Fund e Sicav Report

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Fund e Sicav Report
Maggio 2012
Fund e Sicav Report
Commento Macroeconomico
Passano i mesi ma i temi di mercato rimangono immutati. A
inizio anno a guidare i mercati a rialzo erano stati
l’abbondante liquidità concessa dalla BCE al sistema bancario
europeo e la percezione che l’economia globale e quella
americana in particolare fosse più forte di quanto ci si sarebbe
dovuto aspettare. A distanza di pochi mesi gli stessi temi
continuano a pesare sui mercati ma in senso negativo: i
problemi dell’Europa devono ancora essere risolti e la crescita
globale ha dato segnali di vistosi rallentamenti.
Sul primo punto i progressi continuano ad essere piuttosto
lenti ed in qualche modo imposti dalle tensioni del mercato;
ciò nonostante è innegabile che nel corso degli ultimi 2 anni
siano stati imposti provvedimenti che la maggior parte di noi
avrebbe considerato non accettabili dalla Germania;
lentamente quindi si andrà verso quell’unione bancaria, fiscale
e politica che sembra essere condizione indispensabile per
proseguire il progetto dell’Europa comunitaria. Il rischio che
lungo la strada qualcosa possa andare storto è sempre
presente ma sull’obiettivo finale ci sono ormai pochi dubbi.
Nel frattempo i processi di aggiustamento all’interno
dell’Unione Europea continuano ad andare nella giusta
direzione, basti pensare ai forti aumenti salariali concordati in
Germania rispetto alla deflazione salariale della periferia
europea oppure alla forte mobilità che già caratterizza le
generazioni più giovani in Europa.
Le notizie negative sono arrivare anche sul fronte della crescita
globale: i dati provenienti dalla periferia sono stati fortemente
negativi ma questo era francamente nelle attese. Così come
sembra inevitabile, nel contesto macroeconomico degli ultimi
mesi, un deciso rallentamento anche dell’economia tedesca
considerando la dipendenza di questa dal mercato export.
Meno atteso era il rallentamento sul fronte dell’economia USA
e soprattutto sul fronte dei mercati emergenti e,
differentemente da quanto accadde nel 2008, difficilmente i
BRICS riusciranno a guidare a rialzo la crescita globale.
Da questo punto di vista, gli anni tra il 2000 ed il 2011 hanno
visto una decisa rivalutazione delle materie prime, dei mercati
emergenti, delle valute dei paesi produttori di commodities e
dei titoli azionari legati a questi temi. Si è trattato di un unico
grande tema di investimento che sembra ormai aver esaurito
la sua spinta. La rivoluzione tecnologica che abbiamo di fronte
unitamente all’esplosione dei processi di robotizzazione a
prezzi sempre più calanti e la necessità dei paesi sviluppati di
ristrutturare i propri modelli di consumo renderà
estremamente improbabile il procrastinarsi di questa più che
decennale euforia in tema di mercati emergenti e materie
prime. Ottenere rendimenti e sovra performance da questi
mercati rispetto ai paesi sviluppati diventerà molto più
complesso.
In un clima di rinnovati timori verso l’Europa e di
rallentamento di crescita globale il movimento di rivalutazione
del dollaro appare destinato a continuare la sua crescita non
solo nei confronti dell’Euro. Resterà da valutare quanto questo
movimento verrà ritenuto accettabile dalle autorità
americane.
Euro - Dollaro
1.6
1.5
1.4
1.3
1.2
1.1
1
0.9
0.8
Kairos Income
KIS Income
Outlook e Strategia
Nell’ultimo mese la situazione nella periferia europea ha portato al pettine nodi di cui già da
tempo si conosceva l’esistenza ma fino ad ora abbondantemente trascurati dai mercati: i
catalyst negativi sono state le elezioni elleniche in cui (come previsto dalla maggior parte dei
sondaggi da mesi) non si è trovata una maggioranza qualificata capace di formare un governo
con le formazioni più estremiste in forte ascesa ed il pasticcio sulla ricapitalizzazione di Bankia,
Frankenstein iberico nato pochi mesi fa dalla fusione di alcune Cajas in liquidazione incapaci di
rifinanziarsi autonomamente. I risultati sono stati la chiamata di nuove elezioni in Grecia e un
piano raffazzonato e non ancora operativo per la ricapitalizzazione della banca spagnola, che ha
squarciato il velo di ipocrisia sul grande problema di capitalizzazione dell’intero sistema bancario
periferico europeo.
Come in ognuno degli ultimi momenti di tensione si rincorrono le voci di bank run in Grecia e
stavolta anche in Spagna, per gran parte smentite, mentre l’establishment politico è stato per
l’ennesima volta preso in contropiede dalla velocità dei mercati e dalla gravità della situazione.
Traducendo il tutto in cifre, l’indice azionario europeo Eurostoxx si è mosso al ribasso con una
perdita pari a 8.22% (in America S&P -6.27%), l’Euro trade-weighted si è deprezzato di 3.38%; il
dollaro si è apprezzato di 7.06% contro euro, mentre lo yen giapponese ha subito un rialzo di
9.13% nei confronti della valuta unica (considerando anche la forza relativa su dollaro ed
emergenti sarà un grandissimo problema per l’economia locale). Il rendimento del Bund
decennale tedesco è passato da 1.66% a 1.20%, segnando nuovi minimi storici, con un
movimento di flattening pari a -0.39% (lo Shatz a 2 anni ormai ha rendimento pari a zero). Nota
positiva è stata la tenuta in termini relativi delle obbligazioni italiane, che seppur sotto pressione
hanno sempre visto domanda nei momenti in cui il selloff è stato più violento: l’economia della
Penisola anche se fortemente provata dall’aumento della pressione fiscale si è fino ad ora
dimostrata decisamente più stabile rispetto a quella spagnola. Oltre a questo, Mario Monti dal
suo insediamento a capo del governo non ha mai promesso a livello internazionale risultati
superiori a quelli poi ottenuti, costruendosi una credibilità unica all’interno del panorama
dell’Unione apprezzata anche dai mercati.
Purtroppo i nodi venuti al pettine non riguardano solo il Vecchio Continente, come dimostrato
dalla performance dell’indice azionario Morgan Stanley Emerging Market (-11.67%) oltre che dal
violentissimo indebolimento di tutte le valute emergenti.
Gli ultimi dati economici stanno infrangendo l’ultimo “dogma“ sui porti sicuri dove investire: in
un mondo in cui i consumi si contraggono, anche le economie apparentemente solide ma basate
sull’export non possono mantenere lo stesso livello di crescita degli anni passati. Può sembrare
banale, ma fino a pochi giorni fa il consensus vedeva i BRICS e più in particolare la Cina
estremamente scorrelati e capaci di crescere grazie allo stimolo del proprio mercato interno
nonostante i consumi in calo negli stati che importano i loro prodotti finiti. Il gigante asiatico si
sta sicuramente muovendo in questa direzione, ma per quanto possa essere incisiva l’azione
politica è quasi impossibile cambiare forma a un’economia così grande e sbilanciata verso
l’export (e a intere generazioni di piccoli risparmiatori) in pochi mesi senza creare ulteriori bolle
finanziarie. In un mondo in cui i capitali circolano più liberamente delle persone, cercare una
diversificazione geografica efficiente di breve-medio periodo assomiglia molto alla ricerca del
Santo Graal o della pietra filosofale. Rimaniamo convinti che l’unica via per tutelare i propri
risparmi e ottenere rendimenti positivi sia quella di adattarsi tatticamente a un mondo che da 5
anni è entrato in un processo di forte cambiamento che porterà risultati al momento
imprevedibili. Di qui a poco è lecito aspettarsi una risposta forte e il più possibile coordinata da
parte delle banche centrali e dei governi mondiali, ormai di fronte al fatto che a rischio non è
soltanto una zona geografica ben definita, ma l’intero sistema finanziario ed economico globale.
Il mese si è chiuso con una performance positiva pari a +0.16% per il Fondo e a +0.13% per la
Sicav. Ha premiato l’ulteriore riduzione dell’esposizione all’Italia (sotto al 15% e con scadenze
entro i 6 mesi) e l’incremento di peso della componente in dollari, ora tatticamente al 5%.
Riteniamo opportuno mantenere molto bassa anche la duration della restante parte del
portafoglio, investita essenzialmente in governativi AAA (Germania, Finlandia), per evitare
perdite in caso di shock positivi. La duration è scesa a livelli compresi tra 0.30 e 0.35 per il Fondo
e tra 0.20 e 0.25 per la Sicav.
Kairos Income
NAV 31 maggio 2012 (8,246,485)
Riassunto performance (dalla partenza)
Rendimento complessivo
Rendimento annualizzato
Percentuale di mesi positivi
Percentuale di mesi negativi
Miglior mese
Peggior mese
Riassunto Rischiosità
Kairos Income
35.26%
2.60%
80.14%
19.86%
1.58%
-0.65%
Kairos Income
0.16%
0.49%
1.21%
0.24%
0.48%
1.36%
-0.20%
-0.81%
Rendimento del periodo
Rendimento da inizio anno
Volatilità mensile annualizzata
Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri
Rendimento annuo composto 3 anni
Rendimento annuo composto 5 anni
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%)
Ex-post: minor rendimento mensile*
Elaborazione dati: Kairos
*il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno,
escludendo l'1% dei peggiori risultati
Da settembre 2000 a maggio 2012
Kairos Income
Principali esposizioni per paese
4.0%
3.7%
1.3%
Regno Unito
5.1%
Olanda
110
Globale
Germania
120
11.6%
Stati Uniti
16.6%
130
Italia
140
Finlandia
53.7%
150
100
Principali esposizioni per Tipologia Emittente
nov 00
mag 01
dic 01
lug 02
feb 03
set 03
apr 04
nov 04
giu 05
gen 06
ago 06
mar 07
ott 07
mag 08
dic 08
lug 09
feb 10
set 10
apr 11
nov 11
90
Prime 5 posizioni per peso sul patrimonio
Eib 5 3/8 10/15/12
Bubill 0 09/12/12
Bko 0 3/4 09/14/12
Obl 4 1/4 10/12/12
Rfgb 4 1/4 09/15/12
16.6%
15.2%
13.4%
12.6%
5.1%
Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri
sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al
netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri.
