PARROCCHIA SAN BARTOLOMEO Apostolo Via V. Emanuele III, 2

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PARROCCHIA SAN BARTOLOMEO Apostolo Via V. Emanuele III, 2
BORNATO – PARROCCHIA SAN BARTOLOMEO Apostolo
Via V. Emanuele III, 2
25046 BORNATO DI CAZZAGO SAN MARTINO
tel. 030 725227
www.parrocchiadibornato.org
E-mail: [email protected]
INDICAZIONI PER LA CELEBRAZIONE DEL MATRIMONIO CRISTIANO
secondo le disposizioni di legge, la tradizione bresciana
e il Vademecum diocesano per la celebrazione dei Sacramenti
“Con il Sacramento del Matrimonio gli sposi cristiani esprimono nel segno, la loro partecipazione al mistero dell’unità e dell’amore
fecondo tra Cristo e la Chiesa.
Per questo sia nella scelta della vita coniugale, sia nella procreazione e nella educazione dei figli, si prestano vicendevolmente aiuto per
vivere una vita sana e hanno così nel popolo di Dio un loro compito e un proprio dono”.
Il Matrimonio è costituito dal patto coniugale, ossia dal consenso irrevocabile con il quale i due sposi liberamente e scambievolmente
si donano e si ricevono”.
(dal Rituale Romano del Sacramento del
Matrimonio)
1.
PROGRAMMARE LA CELEBRAZIONE
• I fidanzati devono rivolgersi al PARROCO della PARROCCHIA in cui entrambi, o anche uno solo, hanno
il domicilio o la residenza da almeno un mese.
• Con il Parroco si concorda la DATA e l’ORARIO della Celebrazione del Matrimonio, tenendo presente la
programmazione e il calendario pastorale della Parrocchia.
• Per non interferire sulla programmazione parrocchiale, non si fissano date che vanno oltre un anno.
• È bene ricordare che:
⇒ La celebrazione va fatta all’interno di una delle comunità parrocchiali dei fidanzati.
Solo gravi motivi, possono giustificare la celebrazione in una Parrocchia diversa.
⇒ Per sposarsi in una Parrocchia diversa da quella dei fidanzati, occorre il permesso del proprio Parroco. Spetta
al Parroco stesso curare la pratica matrimoniale e rilasciare al termine il “nulla osta” per la celebrazione in
un’altra Parrocchia.
⇒ Il Matrimonio può essere celebrato unicamente nella Chiesa Parrocchiale.
⇒ Il matrimonio non può essere celebrato in giorno di domenica o di festa di precetto, salvo gravi motivi,
autorizzati direttamente dal Vescovo.
2.
FREQUENZA DI UN ITINERARIO DI FEDE
I fidanzati sono tenuti a frequentare un ITINERARIO DI FEDE IN PREPARAZIONE AL
SACRAMENTO DEL MATRIMONIO. A questa preparazione va data la giusta attenzione e il tempo
necessario. Non può essere ridotta in pochi e affrettati incontri.
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L’itinerario” è preferibile frequentarlo nella propria Parrocchia o Zona. Possono essere comunque frequentati
anche altri “itinerari” in parrocchie diverse.
L’itinerario aiuterà ad evidenziare: gli elementi costitutivi dell’istituto naturale del Matrimonio; la concezione
cristiana dell’amore; il Matrimonio, come forma di vocazione nel vivere la propria configurazione a Cristo; il
Sacramento, come scelta decisiva di testimonianza d’amore nella Chiesa.
Al termine del corso verrà rilasciato un ATTESTATO che dovrà essere consegnato al Parroco che istruisce la
pratica matrimoniale.
3.
PRIMO INCONTRO CON IL PARROCO
Tre mesi prima dalla data del matrimonio, i fidanzati si presentino al Parroco con i seguenti documenti:
1. Domanda di Matrimonio (da richiedere in Parrocchia).
2. Attestato di partecipazione al corso per fidanzati (rilasciato dove si è frequentato il corso).
3. Certificato di Battesimo e di Cresima (per matrimonio) per coloro che sono stati battezzati o cresimati in
un’altra Parrocchia. Da richiedere nella Parrocchia ove è stato celebrato il Battesimo.
