Fund e Sicav Report
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Fund e Sicav Report
Maggio 2012 Fund e Sicav Report Commento Macroeconomico Passano i mesi ma i temi di mercato rimangono immutati. A inizio anno a guidare i mercati a rialzo erano stati l’abbondante liquidità concessa dalla BCE al sistema bancario europeo e la percezione che l’economia globale e quella americana in particolare fosse più forte di quanto ci si sarebbe dovuto aspettare. A distanza di pochi mesi gli stessi temi continuano a pesare sui mercati ma in senso negativo: i problemi dell’Europa devono ancora essere risolti e la crescita globale ha dato segnali di vistosi rallentamenti. Sul primo punto i progressi continuano ad essere piuttosto lenti ed in qualche modo imposti dalle tensioni del mercato; ciò nonostante è innegabile che nel corso degli ultimi 2 anni siano stati imposti provvedimenti che la maggior parte di noi avrebbe considerato non accettabili dalla Germania; lentamente quindi si andrà verso quell’unione bancaria, fiscale e politica che sembra essere condizione indispensabile per proseguire il progetto dell’Europa comunitaria. Il rischio che lungo la strada qualcosa possa andare storto è sempre presente ma sull’obiettivo finale ci sono ormai pochi dubbi. Nel frattempo i processi di aggiustamento all’interno dell’Unione Europea continuano ad andare nella giusta direzione, basti pensare ai forti aumenti salariali concordati in Germania rispetto alla deflazione salariale della periferia europea oppure alla forte mobilità che già caratterizza le generazioni più giovani in Europa. Le notizie negative sono arrivare anche sul fronte della crescita globale: i dati provenienti dalla periferia sono stati fortemente negativi ma questo era francamente nelle attese. Così come sembra inevitabile, nel contesto macroeconomico degli ultimi mesi, un deciso rallentamento anche dell’economia tedesca considerando la dipendenza di questa dal mercato export. Meno atteso era il rallentamento sul fronte dell’economia USA e soprattutto sul fronte dei mercati emergenti e, differentemente da quanto accadde nel 2008, difficilmente i BRICS riusciranno a guidare a rialzo la crescita globale. Da questo punto di vista, gli anni tra il 2000 ed il 2011 hanno visto una decisa rivalutazione delle materie prime, dei mercati emergenti, delle valute dei paesi produttori di commodities e dei titoli azionari legati a questi temi. Si è trattato di un unico grande tema di investimento che sembra ormai aver esaurito la sua spinta. La rivoluzione tecnologica che abbiamo di fronte unitamente all’esplosione dei processi di robotizzazione a prezzi sempre più calanti e la necessità dei paesi sviluppati di ristrutturare i propri modelli di consumo renderà estremamente improbabile il procrastinarsi di questa più che decennale euforia in tema di mercati emergenti e materie prime. Ottenere rendimenti e sovra performance da questi mercati rispetto ai paesi sviluppati diventerà molto più complesso. In un clima di rinnovati timori verso l’Europa e di rallentamento di crescita globale il movimento di rivalutazione del dollaro appare destinato a continuare la sua crescita non solo nei confronti dell’Euro. Resterà da valutare quanto questo movimento verrà ritenuto accettabile dalle autorità americane. Euro - Dollaro 1.6 1.5 1.4 1.3 1.2 1.1 1 0.9 0.8 Kairos Income KIS Income Outlook e Strategia Nell’ultimo mese la situazione nella periferia europea ha portato al pettine nodi di cui già da tempo si conosceva l’esistenza ma fino ad ora abbondantemente trascurati dai mercati: i catalyst negativi sono state le elezioni elleniche in cui (come previsto dalla maggior parte dei sondaggi da mesi) non si è trovata una maggioranza qualificata capace di formare un governo con le formazioni più estremiste in forte ascesa ed il pasticcio sulla ricapitalizzazione di Bankia, Frankenstein iberico nato pochi mesi fa dalla fusione di alcune Cajas in liquidazione incapaci di rifinanziarsi autonomamente. I risultati sono stati la chiamata di nuove elezioni in Grecia e un piano raffazzonato e non ancora operativo per la ricapitalizzazione della banca spagnola, che ha squarciato il velo di ipocrisia sul grande problema di capitalizzazione dell’intero sistema bancario periferico europeo. Come in ognuno degli ultimi momenti di tensione si rincorrono le voci di bank run in Grecia e stavolta anche in Spagna, per gran parte smentite, mentre l’establishment politico è stato per l’ennesima volta preso in contropiede dalla velocità dei mercati e dalla gravità della situazione. Traducendo il tutto in cifre, l’indice azionario europeo Eurostoxx si è mosso al ribasso con una perdita pari a 8.22% (in America S&P -6.27%), l’Euro trade-weighted si è deprezzato di 3.38%; il dollaro si è apprezzato di 7.06% contro euro, mentre lo yen giapponese ha subito un rialzo di 9.13% nei confronti della valuta unica (considerando anche la forza relativa su dollaro ed emergenti sarà un grandissimo problema per l’economia locale). Il rendimento del Bund decennale tedesco è passato da 1.66% a 1.20%, segnando nuovi minimi storici, con un movimento di flattening pari a -0.39% (lo Shatz a 2 anni ormai ha rendimento pari a zero). Nota positiva è stata la tenuta in termini relativi delle obbligazioni italiane, che seppur sotto pressione hanno sempre visto domanda nei momenti in cui il selloff è stato più violento: l’economia della Penisola anche se fortemente provata dall’aumento della pressione fiscale si è fino ad ora dimostrata decisamente più stabile rispetto a quella spagnola. Oltre a questo, Mario Monti dal suo insediamento a capo del governo non ha mai promesso a livello internazionale risultati superiori a quelli poi ottenuti, costruendosi una credibilità unica all’interno del panorama dell’Unione apprezzata anche dai mercati. Purtroppo i nodi venuti al pettine non riguardano solo il Vecchio Continente, come dimostrato dalla performance dell’indice azionario Morgan Stanley Emerging Market (-11.67%) oltre che dal violentissimo indebolimento di tutte le valute emergenti. Gli ultimi dati economici stanno infrangendo l’ultimo “dogma“ sui porti sicuri dove investire: in un mondo in cui i consumi si contraggono, anche le economie apparentemente solide ma basate sull’export non possono mantenere lo stesso livello di crescita degli anni passati. Può sembrare banale, ma fino a pochi giorni fa il consensus vedeva i BRICS e più in particolare la Cina estremamente scorrelati e capaci di crescere grazie allo stimolo del proprio mercato interno nonostante i consumi in calo negli stati che importano i loro prodotti finiti. Il gigante asiatico si sta sicuramente muovendo in questa direzione, ma per quanto possa essere incisiva l’azione politica è quasi impossibile cambiare forma a un’economia così grande e sbilanciata verso l’export (e a intere generazioni di piccoli risparmiatori) in pochi mesi senza creare ulteriori bolle finanziarie. In un mondo in cui i capitali circolano più liberamente delle persone, cercare una diversificazione geografica efficiente di breve-medio periodo assomiglia molto alla ricerca del Santo Graal o della pietra filosofale. Rimaniamo convinti che l’unica via per tutelare i propri risparmi e ottenere rendimenti positivi sia quella di adattarsi tatticamente a un mondo che da 5 anni è entrato in un processo di forte cambiamento che porterà risultati al momento imprevedibili. Di qui a poco è lecito aspettarsi una risposta forte e il più possibile coordinata da parte delle banche centrali e dei governi mondiali, ormai di fronte al fatto che a rischio non è soltanto una zona geografica ben definita, ma l’intero sistema finanziario ed economico globale. Il mese si è chiuso con una performance positiva pari a +0.16% per il Fondo e a +0.13% per la Sicav. Ha premiato l’ulteriore riduzione dell’esposizione all’Italia (sotto al 15% e con scadenze entro i 6 mesi) e l’incremento di peso della componente in dollari, ora tatticamente al 5%. Riteniamo opportuno mantenere molto bassa anche la duration della restante parte del portafoglio, investita essenzialmente in governativi AAA (Germania, Finlandia), per evitare perdite in caso di shock positivi. La duration è scesa a livelli compresi tra 0.30 e 0.35 per il Fondo e tra 0.20 e 0.25 per la Sicav. Kairos Income NAV 31 maggio 2012 (8,246,485) Riassunto performance (dalla partenza) Rendimento complessivo Rendimento annualizzato Percentuale di mesi positivi Percentuale di mesi negativi Miglior mese Peggior mese Riassunto Rischiosità Kairos Income 35.26% 2.60% 80.14% 19.86% 1.58% -0.65% Kairos Income 0.16% 0.49% 1.21% 0.24% 0.48% 1.36% -0.20% -0.81% Rendimento del periodo Rendimento da inizio anno Volatilità mensile annualizzata Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri Rendimento annuo composto 3 anni Rendimento annuo composto 5 anni Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) Ex-post: minor rendimento mensile* Elaborazione dati: Kairos *il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno, escludendo l'1% dei peggiori risultati Da settembre 2000 a maggio 2012 Kairos Income Principali esposizioni per paese 4.0% 3.7% 1.3% Regno Unito 5.1% Olanda 110 Globale Germania 120 11.6% Stati Uniti 16.6% 130 Italia 140 Finlandia 53.7% 150 100 Principali esposizioni per Tipologia Emittente nov 00 mag 01 dic 01 lug 02 feb 03 set 03 apr 04 nov 04 giu 05 gen 06 ago 06 mar 07 ott 07 mag 08 dic 08 lug 09 feb 10 set 10 apr 11 nov 11 90 Prime 5 posizioni per peso sul patrimonio Eib 5 3/8 10/15/12 Bubill 0 09/12/12 Bko 0 3/4 09/14/12 Obl 4 1/4 10/12/12 Rfgb 4 1/4 09/15/12 16.6% 15.2% 13.4% 12.6% 5.1% Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. 