Che fare se l`FNA risulta negativo in massa pancreatica?
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Che fare se l`FNA risulta negativo in massa pancreatica?
CfS Che Fare Se... Che fare se l’FNA risulta negativo in massa pancreatica? Carlo Fabbri, Giulia Gibiino, Adele Fornelli* problema clinico Consideriamo il caso di una donna di 76 anni con riscontro TC occasionale di una massa pancreatica da sottoporre ad EUS-FNA. Alla valutazione EUS si osserva un parenchima pancreatico disomogeneo con aree sospette, sottoposte ad FNA. Il prelievo, tuttavia, risulta inadeguato. La paziente è asintomatica, ha esami bioumorali, inclusi gli oncomarkers, nella norma. Alla valutazione multidisciplinare si discute la possibilità di ripetere l’agoaspirato. Alla seconda FNA viene posta diagnosi di adenocarcinoma pancreatico duttale con aspetti cistico-papillari. L’esecuzione di Fine Needle Tissue Acquisition (FNA) in corso di EUS è considerata la tecnica più efficace e sicura nella diagnosi delle masse pancreatiche. La sensibilità riportata in letteratura è di circa l’85% con una specificità superiore al 95% (1). Tuttavia sappiamo come per conseguire procedure così performanti si rende necessario un elevato expertise sia endoscopico che citoistologico. Nella pratica quotidiana il riscontro di una FNA con risultato inadeguato varia dal 5-20% e ciò sostanzia la criticità rispetto alla gestione clinica di questi pazienti. Prima di entrare nella disamina di questa problematica, occorre riportare la classificazione comunemente adottata dai patologi rispetto alla qualità degli agoaspirati: • inadeguato/non diagnostico. In tale definizione vengono inclusi: • sospetto per malignità: casi nei quali la diagnosi di malignità non può essere posta con certezza a causa della bassa cellularità e artefatti tecnici o discordanza clinico-radiologica; • malignità: (quando disponibile, la diagnosi specifica dovrebbe essere espressa come: adenocarcinoma duttale, tumore neuroendocrino, o adenocarcinoma non duttale). Ad oggi non esistono propriamente criteri di cellularità minima per definire un preparato citologico di materiale pancreatico adeguato o meno, a differenza di altri organi come ad esempio per la tiroide. L’adeguatezza è quindi Figura 1 Preparato inadeguato per presenza di materiale ematico in eccesso • casi interamente costituiti da sangue o così coagulati che le cellule non sono affatto visibili • la mancanza di cellule • vetrini tecnicamente impossibili da valutare (striscio scarso, fissazione in ritardo) (Figure 1-2-3). • negativo per malignità; • atipia/ indeterminato: campioni nei quali atipia è lieve e limitata a poche cellule e non può essere distinta da cambiamenti cellulari reattivi in corso di reazioni flogistiche (ad es. in corso di pancreatite); UOSD Gastroenterologia OB e Area Metropolitana di Bologna *UO Anatomia Patologica, Ospedale Maggiore, AUSL Bologna Giorn Ital End Dig 2015;38:213-216 DIMENSIONE DEL PROBLEMA 213 Figura 2 Preparato inadeguato perché mal strisciato Figura 3 Vetrino inadeguato perché fissato in ritardo definita dal patologo caso per caso e dipende da vari fattori (2). Un FNA inadeguato può verificarsi anche nelle mani di un ecoendoscopista esperto e più frequentemente si riscontra per ragioni intrinseche al parenchima target come nel caso di prelievo di neoplasia insorta nel contesto di una pancreatite cronica, per ragioni squisitamente tecniche come nel caso di lesioni posizionate a livello del processo uncinato o quando il preparato citologico per se è di non univoca interpretazione. 214 ESISTE L'FNA OTTIMALE? L’introduzione dell’EUS-FNA negli anni 90 ha successivamente prodotto un crescente aumento dell’impiego di questa metodica riportando dati di accuratezza molto promettenti e affermati sia in metanalisi già datate che in più recenti. In realtà, la riproducibilità di questi dati nella pratica quotidiana è minata da vari fattori tra cui in primis la casistica del centro che eroga le prestazioni, lo skilness dell’endoscopista e del patologo (4). A oggi non sono scandite le variabili che consentono un prelievo ottimale. Ci sono diversi step che ne influenzano l’accuratezza diagnostica quali la localizzazione e la dimensione della massa, l’uso di differenti aghi e metodi di aspirazione, il numero di passaggi, presenza o assenza del citopatologo in sala (così da consentire la Rapid on-site Evaluation, ROSE), bisogno di preparato istologico quando il citologico è indeterminato o insufficiente e infine l’esperienza dell’endoscopista