4. Eventuale certificato di stato libero, se richiesto.
In questo incontro, da fissare con appuntamento, si istruisce la PRATICA MATRIMONIALE con l’esame
dei fidanzati.
Al termine il Parroco rilascerà:
1. le Pubblicazioni Matrimoniali da affiggere all’albo parrocchiale delle parrocchie dei fidanzati;
2. la Richiesta di Pubblicazioni Matrimoniali da portare in Municipio per espletare la pratica civile.
Le Pubblicazioni resteranno affisse all’albo Parrocchiale e a quello Comunale per almeno otto giorni consecutivi,
comprensivi di due giorni festivi.
Passato questo periodo, i fidanzati andranno a ritirarle per poi riconsegnarle al Parroco che ha istruito la pratica.
4.
SECONDO INCONTRO CON IL PARROCO
In questo secondo incontro, da fissare con appuntamento,
• si consegneranno le eseguite pubblicazioni parrocchiale e comunali
• si concorderanno le modalità della celebrazione.
Insieme si prenderà visione del RITO.
Il Rito del Matrimonio, non è una celebrazione privata ove tutto ciò che piace è lecito, ma la
celebrazione di un Sacramento all’interno di una comunità cristiana.
Tutto quello che può aiutare gli sposi a vivere la CELEBRAZIONE in prima persona e a coinvolgere
attivamente l’assemblea, sia benvenuto. È da evitare tutto ciò che crea arida originalità e puro
spettacolo o che costituisce spreco e vanità.
CELEBRANTE
Solitamente è il Parroco. I fidanzati possono indicare un altro sacerdote di loro gradimento per motivi di
parentela o di amicizia.
TESTIMONI
Si ricorda che essi non sono solo i garanti di un atto giuridico, ma è meglio se sono anche rappresentanti
qualificati della comunità cristiana. Questo richiede loro di partecipare alla Messa con la comunione sacramentale
e con una piena idoneità canonica e morale.
I documenti, prevedono uno o al massimo due testimoni per fidanzato.
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LETTURE e PREGHIERE
Le letture è bene che siano scelte dagli sposi, concordate con il sacerdote che celebrerà il matrimonio, e poi lette
da alcuni amici o parenti lettori.
Le preghiere dei fedeli o altre preghiere liturgiche, possono essere preparate dagli stessi sposi o amici.
Devono essere preghiere liturgiche; non sono ammesse poesie o composizioni anche belle e poetiche, ma non
attinenti al contesto sacramentale.
SUONO e CANTO
La parrocchia dispone di un un piccolo elenco di organisti, che tuttavia vanno contattati personalmente dai
fidanzati. L’organo della Parrocchia di Bornato ha un grande valore storico e musicale e per questa
ragione non si gradisce la presenza di se dicenti organisti che provengono dal mondo delle “tastiere”
elettriche e non hanno esperienza vera di organo storico. Per le indicazioni riguardanti la musica ci si
attenga alle indicazioni riportate più avanti in questo fascicolo.
ADDOBBI e FIORI
Per i fiori ed eventuali parature, ci si rivolge ad un fiorista di fiducia. La chiesa, con banchi eleganti e sobri è
meglio non “sporcarla” con estrose parature che sono solo puro spreco. Il fiorista ed il paratore devono per
tempo accordarci con il parroco o un suo delegato su quanto intendono realizzare in un luogo sacro. Fiori e
parature liberty o romantiche o da sala pranzo non si addicono alle Chiese e non sempre i professionisti ne
tengono conto. La semplicità nella bellezza della Chiesa di Bornato è sempre meglio di estrosità kitch.
Si raccomanda di avvisare, per conoscere gli orari opportuni, per preparare fiori e addobbi.