77.3%
17.4%
1.3%
Government
Financials
Scomposizione per durata media finanziaria
0-1
1-2
2-3
Industrials
100.0%
0.0%
0.0%
Kairos Income
KIS Income
KIS Income
NAV 31 maggio 2012 (30,548,052)
Riassunto performance (dalla partenza)
Rendimento complessivo
Rendimento annualizzato
Percentuale di mesi positivi
Percentuale di mesi negativi
Miglior mese
Peggior mese
Riassunto Rischiosità
KIS Income
7.51%
1.39%
80.95%
19.05%
0.86%
-0.58%
KIS Income
0.13%
0.34%
0.74%
0.22%
0.40%
1.50%
-0.19%
-0.74%
Rendimento del periodo
Rendimento da inizio anno
Volatilità mensile annualizzata
Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri
Rendimento annuo composto 3 anni
Rendimento annuo composto 5 anni
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%)
Ex-post: minor rendimento mensile*
Elaborazione dati: Kairos
*il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno,
escludendo l'1% dei peggiori risultati
Da marzo 2007 a maggio 2012
KIS Income
109
Principali esposizioni per paese
57.4%
6.9%
3.3%
105
Germania
104
103
102
2.3%
Olanda
13.0%
Stati Uniti
13.1%
Globale
106
Finlandia
107
Italia
108
101
100
Principali esposizioni per Tipologia Emittente
mar 07
mag 07
ago 07
nov 07
feb 08
mag 08
ago 08
nov 08
feb 09
mag 09
ago 09
nov 09
feb 10
mag 10
ago 10
nov 10
feb 11
mag 11
ago 11
nov 11
feb 12
mag 12
99
Prime 5 posizioni per peso sul patrimonio
Bubill 0 07/11/12
Rfgb 4 1/4 09/15/12
Bko 0 1/2 06/15/12
Bubill 0 09/12/12
Dbr 5 07/04/12
13.1%
13.0%
9.9%
9.8%
9.8%
82.1%
12.1%
1.7%
Government
Financials
Scomposizione per durata media finanziaria
0-1
1-2
2-3
Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri
sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al
netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri.
Industrials
100.0%
0.0%
0.0%
KIS Global
Outlook e Strategia
Il Fondo KIS Global registra nel mese di maggio una performance pari al -1.6%, il che porta la
performance dell’anno a flat. Il mese di maggio ha rappresentato l’ennesima tempesta perfetta sui
mercati. Il “se” ed il “come” di un’eventuale “Grexit” dall’Euro e i deboli segnali macro che sono arrivati
da quasi tutti i paesi europei (EU PMI a 45.9, minimo degli ultimi 35 mesi) hanno generato perdite sui
listini europei che vanno dal -11.8% del FTSEMIB al -8.1% dell’indice tedesco DAX (fino a qualche tempo
fa considerato un “porto sicuro” dagli investitori equity). L’altra sponda dell’oceano, ovvero gli Stati
Uniti, non hanno performato meglio, con l’Indice S&P500 che ha perso nel mese il -6.3% ma
sostanzialmente stabile in euro. L’IPO di Facebook (-27% dal prezzo di quotazione) ha rappresentato il
picco dell’indice Nasdaq, come Glencore rappresentò l’anno scorso il picco relativo dell’indice “materie
prime”. Da segnalare l’annuncio da parte della banca d’affari JP Morgan di una perdita di almeno $2bln
derivante da posizioni speculative in derivati su credito. Nel passato commento trimestrale ci
interrogavamo sulla sensatezza di molte operazioni di buyback annunciate sui massimi di alcuni titoli e
tra questi anche JP Morgan. Anche i segnali che arrivano dai paesi emergenti sono contrastanti: GDP
indiano al +5.3% al di sotto dell’importante soglia del 6%, oppure PMI cinese in rallentamento a 50.4
punti. In questo contesto la lista dei “safe Heavens” si assottiglia sempre di più e non c’è da meravigliarsi
che le uniche assets class che hanno performato in modo positivo sono state il dollaro (un po’ contro
tutte le valute mondiali, dollar index +5.4% nel mese), il decennale tedesco +3.5% (non proprio un
rendimento da fix income) e quello inglese (tassi ai minimi degli scorsi trecento anni… e non è un errore
di scrittura). In questo contesto il Fondo ha riportato una performance negativa di 81bps contro una
performance del DJ Stoxx50 di -8.1% con un’esposizione netta del Fondo del 27.5% ad inizio mese e del
45.2% alla fine. Il posizionamento attuale ed il conseguente aumento di peso, rispetto ai minimi storici
raggiunti nel mese di aprile, riflettono non tanto un’attesa di miglioramento degli utili aziendali (ci
aspettiamo un graduale deterioramento almeno nel secondo e terzo trimestre: vendite gomme in
Europa -12.1% YTD, consumi di materiale elettrico in declino a doppia cifra nei PIIGS ed in territorio
negativo in Francia e Olanda dal mese di maggio etc.), ma piuttosto il fatto che ci stiamo avvicinando al
“redde rationem” tra i paesi dell’Unione Europea. Come ha avuto modo di scrivere George Soros in uno
KIS Global
Riassunto performance (dalla partenza)
Rendimento complessivo
Rendimento annualizzato
Percentuale di mesi positivi
Percentuale di mesi negativi
Miglior mese
Peggior mese
dei suoi ultimi interventi l’EU ha tre mesi di tempo per evitare l’implosione. Crediamo che questa non sia
sostenibile nè sul piano politico e forse nemmeno economico da parte della Germania. Al quadro si
aggiunge una valutazione dei principali indici europei molto attraente almeno in ottica relative: lo
strategista Minack di Morgan Stanley ha recentemente fatto notare come Italia, Irlanda, Spagna e
Portogallo trattano sul Graham-Dodd P/E sotto le 8x, questo ha generato ritorni reali annui del 12% nella
decade successiva. A questo aggiungiamo un cambio euro/dollaro di circa il 10% più conveniente per le
società europee rispetto al 2011 (NB: questo è stato un elemento decisamente positivo per la
performance delle grandi corporates americane l’anno scorso). Al contrario di molti operatori sul
mercato, non pretendiamo di avere la sfera di cristallo su dove andranno gli indici nel breve periodo ma
continueremo a muovere l’esposizione netta cercando di sfruttare le molte temporanee inefficienze
offerte dal mercato.
In linea con i commenti dei mesi precedenti segue la descrizione/investment case su uno dei maggiori
contributori del mese:
SAVE: il business principale di SAVE è la gestione dell’aeroporto di Venezia, quarto scalo in Italia per
numero passeggeri. SAVE gestisce inoltre l’aeroporto di Treviso, alcune concessioni Food&Beverages
lungo la rete auostradale italiana e in alcuni aeroporti europei (Vienna e Praga) e il real estate
commerciale delle stazioni ferroviarie medium size italiane. La società ha portato avanti con successo lo
sviluppo delle sue rotte passeggeri nell’ultimo trienno ed è ora in grado di crescere in controtendenza
rispetto alla maggior parte degli aeroporti italiani in un contesto di non dipendenza da Alitalia. La società
è in attesa della firma del contratto di programma con cui si dovrebbero sbloccare gli adeguamenti delle
tariffe ferme da un decennio. I tempi dell’adeguamento tariffario rimangono incerti. Nel frattempo la
società gode di una adeguata struttura finanziaria (1x levered) che permette la distribuzione di un
dividendo intorno al 6% pienamente sostenibile. Ai prezzi correnti il titolo tratta ad un multiplo
EV/Ebitda inferiore a 5x.
NAV 31 maggio 2012 (6,100,809)
Riassunto Rischiosità
KIS Global
-21.99%
-4.29%
50.00%
50.00%
10.48%
-9.63%
KIS Global
-1.63%
0.31%
11.60%
-4.10%
2.02%
-6.89%
-4.81%
-4.91%
Rendimento del periodo
Rendimento da inizio anno
Volatilità mensile annualizzata
Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri
Rendimento annuo composto 3 anni
Rendimento annuo composto 5 anni
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%)
Ex-post: minor rendimento mensile*
Elaborazione dati: Kairos
*il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno,
escludendo l'1% dei peggiori risultati
Da ottobre 2006 a maggio 2012
KIS Global
Principali esposizioni per paese
120
22.51%
110
17.30%
100
90
80
70
Prime 5 esposizioni per peso sul patrimonio
S&P 500
DJ Stoxx Hea Care
STXE 600 Fd&Bv = Pr
DJ Euro Stoxx 50
Stati Uniti
ott 06
dic 06
mar 07
giu 07
set 07
dic 07
mar 08
giu 08
set 08
dic 08
mar 09
giu 09
set 09
dic 09
mar 10
giu 10
set 10
dic 10
mar 11
giu 11
set 11
dic 11
mar 12
50
Europa
60
Principali esposizioni per settore
17.30%
10.70%
6.98%
4.83%
22.13%
10.70%
Cons. St.
Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri
sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al
netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri.
Health Care
Futures
6.98%
Kairos Small Cap
KIS Small Cap
Outlook e Strategia
Il Fondo Kairos Small Cap registra nel mese di maggio una performance pari al -0.81%, il che
porta la performance dell’anno a +3.1%. Tra i contributori positivi citiamo: 1) Short S&P500
+0.41%; 2) Save +0.15%; 3) Dax PUT +0.14%; 4) Wirecard +0.06%; 5) Reply +0.05%.
Il Fondo KIS Small Cap registra nel mese di maggio una performance pari al -1.16%, il che
porta la performance dell’anno a +2.7%. Tra i contributori positivi citiamo: 1) Short S&P500
+0.37%; 2) Dax PUT +0.16%; 3) Save +0.14%; 4) Wirecard +0.06%; 5) Reply +0.06%.
Il mese di maggio ha rappresentato l’ennesima tempesta perfetta sui mercati. Il “se” ed il
“come” di un’eventuale “Grexit” dall’Euro e i deboli segnali macro che sono arrivati da quasi
tutti i paesi europei (EU PMI a 45.9, minimo degli ultimi 35 mesi) hanno generato perdite sui
listini europei che vanno dal -11.8% del FTSEMIB al -8.1% dell’indice tedesco DAX (fino a
qualche tempo fa considerato un “porto sicuro” dagli investitori equity). L’altra sponda
dell’oceano, ovvero gli Stati Uniti, non hanno performato meglio, con l’Indice S&P500 che
ha perso nel mese il -6.3% ma sostanzialmente stabile in euro. L’IPO di Facebook (-27% dal
prezzo di quotazione) ha rappresentato il picco dell’indice Nasdaq, come Glencore
rappresentò l’anno scorso il picco relativo dell’indice “materie prime”. Da segnalare
l’annuncio da parte della banca d’affari JP Morgan di una perdita di almeno $2bln derivante
da posizioni speculative in derivati su credito. Nel passato commento trimestrale ci
interrogavamo sulla sensatezza di molte operazioni di buyback annunciate sui massimi di
alcuni titoli e tra questi anche JP Morgan.
