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Impôt reprisé
Tassa riscossa
Ufficio di Jesi
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Giornata
dell’adesione
Le mura
spostate
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Scelte
di civiltà
Turismo
responsabile
settimanale d’informazione
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“Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi”
DIREZIONE E REDAZIONE : JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX 0731.208145
ANNO LII - N. 44
Il Papa domenica scorsa
durante l’Angelus
La Valsusa contro il TAV
La “Giornata delle Marche”
“No al Natale consumistico”
Benefici di una valle
benefici di una nazione
Manteniamo la tradizione del Presepio
In democrazia chi deve decidere?
Domenica scorsa, durante
la preghiera dell’Angelus,
recitata come al solito dalla
finestra del suo studio in piazza San Pietro, il Papa ha
ammonito la società dei consumi e la sfrenata corsa allo
shopping natalizio. “Il Natale
subisce purtroppo una sorta di
inquinamento commerciale,
che rischia di alterarne l’autentico spirito”, ha detto ai
numerosi fedeli intervenuti
durante la messa domenicale.
Benedetto XVI ha invitato a mantenere viva la tradizione del
Presepe. “Può aiutare a capire il segreto del vero Natale, perché
parla dell’umiltà e della bontà misericordiosa di Cristo, il quale
da ricco che era, si è fatto povero per noi - ha detto il Pontefice La sua povertà arricchisce chi la abbraccia e il Natale reca
gioia e pace a coloro
che, come i pastori a
Betlemme, accolgono
le parole dell’angelo:
‘Questo per voi il
segno: un bambino
avvolto in fasce, che
giace in una mangiatoia”’. “Non c’e’ altro
Natale - ha concluso
il Papa - Questo rimane il segno, anche
per noi, uomini e
donne del Duemila”.
La ferma ribellione dei 50
mila abitanti della Val di Susa
contro la prevista realizzazione,
lungo la valle, del Tav ha scosso
l’Italia. Mentre scriviamo, a
Palazzo Chigi le autorità governative dialogano con un’ampia
rappresentanza sia della popolazione in rivolta sia delle regioni
comunque interessate all’attuazione integrale del Tav.
Ma che vuol dire Tav? E’ l’acronimo di “Treni Alta Velocità”. Una decina di anni fa s’è
costituita la società Tav con il
compito di realizzare una rete
ferroviaria (Torino-Milano-Venezia; Milano-Napoli e alcune
diramazioni minori) che garantisse ai treni velocità dai 200 ai
Milano, Venezia, Roma Napoli
ecc. Insomma, il tratto LioneTorino, via Valsusa, lega l’Italia
all’Europa centrale. E l’Unione
europea appoggia in pieno il
progetto anche con contributi
finanziari e non fa rischiare
all’Italia di essere tagliata fuori
dall’Europa del centro-nord,
già è avvantaggiata da altra
linea Tav che lega tutte le maggiori città di quel territorio, fino
a Varsavia e Mosca. Ma il tratto
Lione-Torino comporta una lunghissima galleria in territorio
alpino che secondo i valligiani
interessati costituirebbe un
rischio per la loro salute in
quanto il traforo determinerebbe
la messa in libertà di enormi
L’Opera
della Compagnia
L’ Opera della Compagnia
Siamo ad annunciare con gioia e letizia la nascita del Centro
di Solidarietà Onlus L’Opera della Compagnia.
Si tratta di un’iniziativa caritatevole, nuova, rispetto alle
attuali che già operano nella nostra Diocesi.
Un settore denominato Banco alimentare di solidarietà
farà fronte alle numerose richieste di sostegno alimentare da
parte di singoli e di famiglie, anche di Monasteri che hanno seri
problemi per fare la spesa.
Un altro settore denominato Banco Farmaceutico di solidarietà provvederà a promuovere ed organizzare la raccolta di
farmaci per rispondere al bisogno farmaceutico delle persone
indigenti al fine di educare l’uomo alla condivisione e alla gratuità.
Un terzo settore denominato Sostegno esterno promuoverà
iniziative e progetti non profit, proposti da associazioni, gruppi
o singoli dove al centro ci sia sempre la persona.
Siamo lieti pertanto di invitare alla presentazione dell’Opera
della Compagnia in occasione della quale si terrà il concerto di
Saverio Santoni: “L’organo in Italia e in Francia all’epoca del
melodramma” che avrà luogo a Jesi, sabato 17 dicembre alle
ore 19 presso la Cattedrale.
Grati al Signore per quello che ci ha donato, desideriamo
condividere la nostra gioia con tutti i presenti, allo scopo di
impegnarci a servire con fede e reciproca comunione il prossimo a noi affidato.
Sandro Marinelli
300 chilometri all’ora. Naturalmente di pari passo alla realizzazione della ferrovia, si sta
provvedendo ad un adeguato
materiale rotabile (motrici e
carrozze).
Insomma, si tratta di una
grande opera di aggiornamento
dei trasporti che, al momento,
vede l’Italia in posizione piuttosto arretrata rispetto ad alcune
nazioni europee, Spagna compresa (per non dire del
Giappone, dove alcune linee
ferroviarie sono da sogno). In
linea teorica il futuro Tav
dovrebbe incrementare di molto
il trasporto su rotaia e ridurre di
molto quello su gomma. Un
progetto in linea con le istanze
ecologiche.
quantità di amianto. Di qui la
resistenza dei sindaci e degli
abitanti della valle.
Domenica 18 dicembre (ore
17,30), per gli “Amici della
Musica” la “Pergolesiana” presenterà nel Santuario delle
Grazie un “Concerto di musiche natalizie” di autori classici
e contemporanei. La manifestazione assume un particolare
rilievo, rientrando nell’ambito
delle iniziative in programma
per i festeggiamenti del venticinquesimo della corale.
Venerdì 23
Concerto pro Oikos
Un concerto di solidarietà a
favore dell’associazione Oikos
è annunciato per venerdì 23
dicembre, alle ore 21. Organizzato dalla Fondazione “Pergolesi Spontini”, si terrà nel teatro studio “Valeria Moriconi”
(ex San Floriano). Ingresso
gratuito.
-1
Istituzionalmente fissata al
10 dicembre, la “Giornata delle
Marche” è stata celebrata al
Pergolesi con una serata di
festa, musica e spettacolo che,
grazie alla diretta satellitare
operata da Rai International, ha
raggiunto al teatro Colon di
Buenos Aires la comunità marchigiana più numerosa al
mondo, quella argentina. L’evento, presentato da Natasha
Stefanenko e Fabrizio Gatta, ha
inteso porre in risalto caratteristiche marchigiane come la
laboriosità, la tenacia e la creatività, e diffondere la conoscenza delle Marche e di quanti le
hanno o le stanno rendendo
onore.
La scelta del 10 dicembre
riunisce laici e cattolici su valori condivisi, come la pace e la
convivenza solidale. Proprio a
questa data, individuata dal
Consiglio Regionale come la
Giornata per la pace nelle
Marche, risale l’anniversario
della “Dichiarazione universale
dei diritti dell’uomo”, approvata dall’Assemblea Generale
delle Nazioni Unite.
Il 10 dicembre inoltre è dedicato alla Madonna di Loreto,
patrona degli emigranti, molti
dei quali partirono a fine ‘800
dalle Marche per coltivare la
pampa argentina nella provincia
di Santa Fe. Qui, ad Armstrong,
città gemellata con Osimo, sono
stati da poco inaugurati il primo
monumento dedicato all’estero
all’Emigrante Marchigiano e un
museo sull’emigrazione intitolato al contadino osimano Raimondo Orsetti.
La serata al Pergolesi si è
aperta con l’ouverture dell’Italiana in Algeri di Rossini, eseguita dall’Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta dal
maestro Daniele Belardinelli. In
***
Se tanti dovrebbero essere i
benefici previsti dall’attuazione
del Tav, perché la Valsusa si
ribella con tanta determinazione? Perché alcuni anni fa
l’Italia firmò un’intesa con la
Francia per collegare, con il
Tav, Lione a Torino, un necessario completamento che permetterà di collegare Parigi con
meno uno…
Mancano appena un numero
del nostro settimanale
per la sua… rivoluzione.
Rinnova subito l’abbonamento
Per i nuovi abbonati gratis i
numeri di “Voce” dal momento
della sottoscrizione alla fine del
2005
Per chi si abbona entro il 31
dicembre – fino ad esaurimento delle copie disponibili - in
omaggio il nuovo libro (fuori
commercio) del nostro direttore Giuseppe Luconi: “La vecchia Jesi nei giornali dell’epoca”.
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Normale 35 euro – d’amicizia 50 – sostenitore 100
Prudenza nella scelta
fotoservizio Paola Cocola
Lavoriamo per voi!
Sarà una sorpresa per tutti
Anticipo scolastico
***
Che fare? Mentre i francesi
lavorano già a pieno ritmo nel
versante di loro competenza, da
noi siamo ai preliminari: si sta
saggiando natura e consistenza
del sottosuolo.
Ma i valligiani tentano di
bloccare anche queste ricerche
perché, dicono, la Tav non s’ha
da fare. Punto e basta. Il governo è deciso ad andare avanti e
concordano anche i più dei partiti del centrosinistra.
Può darsi che l’azione di
forza del ministero dell’Interno
Domenica 18
“Pergolesiana”
in concerto
fotoservizio Cristina Franco
Segue a pag. 4
Jesi, 29 novembre 2005
+ P.Oscar Serfilippi
Regione in festa al Pergolesi
di Vittorio Massaccesi
[email protected]
E’ nato il Centro di Solidarietà
Diocesi di Jesi
Domenica 18 dicembre 2005
sia stata eccessiva o intempestiva, ma va detto chiaro e tondo
che, dopo tanti anni e tante spiegazioni, qualcuno deve pur decidere. E, in democrazia, non deve
mai essere la piazza a dire l’ultima parola, a meno che non si
voglia andare verso l’anarchia o
verso lo svuotamento delle istituzioni.
Colloqui, chiarimenti, garanzie massime – a costo di spendere molto più del previsto – per
parare il rischio di eventuali
contaminazioni, sempre. Ma alla
fine l’autorità democraticamente espressa dal popolo italiano
deve decidere. E deve evitare
che l’Italia diventi una semplice
appendice dell’Europa
La questione dell’anticipo
scolastico, “legittimato” dalla
Legge di Riforma 53/2003 e dal
Decreto Applicativo del 2004,
continua a stimolare interessanti dibattiti tra genitori, insegnanti ed esperti.
L’iscrizione anticipata alla
scuola dell’infanzia ed alla
scuola primaria non è una novità di questi anni e della
Riforma: già Montessori,
Freud, H. Key, G. Doman, M.
Ibuka, avevano intuito le enormi potenzialità dell’infanzia,
successivamente confermate
dagli psicologi che hanno riconosciuto nei bambini di quattro
anni uno sviluppo del 50 per
cento del loro potenziale educativo.
All’idea del Bruner, secondo cui “tutto può essere insegnato a tutti in forma onesta”, si
sono aggiunte oggi le tesi delle
neuroscienze secondo cui “la
strutturazione della mente
avviene attraverso la costruzione dei collegamenti sinaptici,
che si realizzano soprattutto nei
primissimi tempi di vita del
bambino”. Inoltre, sin dal 1928,
la normativa ha previsto che i
bambini possano accedere
direttamente alla seconda classe
della scuola elementare con un
anno di anticipo, mediante l’esame di idoneità; possibilità di
cui ha goduto, soprattutto nei
centri cittadini, quasi il 50 per
cento degli alunni.
Risulta pertanto insignificante e infruttuoso opporsi alla
normativa che tuttavia chiama i
genitori ad una scelta educativa
di grande responsabilità in
quanto mette in gioco la costruzione dell’autostima nel bambino durante il percorso di sviluppo della sua personalità.
Delle problematiche sviluppatesi attorno a questa tematica,
ha discusso - col nutrito gruppo
di insegnanti e genitori convenuti, in un’ottica sgombra da
pregiudizi - la psicologa e psicoterapeuta Paola Nicolini, docente dell’Università di Perugia.
Nell’ambito della conferenza
“Voglio una vita anticipata”,
organizzata dal Coordinamento
genitori e insegnanti di Jesi –
rappresentato dall’insegnante
Mirella Argentati - sabato 10
dicembre, nell’aula magna della
scuola media Federico II , la
dottoressa ha ampiamente spiegato - riportando in primo piano
la centralità del bambino, soggetto unico e irripetibile, e i
suoi bisogni formativi - i rischi
a cui può essere esposto il bambino anticipandone l’ingresso
nella scuola strutturata già in un
certo modo, dove cioè la personalizzazione e l’individualizzazione dell’insegnamento fanno
segue a pag.4
2
Vita ecclesiale
Domenica 18 dicembre 2005
Nella chiesa di San Savino
Pronto il presepe
di San Giuseppe
In seconda e definitiva edizione, rispetto allo sorso anno ampliato di
un terzo, e rielaborato per metà del preesistente, il Presepe che racconta il Natale attraverso l’esperienza di Giuseppe ambientata nella Jesi
laboriosa dell’Ottocento, si presenta quest’anno avvolgente e ricco di
coinvolgenti particolari come non mai prima.
