55. LE FATE DEL VALLONE DI S.GRATO ISSIME Autore: Jean
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55. LE FATE DEL VALLONE DI S.GRATO ISSIME Autore: Jean
55. LE FATE DEL VALLONE DI S.GRATO ISSIME Autore: Jean Jaques Christillin Liberamente tratto da:“Leggende e racconti della valle del Lys” ed. Guindani Un tempo vivevano presso Issime due fate benefiche, la prima e la più potente abitava in una grotta accanto ai due piccoli laghi che si trovano sulle alture del vallone di San Grato e si portava spesso su una roccia vicino alla frazione di Pressevin da dove poteva vedere il villaggio, l'altra abitava invece nei dintorni del lago Leytier nel vallone di Turradju e osservava il villaggio da una cornice di roccia vicino al torrente. Dai loro osservatori le due fate tenevano sotto controllo i valligiani proteggendoli da ogni pericolo: quando tutto era tranquillo le fate cantavano dolcemente e lanciavano invece alte urla all'avvicinarsi di ogni disgrazia. Il giorno di S. Giacomo dell'anno 1347, mentre i valligiani erano in chiesa una banda di ladri e stregoni fece impazzire le mandrie che cominciarono a correre risalendo la montagna; subito le fate si misero a gridare: “Tutte le mucche del vallone di S. Grato stanno scappando verso il colle di Dondeuil, correte!” la fata di Pressevin volò precedendo i valligiani fino allo chalet di Muhnes e da là si rivolse alla mucca Teltscha: “Teltscha! Teltscha! La maggiore di sette mucche, girati su te stessa e rompi l'incantesimo” La mucca obbedì, fece un giro su se stessa e cadde con il corpo diviso in due parti, la testa rotolò verso Issime e la coda verso Challant, così l'incanto si ruppe e le mucche tornarono tranquille nella stalla. Anni dopo le buone fate furono sconfitte da due fate malvagie e da allora la gente di Issime soffrì ogni sorta di guai: un giorno evocarono una terribile tempesta di grandine ma vennero fermate dalle campane e dalla croce eretta sul Monte Corno, allora abbandonarono la valle che da quel giorno visse pacificamente. www.tornantieritornelli.com [email protected]