Area Ex Junghans alla Giudecca

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Area Ex Junghans alla Giudecca
Urbanistica, Paesaggio e Territorio
Area Ex Junghans alla Giudecca
Inviato da luisa
venerdì 27 giugno 2008
Ultimo aggiornamento giovedì 06 marzo 2014
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[title]Area Ex Junghans alla Giudecca[/title]
[autore][/autore]
[progettista]Cino Zucchi[/progettista]
[anno_proj]1995[/anno_proj]
[anno_real]2003[/anno_real]
[paese]ITALY[/paese]
[local][/local]
[commit]“Judeca Nova” società costruita da alcune imprese di costruzione veneziane e romane[/commit]
[sogg_prom][/sogg_prom]
[strum_urba]PRG[/strum_urba]
[popolaz_insediata]~ 2000 abitanti[/popolaz_insediata]
[superficie_territoriale][/superficie_territoriale]
[su]12.195[/su]
[sf]21.800[/sf]
[scr]10.742[/scr]
[sup_strade]4.021[/sup_strade]
[sup_parcheg_pubblici][/sup_parcheg_pubblici]
[sup_servizi_pubblici]1.499[/sup_servizi_pubblici]
[sup_verde_pubblico_attrez]4.200[/sup_verde_pubblico_attrez]
[numero_alloggi][/numero_alloggi]
[sup_attivita_comm]3.220[/sup_attivita_comm]
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[sup_attivita_art_ind][/sup_attivita_art_ind]
[desc_generale]DESCRIZIONE La Giudecca è un insieme di isole collegate tra loro poste a sud del centro storico di
Venezia. Si affaccia sull'omonimo canale - il canale della Giudecca. La trasformazione della realtà veneziana
“necessita di tecniche progettuali articolate, che sappiano stabilire chiari obiettivi generali e al contempo attivare
comportamenti pragmatici, flessibili, circostanziati”; queste parole scritte da Cino Zucchi in occasione della
presentazione dei progetti per l’area dell’ex Junghans, sono la gestione di una lunga e complessa
operazione progettuale che ha visto coinvolti più attori,in particolare il comune e la società privata Judeca Nova spa. Il
complesso di edifici che oggi possiamo visitare, in parte già occupato, è il frutto di un concorso a inviti, indetto nel 1995 da
un operatore privato in collaborazione con il Comune di Venezia, di cui è risultato vincitore Cino Zucchi. Parte dei nuovi
alloggi è destinata a edilizia convenzionata; una parte a residenza universitaria ed una parte è in vendita. Il progetto si
caratterizza per la sensibilità nei confronti dei caratteri del luogo e l’intelligenza nella riedificazione degli spazi
pubblici mediante un’ attenta graduazione di interventi che vanno dalla trasformazione totale alla semplice
“ricucitura”. Il piano riprende le trame del tessuto esistente, in una intelligente operazione di chirurgia
microurbanistica che diluisce la presenza dei nuovi edifici nella rete dei percorsi esistenti, estendendola e rafforzandola
attraverso nuove aperture e collegamenti. Parte degli edifici industriali è stata così mantenuta, tagliata, trasformata, o
sostituita da altri edifici che insistono sullo stesso ordine. Verso sud, invece, nulla resta della precedente struttura
industriale, sostituita da quattro edifici in linea. Il nuovo campo e il nuovo canale, rivolti verso la laguna, offrono una
visione inedita e rendono accessibile un paesaggio fino a oggi poco apprezzato La diversità visiva dei paesaggi delle due
rive ne è in qualche modo il risultato e l’esemplificazione. La linea ininterrotta delle fondamenta sul canale regge
una struttura di grandi spazi “interni” dove l’originaria destinazione a giardini è stata nel tempo
sostituita da altre funzioni. Molti interventi di questo secolo hanno così generato sistemi morfologici
“limitati” confermando la struttura a grandi recinti che caratterizza storicamente la formazione del territorio
della Giudecca verso la Laguna. Ma se il carattere chiuso della maglia veneziana appare ancora uno dei grandi cimenti
per l’architettura moderna che si confronti con la forma urbana di questa città, è pur vero che le trasformazioni di
varia natura che toccano e toccheranno la Giudecca ci costringono a riflettere su alcuni temi generali propri
dell’isola: il rapporto con Venezia e con il paesaggio lagunare, i percorsi, le grandi dimensioni delle enclaves,