“In tre mesi di lavoro – spiega Vito Collamati, responsabile della
Confraternita dei Mastri Presepai - abbiamo portato a termine un progetto iniziato nel 2003, con la prima tappa nel 2004. Quest’anno abbiamo aggiunto, sopra nuovi soppalchi, ulteriori scenari inediti, introdotto nuove statue, accentuato l’avvolgimento scenografico attorno al
visitatore; questi impiegherà non poco tempo a percorrere i trenta metri
di corridoio fra scene a destra e a sinistra ricche di particolari, passando non solo di lato ma anche sotto le parti esposte sicché ciascuno
potrà sentirsi un pupo del presepio!”.
Il presepio sarà inaugurato domenica 18 dicembre alle 17 e resterà
aperto fino a tutto il mese di gennaio, con ingresso libero, tutti i giorni
feriali (dalle 17 alle 20) e festivi (dalle 13 alle 20); per gruppi organizzati saranno possibili visite in orari concordati con l’organizzazione
(contattare i sorveglianti o visitare il sito www.presepi-cjmp.it ).
In quel tempo, l’angelo Gabriele
fu mandato da Dio in una città della
Galilea, chiamata Nazaret, a una
vergine, promessa sposa di un
uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse:
“Ti saluto, o piena di grazia, il
Signore è con te”. A queste parole
ella rimase turbata e si domandava
che senso avesse un tale saluto.
L’angelo le disse: “Non temere,
Maria, perché hai trovato grazia
presso Dio. Ecco concepirai un
figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato
Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo
padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non
avrà fine”.
Allora Maria disse all’angelo: “Come è possibile? Non conosco
uomo”. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te
stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà
dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua
parente, nella sua vecchiaia ha concepito un figlio e questo è il sesto
mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio”.
Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me
quello che hai detto”. E l’angelo partì da lei.
Il messaggio di “Avvento 2005”
“Preghiera, Parola, Carità”: è il messaggio di “Avvento
2005” che l’ Opera della Regalità raccoglie per sé e lo trasmette nel proprio ambiente. E’ quanto il nostro assistente don
Mario Massaccio ci ha consegnato nel mini ritiro del 1° dicembre al seminario diocesano di via Lotto all’inizio del cammino
verso Natale. Un cammino che va oltre, va nel pieno
dell’“Avvento di mezzo“ (San Bernardo) quello che stiamo
vivendo in attesa della venuta ultima di Cristo nella gloria.
Vigilanti, allora, attenti! Luca al 12.35 ci riporta quanto detto
da Gesù stesso: “Siate pronti con le cinture ai fianchi e le lucerne accese perché non sapete né il giorno né l’ora“.
Attueremo tutto questo con il colloquio continuo con Dio,
con il nutrirci della sua Parola e dell’ Eucaristia e con il dialogo solidale con tutti i nostri fratelli. L’olio per tenere accesa la
lampada è solo questo stile di vita. Affidiamoci a Maria
Santissima, la donna che “l’Attesa“ ha fatto grande, la mamma
che ci tiene sempre per mano. Ci prepariamo intanto a prendere posto nel Presepio unendoci ai pastori per ricambiare al minimo il gran dono della venuta di quel “Bambino“.
L’Opera della Regalità si riunisce ogni secondo martedì del
mese alle ore 16 presso la chiesina del Convento delle Clarisse
a Jesi per un’ora di adorazione aperta a tutti e guidata dal suo
assistente don Mario. Il prossimo incontro sarà martedì 10 gennaio 2006. Vi aspettiamo con gioia.
Opera della Regalità
Dio sceglie e chiama ancora
Fiat
Nella chiesa “Regina della Pace”
S. Messa in polacco
Come è tradizione, lunedì di
Natale, 26 dicembre, alle ore 16,
nella chiesa Regina della Pace in
Jesi - via Gramsci, 99 - sarà celebrata una S.Messa in lingua polacca alla quale è invitata tutta la folta
comunità polacca che opera a Jesi
e nella Vallesina nel campo dell’assistenza ad anziani, malati e
persone sole.
Poiché 1’iniziativa si è rivelata
in passato sommamente gradita
agli interessati accorsi sempre
numerosi, gli assistiti e i loro familiari sono invitati a favorire la loro
partecipazione affinché poossano
rivivere, anche lontani dalla loro
patria, un momento toccante della
loro tradizione natalizia.
Per i dieci anni di attività
esibizioni e un cd
di Lucia Romiti
nale rassegna musicale “Laude
natalizia”, arrivata quest’anno alla
sua ottava edizione. Alla rassegna, prevista per il pomeriggio
alle 17, nella chiesa di San
Massimiliano Kolbe - e realizzata
con il patrocinio del Comune di
Jesi e dell’Arcom ( associazione
regionale cori marchigiani) - parteciperanno anche la corale “Si Fa
Coro” di Civitanova Marche, la
Schola
Cantorum
“Sancti
Andreae” di Fermo e il piccolo
coro “Equi-Voci” di Urbisaglia. A
presentare la serata sarà la speaker
radiofonica Lucia Fraboni. Basso,
batteria, pianoforte, tastiere, percussioni, chitarre e sax accompagneranno l’esibizione del coro
jesino che proporrà brani classici
arrangiati in stile moderno.
Così, dopo le trasferte in
Trentino e il successo, nel maggio
2004, del musical “Hanno ragione
i bambini”, si rinnovano gli impegni del coro SMK i cui componenti, alle 8.30 della mattina del
26 dicembre, nella chiesa San
Giovanni di Dio, all’interno dell’ospedale civile, animeranno la
Santa Messa per i malati. Nonché
quella di Natale, la sera del 25
dicembre, nella parrocchia San
Dal Vangelo secondo Luca
Preghiera Parola Carità
Coro San Massimiliano Kolbe
Il coro San Massimiliano
Kolbe festeggia dieci anni di attività. Diretto dal giovane maestro
Nicola Ciarimboli, è una realtà in
crescita che conta nelle sue fila
ventisei componenti. Per la maggior parte composto da bambine e
ragazze - la più grande ha diciotto
anni, la più piccola solo quattro –
il coro è in questi giorni impegnato nei suoi appuntamenti natalizi.
Lo scorso giovedì 8 dicembre,
a Cupramontana, nella chiesa di
San Leonardo, ha animato la
Santa Messa in occasione della
giornata del Volontario. Il prossimo 26 dicembre, giorno di santo
Stefano, si esibirà nella tradizio-
Quarta Domenica di Avvento - 18 dicembre 2005
Opere della Regalità
* L’asterisco
Il cardinal Sodano
di Giacomo Galeazzi
Il cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato del Vaticano,
ha recentemente compiuto 78 anni. Nato a Isola d’Asti (Asti) il
23 novembre del 1927, Sodano venne ordinato sacerdote a 23
anni, il 23 settembre del 1950. Elevato al rango di cardinale da
papa Giovanni Paolo II nel concistoro del 28 giugno 1991, il
giorno successivo Sodano è stato nominato
dallo stesso Pontefice Segretario di Stato
ed il 30 novembre 2002 è stato eletto ViceDecano del Collegio Cardinalizio.
Decaduto nella carica il 2 aprile 2005 per
la scomparsa di papa Giovanni Paolo II, a
seguito dell’elezione di Benedetto XVI, precedente Decano, è stato riconfermato
Segretario di Stato il 21 aprile 2005 ed
eletto Decano dai Cardinali del Collegio
Cardinalizio in sua sostituzione il 29 aprile
2005. L’avallo del nuovo pontefice è del
giorno seguente, il 30 aprile 2005.
Prima dei suoi incarichi a Roma, Sodano ha prestato servizio come docente e in seguito nelle Nunziature Apostoliche in
Ecuador, Uruguay e Cile, dal 1978 al 1988 durante la transizione dal regime di Pinochet alla democrazia. Diplomatico
esperto, durante il pontificato di Karol Wojtyla Sodano si è particolarmente speso per la causa della pace, fronte privilegiato
dell’impegno internazionale di Giovanni Paolo II, affiancando
con incisività il pontefice in tutte le sue iniziative contro le
guerre in Iraq e nei Balcani.
La sua rapida conferma nell’incarico da parte di Benedetto
XVI è stata interpretata come segno della volontà del nuovo
Papa di mantenere la stessa linea del suo predecessore nel contrastare l’orrore della guerra.
Santina Buoncompagni
“Presepi di tutte le misure e qualità”
ANCONA Via Matteotti 9
tel e fax 071.201297 e-mail [email protected]
SENIGALLIA Via A. Costa 27
tel e fax 071.60597 e-mail [email protected]
Giornata “Migrantes 2004”
settimanale
di ispirazione cattolica
Associato alla FISC
Direttore responsabile
Giuseppe Luconi
Direzione, redazione
amministrazione e pubblicità
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60035 Jesi
telefono e fax: 0731 208145
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giorni feriali dalle 9 alle 11) o a
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n. 143 del 10.1.1953
Stampa
Litograf s.r.l.
Jesi - Via Abbruzzetti, 12
tel. 0731 211639 - 211694
Massimiliano Kolbe. In occasione
dei dieci anni di attività, il gruppo
ha realizzato, con il contributo di
alcuni sponsor e della parrocchia
San Massimiliano Kolbe, un cd
musicale (dodici canzoni natalizie) che può essere acquistato
durante le esibizioni o attraverso
il sito ufficiale del coro.
La Fondazione Migrantes è l’organismo costituito dalla
Conferenza Episcopale Italiana per assicurare l’assistenza
religiosa ai migranti, italiani e stranieri, per promuovere nelle
comunità cristiane atteggiamenti ed opere di fraterna accoglienza nei loro riguardi, per stimolare nella stessa comunità
civile la comprensione e la valorizzazione della loro identità in
un clima di pacifica convivenza rispettosa dei diritti della persona umana.
Di seguito riportiamo l’elenco delle offerte (in euro) raccolte nella nostra Diocesi, l’anno scorso, a sostegno delle
opere della Fondazione Migrantes:
Castelbellino
San Marco Evangelista
N. S. di Lourdes (Pantiere)
San Benedetto (Pianello)
50
20
20
Castelplanio
San Sebastiano Martire
65
S, Maria Cammino (Macine) 130
Cupramontana
San Leonardo
Jesi
Cattedrale – San Pietro Ap.
Ospedale civile
Regina della Pace
San Francesco di Paola
San Giovanni Battista
San Massimiliano Kolbe
San Pietro Martire
Sant’Antonio Abate
250
50
145
60
50
90
250
50
35
S Maria Colle (Castelrosino)
Santa Maria del Piano
50
30
Maiolati Spontini
Santo Stefano Protomartire
20
Monsano
Santa Maria fuori Monsano
San Pietro Apostolo
30
50
Montecarotto
Ss Annunziata
E’ Dio che prende l’iniziativa, ma il suo amore è così delicato, così
rispettoso della nostra libertà, che per la realizzazione dei suoi progetti lui aspetta che gli diciamo di “sì”. Così l’evento fondamentale nella
storia della salvezza, l’incarnazione del Verbo, è passato per il “sì” di
una giovane, semplice donna che viveva in uno sconosciuto villaggio
della Galilea.
Pochi tratti per descrivere Maria, ma dai quali emerge il profilo di
una creatura eccezionale: è turbata, ma non fugge; le domande che
l’assalgono le trattiene nel suo cuore, riflette (dielogízeto, ragionava);
subito e incondizionatamente crede alle parole dell’angelo che la invita a non temere, la chiama per nome, le assicura la protezione di Dio.
E in quell’unica domanda che fa (pôs éstai, letteralmente “come
sarà?) non leggiamo tanto un’obiezione (come può far pensare la traduzione “com’è possibile?”), quanto il desiderio di vedere cosa accadrà, come avverrà quello che le viene annunciato. Maria è già protesa
verso questo evento grandioso, già lanciata con coraggio nell’avventura che Dio le propone.
La sua disponibilità è totale, e si unisce ad una profonda umiltà:
“eccomi, sono la serva (doûle, schiava) del Signore, avvenga di me
quello che hai detto”. Lei si mette nelle mani di Dio, a lui consegna i
suoi sogni di ragazza, le sue attese, tutta la sua vita. Non è titubante,
non chiede garanzie, accetta di rischiare senza comprendere.
