scheda progetto per l`impiego di volontari in servizio civile in italia
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scheda progetto per l`impiego di volontari in servizio civile in italia
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Casa Generalizie della Pia Società Torinese di San Giuseppe La Congregazione religiosa dei GIUSEPPINI del MURIALDO ha tre caratteristiche ben definite: y il Carisma: Una spiritualità contrassegnata da san Giuseppe, da cui i Giuseppini prendono il nome e il modello di vita, in un tipico stile di famiglia, di umiltà e carità. Con la loro vocazione desiderano dare una risposta concreta, di fede e di amore, all’Amore personale e infinito di Dio. y la Missione: Una missione educativa a favore dei giovani, ai quali si rivolgono come “amici, fratelli e padri”. Offrono con le loro opere ed attività una casa e una famiglia a chi ne ha bisogno, una possibilità di studio e di formazione al lavoro, un centro di evangelizzazione e di vita cristiana. y la Presenza: centinaia di religiosi in varie parti del mondo e con loro una più estesa Famiglia di laici e altri consacrati, giovani e adulti, collaboratori e amici. E’ il medesimo ideale spirituale e apostolico che unisce e che, nel nome del Patrono e del Fondatore, continua nel tempo e nello spazio Sede di realizzazione del progetto: Istituto Beata Vergine Assunta, corso Italia n° 1, 98070 Acquedolci (ME). NZ00137 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: NAZIONALE CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: CRESCERE INSIEME 5 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: EDUCAZIONE e PROMOZIONE CULTURALE Area di intervento: Centri di aggregazione Codice: E01. 2^ 6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: La descrizione del contesto territoriale attuale (situazione di partenza) che segue è tratta dalle analisi effettuate nell’anno 2004 dall’equipe di lavoro del Piano dio Zona del distretto Socio-Sanitario 31 di S. Agata Militello. Acquedolci è un paese situato ai piedi dei monti Nebrodi sulla costa tirrenica della provincia di Messina, ed a circa 120 Km da Palermo. Fa parte del distretto socio-sanitario 31 di Sant’Agata M.llo per una popolazione complessiva di 77.284 abitanti, con una popolazione attiva (15-64 anni) pari a 49.279 unità, 19.530 anziani e 38.369 famiglie. Si rileva che gli stranieri residenti sono 457 e risultano distribuiti in quasi tutti i comuni del Distretto anche se si denota la presenza massiccia di immigrati non regolari, provenienti da paesi extracomunitari (nord Africa) Tra i 18 Comuni del Distretto si registra un generalizzato e costante spopolamento di quelli montano-collinari (38.379 abitanti in 13 comuni), a vantaggio di quelli costieri (38.905 abitanti in 5 comuni). Il fenomeno è da ricondurre alla ricerca da parte del cittadino di una condizione di stato di benessere che trova una prima risposta nei comuni dove lo sviluppo socio-economico e dei servizi sembra aver raggiunto livelli più significativi. Abitanti per comune 14000 Acquedolci 12000 S.Agata Militello 10000 8000 Torrenona 6000 Caprileoe 4000 2000 0 Capo d'Orlando comuni costieri, totale 38.905 abitanti Alcara Li Fus i 8000 Caronia 7000 Cas tell'Um berto Frazzanò 6000 Galati Mam . 5000 Longi 4000 Militello Ros m arino 3000 Mirto Nas o 2000 S.Fratello 1000 S.Marco d'Alunzio 0 S.Salvatore di F. comuni montani, totale 38.379 abitanti Tortorici Dai grafici è possibile osservare che il numero degli abitanti dei 5 paesi costieri (38.905) è superiore a quello dei 13 paesi montano-collinari (38.379) dell’intero distretto socio-sanitario. Da ciò, il gruppo di lavoro del Piano di Zona, rileva l’esigenza di creare centri di aggregazione in modo da gestire il popolamento della costa favorendo la socializzazione tra individui provenienti da realtà diverse anche se appartenenti alla stessa realtà territoriale. Il tessuto produttivo del territorio, si basa fondamentalmente su quattro settori: agricolo con un tasso di braccianti pari a circa il 60%, terziario pubblico, commerciale-manifatturiero, settore edile. La struttura imprenditoriale di tipo significativamente industriale, occupa uno spazio residuale nell’economia del territorio. Si segnala la presenza, peraltro “storica”, di decine di piccole e medie fabbriche del tessileabbigliamento façoniste, con una occupazionalità per il 90% femminile, con caratteristiche di basso salario a fronte di una qualità consolidata, a dimostrazione di ciò si sottolinea che alcune tra le migliori marche dell’abbigliamento nazionale, decentrano il lavoro sui Nebrodi. Anche il lavoro a domicilio, non regolarizzato e dunque sfruttato, trova diffusione nel territorio del Distretto e più in generale sui Nebrodi. Infine l’edilizia che, pur nella forte crisi che il settore sta subendo, continua a offrire opportunità di lavoro non sempre nel rispetto delle condizioni di sicurezza. Uno spazio difficile da quantificare è poi occupato dal lavoro nero che trasversalmente interessa tutti i settori produttivi e tutte le classi di età. La disoccupazione raggiunge alte percentuali distinguendosi tra quella giovanile, con circa il 60,7%, e quella generale con un valore di circa il 22% (dati ISTAT anno 1999). Il quadro economico territoriale (dati CNEL anno 2002) del Distretto non si discosta dalla situazione testé registrata più in generale nella Regione Siciliana. Il valore aggiunto arriva appena al 12,4%, i consumi subiscono un calo verticale e la spesa delle famiglie si concentra maggiormente sui consumi alimentari, sulle spese per la casa e i servizi sanitari. Il reddito imponibile medio (stima CER anno 2000) è del 12% inferiore alla media nazionale con punte più alte nei comuni montani e con dinamiche differenziate per classi di età. La popolazione anziana, ad esempio, ha un reddito imponibile medio del 10% inferiore a quello nazionale (presumibilmente a causa di una equidistribuzione del reddito da pensione), mentre il resto della popolazione raggiunge il 14% in meno. Quasi il 45 % della popolazione dichiara fino a 7.500 euro di reddito annuo.In molti casi il reddito da pensione appare il solo a disposizione del nucleo familiare. La spesa sociale è sostenuta dal complesso dei comuni (come evidenziano i Certificati comunali ai Conti consuntivi anno 2000) risulta inferiore a quella nazionale di quattro punti percentuali, nove punti nei comuni con una maggiore presenza di anziani. La tendenza alla riduzione della spesa è sistematica, in presenza dei tagli ai comuni effettuati dalle ultime leggi finanziarie, sia regionali che nazionali, e dalla mancata istituzione nella metà dei comuni della figura dell’assistente sociale, che intercetti i bisogni ed elabori proposte di intervento con metodologie di rete, e che funga da rilevatore e sensibilizzatore sociale per una programmazione integrata, costante e progressiva dei servizi. La povertà e l’esclusione sociale nel Distretto socio-sanitario 31 rispecchiano le allarmanti percentuali rilevate dall’ISTAT per il 2002: una povertà relativa del 22,4% della popolazione ed una povertà assoluta pari all’ 8,9% di cui il 5,65% tra gli anziani. Si rilevano situazioni di disagio soprattutto per le categorie di anziani e minori particolarmente per l’assenza di strutture socio-assistenziali e ricreative. Tra i minori in difficoltà, in primo luogo vi sono quelli con problemi di handicap sul cui numero non si hanno dati certi per mancanza di una rilevazione sistematica. Particolarmente rilevanti sono le situazioni di disagio dovute al fenomeno dell’abuso dell’alcool tra i giovani (13-25 anni) e, negli ultimi anni, un aumento dell’uso di sostanze stupefacenti che, come rilevato dai Servizi Territoriali, si registra, come fenomeno sommerso. Il territorio allo stato attuale risulta privo di strutture socializzanti o aggregative extrascolastiche. I luoghi dove i giovani possono riunirsi, al di fuori della scuola, sono rappresentati prevalentemente da bar o sale giochi. Nel Distretto le uniche strutture ricreative-formative strutturate e permanenti rivolte a bambini ed adolescenti, sono l’Oratorio Murialdo dell’Istituto Beata Vergine Assunta dei Padri Giuseppini di Acquedolci, e l’Istituto Maria Ausiliatrice di Sant’Agata Militello, enti che, oltre a vantare una notevole esperienza ed una presenza ventennale sul territorio, dispongono anche di strutture sportive e spazi attrezzati interni ed esterni. ANALISI DEI BISOGNI E DELLA DOMANDA: AREA MINORI Nell’analisi del gruppo di lavoro del Piano di Zona del Distretto socio-sanitario 31, in riferimento all’area dei minori è emerso che i bisogni individuati a tutela di tale fascia riguardano: ♦ Prevenzione dell’abuso sessuale e del maltrattamento minorile; ♦ Sostegno alle funzioni genitoriali della famiglia: - famiglie con minori affetti da handicap gravi; - famiglie con disagio culturale. ♦ Sostegno economico a famiglie in difficoltà economiche con minori a carico o con la presenza di un solo genitore; ♦ Potenziamento e divulgazione della cultura dell’affido familiare nei confronti di quei minori inseriti in contesti familiari di forte disagio, per i quali si rende necessario trovare un’immediata risposta di allontanamento dal contesto familiare di origine; ♦ Creazione di strutture residenziali a carattere familiare per minori e minore-madre; ♦ Servizi di sostegno psicologico-sociale e scolastico per minori appartenenti a nuclei familiari a rischio di emarginazione con problemi di carattere scolastico; ♦ Potenziamento degli asili nidi; ♦ Creazione e potenziamento di spazi gioco o di attività ludico-ricreative assistite che si realizzino come forme di integrazione alle reti familiari offrendo attività e momenti di aggregazione e socializzazione, ove il bambino abbia la possibilità di sperimentarsi in esperienze e contesti diversi da quello familiare; ♦ Valorizzazione della cultura dell’adozione; ♦ Potenziamento dei consultori familiari presenti nelle zone interne del distretto, prevedendo l’impiego a tempo pieno delle figure professionali di Sociologi ed Assistenti Sociali La rete dei servizi e degli interventi coinvolti si pone come obiettivo primario la tutela del minore che si trova nella condizione di subire disagi, carenze, abusi all’interno della famiglia o all’interno delle diverse istituzioni sociali senza avere a disposizione i mezzi per sottrarsi a tale condizione e persino senza i mezzi necessari per rendere note tali condizioni alla società . Si rende necessario offrire al minore migliori opportunità per infondere maggiore fiducia in se stesso. Occorre poter assicurare