77.3% 17.4% 1.3% Government Financials Scomposizione per durata media finanziaria 0-1 1-2 2-3 Industrials 100.0% 0.0% 0.0% Kairos Income KIS Income KIS Income NAV 31 maggio 2012 (30,548,052) Riassunto performance (dalla partenza) Rendimento complessivo Rendimento annualizzato Percentuale di mesi positivi Percentuale di mesi negativi Miglior mese Peggior mese Riassunto Rischiosità KIS Income 7.51% 1.39% 80.95% 19.05% 0.86% -0.58% KIS Income 0.13% 0.34% 0.74% 0.22% 0.40% 1.50% -0.19% -0.74% Rendimento del periodo Rendimento da inizio anno Volatilità mensile annualizzata Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri Rendimento annuo composto 3 anni Rendimento annuo composto 5 anni Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) Ex-post: minor rendimento mensile* Elaborazione dati: Kairos *il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno, escludendo l'1% dei peggiori risultati Da marzo 2007 a maggio 2012 KIS Income 109 Principali esposizioni per paese 57.4% 6.9% 3.3% 105 Germania 104 103 102 2.3% Olanda 13.0% Stati Uniti 13.1% Globale 106 Finlandia 107 Italia 108 101 100 Principali esposizioni per Tipologia Emittente mar 07 mag 07 ago 07 nov 07 feb 08 mag 08 ago 08 nov 08 feb 09 mag 09 ago 09 nov 09 feb 10 mag 10 ago 10 nov 10 feb 11 mag 11 ago 11 nov 11 feb 12 mag 12 99 Prime 5 posizioni per peso sul patrimonio Bubill 0 07/11/12 Rfgb 4 1/4 09/15/12 Bko 0 1/2 06/15/12 Bubill 0 09/12/12 Dbr 5 07/04/12 13.1% 13.0% 9.9% 9.8% 9.8% 82.1% 12.1% 1.7% Government Financials Scomposizione per durata media finanziaria 0-1 1-2 2-3 Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. Industrials 100.0% 0.0% 0.0% KIS Global Outlook e Strategia Il Fondo KIS Global registra nel mese di maggio una performance pari al -1.6%, il che porta la performance dell’anno a flat. Il mese di maggio ha rappresentato l’ennesima tempesta perfetta sui mercati. Il “se” ed il “come” di un’eventuale “Grexit” dall’Euro e i deboli segnali macro che sono arrivati da quasi tutti i paesi europei (EU PMI a 45.9, minimo degli ultimi 35 mesi) hanno generato perdite sui listini europei che vanno dal -11.8% del FTSEMIB al -8.1% dell’indice tedesco DAX (fino a qualche tempo fa considerato un “porto sicuro” dagli investitori equity). L’altra sponda dell’oceano, ovvero gli Stati Uniti, non hanno performato meglio, con l’Indice S&P500 che ha perso nel mese il -6.3% ma sostanzialmente stabile in euro. L’IPO di Facebook (-27% dal prezzo di quotazione) ha rappresentato il picco dell’indice Nasdaq, come Glencore rappresentò l’anno scorso il picco relativo dell’indice “materie prime”. Da segnalare l’annuncio da parte della banca d’affari JP Morgan di una perdita di almeno $2bln derivante da posizioni speculative in derivati su credito. Nel passato commento trimestrale ci interrogavamo sulla sensatezza di molte operazioni di buyback annunciate sui massimi di alcuni titoli e tra questi anche JP Morgan. Anche i segnali che arrivano dai paesi emergenti sono contrastanti: GDP indiano al +5.3% al di sotto dell’importante soglia del 6%, oppure PMI cinese in rallentamento a 50.4 punti. In questo contesto la lista dei “safe Heavens” si assottiglia sempre di più e non c’è da meravigliarsi che le uniche assets class che hanno performato in modo positivo sono state il dollaro (un po’ contro tutte le valute mondiali, dollar index +5.4% nel mese), il decennale tedesco +3.5% (non proprio un rendimento da fix income) e quello inglese (tassi ai minimi degli scorsi trecento anni… e non è un errore di scrittura). In questo contesto il Fondo ha riportato una performance negativa di 81bps contro una performance del DJ Stoxx50 di -8.1% con un’esposizione netta del Fondo del 27.5% ad inizio mese e del 45.2% alla fine. Il posizionamento attuale ed il conseguente aumento di peso, rispetto ai minimi storici raggiunti nel mese di aprile, riflettono non tanto un’attesa di miglioramento degli utili aziendali (ci aspettiamo un graduale deterioramento almeno nel secondo e terzo trimestre: vendite gomme in Europa -12.1% YTD, consumi di materiale elettrico in declino a doppia cifra nei PIIGS ed in territorio negativo in Francia e Olanda dal mese di maggio etc.), ma piuttosto il fatto che ci stiamo avvicinando al “redde rationem” tra i paesi dell’Unione Europea. Come ha avuto modo di scrivere George Soros in uno KIS Global Riassunto performance (dalla partenza) Rendimento complessivo Rendimento annualizzato Percentuale di mesi positivi Percentuale di mesi negativi Miglior mese Peggior mese dei suoi ultimi interventi l’EU ha tre mesi di tempo per evitare l’implosione. Crediamo che questa non sia sostenibile nè sul piano politico e forse nemmeno economico da parte della Germania. Al quadro si aggiunge una valutazione dei principali indici europei molto attraente almeno in ottica relative: lo strategista Minack di Morgan Stanley ha recentemente fatto notare come Italia, Irlanda, Spagna e Portogallo trattano sul Graham-Dodd P/E sotto le 8x, questo ha generato ritorni reali annui del 12% nella decade successiva. A questo aggiungiamo un cambio euro/dollaro di circa il 10% più conveniente per le società europee rispetto al 2011 (NB: questo è stato un elemento decisamente positivo per la performance delle grandi corporates americane l’anno scorso). Al contrario di molti operatori sul mercato, non pretendiamo di avere la sfera di cristallo su dove andranno gli indici nel breve periodo ma continueremo a muovere l’esposizione netta cercando di sfruttare le molte temporanee inefficienze offerte dal mercato. In linea con i commenti dei mesi precedenti segue la descrizione/investment case su uno dei maggiori contributori del mese: SAVE: il business principale di SAVE è la gestione dell’aeroporto di Venezia, quarto scalo in Italia per numero passeggeri. SAVE gestisce inoltre l’aeroporto di Treviso, alcune concessioni Food&Beverages lungo la rete auostradale italiana e in alcuni aeroporti europei (Vienna e Praga) e il real estate commerciale delle stazioni ferroviarie medium size italiane. La società ha portato avanti con successo lo sviluppo delle sue rotte passeggeri nell’ultimo trienno ed è ora in grado di crescere in controtendenza rispetto alla maggior parte degli aeroporti italiani in un contesto di non dipendenza da Alitalia. La società è in attesa della firma del contratto di programma con cui si dovrebbero sbloccare gli adeguamenti delle tariffe ferme da un decennio. I tempi dell’adeguamento tariffario rimangono incerti. Nel frattempo la società gode di una adeguata struttura finanziaria (1x levered) che permette la distribuzione di un dividendo intorno al 6% pienamente sostenibile. Ai prezzi correnti il titolo tratta ad un multiplo EV/Ebitda inferiore a 5x. NAV 31 maggio 2012 (6,100,809) Riassunto Rischiosità KIS Global -21.99% -4.29% 50.00% 50.00% 10.48% -9.63% KIS Global -1.63% 0.31% 11.60% -4.10% 2.02% -6.89% -4.81% -4.91% Rendimento del periodo Rendimento da inizio anno Volatilità mensile annualizzata Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri Rendimento annuo composto 3 anni Rendimento annuo composto 5 anni Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) Ex-post: minor rendimento mensile* Elaborazione dati: Kairos *il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno, escludendo l'1% dei peggiori risultati Da ottobre 2006 a maggio 2012 KIS Global Principali esposizioni per paese 120 22.51% 110 17.30% 100 90 80 70 Prime 5 esposizioni per peso sul patrimonio S&P 500 DJ Stoxx Hea Care STXE 600 Fd&Bv = Pr DJ Euro Stoxx 50 Stati Uniti ott 06 dic 06 mar 07 giu 07 set 07 dic 07 mar 08 giu 08 set 08 dic 08 mar 09 giu 09 set 09 dic 09 mar 10 giu 10 set 10 dic 10 mar 11 giu 11 set 11 dic 11 mar 12 50 Europa 60 Principali esposizioni per settore 17.30% 10.70% 6.98% 4.83% 22.13% 10.70% Cons. St. Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. Health Care Futures 6.98% Kairos Small Cap KIS Small Cap Outlook e Strategia Il Fondo Kairos Small Cap registra nel mese di maggio una performance pari al -0.81%, il che porta la performance dell’anno a +3.1%. Tra i contributori positivi citiamo: 1) Short S&P500 +0.41%; 2) Save +0.15%; 3) Dax PUT +0.14%; 4) Wirecard +0.06%; 5) Reply +0.05%. Il Fondo KIS Small Cap registra nel mese di maggio una performance pari al -1.16%, il che porta la performance dell’anno a +2.7%. Tra i contributori positivi citiamo: 1) Short S&P500 +0.37%; 2) Dax PUT +0.16%; 3) Save +0.14%; 4) Wirecard +0.06%; 5) Reply +0.06%. Il mese di maggio ha rappresentato l’ennesima tempesta perfetta sui mercati. Il “se” ed il “come” di un’eventuale “Grexit” dall’Euro e i deboli segnali macro che sono arrivati da quasi tutti i paesi europei (EU PMI a 45.9, minimo degli ultimi 35 mesi) hanno generato perdite sui listini europei che vanno dal -11.8% del FTSEMIB al -8.1% dell’indice tedesco DAX (fino a qualche tempo fa considerato un “porto sicuro” dagli investitori equity). L’altra sponda dell’oceano, ovvero gli Stati Uniti, non hanno performato meglio, con l’Indice S&P500 che ha perso nel mese il -6.3% ma sostanzialmente stabile in euro. L’IPO di Facebook (-27% dal prezzo di quotazione) ha rappresentato il picco dell’indice Nasdaq, come Glencore rappresentò l’anno scorso il picco relativo dell’indice “materie prime”. Da segnalare l’annuncio da parte della banca d’affari JP Morgan di una perdita di almeno $2bln derivante da posizioni speculative in derivati su credito. Nel passato commento trimestrale ci interrogavamo sulla sensatezza di molte operazioni di