“Rallegrati” (questo il significato di chaîre, che non è un semplice
saluto di cortesia), “o tu che sei stata ricolmata di grazia” (così recita
letteralmente il verbo greco kecharitoméne): con queste parole l’apostrofa l’angelo; gioisci, esulta, perché in te si compiranno le promesse
fatte a David. E Maria si fida pienamente di Colui che l’ha scelta e ora
la chiama..
Dio sceglie e chiama ancora. Per lui è un ostacolo solo il nostro
rifiuto, e non certo la nostra debolezza o la nostra indegnità. La potenza creatrice del suo Spirito, che ha fatto uscire il mondo dal caos, che
fa esistere tutte le cose, che “ha adombrato” Maria facendole concepire Gesù, vuole fecondare anche il nostro cuore e farne culla di una vita
nuova.
Articoli - Arredi - Statue - Icone - Quadri - Paramenti sacri
Le offerte raccolte in diocesi
Voce della Vallesina
di Adriana Borgognoni
365
San Marcello
San Marcello Papa
50
Santa Maria Nuova
Sant’Antonio da Padova
64
Totale euro 1929
Cultura, spettacoli e dintorni
Scorrendo le sue lettere...
Compagnia francese al Pergolesi
Ricordo Alberto Borioni
Il 2 dicembre è stato ufficialmente
ricordato
Alberto
Borioni. Ho conosciuto Alberto
Borioni. L’attività giornalistica
mi aveva offerto più di un’occasione per incontrarlo, per parlare con lui dei problemi della
città, per scambiarci pareri. Io
cronista di provincia, lui personaggio pubblico di primo piano,
di grande personalità e prestigio: come sindaco di Jesi, come
presidente della Provincia, come
presidente della Cassa di
Risparmio di Jesi.
Democratico nel senso più
vero della parola, non aveva mai
fatto pesare la sua posizione.
Ricordo un giorno, ci incontrammo in Ancona, in una “corriera” sulla quale eravamo
saliti per rientrare a Jesi: lui,
presidente della Provincia, che
rincasava in pulmann: e l’auto
blu? gli avevo chiesto: mi aveva
risposto che la Provincia aveva
cose ben più importanti dell’auto del presidente per spendere i
suoi quattrini.
***
Conservo diverse lettere di
Borioni. Essendone coinvolto,
penso che non dovrei renderle
pubbliche; ma penso anche che
pubblicandole possano aiutare a
inquadrare più compiutamente
la figura di Borioni.
Non ricordo in quale circostanza mi scrisse la lettera del 9
agosto 1970: “Caro Luconi, grazie di cuore per la sua lunga
bella lettera: sapesse quanta
gioia di mi ha dato! Le lodi degli
adulatori, infatti, o le rampogne
dei malevoli più non mi toccano;
ma il giudizio di uomini equanimi e onesti non può non interessarmi e, se è positivo, non può
non farmi piacere. Ho apprezzato soprattutto la spontaneità
delle sue parole, nonché l’acutezza di alcuni giudizi, anche se
troppo benevoli; lo spirito d’amicizia che da esse traspare:
creda, è totalmente ricambiato.
Ci vedremo presto, spero, e
parleremo anche sulla collaborazione che potrò dare alla sua
rivista, così indispensabile per
noi tutti jesini; voglio dirle ora
solo una cosa: l’incarico in
Provincia non mi interessa; se ci
sarà e sarà possibile assolverlo
con dignità bene; se no, mi sentirò liberato da un grosso peso
che già, liberato da quello del
Comune, comincia ad opprimermi: Le mie ambizioni ormai, se
ci sono state, appartengono al
passato. Le vere soddisfazioni
sono più intime e meno esteriori; la sua stima ed amicizia è una
di esse”. Ed invece era diventato
presidente e per otto anni aveva
ricoperto l’incarico con dignità.
***
Il 7 aprile 1978, al termine
della seduta del Consiglio provinciale, Borioni aveva ufficialmente annunciato le sue dimissioni da presidente dell’amministrazione provinciale. In quei
giorni anch’io avevo deciso di
lasciare la direzione di “Jesi e
la sua Valle”. Il 15 maggio mi
aveva scritto:
“Caro Luconi, ho letto con
molta sorpresa della sua rinuncia
a dirigere Jesi e la sua Valle.
Poiché anch’io sono un rinunciante non mi sento proprio di
benevolmente rimproverarla; ho
però la sensazione precisa che
sia assolutamente necessario che
lei rimanga accanto e dentro la
rivista. Sarò pessimista, ma i
pericoli che essa corre senza di
lei mi appaiono notevoli.
Mi consenta comunque, nel
penultimo giorno della mia
Presidenza, di ringraziarla affettuosamente per la sua opera e la
sua appassionata ed intelligente
direzione. Credo che lei sia uno
Domenica 18 dicembre 2005
«Flûte!» la gioia di vivere
di Augusta Franco Cardinali
dei pochi giornalisti in Italia che
abbia lavorato per niente o
quasi. Mi riferisco è ovvio agli
aspetti economici perché per
altri versi lei ha ottenuto moltissimo. La ringrazio infine anche
per le buone parole scritte su di
me un mese fa e la ricambio con
affettuosa amicizia”.
Il 28 ottobre 1991 (a quel
tempo, presidente della Cassa di
Risparmio di Jesi), riferendosi
ad un mio libro sugli anni della
guerra.:
“Caro Luconi,. lei ha il potere di tingere di rosa e di celeste
gli anni della nostra fanciullezza
che, in realtà, furono, almeno
per me, piuttosto tristi. La ringrazio anche di questo”. E quattro anni dopo (il 27 luglio 1994),
sempre a proposito di un mio
libro:“Caro Luconi, ho atteso di
aver letto completamente il
volume “L’anno più lungo”.
Non solo cronaca, perché pur
nella totale obbiettività e alla pur
attuale narrazione degli eventi,
tutto il libro è pervaso di amore
per la libertà che a quel tempo
sognavamo spasmodicamente.
Per chi come me e molti di noi
che abbiamo vissuto quel tempo,
sono ricordi vivi e attuali e
saranno incancellabili; per i giovani un anno di storia vissuta in
prima persona dai loro genitori”
***
La stima e anche l’amicizia:
l’ultima volta che andai a trovarlo, nell’ufficio di presidenza
della Cassa di Risparmio di
Jesi, allora con sede nel Palazzo
Ghislieri in piazza del duomo. Il
male di cui soffriva era ormai in
uno stadio avanzato: seduto dietro la scrivania non riusciva a
nasconderlo ed aveva problemi
anche nel camminare. Quando
lo salutai per andarmene, nonostante cercassi di scoraggiarlo,
volle accompagnarmi fino al
pianerottolo, in cima alle scale,
dopo aver percorso a fatica la
lunghezza del suo ufficio e attraversato il salone delle riunioni.
Non glie lo feci capire, ma la
cosa mi aveva commosso e
ancora oggi, quando ci penso,
quella commozione ritorna, ogni
volta.
gi elle
Il carattere essenzialmente giocoso e gioioso di Mozart, come
pure il contenuto fiabesco de “Il
flauto magico”, hanno probabilmente suggerito la trasposizione
di quest’opera in un balletto ideato nel segno della modernità, ma
con le stesse sostanziali caratteristiche.
E’ di Nathalie Pernette la
coreografia di “Flûte!” (può significare sia ‘Flauto!’, sia, scherzosamente ‘Caspita!’), in scena al
Pergolesi, e in esclusiva nazionale, il 3 e 4 dicembre. La compagnia di ballo è francese, al suo
debutto nel teatro jesino.
Precedentemente era apparsa solo
una volta in Italia e fugacemente,
ma la fantasia degli spettacoli realizzati, che riescono a coniugare
musica classica e danza, aveva
sorpreso pubblico e critica.
Si può certo anche ‘danzare’
Mozart e dare struttura e fisionomia ai personaggi segnatamente
caratterizzati di un’opera come “Il
flauto magico”, tenendo conto
però di uno stile di narrazione non
puramente accademico, ma
descrittivo e in grado di surrogare
efficacemente canto e parola. E’
in questo senso, del resto che si è
tendenzialmente evoluta l’arte
coreutica.
In “Flûte!” all’aprirsi del sipario sono tutti in scena: i nove
musicisti dell’Ensemble Télématique condotto da un compassato
direttore che però poi sarà coinvolto, anzi travolto dagli scatenati
danzatori, e i nove ballerini, presentati uno ad uno nei rispettivi
ruoli. La musica si traduce in una
danza che non è solo acrobatica,
ma diversamente espressiva del
carattere di ognuno, degli stati
d’animo, delle situazioni. La storia è narrata in un forse troppo
lungo unico atto, ma gioiosamente, con grazia, freschezza, naïveté,
umorismo, leggerezza di stile. I
ballerini sembrano avere sotto
pelle la musica. Si trasformano in
pupazzi di peluche e di gomma-
Enzo Jannacci
a Maiolati Spontini
Sabato 17 dicembre va in scena
al teatro “Spontini” di Maiolati
Enzo Jannacci con “Teatro: Concerto di storie, musica e parole”, lo
spettacolo previsto in apertura
della stagione “dedicata a Valeria
Moriconi” promossa dalla Fondazione Pergolesi Spontini e Amat
e rinviato per le condizioni di salute dell’artista. Insieme a Jannacci
sono sul palco anche il figlio
Paolo (pianoforte), Daniele Moretto (tromba), Marco Ricci (contrabbasso), Michele Farina (chiatarra),
Stefano
Bagnoli
(batteria).
piuma, in ingenui clowns, in
marionette snodate, in personaggi
disneyani da ‘Alice nel paese
delle meraviglie’. Si raddoppiano
persino per enfatizzare una situazione reale o psicologica.
Alla fine il coinvolgimento è
totale, con un girotondo felliniano
e poi con la baraonda di una
‘invasione di campo’ dove il
direttore d’orchestra fa inutilmente da arbitro. Dissacrazione? Non
proprio. Anche Mozart probabilmente si sarebbe divertito.
PICCOLO SCHERMO
... E io pago!
Avete un’idea almeno approssimativa di che cosa sia l’auditel e
di come funzioni? Si tratta, in
parole poverissime, di un piccolo
apparecchio per rilevamenti statistici che viene istallato sul televisore in casa di un certo numero di
utenti. Lo scopo è registrare quante ore il video rimane acceso e su
quali canali. Di volta in volta i dati
raccolti passano poi a un “cervellone” centrale che redigerà la statistica auditel, indicando quali trasmissioni sono state più seguite e
su quali reti.
Come vengano selezionati gli
utenti che permettono sia effettuato il rilevamento sui loro televisori
non è particolarmente importante.
Opinabile invece è se i dati riferiti
corrispondano esattamente alla
verità e soprattutto quali siano le
conseguenze di questa operazione.
Vediamo un po’. Permettete
prima di tutto che sussurriamo
una domanda maliziosa all’orecchio del telespettatore Che cosa fa
lei quando nel bel mezzo della trasmissione arriva lo spot pubblicitario? Indoviniamo le possibili
risposte: “Cambio canale” oppure “Vado a sparecchiare la tavola”, “Metto fuori il gatto”, “Lavo
le pentole”, o anche “Faccio una
telefonata” o magari “Mi cerco le
pantofole” o “Vado a lavarmi i
denti” e simili.
Molto di rado, specie quando
si prevede facilmente che la pubblicità durerà diversi minuti, si
resta imbambolati davanti al piccolo schermo per sorbirsi uno
spot dietro l’altro. Visto però che il
televisore resterà comunque acceso, ai rilevamenti risulterà che la
trasmissione su cui eravate sintonizzati è stata vista da cima a
fondo.
In ogni modo, replicherete voi,
che importanza può avere se il
riscontro non è esatto? Ne ha e
come. Perché se gli apparecchi
sotto controllo indicheranno che
uno spettacolo ha avuto uno share
di alto gradimento, la pubblicità
in esso inserita andrà in rialzo,
cioè avrà un costo maggiore.
Nuova possibile obiezione: al
produttore interesserà pure che la
pubblicità fatta al suo prodotto in
televisione venga guardata. Prenderà perciò provvedimenti. D’accordo, ma quali? Se la pubblicità
gli costerà più cara, potrà sempre
rifarsi alzando il prezzo del prodotto. Così tutto a posto. I conti
tornano……E io pago!
a.f.c.
www.mattoli.it
3
4
Jesi e Vallesina
Domenica 18 dicembre 2005
Pianello Vallesina
Un progetto del Consultorio “La Famiglia”
Agricoltura e ambiente
alla “Giornata delle Marche”
Per fortuna c’è un vicino
I “volti” del viaggiare
Il volontariato familiare diventa realtà
Di porta in porta, di palazzo in palazzo
Sabato 10 dicembre, festa
della Madonna di Loreto, è stata
celebrata la “Giornata delle
Marche”, un’occasione che ha
permesso, in quasi tutti i centri
della regione, di mettere in evidenza cultura ed iniziative della
nostra terra. L’Istituto Professionale di Stato per l’agricoltura e
l’ambiente “Serafino Salvati” di
Pianello Vallesina ha aderito all’iniziativa con una mostra finalizzata alla promozione delle attività
didattiche, anche attraverso la
foto della scuola, una raccolta di
immagini sui più importanti eventi dell’Istituto fino agli anni
Settanta, quando, inevitabilmente
l’abbandono delle campagne e la
fine della mezzadria hanno modificato anche l’importanza della
scuola destinata alla formazione
degli agrotecnici.
