni, invece, avete scelto di rivolgervi all’impresa Frangerini? Rispetto alla materiale installazione dell’impianto, di per sé relativamente semplice dal punto di vista tecnico, l’aspetto più complesso di questo intervento consisteva nell’esigenza di ottenere il massimo grado di integrazione architettonica dell’impianto stesso, preservando al contempo l’integrità e il buon funzionamento della copertura. Sotto questo profilo la grande esperienza e specializzazione dell’impresa nella realizzazione di opere di impermeabilizzazione offriva le massime garanzie di una corretta esecuzione. Non a caso la soluzione di installazione che abbiamo elaborato di concerto ci ha consentito di accedere ai tassi di incentivazione più elevati. Si è trattato per noi di un’esperienza pilota, conclusa con pieno successo, che abbiamo intenzione di ripetere anche con altri immobili di nostra proprietà. Allestimento della struttura di supporto dei pannelli. Allestimento della canala passacavi. 646 Specializzata 195 u Ottobre 2010 una rivista della BE-MA editrice - Milano Montaggio dei pannelli fotovoltaici. L’impianto installato. natore fu sibilato; tali partenze sono ubicate su 12 quadri di controllo stringhe che, oltre alla protezione di cui sopra, monitorano costantemente lo stato di ciascuna stringa. Da tali quadri si alimenta un quadro DC al quale sono connessi due inverter da 500 kVA e dotato di una logica che nelle situazioni di insolazione non ottimale permette di indirizzare l’intera produzione DC su uno dei due inverter in maniera da massimizzare il rendimento. A valle, ogni inverter è collegato con un avvolgimento secondario di un trasformatore 0.4/15 kV a tre avvolgimenti, previa interposizione del DDG, costituito da un interruttore automatico, e del contatore relativo all’energia prodotta. A valle del trasformatore, una linea in media tensione lo collega con il nuovo quadro MT. Il relativo interruttore rappresenta il dispositivo di interfaccia; su di esso agisce la protezione di interfaccia, alla quale sono collegati dei TV dedicati. Il dispositivo generale è costituito dall’interruttore di arrivo sul nuovo quadro MT. Una volta in esercizio, l’impianto garantirà una produzione annua dell’ordine di un milione di kW. L’installazione L’impianto è stato progettato in maniera tale che il numero di pannelli e il numero di stringhe coincidesse perfettamente con il numero di moduli del semished permettendo, quindi una sensibile riduzione del numero di cavi per raggiungere i quadri DC. Lo schema di installazione prescelto, in particolare, ha previsto la copertura di ogni semished da una doppia fila di 20 moduli disposti in verticale, conseguendo una totale integrazione architettonica degli stessi. Per la realizzazione dell’impianto la committenza ha scelto di rivolgersi all’Impresa Frangerini di Livorno. Alla base di questa decisione sono la competenza e la professionalità dimostrata dall’azienda in precedenti occasioni, unitamente all’ ottimo supporto progettuale che è in grado di offrire grazie alla presenza nella struttura di un ufficio di progettazione e alla disponibilità a studiare soluzioni ad hoc di concerto con la committenza. L’opportunità di sfruttare integralmente la superficie degli shed per l’installazione dei moduli fotovoltaici ha indirizzato l’impresa verso la scelta di una procedura di posa che ha previsto realizzazione di una struttura portante per pannelli fotovoltaici, da ancorare agli stessi shed, sulla quale sono stati quindi montati e collegati i singoli moduli. La particolare architettura dell’impianto ha, come Fotovoltaico, una nuova prospettiva Stefano Frangerini – Titolare Cosa ha spinto un’impresa come la vostra, storicamente specializzata in opere di impermeabilizzazione, ad entrare nel settore degli impianti fotovoltaici? E’ necessario premettere che qualsiasi impresa deve possedere una chiara visione del mercato, dei suoi orientamenti e prospettive, e coglierne le opportunità grazie alla propria capacità di innovare e rinnovarsi. Oggi, complice anche la particolare fase che l’economia sta attraversando, si lavora con margini molto ridotti: anche e soprattutto in mercati maturi come quello delle impermeabilizzazioni, in cui i prezzi sono andati calando di pari passo con le marginalità. Se da un lato, quindi, avevamo come obiettivo quello di mantenere le peculiarità e specializzazioni che fanno parte del DNA della nostra azienda in termini di professionalità, garanzia di risultati e sicurezza, dall’altro dovevamo esplorare nicchie, come appunto quella del fotovoltaico, sicuramente di grande potenziale. Del resto, chi meglio di un’impresa che ha sempre lavorato in copertura è meglio in grado di realizzare a regola d’arte un impianto fotovoltaico? La loro complessità infatti è relativamente limitata dal punto di vista