Se nello stesso giorno ci sono due matrimoni, e bene accordarsi per evitare sprechi.
Solo per gravi motivi ci si può sposare nei tempi di Avvento e Quaresima e nel rispetto degli obblighi che questi
tempi liturgici impongono.
FOTOGRAFO
E’ bene che gli stessi sposi raccomandino al proprio fotografo di operare in modo discreto e di non creare
disturbo durante la celebrazione, riducendo al minimo i movimenti e non creando fastidiose illuminazioni.
Un bravo fotografo, oggi, non ha bisogno né di disturbare né di fari particolari. La tecnologia ha reso tutto
molto più semplice.
OFFERTA
La parrocchia per nessuna prestazione ha una tariffa. Gli sposi secondo la loro disponibilità e generosità,
possono in occasione del loro matrimonio fare un’offerta, sia per coprire le spese della Parrocchia sia per venire
incontro ai bisogni della Chiesa.
5.
TERZO INCONTRO CON IL PARROCO
Un terzo e ultimo incontro, alcuni giorni prima della celebrazione, servirà a verificare che tutto sia predisposto
nel modo più opportuno ed eventualmente per la CONFESSIONE dei fidanzati.
I fidanzati possono disporre liberamente dove e quando confessarsi; l’importante è che vivano in Grazia di Dio
uno dei giorni più importanti della loro vita partecipando degnamente alla Comunione Sacramentale.
6.
LA CELEBRAZIONE DEL MATRIMONIO
La CELEBRAZIONE sia dignitosa, con la partecipazione piena degli sposi, dei testimoni e amici; abbia il tono
di gioia e di festa cristiana.
Puntualità
I fastidiosi ritardi non sono simpatici per nessuno e possono interferire con altre attività parrocchiali
programmate.
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Partecipazione
I fidanzati si dispongono nel banchetto appositamente preparato per loro.
Il segno della pace, lo scambieranno tra loro, poi con il celebrante e infine con i genitori.
La Comunione verrà loro data sotto le due specie del Corpo e Sangue di Cristo.
Firme
Al termine della celebrazione verranno letti gli articoli del codice civile e verranno fatte le firme in duplice copia,
sul Registro Parrocchiale e sull’Atto Comunale.
In caso di separazione dei beni, dovranno essere aggiunte altre firme.
Usanza del riso
Pur essendo una consuetudine ormai diffusa, non è molto decoroso sprecare degli alimenti per celebrare
un giorno di festa. Se possibile sarebbe bello che gli stessi sposi scoraggiassero presso gli amici, tale
usanza.
7.
DOPO la celebrazione
La coppia cristiana è tenuta a continuare a vivere cristianamente:
Î con la coerenza cristiana nelle scelte di vita;
Î partecipando attivamente alla vita della Parrocchia;
Î partecipando all’incontro domenicale della Messa;
Î partecipando ai vari incontri formativi e comunitari proposti lungo il corso dell’anno;
Î seguendo i figli nell’educazione cristiana.
La Parrocchia da parte sua, offre varie opportunità per realizzare tutto questo.
INDICAZIONI PER IL FIORISTA
I fiori servono a dare lode a Dio e a rendere accogliente la chiesa. Sono un omaggio da parte degli sposi
a Dio e non occasione di vanagloria.
Siano disposti in modo elegante e discreto, rispettando l’ambiente. Non sono ammesse eccessive
stravaganze che hanno ben poco a che fare con la lode a Dio (composizioni esagerate o troppo
personalizzate…).
Non vanno collocate sulla Mensa dell’altare composizioni floreali, che coprono tutto l’altare stesso. La
mensa deve rimanere ben in vista. I fiori possono essere collocati solo su un angolo della mensa.
Se vengono collocati dei fiori lungo la corsia centrale della chiesa, questi non devono impedire la
passaggio dei fedeli.
Non è permesso spargere petali, foglie o cose simili sul pavimento della chiesa o nella corsia
centrale.