Interessante ed originale la
presentazione di proverbi e detti
marchigiani, alcuni ignorati dalle
raccolte più vaste perché usati
solo in ambienti ristretti, ma
(foto Marco Gianangeli)
memoria e la documentazione del
lavoro svolto in molti anni per la
formazione degli agrotecnici.
Nel monumentale atrio della
villa, erano esposti i prodotti dell’azienda agraria, gestita con passione dagli studenti e dai professori tecnici; in particolare è stata
posta l’attenzione sulla cultura
biologica che impegna nove ettari
del fondo Salvati. In altre sale
erano visibili una raccolta di cartoline della prima metà del secolo
scorso, sia in forma cartacea, sia
attraverso la proiezione di raccolte su cd rom.
In alcune sale del primo piano
erano presenti pannelli illustranti
la mietitura, la trebbiatura, la vendemmia, i mestieri, attività commerciali, momenti di vita sociale,
cerimonie civili e religiose, aspetti della vita militare, paesaggi
rurali: un modo per riflettere sulla
storia della comunità e sui valori
che hanno segnato il mondo rurale. Particolarmente significative le
ugualmente portatori di saggezza:
raccolti in tanti foglietti, era appesi ad un abete natalizio.
Molto del materiale esposto
era stato trovato presso le famiglie
degli studenti che hanno lavorato
sia alla creazione dei pannelli, sia
alla produzione delle didascalie.
Gli studenti e i loro professori,
con impegno e creatività, hanno
realizzato un’ottima mostra, un’illustrazione del mondo agricolo:
dall’aratro a trazione animale alle
moderne macchine avveniristiche
frutto della tecnologia più avanzata.
E’ stato anche un’occasione
per far conoscere le attività organizzate nel piano di studi sia per
Agrotecnico, sia per Tecnico
ambientale: è da aggiungere, a
questo proposito, che continueranno le visite all’Istituto finalizzate all’orientamento dei nuovi
alunni che s’iscriveranno per la
prima volta alla scuola secondaria
di secondo grado.
Presentato sabato 3 dicembre
il progetto “Per fortuna c’è un
vicino” nel corso della conferenza stampa organizzata dal
Comune. Il progetto, proposto
dal Consultorio “La Famiglia” e
illustrato da Paolo Cingolani
(nella foto), vicesindaco ed
assessore ai
Servizi alla
Sociali, ha
un duplice
obiettivo: da
un lato quello di promuovere
nella
coscienza cittadina la consapevolezza
dei diritti dei
minori, dall’altro quello di sviluppare, come
si legge nel comunicato stesso
“le competenze nella comunità,
per la formazione di una rete di
famiglie e singoli motivati a
vivere l’esperienza del volontariato familiare”.
Si tratta di un’iniziativa di
solidarietà organizzata dal Centro Promozionale Consultorio di
Jesi che ha un esperienza di più
di venticinque anni nella consulenza a singoli, coppie e famiglie, nonché nella formazione di
giovani e genitori attraverso
incontri e progetti di sensibilizzazione.
Ed è il volontariato familiare
il volontariato proposto per quest’iniziativa dal Consultorio: la
sua validità è confermata dall’adesione di molti Comuni oltre a
quello di Jesi: da Belvedere a
Castelplanio a Cingoli, solo per
citarne alcuni. Capita infatti che
nel suo cammino evolutivo la
famiglia incontri difficoltà ed
ostacoli di varia natura, tali da
non permettere di svolgere al
meglio il suo compito educativo
ed affettivo. Il lavoro del
Consultorio si inserisce proprio
qui: per permettere ai figli di
queste famiglie momentaneamente impossibilitate – si pensi
alle enormi difficoltà in cui si
imbattono le famiglie straniere
immigrate che non possono contare neanche su appoggi e aiuti di
altri familiari - di crescere in un
ambiente sano e sereno si è proposto, nell’Ambito Territoriale
Sociale IX, un “percorso per il
sostegno alla genitorialità attraverso un corso di formazione al
volontariato familiare”.
Scopo peculiare del corso è
proprio quello di creare figure
che possano affiancarsi in maniera competente alla famiglia nel
momento in cui all’interno della
stessa si creino situazioni di difficoltà e disequilibrio. Il volontariato familiare, forma antica
d’aiuto, si affianca dunque, proprio come un “vicino”, alla famiglia, senza mai sostituirsi ad
essa: anche oggi un “vicino” può
collaborare nel risolvere piccoli e
grandi problemi che una famiglia
sta vivendo.
Un progetto complesso ed
importante per la realtà locale,
che si articola in tre fasi essenziali: una prima fase di sensibilizzazione della cittadinanza –
attraverso depliant e manifesti -,
una seconda che vedrà l’organizzazione di un corso di formazione in quattro incontri – corso che
inizierà nella seconda decade del
mese di gennaio 2006 - rivolto a
tutti coloro che abbiano intenzione di impegnarsi nel volontariato
familiare. La terza fase prevede
infine la costituzione di un gruppo di singoli e famiglie che, terminato il corso, si affiancheranno come dei “vicini” alle famiglie in difficoltà.
A Santa Maria di Moie
Giornata dell’adesione
piazza della Repubblica si è
invece esibito il camerinese
Jimmi Fontana, che ha cantato
un suo successo,“Il mondo”.
Poi alcuni ragazzi delle scuole
primarie e secondarie di primo
grado di Jesi hanno illustrato,
emozionati, i lavori svolti per il
progetto “Le Marche si raccontano”, che culminerà nel 2006
con una mostra complessiva
degli elaborati.
È quindi seguita la proiezione di un primo filmato sulle
Marche, la regione italiana dove
si vive più a lungo, con il più
alto tasso di occupazione nell’industria, 30 mila ettari di
vigneti di qualità e cinque porti
principali. Cinquemila sono i
marchigiani residenti all’estero,
tanti quanti quelli che vivono in
regione.
È iniziato poi il primo collegamento con Buenos Aires,
dove una splendida conduttrice,
Valeria Mazza, ha raccontato la
storia del teatro Colon, alla cui
costruzione partecipò anche un
architetto marchigiano, Francesco Tamburini. Sul maxischermo del Pergolesi abbiamo
potuto quindi ammirare ballerini di tango accompagnati dal
bandoneon e seguire il conferimento di targhe di benemerenza
a diverse personalità marchigiane residenti in Argentina: la
campionessa mondiale di tennis
Gabriela Sabbatini, il giocatore
di basket Nba Emanuel
Ginobili, e la cantante Soledad
Pastorutti. A ritmo incalzante è
seguito quindi il collegamento
con l’attore Neri Marcorè, di
Porto Sant’Elpidio e l’esibizione della cantante Linda, di San
Benedetto del Tronto, che ha
individuato nella semplicità,
cioè nell’essenzialità uno dei
tratti distintivi dei marchigiani.
Sul palco di piazza della
Repubblica si sono succeduti
più tardi Toni Esposito e
Ritiro spirituale
per adulti di AC
Domenica 18 dicembre alle
ore 15.15 è in programma presso
il Centro di spiritualità “Sul
Monte” di Castelplanio il ritiro
spirituale degli Adulti di Azione
Cattolica. L’incontro è un’occasione per pregare, meditare e fare
condivisione sulla Speranza,
tema portante dell’anno associativo dell’Ac. A guidare il ritiro
sarà don Mariano Piccotti.
ti”- quelli passati - in cui tutto si
consumava lentamente, in situazioni centellinate con il “contagocce”; e a “momenti” - quelli
dell’oggi” - che tutto è supersonico e frequentissimo.
Al primo periodo, “Itinerare”
dedica - nel settimo numero- i
suoi bei paginoni da “album dei
ricordi”, ricomponendoli sui ritagli di un’epoca che scorre tra la
seconda metà dell’ottocento e i
nostri giorni.
Un percorso dedicato a “chi
del viaggio ha fatto la sua ragione di vita…” a “viaggiatori per
dovere, più che per piacere: a
cavallo, a bordo di un treno, di
un autobus o di un camion. Per
lavoro, soprattutto…”
Ai corrieri, per esempio… li
incontriamo viaggiando attraverso le bellissime fotografie d’archivio e il racconto coinvolgente
dei testi di Riccardo Ceccarelli,
scritti con l’inconfondibile stile
garbato e scorrevole, che riesce a
distribuire informazioni preziose
senza appesantire la scrittura,
che resta leggiadra, delicata, con
una nota vagamente nostalgica.
Di essi, scrive “Erano come
formiche. Portavano di tutto.
Uova, pollame, carni di ogni
sorta, insaccati, anche verdure
fresche di stagione…salivano
sulla tratta Ancona-Roma, ad
ogni stazione, nel cuore della
notte…scendevano veloci, per
quanto era loro consentito dalle
pesanti valigie. La prima sosta
obbligatoria, in stazione, era
presso i dazieri, dove, dichiarando quanto avevano nei loro
bagagli, pagavano il dovuto. Ed
eccoli, con passo svelto, sciamare per la città eterna.
Di porta in porta, di palazzo
in palazzo… pronti a consegnare
alle famiglie quanto avevano in
precedenza ordinato o quanto
n e c e s s i t a v a n o
all’occorrenza…in genere, facevano tre viaggi alla settimana,
alcuni anche quattro o cinque...
ciascuno aveva almeno due
“colli”, valigie e pacchi dalle
fogge più strane…classica, la
valigia di “fibra”: resistente,
compatta, sufficientemente dura
a proteggere le uova da eventuali colpi…l’involucro più caratteristico era il “fazzoletto della
spesa”, in robusto tessuto a piccoli scacchi bianchi e blu…i
“corrieri lo usavano per il pollame…: quel “ fazzoletto”, annodato e riannodato di continuo,
era testimone di un impegno
indefesso, continuo…per sbarcare il lunario, per dare un futuro
ai propri figli…”
Il racconto spazia poi nell’ambito del trasporto di persone
che, nei primi anni del novecento, vide fiorire le prime iniziative
e i primi investimenti a
Cupramontana, con la ditta
Sacsa, a Montecarotto, con la
Crognaletti, e infine, a Jesi, con
la Pasquinelli: di quest’ultima
città, una bella “biografia” ne
conclude l’itinerario.
Prudenza nella scelta
Regione in festa al Pergolesi
Riccardo Fogli, mentre all’interno del Pergolesi al recanatese
Cristian Riganelli, fisarmonicista, è seguito Lucio Dalla, che
con la canzone Caruso, ha reso
un omaggio al tenore anconetano Franco Corelli. «Sono molto
legato a questa terra straordinaria – ha affermato Dalla – Ho
una casa presso Urbino, città
dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Qui, prima
ancora che a Firenze nacque il
Rinascimento.» L’esibizione di
Dalla è stata accompagnata, in
esterno, da quella dei trampolieri mascherati della Compagnia
dei Folli, a cui è seguito il corteo dei rappresentanti delle
associazioni marchigiane delle
Rievocazioni Storiche.
«Sono nati tanti legami in
questa circostanza: speriamo di
poterli mettere a frutto», ha
affermato in conclusione Gian
Mario Spacca, presidente della
Regione Marche, annunciando
poi che il prossimo 10 dicembre
sarà dedicato alla tragedia di
Marcinelle, in Belgio, in cui
persero la vita anche dodici
minatori marchigiani.
Dopo l’intervento del soprano Valeria Esposito, interprete
raffinata di un’aria di Spontini,
è ritornato Lucio Dalla che ha
concluso entusiasticamente la
serata.
Viaggiare: uscire dai confini
ristretti del proprio ambiente di
vita ha sempre intrigato e affascinato l’uomo; la sua stessa evoluzione ha transitato su tratte affollate di scambi umani e culturali,
qualificandosi in proporzione
alla ricchezza dei contenuti.