buyback annunciate sui massimi di alcuni titoli e tra questi anche JP Morgan. Anche i segnali che arrivano dai paesi emergenti sono contrastanti: GDP indiano al +5.3% al di sotto dell’importante soglia del 6%, oppure PMI cinese in rallentamento a 50.4 punti. In questo contesto la lista dei “safe Heavens” si assottiglia sempre di più e non c’è da meravigliarsi che le uniche assets class che hanno performato in modo positivo sono state il dollaro (un po’ contro tutte le valute mondiali, dollar index +5.4% nel mese), il decennale tedesco +3.5% (non proprio un rendimento da fix income) e quello inglese (tassi ai minimi degli scorsi trecento anni… e non è un errore di scrittura). In questo contesto il Fondo ha riportato una performance negativa di 81bps contro una performance del DJ Stoxx50 di -8.1% con un’esposizione netta del Fondo del 27.5% ad inizio mese e del 45.2% alla fine. Il posizionamento attuale ed il conseguente aumento di peso, rispetto ai minimi storici raggiunti nel mese di aprile, riflettono non tanto un’attesa di miglioramento degli utili aziendali (ci aspettiamo un graduale deterioramento almeno nel secondo e terzo trimestre: vendite gomme in Europa -12.1% YTD, consumi di materiale elettrico in declino a doppia cifra nei PIIGS ed in territorio negativo in Francia e Olanda dal mese di maggio etc.), ma piuttosto il fatto che ci stiamo avvicinando al “redde rationem” tra i paesi dell’Unione Europea. Kairos Small Cap NAV 31 maggio 2012 (91,559,235) Riassunto performance (dalla partenza) Rendimento complessivo Rendimento annualizzato Percentuale di mesi positivi Percentuale di mesi negativi Miglior mese Peggior mese Riassunto Rischiosità Kairos Small Cap 88.58% 6.38% 62.60% 37.40% 7.86% -8.20% Kairos Small Cap -0.81% 3.09% 8.98% -2.02% 3.06% -4.54% -7.01% -6.41% Rendimento del periodo Rendimento da inizio anno Volatilità mensile annualizzata Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri Rendimento annuo composto 3 anni Rendimento annuo composto 5 anni Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) Ex-post: minor rendimento mensile* Elaborazione dati: Kairos *il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno, escludendo l'1% dei peggiori risultati Da marzo 2002 a maggio 2012 Kairos Small Cap Principali esposizioni per paese 260 240 16.41% 220 200 7.45% 180 5.04% 160 4.92% 140 3.08% 2.60% 1.81% 1.50% 1.23% 120 100 Germania 2.37% 2.26% 2.06% Stati Uniti Norvegia Regno Unito Svizzera Spagna Francia Europa Canada Prime 5 esposizioni per peso sul patrimonio DJ Euro Stoxx 50 SNAM RETE GAS SANOFI-AVENTIS ROCHE HOLDING AG-GENUSSCHEIN SAVE SPA Italia -2.84% mar 02 ago 02 feb 03 ago 03 feb 04 ago 04 feb 05 ago 05 feb 06 ago 06 feb 07 ago 07 feb 08 ago 08 feb 09 ago 09 feb 10 ago 10 feb 11 ago 11 feb 12 80 Principali esposizioni per settore 9.86% 5.17% 2.82% 2.75% 2.32% 11.07% 8.07% 6.17% 4.76% 3.63% 3.41% Health Care Materials Equity Index Telecom. Serv. Futures Financials Energy Utilities Industrials Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. Cons. St. 1.01% Kairos Small Cap KIS Small Cap Outlook e Strategia (segue) Come ha avuto modo di scrivere George Soros in uno dei suoi ultimi interventi l’EU ha tre mesi di tempo per evitare l’implosione. Crediamo che questa non sia sostenibile nè sul piano politico e forse nemmeno economico da parte della Germania. Al quadro si aggiunge una valutazione dei principali indici europei molto attraente almeno in ottica relative: lo strategista Minack di Morgan Stanley ha recentemente fatto notare come Italia, Irlanda, Spagna e Portogallo trattano sul Graham-Dodd P/E sotto le 8x, questo ha generato ritorni reali annui del 12% nella decade successiva. A questo aggiungiamo un cambio euro/dollaro di circa il 10% più conveniente per le società europee rispetto al 2011 (NB: questo è stato un elemento decisamente positivo per la performance delle grandi corporates americane l’anno scorso). Al contrario di molti operatori sul mercato, non pretendiamo di avere la sfera di cristallo su dove andranno gli indici nel breve periodo ma continueremo a muovere l’esposizione netta cercando di sfruttare le molte temporanee inefficienze offerte dal mercato. In linea con i commenti dei mesi precedenti segue la descrizione/investment case su uno dei maggiori contributori del mese: SAVE: il business principale di SAVE è la gestione dell’aeroporto di Venezia, quarto scalo in Italia per numero passeggeri. SAVE gestisce inoltre l’aeroporto di Treviso, alcune concessioni Food&Beverages lungo la rete auostradale italiana e in alcuni aeroporti europei (Vienna e Praga) e il real estate commerciale delle stazioni ferroviarie medium size italiane. La società ha portato avanti con successo lo sviluppo delle sue rotte passeggeri nell’ultimo trienno ed è ora in grado di crescere in controtendenza rispetto alla maggior parte degli aeroporti italiani in un contesto di non dipendenza da Alitalia. La società è in attesa della firma del contratto di programma con cui si dovrebbero sbloccare gli adeguamenti delle tariffe ferme da un decennio. I tempi dell’adeguamento tariffario rimangono incerti. Nel frattempo la società gode di una adeguata struttura finanziaria (1x levered) che permette la distribuzione di un dividendo intorno al 6% pienamente sostenibile. Ai prezzi correnti il titolo tratta ad un multiplo EV/Ebitda inferiore a 5x. KIS Small Cap NAV 31 maggio 2012 (90,447,246) Riassunto performance (dalla partenza) Rendimento complessivo Rendimento annualizzato Percentuale di mesi positivi Percentuale di mesi negativi Miglior mese Peggior mese Riassunto Rischiosità KIS Small Cap -10.68% -1.97% 48.53% 51.47% 7.90% -8.55% KIS Small Cap -1.16% 2.74% 10.46% -1.76% 3.72% -4.38% -6.96% -6.35% Rendimento del periodo Rendimento da inizio anno Volatilità mensile annualizzata Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri Rendimento annuo composto 3 anni Rendimento annuo composto 5 anni Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) Ex-post: minor rendimento mensile* Elaborazione dati: Kairos *il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno, escludendo l'1% dei peggiori risultati Da ottobre 2006 a maggio 2012 KIS Small Cap 115 Principali esposizioni per paese 16.76% 110 105 100 7.77% 95 4.96% 90 4.88% 3.02% 2.52% 85 1.76% 1.46% 1.25% 80 75 Norvegia Germania 2.18% 2.02% Stati Uniti Canada Regno Unito Svizzera Spagna Francia Europa 2.35% Principali esposizioni per settore 10.85% 8.08% 6.28% 1.12% Cons. Discr. Materials 3.86% Equity Index Energy Utilities 3.91% Telecom. Serv. Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. Industrials Cons. St. 4.62% Futures 10.10% 5.31% 2.70% 2.65% 2.36% Financials Prime 5 esposizioni per peso sul patrimonio DJ Euro Stoxx 50 SNAM RETE GAS SANOFI-AVENTIS ROCHE HOLDING AG-GENUSSCHEIN SAVE SPA Italia -2.74% ott 06 dic 06 mar 07 giu 07 set 07 dic 07 mar 08 giu 08 set 08 dic 08 mar 09 giu 09 set 09 dic 09 mar 10 giu 10 set 10 dic 10 mar 11 giu 11 set 11 dic 11 mar 12 70 KIS Bond Outlook e Strategia Nell’ultimo mese la situazione nella periferia europea ha portato al pettine nodi di cui già da tempo si conosceva l’esistenza ma fino ad ora abbondantemente trascurati dai mercati: i catalyst negativi sono state le elezioni elleniche in cui (come previsto dalla maggior parte dei sondaggi da mesi) non si è trovata una maggioranza qualificata capace di formare un governo con le formazioni più estremiste in forte ascesa ed il pasticcio sulla ricapitalizzazione di Bankia, Frankenstein iberico nato pochi mesi fa dalla fusione di alcune Cajas in liquidazione incapaci di rifinanziarsi autonomamente. I risultati sono stati la chiamata di nuove elezioni in Grecia e un piano raffazzonato e non ancora operativo per la ricapitalizzazione della banca spagnola, che ha squarciato il velo di ipocrisia sul grande problema di capitalizzazione dell’intero sistema bancario periferico europeo. Come in ognuno degli ultimi momenti di tensione si rincorrono le voci di bank run in Grecia e stavolta anche in Spagna, per gran parte smentite, mentre l’establishment politico è stato per l’ennesima volta preso in contropiede dalla velocità dei mercati e dalla gravità della situazione. Traducendo il tutto in cifre, l’indice azionario europeo Eurostoxx si è mosso al ribasso con una perdita pari a 8.22% (in America S&P -6.27%), l’Euro trade-weighted si è deprezzato di 3.38%; il dollaro si è apprezzato di 7.06% contro euro, mentre lo yen giapponese ha subito un rialzo di 9.13% nei confronti della valuta unica (considerando anche la forza relativa su dollaro ed emergenti sarà un grandissimo problema per l’economia locale). Il rendimento del Bund decennale tedesco è passato da 1.66% a 1.20%, segnando nuovi minimi storici, con un movimento di flattening pari a -0.39% (lo Shatz a 2 anni ormai ha rendimento pari a zero). Nota positiva è stata la tenuta in termini relativi delle obbligazioni italiane, che seppur sotto pressione hanno sempre visto domanda nei momenti in cui il selloff è stato più violento: l’economia della Penisola anche se fortemente provata dall’aumento della pressione fiscale si è fino ad ora dimostrata decisamente più stabile rispetto a quella spagnola. Oltre a questo, Mario Monti dal suo insediamento a capo del governo non ha mai promesso a livello internazionale risultati superiori a quelli poi ottenuti, costruendosi una credibilità unica all’interno del panorama dell’Unione apprezzata anche dai mercati. Purtroppo i nodi venuti al pettine non riguardano solo il Vecchio Continente, come dimostrato dalla performance dell’indice azionario Morgan