al minore una figura genitoriale di riferimento che sia di guida per la vita, per evitargli i rischi rilevanti a cui può andare incontro se non si creano le condizioni ideali di un ambiente sereno, ove il processo di costruzione del sé e dell’identità non proceda serenamente, il minore avrà una rappresentazione del sé frammentaria, distorta e bloccata. Gli interventi del Distretto a tutela della fascia dei minori si muovono nel senso: - della prevenzione/educazione; - del sostegno/sostituzione. ANALISI DEI BISOGNI E DELLA DOMANDA: AREA FAMILIARE Negli ultimi decenni la struttura familiare ha subito nella nostra realtà territoriale, come anche nel resto del nostro Paese, notevoli trasformazioni, passando da un tipo di famiglia estesa con più nuclei che convivevano all’interno della stessa abitazione, a famiglie mononucleo (genitori-figli). La famiglia ha rappresentato per lungo tempo il fondamentale ed unico sistema di sostegno e di risposta alle esigenze di aiuto e di assistenza dei soggetti più deboli. Successivamente fattori quali l’instabilità matrimoniale, il progressivo invecchiamento della popolazione, il cambiamento strutturale della composizione familiare hanno limitato di fatto la loro capacità di fornire supporto e sostegno alle categorie più deboli (minori, anziani autosufficienti e non, o portatori di handicap) finora affrontate anche con l’aiuto della solidarietà sociale. Ciò comporta il riconoscimento che le problematiche espresse all’interno del contesto familiare siano al centro della programmazione sociale e territoriale attraverso interventi che valorizzino e sostengono concretamente la famiglia stessa. La L.328/2000, e l’attività programmatica del distretto, si prefigge di promuovere attività di sostegno e auto aiuto nei confronti della famiglia in situazione di disagio psico-sociale. Dai dati forniti dai Comuni e dall’AUSL 5, il numero delle famiglie del nostro distretto, in funzione dei componenti il nucleo, risulta essere più elevato per quelle costituite da 4 persone, così come esplicitato dal grafico sottostante: Composizione familiare Distretto 31 189 numero componenti 7 566 6 2686 5 8616 4 7702 3 7575 2 7717 1 0 2000 4000 6000 8000 10000 numero famiglie * dati non pervenuti dai Comuni di San Fratello e Caronia Benchè il numero di famiglie composte da quattro componenti sia superiore rispetto agli altri, il dato interessante è relativo al numero elevato di famiglie composte da tre, due e particolarmente da un solo componente.. I bisogni rilevati risultano essere: - Aiuto alle famiglie monoparentale con figli minori o adulti in condizione di disabilità; - Aiuto alle famiglie multiproblematiche (con minori disabili, presenza di anziani autosufficienti e non, in situazione di separazione); - Aiuto economico richiesto dalle famiglie il cui reddito, anche a fronte di un elevato indice di disoccupazione o occupazione parziale, chiaramente non risulta essere sufficiente al sostentamento delle prole; - Sostegno alle competenze genitoriali (attività finora svolta esclusivamente dai Consultori Familiari). Il Piano Nazionale Sociale 2001 – 2003 ha rivolto la propria attenzione all’area della povertà e dell’emarginazione e si propone di potenziare gli interventi volti a contrastarne gli effetti e restituire alle persone la possibilità di condurre una vita dignitosa. Il contrasto alla povertà e all’esclusione sociale è d’altronde uno degli obiettivi strategici ripetutamente indicati dal Consiglio Europeo, in particolare da quello del 17 dicembre 1999 e quello del marzo 2000 a Lisbona. La definizione tradizionale di povertà, in termini di mancanza o scarsità di reddito, fa sì che una persona può giungere ad essere esclusa da molte attività sociali, compresa l’impossibilità ad acquistare i beni di cui ha bisogno, o di vivere nel modo in cui desidera, o anche di prendere parte alla vita della comunità. Dai dati dell’indagine sulla povertà ed emarginazione, condotta dalla commissione costituita presso la Presidenza del Consiglio è emerso che la povertà è concentrata nel Mezzogiorno e nelle isole dove risiede il 66% delle famiglie povere. E’ inoltre concentrata nelle famiglie numerose, con quattro o più componenti (nel nostro distretto la maggior parte delle famiglie è costitutita da 4 persone) ed anche nelle famiglie in cui c’è almeno un anziano. E’ ormai acquisito che la povertà tenda a concentrarsi in nuclei familiari con due o tre minori a carico sostenuti da un solo reddito basso e discontinuo, dove la rete parentale non c’è o ha poco da dare, e i servizi pubblici sono carenti e di bassa qualità. Accanto a questa realtà dominante vi sono da considerare anche i nuovi poveri: soggetti che attraversano difficoltà momentanee, senza fissa dimora, immigrati inseriti nel circuito del lavoro nero ed ex detenuti. Nei comuni del distretto 31 nel 2002 si è evidenziato un aumento di soggetti con difficoltà economiche, soprattutto tra famiglie monoreddituali con più figli ed anziani soli privi di adeguato supporto familiare. Infatti i dati riferiti alle prestazioni sociali richiesti ai comuni dimostrano un numero rilevante di richieste di contributi economici da parte di famiglie e singoli. Tra coloro che si trovano in situazioni di grave disagio economico e di rischio di esclusione sociale, un’attenzione specifica va prestata alle persone senza fissa dimora e agli immigrati. L’Italia è il quarto paese dell’Unione Europea per numero di immigrati. Per quanto riguarda il distretto 31, dai dati richiesti agli uffici demografici dei comuni, è risultato un maggior numero di immigrati nei paesi marini di S. Agata Militello, Capo D’Orlando, Acquedolci, Caprileone e Torrenova. Gli immigrati residenti nei comuni hanno dimostrato una scarsa coesione con l’ambiente sociale di vita; l’attività lavorativa predominante esercitata dalle donne è l’assistenza a persone anziane e disabili o/e aiuto domestico. Gli uomini esercitano per lo più le professioni di venditori ambulanti o vengono impiegati nell’allevamento e nelle attività boschive la cui stima numerica appare di difficile individuazione. Il numero degli stranieri regolari residenti é di 457 unità, di cui 242 uomini e 215 donne, pari allo 0,7% della popolazione residente nel distretto socio-sanitario 31. Da sottolineare che di questi 122 sono residenti nel comune di Acquedolci (26,7% del totale) e rappresentano il 2,2% degli abitanti della cittadina. Distretto Acquedolci 2% 1% 98% 99% residenti distretto comunitari residenti comunitari residenti extracomunitari residenti extracomunitari Le domande di permesso di soggiorno indicate dalla Questura sono in numero complessivo di 530 relativamente ai Comuni ricadenti nel Distretto. Si precisa che i dati precedenti ovviamente non possono tener conto della popolazione immigrata irregolarmente. I dati relativi alla situazione sociale di Acquedolci sono in linea con quelli dell’intero Distretto di appartenenza. La popolazione della cittadina è composta da 5.485 persone (fonte anagrafe comunale), ed aumenta notevolmente con il passare degli anni: dal 1861, anno della prima rilevazione ISTAT ad oggi, la popolazione residente nell’allora borgata, è andata sempre più crescendo (vedi grafico). La popolazione attiva (15-64 anni) è di 3622 unità ed è equivalente a poco più del 65% del totale. Dai dati ufficiali è possibile rilevare che 1613 persone sono di età compresa tra 0 e 24 anni e il numero di iscritti alle scuole primarie è di 600 unità. Il rapporto tra anziani (over 65) e giovani (under 14) è di circa 1/1. Si evidenzia, quindi, che il 30% della popolazione è costituito da giovani e bambini (0-24 anni). Età e percentuale degli abitanti al 31/12/2006 (fonte comunale) Acquedolci - crescita demografica (fonte ISTAT) 6000 5379 5485 5122 4925 4530 4105 3572 5000 4000 3000 0 963; 18% 2497 1813 2000 1000 2909; 52% 109 112 373 1861 1881 757 523 1911 304; 6% 895 1931 713; 13% 1951 1971 1991 2006 0-4 anni 5-14 anni 15-25 anni 596; 11% 26-64 anni oltre 65 anni Le situazione di maggiore disagio sono particolarmente evidenti per i minori e per gli anziani. In particolare per i giovani di età compresa tra i 13 e i 25 anni è possibile rilevare una situazione di disagio legata all’abuso di alcol e all’uso di sostanze stupefacenti. Nonostante in tal senso non vi siano dei dati ufficiali tali attività sembrano essere in continuo aumento tra i giovani e appare palese come l’età di iniziazione a tali esperienze si abbassi sempre più nel corso degli anni sfiorando, in alcuni casi, anche i 9-10 anni. È inutile sottolineare come tutto ciò rappresenti un quadro critico della situazione minorile sociale di questa cittadina ed è difficile capire perché i giovani ricerchino una sorta di evasione dalla realtà attraverso l’alcol e la droga. Probabilmente crescere e diventare adulti rappresenta per i giovani una sfida sul piano personale, cognitivo e sociale che da soli non riescono ad affrontare. È, dunque, necessario fornire una guida a questi ragazzi, esterna al contesto familiare, capace di ascolto e supporto nei periodi critici dell’adolescenza. Un’attenzione particolare deve essere rivolta ai giovani di età compresa tra i 14 e i 18 anni in modo da attuare un’azione di prevenzione alla devianza sociale. Un’altra categoria di persone che vive una situazione di disagio è rappresentata dagli immigrati: Acquedolci conta ufficialmente 122 unità di immigrati ma ancora una volta i dati ufficiali non forniscono una stima reale del fenomeno e il numero degli immigrati è di gran lunga superiore a quello registrato. Questi sono rappresentati da interi nuclei familiari con figli di età compresa tra i 0 e 19 anni che purtroppo si trovano spesso a vivere in situazioni di emarginazione sociale. Le relazioni con persone appartenenti a culture diverse sono molto difficili da gestire proprio perché caratterizzate da stili di vita differenti. In tal senso è opportuno fornire un supporto, anche semplicemente attraverso incontri ricreativi, volto alla condivisione di esperienze di vita appartenenti a culture diverse in modo da favorirne l’integrazione culturale. DESCRIZIONE DELLA SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO Il presente progetto descrive la proposta di intervento nel settore dei minori, anche attraverso l’impiego di volontari di servizio civile, da svolgersi presso la sede di Acquedolci (ME) dell’Ente “Casa Generalizia della Pia Società Torinese di San Giuseppe” (la sede di realizzazione del progetto è l’Istituto Beata Vergine Assunta), il quale da anni fornisce una risposta alle richieste sociali di