Per qualcuno - o meglio, per
più di uno - tuttavia, il viaggiare
era – ed è tuttora - legato anche
ad un bisogno strettamente economico, oltre che di evasione e
d’avventura… ad “un mestiere”
dai profili diversi: autista, corriere, camionista, pendolare… e a
tempi diversi, ossia a “momen-
Anticipo scolastico
La “Giornata delle Marche”
Segue da pag. 1
di Paola Cocola
di Giorgia Barboni
La mostra allestita all’Istituto “Salvati”
di Marco Palmolella
Itinerari nel tempo
Segue da pag. 1
Giornata dell’Adesione all’Azione Cattolica, nella parrocchia di
Moie. Maria, una “laica”, umana, semplice, una ragazza come
tanti, che ha aderito al progetto di Dio, ha offerto il suo sì: ecco
perché l’Azione Cattolica festeggia in questa occasione, l’8 dicembre, la sua “giornata”. I gruppi dei Ragazzi, Giovani, Giovanissimi
e Adulti hanno animato la celebrazione della Messa, hanno ricevuto la tessera di adesione ed hanno aderito al progetto dell’anno. Al
termine della celebrazione si è svolto un momento di festa con tutta
la comunità.
fotoservizio Luca Gramaccioni
Solo Mozart al Pergolesi
Concerto di Natale
Solo Mozart al Pergolesi l’8
dicembre nell’atteso Concerto di
Natale al quale ha partecipato,
con l’Orchestra Filarmonica
Marchigiana, l’imponente spiegamento di tre cori: “Regina
della Pace”, il Polifonico “Città
di Ostra” e il Polifonico “David
Brunori”, diretti rispettivamente
dai maestri Diego Pucci, Paolo
Pucci e Michele Quagliani. Alla
Filarmonica Marchigiana si sono
aggiunti anche l’organista Luca
Scandali e una voce solista, quella del soprano Paola Antonucci.
Impossibile contare quanti fossero in scena: una grande vetrina di
marchigianità musicale, rappresentativa anche di coloro, e sono
moltissimi, che nella nostra
regione coltivano musica classica.
Nonostante sia un’opera commissionata, nella Serenata K 320
(o ‘Serenata con il corno da
postiglione’) si respira un’aria di
libertà dove la fantasia vola a
briglia sciolta attraverso i sette
agili movimenti che racchiudono, senza alterare il clima della
composizione, una sinfonia concertante per flauto e oboe.
L’esecuzione, stilisticamente
attenta e accurata, è stata ripetutamente interrotta dagli applausi.
Assai più breve è stata la
seconda parte del concerto. Cori,
orchestra e voce solista hanno
fatto ascoltare due sublimi preghiere, ‘Laudate Dominum’ e
‘Ave verum’(eseguita in tempi
molto dilatati, rarefatti) accostate, per contrasto, ad un’invocazione espressa con vigoroso
slancio, il ‘Veni sancte Spiritus’,
replicato nel bis finale.
a.f.c
fatica a realizzarsi correttamente. Prima della riforma, era possibile iscrivere alla scuola dell’infanzia, i bambini che compivano tre anni entro il 31 dicembre dell’anno in corso; alla
scuola primaria, i bambini che
compivano sei anni entro il 31
dicembre dell’anno in corso.
Con la riforma, è possibile
iscrivere alla scuola dell’infanzia, i bambini che compiono tre
anni entro il 30 aprile dell’anno
successivo: l’ inizio della frequenza può dunque partire da
due anni e quattro mesi; alla
scuola elementare, scatta l’obbligo di iscrizione per chi compie sei anni entro il 31 agosto e
la possibilità di iscrivere i bambini che compiono sei anni
entro il 30 aprile dell’anno successivo : a partire, quindi, da
cinque anni e quattro mesi.
Complessivamente,
nella
formazione delle classi, si possono avere bambini con una differenza di età fino a venti mesi,
con la conseguente eterogeneità
sul piano della maturazione e
delle competenze, e la difficoltà
della scuola a dare risposta ai
differenziati bisogni affettivi e
cognitivi dei bambini soprattutto per l’inadeguatezza delle
strutture e la mancanza di personale aggiuntivo.
Perché il genitore possa
compiere una scelta ponderata,
che favorisca l’integrazione,
occorre un’attenta ricognizione
di quello che il bambino sa fare,
ossia una valutazione obbiettiva
delle sue reali competenze; e
soprattutto, la conoscenza del
ruolo specifico e delle finalità
di ciascun ordine di scuola.
Da tre ai sei anni, e quindi
nella scuola dell’infanzia, si
creano, attraverso una didattica
incentrata soprattutto sull’attività ludica, le premesse, i prerequisiti, per l’apprendimento
scolastico. L’accesso alla scuo-
la elementare richiede che “il
bambino sia pronto per imparare a leggere, scrivere, contare e
stare per molte ore in un
ambiente sociale, la classe, che
richiede anche l’acquisizione di
presupposti sul piano del comportamento sociale, delle capacità relazionali, dell’attenzione,
del rispetto delle regole, dell’autonomia nel lavoro”.
Compito della scuola dell’infanzia non è quello di insegnare
a leggere e a scrivere, ma quello di creare, consolidare e verificare le premesse per gli
apprendimenti successivi.
Sarà allora importante, per
esempio,verificare se è capace
di pensare al suo corpo nello
spazio secondo la verticalità (e
ciò non necessariamente avviene prima dei tre anni), se sente
“sue” alcune parti del corpo, se
comincia ad avere la consapevolezza del proprio corpo e di
conseguenza lo controlla, se sa
scendere le scale a piedi fermi,
se riesce a tenere attrezzi in
mano (un cucchiaio, ad esempio), se prende parte all’importante attività del riordinare, se e
come riesce a provvedere ai
suoi bisogni fisiologici ed igienici, se comincia a riconoscere
le regole, ecc.
È importante prendere in
considerazione le varie sfaccettature e decidere in base alle
effettive competenze del bambino che sottendono delle abilità che sono preludio al leggere
e scrivere.
Pertanto, iscrivere in anticipo il bambino è una scelta che
deve essere attentamente valutata dal genitore perché lo espone alla possibilità di riportare
degli insuccessi che possono
ledere la sua costruzione dell’autostima - tanto importante a
quest’età perché motore dell’intero processo di sviluppo -,
favorendone l’autoemarginazione, l’aggressività e conseguentemente… il ritardo.
Jesi e Vallesina
Contrappunti
Scelte
di civiltà
La settimana scorsa si parlava di virtù. Una certamente
sembra non abbondare nei
nostri esponenti politici: la parsimonia nel parlare unita all’intelligenza e ai contenuti delle
parole. Di fronte a tanto parlare mi chiedo se e quando hanno
il tempo di pensare e di riflettere. La domanda mi sorge spontanea proprio ascoltando o leggendo le loro quotidiane esternazioni e magari le successive
precisazioni o smentite. Perché
se non esterni di fronte alla Tv,
e la Tv ti cuce addosso un
opportuno siparietto, non sei
nessuno. Per essere qualcuno
dunque bisogna esternare, bisogna parlare. Se poi non dici
nulla, o il contrario di quello
che hai detto il giorno prima, o
se pure è contrario alla logica
del pensiero e dei contenuti
espressi nelle parole, non ha
importanza. Bisogna stare nel
coro, anche se stoni. Altrimenti
sei escluso.
Il tourbillon quotidiano dell’informazione e dei relativi
“dibattiti” vive e si costruisce
anche su questi versanti, fino a
diventare costume e cultura.
Qualche settimana fa il ministro
delle Pari Opportunità, l’on.
Stefania Prestigiacomo, ha
detto che “l’aborto è una scelta
di civiltà”. Bontà sua e del suo
“pensiero”. Affermazione decisa, tranquilla, senza alcuna
ombra di dubbio: “una scelta di
civiltà”, punto e basta. Ripetuta
ai telegiornali, scritta e riscritta sulla stampa, è diventata una
verità che passa di bocca in
bocca.
Non so quanti hanno avuto
un attimo di silenzio e di tempo,
o anche di pazienza, per vedere
se in effetti la coniugazione tra
civiltà e aborto fosse idonea o
quanto meno coerente. L’aborto
voluto è negare l’esistenza ad
un nascituro la cui vita, pur non
ancora completamente sbocciata, è ugualmente palpitante ed
unica nell’intero universo.
Civiltà e civile, opponendosi nel
linguaggio comune a «barbarie» e a «selvaggio», esprimono
quelle conquiste tecniche, spirituali ed intellettuali che al
meglio esaltano l’uomo nella
sua identità, nella sua convivenza e nella sua responsabile
presenza nel mondo in funzione
del positivo e della vita. Negare
allora la possibilità di vita ad
un nascituro non mi sembra
proprio essere una scelta di
civiltà, tranne che della civiltà
si abbia un concetto distorto,
parziale, utilitaristico, quasi
igienico.
I Greci erano “civili” in
quanto all’arte, alla filosofia,
alla cultura, ma “barbari e selvaggi” in quanto, ad esempio,
ai figli: “la legge e l’opinione
pubblica infatti accettavano
l’infanticidio come legittima
salvaguardia contro l’eccesso
di popolazione ed il frazionamento della proprietà terriera”.
Noi anche siamo “civili” e pure
“democratici” e “progressisti”
nella cultura, nell’arte, nella
filosofia, nella cura della nostra
persona, nella vita sociale, nel
promuovere il rispetto degli
animali, noi che ci preoccupiamo - a parole - del futuro dello
stesso pianeta, quella “barbarie” che nega la vita al nascituro la diciamo essere “scelta di
civiltà”.
Pronti ad etichettare di oscurantisti chi non la pensa così.
Identifichiamo la “civiltà” con
l’estetica, il progresso scientifico, la profondità del pensiero,
le migliori condizioni di vita
per l’uomo, e facciamo bene,
perché dell’essere umano rispecchia e ne esalta esigenze e
specificità; confondendola invece con la negazione della vita
nel suo nascere e nel suo divenire non operiamo una “scelta
di civiltà”, bensì una scelta
negativa e di morte, in fin dei
conti una scelta di un utile egoistico che nei fatti limita e nega
le altre “espressioni di civiltà”.
Abbiamo così una comprensione schizofrenica della civiltà
di oggi e di quelle del passato,
comprensioni che ci portiamo
dietro vivendole e proponendole
come la cosa più ovvia del
mondo senza accorgerci che
essa non corrisponde affatto al
concetto complessivo di civiltà
che dovrebbe riflettere le dinamiche della persona umana
nella sua totalità. Scelte di
civiltà che qualche volta sono
autentiche idiozie.
5
ROSORA
Maiolati Spontini
Genitori chiedono la riapertura
della Scuola dell’Infanzia
di Riccardo Ceccarelli
Domenica 18 dicembre 2005
Le mura spostate
di Marco Palmolella
Majolati dà segni di ripresa:
molte famiglie hanno investito
nel recupero delle abitazioni, altre
abitazioni sono state vendute
favorendo nuovi insediamenti e
prossimamente prenderà il via
una nuova lottizzazione a Santa
Liberata che porterà la residenza
di nuove coppie di sposi. Tutto
questo aiuta la ripartenza dei servizi, alcuni già presenti, altri
richiesti: tra quest’ultimi la
Scuola dell’Infanzia.
I genitori di Majolati chiedono
la riapertura di questa Scuola,
perché il viaggio fino a Moje per
i bambini, di meno di tre anni fino
ai sei, è un forte disagio.
Mantenere i bambini nel loro
ambiente è un segno di appartenenza ad una comunità: aiuta
anche l’integrazione delle nuove
famiglie residenti ed extracomunitarie. La vita paesana tornerebbe a ruotare intorno alla comunità
scolastica (molti ancora ricordano
la presenza degli alunni della
Scuola Pallavicino) e si tornerebbe ad utilizzare la sede storica,
l’Asilo Spontini, esempio di una
scuola nata dalla filantropia spontiniana e viva testimonianza del
lascito Spontini, troppe volte
umiliato, nel passato.
L’onere finanziario che il
Comune, in accordo con le Opere
Pie, andrebbe a sopportare per
mettere a norma la Scuola è stimato in novantamila euro, ma
questa spesa non deve essere intesa come uno sperpero, perché
comunque l’edificio necessita di
opere manutentive che dovranno
essere ugualmente sostenute. La
produzione dei cibi potrà essere
affidata, previa convenzione, alle
Opere Pie Spontini che hanno le
cucine nei locali adiacenti.
L’Asilo Spontini ha avuto una
gestione privata a cura delle
Opere Pie fino l’anno scolastico
1981-82, quando venne trasformata in scuola statale. Dal ‘95 la
scuola fu aperta con il sostegno
comunale, l’esperienza si concluse con l’anno scolastico 1999–
2000, ma per alcuni mesi dell’anno scolastico 2001–02 e per l’anno 2002-03 la scuola è stata frequentata dagli alunni sella scuola
materna Pallavicino di Moje.
Già nella scorsa primavera in
Consiglio comunale era stata
avanzata la richiesta per la riapertura della Scuola dell’Infanzia,
sostenendo che si sarebbero
iscritti almeno tredici bambini
nati negli anni 2002 e 2003; inoltre nel capoluogo erano nati cinque alunni per il 2004, sette alunni nell’anno 2005. A questo è
necessario aggiungere che prendendo come riferimento la territorialità parrocchiale di Majolati e
Scisciano, che si estende all’abitato posto alla destra del fiume
Esino, ci sono altri bambini che
potrebbero essere interessati ad
una scuola majolatese, inoltre
altre famiglie con bambini si stanno insediando nel territorio di
riferimento.