E’ deplorevole l’usanza di qualcuno, di asportare i fiori al termine della celebrazione, per collocarli poi
altrove.
I fioristi si preoccupino di informarsi sugli orari opportuni, in cui la chiesa è aperta, per preparare i fiori e
gli addobbi; (Parroco 030725227). L’orario della preparazione viene concordato ed è da escludere l’apertura della
Chiesa appositamente per il fiorista.
Nel caso siano collocati sul presbiterio alcuni segni per l’animazione liturgica parrocchiale, questi vanno
lasciati e rispettati.
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Se la celebrazione avviene durante l’AVVENTO e la QUARESIMA, va rispettato il carattere austero di
questo tempo penitenziale, limitando al massimo le composizioni floreali e la paratura.
Sono ammessi solo alcuni fiori sull’altare.
INDICAZIONI PER LA MUSICA E IL CANTO
La presenza della musica e del canto deve servire a rendere gioiosa e festosa la celebrazione.
Non deve diventare assolutamente un’occasione di concerto o di esibizione musicale e canora.
Sarebbe auspicabile che i canti favoriscano la partecipazione dell’assemblea e non siano solo occasione di
ascolto.
Il canto dell’Alleluia e del Santo deve essere sempre fatto con la partecipazione dell’assemblea.
Se non lo si ritiene possibile, verrà recitato a voce.
Le musiche i canti devono avere carattere sacro, rispettando le indicazioni diocesane.
Non sono ammessi canti profani, sia pur con tema matrimoniale.
In particolare non è ammesso il canto dell’ “Ave Maria di Schubert”.
I suonatori e l’eventuale coro si dispongono in luogo concordato con il parroco.
INDICAZIONI DIOCESANE
CANTO E MUSICA NELLA CELEBRAZIONE DEL MATRIMONIO
Nell'intento di promuovere uno stile liturgico che rispetti e valorizzi il ruolo del canto e della musica nelle
celebrazioni del Matrimonio, l’Ufficio liturgico offre alcune indicazioni su questo argomento importante e
delicato.
1. Il canto e la musica sono elementi rituali che fanno tutt’uno con la celebrazione liturgica. La servono e la
integrano. Limitarsi a farne solo una specie di colonna sonora significa tradire un'esigenza liturgica
fondamentale.
2. Anche la celebrazione del matrimonio è una celebrazione ecclesiale nel senso che manifesta la Chiesa,
radunandola e rendendola sempre più sacramento del Cristo risorto. Non è un'azione privata degli sposi.
3. Gli sposi, perciò, siano adeguatamente preparati alla celebrazione liturgica del sacramento. Collaboreranno
affinché con la loro presenza, i loro gesti e le loro parole si manifesti il "mistero grande" che si compie in essi e
nell'assemblea convocata.
4. Grande importanza assume la scelta dei canti e della musica: deve servire a favorire l’intima unione
tra tutti i partecipanti. I canti nella scelta siano riconosciuti per questa loro funzione ministeriale. Non servano
solo ad abbellire la celebrazione, ma soprattutto a creare e ad esprimere la comunione tra i presenti.
5.Si raccomanda di dare la priorità assoluta al canto dell’assemblea presente. Pur tenendo conto della sua atipica
composizione, spesso problematica dal punto di vista della “partecipazione attiva, cosciente e responsabile” alla
liturgia, si faccia in modo di garantire almeno i canti rituali essenziali, cioè:
• l'Alleluia al Vangelo,
• il Santo,
• il canto allo spezzare del pane, Agnello di Dio (da non sostituire con un canto sulla pace ).
Qualora si decidesse di cantare il Padre nostro, si abbia cura di scegliere una melodia che rispetti l’integrità di
questa preghiera. Non è lecito sostituirla con delle parafrasi o dei rifacimenti arbitrari, come quella usata sulle
note della famosa canzone “Sound of silence" di P. Simon.