aiuto facendosi carico delle situazioni di disagio intervenendo in maniera efficace, attraverso le diverse attività che i Giuseppini del Murialdo svolgono ad Acquedolci. La presenza ormai radicata della struttura sul territorio, permette di poter contare sulla collaborazione di vari soggetti quali la scuola ed i servizi sociali comunali (che ci segnalano i casi più critici) e varie associazioni che appoggiano l’Istituto nelle attività. I giovani a cui si rivolgono i progetti quindi, non vengono coinvolti da un solo “soggetto” ma da diverse realtà territoriali, ciascuna per quanto di sua competenza e attraverso i propri canali, ottenendo così una risposta maggiore in termini di presenze e di coinvolgimento degli utenti. Infatti i giovani (6-19 anni) che settimanalmente frequentano le attività del centro giovanile dell’Istituto Beata Vergine Assunta, sono circa 800 con diverse fasce d’età (approssimativamente 130 al giorno) Presenze per fasce d'età immigrati * 3% 10% 19 anni e oltre 18% 14-18 anni 34% 11-13 anni 38% 6-10 anni 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% * la % degli immigrati si riferisce al totale degli utenti Per la realizzazione delle attività, l’Ente può contare sulla disponibilità di strutture idonee quali un campo da calcio multifunzione, sette sale riunioni-laboratori, una sala giochi, un teatro da 200 posti ed un arenile di circa 1000 mq in prossimità del mare oltre ad attrezzature sportive, informatiche e didattiche. Nella gestione quotidiana e continuativa delle iniziative, si cerca sempre di fornire servizi intesi come supporto alle attività educative delle famiglie e delle istituzioni scolastiche, mantenendo un’attenzione particolare nei confronti dei minori in difficoltà o con situazioni di disagio sociale. Tutto ciò si realizza mediante iniziative di carattere ludico-ricreativo-sportivo miranti al benessere sociopsicologico dei giovani: integrazione con i pari, aumento dell’autostima, stimolazione della creatività, sviluppo e crescita di una propria cultura civica. Questa metodologia di intervento trova grande riscontro tra i giovani e ci permette di ottenere ottimi risultati con i ragazzi, mediante una formazione all’interno del loro normale contesto di vita, al di là di rigidi schemi formali: crescere insieme attraverso la quotidianità, il gioco, il confronto, la relazione con gli altri e la ricerca di esperienze positive di vita. Il gruppo di pari, in cui svolgere un percorso di creatività è il luogo ideale per l’attuazione di un discorso collaborativo tra più soggetti che apprendono, esprimono, criticano, rivedono e condividono le proprie personali interpretazioni del mondo. Le attività si svolgono durante tutto il corso dell’anno e si possono distinguere due periodi principali: il periodo scolastico e quello estivo. L’anno sociale si apre ufficialmente nel mese di ottobre di ogni anno con la classica festa di apertura. Tutte le attività riprendono dopo la pausa estiva con nuovo entusiasmo e vigore: le attività sportive dell’oratorio, il doposcuola per i ragazzi in difficoltà segnalati dalle scuole, i grandi giochi del sabato a conclusione della settimana, i gruppi giovanili e gli scout, ed in occasioni particolari quali le festività, vengono attivati laboratori di espressività e concorsi artistici, finalizzati alla realizzazione di spettacoli teatrali e mostre. Nel periodo estivo, tradizionale è l’appuntamento con l’”Estate Ragazzi” e le attività oratoriali al mare dove centinaia di ragazzi continuano a frequentare il centro giovanile nei locali attrezzati situati in riva al mare. Attività Calendario Attività Oratorio Murialdo Estate Ragazzi Oratorio al Mare Laboratori Concorsi Artistici Feste a Tema Scuola Calcio Feste del Sabato Doposcuola Oratorio feriale Gruppi scouts Gruppi Giovanili Genn. Febbr. Mar. Aprile Magg Giugn Luglio Ago. Sett. Ottob. Nov. Dic. Periodo di svolgimento PROBLEMI/ESIGENZE CHE SI INTENDONO AFFRONTARE Il progetto educativo dell’Istituto Beata Vergine Assunta di Acquedolci, si propone innanzitutto, di dare una risposta positiva e concreta al disagio minorile e giovanile cercando di influenzare positivamente la percezione di se stessi e degli altri, di migliorare la percezione dell’efficacia personale, la fiducia in sé stessi e l’autostima, di rinforzare la motivazione personale. Il disagio minorile nel contesto sociale di Acquedolci è un dato noto e ricorrente, ampliato da fattori quali: la precarietà dei servizi di sostegno (sia da parte dell’Asl, sia da parte degli enti locali); il rapporto difficile e complesso genitori-figli; il fenomeno del bullismo; il fenomeno delinquenziale. A tutto questo si aggiunge la carenza di luoghi di aggregazione, sportivi e ricreativi, e di proposte educative. Le uniche risorse sul territorio sono legate alle associazioni di volontariato presenti ma non in grado da sole di dare risposte esaustive al bisogno dei ragazzi e dei giovani per la mancanza di strutture. Alla luce di uno scenario allarmante e deprimente è bene che sia il minore, che il giovane, crescano in un clima quotidiano fatto di serenità e di equilibrati rapporti sociali. In linea con le esigenze rilevate dall’equipe psico-sociale del Piano di Zona del Distretto SocioSanitario 31 di cui Acquedolci fa parte, l’Istituto Beta Vergine Assunta, già opera nei diversi settori di disagio e bisogno evidenziati. Con la propria struttura offre: o attività socializzanti ed aggregative extrascolastiche o servizi di sostegno sociale e scolastico per minori appartenenti a nuclei familiari a rischio e/o disagiati, o spazi gioco ed attività ludico-ricreative assistite volte all’integrazione sociale anche dei cittadini stranieri o una struttura residenziale per minori (Comunità Alloggio) Tutte le attività sono gestite secondo l’ottica della prevenzione delle situazioni di rischio. Area di Intervento: Il progetto si rivolge a minori/giovani e prevede attività volte: o all’integrazione sociale e culturale; o al sostegno psicologico-sociale e scolastico; o al sostegno alle funzioni genitoriali della famiglia Luogo di intervento ed utenza: Il progetto si realizzerà nel Comune di Acquedolci ed è rivolto sia ai cittadini del Comune che del comprensorio, vista la stima, la fiducia ed il riconoscimento di capacità e competenze che i cittadini ripongono nella struttura gestita dai giuseppini del Murialdo. La struttura e l’unica ad operare nel territorio da oltre trent’anni ed è aperta tutti i giorni con un’utenza settimanale di circa 800 giovani (circa 130 ragazzi al giorno dai 6 ai 19 anni) pari al 2,22% dei residenti nel Comune. Sede di servizio/realizzazione del progetto La sede è quella della Casa Generalizia della Pia Società Torinese di San Giuseppe - Istituto Beata Vergine Assunta. Nella sede sono già attivi: o Il centro giovanile “Oratorio Murialdo” che da oltre vent’anni opera al servizio dei giovani della comunità locale con il proprio personale volontario e con le proprie strutture; all’interno del centro vengono svolte attività sportive, ludico-ricreative, educative, sostegno familiare, integrazione sociale e culturale dei minori disagiati e/o stranieri (si veda schema pagina precdente); o Una comunità alloggio per minori con situazioni di disagio familiare; o Un gruppo scouts; o Un gruppo di Azione Cattolica. o Un centro di recupero per alcolizzati (Alcolisti Anonimi). I volontari di Servizio Civile verranno impiegati all’interno dell’ Istituto Beata Vergine Assunta nelle attività oratoriali per il miglioramento qualitativo e quantitativo delle attività poste in essere per il raggiungimento degli obiettivi di cui al seguente punto 7), secondo le modalità definite al successivo punto 8). NOTE METODOLOGICHE Nelle diverse attività portate avanti, da anni L’Istituto Beata Vergine Assunta opera in collaborazione con i servizi sociali territoriali e con tutte le altre agenzie educative del territorio (Tribunale dei Minorenni, Istituzioni Scolastiche, Consultori, A.S.L., associazioni sportive e culturali, parrocchie) al fine di aiutare le persone “accolte” a vivere ed a costruirsi una gamma di relazioni utili per il loro cammino verso l’autonomia: non si tratta di interventi fine a se stessi ma intesi in un’ottica globale di progetto di vita degli utenti, che aiutano l’individuo a diventare artefice del proprio futuro. L’Istituto su menzionato non ha ruolo di supplenza nei confronti dei servizi istituzionali ma intende porsi come soggetto collaborativo e propositivo all’interno della gestione dei servizi per i cittadini del territorio, anche al fine di promuovere forme alternative e/o complementari di intervento sociale. Riservandosi l’autonomia nel metodo educativo, si cerca di individuare nuove metodologie di intervento non soltanto in funzione “riparativa” ma anche e soprattutto in funzione “preventiva” ; opera in stretto contatto con il servizio pubblico nella gestione dei progetti di accoglienza residenziale e semiresidenziale secondo gli standard regionali avvalendosi di un’equipe psico-medico-sociale professionalmente qualificata. Obiettivo principale è quello di intervenire nelle situazioni di disagio della collettività e di essere un valido sostegno alle famiglie in difficoltà, avvalendosi della collaborazione di personale professionalmente idoneo alle esigenze delle attività, che sappia unire valori, preparazione, esperienza e capacità professionale. Data l’ispirazione cristiana, la proposta educativa è fondata su valori di condivisione e di uguaglianza e si accompagna sempre ad una concreta attenzione alla professionalità dell’intervento. Al centro di ogni progetto vi è sempre la singola persona con la sua specificità: non esistono perciò percorsi generalizzati ma in base ad ogni specifica situazione viene proposta la realizzazione di un Progetto Educativo Personalizzato (P.E.P.) Nel doveroso rispetto delle singole e specifiche situazioni il gruppo dei collaboratori individua nel concetto di “accompagnamento” la forma di presenza meno invasiva e condizionante capace, allo stesso tempo, di instaurare rapporti significativi e duraturi. 