CUI06NAS3 DALMASO PF File contabilità Cuoaimpresa 2006

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CUI06NAS3 DALMASO PF File contabilità Cuoaimpresa 2006
Economia Flash
N. 23
Ottobre
2011
Newsletter congiunturale mensile per le aziende associate di Confindustria Vicenza
DALL’ITALIA E DAL MONDO
Frenata globale,
nuove conferme
La frenata globale ha trovato nuove conferme. La
sua intensità non è uniforme. Tra i paesi emergenti
è uno scalare di marcia in Cina e India e prende la
forma di arretramento dell’attività in Brasile. Tra gli
avanzati si traduce in flebile crescita negli Usa e
minaccia di farsi recessione nell’Eurozona.
L’anticipatore OCSE indica che il peggioramento
proseguirà almeno fino alla primavera 2012. Con
andatura a zig-zag il commercio mondiale sta
calando: le valutazioni sugli ordini esteri dicono che
la caduta si accentuerà. In Italia ciò toglierà
supporto all’export, proprio quando la domanda
interna, già debole, risentirà dell’indispensabile e
accelerato abbattimento del deficit pubblico; il
balzo d’agosto di produzione e fatturato è uno
scarto momentaneo dalla tendenza di stasiflessione tracciata dai giudizi sugli ordini e dalle
attese delle imprese manifatturiere; le quali durante
l’estate hanno percepito un netto deterioramento
delle condizioni per investire.
EconomiaFlash - N. 23 Ottobre 2011
Le politiche di bilancio diventano più restrittive nelle
maggiori economie occidentali simultaneamente:
tale coralità ne acuisce l’impatto congiunturale
negativo.
La crisi dei debiti sovrani in Europa sta causando
nuove difficoltà di bilancio e rifinanziamento alle
banche, che reagiscono con un ulteriore giro di vite
sull’erogazione
del
credito;
la
retroazione
sull’economia reale rende più arduo centrare gli
obiettivi di risanamento.
La spirale può essere spezzata attraverso il
cambiamento delle aspettative che solo l’accordo
UE e il rapido approntamento di strumenti adeguati
può imprimere; la soluzione europea non basterà
però a risvegliare l’appetito degli investitori per i
titoli di Stato più penalizzati, senza misure per la
competitività e la crescita nei rispettivi paesi.
La BCE può fare ancora molto sul fronte dei tassi
di interesse (ha più spazi di intervento rispetto alla
FED) e nello stabilizzare i mercati finanziari. I
cambi riequilibrano un po’ i divari negli scenari: giù
l’euro, su dollaro e valute dei BRICS. Prezzi delle
materie prime meno cari ridanno parte del potere
d’acquisto a consumatori e aziende.
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IL COMMENTO di Mario Deaglio
Confindustria e Fiat, due motori entrambi necessari
per far ripartire il paese
Le economie dei paesi avanzati rallentano, in tutta Europa le manovre per aggiustare i
bilanci pubblici rovinano la crescita. Per l’Italia l’encefalogramma è piatto, il debito
declassato, la ripresa un sogno svanito, almeno per il momento.
Che fare? C’è la ricetta Fiat che, appoggiandosi a un articolo della recente manovra,
rivendica flessibilità in cambio di grandi investimenti a prezzo di scontri sindacali.
Togliere produzioni dalla Polonia, dove il lavoro costa 400 euro al mese - o meno - per
portarlo nel Mezzogiorno, dove costa tre volte tanto, è un atto di coraggio. Nella
convinzione che il sindacato e la politica poi seguiranno, i posti di lavoro si creeranno e
alla fine le nuove auto saranno vendute in grande quantità.
La ricetta di Confindustria e delle altre organizzazioni che rappresentano le parti sociali
è più generale: coinvolgimento “morbido” del sindacato senza rotture e forzature,
dialogo con la politica, tentativo di convincere il Paese a guardare alle proprie imprese
con occhi nuovi: meno imposte, meno strozzature, una ripresa che partirà più
lentamente e vorrebbe andar lontano.
Tra Fiat e Confindustria in realtà non c’è contrapposizione frontale, anche se l’impresa
torinese ha lasciato l’organizzazione nazionale. C’è una differenza di enfasi, di
orizzonti, di tempi. L’importante è che Fiat e Confindustria, nei loro diversi ambiti,
possano funzionare come due motori, ambedue necessari a far ripartire il Paese.
Altrimenti per noi c’è il vero declassamento, quello di un’Italia che potrebbe ritrovarsi
fuori dal club delle economie veramente avanzate.
EconomiaFlash - N. 23 Ottobre 2011
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