6. Per gli altri momenti o riti in cui è previsto il canto, ossia: inizio, inno di lode, presentazione dei doni e
comunione, nulla vieta che a cantare sia un piccolo coro, non il solista. Si abbia cura di scegliere dei testi adatti
al momento rituale specifico. Si evitino rigorosamente quei canti che appartengono al repertorio canzonettistico
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dei festival, dei film, dei concerti pop o della musica lirica che non sono in alcun, modo legali all'azione liturgica
che si sta compiendo.
7. Qualora in questi momenti la musica fosse limitata al suono dell'organo, si abbia cura di affidare l'incarico a
un organista capace di interpretare non solo i brani musicali, ma anche il momento e il mistero che si celebra.
8. In questa prospettiva non sono adatte e non più proponibili le tradizionali marce nuziali, consunte dall'uso
cinematografico e pubblicitario, che spesso accompagnano l'ingresso degli sposi.
Si è già ricordato che durante la preghiera eucaristica non si suona, per non coprire la voce del celebrante,
ma soprattutto per rispettare il carattere comunitario di questa azione.
9. In linea con la semplicità e la sobrietà che devono caratterizzare le celebrazioni cristiane, si scelgano anche per
il canto e la musica forme espressive adeguate, che rispecchiano la realtà dell'assemblea e non le proprie
possibilità economiche. La celebrazione del matrimonio non è luogo né di esibizione, né di concerto.
Tantomeno deve apparire come una fonte di guadagno per chi fa musica o canta per mestiere.
10. Annotazioni su alcune musiche non liturgiche.
Non sono da eseguire le seguenti melodie per i motivi di seguito espressi:
• Ave Maria di Schubert: ispirala ad un’opera di W. Scott narrante la fuga di due giovani innamorati che,
prima di iniziare la loro convivenza, invocano la Madonna.
• Ave Maria di Gounod: è la rielaborazione di un preludio di J. S. Bach sfruttato da un editore con
l'adattamento del testo all'Ave Maria.
• Sogno di Schumann: questa suonata, prettamente strumentale, è musica da camera.
I brani che seguono sono tratti da opere teatrali con un contesto ben preciso, per cui non possono essere
eseguiti come musica liturgica:
• Vergine degli angeli di Verdi: tratta da "La forza del destino".
• Largo di Haendel: tratto dall’opera "Serse" e rievoca gli amori giovanili del re persiano.
• Marcia nuziale di Wagner: tratto dal dramma lirico “Lohengrin”. E’ il commento musicale all'ingresso
di Elsa Lohengrin nel letto nuziale.
• Ave Maria tratta dall'Otello di Verdi.
INDICAZIONI PER IL FOTOGRAFO
È bello avere un ricordo degno e completo della celebrazione, attraverso un servizio fotografico e/o video
ben fatto.
Al fotografo e ai suoi collaboratori oltre alla loro professionalità, è richiesto un rispetto e un’attenzione
particolare per il carattere sacro della celebrazione.
Si raccomanda in particolare:
di non esagerare nelle fotografie e con il flash;
di rispettare la zona sacra dell’altare e del presbiterio;
di non innalzare piantane o disporre fastidiosi fari;
di evitare fotografie:
ƒ durante la proclamazione delle letture e durante l’omelia;
ƒ durante la consacrazione;
ƒ durante e dopo la comunione;
È opportuno ricordare sempre che la liturgia non è un semplice contenitore di canti e di preghiere pensando che
l’accontentare i gusti e le abitudini giustifichi qualsiasi canto. Nella liturgia si canta e si racconta la vita di Dio e le
sue opere.
Solo in questa prospettiva, anche nella celebrazione del matrimonio, si potrà sperimentare quanto sia
accattivante e attuale l’affermazione n° 6 di “Musicam Sacram”: Non c'è niente di più solenne e di più festoso
nelle sacre celebrazioni di una assemblea che, tutta, esprime con il canto, la sua pietà e la sua fede.
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