7) Obiettivi del progetto: OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO Il progetto, alla luce di quanto esplicitato precedentemente, cerca di fornire dei momenti di ascolto e di sostegno necessari per i giovani che spesso si sentono “soli”. Dall’analisi del contesto territoriale emerge, infatti, come i giovani crescano in famiglie composte da pochi componenti. Questo nega loro l’opportunità di confrontarsi con fratelli o sorelle, all’interno del contesto familiare, e di sperimentare delle sane relazioni con gli altri. In oltre i genitori, nella grande maggioranza dei casi, lavorano fuori casa per quasi tutta la giornata lasciando così i figli senza una guida capace di seguirli passo dopo passo. Diversamente da quanto succedeva precedentemente, oggi non esiste una figura genitoriale ben precisa che si assume, in maniera esclusiva, il ruolo di educatore all’interno della famiglia: i ruoli sono divisi, in maniera confusa, tra la madre e il padre, qualora presente. A farne le spese sono ancora una volta i figli che non hanno più quel punto di riferimento stabile al quale rivolgersi durante la crescita e manifestano uno stato di sofferenza generale, rivolgendosi all’alcol, alla droga e praticando degli stili di vita confusi. Tenendo conto di quanto esplicitato fin ora è possibile delineare gli obiettivi generali: 1. Favorire il benessere psico-sociale dei ragazzi Tale obiettivo rappresenta il punto di arrivo dell’iniziativa, misurabile attraverso una sana integrazione dei ragazzi, ormai adulti, all’interno della società. Fornire una guida allo sviluppo di nuove competenze, durante gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza, è sicuramente un’ottima strategia per favorire l’acquisizione e/o la crescita delle abilità di base necessarie per un sano processo di adultizzazione. La realizzazione di tale obiettivo comporta lo sviluppo nelle diverse aree di crescita attraverso: • la socializzazione; • la crescita dell’autostima; • una buona percezione di sé; • l’integrazione con i pari; • lo sviluppo di una propria cultura civica. 2. Favorire l’integrazione socio-culturale Come sottolineato nell’analisi del territorio, Acquedolci conta un numero elevato di immigrati (2,2% dei residenti contro lo 0,7% di media dell’intero distretto) che necessitano di un aiuto per l’inserimento attivo all’interno della cittadina. La presenza di immigrati, infatti, determina un confronto tra gruppi culturali diversi che purtroppo non sempre sono gestiti positivamente. Solitamente “l’altro” (inteso come appartenente ad un'altra cultura e presente sul territorio come minoranza) è considerato come “diverso” e, a volte, anche come un individuo con caratteristiche personali particolari e non condivise. Ciò è dovuto, anche, alla mancanza di conoscenza delle altre culture. In tal senso, la conoscenza dell’altro permetterebbe di capire le differenze culturali e di considerarle una risorsa da valorizzare piuttosto che un problema da evitare. Riuscire a considerare l’immigrato come una persona appartenete ad un retaggio culturale diverso dal nostro, e quindi non giudicabile secondo i nostri canoni, non è semplice: il confronto con altre culture, infatti, ci costringe a ripensare le origini e il corso di sviluppo della nostra personalità che per molti aspetti è intimamente legata alle radici culturali. L’identità etnica di ciascuno di noi può essere definita, infatti, come quella parte dell’immagine che un individuo ha di se stesso, che deriva dalla consapevolezza di appartenere ad un gruppo sociale, unita al valore e al significato emotivo associato a tale appartenenza. Ogni individuo sviluppa una propria personalità sulla base di valori e credenze che sono definiti dalla cultura di appartenenza. Il compito di chi lavora con i bambini appartenenti a culture diverse consiste, dunque, in primo luogo nella comprensione profonda del sistema di credenze, valori e significati a cui queste persone fanno riferimento nell’interpretare la loro esperienza. Ci prefiggiamo di realizzare tale obiettivo attraverso: • Il favorire la conoscenza delle diverse culture, • Il favorire una buona percezione degli altri; • Il favorire la socializzazione tra ragazzi appartenenti ad etnie diverse. OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO Gli obiettivi specifici del progetto rappresentano dei vantaggi delle condizioni di vita, anche in termini di qualità e quantità dei servizi offerti, che i minori interessati otterranno grazie anche all’aiuto da parte dei volontari del servizio civile. Partendo dagli obiettivi generali è possibile delineare degli obiettivi specifici che risultano direttamente collegati ai bisogni della collettività rilevati dall’analisi del territorio. Agli obiettivi specifici si affiancano degli indicatori che vengono utilizzati per descrivere la situazione di arrivo e l’incremento atteso rispetto alla situazione iniziale. Bisogni rilevati Sostegno ai minori appartenenti a nuclei familiari a rischio di emarginazione Creazione di un’attività pomeridiana di sostegno culturale per una migliore integrazione scolastica dei ragazzi Sostenere ed incrementare le attività di aggregazione tra i ragazzi ed i giovani del territorio Potenziamento di spazi gioco o di attività ludico-ricreative assistite che realizzino forme di integrazione sociale Creare una rete di integrazione sociale degli immigrati Obiettivi Specifici - Realizzazione di attività laboratoriali (teatro, pittura, ballo…); - Inserimento dei ragazzi nelle attività sportive:inserimento in un gruppo di pari. Indicatori - Aumentare il numero dei partecipanti ai laboratori dal 2% al 5%; - Aumentare il numero dei ragazzi “a rischio” iscritti alla scuola calcio da 8 a 15 unità. - Attivazione di un corso di recupero scolastico per 15 minori segnalati dalla scuole di Acquedolci - Aumentare il numero dei ragazzi che frequentano il corso fino a 15 unità; - Aumento del rendimento scolastico dei frequentanti. - Realizzazione di attività particolari di aggregazione; - Realizzazione di eventi sul territorio (feste per i giovani, manifestazioni teatrali). - Organizzare un campeggio estivo per adolescenti; - Realizzare due spettacoli teatrali; - Aumentare da 10 a 20 il numero di ragazzi che frequentano il gruppo giovani. - Valorizzare le attività sportive; - Realizzazione di attività ludiche giornaliere, - Coinvolgere la fascia di età compresa tra i 14 e i 18 anni in modo da prevenire situazioni di devianza (fascia più a rischio) - Aumentare il numero dei minori che frequentano il centro giovanile; - Realizzare un laboratorio multietnico (pasta di sale, dolci, ricette tipiche, lavoretti con il DAS…). - Aumentare il numero di ragazzi da 50 a 70 che frequentano la scuola calcio; - Incrementare dal 18% al 25% la presenza di giovani appartenenti alla fascia 14-18 anni. - Aumentare il numero di minori stranieri che frequentano il centro dal 3% al 6% - Creare un laboratorio i cui partecipanti siano immigrati e ragazzi del luogo. Indicatori raggiungimento Obiettivi Specifici 20 40% 40% 20 35% 30% 25% 20% 25% 18% 15% 10% 5% 18 15 16 10% 2% 3% 5% 6% situazione iniziale obiettivo prefissato 15 utenti doposcuola 14 10 12 0% • • ragazzi a rischio emarginazione che frequentano l'oratorio presnze ragazzi immigrati presenze giovani 14-18 anni 10 voti scolastici positivi dei ragazzi frequentanti il doposcuola 6 ragazzi a rischio iscritti alla scuola calcio membri gruppi giovanili 8 8 4 2 0 0 situazione iniziale obiettivo prefissato Aumentare le presenze giornaliere da 130 (situazione attuale) a 160 (entro la fine del progetto) Realizzazione di 1. 1 campeggio estivo; 2. 2 spettacoli teatrali; 3. 1 laboratorio multietnico. 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile: 8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi Fase di ideazione del progetto Il centro giovanile dell’istituto Beata Vergine Assunta, durante l’estate 2007, essendo a stretto contatto con i giovani che frequentano l’oratorio e potendo toccare con mano le difficoltà che incontrano i giovani nella vita quotidiana, ci si è resi conto della necessità di allargare il campo di azione intervenendo nelle diverse situazioni di disagio. Per avere una visione chiara del problema, il team (gruppo di operatori) di progettazione ha calendarizzato 5 incontri programmatici svoltisi nel mese di maggio 2007, al fine di effettuare un’analisi completa del contesto territoriale nel quale è inserito l’Istituto B.V. Assunta. A tale scopo si è attuata una sistematica raccolta di informazioni presso i Servizi Sociali Territoriali e gli Uffici Comunali. I dati raccolti sono stati elaborati e comparati in modo da evidenziare le criticità del contesto territoriale ed individuare i bisogni a cui dare una risposta. Il frutto del lavoro di raccolta dati, durato 30 giorni, ha consentito di individuare i bisogni del territorio su i quali ci si è concentrati per l’elaborazione del progetto di intervento. Per una completa elaborazione del progetto ci si è calati all’interno della nostra realtà valutando le risorse disponibili sia in termini strutturali che di risorse umane. Per quanto riguarda le risorse strutturali,queste risultano adeguate al complesso delle attività che si vogliono realizzare per i raggiungimento degli obiettivi specifici di cui al punto precedente. Per quanto riguarda le risorse umane, esse, considerando il numero di operatori tutti volontari che collaborano con la struttura, risultano appena sufficienti e si ritiene opportuno farli affiancare da altri volontari di servizio civile per l’implementazione qualitativa e quantitativa dei servizi che il progetto si propone di realizzare. L’elaborazione del progetto, insieme alla valutazione delle risorse disponibili, ha impegnato il team di progettazione fino a metà settembre 2007. Il team si propone inoltre, di preparare il terreno per l’avvio del progetto programmando degli incontri di formazione dei volontari al fine di elaborare la giusta strategia e metodologia da attuare all’interno delle varie attività. La programmazione di tali incontri e dei relativi contenuti impegnerà circa 30 giorni. Fasi di sviluppo temporale del progetto fase 1 2 obiettivi Conoscenza ed inserimento dei ragazzi e del gruppo dei volontari di servizio civile Attivazione di un corso di recupero scolastico per 15 minori segnalati dalla scuole di Acquedolci tempi Attività (vedi paragrafo 8.2 per la descrizione completa) Una settimana dall’inizio del progetto Attività Oratoriali: giochi organizzati per favorire la conoscenza tra i membri del gruppo Entro 15 giorni dalla segnalazione dei nominativi da parte della scuola Sostegno allo svolgimento dei compiti per casa e dove necessario recupero delle competenze fondamentali Coinvolgimento dei ragazzi nella attività sportive: volantinaggio, stimolo alla partecipazione; organizzazione di tornei con premiazione finale Giochi di ruolo organizzati; a squadre; tornei di pallavolo, biliardino, tennis da tavolo Laboratori: organizzazione di concorsi per gruppi musicali di giovani, serate danzanti, creazione