Anche i segnali che arrivano dai paesi emergenti sono contrastanti: GDP indiano al +5.3% al
di sotto dell’importante soglia del 6%, oppure PMI cinese in rallentamento a 50.4 punti. In
questo contesto la lista dei “safe Heavens” si assottiglia sempre di più e non c’è da
meravigliarsi che le uniche assets class che hanno performato in modo positivo sono state il
dollaro (un po’ contro tutte le valute mondiali, dollar index +5.4% nel mese), il decennale
tedesco +3.5% (non proprio un rendimento da fix income) e quello inglese (tassi ai minimi
degli scorsi trecento anni… e non è un errore di scrittura).
In questo contesto il Fondo ha riportato una performance negativa di 81bps contro una
performance del DJ Stoxx50 di -8.1% con un’esposizione netta del Fondo del 27.5% ad inizio
mese e del 45.2% alla fine.
Il posizionamento attuale ed il conseguente aumento di peso, rispetto ai minimi storici
raggiunti nel mese di aprile, riflettono non tanto un’attesa di miglioramento degli utili
aziendali (ci aspettiamo un graduale deterioramento almeno nel secondo e terzo trimestre:
vendite gomme in Europa -12.1% YTD, consumi di materiale elettrico in declino a doppia
cifra nei PIIGS ed in territorio negativo in Francia e Olanda dal mese di maggio etc.), ma
piuttosto il fatto che ci stiamo avvicinando al “redde rationem” tra i paesi dell’Unione
Europea.
Kairos Small Cap
NAV 31 maggio 2012 (91,559,235)
Riassunto performance (dalla partenza)
Rendimento complessivo
Rendimento annualizzato
Percentuale di mesi positivi
Percentuale di mesi negativi
Miglior mese
Peggior mese
Riassunto Rischiosità
Kairos Small Cap
88.58%
6.38%
62.60%
37.40%
7.86%
-8.20%
Kairos Small Cap
-0.81%
3.09%
8.98%
-2.02%
3.06%
-4.54%
-7.01%
-6.41%
Rendimento del periodo
Rendimento da inizio anno
Volatilità mensile annualizzata
Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri
Rendimento annuo composto 3 anni
Rendimento annuo composto 5 anni
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%)
Ex-post: minor rendimento mensile*
Elaborazione dati: Kairos
*il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno,
escludendo l'1% dei peggiori risultati
Da marzo 2002 a maggio 2012
Kairos Small Cap
Principali esposizioni per paese
260
240
16.41%
220
200
7.45%
180
5.04%
160
4.92%
140
3.08%
2.60%
1.81%
1.50%
1.23%
120
100
Germania
2.37%
2.26%
2.06%
Stati Uniti
Norvegia
Regno Unito
Svizzera
Spagna
Francia
Europa
Canada
Prime 5 esposizioni per peso sul patrimonio
DJ Euro Stoxx 50
SNAM RETE GAS
SANOFI-AVENTIS
ROCHE HOLDING AG-GENUSSCHEIN
SAVE SPA
Italia
-2.84%
mar 02
ago 02
feb 03
ago 03
feb 04
ago 04
feb 05
ago 05
feb 06
ago 06
feb 07
ago 07
feb 08
ago 08
feb 09
ago 09
feb 10
ago 10
feb 11
ago 11
feb 12
80
Principali esposizioni per settore
9.86%
5.17%
2.82%
2.75%
2.32%
11.07%
8.07%
6.17%
4.76%
3.63%
3.41%
Health Care
Materials
Equity Index
Telecom. Serv.
Futures
Financials
Energy
Utilities
Industrials
Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri
sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al
netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri.
Cons. St.
1.01%
Kairos Small Cap
KIS Small Cap
Outlook e Strategia (segue)
Come ha avuto modo di scrivere George Soros in uno dei suoi ultimi interventi l’EU ha tre
mesi di tempo per evitare l’implosione. Crediamo che questa non sia sostenibile nè sul
piano politico e forse nemmeno economico da parte della Germania. Al quadro si
aggiunge una valutazione dei principali indici europei molto attraente almeno in ottica
relative: lo strategista Minack di Morgan Stanley ha recentemente fatto notare come
Italia, Irlanda, Spagna e Portogallo trattano sul Graham-Dodd P/E sotto le 8x, questo ha
generato ritorni reali annui del 12% nella decade successiva.
A questo aggiungiamo un cambio euro/dollaro di circa il 10% più conveniente per le
società europee rispetto al 2011 (NB: questo è stato un elemento decisamente positivo
per la performance delle grandi corporates americane l’anno scorso).
Al contrario di molti operatori sul mercato, non pretendiamo di avere la sfera di cristallo
su dove andranno gli indici nel breve periodo ma continueremo a muovere l’esposizione
netta cercando di sfruttare le molte temporanee inefficienze offerte dal mercato.
In linea con i commenti dei mesi precedenti segue la descrizione/investment case su uno
dei maggiori contributori del mese:
SAVE: il business principale di SAVE è la gestione dell’aeroporto di Venezia, quarto scalo
in Italia per numero passeggeri. SAVE gestisce inoltre l’aeroporto di Treviso, alcune
concessioni Food&Beverages lungo la rete auostradale italiana e in alcuni aeroporti
europei (Vienna e Praga) e il real estate commerciale delle stazioni ferroviarie medium
size italiane. La società ha portato avanti con successo lo sviluppo delle sue rotte
passeggeri nell’ultimo trienno ed è ora in grado di crescere in controtendenza rispetto
alla maggior parte degli aeroporti italiani in un contesto di non dipendenza da Alitalia.
La società è in attesa della firma del contratto di programma con cui si dovrebbero
sbloccare gli adeguamenti delle tariffe ferme da un decennio. I tempi dell’adeguamento
tariffario rimangono incerti. Nel frattempo la società gode di una adeguata struttura
finanziaria (1x levered) che permette la distribuzione di un dividendo intorno al 6%
pienamente sostenibile. Ai prezzi correnti il titolo tratta ad un multiplo EV/Ebitda
inferiore a 5x.
KIS Small Cap
NAV 31 maggio 2012 (90,447,246)
Riassunto performance (dalla partenza)
Rendimento complessivo
Rendimento annualizzato
Percentuale di mesi positivi
Percentuale di mesi negativi
Miglior mese
Peggior mese
Riassunto Rischiosità
KIS Small Cap
-10.68%
-1.97%
48.53%
51.47%
7.90%
-8.55%
KIS Small Cap
-1.16%
2.74%
10.46%
-1.76%
3.72%
-4.38%
-6.96%
-6.35%
Rendimento del periodo
Rendimento da inizio anno
Volatilità mensile annualizzata
Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri
Rendimento annuo composto 3 anni
Rendimento annuo composto 5 anni
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%)
Ex-post: minor rendimento mensile*
Elaborazione dati: Kairos
*il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno,
escludendo l'1% dei peggiori risultati
Da ottobre 2006 a maggio 2012
KIS Small Cap
115
Principali esposizioni per paese
16.76%
110
105
100
7.77%
95
4.96%
90
4.88%
3.02%
2.52%
85
1.76%
1.46%
1.25%
80
75
Norvegia
Germania
2.18%
2.02%
Stati Uniti
Canada
Regno Unito
Svizzera
Spagna
Francia
Europa
2.35%
Principali esposizioni per settore
10.85%
8.08%
6.28%
1.12%
Cons. Discr.
Materials
3.86%
Equity Index
Energy
Utilities
3.91%
Telecom. Serv.
Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri
sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al
netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri.
Industrials
Cons. St.
4.62%
Futures
10.10%
5.31%
2.70%
2.65%
2.36%
Financials
Prime 5 esposizioni per peso sul patrimonio
DJ Euro Stoxx 50
SNAM RETE GAS
SANOFI-AVENTIS
ROCHE HOLDING AG-GENUSSCHEIN
SAVE SPA
Italia
-2.74%
ott 06
dic 06
mar 07
giu 07
set 07
dic 07
mar 08
giu 08
set 08
dic 08
mar 09
giu 09
set 09
dic 09
mar 10
giu 10
set 10
dic 10
mar 11
giu 11
set 11
dic 11
mar 12
70
KIS Bond
Outlook e Strategia
Nell’ultimo mese la situazione nella periferia europea ha portato al pettine nodi di cui già da
tempo si conosceva l’esistenza ma fino ad ora abbondantemente trascurati dai mercati: i catalyst
negativi sono state le elezioni elleniche in cui (come previsto dalla maggior parte dei sondaggi da
mesi) non si è trovata una maggioranza qualificata capace di formare un governo con le
formazioni più estremiste in forte ascesa ed il pasticcio sulla ricapitalizzazione di Bankia,
Frankenstein iberico nato pochi mesi fa dalla fusione di alcune Cajas in liquidazione incapaci di
rifinanziarsi autonomamente. I risultati sono stati la chiamata di nuove elezioni in Grecia e un
piano raffazzonato e non ancora operativo per la ricapitalizzazione della banca spagnola, che ha
squarciato il velo di ipocrisia sul grande problema di capitalizzazione dell’intero sistema bancario
periferico europeo.
Come in ognuno degli ultimi momenti di tensione si rincorrono le voci di bank run in Grecia e
stavolta anche in Spagna, per gran parte smentite, mentre l’establishment politico è stato per
l’ennesima volta preso in contropiede dalla velocità dei mercati e dalla gravità della situazione.
Traducendo il tutto in cifre, l’indice azionario europeo Eurostoxx si è mosso al ribasso con una
perdita pari a 8.22% (in America S&P -6.27%), l’Euro trade-weighted si è deprezzato di 3.38%; il
dollaro si è apprezzato di 7.06% contro euro, mentre lo yen giapponese ha subito un rialzo di
9.13% nei confronti della valuta unica (considerando anche la forza relativa su dollaro ed
emergenti sarà un grandissimo problema per l’economia locale). Il rendimento del Bund
decennale tedesco è passato da 1.66% a 1.20%, segnando nuovi minimi storici, con un
movimento di flattening pari a -0.39% (lo Shatz a 2 anni ormai ha rendimento pari a zero). Nota
positiva è stata la tenuta in termini relativi delle obbligazioni italiane, che seppur sotto pressione
hanno sempre visto domanda nei momenti in cui il selloff è stato più violento: l’economia della
Penisola anche se fortemente provata dall’aumento della pressione fiscale si è fino ad ora
dimostrata decisamente più stabile rispetto a quella spagnola. Oltre a questo, Mario Monti dal
suo insediamento a capo del governo non ha mai promesso a livello internazionale risultati
superiori a quelli poi ottenuti, costruendosi una credibilità unica all’interno del panorama
dell’Unione apprezzata anche dai mercati.
Purtroppo i nodi venuti al pettine non riguardano solo il Vecchio Continente, come dimostrato
dalla performance dell’indice azionario Morgan Stanley Emerging Market (-11.67%) oltre che dal
violentissimo indebolimento di tutte le valute emergenti.
