Intervista a Carolina Pellegrini - «Milano deve ripartire dalla tutela
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Intervista a Carolina Pellegrini - «Milano deve ripartire dalla tutela
Intervista a Carolina Pellegrini - «Milano deve ripartire dalla tutela delle famiglie» - «La città deve ripartire dalle famiglie» «Le famiglie sono sempre state il primo fornitore di Welfare del Paese: sostenere le famiglie significa sostenere le politiche sociali». Carolina Pellegrini, consigliera di parità in Regione Lombardia («Rigorosamente senza indennità», come chiarisce lei stessa) e candidata a Palazzo Marino con la lista "Milano Popolare" a sostegno di Stefano Parisi, va dritta al punto: «È necessario ripensare a una rete di servizi della città che risponda alle esigenze della famiglia e della donna». In che modo? «Sono contrarissima a ghettizzare il tema femminile in una delega specifica: credo, invece, che debba essere declinato in un discorso trasversale che tocchi tutte le politiche della città. Mobilità, Welfare, Istruzione, Salute: sono tutte tematiche che vanno lette anche con lo sguardo femminile». Cosa significa ripensare alla Mobilità in chiave femminile? «L'impatto che le donne hanno sulla mobilità è diverso rispetto a quello che hanno gli uomini. Le donne hanno degli orari diversi: spesso devono portare a scuola i figli, o andare a fare la spesa e si scontrano con problemi pratici legati agli orari dei tram e dei servizi». E la soluzione qual è? «Ridisegnare un pochino la città anche per le donne. E per donne intendo anche le single con i genitori anziani a carico». Sulla questione nidi cosa pensa? «È un tema caldo: io sono per la libertà di scelta e credo che se una struttura privata accreditata gestisca un servizio pubblico, che non è prerogativa del Comune, debba essere valorizzata». Per esempio? «Penso alle associazioni e al Terzo settore: questa immensa ricchezza che Milano ha in termini di "volontariato organizzato" va sostenuta in ogni ambito. Da quei centri che si occupano di disabilità, di adolescenza, di salute mentale che è un tema di cui ancora si parla poco». Poi c'è anche il lavoro femminile, no? «Certo: non possiamo pensare di includere le donne nel mercato del lavoro e farcele restare senza mettere in capo delle politiche che aiutino questo obiettivo». Già. Ma come? «Io sostengo l'idea di Parisi di ribaltare la macchina amministrativa. Ma per farlo bisogna leggere i problemi della città in maniera diversa e dare risposte diverse. Cioè trasversali: è come se avessimo davanti una spirale, non possiamo leggere i singoli problemi separatamente». E come si comincia? «Guardando ai bisogni per cercare le soluzioni, e non il contrario. Io voglio finanziare la domanda, non il sistema». Fonte: Libero Milano