Dopo una serie di contatti telefonici tra le famiglie e gli amministratori comunali, il 19 settembre scorso i genitori di ventidue
MONSANO
Si esprime
con i fiori
I fiori come mezzo di comunicazione importante nei rapporti
interpersonali e nell’allestimento di ambienti per cerimonie e
manifestazioni. Un’autorità in
materia di fiori è il senigalliese
Ercole Moroni, che lavora in
Italia e all’estero e possiede un
negozio-laboratorio-scuola
a
Londra, il McQueens. Tra gli
allievi di Moroni anche una fiorista di Monsano, Francesca Conti,
che il mese scorso ha avuto
modo di frequentare un corso dii
perfezionamento di quindici
giorni a Londra, ottenendo da
Moroni il diploma in tecniche
fieristiche. La Conti ha un proprio laboratorio a Monsano e
opera da anni come allestitrice
floreale di mostre, cerimonie,
manifestazioni.
famiglie si sono incontrati per
esaminare la situazione ed è stata
inviata una lettera all’amministrazione comunale nella quale si
chiedeva ufficialmente la riapertura dell’asilo Spontini per il settembre 2006.
Dopo uno scambio di comunicazioni interlocutorie, il 5 dicembre l’amministrazione comunale
incontrava una rappresentanza
dei genitori favorevoli alla riapertura della Scuola dell’Infanzia.
Stando a quanto riferito dai genitori, dalla riunione sarebbe emerso che l’amministrazione comunale, pur non avendo inserito la
cifra in bilancio, sarebbe disposta
ad adeguare i locali, che necessitano di lavori di manutenzione, a
patto che l’Istituzione scolastica
conceda al territorio comunale
majolatese, con certezza, la settima sezione. In questo caso sei
sezioni di Scuola dell’Infanzia
rimarrebbero a Moje ed una a
Majolati.
Nella consapevolezza che l’organico degli insegnanti per il
prossimo anno sarà deciso in apri-
le, sembra comunque difficile che
le autorità scolastiche consentano
l’apertura di una nuova sezione.
A questo, i rappresentanti dei
genitori majolatesi hanno risposto
di chiedere il trasferimento della
sesta sezione a Majolati e per ottimizzare i numeri di tentare di portare alcuni alunni della zona
Vallati e delle aree non urbane del
territorio a Majolati.
Questa ipotesi è attuabile perché numerosi scuolabus, per varie
esigenze d’orario e di aree di
competenza, si spostano continuamente tra il capoluogo e la
popolosa frazione; inoltre nel
rispetto di tutti i residenti di Moje
non possono sentirsi depauperati
in quanto hanno un’offerta assistenziale e scolastica straordinaria; infatti, Moje ha il nido, la
scuola materna statale con sei
sezioni e la scuola materna privata con una sezione.
Come abbiamo riferito nel
numero del 27 novembre scorso
(pag.2), sono stati portati a termine i lavori di restauro, consolidamento statito e miglioramento
antisismico della casa canonica
di San Michele Arcangelo di
Rosora, un edificio che ridale
alla fine dell’Ottocento.
Dai documenti d’archivio, si
apprende infatti che, con delibera
consiliare del 20 febbraio 1896,
il Comune di Rosora vendeva al
parroco di allora, don Giuseppe
Bruciaferri, 99 metriquadrati di
suolo pubblico nel centro storico
e il permesso di abbattere un tratto di mura castellane (circa sessanta metri), spostarlo di qualche metro all’interno e ricostruirlo sulla linea che va dalla casa
Angelini fino al campanile della
chiesa. Il tutto (su perizia dell’
ing. Francesco Gandolfi di Jesi)
per creare un’area su cui costruire la casa canonica I lavori vennero eseguiti nei due anni successivi.
La casa canonica (progettata
forse dallo stesso Gandolfi) è di
quattro piani con una ampia cantina. Doveva ospitare sei-sette
sacerdoti, la servitù, magazzini
per i raccolti agricoli; al piano
terra tre stanze erano adibite a
pollaio, come si legge nella pianta; la cantina risultò spaziosa più
della chiesa. Negli stessi anni
veniva costruita, a fianco della
chiesa e contigua alla casa canonica, la sala per le Confraternite.
La grande casa occupò circa
300metriquadrati.
Perché
tanti
sacerdoti?
C’erano il pievano e l’aiutante (il
“curato”), tre sacerdoti come
cappellani per le tre confraternite, quindi il sacerdote maestro
delle scuole, più i sacerdoti
avventizi come predicatori ed
altro.
Il recente restauro, su progetto
dell’architetto Barbara Serrani di
Osimo, ha permesso di riparare
alle usure del tempo, di eseguire
opere di consolidamento e di
restituire, fra l’altro, la magnifica
facciata neoclassica con tinteggiatura elegante. Il centro storico
di Rosora ora può avvalersi di
questo bel palazzo che dà splendore e ricchezza al paese.
La Zona Pastorale di Cupramontana
Solidarietà e speranza
Da diversi anni le parrocchie
che fanno parte della Zona
Pastorale di Cupramontana (San
Leonardo e San Lorenzo di
Cupramontana, SS. Salvatore di
Poggio Cupro, Santo Stefano di
Maiolati, San Rocco di Scisciano, San Silvestro di Monte
Roberto, San Marco di Castelbellino, Madonna di Lourdes di
Pantiere, Sant’Apollinare di
Monte Roberto, San Benedetto
Abate di Pianello Vallesina e San
Paolo di Jesi) in occasione del
Natale inviano a tutte le famiglie
un piccolo dono-ricordo della
ricorrenza. L’iniziativa viene
presa dal Consiglio Pastorale
Zonale in accordo con i rispettivi
parroci per sensibilizzare l’intera
popolazione alla formazione e
alla crescita di una coscienza
comunitaria che dalle proprie
parrocchie si allarghi a quelle
limitrofe, la Zona Pastorale appunto.
Quest’anno in luogo dell’oggetto-ricordo, i parroci e l’intero
Consiglio Pastorale invieranno a
tutte le famiglie una lettera di
augurio spiegando che l’importo
impegnato per l’acquisto degli
oggetti-ricordo sarà inviato a don
Luigi Carrescia, già parroco di
Poggio Cupro e di Castelbellino,
da anni impegnato in una grande
parrocchia in Brasile. L’importo
servirà in particolare per continuare a costruire un asilo per i
bambini più poveri della sua parrocchia.
Ovviamente le famiglie che
riceveranno questa lettera di
augurio, se vorranno, proprio in
occasione del Natale, potranno
presso le rispettive parrocchie
esprimere concretamente un
gesto di solidarietà e di parteci-
pazione. La scelta operata si è
mossa nel segno della speranza,
di quella speranza che la nascita
di Gesù ha rappresentato e rappresenta ancora per il mondo, di
quella speranza che sarà il tema
del convegno ecclesiale del
prossimo anno, di quella speranza infine che bisogna recuperare
in tutti gli aspetti della vita per
ridarle pieno senso e significato.
Una curiosità: la lettera di
augurio riproporrà la cornice di
quelle indimenticabili “lettere di
Natale” che i bambini usavano,
nei decenni passati, scrivere ai
propri genitori e riporre sotto il
piatto il giorno di Natale. Un
piccolo recupero per una rinnovata autenticità della festa del
Natale di Gesù. Spesso dimenticato.
Scuola di taglio e cucito
Cri
Style
di Maria Cristina Cesari
(ex Labor di Severina Palermi)
Opera da 40 anni con corsi permanenti, professionali e progressivi.
Lezioni a carattere individuale con sistema didattico esclusivo. Le
iscrizioni sono aperte durante tutto l’anno. Corsi di: hobbistica uso
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6
Domenica 18 dicembre 2005
Sport
Jesi per via
di Paolo Marcozzi
Gobbi (dei) (Via, da Via Calbaria a Via S. Marcello) Si definisce, a Jesi, Costa dei Gobbi la strada che, da Via Santa Lucia,
porta, in erta salita, alla strada provinciale di Montelatiero, nei
pressi del famoso “spaccetto”, ove gli jesini sono soliti sostare
per rifocillarsi con un panino al prosciutto o per gustare note
specialità locali (“tegliette” di melanzane e pomodori al forno,
vincesgrassi, coniglio in porchetta, ecc.). Il termine “costa”
appartiene al lessico popolare jesino per indicare una strada in
forte salita o discesa; donde, ad esempio, “costa lombarda”,
“costa mezzalancia”, la “costa dei fiammiferi”. Più controversa
è l’origine della denominazione assegnata alla costa in esame:
deriva dal nome dei proprietari di terreni limitrofi (la famiglia
Gobbi)? Oppure dal loro soprannome (la famiglia dei Gobbò)?
Oppure dai lunghi cardi (le coste dei gobbi, appunto) che, dalle
nostre parti, si usano cucinare in umido con pomodoro aromatizzato? Attendiamo notizie dai lettori.
Gobetti Pietro (Via, da Viale del
Lavoro a Via Murat) Scrittore e politico
(Torino 1901 – Parigi 1926). Nell’ottobre
del 1918 si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza e nel novembre di quello stesso anno
diede vita al quindicinale Energie Nove,
rivista che si ispirava alla filosofia di Croce
e di Gentile, al liberalismo di Einaudi e
all’attività politica di Salvemini. Lo sforzo
verso l’azione lo indirizzò verso i gruppi
d’azione degli amici dell’ “Unità”, che propagandavano la riforma elettorale basata
sulla proporzionale, il voto alle donne, la riforma amministrativa e la Società delle Nazioni. Col primo numero di una nuova
rivista, Rivoluzione liberale, che uscì il 12/2/1922, avviò la battaglia per un “liberalismo rivoluzionario”. Di fronte alla crisi
dello stato liberale, alla marcia su Roma e al governo Mussolini
del 1922, Gobetti constata amareggiato «con quanta indifferenza sono considerate le libertà più elementari di stampa, di associazione, di parola», ed elabora la sua tesi del fascismo come
«sintesi, spinta alle ultime conseguenze, delle storiche malattie
italiane: retorica, cortigianeria, demagogia, trasformismo».
Arrestato più volte con l’accusa di appartenere “a gruppi sovversivi che complottano contro lo stato”, non cessò la sua attività di giornalista e scrittore: nel 1923 uscivano La frusta letteraria, raccolta di brevi saggi di critica teatrale, e La filosofia
politica di Vittorio Alfieri; nel 1924 l’importante saggio teorico
La rivoluzione liberale. Dopo aver subito una grave aggressione squadristica che ne minò seriamente il fisico e frequenti e
ripetuti sequestri della rivista, si avviò verso l’esilio in Francia,
dove morì dopo breve malattia.
Domenica 18 dicembre 2005
Volley
Calcio
Monte Schiavo Banca Marche
al PalaTriccoli con Forlì
Per chiudere l’anno in bellezza
di Giuseppe Papadia
Due successi con Padova nel
giro di tre giorni hanno restituito
il sorriso alla Monte Schiavo
Banca Marche, reduce da due
sconfitte consecutive. Sabato
scorso al PalaTriccoli le “prilline” hanno piegato la tenace resistenza delle padovane, imponendosi 3-1 (parziali: 25-23, 19-25,
25-18, 25-20) al termine di una
partita equilibrata. A fare la differenza per le jesine è stata una
Kilic (nella foto) superlativa al
servizio ed in attacco: la russa ha
realizzato ben sei ace e messo a
terra 24 palloni.
In precedenza, mercoledì 7 le
jesine avevano sconfitto al tie
break (parziali: 18-25, 25-19, 2514, 18-25, 15-8) il Padova al
PalaTriccoli nel ritorno di Coppa
Italia. Alla Monte Schiavo bastavano due set per qualificarsi ai
quarti dopo il 3-1 dell’andata.
La classifica dopo l’ottava
giornata di andata: Bergamo e
Novara 20 punti, Perugia 19,
Pesaro e Monte Schiavo Banca
Marche Jesi 17, Chieri 14,
Vicenza 12, Padova 11, Forlì 7,
Arzano 3, Santeramo e Tortolì 2
punti.
Oggi, domenica 18 dicembre,
Togut e compagne ospitano al
PalaTriccoli
il Forlì (ore
17.30) per
l’ultima gara
dell’anno
2005. Quella
romagnola è
una formazione
che
punta ad una
salvezza
tranquilla.
Per raggiungerla al più presto il
tecnico Marasciulo si affida ai
punti della colombiana Moreno
Pino e della giovane Jerkov. In
regia c’è l’ex azzurra Sangiuliano. Ex di turno tra le jesine
è Darina Mifkova, in Romagna
per due stagioni.