Stanley Emerging Market (-11.67%) oltre che dal violentissimo indebolimento di tutte le valute emergenti. Gli ultimi dati economici stanno infrangendo l’ultimo “dogma“ sui porti sicuri dove investire: in un mondo in cui i consumi si contraggono, anche le economie apparentemente solide ma basate sull’export non possono mantenere lo stesso livello di crescita degli anni passati. Può sembrare banale, ma fino a pochi giorni fa il consensus vedeva i BRICS e più in particolare la Cina estremamente scorrelati e capaci di crescere grazie allo stimolo del proprio mercato interno nonostante i consumi in calo negli stati che importano i loro prodotti finiti. Il gigante asiatico si sta sicuramente muovendo in questa direzione, ma per quanto possa essere incisiva l’azione politica è quasi impossibile cambiare forma a un’economia così grande e sbilanciata verso l’export (e a intere generazioni di piccoli risparmiatori) in pochi mesi senza creare ulteriori bolle finanziarie. In un mondo in cui i capitali circolano più liberamente delle persone, cercare una diversificazione geografica efficiente di breve-medio periodo assomiglia molto alla ricerca del Santo Graal o della pietra filosofale. Rimaniamo convinti che l’unica via per tutelare i propri risparmi e ottenere rendimenti positivi sia quella di adattarsi tatticamente a un mondo che da 5 anni è entrato in un processo di forte cambiamento che porterà risultati al momento imprevedibili. Di qui a poco è lecito aspettarsi una risposta forte e il più possibile coordinata da parte delle banche centrali e dei governi mondiali, ormai di fronte al fatto che a rischio non è soltanto una zona geografica ben definita, ma l’intero sistema finanziario ed economico globale. Il Fondo ha chiuso maggio con una performance pari a +0,00. In un mese così difficile ha premiato sicuramente un posizionamento più prudente dove una parte importante di portafoglio è stata tenuta in cash o in strumenti a brevissima scadenza. Anche una esposizione lunga sul dollaro ha contribuito in maniera importante a mantenere bassa la volatilità del Fondo la cui duration rimane contenuta in un’area vicina ai due anni e mezzo. NAV 31 maggio 2012 (387,604,682) Riassunto performance (dalla partenza) Rendimento complessivo Rendimento annualizzato Percentuale di mesi positivi Percentuale di mesi negativi Miglior mese Peggior mese Riassunto Rischiosità KIS Bond 10.90% 3.15% 67.50% 32.50% 2.14% -1.22% KIS Bond 0.00% 4.03% 2.60% 3.12% 2.47% n.a. -2.15% -1.22% Rendimento del periodo Rendimento da inizio anno Volatilità mensile annualizzata Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri Rendimento annuo composto 3 anni Rendimento annuo composto 5 anni Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) Ex-post: minor rendimento mensile* Elaborazione dati: Kairos *il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno, escludendo l'1% dei peggiori risultati Da febbraio 2009 a maggio 2012 114 KIS Bond Principali esposizioni per paese 34.3% 112 110 96 1.5% 1.4% Australia 2.1% Irlanda 4.2% Danimarca 4.5% Stati Uniti 98 4.6% Regno Unito 100 5.2% Olanda 102 Francia Italia 104 Germania 8.2% 106 Europa 16.0% 108 Principali esposizioni per Tipologia Emittente feb 09 mar 09 mag 09 lug 09 set 09 nov 09 gen 10 mar 10 mag 10 lug 10 set 10 nov 10 gen 11 mar 11 mag 11 lug 11 set 11 nov 11 gen 12 mar 12 mag 12 94 Prime 5 posizioni per peso sul patrimonio Buy Markit Itrx Europe 06/17 @149.25 (jpm) Btf 0 06/07/12 Btps 2.55 09/15/41 Btf 0 06/14/12 Bots 0 06/15/12 37.7% 26.3% 12.2% 5.2% 5.2% 2.7% 2.6% 2.6% Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. 5.2% Financials Government Industrials Utilities Scomposizione per durata media finanziaria 0-1 1-2 2-3 3-5 5-7 7-10 10+ 5.2% 2.2% Credit Telecom. Default Swap Serv. 37.2% 8.4% 9.0% 25.5% 6.6% 7.5% 0.0% KIS Bond Plus Outlook e Strategia Nell’ultimo mese la situazione nella periferia europea ha portato al pettine nodi di cui già da tempo si conosceva l’esistenza ma fino ad ora abbondantemente trascurati dai mercati: i catalyst negativi sono state le elezioni elleniche in cui (come previsto dalla maggior parte dei sondaggi da mesi) non si è trovata una maggioranza qualificata capace di formare un governo con le formazioni più estremiste in forte ascesa ed il pasticcio sulla ricapitalizzazione di Bankia, Frankenstein iberico nato pochi mesi fa dalla fusione di alcune Cajas in liquidazione incapaci di rifinanziarsi autonomamente. I risultati sono stati la chiamata di nuove elezioni in Grecia e un piano raffazzonato e non ancora operativo per la ricapitalizzazione della banca spagnola, che ha squarciato il velo di ipocrisia sul grande problema di capitalizzazione dell’intero sistema bancario periferico europeo. Come in ognuno degli ultimi momenti di tensione si rincorrono le voci di bank run in Grecia e stavolta anche in Spagna, per gran parte smentite, mentre l’establishment politico è stato per l’ennesima volta preso in contropiede dalla velocità dei mercati e dalla gravità della situazione. Traducendo il tutto in cifre, l’indice azionario europeo Eurostoxx si è mosso al ribasso con una perdita pari a 8.22% (in America S&P -6.27%), l’Euro trade-weighted si è deprezzato di 3.38%; il dollaro si è apprezzato di 7.06% contro euro, mentre lo yen giapponese ha subito un rialzo di 9.13% nei confronti della valuta unica (considerando anche la forza relativa su dollaro ed emergenti sarà un grandissimo problema per l’economia locale). Il rendimento del Bund decennale tedesco è passato da 1.66% a 1.20%, segnando nuovi minimi storici, con un movimento di flattening pari a -0.39% (lo Shatz a 2 anni ormai ha rendimento pari a zero). Nota positiva è stata la tenuta in termini relativi delle obbligazioni italiane, che seppur sotto pressione hanno sempre visto domanda nei momenti in cui il selloff è stato più violento: l’economia della Penisola anche se fortemente provata dall’aumento della pressione fiscale si è fino ad ora dimostrata decisamente più stabile rispetto a quella spagnola. Oltre a questo, Mario Monti dal suo insediamento a capo del governo non ha mai promesso a livello internazionale risultati superiori a quelli poi ottenuti, costruendosi una credibilità unica all’interno del panorama dell’Unione apprezzata anche dai mercati. Riassunto performance (dalla partenza) Purtroppo i nodi venuti al pettine non riguardano solo il Vecchio Continente, come dimostrato dalla performance dell’indice azionario Morgan Stanley Emerging Market (-11.67%) oltre che dal violentissimo indebolimento di tutte le valute emergenti. Gli ultimi dati economici stanno infrangendo l’ultimo “dogma“ sui porti sicuri dove investire: in un mondo in cui i consumi si contraggono, anche le economie apparentemente solide ma basate sull’export non possono mantenere lo stesso livello di crescita degli anni passati. Può sembrare banale, ma fino a pochi giorni fa il consensus vedeva i BRICS e più in particolare la Cina estremamente scorrelati e capaci di crescere grazie allo stimolo del proprio mercato interno nonostante i consumi in calo negli stati che importano i loro prodotti finiti. Il gigante asiatico si sta sicuramente muovendo in questa direzione, ma per quanto possa essere incisiva l’azione politica è quasi impossibile cambiare forma a un’economia così grande e sbilanciata verso l’export (e a intere generazioni di piccoli risparmiatori) in pochi mesi senza creare ulteriori bolle finanziarie. In un mondo in cui i capitali circolano più liberamente delle persone, cercare una diversificazione geografica efficiente di breve-medio periodo assomiglia molto alla ricerca del Santo Graal o della pietra filosofale. Rimaniamo convinti che l’unica via per tutelare i propri risparmi e ottenere rendimenti positivi sia quella di adattarsi tatticamente a un mondo che da 5 anni è entrato in un processo di forte cambiamento che porterà risultati al momento imprevedibili. Di qui a poco è lecito aspettarsi una risposta forte e il più possibile coordinata da parte delle banche centrali e dei governi mondiali, ormai di fronte al fatto che a rischio non è soltanto una zona geografica ben definita, ma l’intero sistema finanziario ed economico globale. Il Fondo ha chiuso maggio con una performance negativa pari a -2.0%: in un mercato che ha visto gli spread della periferia e la parte ciclica nuovamente sotto pressione, la parte del Fondo investita nel settore finanziario è quella che ha fatto registrare le sofferenze più marcate. Una posizione lunga dollaro ha contribuito ad attenuare la volatilità del Fondo la cui duration rimane contenuta in un’area vicina ai due anni e mezzo. NAV 31 maggio 2012 (230,728,233) Riassunto Rischiosità KIS Bond Plus 4.88% 8.51% 57.14% 42.86% 3.46% -2.26% Rendimento complessivo Rendimento annualizzato Percentuale di mesi positivi Percentuale di mesi negativi Miglior mese Peggior mese KIS Bond Plus -2.26% 3.59% 7.41% n.a. n.a. n.a. -3.02% -1.95% Rendimento del periodo Rendimento da inizio anno Volatilità mensile annualizzata Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri Rendimento annuo composto 3 anni Rendimento annuo composto 5 anni Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) Ex-post: minor rendimento mensile* Elaborazione dati: Kairos *il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno, escludendo l'1% dei peggiori risultati KIS Bond Plus Da novembre 2011 a maggio 2012 109 Principali esposizioni per paese 38.5% 6.7% 4.0% 2.7% 2.0% 1.2% 1.1% Germania Spagna Irlanda Canada 104 103 Francia Italia 105 102 101 0.9% Sud Africa 8.0% Stati Uniti 11.6% 106 Regno Unito 107 Olanda 108 Principali esposizioni per Tipologia Emittente 100 Prime 5 posizioni per peso sul patrimonio Ucgim 6 10/31/17 Ccts 0 04/15/18 Btps 2.55 09/15/41 Enbw 7 3/8 04/02/72 Ccts 0 03/01/17 mag 12 apr 12 mar 12 feb 12 gen 12 dic 11 nov 11 nov 11 99 2.9% 2.5% 2.4% 2.2% 1.8% Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. 