di carri allegorici e organizzazione di gruppi mascherati; aiuto da parte del gruppo giovanile nel coinvolgimento dei loro pari 3 Valorizzare le attività sportive esistenti 30 giorni dall’avvio della scuola calcio 4 Realizzazione di attività ludiche giornaliere Entro 15 giorni dall’avvio del progetto 5 Coinvolgere la fascia di età compresa tra i 14 e i 18 anni in modo da prevenire situazioni di devianza; Entro cinque mesi dall’avvio del progetto 6 Aumentare il numero dei minori che frequentano il centro giovanile Entro sei mesi dall’avvio del progetto Mesi di dicembre, gennaio febbraio, marzo, aprile Entro 2 mesi dall’avvio del progetto 7 Realizzazione di attività laboratoriali 8 Realizzare un laboratorio multietnico 9 Realizzazione di eventi sul territorio Luglio e agosto Estate Ragazzi 10 Realizzazione di attività particolari di aggregazione Giugno Campeggio estivo nel quale si favorirà l’aggregazione tra i giovani Attività sportive, ludiche, feste a tema, tornei, concorsi a premi Laboratori: organizzazione di attività relative al teatro, pittura, ballo…in occasione delle festività Laboratori di creatività con pasta di sale, realizzazione di dolci, ricette tipiche e lavoretti con il DAS… 8.2 Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione. Il progetto “Crescere Insieme” si colloca all'interno delle attività e dei progetti realizzati dalla Congregazione dei Giuseppini del Murialdo ad Acquedolci. In particolare l’Istituto Beata Vergine Assunta gestisce un oratorio, aperto tutto l’anno con un orario che in genere è pomeridiano (in estate anche la mattina nei locali al mare). Dagli anni ‘70 il centro giovanile svolge un’importante funzione preventiva nei confronti dei minori e dei giovani attraverso attività sportive, ludiche, di animazione del tempo libero (teatro, musica, ecc.) e formative (gruppi, associazioni, educativa territoriale in collaborazione con il Comune, ecc.). Il progetto “Crescere Insieme” prevede l’inserimento dei volontari di servizio civile nelle attività dell’Istituto al fianco dei volontari che giornalmente si dedicano allo svolgimento delle varie iniziative. Le attività dell’Istituto prevedono dei “percorsi di crescita” per i minori che frequentano quotidianamente l’oratorio. Attività Oratoriali Per attività oratoriali si intendono le attività che giornalmente vengono realizzate dall’Istituto per i minori che frequentano la struttura. Si tratta dei classici giochi quali il calcio e la pallavolo ma anche di giochi di gruppo come la corsa con i sacchi, il tiro alla fune e tanti altri ancora che favoriscono l’aggregazione e la socializzazione tra i ragazzi. L’obiettivo di tali attività è quello di favorire lo sviluppo delle relazioni e delle interazioni tra i pari e allo steso tempo permette la crescita dei minori all’interno di un ambiente sano e protetto al riparo da rischi di devianza. Il sabato, a conclusione della settimana, vengono organizzati delle feste animate dai volontari durante le quali viene sottolineata l’importanza dello stare insieme attraverso il gioco. Compito dei volontari è quello di organizzare i giochi, stimolare i ragazzi alla partecipazione e vigilare su di essi. Attività Oratoriali al Mare Durante il periodo estivo, le stesse attività che prima si svolgevano nei locali interni dell’Istituto, vengono effettuate nei locali situati vicino al mare. In tale contesto, tutto assume una veste nuova ricca di allegria e spensieratezza. Ai giochi precedentemente elencatisi aggiungono i giochi con l’acqua che coinvolgono un numero crescente di bambini appartenenti a diverse fasce di età. Le attività oratoriali al mare garantiscono una continuità del servizio permettendo ai volontari di seguire i minori durante tutto l’anno solare, instaurando così un rapporto amicale che non si conclude con l’arrivo dell’estate. Ciò aiuta la realizzazione degli obiettivi all’interno di un contesto capace di affiancare il ragazzo nella quotidianità, sia nel periodo scolastico che in quello estivo. Estate Ragazzi Si tratta di un’attività ludico-ricreativa organizzata che coinvolge i bambini del territorio in attività stimolanti, sia attraverso il gioco (individuale o di gruppo, libero o organizzato) sia per mezzo di attività laboratoriali (disegno, pittura, ecc.), ed al tempo stesso fornisce un’ attività di sostegno alle famiglie che hanno difficoltà ad occuparsi dei figli nel periodo estivo a causa di impegni lavorativi. Si prefigge i seguenti obiettivi: 1. Favorire la socializzazione e le relazioni tra i pari; 2. Creazione di uno spazio d’incontro “protetto” per i bambini del territorio; 3. Prevenzione del disagio e della devianza; 4. Animazione estiva della comunità locale. Il numero dei destinatari di tale attività è variabile ma si attesta ogni anno a circa 120 ragazzi di età compresa tra i 5 ed i 12 anni. L’Estate Ragazzi si svolge ogni estate a cavallo dei mesi di luglio e agosto. L’attività si svolge nell’arenile in prossimità del mare di proprietà dei Giuseppini del Murialdo, attrezzato adeguatamente per lo svolgimento dell’attività. Il coordinatore dell’attività, pur valorizzando l’autonomia degli operatori, ha il compito di organizzare con loro i diversi momenti dell’attività, di ottimizzare al meglio l’attività, di garantire la qualità educativa, di favorire i rapporti tra gli operatori e con l’ambiente esterno. Gli operatori sono coloro che materialmente portano avanti l’attività, garantiscono l’assistenza educativa nelle diverse attività quotidiane nonché la vigilanza all’interno della struttura. Essi svolgono una funzione di rassicurazione emotivo-affettiva, di stimolo all’autonomia ed all’autostima, sono propositivi delle attività valorizzando la centralità del bambino e le sue attitudini. Sono previsti incontri settimanali tra coordinatore ed operatori al fine di valutare l’andamento delle attività ed intervenire in eventuali punti di debolezza. Le attività giornaliere prevedono momenti di gioco libero ed organizzato all’interno della struttura, il classico bagno al mare in compagnia degli operatori e, nelle ore più calde, attività laboratoriali in zone all’ombra appositamente create. A conclusione solitamente viene organizzata una gita per meglio consolidare i rapporti di amicizia instaurati tra i partecipanti. Laboratori e Concorsi Artistici Sono attività che permettono di coinvolgere i ragazzi in attività manuali e non che gli permettono di manifestare le proprie abilità e di acquisirne di nuove; in primo luogo si cerca di tirar fuori dal ragazzo quelli che sono i suoi interessi e le sue ambizioni per poi coinvolgerlo nelle attività che preferisce. Si svolgono tre volte a settimana nel pomeriggio e vengono concentrati maggiormente nei mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile e dicembre. In tali periodi si cerca anche di finalizzare il lavoro a particolari ricorrenze quali il Natale, Carnevale, ecc. Alcuni dei laboratori preferiti dai ragazzi sono il “Mosaico” e la “Cartapesta”, svolti nei mesi di dicembre e febbraio, con i quali i minori hanno la possibilità di esprimere la propria creatività attraverso la realizzazione di quadri e sculture con diversi soggetti mediante la tecnica del mosaico e della lavorazione della carta. Altri laboratori sono il ballo, che si svolge prevalentemente a febbraio, il quale permette ai ragazzi di esprimersi attraverso il linguaggio del corpo e il teatro, che si svolge da dicembre ad aprile, e favorisce la comprensione della prospettiva altrui attraverso l’interpretazione di diversi ruoli. Un’attenzione particolare deve essere rivolta al laboratorio “multietnico” che si intende attivare per favorire la socializzazione e l’integrazione dei minori stranieri all’interno del tessuto sociale di Acquedolci. Non si tratta di insegnare loro i nostri usi e costumi ma di favorire la conoscenza di valori e credenze delle culture che nella nostra cittadina si confrontano. Tutto ciò verrà realizzato attraverso la realizzazione di ricette culinarie, oggetti, indumenti… tipici dei luoghi di origine che potranno essere esposti in una mostra finale. Feste a tema Durante tutto l’anno vengono programmate delle feste da realizzarsi in particolari ricorrenze quali il Natale, il carnevale, la fesa di S. Giuseppe, la festa di chiusura dell’Oratorio feriale prima delle attività estive nelle quali vengono coinvolte le famiglie che partecipano preparando dolci tipici e giocando insieme ai figli. L’obiettivo è quello di creare dei momenti di aggregazione, confronto e socializzazione dei ragazzi che normalmente frequentano l’Istituto. Ciò contribuisce alla realizzazione di un clima familiare che è alla base del nostro metodo educativo. Doposcuola Ogni anno, presso l’Istituto, viene attivato un corso di sostegno scolastico che offre la possibilità ai minori segnalati dall’istituzione scolastica, di essere affiancati da un gruppo di volontari che li aiutano nello svolgimento dei compiti per casa e soprattutto cercano di colmare le lacune di base. Tale servizio viene realizzato in collaborazione con l’istituzione scolastica e non in sua sostituzione ed è rivolta a ragazzi che, per particolari motivi di carattere psico-sociale, necessitano di un sostegno che la famiglia non è in grado di fornire. Non è, quindi, un’attività rivolta ai soli minori ma ha anche una grande valenza nei confronti del sostegno alle famiglie in difficoltà che non hanno i mezzi per rivolgersi a professionisti. I ragazzi che frequentano il corso, sono allo stesso tempo stimolati a partecipare alle altre attività ricreative in modo da inserirli in un circuito virtuoso che gli permetta di non isolarsi, ma integrarsi con i pari in un ambiente protetto che eviti discriminazioni legate alle sue condizioni di bisogno. Gruppi Giovanili Partendo dalla convinzione che gli adolescenti se opportunamente affiancati sono capaci di instaurare relazioni sane e costruttive, da anni all’interno dell’Istituto si cerca di stimolare i giovani a costituire dei gruppi che seguano percorsi di incontro e formazione che li aiutino a crescere in maniera autonoma e responsabile coltivando i propri interessi. Al tempo stesso i gruppi giovanili rappresentano un valido strumento che permette a ragazzi di confrontarsi e di approfondire le tematiche legate alla loro crescita (rapporti con i genitori, amicizia, sessualità, formazione umana, conflittualità…) oltre che di confrontarsi con le diverse culture che al giorno d’oggi entrano a far parte della nostra realtà quotidiana. Strumento importante per il coinvolgimento dei ragazzi del gruppo giovanile è l’organizzazione di campeggi/campi scuola nei quali sono loro stessi in prima persona a gestire il tutto. Ciò favorisce l’assunzione di responsabilità da parte dei giovani che allo stesso tempo imparano a non dipendere esclusivamente dagli altri ed a fare la propria parte nella vita di gruppo, rendendoli artefici e partecipi della riuscita dell’esperienza. Attività Sportive All’interno dell’Istituto Beata Vergine Assunta, grande importanza viene rivolta alle attività sportive: calcio, pallavolo, pallacanestro, giochi da cortile faranno acquisire ai minori la padronanza e la conoscenza del proprio corpo, assieme alla capacità di interagire con gli altri. Difficilmente si ottengono gli stessi risultati in termini di partecipazione, socializzazione, senso di appartenenza ad un gruppo, al di fuori delle attività sportive; per questo si punta a valorizzarle ed a spingere i ragazzi ad intraprendere uno sport con l’obiettivo di favorirne la crescita e la sviluppo armonico. Inoltre, le attività sportive rappresentano un’occasione di gioco all’interno del quale poter insegnare a rispettare i ruoli, le regole, il rispetto degli altri e l’importanza di ciascuno. Un aspetto importante nel nostro modo di gestire anche le attività sportive è rappresentato dal coinvolgimento dei genitori: il nostro fine ultimo non è creare campioni ma far crescere i ragazzi in un ambiente sano e in armonia con gli altri; a tal fine vengono effettuati incontri periodici per coinvolgere le famiglie nelle esperienze significative dei figli. 