tecnologico; ciò che è più difficile è garantirne un assemblaggio che preservi l’integrità e le funzionalità proprie della copertura, che ne garantisca quindi la tenuta all’acqua e l’affidabilità. In questo senso la nostra impresa aveva tutte le carte in regola per poter operare con successo anche in questo segmento di mercato. Alle nostre professionalità tradizionali abbiamo poi affiancato un’attenzione particolare alle tecnologie più innovative come quella dei film di silicio amorfo incollato direttamente alla membrana impermeabilizzante: una soluzione che garantisce una perfetta integrazione architettonica dell’impianto, tempi di esecuzione rapidi e una complessiva riqualificazione della copertura a costi decisamente competitivi. Sfruttare il nostro know - how di impermeabilizzatori per la realizzazione di questi impianti ci ha insomma consentito di aprire nuove prospettive in un segmento di mercato oggi dal grande potenziale. Quali sono i vantaggi nell’affidare la realizzazione di questi impianti a un’impresa come la vostra? Fondamentalmente consistono nell’affidare una lavorazione di per sé alla portata del semplice artigiano installatore a un’azienda in grado di garantire una posa senza errori che potrebbero compromettere l’integrità della copertura. Molto spesso gli applicatori conoscono perfettamente gli impianti fotovoltaici ma non la struttura e il funzionamento di un tetto, e sono quindi esposti a compiere degli errori anche banali - basta un foro praticato per sbaglio in un manto impermeabile – ma che in futuro potrebbero determinare gravi danni. Dal canto nostro, invece, ci siamo strutturati per fornire un servizio di progettazione, posa e messa a regime dell’impianto chiavi in mano, compresi i successivi interventi di manutenzione che dovessero rendersi necessari, garantendo adeguate competenze e professionalità sia per quanto riguarda la parte impiantistica che per le lavorazioni edili grazie a uno staff specializzato. Abbiamo puntato molto, con importanti investimenti, su questo mercato perché riteniamo sia uno degli sbocchi futuri più interessanti per imprese come la nostra. E il fatto di esserci strutturati adeguatamente ci consente oggi di proporci con successo come partner anche per interventi di grande portata come quello qui descritto. L’impresa esecutrice L’impresa Frangerini di Livorno opera nel settore edile, e in particolare nell’ambito delle impermeabilizzazioni, dal 1907. Grazie all’intuizione dell’AD, Stefano Frangerini che ha voluto investire in risorse umane (60 ad oggi gli addetti presenti in azienda), formazione e tecnologia anche nel settore degli impianti e delle energie rinnovabili, la società si pone sul mercato offrendo al cliente l’assistenza di una divisione specializzata. Con un know how ultracentenario relativamente alle coperture, Frangerini è in grado di realizzare impianti fotovoltaici di tipo tradizionale (in mono e policristallino) e in amorfo. L’azienda è oggi in grado di seguire e curare tutta la filiera: elabora il progetto, realizza l’impianto, certifica lo stesso e accompagna il cliente fino alla stipula dell’accordo con GSE. Tali impianti possono essere installati sia nel caso di rifacimento ex novo della copertura, sia su ogni tipologia di copertura esistente (tetto piano, a falda, a volta, con pannelli grecati, ondulati, ecc.). L’impresa, regolarmente iscritta all’Albo degli smaltitori, è autorizzata alla rimozione e trasporto di amianto. accennato, sensibilmente ridotto i cablaggi, il cui ordinato sviluppo è stato garantito dall’allestimento in copertura di una apposita canala passacavi protetta. I risultati Lo scopo iniziale di ridurre i consumi (e di conseguenza le emissioni) è stato abbondantemente superato: una volta a regime – l’entrata in funzione è prevista per il prossimo novembre - l’energia generata dall’impianto annualmente sarà infatti in grado di coprire completamente il fabbisogno energetico annuo dell’azienda, pari a circa 1.100.000 kW annui. Assumendo infatti una efficienza media operativa annuale di sistema pari all’80% ai vari regimi di funzionamento, la produttività energetica attesa dell’impianto (806.4 kWp), è pari a: 1.024.128 kWh/anno.Verrà effettuata una cessione parziale: nello stesso punto di consegna saranno sottese celle frigo e un altro capannone, oltre allo stesso capannone. - Il costo sarà ammortizzato in 13 anni. L’impianto è il primo per dimensioni e produzione a Livorno, oltre ad essere il primo ad essere installato nell’area portuale di Livorno. Ciò potrebbe diventare un importante stimolo per le altre società che hanno i propri capannoni in quell’area e che ad oggi non sfruttano le superfici a disposizione, rinunciando ad un investimento sicuro e proficuo. n Specializzata 195 u Ottobre 2010 una rivista della BE-MA editrice - Milano 647