nella loro natura funzionale peraltro molto varia, che alterna complessi conventuali, giardini, edilizia residenziale di
questo secolo. Un disegno implica tuttavia la visione di un paesaggio, di uno scenario che farà da sfondo ai nuovi e
antichi modi di vivere la città nelle sue magnifiche e variegate forme. È questo il tema centrale dell’intervento, che
da una parte propone una correzione ed estensione del tessuto urbano, dall’altra insiste nella ricerca di un
particolare carattere per ciascun edificio, tra ambientalismo, townscape e pittoresco. Si è operato pertanto su diversi
piani integrati, all'interno dei quali hanno trovato luogo oltre alle opere di urbanizzazione primaria anche la realizzazione
di spazi collettivi, allo scopo di aumentare la dotazione di servizi dell'area. Particolare attenzione è stata posta alla
realizzazione della cosiddetta “città pubblica”, ovvero delle opere di completamento degli spazi pubblici e a
verde, con la realizzazione di percorsi lastricati, delle sistemazione delle rive e della realizzazione di un nuovo canale,
oltre alle reti di sottoservizi e al sistema della rete di illuminazione pubblica. L’impianto morfologico del progetto
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tenta di dare forma più generale sulla presenza della Giudecca di due scale eterogenee: quella del tessuto compatto a
nord dell’isola, caratterizzato dall’andamento di insulae allungate in direzione Nord-Sud, con la fitta
presenza di giardini inclusi di piccola scala ;e quella dei complessi conventuali e delle loro trasformazioni ottocentesche,
comprese la loro demolizione o riforma totale in senso produttivo. Tutto questo è affrontato cercando di cogliere quella
sorta di reciprocità, od oscillazione, che a Venezia sembra costantemente avvenire tra edilizia e paesaggio. Da una parte
la ricorrenza di dimensioni, di dettagli, di soluzioni tipologiche e distributive ricorrenti, sicure, che formano nel complesso
la irriducibile unicità del tessuto veneziano; dall’altra, il continuo confondersi dei monumenti con la geografia, in
quello straordinario landscape artificiale rappresentato dalla Laguna. Il recinto della ex Junghans viene così riconnesso al
tessuto urbano attestato sul margine settentrionale della Giudecca grazie ad un percorso lungo li bordo orientale
dell’isola e a un asse di penetrazione proveniente da nord che, attraversando l’edificio A2-A3 raggiunge la
nuova piazza allungata definita da un basso muro di mattoni della scuola e dall’edificio E1 parallelo alla darsena
di progetto. E’ stato affidato a Cino Zucchi l’incarico di progettare cinque blocchi residenziali nuovi (D-B-E1G1-G2) e di ristrutturare la costruzione industriale (A2-A3).( Vedi immagine pag 4) Il tessuto di insule a Ovest riprende
l’andamento Nord-Sud dell’edilizia della Giudecca, creando una serie di calli aperte verso il
mare.[/desc_generale]
[riferimenti_bibliografici]www.zucchiarchitetti.com/zucchiarchitetti/progetti/pianiurbanistici/venezia/schedatesto.html
www.demaniore.com/opencms/opencms/demanioRe/homePageSezione/magazine/progetti
www.dellapuppa.it/articoli/2006/polis_129.pdf www.comune.venezia.it/ineuropaenelmondo
www.comune.venezia.it/apriamoimuri Casabella 665 anno 1999 Casabella 629 anno 1995 [/riferimenti_bibliografici]
[urbanistica]L’isola della Giudecca, alle porte di Venezia, è caratterizzata dalla presenza di due distinte realtà urbanistiche:
la parte nord si compone di un tessuto urbano molto denso, tipico del resto della città, mentre a sud, a fare da cornice alla
laguna, troviamo l’area industriale con gli edifici della ex Junghans. Il nuovo complesso si posiziona al centro dell’isola,
assumendo connotazioni diverse man mano che ci si avvicina al perimetro. Verso nord riprende le trame del tessuto
storico, con una straordinaria operazione di “chirurgia microurbanistica” che da luogo ad un’impercettibile commistione tra
vecchio e nuovo, ancor più rafforzata dall’apertura di nuovi scorci visuali e nuovi collegamenti: una nuova piazza, bordata
dal giardino delle scuole esistenti, accompagna la visuale verso sud, mentre un nuovo canale collega Rio di Ponte