(foto Candolfi)
Basket
Per un’esperienza “sul campo”
Sicc Bpa a Montecatini
per il posticipo
E giovedì si chiude a Jesi con Trapani
Continua la collaborazione didattica tra l’istituto tecnico “G.
Marconi” di Jesi e il Gruppo Meccanica Generale. Trenta ragazzi del
quarto e quinto anno che frequentano l’istituto Marconi - indirizzo
meccanico - sono stati a lezione sui “banchi dell’azienda”, per arricchire il proprio curriculum di studi con un’esperienza direttamente
legata al mondo produttivo d’avanguardia. Le attività non saranno
orientate solamente agli aspetti tecnico-progettuali e produttivi del settore (tecniche di stampaggio, tipologia ed impiego dei materiali plastici, sviluppo del prodotto, progettazione e metodologie cad-cam), ma
anche alla conoscenza di aspetti organizzativo-gestionali e di orientamento post-diploma. Per entrambi i gruppi sono previste 35 ore di
lezione, da sviluppare nell’arco di circa dieci pomeriggi durante l’anno scolastico.
Due sconfitte a distanza di tre
giorni l’una dall’altra hanno fatto
ripiombare la Sicc Bpa nel tunnel. Domenica scorsa la capolista
Scafati dei tanti ex ha sbancato il
PalaTriccoli 94 a 84. Ai gialloverdi non sono bastati gli oltre
venti punti di Dorsey, Sato e
Weathers per fronteggiare l’ottima rosa dei campani (44 punti
Canarini di colore
per Caterina
Il primo millennio dell’abbazia
Con la ventesima Rassegna di Cori musicali e con l’apertura del
Concorso di composizione corale per musiche natalizie, hanno
preso il via l’8 e l’11 dicembre le celebrazioni per il millennio dell’abbazia di Sant’Elena. Le celebrazioni sono promosse per valorizzare ogni aspetto legato alla millenaria vita dell’abbazia: convegni sul monachesimo, sull’arte e la storia, sulle attività produttive, sull’accoglienza, spettacoli per giovani, rappresentazioni sacre,
feste religiose si susseguiranno sulla base di un fitto calendario per
tutto il 2006 per chiudersi ufficialmente alla fine dell’anno, tra il 3
e il 10 dicembre 2006.
7
Valentina Zuccari di Jesi,. ha
appena compiuto dieci anni, è
iscritta alla Federazione Ornitologica Italiana dal 2004 ed ha
esposto per la prima volta i suoi
soggetti nelle mostre di Ancona
e di L’Aquila, ottenendo ottimi
punteggi. E’ stato il nonno,
Marcello Santoni, a trasmettere
la passione per gli uccellini e ad
insegnarle i primi rudimenti
per allevare canarini di colore,
nella speranza che possa
diventare, tra qualche anno,
una grande e appassionata
allevatrice.
della panchina contro i 27 di
quella jesina).
Giovedì 8 gli jesini erano stati
travolti 98 a 73 a Rieti nel turno
infrasettimanale. Mercoledì 14
Rossini e compagni hanno disputato un’amichevole al PalaTriccoli contro la Scavolini-Spar di
Pesaro. L’incasso è stato devoluto in beneficenza all’Istituto
Oncologico Marchigiano.
La classifica dopo il dodicesimo turno: Scafati 18 punti,
Caserta e Ferrara 16, Rieti, Imola, Rimini e Fabriano 14, Novara,
Montecatini e Montegranaro 12,
Sicc Bpa Jesi, Castelletto Ticino,
Pavia e Sassari 10, Casale Monferrato 6, Trapani 4 punti.
Oggi, domenica 18 dicembre,
i gialloverdi vanno a far visita al
Montecatini (ore 20.30) dell’ex
Mario Boni. La gara sarà trasmessa in diretta su Rai Sport
Satellite. Oltre all’ex gialloverde,
il tecnico Cancellieri può disporre di due buoni americani (Smith
e Ward) e di un gruppo di giovani promettenti.
Giovedì 22 la Sicc chiuderà
l’anno al PalaTriccoli contro il
fanalino di coda Trapani (ore
20.30). Sulla panchina siciliana
sedeva l’ex Gresta, il tecnico
della promozione in serie A, poi
esonerato a novembre per gli
scarsi risultati. Al suo posto è
arrivato il pesarese Sacco. Nella
rosa spiccano il canadese
Mendes, l’irlandese Callahan e
l’esperto Zanelli.
Gip
(foto Giaccaglini)
Inseguiamo il Centobuchi
Oggi a Jesi il Porto Sant’Elpidio
a Moie l’Urbisaglia
Due trasferte positive per le
nostre di Eccellenza: il faticato
pareggio del Real Vallesina (11) in casa del solido
Montegiorgio è già abbastanza
appagante; per la classifica valgono assai i tre punti della
Jesina ottenuti ad Acqualagna
(0-1). Ma il Centobuchi capolista non cede!
Jesina
La Falco di Acqualagna,
sapendo delle capacità leoncelle
e delle speranze nostrane di portar via il risultato, si era preparata a contrastare la… star di
turno, per non affondare nelle
sabbie mobili. La Jesina di
mister Ceccarini, da parte sua,
aveva indossato la mentalità di
squadra operaia, pronta ad ogni
evento. I locali, alquanto tesi e
nervosi, si buttavano avanti,
anima e cuore, per l’impresa
non facile, ottenendo buone premesse senza però riuscire a piegare la bella resistenza jesina.
Se ne va così il primo tempo con
un paio di bravure del nostro
portiere Pieralisi e qualche
ripartenza di Castorina e
Langiotti.
Si rientra e la Jesina appioppa il k.o. al primo minuto con un
perfetto cross di Zaccagnini
verso Langiotti, il quale di primo
acchitto fa una girata potente e
precisa ed è gol: 0-1 al 46’. La
doccia fredda non smorza i
padroni di casa, pur lasciandoli
nel gelo e nell’arruffata voglia
di rimediare. E qui la Jesina
mette in campo organizzazione,
possesso di palla e gioco di
rimessa. Poche le occasioni
pericolose nel lento spegnersi
dell’Acqualagna. Il risultato è
per i leoncelli.
Oggi, al Comunale di Jesi, il
Porto Sant’Elpidio viene almeno
per un punto!
Real Vallesina
Si giocava a Montegiorgio,
dopo alcuni turni poco validi per
i padroni di casa, i quali quindi
erano pronti ad una partita combattuta. Ma il Real sta diventando una solida corazzata (come
in tempi passati).
I locali attaccano a spron battuto, cercando il colpo decisivo,
che arriva rocambolescamente:
Montini, il portiere realista, vola a
ghermire una palla alta e non
l’abbranca, favorendo lo sgusciante D’Ascanio; allora con
mossa disperata lo travolge,
buscandosi l’espulsione ed il rigore.
L’1-0 al 26’contro i nostri pesa
assai, dopo il rigore realizzato e
l’inferiorità numerica. Ma la tenuta non solo tecnica dei nostri, la
bravura a sorpresa del portiere di
riserva Carotti e la volontà del
collettivo fanno superare ogni difficoltà, fino a quando Gabrielloni
trasforma il rigore conquistato dai
nostri ed è 1-1 al 37’. Si prosegue
anche nella ripresa su questa falsariga: noi a difenderci (alquanto
favoriti dal… pantano e dalla
pioggia), i padroni di casa all’inutile arrembaggio.
Oggi a Moie l’Urbisaglia.
Vir
Prima categoria
Bella impresa del Castelplanio
che, battendo il Camerino (3-1) si
inerpica al terzo posto a quota 24.
Ma il SiroloNumana resiste in
vetta facendo il corsaro a Jesi con
la Spes (0-1). Perde (3-0) il San
Marcello a casa del Monserra, ma
ancora è in seconda poltrona.
Cupra, battendo la Serrana (1-0)
torna verso il centro classifica.
Borgo Jesi vince bene (1-3) a
Marotta e si appaia in corda alla
Labor che pareggia (1-1) in casa
con l’Albacina.
Seconda categoria
L’Aesina batte il Torrette (1-0)
e sale verso l’alta classifica. La
Sampaolese sconfigge in derby lo
Staffolo (3-0). Bel pareggio del
Monsano a Cingoli (2-2). Delusione a Filottrano per l’Aurora
(3-1).
Terza categoria
Castelbellino batte l’Argignano
(2-1) distanziandolo di otto lunghezze ed è primo in classifica.
Pianello perde a Poggio San
Marcello (3-1). Vince la Libertas
col Casebruciate (3-1).
Ricordo di Aroldo Collesi
«Con Aroldo Collesi scompare un maestro di sport e un esempio di vita »: con queste parole il
Presidente della Jesina Calcio,
Massimiliano Ricci, a nome della
società, si è
stretto
attorno al
dolore della
signora
Celina,
delle figlie
Ambra e
Daniela e di
tutti
gli
sportivi
jesini per la
morte
di
Aroldo
avvenuta giovedì 8 dicembre, a
Jesi, nella sua abitazione.
“Aroldo aveva legato il suo
nome a quello della Jesina da
giocatore, da allenatore e da dirigente,
ha
aggiunto
Massimiliano Ricci - dimostrando in ognuno di questi ruoli, tutte
le sue qualità tecniche e umane.
La sua morte lascia un grande
vuoto in tutti quelli che lo hanno
conosciuto, anche se il suo ricordo resterà per sempre vivo in
tutti noi».
Collesi era nato a Serra San
Quirico il 26 giugno del 1918,
aveva giocato da portiere in
numerose squadre, tra le quali
l’Anconitana (serie B) di cui era
stato poi anche allenatore. Ma
con Jesi aveva avuto un rapporto
più profondo, come allenatore e
come direttore tecnico dei “leoncelli”, conquistandosi stima e
rispetto.
8
Varie
Domenica 18 dicembre 2005
A San Nicolò
L’entroterra
di Ezio Bartocci
Agenda
Il santo del giorno
Venerdì 16 dicembre Santa Adelaide – Sabato 17 San
Modesto – Sant’Olimpia – Domenica 18 San Graziano –
Lunedì 19 Sant’Anastasio – Martedì 20 San Liberale di Roma
– Mercoledì 21 San Tenistocle – Giovedì 22 Santa Francesca
Cabrini – Venerdì 23 San Giovanni da Kety – Sabato 24 Santa
Irma – San Delfino – Domenica 25 Natale del Signore.
Agenda
Venerdì 16 dicembre
Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) concerto di apertura della
stagione sinfonica 2005–2006
Sabato 17 dicembre
Jesi – villa Borgognoni (dalle 18 alle 24) “Serata in giallo”
Maiolati – teatro Spontini: “Teatro concerto di storie, musica
e parole” con Enzo Jannacci.
Domenica 18 dicembre
Jesi – chiesa di San Savino (ore 17) inaugurazione del
“Prese di San Giuseppe 2005”
Jesi – chiesa delle Grazie (ore 17,30) per la stagione “Amici
della Musica”: Concerto di Natale con la Corale “Pergolesiana”
diretta da mons. Roberto Vigo.
Jesi – chiesa di San Nicolò (ore 17,30) inaugurazione della
mostra di Ezio Bartocci.
Jesi – teatro studio Moriconi (ore 17,30): “Cenere o il
Signore delle api” presentato dal Teatro delle Briciole.
Verrà inaugurata domenica 18
dicembre alle ore 17,30, nella
chiesa di San Nicolò la personale di Ezio Bartocci intitolata
Entroterra. La mostra conclude
un percorso espositivo articolato
in tre tappe successive, iniziato
nel 2003 a Falconara e proseguito l’anno scorso ad Urbino. Tre
eventi legati da un tema comune:
quello dell’identità tra territorio
ed attività umana. Entroterra
raccoglie, in particolare, opere
dell’artista cuprense (ma jesino
di adozione) ispirate alla terra e
al paesaggio contadino.
La mostra proseguirà fino al
12 gennaio e sarà aperta tutti i
giorni, tranne il lunedì, dalle 10
alle 13 e dalle 17 alle 20.
Proposte e dibattiti a San Nicolò
Turismo responsabile
e altre iniziative
di Giorgia Barboni
Capita spesso che le iniziative più interessanti siano anche
quelle meno pubblicizzate. Ne è
un esempio la prima rassegna
sul
turismo
responsabile
“Viaggiare ad occhi aperti”
organizzata dall’associazione
“La Goccia” presso la chiesa di
San Nicolò con il patrocinio
dell’Arci, del Comune di Jesi e
della Pro Loco solo per citare
alcune delle associazioni ed
autorità che hanno dato la propria adesione. Quattro giorni di
convegni, mattino e sera, sul
tema del turismo “alternativo” e
di proposte altrettanto valide,
I lettori segnalano
In televisione
Sabato 17 dicembre – ore 10,30 (Rai Due) “Sulla via di
Damasco” con don Giovanni D’Ercole – ore 17,15 (Rai Uno) “A
sua immagine” con Andrea Sarubbi
Domenica 18 dicembre – ore 8,40 (Canale 5) “Le frontiere
dello spirito” con mons. Gianfranco Ravasi e Maria Cecilia
Sangiorgi – 10 Santa Messa (Retequattro) – ore 10,30 (Rai
Uno) “A sua immagine” con Andrea Sarubbi – ore 10,55 (Rai
Uno) Santa Messa – ore 12 (Rai Uno) Recita dell’Angelus.