8.3 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente. Ruolo ed attività svolte Team di progettazione Si occupa della progettazione e della programmazione generale delle attività N° figure 2 Formatori dei volontari Si occupano di organizzare e realizzare percorsi di formazione degli operatori volontari dell’Istituto B. V. Assunta, dei volontari di Servizio Civile, dei gruppi giovanili 2 Operatori/Animatori attività ludiche Si occupano della gestione diretta delle attività laboratoriali, delle feste, dei giochi, delle mostre ecc., di cui al par. 8.2; partecipano alle riunioni di programmazione delle attività 6 Titolo di studio 1 laurea in psicologia, 1 laurea in scienze dell’educazione 1 laurea in psicologia, 1 laureata in scienze dell’educazione 1 laureata in scienze dell’educazione, 5 diplomati scuola media superiore Rapporto di collaborazione Tutti Volontari Tutti Volontari Tutti Volontari Operatori/Animatori attività sportive Si occupano della gestione diretta delle attività sportive: calcio, pallavolo, tennis da tavolo, di cui al par. 8.2 e delle attrezzature; partecipano alle riunioni di programmazione delle attività 3 3 diplomati scuola media superiore Tutti Volontari 4 4 diplomati scuola media superiore Tutti Volontari 17 5 laureati e 12 diplomati Tutti Volontari Operatori attività doposcuola Si occupano della gestione diretta della attività di recupero cui al par. 8.2; partecipano alle riunioni di programmazione delle attività, seguono i progressi dei minori confrontandosi con gli insegnanti Totale Volontari dell’Ente (esclusi quelli di Servizio Civile) Totale dipendenti dell’Ente 0 8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto. I volontari di Servizio Civile verranno impiegati all’interno dell’ Istituto Beata Vergine Assunta nelle attività oratoriali per il miglioramento qualitativo e quantitativo delle attività poste in essere affiancando quotidianamente gli altri operatori volontari dell’Ente che da anni portano avanti le varie attività nei diversi ambiti di intervento. Tale affiancamento permette ai volontari di servizio civile di vivere un’esperienza altamente formativa attraverso l’acquisizione di conoscenze teoriche (il sapere di chi ha esperienza e conoscenza) e di modalità di intervento pratico (il saper fare acquisito sul campo) nelle molteplici situazioni che di volta in volta si devono affrontare. L’avvio in servizio dei/lle volontari/e in Servizio Civile prevede un percorso di inserimento di un mese, che in caso di necessità è prolungabile fino ad un massimo di due mesi. In tale periodo il volontario svolge la propria attività. Il/La volontario/a in Servizio Civile opererà in supporto agli operatori sociali sia nelle attività a diretto contatto con l’utenza sopra descritte che in quelle di preparazione, come ad esempio nella programmazione delle attività. Inoltre verrà proposta la partecipazione ad eventi e attività formative che durante l’anno verranno di volta in volta programmati. Tutto questo, nell’ottica del piano di impegno del volontario, vuole far sì che, attraverso l’esperienza diretta, possa far propri quei valori di pace, giustizia e solidarietà che il nostro Ente vede concretizzati nell’incontro e nella vicinanza agli ultimi e nella scelta di uno stile di vita connotato dalla promozione della solidarietà sociale e dalla sobrietà vissuta nelle scelte quotidiane. A tal fine come valore aggiunto, la Pia Società Torinese di San Giuseppe propone alcune possibili strade attraverso cui sperimentare, nell’incontro con il bisogno dell’altro, una vita basata su questi valori, auspicando che queste esperienze possano avere un peso e possano essere riferimento per le scelte future del giovane; per esempio, i volontari che volessero sperimentare esperienze di vita comunitaria avranno la possibilità di sperimentare e promuovere uno stile di vita in linea con i principi dell’obiezione di coscienza, della solidarietà, dello spirito della cittadinanza attiva, una palestra di relazione e condivisione in cui cercare di fare propri i valori di sobrietà, partecipazione e vicinanza ai minori bisognosi. La vita comunitaria diventa determinante dell’esperienza: • In termini di relazione: vivere con altre persone è entusiasmante, ma non certo facile. La quotidianità è una ottima palestra, che richiede un allenamento costante • In termini di tempo passato insieme, pur considerando il tempo trascorso in servizio; la comunità contempla momenti di scambio, di confronto, di preghiera, di tempo libero, di relazioni con altri estremi alla comunità (amici, parenti, conoscenti, persone legate al territorio..) di riposo; • In termini logistici organizzativi: si tratta, infatti, di dover gestire degli ambienti e quindi ci si responsabilizza reciprocamente Tale proposta prevede la possibilità di essere seguiti in un percorso comunitario in cui confrontarsi con le diversità che ogni persona porta. Questa attività viene svolta grazie all’apporto di un responsabile esterno che verifica settimanalmente la vita comunitaria proponendo momenti di riflessione comune e verifiche periodiche delle attività e delle dinamiche comunitarie (gestione del conflitto ecc.). fase 1 2 3 obiettivi Conoscenza ed inserimento dei ragazzi e del gruppo dei volontari di servizio civile Attivazione di un corso di recupero scolastico per 15 minori segnalati dalla scuole di Acquedolci Valorizzare le attività Attività (vedi paragrafo 8.2 per la descrizione completa) Attività Oratoriali: giochi organizzati per favorire la conoscenza tra i membri del gruppo Ruolo ed attività previste per i volontari di servizio civile partecipazione agli incontri di conoscenza degli animatori/educatori Sostegno allo svolgimento dei compiti per casa e dove necessario recupero delle competenze fondamentali Affiancamento e collaborazione con i volontari dell’Ente nella realizzazione dell’attività. Coinvolgimento dei ragazzi coinvolgimento dei giovani sportive esistenti 4 5 6 nella attività sportive: volantinaggio, stimolo alla partecipazione; organizzazione di tornei con premiazione finale Giochi di ruolo organizzati; Realizzazione di a squadre; tornei di attività ludiche pallavolo, biliardino, tennis giornaliere da tavolo Laboratori: organizzazione di concorsi per gruppi Coinvolgere la fascia musicali di giovani, serate di età compresa tra i danzanti, creazione di carri 14 e i 18 anni in allegorici e organizzazione modo da prevenire di gruppi mascherati; situazioni di devianza; aiuto da parte del gruppo giovanile nel coinvolgimento dei loro pari Aumentare il numero Attività sportive, ludiche, dei minori che feste a tema, tornei, frequentano il centro concorsi a premi giovanile 7 Realizzazione di attività laboratoriali Laboratori: organizzazione di attività relative al teatro, pittura, ballo…in occasione delle festività 8 Realizzare un laboratorio multietnico Laboratori di creatività con pasta di sale, realizzazione di dolci, ricette tipiche e lavoretti con il DAS… 9 Realizzazione di eventi sul territorio Estate Ragazzi 10 Realizzazione di attività particolari di aggregazione Campeggio estivo nel quale si favorirà l’aggregazione tra i giovani attraverso attività di volantinaggio, organizzazione di tornei, preparazione delle attrezzature, arbitraggio e vigilanza Affiancamento ai volontari dell’Ente; gestione diretta di attività; preparazione delle attrezzature Interazione con i giovani; organizzazione di eventi; Contatti con la rete; coinvolgimento di giovani di età compresa nella fascia di riferimento. Affiancamento ai volontari dell’Ente nelle strategie attuate; gestione diretta di attività; Preparazione del materiale necessario; gestione dei laboratori secondo le proprie attitudini; supporto/stimolo ai ragazzi Affiancamento ai volontari dell’Ente nelle strategie attuate; Affiancamento ai volontari dell’Ente nell’animazione, educazione, vigilanza. Collaborazione nell’organizzazione e realizzazione dell’attività Affiancamento agli animatori ed agli educatori 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 6 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 0 12) Numero posti con solo vitto: 6 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 30 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 6 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: 1. Flessibilità oraria (variazione occasionale o temporanea dell’orario giornaliero, servizio straordinario in giorno di riposo con successivo recupero) in funzione di particolari urgenze ed esigenze di servizio o di formazione. 2. Rispetto del contesto ecclesiale in cui si svolge il progetto. 3. Partecipazione al percorso formativo previsto a livello locale e nazionale, anche fuori dal comune e della provincia in cui si svolge il proprio progetto, così come è previsto dal percorso di formazione. 