52.5% 15.0% 8.0% Financials Industrials Government Scomposizione per durata media finanziaria 0-1 1-2 2-3 3-5 5-7 7-10 10+ 4.2% Utilities 1.4% Telecom. Serv. 31.3% 9.4% 14.6% 31.8% 14.3% -1.4% 0.0% KIS Dynamic Outlook e Strategia Nell’ultimo mese la situazione nella periferia europea ha portato al pettine nodi di cui già da tempo si conosceva l’esistenza ma fino ad ora abbondantemente trascurati dai mercati: i catalyst negativi sono state le elezioni elleniche in cui (come previsto dalla maggior parte dei sondaggi da mesi) non si è trovata una maggioranza qualificata capace di formare un governo con le formazioni più estremiste in forte ascesa ed il pasticcio sulla ricapitalizzazione di Bankia, Frankenstein iberico nato pochi mesi fa dalla fusione di alcune Cajas in liquidazione incapaci di rifinanziarsi autonomamente. I risultati sono stati la chiamata di nuove elezioni in Grecia e un piano raffazzonato e non ancora operativo per la ricapitalizzazione della banca spagnola, che ha squarciato il velo di ipocrisia sul grande problema di capitalizzazione dell’intero sistema bancario periferico europeo. Come in ognuno degli ultimi momenti di tensione si rincorrono le voci di bank run in Grecia e stavolta anche in Spagna, per gran parte smentite, mentre l’establishment politico è stato per l’ennesima volta preso in contropiede dalla velocità dei mercati e dalla gravità della situazione. Traducendo il tutto in cifre, l’indice azionario europeo Eurostoxx si è mosso al ribasso con una perdita pari a 8.22% (in America S&P -6.27%), l’Euro trade-weighted si è deprezzato di 3.38%; il dollaro si è apprezzato di 7.06% contro euro, mentre lo yen giapponese ha subito un rialzo di 9.13% nei confronti della valuta unica (considerando anche la forza relativa su dollaro ed emergenti sarà un grandissimo problema per l’economia locale). Il rendimento del Bund decennale tedesco è passato da 1.66% a 1.20%, segnando nuovi minimi storici, con un movimento di flattening pari a -0.39% (lo Shatz a 2 anni ormai ha rendimento pari a zero). Nota positiva è stata la tenuta in termini relativi delle obbligazioni italiane, che seppur sotto pressione hanno sempre visto domanda nei momenti in cui il selloff è stato più violento: l’economia della Penisola anche se fortemente provata dall’aumento della pressione fiscale si è fino ad ora dimostrata decisamente più stabile rispetto a quella spagnola. Oltre a questo, Mario Monti dal suo insediamento a capo del governo non ha mai promesso a livello internazionale risultati superiori a quelli poi ottenuti, costruendosi una credibilità unica all’interno del panorama dell’Unione apprezzata anche dai mercati. Purtroppo i nodi venuti al pettine non riguardano solo il Vecchio Continente, come dimostrato dalla performance dell’indice azionario Morgan Stanley Emerging Market (-11.67%) oltre che dal violentissimo indebolimento di tutte le valute emergenti. Gli ultimi dati economici stanno infrangendo l’ultimo “dogma“ sui porti sicuri dove investire: in un mondo in cui i consumi si contraggono, anche le economie apparentemente solide ma basate sull’export non possono mantenere lo stesso livello di crescita degli anni passati. Può sembrare banale, ma fino a pochi giorni fa il consensus vedeva i BRICS e più in particolare la Cina estremamente scorrelati e capaci di crescere grazie allo stimolo del proprio mercato interno nonostante i consumi in calo negli stati che importano i loro prodotti finiti. Il gigante asiatico si sta sicuramente muovendo in questa direzione, ma per quanto possa essere incisiva l’azione politica è quasi impossibile cambiare forma a un’economia così grande e sbilanciata verso l’export (e a intere generazioni di piccoli risparmiatori) in pochi mesi senza creare ulteriori bolle finanziarie. In un mondo in cui i capitali circolano più liberamente delle persone, cercare una diversificazione geografica efficiente di breve-medio periodo assomiglia molto alla ricerca del Santo Graal o della pietra filosofale. Rimaniamo convinti che l’unica via per tutelare i propri risparmi e ottenere rendimenti positivi sia quella di adattarsi tatticamente a un mondo che da 5 anni è entrato in un processo di forte cambiamento che porterà risultati al momento imprevedibili. Di qui a poco è lecito aspettarsi una risposta forte e il più possibile coordinata da parte delle banche centrali e dei governi mondiali, ormai di fronte al fatto che a rischio non è soltanto una zona geografica ben definita, ma l’intero sistema finanziario ed economico globale. Il Fondo ha chiuso maggio con una performance positiva pari a +0.91%: • FX: +0.55 % da posizioni corte valute emergenti (AUD, HUF, CAD, ZAR) ed euro contro dollaro. • Equity: +0.29% da trading con un bias negativo su contratti Eurostoxx e Dax. • Fixed Income: +0.07% da trading tattico di Bund e BTP future. La cassa, che principalmente rimane investita in governativi tedeschi, olandesi ed emissioni sovranazionali tripla-A con scadenze entro i 6 mesi, non ha dato rendimenti. NAV 31 maggio 2012 (234,848,100) Riassunto performance (dalla partenza) Rendimento complessivo Rendimento annualizzato Percentuale di mesi positivi Percentuale di mesi negativi Miglior mese Peggior mese Riassunto Rischiosità KIS Dynamic 18.60% 3.06% 60.29% 39.71% 1.98% -1.98% KIS Dynamic 0.91% 0.85% 2.84% 0.32% 2.92% 3.39% -2.85% -1.61% Rendimento del periodo Rendimento da inizio anno Volatilità mensile annualizzata Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri Rendimento annuo composto 3 anni Rendimento annuo composto 5 anni Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) Ex-post: minor rendimento mensile* Elaborazione dati: Kairos *il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno, escludendo l'1% dei peggiori risultati Da ottobre 2006 a maggio 2012 KIS Dynamic Esposizione Azionaria 125 Equity EUR USD 120 115 Short -1.8% -1.0% -0.8% Totale -1.8% -1.0% -0.8% Long 0.17 Short -0.35 Totale -0.18 0.12 0.01 -0.35 0.12 -0.34 110 105 Esposizione Obbligazionaria 100 Bond EUR 0 -2 7 - 10 MXN 0 -2 90 ott 06 dic 06 mar 07 giu 07 set 07 dic 07 mar 08 giu 08 set 08 dic 08 mar 09 giu 09 set 09 dic 09 mar 10 giu 10 set 10 dic 10 mar 11 giu 11 set 11 dic 11 mar 12 95 Prime 5 posizioni per peso sul patrimonio Intned 0 06/18/12 Ge 4 3/4 09/28/12 Mbono 9 06/20/13 Imtln 5 06/25/12 Ubs 4 5/8 07/06/12 1.88% 1.78% 1.58% 1.34% 1.33% Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. 0.04 0.04 KIS Ambiente Outlook e Strategia Il mese di maggio si chiude con performance marcatamente negative per i principali mercati azionari (MSCI World Local -7.13%, S&P 500 -6.27%, MSCI Europe -6.90%). Il forte movimento di avversione al rischio è stato ancora una volta innescato sul fronte macroeconomico dal peggioramento dei dati sull’occupazione USA e dalle tensioni nell’eurozona, con la caduta del governo in Grecia e la crisi delle banche spagnole. Nel mese, gli indici di riferimento per il settore Ambiente hanno sottoperformato i mercati principali. A titolo di esempio, l’indice WilderHill New Energy Global Innovation Index ha registrato una performance del -12.38% mentre l’HSBC Global Climate Change Index ha registrato un -9.33%. In questo contesto, il Comparto Kairos International Sicav - Ambiente ha registrato una performance di -4.09% in maggio, portando l’andamento da inizio anno a -1.04%. Tra i principali contributi positivi citiamo Aion Renewables, Andritz, Intertek ed Eurofins Scientific. Titoli che hanno contribuito negativamente alla performance complessiva sono stati, tra gli altri, Alerion Cleanpower, Cree ed Hexcel. Il mese di giugno si preannuncia importante sul fronte macroeconomico e politico, con le nuove elezioni greche, quelle parlamentari francesi e importanti incontri tra i leader europei. È di nuovo il macro che domina rispetto alle scelte di investimento sui singoli titoli, ma la sensazione è che un nuovo momento importante si stia avvicinando rapidamente. Riassunto performance (dalla partenza) Rendimento complessivo Rendimento annualizzato Percentuale di mesi positivi Percentuale di mesi negativi Miglior mese Peggior mese NAV 31 maggio 2012 (40,909,311) Riassunto Rischiosità KIS Ambiente -9.71% -5.67% 47.62% 52.38% 3.75% -5.31% KIS Ambiente -4.09% -1.04% 8.15% -10.59% n.a. n.a. -8.33% -7.33% Rendimento del periodo Rendimento da inizio anno Volatilità mensile annualizzata Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri Rendimento annuo composto 3 anni Rendimento annuo composto 5 anni Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) Ex-post: minor rendimento mensile* Elaborazione dati: Kairos *il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno, escludendo l'1% dei peggiori risultati Da settembre 2010 a maggio 2012 KIS Ambiente Principali esposizioni per paese 110 19.63% 105 100 95 8.80% 8.05% 5.48% 90 3.53% 3.50% 2.71% 2.34% 2.18% Norvegia Germania Svizzera Irlanda 2.25% 1.64% 1.02% 0.62% Info. Tech. Cons. Discr. Equity Index Austria Olanda Regno Unito Italia Francia 1.56% Health Care Prime 5 esposizioni per peso sul patrimonio ALERION CLEANPOWER S&P 500 TOMRA SYSTEMS ASA NUTRECO HOLDING N.V. EUROFINS SCIENTIFIC Stati Uniti 80 set 10 set 10 ott 10 nov 10 dic 10 gen 11 feb 11 mar 11 apr 11 mag 11 giu 11 lug 11 ago 11 set 11 ott 11 nov 11 