che effettua la procedura. In particolare, l’impatto della dimensione dell’ago sull’accuratezza diagnostica dell’EUS-FNA è ancora molto controversa. L’agoaspirato, ad oggi può essere ottenuto con aghi da 25G, 22G o 19G. In molti studi è stata paragonata la performance del 22G e 25G senza riscontrare palpabili differenze (6) (Tabella 1). Tema affascinante è l’ottenimento di un vero e proprio frustolo bioptico e gli aghi da 19G sia standard che fenestrati possono, in mani esperte, fornire buoni risultati in più del 90% dei casi, escludendo il prelievo per via transduodenale, date le difficoltà tecniche (7). Nonostante alcune proposte, un vademecum costantemente applicabile rispetto alla scelta del tipo di ago non è ancora precisamente stabilito. Anche la tecnica specifica impiegata nell’effettuare l’agoaspirazione è oggetto di dibattito in letteratura. Sono state proposte diverse tecniche tutte valide ma nessuna si è ancora rivelata la migliore. Un primo utile accorgimento può essere l’impiego della cosiddetta “fanning technique”, ovvero il campionamento di diverse aree all’interno della lesione in ogni passaggio, così da raggiungere la periferia della massa. La tecnica “slow-pull” prevede acquisizione del tessuto retraendo lo stiletto in maniera lenta e continuativa, così da instaurare la pressione negativa di aspirazione mentre l’operatore effettua i classici movimenti con l’ago all’interno della lesione (“back and forth movements”). Una modalità ancora più recente, infine, è la “wet suction technique”: si rimuove lo stiletto e si posiziona al suo posto una siringa contenente soluzione fisiologica, irriganto preventivamente tutto il canale dell’ago. Solo una volta inserito l’ago nella lesione si sostituisce questa siringa con una usuale a pressione negativa. Tipologia di studio Aghi utilizzati Adeguatezza della diagnosi citologica Yusuf et al 2009 302 (massa pancreatica) 540 (massa pancreatica) Retrospettivo 25G 22G 84% (Sensitivo) 92% (Sensitivo) Sakamoto et al 2009 24 (massa pancreatica) Prospettico 25G 22G 19G trucut 91.5% 79.7% 51.4 43 miscellanea Prospettico 25G 22G 81% 76% 12 (11 massa pancreatica) Randomizzato 25G 22G Nessuna differenza Suddiqui et al 2009 67 (massa pancreatica) 64 (massa pancreatica) Randomizzato 25G 22G 95% 87% Fabbri et al 2011 50 (massa pancreatica) Randomizzato 25G 22G 94% 86% Camellini et al 2011 63 miscellanea 64 miscellanea Randomizzato 25G 22G 87% 89% Kida et al 2011 47 miscellanea Prospettico 25G 22G 75% 66% 135 (59 pancreas) Prospettico 25G 22G 89% 90% 60 (massa pancreatica) 57 (massa pancreatica) Randomizzato 19G 22G 84% 78% 35 (linfonodo mediastinico) 22 (massa polmonare) Prospettico 19G 22G 96% 92% Imazu et al 2009 Lee et al 2009 Vilmann et al 2013 Song et al 2010 Songur et al 2011 In caso di aghi di calibro da 19G, il materiale è inteIl precedente impatto della colonna idrostatica sembra ramente destinato al citoblocco. In realtà nella pratica consentire una maggiore cellularità senza significativa quotidiana la maggior parte del materiale viene prevadifferenza nel rischio emorragico rispetto alla tecnica lentemente destinata al citoblocco. Strisciare il materiastandard. In sintesi non esiste una tecnica di FNA ottile è per lo più un accorgimento utile per capire istantamale ma ottimizzabile. neamente cosa è stato aspirato e quindi eventualmente La presenza del patologo in sala costituisce un imcambiare strategia. portante elemento in grado di aumentare la sensibilità dell’FNA, limitare il numero di passaggi e ridurre anche il numero di Figura 4 Adenocarcinoma duttale infiltrante diagnosticato dopo adeguato allestimento campioni inadeguati; in realtà è fon di citoblocco (immagine a piccolo e maggior ingrandimento M.O.) damentale disporre di un patologo dedicato allo studio delle neoplasie pancreatiche e in particolare delle forme solide. Se non è possibile garantire la ROSE al momento dell’FNA, allora è suggerito da linee guida eseguire almeno 5 passaggi sulla sospetta massa. La preparazione dell’agoaspirato va effettuata con opportuni accorgimenti: l’agoaspirato di lesioni solide ottenuto con aghi piccoli (22G e 25G) andrebbe per la maggior parte destinato allo striscio mentre il materiale che resta nell’ago andrebbe raccolto in provetta contenente formalina per l’allestimento del citoblocco (Figura 4). che fare se... Nr. di Pazienti Autore Giorn Ital End Dig 2015;38:213-216 Tabella 1 Dati riportati dalle metanalisi su adeguatezza della diagnosi citologica nell’impiego di aghi di differente