4. Disponibilità a trasferte fuori sede per Campi Estivi, Campi Scuola, Estate Ragazzi, Gite ecc. CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE 16) Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto: N. 1 Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Sede di attuazione del progetto Comune Casa Generalizia Pia Società Torinese di San Giuseppe Istituto Beata Vergine Assunta Acquedolci (Messina) Indirizzo Corso Italia n°1 Cod. ident . sede 29734 N. vol. per sede 6 Cognome e nome Data di nascita Armao Alessandro 05/08/1979 C.F. RMALSN79M05I199W 2 17) Altre figure impiegate nel Progetto: TUTOR N. 1 2 Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Cod. ident. sede N. vol. per sede Cognome e nome Data di nascit a RESP. LOCALI ENTE ACC. C.F. Cognome e nome Data di nascita C.F. 18) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: La campagna permanente di promozione del servizio civile si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica ai valori della solidarietà, della pace, della nonviolenza e della mondialità e in particolare alle possibilità offerte dal servizio civile e/o altre forme di impegno civile dei volontari. Attività permanente di promozione e sensibilizzazione a livello nazionale Il Servizio Civile Giuseppini del Murialdo attiverà i suoi canali informativi a livello nazionale con: ¾ Sito Giuseppini del Murialdo www.murialdo.org/serviziocivile per tutta la durata del bando ¾ Mensile Vita Giuseppina con diffusione internazionale ¾ Mensile Voce di San Giuseppe con diffusione internazionale ¾ Foglio di collegamento Provincia Italiana con diffusione Nazionale ¾ Foglio di collegamento “Volontariamo” con diffusione Nazionale ¾ Rete degli oratori giovanili Giuseppini del Murialdo presenti sul tutto il territorio nazionale ¾ Newsletter della rete nazionale dei Giuseppini ¾ Stampa di poster e pieghevoli sul Servizio Civile Attività di promozione e sensibilizzazione a livello locale svolte prima dell’avvio del progetto ¾ Pubblicizzazione sul sito www.murialdo.org/serviziocivile ¾ Realizzazione di depliant informativi da distribuire nelle parrocchie (una ad Acquedolci e nelle sette parrocchie dei comuni limitrofi) e nelle scuole superiori del territorio (2 licei, 4 istituti tecnici); ¾ Promozione ed organizzazione di incontri di sensibilizzazione/approfondimento per diffondere la cultura del Servizio Civile, con la partecipazione di giovani che hanno già svolto il servizio in qualità di testimoni (otto volontari che hanno già prestato servizio presso la sede). ¾ Campagna di sensibilizzazione televisiva sulla rete locale OndaTV anche attraverso testimonianze di coloro che hanno già avuto un’esperienza di servizio civile. Totale ore dedicate prima dell’avvio del progetto: 20 Attività di promozione e sensibilizzazione a livello locale svolte durante lo svolgimento del progetto ¾ Verranno effettuati gli stessi tipi di interventi sopra elencati, impiegando gli stessi strumenti di diffusione, ma i contenuti riguarderanno episodi e momenti del servizio civile svolto dai volontari ed anche la loro partecipazione ad iniziative riguardanti le tematiche della pace, della giustizia e della solidarietà. Totale ore dedicate durante il servizio civile: 20 Totale complessivo ore di promozione e sensibilizzazione: 40 19) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari: Fermo restando i criteri previsti dall'Ufficio Nazionale per il Servizio civile con la determinazione del Direttore Generale del 30 Maggio 2002, si rinvia al sistema di selezione verificato dall'Ufficio in sede di accreditamento 20) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO 21) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto: Il Servizio Civile Nazionale dei Giuseppini del Murialdo effettuerà la parte di monitoraggio di propria competenza attraverso 1 sondaggio entro i primi 90 giorni e due questionari di norma al 6 e al 10 mese di servizio che verranno fatti compilare alle/ai partecipanti al progetto e successivamente elaborati. Essi serviranno anche per la stesura delle note per l’attestato finale Il sistema di monitoraggio applicato è depositato presso l’UNSC descritto nei modelli: - Mod. PR/MON - Mod. S/VAL/MON Monitoraggio locale specifico alle sedi di attuazione del progetto: Il piano di monitoraggio interno per la valutazione sia dei risultati del progetto, che per la valutazione dell'apprendimento e della crescita da assicurare ai volontari si pone come obiettivo quello di cogliere i punti forza e quelli in evoluzione che emergono dall’esperienza che viene offerta ai Volontari ed è così strutturato: 1. Il sistema di monitoraggio: o migliorare e rafforzare l'esperienza nei confronti di tutti i volontari, così che il loro intervento abbia una ricaduta sull'intera organizzazione e in modo speciale sui giovani o funzionare da arricchimento informativo/formativo sia per la comunità educante dell'Istituto sia per gli attori istituzionali preposti alle politiche giovanili 2. L'intervento in relazione agli obiettivi progettuali: o analizzare strutturalmente per obiettivi ed azioni i piani di massima contenuti nel progetto o definire le informazioni quali - quantitative necessarie a monitorare ogni area operativa del progetto o individuare indicatori di conformità alle specificità del progetto o individuazione di azioni correttive per il superamento degli elementi di criticità attraverso l'utilizzo di tecniche e strumenti specifici o elaborazione di una strategia di azione per affrontare una situazione di criticità valutandolo vincoli e risorse della struttura 3. Il sistema di raccolta dell'esperienza: o scheda di rilevazione che verranno distribuite ai Volontari e alla Comunità educante per analizzare l'interesse sull'iniziativa o griglie di rilevazione per i responsabili dell'Opera o raccolta dei dati in un report Inoltre si desidera sottolineare la presenza di un tutor interno all'Istituto che seguirà l'intero intervento dei Volontari in servizio civile e pertanto il progetto prevede durante tutte le fasi di attuazione un monitoraggio continuo. Dell'attività di monitoraggio viene conservata documentazione presso ufficio nazionale della Congregazione a questo preposto. Il monitoraggio verrà rivolto sia ai volontari che ai responsabili del progetto (locali e generale). 22) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO 23) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Possesso del diploma di scuola media superiore. Costituiscono titoli preferenziali (anche se non esclusivi): • Laurea in un’area attinente al progetto o iscrizione ad un relativo corso di studi; • • • • • Interesse reale per i diritti umani e la solidarietà; Patente d’auto; Conoscenza di tecniche di animazione sportiva, musicale, del tempo libero; Uso del computer; Conoscenza del territorio in cui si andrà ad operare; 24)Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico realizzazione del progetto: Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate: 1. alle attività di formazione specifica previste alla voce 26; 2. alle risorse tecniche e strumentali dedicate al progetto previste alla voce 26; 3. alle attività di promozione di cui alla voce 18; secondo la seguente ripartizione: Voci di spesa formazione specifica (come da voce 37) Spese di cancelleria Rimborso spese viaggio ai formatori Consulenze esterne Totale spesa Risorse finanziarie Voci di spesa risorse tecniche e strumentali (come da voce 26) Acquisto attrezzature sportive Acquisto attrezzature ludiche Spese di cancelleria Spese telefoniche Totale spesa Risorse finanziarie 200,00 € 150,00 € 200,00 € 450,00 € 200,00 € 150,00 € 250,00 € 100,00 € 700,00 € Voci di spesa promozione del Risorse finanziarie progetto (come da voce 18) Stampa materiale pubblicitario 700,00 € Noleggio spazi pubblicitari 250,00 € pubblici Campagna pubblicitaria 550,00€ televisiva Totale spesa 1.500,00 € TOTALE RISORSE FINANZIARIE AGGIUNTIVE: 2.650 € alla 25)Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto rivestito dagli stessi all’interno del progetto: Copromotore e partner del progetto “Cresce Insieme” è la Società Coopertiva Sociale Arcobaleno a r.l. con sede in Acquedolci (ME) codice fiscale 02780250839. Essa, come da dichiarazione di collaborazione allegata al presente progetto: 1. mette a disposizione l’esperienza e la professionalità dei propri formatori per la formazione specifica dei volontari di servizio civile; 2. mette a disposizione la propria struttura organizzativa per la progettazione, programmazione e gestione delle attività; 3. collabora con quattro soci volontari nelle attività ludico-ricreative, di recupero scolastico e dei laboratori espressivi. La collaborazione della Società Cooperativa Sociale Arcobaleno risulta particolarmente importante in quanto, senza di essa, non sarebbe possibile realizzare tutte le attività del progetto, a causa del ristretto numero di operatori della sede dell’Ente Istituto Beata Vergine Assunta. 26)Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Strutture immobili I locali della sede di realizzazione del progetto, si estendono su un area di circa 10.000 metri quadrati all’interno della quale ci sono: 9 1 campo di calcio a 9 multifunzionale (totale 4000mq, misure non regolamentari); 9 7 sale di circa 40 mq cadauna utilizzabili per varie attività (laboratori, prove, incontri di formazione …); 9 1 sala giochi attrezzata di 300 mq; 9 1 teatro con 200 posti a sedere ed 1 palco per attività teatrali e/o convegni. 