dic 11 gen 12 feb 12 mar 12 apr 12 mag 12 85 Principali esposizioni per settore 6.06% 3.61% 2.71% 2.33% 2.25% 27.56% 8.69% 7.87% 6.48% 5.75% Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. Futures Utilities Materials Cons. St. Energy Industrials 3.39% KIS Trading Outlook e Strategia Nel corso del mese di maggio il Karios International Sicav - Trading ha registrato una performance negativa dell’8.22%, a fronte di una variazione negativa dell’indice FtseMib del 11,78%. Durante il mese di maggio il rischio di una crisi generale dell’euro e l’attesa di capire l’efficacia delle misure annunciate dai governi europei per rilanciare l’economia hanno condizionato negativamente i listini azionari globali. A livello macroeconomico la situazione non è diversa da come la avevamo descritta in aprile. I mercati rimangono afflitti dalla sostenibilità dei debiti pubblici, da una crescita anemica nei paesi sviluppati e dal rallentamento nei paesi emergenti oltre ad una generalizzata contrazione del credito all’economia, nonostante il parziale “relief” dato dal secondo “LTRO”. In Europa nonostante le difficoltà siano evidenti e le soluzioni non immediate è crescente la consapevolezza, anche da parte tedesca, che alle misure di rigore si debba accompagnare una forte iniezione di ottimismo e di risorse per rilanciare l’economia e far ripartire una crescita che per il momento sembra un miraggio estremamente lontano. In termini relativi rispetto al mercato azionario americano quello europeo ha perso circa il 40% dai massimi del 2010. L’effetto del dollaro ha amplificato queste dinamiche. Come detto, ciò è dovuto alla forte incertezza macroeconomica che pervade l’Europa. La discesa generalizzata dei listini europei (ad eccezione della Germania) ha creato, da un punto di vista bottom up, delle opportunità di stock picking estremamente interessanti. Molti titoli presenti nel nostro portafoglio sono infatti business globali con una diversificazione geografica e valutaria importante (spesso maggiore di molti peer quotati negli USA) e sono eccessivamente penalizzati in termine di multiplo dal mercato in cui sono quotati; emblematico è il caso di Fiat Industrial che per “sfuggire” dai multipli depressi del mercato europeo ha recentemente annunciato di voler fondersi con CNH (quotata sul Nyse) in modo da recuperare lo sconto valutativo che gli veniva assegnato dal mercato italiano. Lo stesso problema si riscontra sul mercato del debito dove molti business globali storicamente quotati su mercati europei sempre più si focalizzano sul mercato americano dei capitali (tramite private placement di debito) non trovando finanziamenti concorrenziali a causa della crisi del debito europeo. Da un punto di vista analitico l’indice prezzo/utili in Europa è pari a circa 11 volte, rispetto ad una media superiore a 16 volte negli ultimi venti anni. Anche la valutazione relativa rispetto ai mercati obbligazionari risulta in questo momento favorevole offrendo un premio per il rischio estremamente interessante per la componente azionaria. La nostra net exposure a fine mese è compresa tra il 90 e il 100%. NAV 31 maggio 2012 (35,633,097) Riassunto performance (dalla partenza) Riassunto Rischiosità KIS Trading -30.89% -12.23% 38.24% 61.76% 8.12% -9.69% Rendimento complessivo Rendimento annualizzato Percentuale di mesi positivi Percentuale di mesi negativi Miglior mese Peggior mese KIS Trading -8.22% -8.06% 19.27% -23.56% n.a. n.a. -18.54% -13.78% Rendimento del periodo Rendimento da inizio anno Volatilità mensile annualizzata Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri Rendimento annuo composto 3 anni Rendimento annuo composto 5 anni Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) Ex-post: minor rendimento mensile* Elaborazione dati: Kairos *il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno, escludendo l'1% dei peggiori risultati KIS Trading Da agosto 2009 a maggio 2012 120 Principali esposizioni per paese 77.64% 110 100 90 80 1.15% 0.36% Argentina Olanda Germania Italia Europa mar 12 mag 12 Principali esposizioni per settore 3.15% 2.51% 0.90% 0.72% 0.48% 0.24% Health Care Materials Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. Industrials Futures 7.50% Telecom. Serv. 77.64% Energy 77.64% 5.74% 2.19% 1.90% 1.76% Financials gen 12 set 11 nov 11 lug 11 1.76% Cons. Discr. Prime 5 esposizioni per peso sul patrimonio DJ Euro Stoxx 50 GEMINA SPA UNICREDIT SPA VOLKSWAGEN AG CNH GLOBAL N.V. mag 11 gen 11 mar 11 set 10 nov 10 lug 10 mag 10 gen 10 mar 10 set 09 nov 09 ago 09 60 1.90% Regno Unito 10.34% 70 KIS Absolute Outlook e Strategia Nel corso del mese di maggio il Karios International Sicav - Absolute ha registrato una performance negativa del 3.71%, a fronte di una variazione negativa dell’indice FtseMib dell’11,78%. Durante il mese di maggio il rischio di una crisi generale dell’euro e l’attesa di capire l’efficacia delle misure annunciate dai governi europei per rilanciare l’economia hanno condizionato negativamente i listini azionari globali. A livello macroeconomico la situazione non è diversa da come la avevamo descritta in aprile. I mercati rimangono afflitti dalla sostenibilità dei debiti pubblici, da una crescita anemica nei paesi sviluppati e dal rallentamento nei paesi emergenti oltre ad una generalizzata contrazione del credito all’economia, nonostante il parziale “relief” dato dal secondo “LTRO”. In Europa seppure le difficoltà siano evidenti e le soluzioni non immediate è crescente la consapevolezza, anche da parte tedesca, che alle misure di rigore si debba accompagnare una forte iniezione di ottimismo e di risorse per rilanciare l’economia e far ripartire una crescita che per il momento sembra un miraggio estremamente lontano. In termini relativi rispetto al mercato azionario americano quello europeo ha perso circa il 40% dai massimi del 2010. L’effetto del dollaro ha amplificato queste dinamiche. Come detto, ciò è dovuto alla forte incertezza macroeconomica che pervade l’Europa. La discesa generalizzata dei listini europei (ad eccezione della Germania) ha creato, da un punto di vista bottom up delle opportunità di stock picking estremamente interessanti. Molti titoli presenti nel nostro portafoglio sono infatti business globali con una diversificazione geografica e valutaria importante (spesso maggiore di molti peer quotati negli USA) e sono eccessivamente penalizzati in termine di multiplo dal mercato in cui sono quotati; emblematico è il caso di Fiat Riassunto performance (dalla partenza) Industrial che per “sfuggire” dai multipli depressi del mercato europeo ha recentemente annunciato di voler fondersi con CNH (quotata sul Nyse) in modo da recuperare lo sconto valutativo che gli veniva assegnato dal mercato italiano. Lo stesso problema si riscontra sul mercato del debito dove molti business globali storicamente quotati su mercati europei sempre più si focalizzano sul mercato americano dei capitali (tramite private placement di debito) non trovando finanziamenti concorrenziali a causa della crisi del debito europeo. Da un punto di vista analitico l’indice prezzo/utili in Europa è pari a circa 11 volte, rispetto ad una media superiore a 16 volte negli ultimi venti anni. Anche la valutazione relativa rispetto ai mercati obbligazionari risulta in questo momento favorevole offrendo un premio per il rischio estremamente interessante per la componente azionaria. Nel corso del mese il Fondo ha progressivamente aumentato la propria esposizione verso i titoli bancari (ed in particolare Pop. Milano), a discapito della parte più ciclica. Questo secondo il nostro parere potrà, nel caso di un rimbalzo nei prossimi mesi, aiutarci nella creazione di alpha. Per quanto concerne la contribuzione alla performance di singole posizioni, un contributo particolarmente positivo è stato dato dal titolo Fiat che nel corso del mese di maggio ha registrato una performance di +4,17%, nonostante un settore ciclico decisamente poco brillante. Il Kairos Absolute ha mantenuto nel corso dei mesi un’asset allocation bilanciata, cercando di ridurre il rischio per mezzo dell’acquisto di coperture in derivati (opzioni put sull’indice FtseMib). Per quanto riguarda il mondo small cap, abbiamo continuato a ridurre il numero di posizioni cercando di focalizzarci unicamente su quelle dove abbiamo maggiore convinzione. La nostra net exposure a fine mese è intorno al 30%. NAV 31 maggio 2012 (5,654,896) Riassunto Rischiosità KIS Absolute -14.87% -10.18% 33.33% 66.67% 5.59% -5.14% Rendimento complessivo Rendimento annualizzato Percentuale di mesi positivi Percentuale di mesi negativi Miglior mese Peggior mese KIS Absolute -3.71% 3.48% 10.86% -8.64% n.a. n.a. -5.62% -7.32% Rendimento del periodo Rendimento da inizio anno Volatilità mensile annualizzata Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri Rendimento annuo composto 3 anni Rendimento annuo composto 5 anni Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) Ex-post: minor rendimento mensile* Elaborazione dati: Kairos *il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno, escludendo l'1% dei peggiori risultati KIS Absolute Da dicembre 2010 a maggio 2012 Principali esposizioni per paese 105 25.54% 100 95 90 0.71% Svizzera apr 12 mag 12 mar 12 feb 12 dic 11 gen 12 nov 11 Italia Prime 5 esposizioni per peso sul patrimonio GEMINA SPA ENI SPA ENEL SPA UNICREDIT SPA INTESA SANPAOLO ott 11 set 11 lug 11 ago 11 giu 11 apr 11 mag 11 feb 11 mar 11 dic 10 gen 11 dic 10 80 0.31% Lussemburgo 85 Principali esposizioni per settore 9.10% 2.82% 1.77% 1.31% 1.21% 10.41% 5.31% 3.95% 0.56% 0.51% 0.31% Health Care Info. Tech. Cons. Discr. Utilities Energy 0.92% Cons. St. Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. Financials Industrials 1.74% Telecom. Serv. 2.86% KIS Selection Outlook e Strategia I mercati azionari europei hanno chiuso il mese di maggio con la peggiore performance dall’estate 2011. L’indice STOXX 600 ha perso il -6.82%, il FTSEMIB -11.78%, l'IBEX 13.14%. I settori ciclici e i finanziari hanno guidato i ribassi. I ciclici, ed in particolare i titoli legati alle materie prime e gli industriali, sono stati penalizzati da una serie di dati macro che hanno segnalato un rallentamento della crescita globale. Il mercato del lavoro negli Stati Uniti è apparso meno forte delle attese, le esportazioni della Cina in deterioramento, ed i mercati emergenti in genere hanno mostrato di essere impattati dalla crisi in Europa. Il dollaro si è rafforzato, sia contro euro che verso le valute emergenti, e le materie prime hanno registrato il peggior mese da settembre 2011. Sui finanziari invece è pesata ancora una volta la crisi europea, che ha avuto il suo apice nel mese con l’intervento statale sulla spagnola Bankia. A questo si è aggiunta l’inattesa perdita di JPMorgan su derivati del credito, che ha preoccupato gli investitori sulle procedure di risk management di una delle banche considerate più prudenti. In questo scenario il Kairos Selection ha riportato nel mese una performance netta pari a -1.92%. Il risultato netto da inizio anno si attesta a +1.42%. Il Fondo ha beneficiato di un’allocazione azionaria prudente contenendo le perdite dei listini, ed ha gestito il peso tatticamente per limitare la volatilità. I settori finanziari e quello energetico hanno registrato le performance peggiori, in particolare Unicredit tra le banche (parzialmente coperta da future su FTSEMIB) e Repsol tra gli oil, dove nonostante le valutazioni ormai “distressed” hanno continuato a pesare l’incertezza sulla situazione finanziaria di alcuni azionisti. Tra i contributori positivi si segnalano GSW Immobilien che beneficia del buono stato di salute del real estate tedesco, e Fiat su possibilità di ristrutturazione della struttura industriale. Le posizioni in derivati e obbligazioni hanno dato una contribuzione negativa. Tra le prime posizioni a fine mese si segnalano Snam Rete Gas, Roche e Sanofi. La volatilità dei mercati rimane elevata e l’esito della crisi europea ancora incerto. Il mese di giugno presenta altre incognite tra cui le nuove elezioni in Grecia, ed ancora aste governative in paesi come la Spagna dove il costo del debito é tornato a livelli preoccupanti. Ma l’acuirsi della crisi fa ritenere più probabile e vicina una qualche forma di intervento. Sembra ormai chiaro che sono soprattutto le soluzioni più strutturali quali eurobond, garanzia dei depositi e trasformazione dell’ESM in banca ciò di cui l'Europa ha bisogno. Soluzioni che sembrano ancora lontane dall’essere attuate, ma che sono fortemente ritornate attuali con l’aggravarsi della crisi. La speranza è che il summit europeo di fine mese rassicuri gli investitori su un cambio di rotta in Europa. Inoltre, le valutazioni azionarie, il posizionamento degli investitori e la possibilità di interventi in Europa, ci spingono ad essere più ottimisti in un’ottica di medio periodo. Il Fondo ha dunque tatticamente incrementato il peso a fine mese, ma continuerà a gestire l’esposizione azionaria in maniera prudente date le condizioni di incertezza ed i rischi ancora presenti. NAV 31 maggio 2012 (298,385,666) Riassunto performance (dalla partenza) Rendimento complessivo Rendimento annualizzato Percentuale di mesi positivi Percentuale di mesi negativi Miglior mese Peggior mese Riassunto Rischiosità KIS Selection 8.89% 5.53% 57.89% 42.11% 3.35% -2.39% KIS Selection -1.92% 1.42% 5.36% 1.30% n.a. n.a. -4.89% -3.09% Rendimento del periodo Rendimento da inizio anno Volatilità mensile annualizzata Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri Rendimento annuo composto 3 anni Rendimento annuo composto 5 anni Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) Ex-post: minor rendimento mensile* Elaborazione dati: Kairos *il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno, escludendo l'1% dei peggiori risultati Da ottobre 2010 a maggio 2012 Principali esposizioni per paese 12.64% Svezia 0.45% 0.25% 0.03% Equity Index 0.20% Germania 0.25% Telecom. Serv. 0.30% Australia 0.84% Olanda 1.19% Europa 2.31% Svizzera 3.22% Regno Unito Francia 3.74% Info. Tech. Prime 5 esposizioni per peso sul patrimonio SNAM RETE GAS ROCHE HOLDING AG-GENUSSCHEIN SANOFI-AVENTIS AUTOGRILL SPA GEMINA SPA Spagna Italia 3.92% ott 10 ott 10 nov 10 dic 10 gen 11 feb 11 mar 11 apr 11 mag 11 giu 11 lug 11 ago 11 set 11 ott 11 nov 11 dic 11 gen 12 feb 12 mar 12 apr 12 mag 12 114 112 110 108 106 104 102 100 98 96 94 KIS Selection Principali esposizioni per settore 4.64% 2.16% 2.12% 2.04% 2.01% 8.96% 7.43% 3.39% 3.07% 2.49% 1.86% Futures Energy Financials Industrials Cons. Discr. Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. Utilities Cons. St. 0.89% KIS Multi-Strategy UCITS Outlook e Strategia Nel corso del mese di maggio il Kairos International Sicav - Multi-Strategy UCITS ha fatto registrare un risultato pari a -1.44%. La possibilità di una ricaduta della crisi europea ha riportato la paura sui mercati azionari, che hanno pertanto chiuso il mese in territorio negativo. Negli Stati Uniti l’S&P 500 ha perso il 6.1% mentre nel Vecchio Continente le performance sono state ancor più deludenti, con l’Eurostoxx in ribasso del 7.8% e la periferia europea in particolare difficoltà (Spagna –8.5%, Italia –11%). La volatilità e l’incertezza che hanno segnato le ultime settimane sono state inevitabilmente penalizzanti per le strategie long/short, colpite da perdite talora superiori a quelle attese a causa dell’aumento della correlazione. In generale l’area legata ad eventi aziendali ci ha riservato alcune soddisfazioni in un mese difficile dal punto di vista dell’esposizione direzionale. Il contesto attuale continua ad essere segnato da incertezza e pessimismo circa la situazione europea, cui si aggiunge una certa preoccupazione per i dati di crescita cinesi. In questo quadro i titoli di stato hanno fatto registrare nelle ultime settimane tassi di interesse negativi, riportando in superficie una situazione paragonabile a quella del 2008 senza che vi siano a nostro giudizio le basi perché simili ribassi abbiano a ripetersi. Riteniamo pertanto che l’approccio più adatto a questo contesto sia quello di proteggere il capitale investito ma di mantenere esposto il portafoglio al potenziale rialzo che dovesse derivare da decisioni a livello di governi, istituzioni sovranazionali o banche centrali, dal momento che una soluzione politica all’attuale impasse appare l’unica in Riassunto performance (dalla partenza) Rendimento complessivo Rendimento annualizzato Percentuale di mesi positivi Percentuale di mesi negativi Miglior mese Peggior mese grado di risollevare le aspettative degli operatori. Quanto all’economia cinese, il rallentamento è a nostro giudizio il sintomo di un’economia più matura, che non farà più registrare tassi di sviluppo annuo a due cifre ma che continuerà a trainare la crescita asiatica e mondiale negli anni a venire. Siamo pertanto convinti che si tratti di un passaggio fisiologico che costituisce piú che altro un’occasione per razionalizzare il portafoglio ed aumentare il peso in quest’area in vista dei futuri rialzi. Anche dal recente viaggio di alcuni dei nostri analisti a Singapore e Hong Kong è emersa, accanto alla cautela sull’orizzonte di breve periodo, una opportunità quasi senza precedenti per acquisire esposizione a mercati sfruttando valutazioni sui minimi. NAV 25 maggio 2012 (67,501,227) Riassunto Rischiosità KIS Multi-Strategy UCITS 4.48% 1.43% 64.86% 35.14% 2.42% -3.90% KIS Multi-Strategy UCITS -1.44% 1.52% 3.85% -2.86% 1.12% n.a. Rendimento del periodo Rendimento da inizio anno Volatilità settimanale annualizzata Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri Rendimento annuo composto 3 anni Rendimento annuo composto 5 anni Elaborazione dati: Kairos Da maggio 2009 a maggio 2012 KIS Multi-Strategy UCITS Scomposizione esposizione azionaria netta per area geografica 112 7.3% 110 5.7% 108 4.4% 106 3.9% 104 102 1.8% 100 Scomposizione per strategia Giappone Europa UK US mag 09 giu 09 ago 09 ott 09 dic 09 feb 10 apr 10 giu 10 ago 10 ott 10 dic 10 feb 11 apr 11 giu 11 ago 11 ott 11 dic 11 feb 12 apr 12 96 Asia 98 Scomposizione esposizione azionaria netta per settore 5.3% 5.1% 4.5% 47.3% EU Equity 4.1% 17.0% Asia Equity 12.3% US Equity 11.2% Event Driven 0.7% 0.6% 0.4% Utilities Energy Telecom Financials Industrials Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. Consumer Discretionary 1.9% Cash Technology 4.3% CTA Consumer Staples 0.9% Healthcare 1.5% 6.0% Macro KIS America Outlook e Strategia Nel corso del mese di maggio il Kairos International Sicav - America ha fatto registrare un risultato pari a -5.49%. I mercati azionari americani hanno fatto registrare risultati negativi nel corso dell’ultimo mese. Tra gli indici principali, l’S&P 500 ha chiuso in calo del 6.1%, il Dow Jones Industrials del 5.9%, il Nasdaq addirittura del 7.6%, a testimonianza di un clima di generale preoccupazione che impedisce agli operatori di adottare un posizionamento più ottimistico. Nelle ultime settimane il rallentamento dei dati macroeconomici negli Stati Uniti ha raffreddato le aspettative di crescita che nei primi mesi dell’anno avevano sostenuto le