Gli ultimi dati economici stanno infrangendo l’ultimo “dogma“ sui porti sicuri dove investire: in
un mondo in cui i consumi si contraggono, anche le economie apparentemente solide ma basate
sull’export non possono mantenere lo stesso livello di crescita degli anni passati. Può sembrare
banale, ma fino a pochi giorni fa il consensus vedeva i BRICS e più in particolare la Cina
estremamente scorrelati e capaci di crescere grazie allo stimolo del proprio mercato interno
nonostante i consumi in calo negli stati che importano i loro prodotti finiti. Il gigante asiatico si
sta sicuramente muovendo in questa direzione, ma per quanto possa essere incisiva l’azione
politica è quasi impossibile cambiare forma a un’economia così grande e sbilanciata verso
l’export (e a intere generazioni di piccoli risparmiatori) in pochi mesi senza creare ulteriori bolle
finanziarie. In un mondo in cui i capitali circolano più liberamente delle persone, cercare una
diversificazione geografica efficiente di breve-medio periodo assomiglia molto alla ricerca del
Santo Graal o della pietra filosofale. Rimaniamo convinti che l’unica via per tutelare i propri
risparmi e ottenere rendimenti positivi sia quella di adattarsi tatticamente a un mondo che da 5
anni è entrato in un processo di forte cambiamento che porterà risultati al momento
imprevedibili. Di qui a poco è lecito aspettarsi una risposta forte e il più possibile coordinata da
parte delle banche centrali e dei governi mondiali, ormai di fronte al fatto che a rischio non è
soltanto una zona geografica ben definita, ma l’intero sistema finanziario ed economico globale.
Il Fondo ha chiuso maggio con una performance pari a +0,00. In un mese così difficile ha
premiato sicuramente un posizionamento più prudente dove una parte importante di portafoglio
è stata tenuta in cash o in strumenti a brevissima scadenza.
Anche una esposizione lunga sul dollaro ha contribuito in maniera importante a mantenere bassa
la volatilità del Fondo la cui duration rimane contenuta in un’area vicina ai due anni e mezzo.
NAV 31 maggio 2012 (387,604,682)
Riassunto performance (dalla partenza)
Rendimento complessivo
Rendimento annualizzato
Percentuale di mesi positivi
Percentuale di mesi negativi
Miglior mese
Peggior mese
Riassunto Rischiosità
KIS Bond
10.90%
3.15%
67.50%
32.50%
2.14%
-1.22%
KIS Bond
0.00%
4.03%
2.60%
3.12%
2.47%
n.a.
-2.15%
-1.22%
Rendimento del periodo
Rendimento da inizio anno
Volatilità mensile annualizzata
Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri
Rendimento annuo composto 3 anni
Rendimento annuo composto 5 anni
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%)
Ex-post: minor rendimento mensile*
Elaborazione dati: Kairos
*il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno,
escludendo l'1% dei peggiori risultati
Da febbraio 2009 a maggio 2012
114
KIS Bond
Principali esposizioni per paese
34.3%
112
110
96
1.5%
1.4%
Australia
2.1%
Irlanda
4.2%
Danimarca
4.5%
Stati Uniti
98
4.6%
Regno Unito
100
5.2%
Olanda
102
Francia
Italia
104
Germania
8.2%
106
Europa
16.0%
108
Principali esposizioni per Tipologia Emittente
feb 09
mar 09
mag 09
lug 09
set 09
nov 09
gen 10
mar 10
mag 10
lug 10
set 10
nov 10
gen 11
mar 11
mag 11
lug 11
set 11
nov 11
gen 12
mar 12
mag 12
94
Prime 5 posizioni per peso sul patrimonio
Buy Markit Itrx Europe 06/17 @149.25 (jpm)
Btf 0 06/07/12
Btps 2.55 09/15/41
Btf 0 06/14/12
Bots 0 06/15/12
37.7%
26.3%
12.2%
5.2%
5.2%
2.7%
2.6%
2.6%
Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri
sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al
netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri.
5.2%
Financials Government Industrials
Utilities
Scomposizione per durata media finanziaria
0-1
1-2
2-3
3-5
5-7
7-10
10+
5.2%
2.2%
Credit
Telecom.
Default Swap
Serv.
37.2%
8.4%
9.0%
25.5%
6.6%
7.5%
0.0%
KIS Bond Plus
Outlook e Strategia
Nell’ultimo mese la situazione nella periferia europea ha portato al pettine nodi di cui già da
tempo si conosceva l’esistenza ma fino ad ora abbondantemente trascurati dai mercati: i catalyst
negativi sono state le elezioni elleniche in cui (come previsto dalla maggior parte dei sondaggi da
mesi) non si è trovata una maggioranza qualificata capace di formare un governo con le
formazioni più estremiste in forte ascesa ed il pasticcio sulla ricapitalizzazione di Bankia,
Frankenstein iberico nato pochi mesi fa dalla fusione di alcune Cajas in liquidazione incapaci di
rifinanziarsi autonomamente. I risultati sono stati la chiamata di nuove elezioni in Grecia e un
piano raffazzonato e non ancora operativo per la ricapitalizzazione della banca spagnola, che ha
squarciato il velo di ipocrisia sul grande problema di capitalizzazione dell’intero sistema bancario
periferico europeo.
Come in ognuno degli ultimi momenti di tensione si rincorrono le voci di bank run in Grecia e
stavolta anche in Spagna, per gran parte smentite, mentre l’establishment politico è stato per
l’ennesima volta preso in contropiede dalla velocità dei mercati e dalla gravità della situazione.
Traducendo il tutto in cifre, l’indice azionario europeo Eurostoxx si è mosso al ribasso con una
perdita pari a 8.22% (in America S&P -6.27%), l’Euro trade-weighted si è deprezzato di 3.38%; il
dollaro si è apprezzato di 7.06% contro euro, mentre lo yen giapponese ha subito un rialzo di
9.13% nei confronti della valuta unica (considerando anche la forza relativa su dollaro ed
emergenti sarà un grandissimo problema per l’economia locale). Il rendimento del Bund
decennale tedesco è passato da 1.66% a 1.20%, segnando nuovi minimi storici, con un
movimento di flattening pari a -0.39% (lo Shatz a 2 anni ormai ha rendimento pari a zero). Nota
positiva è stata la tenuta in termini relativi delle obbligazioni italiane, che seppur sotto pressione
hanno sempre visto domanda nei momenti in cui il selloff è stato più violento: l’economia della
Penisola anche se fortemente provata dall’aumento della pressione fiscale si è fino ad ora
dimostrata decisamente più stabile rispetto a quella spagnola. Oltre a questo, Mario Monti dal
suo insediamento a capo del governo non ha mai promesso a livello internazionale risultati
superiori a quelli poi ottenuti, costruendosi una credibilità unica all’interno del panorama
dell’Unione apprezzata anche dai mercati.
Riassunto performance (dalla partenza)
Purtroppo i nodi venuti al pettine non riguardano solo il Vecchio Continente, come dimostrato
dalla performance dell’indice azionario Morgan Stanley Emerging Market (-11.67%) oltre che dal
violentissimo indebolimento di tutte le valute emergenti.
Gli ultimi dati economici stanno infrangendo l’ultimo “dogma“ sui porti sicuri dove investire: in
un mondo in cui i consumi si contraggono, anche le economie apparentemente solide ma basate
sull’export non possono mantenere lo stesso livello di crescita degli anni passati. Può sembrare
banale, ma fino a pochi giorni fa il consensus vedeva i BRICS e più in particolare la Cina
estremamente scorrelati e capaci di crescere grazie allo stimolo del proprio mercato interno
nonostante i consumi in calo negli stati che importano i loro prodotti finiti. Il gigante asiatico si
sta sicuramente muovendo in questa direzione, ma per quanto possa essere incisiva l’azione
politica è quasi impossibile cambiare forma a un’economia così grande e sbilanciata verso
l’export (e a intere generazioni di piccoli risparmiatori) in pochi mesi senza creare ulteriori bolle
finanziarie. In un mondo in cui i capitali circolano più liberamente delle persone, cercare una
diversificazione geografica efficiente di breve-medio periodo assomiglia molto alla ricerca del
Santo Graal o della pietra filosofale. Rimaniamo convinti che l’unica via per tutelare i propri
risparmi e ottenere rendimenti positivi sia quella di adattarsi tatticamente a un mondo che da 5
anni è entrato in un processo di forte cambiamento che porterà risultati al momento
imprevedibili. Di qui a poco è lecito aspettarsi una risposta forte e il più possibile coordinata da
parte delle banche centrali e dei governi mondiali, ormai di fronte al fatto che a rischio non è
soltanto una zona geografica ben definita, ma l’intero sistema finanziario ed economico globale.
Il Fondo ha chiuso maggio con una performance negativa pari a -2.0%: in un mercato che ha visto
gli spread della periferia e la parte ciclica nuovamente sotto pressione, la parte del Fondo
investita nel settore finanziario è quella che ha fatto registrare le sofferenze più marcate. Una
posizione lunga dollaro ha contribuito ad attenuare la volatilità del Fondo la cui duration rimane
contenuta in un’area vicina ai due anni e mezzo.
NAV 31 maggio 2012 (230,728,233)
Riassunto Rischiosità
KIS Bond Plus
4.88%
8.51%
57.14%
42.86%
3.46%
-2.26%
Rendimento complessivo
Rendimento annualizzato
Percentuale di mesi positivi
Percentuale di mesi negativi
Miglior mese
Peggior mese
KIS Bond Plus
-2.26%
3.59%
7.41%
n.a.
n.a.
n.a.
-3.02%
-1.95%
Rendimento del periodo
Rendimento da inizio anno
Volatilità mensile annualizzata
Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri
Rendimento annuo composto 3 anni
Rendimento annuo composto 5 anni
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%)
Ex-post: minor rendimento mensile*
Elaborazione dati: Kairos
*il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno,
escludendo l'1% dei peggiori risultati
KIS Bond Plus
Da novembre 2011 a maggio 2012
109
Principali esposizioni per paese
38.5%
6.7%
4.0%
2.7%
2.0%
1.2%
1.1%
Germania
Spagna
Irlanda
Canada
104
103
Francia
Italia
105
102
101
0.9%
Sud Africa
8.0%
Stati Uniti
11.6%
106
Regno Unito
107
Olanda
108
Principali esposizioni per Tipologia Emittente
100
Prime 5 posizioni per peso sul patrimonio
Ucgim 6 10/31/17
Ccts 0 04/15/18
Btps 2.55 09/15/41
Enbw 7 3/8 04/02/72
Ccts 0 03/01/17
mag 12
apr 12
mar 12
feb 12
gen 12
dic 11
nov 11
nov 11
99
2.9%
2.5%
2.4%
2.2%
1.8%
Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri
sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al
netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri.