diametro a confronto 215 Take home message • FNA inconclusivo è riportato nel 5-20% dei casi di massa pancreatica QUANDO È NECESSARIO RIPETERE L'FNA? Il ruolo diagnostico dell’EUS-FNA di masse pancreatiche è in costante aumento, ma manca una strategia clinica condivisa per la gestione di pazienti con sospetta neoplasia pancreatica e riscontro di EUS-FNA inconclusivo. Prima di tutto sarebbe sia opportuno che auspicabile come prassi comune un confronto tra patologi anche di centri differenti per verificare all’unanimità la reale inadeguatezza del prelievo. Qualora il dato sia confermato tale, ovvero inconclusivo, si impone una riflessione multiprofessionale al fine di valutare le diverse opzioni diagnostiche. Lo spettro di soluzioni possibili è vario, dalla chirurgia esplorativa alla biopsia TC-guidata oppure ripetizione di EUS-FNA con timing differenziato in funzione della forza del sospetto (7). I dati in letteratura dimostrano che ripetere l’FNA in questi casi ha impatto positivo su oltre la metà dei pazienti (8) e in particolare è fortemente suggerita per casi quali il sospetto di metastasi, linfoma o la pancreatite autoimmune, ovvero i casi in cui il rischio legato alla ripetizione dell’FNA è inferiore al rischio di una diagnosi non corretta. Una questione aperta di notevole interesse scientifico è il reperimento di un “core” di tessuto, specie per casi in cui l’orientamento diagnostico dipende dalla visualizzazione non citologica ma architetturale del tessuto in esame. È verosimile che tali speculazioni siano di minore interesse per i patologi che in realtà hanno un chiaro senso comune di cosa significa il core (3), ovvero la presenza di epitelio e stroma da cui sia interpretabile l’architettura del tessuto. Essendo tuttavia necessario un criterio dimensionale, il nostro gruppo ha suggerito che misuri almeno 550 µ di lunghezza, valore corrispondente al diametro di un microscopio ad alta definizione (5). Un buon campione determina anche la possibilità di impiegare alcune metodiche ancillari di biologia molecolare (studi di ibridazione in situ per gene KRas o la ricerca del gene della β-catenina), così come tecniche di immunoistochimica. Approfondimenti di tale livello possono consentire la diagnosi differenziale e allo stesso tempo fornire informazioni guida per il management terapeutico. TISSUE IS THE ISSUE - IL TESSUTO AL CENTRO DELL'ATTENZIONE Il continuo dialogo multiprofessionale e, in particolare tra endoscopista e citopatologo, incrementa la percentuale di prelievo adeguato nella prima sessione di FNA. Per di più, il recente sviluppo di potenziamento delle immagini ecoendoscopiche con l’impiego di mezzo di contrasto ed elastografia mira a una definizione sempre più precisa del tessuto da sottoporre ad agoaspirato. 216 • Il primo provvedimento da prendere in questi casi sarebbe il confronto tra diversi patologi per inquadrare l’effettiva inadeguatezza di un FNA. Se fortemente sospetto, è consigliato ripetere la procedura considerando accorgimenti tecnici tali da favorire un inquadramento diagnostico ottimale da parte del citopatologo. Prevedere, ove possibile, l’allestimento e la lettura dei vetrini in stanza per la valutazione della adeguatezza • L’accuratezza diagnostica dell’EUS-FNA dipende complessivamente dalla stretta collaborazione tra endoscopista e citopatologo. Ottenere un campione adeguato è centrale e andrebbe ricercato alla prima procedura che si effettua sulla massa sospetta Uno strumento potenziabile è l’alleanza tra patologi di centri diversi. In prossimo futuro è auspicabile che la tecnologia dedicata, come ad esempio la tele patologia, possa ridurre la quota di risultati inconclusivi. Il grande miglioramento nella diagnostica delle masse pancreatiche pone oggi il problema tangibile di FNA inconclusivo, ma la migliore via per evitare che ciò avvenga è mettere in atto tutte le abilità che consentano di effettuare un buon prelievo alla prima procedura. Corrispondenza CARLO FABBRI UOSD Gastroenterologia OB e Area Metropolitana AUSL Bologna - Ospedale Maggiore L.go Nigrisoli, 2- 40133 Bologna Tel. + 39 051 6478282 Fax + 39 051 6478145 E-mail: [email protected] Bibliografia essenziale 1.Hewitt MJ, McPhail MJ, Possamai L, Dhar A et al. EUS-guided FNA for diagnosis of solid pancreatic neoplasms: a meta-analysis. Gastrointest Endosc 2012;75:319-31. 2.Chhieng DC, Stelow EB, Pancreatic Cytopathology. Springer ed 2007 3.Petrone MC, Poley JW, Bonzini M, Testoni PA et al. 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