Farmacie di turno
Venerdì 16 dicembre Comunale 2 – sabato 17
Grammercato – domenica 18 Coppi – lunedì 19 Moretti –
martedì 20 Barba – mercoledì 21 Martini – giovedì 22
Comunale 2 – venerdì 23 Cerni – sabato 24 Comunale 1 –
domenica 25 Delle Grazie.
Anagrafe
Nati
(a Jesi, salvo diversa indicazione)
7 novembre Tommaso Sallenti; 11 novembre Fabrizio Ivo La
Barbera e Suela Balla; 12 novembre Veronica Iannaccone; 15
novembre Riccardo Silicati e Edoardo Rocchetti Kosinska; 17
novembre Luca Fossi; 18 novembre Michele Aquilanti e
Jonathan Mansi; 19 novembre Lorenzo Ciampichetti (Ancona);
20 novembre Alessio Azizi (Ancona); 21 novembre Elisa Meo;
22 novembre Josephine Lombardi (Senigallia); 23 novembre
Emma Gregori, Emanuele Borocci, Elisa Braconi, Margherita
Vescovo; 24 novembre Maria Teresa Colabello; 25 novembre
Giulia Baleani; 27 novembre Tommaso Ottaviani.
Matrimoni
19 novembre Alfredo Cupido e Irina Burlacu; 26 novembre
Eugene Okondor Igwebuike e Cynthia Mills Aniemeka,
Ramon Ronci e Desireè Pacini; 3 dicembre Marco Venturi
Tacchi e Lucia Mazzarini.
Defunti
(a Jesi, salvo diversa indicazione)
13 novembre Arduino Zannotti (88 anni) di Cupramontana;
14 novembre Gino Ciattaglia (86) di Apiro, Jolanda Barigelli
(98), Neide Gregori (78); 15 novembre Aldo Ramazzotti (82),
Dino Pieralisi (80), Annunziata Gambella (90), Santa Porcarelli
(92) di Maiolati Spontini; 16 novembre Pinuccia Podda (99); 17
novembre Edoardo Socci (78), Attilio Piccioni (84) di Morro
d’Alba; 18 novembre Adele Spinaci (82); 21 novembre Gildo
Petrini (80) di Filottrano, Dina Romagnoli (91) di Belvedere
Ostrense; 22 novembre Anna Tiberi (63), Olivio Lucarini (64) di
Castelbellino, Alda Gina Balestra (84) di Castelbellino,
Giuseppe Marzioni (84); 23 novembre Thea Agostinelli (81),
Alvaro Ricci (84); 24 novembre Gina Innocenzi (86) di Maiolati
Spontini; 25 novembre Lorenzo Giuliani (82), Gina Fioretti (91);
26 novembre Rinaldo Ciarimboli (93), Sisinia Bonacci (89); 27
novembre Sotere Sisti (93), Flavio Pellegrini (71), Osvaldo
Fabrizi (69), Giuseppe Perini (69), Elisa Cacciamani (84), 28
novembre Elena Martelli (84) di Falconara Marittima, 29
novembre Daniele Soverchia (42), Rosmunda Pomponio (76);
30 novembre Alina Francucci (85) di Cingoli; 1 dicembre
Giuseppa Lardini (69) di Falconara Marittima.
Sono tredici i candidati
a difensore civico
L’amministrazione comunale
rende noto che, alla data del 28
novembre scorso, sono pervenute le seguenti candidature alla
carica di difensore civico: Michela Angelelli, Massimiliano
Carnali, Paolo Cognini, Francesco Conti, Andrade Julio
Gutierrez, Paolo Marcozzi, Jolita
Margarucci, Dina Mogianesi,
Alberto Palpacelli, Paola Lisa
Petetta, Simone Rachetta, Maria
Cristina Tiberi e Andrea Torri.
Nei prossimi giorni un’apposita commissione selezionerà una
rosa di tre candidati da sottoporre all’esame del Consiglio comunale procederà entro questo mese
alla nomina del difensore civico
per il prossimo triennio.
Agrochimica
giardinaggio e agricoltura
Via Roma, 6 - Località Macine
tel. 0731.813058 - 60032 CASTELPLANIO (AN)
- Settore agricoltura
- Settore vinicolo
- Laboratorio analisi vini
- Giarninaggio
- Macchine e attezzi
- Impianti di irrigazione
I lettori segnalano… Segnalano il tappeto di foglie che
nei giorni scorsi ha ricoperto l’area a ridosso del
Montirozzo. E’ naturale la caduta delle foglie in questa stagione. E’ tipica e magari suggestiva la tinta giallo-ruggine
assunta via via dal paesaggio ove le foglie morte vanno a
posarsi. E’ un pericolo per il pedone che sale o scende le scalette del Montirozzo quando il tappeto di foglie, battuto
dalla pioggia, diventa scivoloso e quasi impraticabile. Forse
il calendario degli interventi programmati per la rimozione
delle foglie, in questi tempi, in queste zone e in queste condizioni dovrebbe essere rivisto.
(foto Paola Cocola)
Da Fabriano
Per un grande ospedale
a Dubbo in Etiopia
di Simone Sebastiano
La Merloni Termo Sanitari, in
occasione del Natale, appoggia
economicamente l’attività di
un’associazione no profit, quest’anno riconosciuta nella “Pro
Dubbo”. I fondi raccolti, infatti,
saranno utilizzati per ampliare la
già esistente clinica ostetrica di
Dubbo, in Etiopia. «Dubbo si colloca nella frontiera dell’emarginazione – ha precisato il patron Francesco Merloni - ed il nostro aiuto è
certamente piccolo, è una goccia,
che speriamo possa servire quantomeno come testimonianza».
La fondazione “Pro Dubbo
Onlus” nasce nel 2000 per merito
del Vescovo di Soddo-Hosanna
Maritozzi, dei missionari cappuccini delle Marche e del Cuamm
(Collegio universitario Aspiranti
Medici Missionari) di Padova. Nel
2002 quella che era nata come una
piccola clinica, viene convertita in
ospedale generale “St. Mary Small
General Hospital”.
«E’ difficile lavorare in quelle
zone» ha affermato il dott.
Alessandro Cochetti. In mezzo a
quel deserto di povertà, dove la
mortalità infantile è elevata, dove
molte donne muoiono ancora di
parto, in quella che era un’oasi
felice non toccata dall’Aids, ora si
sta diffondendo anche quest’ultimo, e diventa un vero problema
vivere. «Dell’esperienza di essere
medico in quei luoghi, mi porto
dietro: il cuore, che rimane a casa
quando lascio la mia famiglia in
Italia e che rimane in Etiopia
quando sono in Italia e ripenso alle
sofferenze delle persone”
All’interno della manifestazione è stato inserito uno spazio per
le fotografie. Anche quest’anno,
infatti, è stato pubblicato un libro,
che rappresenta una nuova raccolta di foto del falconarese Giorgio
Marinelli: dopo “Pianeta acqua”
(2003) e “Dimensione aria”
(2004) Marinelli propone ora “Per
frate focu” interamente dedicato al
Stagione sinfonica
Venerdì 16 dicembre (ore 21)
al teatro Pergolesi concerto di
apertura della stagione sinfonica
2005-2006, organizzato dalla
Fondazione Pergolesi Spontini,
con l’Orchestra Filarmonica
Marchigiana diretta da Woldemar
Nelsson. Musiche di Glinka,
Mozart e Rimskij-Korsakov; al
flauto Janne Thomsen, all’arpa
Luisa Grandina.
Corso di Linux
fuoco. Le foto di Mazzarini sono
state scattate proprio nei campi in
cui opera il dott. Cochetti: fotografie che strappavano stralci di vita
etiope e li trasmettevano nella loro
durezza e nella loro quotidianità.
«Il fuoco è un elemento che
può distruggere – ha detto Francesco Merloni chiudendo l’incontro - ma il fuoco può anche essere
la passione, l’amore e la forza che
ci spinge ad intervenire in queste
situazioni in cui c’è bisogno di
aiuto».
come il commercio equo e solidale e il consumo critico presentate, tra le altre, dalla Cooperativa Mondo Solidale.
Perché parlare di turismo
responsabile? Perché ogni anno
quasi un miliardo di persone si
sposta da una parte all’altra del
pianeta, e mete sempre più gettonate sono i Paesi in via di sviluppo. Purtroppo, però, gran
parte dei soldi spesi nei Paesi
del Sud del mondo – dal 50 al 90
per cento - tornano nelle tasche
del business vacanziero occidentale. Un circolo vizioso
destinato a deturpare non solo i
luoghi, ma anche la cultura
autoctona.
A questo proposito l’Aitr
(Associazione Italiana Turismo
Responsabile) ha avvertito l’esigenza di promuovere una nuova
filosofia del viaggio, proponendo come compagni di viaggio
principi quali l’equità, la sostenibilità e la tolleranza. Sì a viaggiare dunque, ma anche a valorizzare l’incontro fra le culture,
accorgendosi che la qualità del
viaggio non è fatta soltanto di
alberghi lussuosi e villaggi
vacanze – che spesso si trovano
ai margini dei quartieri più
poveri delle città - ma di rapporti ecologicamente e umanamente corretti.
Alcune delle caratteristiche
di questi viaggi, così come presentati negli incontri, sono, ad
esempio, l’utilizzo delle strutture del posto per pernottare e
spostarsi, la visita a progetti di
sviluppo in loco, e lo stabilire
momenti di incontro diretto con
gli abitanti. Si legge infatti nella
Carta d’Identità per Viaggi
Sostenibili che questo tipo di
turismo è “un viaggiare etico e
consapevole che va incontro al
paese di destinazione, alla
gente, alla natura con rispetto e
disponibilità. Un viaggiare che
sceglie di non avvallare distruzione e sfruttamento”.
E sempre più in Italia sono le
cooperative e le associazioni
che propongono questa forma di
turismo: tra queste “Viaggi e
Miraggi”, società cooperativa
Onlus di Treviso, che nel pomeriggio di venerdì 9 ha presentato
le proprie iniziative con il suo
presidente Roberto Brusadin.
Teatro delle briciole
Organizzato dalla Fondazione
“Pergolesi Spontini”, al teatro
studio “Valeria Moriconi” domenica 18 dicembre (ore 17,30) sarà
di scena “Cenere o il Signore
delle api”, Teatro delle briciole .
Teatro attore.
La SnB, in collaborazione con
il Centro Informa Giovani di
Jesi, organizza un corso base di
Linux, gratuito, per iniziare a
conoscere questo prodotto, per
provare a lavorarci, giocarci e
divertirsi. Linux, come noto, è un
sistema operativo “opensource”
di alta affidabilità e sicurezza,
che si sta diffondendo tra i navigatori on-line e tra quanti pubblicano in rete servizi internet.
Il corso sarà suddiviso in sei
serate con inizio martedì 10 gennaio 2006, alle ore 21, nei locali
del Centro Informa Giovani di
Jesi, in largo Salvator Allende,
13.. Per iscrizioni gli interessati
possono
visitare
il
sito
www.snb.it.
Serata in Giallo
La ludoteca comunale “La
Girandola”, in collaborazione
con il Centro d’Aggregazione
Giovanile e l’associazione
“Hydra games and comics”,
organizza a villa Borgognoni
sabato 17 dicembre, dalle 18 alle
24, una nuova “Serata in Giallo”,
il divertente gioco interattivo per
ragazzi e adulti che permette ai
partecipanti di essere “catapultati” sulla scena del crimine.
I giocatori prenderanno parte
ad un buffet. Tra i commensali ci
sarà un killer da scoprire. La storia e i personaggi sono stati creati da giovani appassionati di gialli che nel tempo libero amano
creare occasioni di gioco per trasmettere agli altri il loro entusiasmo e la voglia di divertirsi.
La quota di partecipazione è
di dieci euro e comprende la cena
e tutto il materiale necessario per
giocare.
Anniversario
22.12.1993
22.12.2005
Ugo Cognigni
Caro Ugo, più il tempo passa
e più sei vivo nel mio cuore.
Il dono della fede
mi dà conforto e serenità
in questo vuoto che hai
lasciato
tua Anna
Una S.Messa in suffragio
verrà celebrata a Santa Maria del
Piano giovedì 22 dicembre alle
ore 18.

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