52.5%
15.0%
8.0%
Financials
Industrials
Government
Scomposizione per durata media finanziaria
0-1
1-2
2-3
3-5
5-7
7-10
10+
4.2%
Utilities
1.4%
Telecom. Serv.
31.3%
9.4%
14.6%
31.8%
14.3%
-1.4%
0.0%
KIS Dynamic
Outlook e Strategia
Nell’ultimo mese la situazione nella periferia europea ha portato al pettine nodi di cui già da
tempo si conosceva l’esistenza ma fino ad ora abbondantemente trascurati dai mercati: i catalyst
negativi sono state le elezioni elleniche in cui (come previsto dalla maggior parte dei sondaggi da
mesi) non si è trovata una maggioranza qualificata capace di formare un governo con le
formazioni più estremiste in forte ascesa ed il pasticcio sulla ricapitalizzazione di Bankia,
Frankenstein iberico nato pochi mesi fa dalla fusione di alcune Cajas in liquidazione incapaci di
rifinanziarsi autonomamente. I risultati sono stati la chiamata di nuove elezioni in Grecia e un
piano raffazzonato e non ancora operativo per la ricapitalizzazione della banca spagnola, che ha
squarciato il velo di ipocrisia sul grande problema di capitalizzazione dell’intero sistema bancario
periferico europeo.
Come in ognuno degli ultimi momenti di tensione si rincorrono le voci di bank run in Grecia e
stavolta anche in Spagna, per gran parte smentite, mentre l’establishment politico è stato per
l’ennesima volta preso in contropiede dalla velocità dei mercati e dalla gravità della situazione.
Traducendo il tutto in cifre, l’indice azionario europeo Eurostoxx si è mosso al ribasso con una
perdita pari a 8.22% (in America S&P -6.27%), l’Euro trade-weighted si è deprezzato di 3.38%; il
dollaro si è apprezzato di 7.06% contro euro, mentre lo yen giapponese ha subito un rialzo di
9.13% nei confronti della valuta unica (considerando anche la forza relativa su dollaro ed
emergenti sarà un grandissimo problema per l’economia locale). Il rendimento del Bund
decennale tedesco è passato da 1.66% a 1.20%, segnando nuovi minimi storici, con un
movimento di flattening pari a -0.39% (lo Shatz a 2 anni ormai ha rendimento pari a zero). Nota
positiva è stata la tenuta in termini relativi delle obbligazioni italiane, che seppur sotto pressione
hanno sempre visto domanda nei momenti in cui il selloff è stato più violento: l’economia della
Penisola anche se fortemente provata dall’aumento della pressione fiscale si è fino ad ora
dimostrata decisamente più stabile rispetto a quella spagnola. Oltre a questo, Mario Monti dal
suo insediamento a capo del governo non ha mai promesso a livello internazionale risultati
superiori a quelli poi ottenuti, costruendosi una credibilità unica all’interno del panorama
dell’Unione apprezzata anche dai mercati.
Purtroppo i nodi venuti al pettine non riguardano solo il Vecchio Continente, come dimostrato
dalla performance dell’indice azionario Morgan Stanley Emerging Market (-11.67%) oltre che dal
violentissimo indebolimento di tutte le valute emergenti.
Gli ultimi dati economici stanno infrangendo l’ultimo “dogma“ sui porti sicuri dove investire: in
un mondo in cui i consumi si contraggono, anche le economie apparentemente solide ma basate
sull’export non possono mantenere lo stesso livello di crescita degli anni passati. Può sembrare
banale, ma fino a pochi giorni fa il consensus vedeva i BRICS e più in particolare la Cina
estremamente scorrelati e capaci di crescere grazie allo stimolo del proprio mercato interno
nonostante i consumi in calo negli stati che importano i loro prodotti finiti. Il gigante asiatico si
sta sicuramente muovendo in questa direzione, ma per quanto possa essere incisiva l’azione
politica è quasi impossibile cambiare forma a un’economia così grande e sbilanciata verso
l’export (e a intere generazioni di piccoli risparmiatori) in pochi mesi senza creare ulteriori bolle
finanziarie. In un mondo in cui i capitali circolano più liberamente delle persone, cercare una
diversificazione geografica efficiente di breve-medio periodo assomiglia molto alla ricerca del
Santo Graal o della pietra filosofale. Rimaniamo convinti che l’unica via per tutelare i propri
risparmi e ottenere rendimenti positivi sia quella di adattarsi tatticamente a un mondo che da 5
anni è entrato in un processo di forte cambiamento che porterà risultati al momento
imprevedibili. Di qui a poco è lecito aspettarsi una risposta forte e il più possibile coordinata da
parte delle banche centrali e dei governi mondiali, ormai di fronte al fatto che a rischio non è
soltanto una zona geografica ben definita, ma l’intero sistema finanziario ed economico globale.
Il Fondo ha chiuso maggio con una performance positiva pari a +0.91%:
• FX: +0.55 % da posizioni corte valute emergenti (AUD, HUF, CAD, ZAR) ed euro contro dollaro.
• Equity: +0.29% da trading con un bias negativo su contratti Eurostoxx e Dax.
• Fixed Income: +0.07% da trading tattico di Bund e BTP future. La cassa, che principalmente
rimane investita in governativi tedeschi, olandesi ed emissioni sovranazionali tripla-A con
scadenze entro i 6 mesi, non ha dato rendimenti.
NAV 31 maggio 2012 (234,848,100)
Riassunto performance (dalla partenza)
Rendimento complessivo
Rendimento annualizzato
Percentuale di mesi positivi
Percentuale di mesi negativi
Miglior mese
Peggior mese
Riassunto Rischiosità
KIS Dynamic
18.60%
3.06%
60.29%
39.71%
1.98%
-1.98%
KIS Dynamic
0.91%
0.85%
2.84%
0.32%
2.92%
3.39%
-2.85%
-1.61%
Rendimento del periodo
Rendimento da inizio anno
Volatilità mensile annualizzata
Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri
Rendimento annuo composto 3 anni
Rendimento annuo composto 5 anni
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%)
Ex-post: minor rendimento mensile*
Elaborazione dati: Kairos
*il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno,
escludendo l'1% dei peggiori risultati
Da ottobre 2006 a maggio 2012
KIS Dynamic
Esposizione Azionaria
125
Equity
EUR
USD
120
115
Short
-1.8%
-1.0%
-0.8%
Totale
-1.8%
-1.0%
-0.8%
Long
0.17
Short
-0.35
Totale
-0.18
0.12
0.01
-0.35
0.12
-0.34
110
105
Esposizione Obbligazionaria
100
Bond
EUR
0 -2
7 - 10
MXN
0 -2
90
ott 06
dic 06
mar 07
giu 07
set 07
dic 07
mar 08
giu 08
set 08
dic 08
mar 09
giu 09
set 09
dic 09
mar 10
giu 10
set 10
dic 10
mar 11
giu 11
set 11
dic 11
mar 12
95
Prime 5 posizioni per peso sul patrimonio
Intned 0 06/18/12
Ge 4 3/4 09/28/12
Mbono 9 06/20/13
Imtln 5 06/25/12
Ubs 4 5/8 07/06/12
1.88%
1.78%
1.58%
1.34%
1.33%
Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri
sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al
netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri.
0.04
0.04
KIS Ambiente
Outlook e Strategia
Il mese di maggio si chiude con performance marcatamente negative per i principali
mercati azionari (MSCI World Local -7.13%, S&P 500 -6.27%, MSCI Europe -6.90%). Il
forte movimento di avversione al rischio è stato ancora una volta innescato sul fronte
macroeconomico dal peggioramento dei dati sull’occupazione USA e dalle tensioni
nell’eurozona, con la caduta del governo in Grecia e la crisi delle banche spagnole.
Nel mese, gli indici di riferimento per il settore Ambiente hanno sottoperformato i
mercati principali. A titolo di esempio, l’indice WilderHill New Energy Global Innovation
Index ha registrato una performance del -12.38% mentre l’HSBC Global Climate Change
Index ha registrato un -9.33%.
In questo contesto, il Comparto Kairos International Sicav - Ambiente ha registrato una
performance di -4.09% in maggio, portando l’andamento da inizio anno a -1.04%.
Tra i principali contributi positivi citiamo Aion Renewables, Andritz, Intertek ed Eurofins
Scientific. Titoli che hanno contribuito negativamente alla performance complessiva sono
stati, tra gli altri, Alerion Cleanpower, Cree ed Hexcel.
Il mese di giugno si preannuncia importante sul fronte macroeconomico e politico, con le
nuove elezioni greche, quelle parlamentari francesi e importanti incontri tra i leader
europei. È di nuovo il macro che domina rispetto alle scelte di investimento sui singoli
titoli, ma la sensazione è che un nuovo momento importante si stia avvicinando
rapidamente.
Riassunto performance (dalla partenza)
Rendimento complessivo
Rendimento annualizzato
Percentuale di mesi positivi
Percentuale di mesi negativi
Miglior mese
Peggior mese
NAV 31 maggio 2012 (40,909,311)
Riassunto Rischiosità
KIS Ambiente
-9.71%
-5.67%
47.62%
52.38%
3.75%
-5.31%
KIS Ambiente
-4.09%
-1.04%
8.15%
-10.59%
n.a.
n.a.
-8.33%
-7.33%
Rendimento del periodo
Rendimento da inizio anno
Volatilità mensile annualizzata
Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri
Rendimento annuo composto 3 anni
Rendimento annuo composto 5 anni
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%)
Ex-post: minor rendimento mensile*
Elaborazione dati: Kairos
*il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno,
escludendo l'1% dei peggiori risultati
Da settembre 2010 a maggio 2012
KIS Ambiente
Principali esposizioni per paese
110
19.63%
105
100
95
8.80%
8.05%
5.48%
90
3.53%
3.50%
2.71%
2.34%
2.18%
Norvegia
Germania
Svizzera
Irlanda
2.25%
1.64%
1.02%
0.62%
Info. Tech.
Cons. Discr.
Equity Index
Austria
Olanda
Regno Unito
Italia
Francia
1.56%
Health Care
Prime 5 esposizioni per peso sul patrimonio
ALERION CLEANPOWER
S&P 500
TOMRA SYSTEMS ASA
NUTRECO HOLDING N.V.
EUROFINS SCIENTIFIC
Stati Uniti
80
set 10
set 10
ott 10
nov 10
dic 10
gen 11
feb 11
mar 11
apr 11
mag 11
giu 11
lug 11
ago 11
set 11
ott 11
nov 11
dic 11
gen 12
feb 12
mar 12
apr 12
mag 12
85
Principali esposizioni per settore
6.06%
3.61%
2.71%
2.33%
2.25%
27.56%
8.69%
7.87%
6.48%
5.75%
Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri
sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al
netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri.