quotazioni, sommandosi peraltro alle tensioni a livello europeo che inevitabilmente fanno sentire il loro riflesso sugli altri listini azionari. Il contesto di mercato si è dunque rivelato particolarmente complesso per le strategie azionarie, che hanno riportato risultati generalmente negativi sebbene le perdite del portafoglio siano state inferiori a quelle subite dagli indici di riferimento. A livello di portafoglio tutti i settori hanno contribuito negativamente alla performance del mese. Soltanto la parte più difensiva del mercato, utilities e beni di consumo di prima necessità, ha saputo limitare le perdite, senza peraltro apportare un beneficio consistente visto il sottopeso che caratterizza questa parte del mercato sul lato lungo di molti fondi. Guardando ai prossimi mesi, il recente viaggio effettuato dai nostri analisti a Boston e San Francisco ha generato alcune interessanti idee di investimento che cominceremo a sottoporre al nostro processo di due diligence a partire dall’inizio di giugno. Da parte nostra riteniamo che una soluzione politica alle problematiche europee sarà in grado di riportare l’ottimismo anche negli Stati Uniti, e rimaniamo pertanto posizionati con una esposizione netta che intendiamo incrementare nel corso del prossimo mese qualora il mercato dovesse proseguire nel trend ribassista. NAV 25 maggio 2012 (92,891,859) Riassunto performance (dalla partenza) Riassunto Rischiosità KIS America 39.92% 10.50% 65.85% 34.15% 8.56% -11.32% Rendimento complessivo Rendimento annualizzato Percentuale di mesi positivi Percentuale di mesi negativi Miglior mese Peggior mese KIS America -5.49% 4.98% 17.03% -1.11% 9.53% n.a. Rendimento del periodo Rendimento da inizio anno Volatilità settimanale annualizzata Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri Rendimento annuo composto 3 anni Rendimento annuo composto 5 anni Elaborazione dati: Kairos KIS America Da gennaio 2009 a maggio 2012 Scomposizione esposizione azionaria netta per settore 15.2% 160 13.7% 150 13.0% 11.4% 140 10.2% 130 8.6% 7.1% 120 110 2.7% Prime 5 esposizioni azionarie per peso sul patrimonio del fondo Apple Inc Microsoft Corp Citigroup Inc The Coca-Cola Company Exxon Mobil Corp 2.16% 0.77% 0.61% 0.57% 0.57% Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. Telecom Materials Energy Consumer Staples Healthcare Industrials Financials Consumer Discretionary Technology mar 12 dic 11 set 11 giu 11 mar 11 dic 10 set 10 giu 10 mar 10 dic 09 set 09 giu 09 gen 09 80 mar 09 90 1.6% Utilities 3.0% 100 KIS Asia Outlook e Strategia Nel corso del mese di maggio il Kairos International Sicav - Asia ha fatto registrare un risultato pari a -7.28%. In linea con quanto accaduto a livello globale, i mercati azionari asiatici hanno sofferto perdite significative nel corso delle ultime settimane. A maggio infatti il Giappone e Hong Kong hanno lasciato sul terreno circa il 10% della capitalizzazione di borsa. Altri mercati tra i più importanti della regione, come Corea ed Australia, hanno fatto registrare perdite superiori al 7.5%, disegnando uno scenario di capitolazione che non ha lasciato spazio alla generazione di ritorni assoluti da parte delle strategie azionarie. Il leit motiv delle ultime settimane è stato il deterioramento dei dati macroeconomici cinesi e in generale la sensazione che il rallentamento dell’economia non abbia carattere ciclico ma strutturale, e che dunque la crescita della seconda economia del mondo sia destinata ad una frenata duratura nel tempo. Si tratta di un quadro più percepito che reale se si guardano i dati di fatturato e utili delle aziende leader di mercato negli ultimi anni, nel contesto di un sistema economico dove le autorità di governo e di politica monetaria conservano un significativo spazio di manovra. Ciò è emerso anche dal nostro recente viaggio a Hong Kong e Singapore, dove abbiamo incontrato circa quaranta tra i migliori gestori azionari attivi nella regione. Se da un lato appare inevitabile adottare un approccio improntato alla cautela nel breve termine, nell’ottica di un investitore di medio periodo i ribassi di questa fase non possono non rappresentare un’occasione di acquisto nelle aree più liquide dei mercati asiatici e nei titoli più sani da un punto di vista di generazione di cassa. É questa un’impressione confermata anche da alcuni economisti di fama internazionale che abbiamo potuto incontrare nel contesto di una conferenza a Singapore, dove le preoccupazioni odierne non hanno oscurato le enormi potenzialitá di rialzo che questi mercati metteranno a frutto non appena il quadro macroeconomico generale – e dunque soprattutto in Europa – consentirá agli investitori stranieri di approcciare questi mercati con un atteggiamento più ottimistico. NAV 25 maggio 2012 (153,995,715) Riassunto performance (dalla partenza) Riassunto Rischiosità KIS Asia 3.19% 1.09% 60.00% 40.00% 8.77% -9.41% Rendimento complessivo Rendimento annualizzato Percentuale di mesi positivi Percentuale di mesi negativi Miglior mese Peggior mese KIS Asia -7.28% -2.51% 14.75% -11.50% n.a. n.a. Rendimento del periodo Rendimento da inizio anno Volatilità settimanale annualizzata Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri Rendimento annuo composto 3 anni Rendimento annuo composto 5 anni Elaborazione dati: Kairos KIS Asia Da luglio 2009 a maggio 2012 135 Scomposizione esposizione azionaria netta per area geografica 30.0% 130 125 120 17.5% 115 16.5% 110 8.4% 8.1% 7.4% 105 6.2% 4.5% Prime 5 esposizioni azionarie per peso sul patrimonio del fondo Samsung Electronics Co Ltd Industrial and Commercial Bank of China Ltd China Construction Bank Tencent Holdings Ltd China Minsheng Banking Corp Taiwan Giappone India Australia Sud-Est Asia Corea Hong Kong Cina feb 12 apr 12 dic 11 ott 11 giu 11 ago 11 apr 11 dic 10 feb 11 ott 10 ago 10 giu 10 apr 10 dic 09 feb 10 ott 09 lug 09 ago 09 95 Altro 1.4% 100 Scomposizione esposizione azionaria netta per settore 2.40% 1.87% 1.32% 1.20% 1.15% 27.3% 16.4% 13.1% 8.8% 4.2% 2.7% Healthcare 5.6% Utilities 5.9% Telecom Energy Consumer Staples Industrials Technology Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. Consumer Discretionary Financials 6.2% Materials 9.9% KIS Trend Outlook e Strategia Nel corso del mese di maggio il Kairos International Sicav – Trend ha fatto registrare un risultato pari a -0.79%. Durante il mese appena trascorso il Fondo ha sofferto il contesto volatile che ha segnato le principali asset class. La performance negativa non tiene tuttavia conto degli ultimi giorni di maggio, nei quali molti degli investimenti sottostanti hanno invertito la rotta facendo registrare risultati molto positivi che verranno riflessi nel prossimo report mensile. Il Fondo mantiene un’esposizione prevalente alle strategie CTA, al momento ancora posizionate per un rafforzamento dei titoli di stato dei paesi più sicuri e per un indebolimento dell’Euro, dunque nel complesso per un esito negativo della crisi, il che rende questo prodotto un buon elemento di protezione da uno scenario particolarmente avverso. Viste le caratteristiche di questi modelli di trading, va considerato che in situazioni come queste è significativo il rischio che un’inversione dei trend su cui tali sistemi al momento sono posizionati, potrebbe generare una notevole volatilità di breve termine, in particolare in quelle strategie caratterizzate da un orizzonte temporale di medio-lungo periodo, che tipicamente richiedono alcune sedute prima di impostare i trade su parametri diversi. É però utile ricordare che, nonostante l’andamento potenzialmente erratico nel breve, queste strategie presentano i migliori risultati dell’industria alternativa se considerate dalla loro partenza, elemento che assieme alla straordinaria liquidità del sottostante le rende tra le più appetibili per la costruzione di un’asset allocation diversificata. NAV 25 maggio 2012 (23,545,543) Riassunto performance (dalla partenza) Riassunto Rischiosità KIS Trend -2.70% -1.37% 50.00% 50.00% 2.58% -3.47% Rendimento complessivo Rendimento annualizzato Percentuale di mesi positivi Percentuale di mesi negativi Miglior mese Peggior mese KIS Trend -0.79% -1.36% 7.18% -0.44% n.a. n.a. Rendimento del periodo Rendimento da inizio anno Volatilità settimanale annualizzata Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri Rendimento annuo composto 3 anni Rendimento annuo composto 5 anni Elaborazione dati: Kairos Value at Risk VaR 95% mensile KIS Trend Da giugno 2010 a maggio 2012 104 4.07% Scomposizione del rendimento mensile per tipologia di investimento 1.3% 96 mag 12 mar 12 gen 12 nov 11 set 11 lug 11 mag 11 gen 11 nov 10 set 10 lug 10 giu 10 92 mar 11 94 Scomposizione del rischio per tipologia di investimento 52.3% Obbligazioni 24.5% Valute 15.1% Materie Prime 8.2% Azioni Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. -0.2% -1.9% obbligazioni Obbligazioni 98 0.1% Azioni Valute 100 Materie Prime 102 Milano Via Bigli 21 I-20121 Milano Tel. +39 02 77718.1 Fax +39 02 77718.220 Roma Piazza di Spagna 20 I-00187 Roma Tel. +39 06 69647.1 Fax +39 06 69647.750 Torino Via della Rocca 21 I-10123 Torino Tel. +39 011 3024801 Fax +39 011 3024844 Londra 77 Cornhill GB-London EC3V 3QQ Tel. +44 (0)20 7398 3000 Fax +44 (0)20 7929 3636 Lugano Via Greina 2 CH-6900 Lugano Tel. +41 (0)91 2607575 Fax +41 (0)91 2607574 New York 340 Madison Avenue 19th Floor New York NY 10173 Tel. +1 212 220 9234 Fax +1 212 220 9237 www.kairospartners.com Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al netto degli oneri fiscali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri.