Scheda analisi dei bisogni - ic san giorgio di mantova
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Scheda analisi dei bisogni - ic san giorgio di mantova
FASE 1: ANALISI DEI BISOGNI Definizione del bisogno Parole chiave (o eventuale revisione): “verso una didattica innovativa per alunni e docenti Descrizione del bisogno: Nella classe 1 D sono presenti diversi alunni che presentano tempi brevi di attenzione, difficoltà di ascolto e casi di DSA. Inoltre vi sono alunni stranieri con scarse competenze linguistiche. Output desiderato (descrizione sintetica degli esiti dell’azione, come risoluzione all’istanza): Migliorare la capacità di ascolto degli alunni Aumentare la capacità di attenzione degli alunni Facilitare l’apprendimento degli alunni Diversificare l’offerta formativa Aumentare le capacità di intervento dei Docenti Livello di condivisione del bisogno su cui si intende agire: - portato e sentito da me - portato e sentito da alcuni docenti del c.d.c X portato e sentito da tutto il c.d.c. - portato e sentito anche da alcuni docenti di altre classi giustifica e commenta il livello di condivisione Il CdC condivide la necessità di far fronte ai bisogni della classe adottando strategie che consentano di migliorare il processo di apprendimento e integrazione Come il bisogno è visto dagli studenti? - Non se lo pongono - Lo vivono come forma di disagio solo i diretti interessati - Lo vivono in molti Chi lo vive richiede un intervento? Che tipo di intervento? ….. Come è visto il bisogno dai genitori? - Non se lo pongono - Lo vivono solo i diretti interessati - Lo vivono in molti Chi lo vive richiede un intervento? Che tipo di intervento? ….. Ruolo della tecnologia nella situazione attuale del bisogno (non considerare l’intervento che intendete fare né le tecnologie che si intendono inserire, ma rimanere sullo stato attuale) Attualmente nella classe è installata una Lim. Rappresenta uno strumento già integrato nella pratica didattica che consente di offrire ai docenti uno strumento efficace di comunicazione e agli alunni un’opportunità per interagire nella costruzione del proprio percorso formativo. Su quali aspetti la tecnologia potrebbe essere un valore aggiunto? (…attenzione agli aspetti metodologici…) La tecnologia potrebbe rappresentare un valore aggiunto per diversi aspetti: 1. Consente di avvicinare lo stile comunicativo dei docenti allo stile di apprendimento degli alunni (i cosiddetti nativi digitali) 2. Permette di accedere a risorse on line per poter ampliare l’offerta formativa 3. Consente di introdurre facilitatori e strumenti di compensazione per alunni con DSA e dislessia 4. Consente di ampliare e diversificare gli strumenti didattici a disposizione dei docenti 5. Migliora l’interazione e la collaborazione 6. Riduce le distanze (possibilità di offrire contenuti digitali fruibili anche a distanza) analisi del contesto a. Analisi degli attori attori coinvolti (si riportano esempi tra parentesi, adattare le voci degli attori al proprio contesto) Livello di coinvolgimento Descrizione (in rapporto al bisogno considerato) Competenze tecnologiche (frequenza d’uso e abitudini) Intero Gruppo classe (..studenti stranieri…) (…studenti con basso rendimento…) a.Destinatari dell’intervento b.partecipanti diretti all’azione c.partecipanti indiretti all’azione (con ruolo secondario ma il cui intervento è necessario) d.attori presenti nel contesto che possono influenzarlo indirettamente a.Destinatari dell’intervento b.partecipanti diretti all’azione c.partecipanti indiretti all’azione d.attori presenti nel contesto che possono influenzarlo indirettamente a.Destinatari dell’intervento b.partecipanti diretti all’azione c.partecipanti indiretti all’azione d.attori presenti nel contesto che possono influenzarlo indirettamente (….etc…) (…famiglie…) b. Analisi delle infrastrutture coinvolte Spazio a disposizione del progetto Classe Dotazione (considerare tutto es. n. di banchi e caratteristiche. La descrizione della tecnologia va lasciata alla seguente tabella c) 26 banchi Locazione Attori che lo abitano generalmente Alunni della classe 1D Scuola (altri spazi a dispozione del progetto…) Laboratorio informatica Aula multimediale Centro Risorse territoriale per l’handicap Analisi delle tecnologie già presenti Tecnologia Proprietà (specificare chi è il proprietario della tecnologia disponibile) Descrizione A chi è accessibile (considerando anche quante ce ne sono a disposizione) Possibilità e modalità di connessione a internet o ad altre tecnologie (es. bluetooth..) LIM Paper show a.scuola b.insegnanti c.studenti d….. a.scuola b.insegnanti c.studenti d….. a.scuola b.insegnanti c.studenti d….. d. La flessibilità tempo-spazio Spazio Vi sono altre risorsespazi che possono essere prese in considerazione? Tempo- scuola Margini di manovra sui tempi 30 ore settimanali FASE 2 - CORNICE DI PROGETTO a. Finalità generali b. Definizione degli obiettivi c. Metodologia d. Pianificazione delle azioni: - cosa si fa - chi lo fa - chi fa cosa Output: piano progettuale Timing : 2.a Cornice progettuale La descrizione dell’idea di base, che prevede: 1. Definizione delle finalità generali e degli obiettivi specifici 2. Scelta dei metodi e delle risorse implicate Finalità generali Definizione sintetica, concisa e chiara del/i fine/i ultimo del progetto Obiettivi specifici Definizione sintetica, concisa e chiara dei singoli sottobiettivi che ne permetteranno il raggiungimento Metodologia Descrizione sintetica dei metodi operativi (che permetteranno in seguito di definire in modo specifico le diverse fasi) es.: learning-by-doing, la scrittura collaborativa, la didattica meta cognitiva, il problem-solving ecc. a. Ruolo della Teconologia Riflettere sul sistema dei codici b. Riflettere sugli usi possibili della tecnologia (individuale versus collaborativo; rappresentativo-trasmissivo versus costruttivo; presenza vs distanza; …) c. Riflettere su caratteristiche e funzionalità dei contenuti digitali in relazione agli altri contenuti e agli altri supporti 2.b Definizione delle risorse La pianificazione è suddivisa in 3 step: Chiarire cosa si deve fare(cosa si fa?) Si tratta di definire i diversi step del lavoro, cercando di capire in modo piuttosto approfondito cosa comporta ogni fase. Se vengono identificate delle sottofasi esplicitarle: evitando di mantenere le “macro-fasi” sarà più facile capire bene come suddividere il lavoro e monitorarlo Chiarire quali sono gli attori (chi lo fa?) Qui si tratta di capire in modo dettagliato di quali e quante risorse umane bisogna disporre per realizzare il progetto (singola insegnante, più insegnanti, tutor, altri esperti …). Assegnare i compiti agli attori (chi fa che cosa?) Una volta definito le fasi e gli attori, si assegnano ad ogni fase le risorse umane necessarie per attualizzarle. Nel farlo non tenere conto del tempo di realizzazione ma delle competenze dei singoli.