Futures
Utilities
Materials
Cons. St.
Energy
Industrials
3.39%
KIS Trading
Outlook e Strategia
Nel corso del mese di maggio il Karios International Sicav - Trading ha registrato una
performance negativa dell’8.22%, a fronte di una variazione negativa dell’indice FtseMib
del 11,78%.
Durante il mese di maggio il rischio di una crisi generale dell’euro e l’attesa di capire
l’efficacia delle misure annunciate dai governi europei per rilanciare l’economia hanno
condizionato negativamente i listini azionari globali. A livello macroeconomico la
situazione non è diversa da come la avevamo descritta in aprile. I mercati rimangono
afflitti dalla sostenibilità dei debiti pubblici, da una crescita anemica nei paesi sviluppati e
dal rallentamento nei paesi emergenti oltre ad una generalizzata contrazione del credito
all’economia, nonostante il parziale “relief” dato dal secondo “LTRO”.
In Europa nonostante le difficoltà siano evidenti e le soluzioni non immediate è crescente
la consapevolezza, anche da parte tedesca, che alle misure di rigore si debba
accompagnare una forte iniezione di ottimismo e di risorse per rilanciare l’economia e
far ripartire una crescita che per il momento sembra un miraggio estremamente lontano.
In termini relativi rispetto al mercato azionario americano quello europeo ha perso circa
il 40% dai massimi del 2010. L’effetto del dollaro ha amplificato queste dinamiche. Come
detto, ciò è dovuto alla forte incertezza macroeconomica che pervade l’Europa.
La discesa generalizzata dei listini europei (ad eccezione della Germania) ha creato, da un
punto di vista bottom up, delle opportunità di stock picking estremamente interessanti.
Molti titoli presenti nel nostro portafoglio sono infatti business globali con una
diversificazione geografica e valutaria importante (spesso maggiore di molti peer quotati
negli USA) e sono eccessivamente penalizzati in termine di multiplo dal mercato in cui
sono quotati; emblematico è il caso di Fiat Industrial che per “sfuggire” dai multipli
depressi del mercato europeo ha recentemente annunciato di voler fondersi con CNH
(quotata sul Nyse) in modo da recuperare lo sconto valutativo che gli veniva assegnato
dal mercato italiano. Lo stesso problema si riscontra sul mercato del debito dove molti
business globali storicamente quotati su mercati europei sempre più si focalizzano sul
mercato americano dei capitali (tramite private placement di debito) non trovando
finanziamenti concorrenziali a causa della crisi del debito europeo.
Da un punto di vista analitico l’indice prezzo/utili in Europa è pari a circa 11 volte,
rispetto ad una media superiore a 16 volte negli ultimi venti anni. Anche la valutazione
relativa rispetto ai mercati obbligazionari risulta in questo momento favorevole offrendo
un premio per il rischio estremamente interessante per la componente azionaria.
La nostra net exposure a fine mese è compresa tra il 90 e il 100%.
NAV 31 maggio 2012 (35,633,097)
Riassunto performance (dalla partenza)
Riassunto Rischiosità
KIS Trading
-30.89%
-12.23%
38.24%
61.76%
8.12%
-9.69%
Rendimento complessivo
Rendimento annualizzato
Percentuale di mesi positivi
Percentuale di mesi negativi
Miglior mese
Peggior mese
KIS Trading
-8.22%
-8.06%
19.27%
-23.56%
n.a.
n.a.
-18.54%
-13.78%
Rendimento del periodo
Rendimento da inizio anno
Volatilità mensile annualizzata
Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri
Rendimento annuo composto 3 anni
Rendimento annuo composto 5 anni
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%)
Ex-post: minor rendimento mensile*
Elaborazione dati: Kairos
*il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno,
escludendo l'1% dei peggiori risultati
KIS Trading
Da agosto 2009 a maggio 2012
120
Principali esposizioni per paese
77.64%
110
100
90
80
1.15%
0.36%
Argentina
Olanda
Germania
Italia
Europa
mar 12
mag 12
Principali esposizioni per settore
3.15%
2.51%
0.90%
0.72%
0.48%
0.24%
Health Care
Materials
Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri
sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al
netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri.
Industrials
Futures
7.50%
Telecom. Serv.
77.64%
Energy
77.64%
5.74%
2.19%
1.90%
1.76%
Financials
gen 12
set 11
nov 11
lug 11
1.76%
Cons. Discr.
Prime 5 esposizioni per peso sul patrimonio
DJ Euro Stoxx 50
GEMINA SPA
UNICREDIT SPA
VOLKSWAGEN AG
CNH GLOBAL N.V.
mag 11
gen 11
mar 11
set 10
nov 10
lug 10
mag 10
gen 10
mar 10
set 09
nov 09
ago 09
60
1.90%
Regno Unito
10.34%
70
KIS Absolute
Outlook e Strategia
Nel corso del mese di maggio il Karios International Sicav - Absolute ha registrato una
performance negativa del 3.71%, a fronte di una variazione negativa dell’indice FtseMib
dell’11,78%. Durante il mese di maggio il rischio di una crisi generale dell’euro e l’attesa di
capire l’efficacia delle misure annunciate dai governi europei per rilanciare l’economia hanno
condizionato negativamente i listini azionari globali. A livello macroeconomico la situazione
non è diversa da come la avevamo descritta in aprile. I mercati rimangono afflitti dalla
sostenibilità dei debiti pubblici, da una crescita anemica nei paesi sviluppati e dal
rallentamento nei paesi emergenti oltre ad una generalizzata contrazione del credito
all’economia, nonostante il parziale “relief” dato dal secondo “LTRO”. In Europa seppure le
difficoltà siano evidenti e le soluzioni non immediate è crescente la consapevolezza, anche da
parte tedesca, che alle misure di rigore si debba accompagnare una forte iniezione di
ottimismo e di risorse per rilanciare l’economia e far ripartire una crescita che per il momento
sembra un miraggio estremamente lontano.
In termini relativi rispetto al mercato azionario americano quello europeo ha perso circa il 40%
dai massimi del 2010. L’effetto del dollaro ha amplificato queste dinamiche. Come detto, ciò è
dovuto alla forte incertezza macroeconomica che pervade l’Europa. La discesa generalizzata
dei listini europei (ad eccezione della Germania) ha creato, da un punto di vista bottom up
delle opportunità di stock picking estremamente interessanti. Molti titoli presenti nel nostro
portafoglio sono infatti business globali con una diversificazione geografica e valutaria
importante (spesso maggiore di molti peer quotati negli USA) e sono eccessivamente
penalizzati in termine di multiplo dal mercato in cui sono quotati; emblematico è il caso di Fiat
Riassunto performance (dalla partenza)
Industrial che per “sfuggire” dai multipli depressi del mercato europeo ha recentemente
annunciato di voler fondersi con CNH (quotata sul Nyse) in modo da recuperare lo sconto
valutativo che gli veniva assegnato dal mercato italiano. Lo stesso problema si riscontra sul
mercato del debito dove molti business globali storicamente quotati su mercati europei
sempre più si focalizzano sul mercato americano dei capitali (tramite private placement di
debito) non trovando finanziamenti concorrenziali a causa della crisi del debito europeo. Da un
punto di vista analitico l’indice prezzo/utili in Europa è pari a circa 11 volte, rispetto ad una
media superiore a 16 volte negli ultimi venti anni. Anche la valutazione relativa rispetto ai
mercati obbligazionari risulta in questo momento favorevole offrendo un premio per il rischio
estremamente interessante per la componente azionaria. Nel corso del mese il Fondo ha
progressivamente aumentato la propria esposizione verso i titoli bancari (ed in particolare Pop.
Milano), a discapito della parte più ciclica. Questo secondo il nostro parere potrà, nel caso di
un rimbalzo nei prossimi mesi, aiutarci nella creazione di alpha. Per quanto concerne la
contribuzione alla performance di singole posizioni, un contributo particolarmente positivo è
stato dato dal titolo Fiat che nel corso del mese di maggio ha registrato una performance di
+4,17%, nonostante un settore ciclico decisamente poco brillante. Il Kairos Absolute ha
mantenuto nel corso dei mesi un’asset allocation bilanciata, cercando di ridurre il rischio per
mezzo dell’acquisto di coperture in derivati (opzioni put sull’indice FtseMib). Per quanto
riguarda il mondo small cap, abbiamo continuato a ridurre il numero di posizioni cercando di
focalizzarci unicamente su quelle dove abbiamo maggiore convinzione. La nostra net exposure
a fine mese è intorno al 30%.
NAV 31 maggio 2012 (5,654,896)
Riassunto Rischiosità
KIS Absolute
-14.87%
-10.18%
33.33%
66.67%
5.59%
-5.14%
Rendimento complessivo
Rendimento annualizzato
Percentuale di mesi positivi
Percentuale di mesi negativi
Miglior mese
Peggior mese
KIS Absolute
-3.71%
3.48%
10.86%
-8.64%
n.a.
n.a.
-5.62%
-7.32%
Rendimento del periodo
Rendimento da inizio anno
Volatilità mensile annualizzata
Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri
Rendimento annuo composto 3 anni
Rendimento annuo composto 5 anni
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%)
Ex-post: minor rendimento mensile*
Elaborazione dati: Kairos
*il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno,
escludendo l'1% dei peggiori risultati
KIS Absolute
Da dicembre 2010 a maggio 2012
Principali esposizioni per paese
105
25.54%
100
95
90
0.71%
Svizzera
apr 12
mag 12
mar 12
feb 12
dic 11
gen 12
nov 11
Italia
Prime 5 esposizioni per peso sul patrimonio
GEMINA SPA
ENI SPA
ENEL SPA
UNICREDIT SPA
INTESA SANPAOLO
ott 11
set 11
lug 11
ago 11
giu 11
apr 11
mag 11
feb 11
mar 11
dic 10
gen 11
dic 10
80
0.31%
Lussemburgo
85
Principali esposizioni per settore
9.10%
2.82%
1.77%
1.31%
1.21%
10.41%
5.31%
3.95%
0.56%
0.51%
0.31%
Health Care
Info. Tech.
Cons. Discr.
Utilities
Energy
0.92%
Cons. St.
Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri
sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al
netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri.
Financials
Industrials
1.74%
Telecom. Serv.
2.86%
KIS Selection
Outlook e Strategia
I mercati azionari europei hanno chiuso il mese di maggio con la peggiore performance
dall’estate 2011. L’indice STOXX 600 ha perso il -6.82%, il FTSEMIB -11.78%, l'IBEX 13.14%. I settori ciclici e i finanziari hanno guidato i ribassi. I ciclici, ed in particolare i
titoli legati alle materie prime e gli industriali, sono stati penalizzati da una serie di dati
macro che hanno segnalato un rallentamento della crescita globale. Il mercato del lavoro
negli Stati Uniti è apparso meno forte delle attese, le esportazioni della Cina in
deterioramento, ed i mercati emergenti in genere hanno mostrato di essere impattati
dalla crisi in Europa. Il dollaro si è rafforzato, sia contro euro che verso le valute
emergenti, e le materie prime hanno registrato il peggior mese da settembre 2011. Sui
finanziari invece è pesata ancora una volta la crisi europea, che ha avuto il suo apice nel
mese con l’intervento statale sulla spagnola Bankia. A questo si è aggiunta l’inattesa
perdita di JPMorgan su derivati del credito, che ha preoccupato gli investitori sulle
procedure di risk management di una delle banche considerate più prudenti.
In questo scenario il Kairos Selection ha riportato nel mese una performance netta pari a
-1.92%. Il risultato netto da inizio anno si attesta a +1.42%. Il Fondo ha beneficiato di
un’allocazione azionaria prudente contenendo le perdite dei listini, ed ha gestito il peso
tatticamente per limitare la volatilità. I settori finanziari e quello energetico hanno
registrato le performance peggiori, in particolare Unicredit tra le banche (parzialmente
coperta da future su FTSEMIB) e Repsol tra gli oil, dove nonostante le valutazioni ormai
“distressed” hanno continuato a pesare l’incertezza sulla situazione finanziaria di alcuni
azionisti. Tra i contributori positivi si segnalano GSW Immobilien che beneficia del buono
stato di salute del real estate tedesco, e Fiat su possibilità di ristrutturazione della
struttura industriale. Le posizioni in derivati e obbligazioni hanno dato una contribuzione
negativa. Tra le prime posizioni a fine mese si segnalano Snam Rete Gas, Roche e Sanofi.
La volatilità dei mercati rimane elevata e l’esito della crisi europea ancora incerto. Il
mese di giugno presenta altre incognite tra cui le nuove elezioni in Grecia, ed ancora aste
governative in paesi come la Spagna dove il costo del debito é tornato a livelli
preoccupanti. Ma l’acuirsi della crisi fa ritenere più probabile e vicina una qualche forma
di intervento. Sembra ormai chiaro che sono soprattutto le soluzioni più strutturali quali
eurobond, garanzia dei depositi e trasformazione dell’ESM in banca ciò di cui l'Europa ha
bisogno. Soluzioni che sembrano ancora lontane dall’essere attuate, ma che sono
fortemente ritornate attuali con l’aggravarsi della crisi. La speranza è che il summit
europeo di fine mese rassicuri gli investitori su un cambio di rotta in Europa. Inoltre, le
valutazioni azionarie, il posizionamento degli investitori e la possibilità di interventi in
Europa, ci spingono ad essere più ottimisti in un’ottica di medio periodo. Il Fondo ha
dunque tatticamente incrementato il peso a fine mese, ma continuerà a gestire
l’esposizione azionaria in maniera prudente date le condizioni di incertezza ed i rischi
ancora presenti.
NAV 31 maggio 2012 (298,385,666)
Riassunto performance (dalla partenza)
Rendimento complessivo
Rendimento annualizzato
Percentuale di mesi positivi
Percentuale di mesi negativi
Miglior mese
Peggior mese
Riassunto Rischiosità
KIS Selection
8.89%
5.53%
57.89%
42.11%
3.35%
-2.39%
KIS Selection
-1.92%
1.42%
5.36%
1.30%
n.a.
n.a.
-4.89%
-3.09%
Rendimento del periodo
Rendimento da inizio anno
Volatilità mensile annualizzata
Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri
Rendimento annuo composto 3 anni
Rendimento annuo composto 5 anni
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%)
Ex-post: minor rendimento mensile*
Elaborazione dati: Kairos
*il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell'ultimo anno,
escludendo l'1% dei peggiori risultati
Da ottobre 2010 a maggio 2012
Principali esposizioni per paese
12.64%
Svezia
0.45%
0.25%
0.03%
Equity Index
0.20%
Germania
0.25%
Telecom. Serv.
0.30%
Australia
0.84%
Olanda
1.19%
Europa
2.31%
Svizzera
3.22%
Regno Unito
Francia
3.74%
Info. Tech.
Prime 5 esposizioni per peso sul patrimonio
SNAM RETE GAS
ROCHE HOLDING AG-GENUSSCHEIN
SANOFI-AVENTIS
AUTOGRILL SPA
GEMINA SPA
Spagna
Italia
3.92%
ott 10
ott 10
nov 10
dic 10
gen 11
feb 11
mar 11
apr 11
mag 11
giu 11
lug 11
ago 11
set 11
ott 11
nov 11
dic 11
gen 12
feb 12
mar 12
apr 12
mag 12
114
112
110
108
106
104
102
100
98
96
94
KIS Selection
Principali esposizioni per settore
4.64%
2.16%
2.12%
2.04%
2.01%
8.96%
7.43%
3.39%
3.07%
2.49%
1.86%
Futures
Energy
Financials
Industrials
Cons. Discr.
Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri
sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al
netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri.
Utilities
Cons. St.
0.89%
KIS Multi-Strategy UCITS
Outlook e Strategia
Nel corso del mese di maggio il Kairos International Sicav - Multi-Strategy UCITS ha fatto
registrare un risultato pari a -1.44%.
La possibilità di una ricaduta della crisi europea ha riportato la paura sui mercati azionari,
che hanno pertanto chiuso il mese in territorio negativo. Negli Stati Uniti l’S&P 500 ha
perso il 6.1% mentre nel Vecchio Continente le performance sono state ancor più
deludenti, con l’Eurostoxx in ribasso del 7.8% e la periferia europea in particolare
difficoltà (Spagna –8.5%, Italia –11%). La volatilità e l’incertezza che hanno segnato le
ultime settimane sono state inevitabilmente penalizzanti per le strategie long/short,
colpite da perdite talora superiori a quelle attese a causa dell’aumento della
correlazione. In generale l’area legata ad eventi aziendali ci ha riservato alcune
soddisfazioni in un mese difficile dal punto di vista dell’esposizione direzionale.
Il contesto attuale continua ad essere segnato da incertezza e pessimismo circa la
situazione europea, cui si aggiunge una certa preoccupazione per i dati di crescita cinesi.
In questo quadro i titoli di stato hanno fatto registrare nelle ultime settimane tassi di
interesse negativi, riportando in superficie una situazione paragonabile a quella del 2008
senza che vi siano a nostro giudizio le basi perché simili ribassi abbiano a ripetersi.
Riteniamo pertanto che l’approccio più adatto a questo contesto sia quello di proteggere
il capitale investito ma di mantenere esposto il portafoglio al potenziale rialzo che
dovesse derivare da decisioni a livello di governi, istituzioni sovranazionali o banche
centrali, dal momento che una soluzione politica all’attuale impasse appare l’unica in
Riassunto performance (dalla partenza)
Rendimento complessivo
Rendimento annualizzato
Percentuale di mesi positivi
Percentuale di mesi negativi
Miglior mese
Peggior mese
grado di risollevare le aspettative degli operatori.
Quanto all’economia cinese, il rallentamento è a nostro giudizio il sintomo di
un’economia più matura, che non farà più registrare tassi di sviluppo annuo a due cifre
ma che continuerà a trainare la crescita asiatica e mondiale negli anni a venire. Siamo
pertanto convinti che si tratti di un passaggio fisiologico che costituisce piú che altro
un’occasione per razionalizzare il portafoglio ed aumentare il peso in quest’area in vista
dei futuri rialzi. Anche dal recente viaggio di alcuni dei nostri analisti a Singapore e Hong
Kong è emersa, accanto alla cautela sull’orizzonte di breve periodo, una opportunità
quasi senza precedenti per acquisire esposizione a mercati sfruttando valutazioni sui
minimi.
NAV 25 maggio 2012 (67,501,227)
Riassunto Rischiosità
KIS Multi-Strategy UCITS
4.48%
1.43%
64.86%
35.14%
2.42%
-3.90%
KIS Multi-Strategy UCITS
-1.44%
1.52%
3.85%
-2.86%
1.12%
n.a.
Rendimento del periodo
Rendimento da inizio anno
Volatilità settimanale annualizzata
Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri
Rendimento annuo composto 3 anni
Rendimento annuo composto 5 anni
Elaborazione dati: Kairos
Da maggio 2009 a maggio 2012
KIS Multi-Strategy UCITS
Scomposizione esposizione azionaria netta per area geografica
112
7.3%
110
5.7%
108
4.4%
106
3.9%
104
102
1.8%
100
Scomposizione per strategia
Giappone
Europa
UK
US
mag 09
giu 09
ago 09
ott 09
dic 09
feb 10
apr 10
giu 10
ago 10
ott 10
dic 10
feb 11
apr 11
giu 11
ago 11
ott 11
dic 11
feb 12
apr 12
96
Asia
98
Scomposizione esposizione azionaria netta per settore
5.3%
5.1%
4.5%
47.3% EU Equity
4.1%
17.0% Asia Equity
12.3% US Equity
11.2% Event Driven
0.7%
0.6%
0.4%
Utilities
Energy
Telecom
Financials
Industrials
Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri
sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al
netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri.
Consumer
Discretionary
1.9% Cash
Technology
4.3% CTA
Consumer
Staples
0.9%
Healthcare
1.5%
6.0% Macro
KIS America
Outlook e Strategia
Nel corso del mese di maggio il Kairos International Sicav - America ha fatto registrare un
risultato pari a -5.49%.
I mercati azionari americani hanno fatto registrare risultati negativi nel corso dell’ultimo
mese. Tra gli indici principali, l’S&P 500 ha chiuso in calo del 6.1%, il Dow Jones
Industrials del 5.9%, il Nasdaq addirittura del 7.6%, a testimonianza di un clima di
generale preoccupazione che impedisce agli operatori di adottare un posizionamento più
ottimistico. Nelle ultime settimane il rallentamento dei dati macroeconomici negli Stati
Uniti ha raffreddato le aspettative di crescita che nei primi mesi dell’anno avevano
sostenuto le quotazioni, sommandosi peraltro alle tensioni a livello europeo che
inevitabilmente fanno sentire il loro riflesso sugli altri listini azionari. Il contesto di
mercato si è dunque rivelato particolarmente complesso per le strategie azionarie, che
hanno riportato risultati generalmente negativi sebbene le perdite del portafoglio siano
state inferiori a quelle subite dagli indici di riferimento.
A livello di portafoglio tutti i settori hanno contribuito negativamente alla performance
del mese. Soltanto la parte più difensiva del mercato, utilities e beni di consumo di prima
necessità, ha saputo limitare le perdite, senza peraltro apportare un beneficio
consistente visto il sottopeso che caratterizza questa parte del mercato sul lato lungo di
molti fondi. Guardando ai prossimi mesi, il recente viaggio effettuato dai nostri analisti a
Boston e San Francisco ha generato alcune interessanti idee di investimento che
cominceremo a sottoporre al nostro processo di due diligence a partire dall’inizio di
giugno. Da parte nostra riteniamo che una soluzione politica alle problematiche europee
sarà in grado di riportare l’ottimismo anche negli Stati Uniti, e rimaniamo pertanto
posizionati con una esposizione netta che intendiamo incrementare nel corso del
prossimo mese qualora il mercato dovesse proseguire nel trend ribassista.
NAV 25 maggio 2012 (92,891,859)
Riassunto performance (dalla partenza)
Riassunto Rischiosità
KIS America
39.92%
10.50%
65.85%
34.15%
8.56%
-11.32%
Rendimento complessivo
Rendimento annualizzato
Percentuale di mesi positivi
Percentuale di mesi negativi
Miglior mese
Peggior mese
KIS America
-5.49%
4.98%
17.03%
-1.11%
9.53%
n.a.
Rendimento del periodo
Rendimento da inizio anno
Volatilità settimanale annualizzata
Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri
Rendimento annuo composto 3 anni
Rendimento annuo composto 5 anni
Elaborazione dati: Kairos
KIS America
Da gennaio 2009 a maggio 2012
Scomposizione esposizione azionaria netta per settore
15.2%
160
13.7%
150
13.0%
11.4%
140
10.2%
130
8.6%
7.1%
120
110
2.7%
Prime 5 esposizioni azionarie per peso sul patrimonio del fondo
Apple Inc
Microsoft Corp
Citigroup Inc
The Coca-Cola Company
Exxon Mobil Corp
2.16%
0.77%
0.61%
0.57%
0.57%
Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri
sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al
netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri.
Telecom
Materials
Energy
Consumer
Staples
Healthcare
Industrials
Financials
Consumer
Discretionary
Technology
mar 12
dic 11
set 11
giu 11
mar 11
dic 10
set 10
giu 10
mar 10
dic 09
set 09
giu 09
gen 09
80
mar 09
90
1.6%
Utilities
3.0%
100
KIS Asia
Outlook e Strategia
Nel corso del mese di maggio il Kairos International Sicav - Asia ha fatto registrare un
risultato pari a -7.28%.
In linea con quanto accaduto a livello globale, i mercati azionari asiatici hanno sofferto
perdite significative nel corso delle ultime settimane. A maggio infatti il Giappone e Hong
Kong hanno lasciato sul terreno circa il 10% della capitalizzazione di borsa. Altri mercati
tra i più importanti della regione, come Corea ed Australia, hanno fatto registrare perdite
superiori al 7.5%, disegnando uno scenario di capitolazione che non ha lasciato spazio
alla generazione di ritorni assoluti da parte delle strategie azionarie. Il leit motiv delle
ultime settimane è stato il deterioramento dei dati macroeconomici cinesi e in generale
la sensazione che il rallentamento dell’economia non abbia carattere ciclico ma
strutturale, e che dunque la crescita della seconda economia del mondo sia destinata ad
una frenata duratura nel tempo. Si tratta di un quadro più percepito che reale se si
guardano i dati di fatturato e utili delle aziende leader di mercato negli ultimi anni, nel
contesto di un sistema economico dove le autorità di governo e di politica monetaria
conservano un significativo spazio di manovra.
Ciò è emerso anche dal nostro recente viaggio a Hong Kong e Singapore, dove abbiamo
incontrato circa quaranta tra i migliori gestori azionari attivi nella regione. Se da un lato
appare inevitabile adottare un approccio improntato alla cautela nel breve termine,
nell’ottica di un investitore di medio periodo i ribassi di questa fase non possono non
rappresentare un’occasione di acquisto nelle aree più liquide dei mercati asiatici e nei
titoli più sani da un punto di vista di generazione di cassa. É questa un’impressione
confermata anche da alcuni economisti di fama internazionale che abbiamo potuto
incontrare nel contesto di una conferenza a Singapore, dove le preoccupazioni odierne
non hanno oscurato le enormi potenzialitá di rialzo che questi mercati metteranno a
frutto non appena il quadro macroeconomico generale – e dunque soprattutto in Europa
– consentirá agli investitori stranieri di approcciare questi mercati con un atteggiamento
più ottimistico.
NAV 25 maggio 2012 (153,995,715)
Riassunto performance (dalla partenza)
Riassunto Rischiosità
KIS Asia
3.19%
1.09%
60.00%
40.00%
8.77%
-9.41%
Rendimento complessivo
Rendimento annualizzato
Percentuale di mesi positivi
Percentuale di mesi negativi
Miglior mese
Peggior mese
KIS Asia
-7.28%
-2.51%
14.75%
-11.50%
n.a.
n.a.
Rendimento del periodo
Rendimento da inizio anno
Volatilità settimanale annualizzata
Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri
Rendimento annuo composto 3 anni
Rendimento annuo composto 5 anni
Elaborazione dati: Kairos
KIS Asia
Da luglio 2009 a maggio 2012
135
Scomposizione esposizione azionaria netta per area geografica
30.0%
130
125
120
17.5%
115
16.5%
110
8.4%
8.1%
7.4%
105
6.2%
4.5%
Prime 5 esposizioni azionarie per peso sul patrimonio del fondo
Samsung Electronics Co Ltd
Industrial and Commercial Bank of China Ltd
China Construction Bank
Tencent Holdings Ltd
China Minsheng Banking Corp
Taiwan
Giappone
India
Australia
Sud-Est Asia
Corea
Hong Kong
Cina
feb 12
apr 12
dic 11
ott 11
giu 11
ago 11
apr 11
dic 10
feb 11
ott 10
ago 10
giu 10
apr 10
dic 09
feb 10
ott 09
lug 09
ago 09
95
Altro
1.4%
100
Scomposizione esposizione azionaria netta per settore
2.40%
1.87%
1.32%
1.20%
1.15%
27.3%
16.4%
13.1%
8.8%
4.2%
2.7%
Healthcare
5.6%
Utilities
5.9%
Telecom
Energy
Consumer
Staples
Industrials
Technology
Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri
sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al
netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri.
Consumer
Discretionary
Financials
6.2%
Materials
9.9%
KIS Trend
Outlook e Strategia
Nel corso del mese di maggio il Kairos International Sicav – Trend ha fatto registrare un
risultato pari a -0.79%.
Durante il mese appena trascorso il Fondo ha sofferto il contesto volatile che ha segnato
le principali asset class. La performance negativa non tiene tuttavia conto degli ultimi
giorni di maggio, nei quali molti degli investimenti sottostanti hanno invertito la rotta
facendo registrare risultati molto positivi che verranno riflessi nel prossimo report
mensile. Il Fondo mantiene un’esposizione prevalente alle strategie CTA, al momento
ancora posizionate per un rafforzamento dei titoli di stato dei paesi più sicuri e per un
indebolimento dell’Euro, dunque nel complesso per un esito negativo della crisi, il che
rende questo prodotto un buon elemento di protezione da uno scenario particolarmente
avverso.
Viste le caratteristiche di questi modelli di trading, va considerato che in situazioni come
queste è significativo il rischio che un’inversione dei trend su cui tali sistemi al momento
sono posizionati, potrebbe generare una notevole volatilità di breve termine, in
particolare in quelle strategie caratterizzate da un orizzonte temporale di medio-lungo
periodo, che tipicamente richiedono alcune sedute prima di impostare i trade su
parametri diversi. É però utile ricordare che, nonostante l’andamento potenzialmente
erratico nel breve, queste strategie presentano i migliori risultati dell’industria
alternativa se considerate dalla loro partenza, elemento che assieme alla straordinaria
liquidità del sottostante le rende tra le più appetibili per la costruzione di un’asset
allocation diversificata.
NAV 25 maggio 2012 (23,545,543)
Riassunto performance (dalla partenza)
Riassunto Rischiosità
KIS Trend
-2.70%
-1.37%
50.00%
50.00%
2.58%
-3.47%
Rendimento complessivo
Rendimento annualizzato
Percentuale di mesi positivi
Percentuale di mesi negativi
Miglior mese
Peggior mese
KIS Trend
-0.79%
-1.36%
7.18%
-0.44%
n.a.
n.a.
Rendimento del periodo
Rendimento da inizio anno
Volatilità settimanale annualizzata
Rendimento ultimi 12 mesi in trimestri
Rendimento annuo composto 3 anni
Rendimento annuo composto 5 anni
Elaborazione dati: Kairos
Value at Risk
VaR 95% mensile
KIS Trend
Da giugno 2010 a maggio 2012
104
4.07%
Scomposizione del rendimento mensile per tipologia di investimento
1.3%
96
mag 12
mar 12
gen 12
nov 11
set 11
lug 11
mag 11
gen 11
nov 10
set 10
lug 10
giu 10
92
mar 11
94
Scomposizione del rischio per tipologia di investimento
52.3% Obbligazioni
24.5% Valute
15.1% Materie Prime
8.2% Azioni
Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto informativo. La performance del fondo riflette oneri
sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. Le performance dei fondi sono al
netto degli oneri fi scali. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri.
-0.2%
-1.9%
obbligazioni
Obbligazioni
98
0.1%
Azioni
Valute
100
Materie Prime
102
Milano
Via Bigli 21
I-20121 Milano
Tel. +39 02 77718.1
Fax +39 02 77718.220
Roma
Piazza di Spagna 20
I-00187 Roma
Tel. +39 06 69647.1
Fax +39 06 69647.750
Torino
Via della Rocca 21
I-10123 Torino
Tel. +39 011 3024801
Fax +39 011 3024844
Londra
77 Cornhill
GB-London EC3V 3QQ
Tel. +44 (0)20 7398 3000
Fax +44 (0)20 7929 3636
Lugano
Via Greina 2
CH-6900 Lugano
Tel. +41 (0)91 2607575
Fax +41 (0)91 2607574
New York
340 Madison Avenue
19th Floor
New York NY 10173
Tel. +1 212 220 9234
Fax +1 212 220 9237
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Prima dell’adesione leggere attentamente
il prospetto informativo.
La performance del fondo riflette oneri
sullo stesso gravanti e non contabilizzati
nell’andamento del benchmark.
Le performance dei fondi sono al netto
degli oneri fiscali.
I risultati passati non sono indicativi di
quelli futuri.