Longo alla Laguna. Una intelligente operazione che diluisce la presenza dei nuovi edifici nella rete dei percorsi esistenti,
estendendola e rafforzandola attraverso nuove aperture e collegamenti. Parte degli edifici industriali è stata così
mantenuta, tagliata e trasformata, o sostituita, da altri edifici.Verso sud, invece, nulla resta della precedente struttura
industriale, sostituita da quattro edifici in linea. Il nuovo campo e il nuovo canale, rivolti verso la laguna, offrono una
visione inedita e rendono accessibile un paesaggio fino a oggi poco apprezzato.Nella zona sud-orientale dell'isola, due
adiacenti aree un tempo adibite a fonderia e deposito, sono state trasformate in complessi residenziali privati,
caratterizzati dalla presenza di una vasta area verde comune e da piccoli cortili privati[/urbanistica]
[edilizia]Vi sono edifici in linea ripresi grazie alla risistemazione delle vecchie fabbriche della Junghans.A Cino Zucchi è
riservata la progettazione di cinque degli edifici previsti dal masterplan. Il più rappresentativo dei cinque, soprattutto per
quanto riguarda le ricerche effettuate dal progettista, è l’edificio D, che appare, nella sua estrema modernità, un edificio
assolutamente tradizionale e perfettamente affine allo stile veneziano, senza però rivelare inflessioni di carattere
nostalgico. Dal punto di vista costruttivo-architettonico si tratta di un volume unico, articolato su quattro livelli serviti da un
unico vano scala al centro che distribuisce quattro appartamenti per piano. Il manufatto si presenta come una sorta di
cubo, la cui massa è sapientemente alleggerita da logge incassate per garantire il dialogo con l’esterno, e da aperture di
differenti dimensioni a seconda che si tratti di finestre per l’illuminazione degli ambienti principali o di servizio. Una
romantica corte trapezia in marmorino bianco chiusa su tre lati si apre sull’originaria ciminiera, unico elemento
volutamente conservato a testimonianza della passata destinazione industriale del sito, e porta dallo spazio pubblico
all’ingresso. Un secondo intervento riguarda la ristrutturazione del fabbricato industriale A2 – A3, che, ubicato di fronte alla
corte trapezia dell’edificio D, ne condivide la visuale sulla vecchia ciminiera. L’edificio B è il frutto della ricostruzione
integrale di un piccolo corpo esistente a ridosso del canale. Il nuovo volume riprende la sagoma della testata
prospiciente al canale. Anche in questo caso le logge, con i caratteristici scuri a libretto, evidenziano la volontà progettuale
di Zucchi di non perdere mai il contatto con il contesto architettonico-pittorico della città. I corpi gemelli dell’edificio G1-G2,
l’unico dei cinque interventi che si arricchisce di un giardino comune di pertinenza, bordato verso il canale da un alto
muro. La separazione dei due corpi di fabbrica, disposti a L su due lati del giardino, apre un interessante scorcio visivo
verso la laguna. L’ultimo dei cinque lotti, tra la nuova piazza e il nuovo canale, è occupato dall’edificio E1, caratterizzato
da un portico che si sviluppa su tutta la sua lunghezza. La facciata che dà sulla piazza è finita con lastroni di pietra di
diverso colore e tessitura, alla cui sommità presenta un aggetto che, insieme al portico inquadrano la visuale verso la
laguna e fanno da quinta scenica alla piazza.[/edilizia]
[infrastrutture]Il piano riprende le trame del tessuto esistente, in una intelligente operazione di chirurgia microurbanistica
che diluisce la presenza dei nuovi edifici nella rete dei percorsi esistenti, estendendola e rafforzandola attraverso nuove
aperture e collegamenti.Quattro sono le fermate di vaporetto dalla stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia, per
arrivare fino alla Giudecca, all’attracco Palanca. Da piazzale Roma, per chi arrivasse a Venezia in automobile, si segue lo
stesso percorso. Dall’aeroporto basta raggiungere piazzale Roma, e poi imbarcarsi sulla stessa linea di
vaporetto.[/infrastrutture]
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