9 2 cortili per attività ludiche di circa 2000 mq complessivi 9 1 pineta di circa 1000 mq per attività ludiche; 9 1 arenile attrezzato vicino al mare di 1000 mq, 9 2 magazzini; 9 servizi igienici; 9 spogliatoi. Strumenti per la realizzazione di attività sportive, culturali e formative 9 Strumenti musicali 9 Attrezzature sportive (palloni, reti, 1 biliardino, 2 tavoli da ping pong …) 9 Attrezzature ludiche (giochi da tavolo, birilli, bocce …) 9 Strumenti per la videoproiezione (videoproiettore ad alta definizione, P.C. portatile) 9 Biblioteca 9 Materiale di cancelleria 9 Personal Computer con accesso a Internet Strumenti informatici a disposizione dei volontari 9 2 Personal Computer con accesso a Internet 9 Fotocopiatrice 9 Scanner 9 Fotocamera digitale 9 Videoproiettore 9 Telefono e fax Inoltre si mette a disposizione dei volontari, per la realizzazione delle attività in progetto, l’utilizzo di 1 autovettura e di un pulmino 9 posti. CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 27)Eventuali crediti formativi riconosciuti: Nessuno 28) Eventuali tirocini riconosciuti : Nessuno 29) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: A tutti i volontari, al temine del servizio, verrà consegnato da parte della Ente, un attestato di partecipazione nel quale verranno indicati gli obiettivi, i settori di intervento, e le attività svolte, le conoscenze e le competenze acquisite. Inoltre i giovani in servizio civile volontario: • potranno acquisire una formazione di base sui principi del servizio in stile solidale; • saranno abilitati all’utilizzo delle tecniche di animazione e di accompagnamento educativo nella prevenzione; • sperimenteranno il lavoro di equipe con persone professionalmente preparate all’accompagnamento personale e di gruppo; • sperimenteranno la collaborazione con professionisti coinvolti nel progetto e non , in relazione ai propri compiti ed ai risultati da raggiungere (lavoro in rete); • si integreranno con altre figure/ruoli professionali e non • saranno educati a controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza; • apprenderanno le modalità della progettazione educativa; • saranno messi in condizione di sperimentare delle tecniche di ascolto e di relazione interpersonale. Formazione generale dei volontari 30) Sede di realizzazione: In proprio presso l’Ente 31) Modalità di attuazione: Formazione per i volontari: Tale formazione sarà svolta in tre incontri, di due giorni interi, in forma residenziale nei quali verranno radunati tutti i volontari in servizio nel medesimo bando all’interno dei diversi progetti dell’Ente. I temi sia specifici dell’Ente che propri del Servizio Civile verranno trattati da esperti nel settori coordinati dal responsabile della formazione nazionale del Servizio Civile per i Giuseppini del Murialdo. Lo stesso responsabile avrà incontri personali con gruppi di minor numero nelle varie sedi locali di attuazione del progetto per approfondire tematiche specifiche di ogni singola sede di attuazione. Verranno inviati mensilmente appunti, riflessioni, articoli e materiale vario atto a realizzare un formazione in itinere al di fuori degli incontri residenziali che diano l’occasione di approfondire temi trattati negli stessi incontri. I volontari verranno invitati alla stesura di una relazione sulla formazione generale alla fine di ognuno dei tre incontri residenziali. I volontari stessi si occuperanno della formazione, stesura di un giornalino interno che verrà distribuito all’interno delle sedi nelle quali l’Ente ha attivi progetti di servizio civile. E’ prevista una formazione su tematiche specifiche fatta attraverso due incontri (uno ad inizio ed uno a metà servizio) per i formatori nelle sedi di attuazione che si occupino della formazione specifica. Tali incontri saranno di una durata pari ad 8 ore ognuno. Ognuno di questi sarà poi supportato con materiale cartaceo e stimoli di approfondimento realizzati dal responsabile della formazione generale per l’Ente. Formazione per i formatori: I formatori di ogni singola sede di attuazione verranno anch’essi sottoposti ad una iniziale e continua formazione tale da garantire in ogni momento un aggiornamento adeguato rispetto alle conoscenze dei temi propri del Servizio Civile. Tale formazione verrà eseguita tramite invio di materiale, riflessioni, approfondimenti attraverso posta elettronica e pubblicazione sul sito ufficiale del Servizio Civile per L’Ente Casa Gen. Pia Soc. Torinese S.Giuseppe : www.murialdo.org/serviziocivile In proprio presso l’Ente con esperti individuati di volta in volta a seconda dei temi trattati con mobilità sull’intero territorio nazionale con esperienza pluriennale. Le modalità di attuazione della stessa sono dichiarati all’atto dell’accreditamento attraverso modelli: - Mod. FORM - Mod. S/FORM 32) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: NO 33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la formazione generale dei volontari”, ed il sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede di accreditamento, il percorso di formazione generale si attua con le seguenti tecniche e metodologie 1.1 Nella fase di accesso al servizio civile Il progetto prevede un percorso di ingresso per la conoscenza della proposta, allo scopo di creare le condizioni ottimali di inserimento. Metodologia ¾ Lezioni frontali ¾ Gruppi di approfondimento ¾ Confronto sulle motivazioni ¾ Riflessioni personali Numero di ore di formazione: il corso ha una durata massima di 12 ore di formazione 1.2. Durante il servizio civile Metodologia Per ogni obiettivo formativo viene considerato: ¾ La coscientizzazione: essere/divenire consapevoli di sé, dell’altro, del mondo ¾ Dalla conoscenza della realtà al saper comunicare la realtà ¾ Dal sapere di essere nella realtà al saper stare nella realtà ¾ Dal saper fare al saper fare delle scelte ¾ Dallo stare insieme al cooperare Ed in relazione a questi livelli la dimensione: ¾ Individuale della persona ¾ La famiglia, il gruppo, la comunità di appartenenza ¾ La società, il mondo Attraverso: ¾ Lezioni frontali (almeno il 50% del monte ore complessivo) ¾ Elaborazione dei vissuti personali e di gruppo, simulazioni, lavori di gruppo e riflessioni personali (almeno il 20% del monte ore complessivo) ¾ Testimonianze e/o visite ad esperienze significative. Numero ore di formazione generale previste: totale durante l’anno di 50 ore La proposta è articolata in un percorso di formazione caratterizzato da 3 momenti dei quali uno nazionale ( tutti i volontari in servizio in progetti dell’Ente) ed i restanti due zonali ( raggruppando i volontari del nord e del sud, ) ¾ Corso di inizio servizio (1 giornata – formazione zonale) nel primo mese di servizio ¾ Corso di metà servizio (1 – 4 giornate – formazione nazionale) dopo circa 6 mesi dall’avvio al servizio ¾ Corso di fine servizio (1 giornata – formazione zonale) nell’ultimo mese di servizio E da incontri di formazione, a distanza, permanente settimanale/quindicinale di 2-4 ore 1.2 attività di animazione e sensibilizzazione Obiettivi Le competenze e la maturazione acquisibili attraverso la formazione, lo scambio e il confronto nel gruppo, portano a comunicare l’esperienza allo scopo di: ¾ sviluppare le diverse competenze e capacità comunicative dei volontari ¾ promuovere il progetto sul territorio ¾ sensibilizzare sulle tematiche del progetto Metodologia ¾ elaborazione di programmi di animazione e sensibilizzazione del territorio ¾ studio delle principali forme di comunicazione mass-mediale (elaborazione di testi, grafica, informatica, accesso a stampa) ¾ preparazione alle principali forme di comunicazione ( gestire un gruppo, parlare in pubblico…) ¾ lo studio del target e la verifica dei risultati Numero verifiche previste e relativi strumenti utilizzati anche per la misurazione dei livelli di apprendimento raggiunti; Nella fase di accesso al servizio: verifica attraverso scheda conforme al livello nazionale per la valutazione del tirocinio osservativi e del successivo tirocinio pratico Durante tutto il servizio civile: valutazione attraverso scheda di verifica a conclusione dei singoli moduli formativi. Successive condivisioni e confronti in gruppo; 34) Contenuti della formazione: A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la formazione generale dei volontari” in cui presentare ad un primo livello i singoli argomenti che saranno poi, dove necessario, approfonditi a partire dalle esigenze del gruppo. Verranno unificate alcune tematiche all’interno dei momenti istituzionali previsti e verrà dedicato il primo periodo all’aspetto formativo istituzionale (una giornata settimanale). La tempistica verrà modulata secondo la tabella sottostante: MODULI Casa Generalizia della Pia Soc. Torinese • Sostenere l’esperienza e la sua rielaborazione • Favorire ¾ L’identità del l’attenzione alla gruppo in cura delle relazioni formazione • Sostenere la motivazione • Sostenere l’orientamento futuro ¾ Dall’obiezione di coscienza al servizio civile • Comprendere il nazionale: significato di evoluzione concorrere alla storica, difesa della patria affinità e differenze tra le due realtà ¾ Il dovere di MODULI UNSC TEMPISTICA MODALITA’ 3+3 2F–4I 3 3F 3 3F difesa della patria ¾ La difesa civile non armata e nonviolenta ¾ La protezione civile • ¾ La solidarietà e le forme di cittadinanza ¾ Servizio civile nazionale, associazionis mo, volontariato ¾ La normativa vigente e la Carta di impegno etico ¾ Diritti e doveri del volontario del servizio civile • • ¾ Presentazione dell’Ente • ¾ Il lavoro per progetti • Favorire l’educazione alla pace, alla cittadinanza attiva, alla solidarietà, alla responsabilità ambientale Conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale Conoscere la specificità del carisma murialdino (attenzione ai giovani poveri) , Casa generalizia Pia Società Torinese di S.Giuseppe, come ente ecclesiastico Acquisire competenze e abilità per lo svolgimento del servizio Abilitare e sostenere la comunicazione e l’animazione del territorio durante e dopo 3 2F–1I 3 2F–1I 3 2F–1I 3 2F–1I 2 1F–1I 2 2F 4 3F–1I 4 2F – 2 I il servizio TOTALE 36 (1) F : lezione frontale; I: dinamiche non formali Fermo restando le ore complessive di formazione ed i temi, l’articolazione della proposta sarà adattata in base al gruppo dei volontari in formazione. Al termine della prima fase verranno proposti alcuni strumenti (Questionario e risposta libera) per verificare il gradimento e l’interesse dei giovani rispetto a tutte le tematiche presentate, in modo da programmare il restante percorso formativo. Una seconda fase (14 ore), definita come formazione permanente, dove sarà possibile dedicare più attenzione e tempo ad alcune tematiche ripetto ad altre partendo dalle esigenze e dalle risorse dei giovani e delle realtà laicali. Si approfondiranno gli stessi contenuti affrontati nelle prime 36 ore e si individueranno altre tematiche in base alle esigenze ed alla situazione del gruppo particolare di volontari 35)Durata: Il progetto prevede un percorso di formazione generale per una durata totale di 50 ore Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 36) Sede di realizzazione: Istituto Beata Vergine Assunta, corso Italia n° 1, 98070 Acquedolci (ME) 37)Modalità di attuazione: Tale formazione sarà svolta in proprio presso l’Ente e con formatori dell’Ente in due incontri iniziali della durata di 5 ore di formazione per aiutare il volontario a collocarsi nel migliore dei modi all’interno del centro, poi seguiranno durante tutto l’anno incontri di formazione di 2 ore a settimana fino al raggiungimento delle 78 ore complessive. La formazione specifica, curata direttamente dal centro operativo, ha come obiettivo un positivo inserimento del giovane volontario nel contesto di servizio in modo da garantire la tutela sia del volontario/a che dell’utente dello stesso servizio. Inoltre ha l’obiettivo di fornire tutte quelle informazioni e competenze tecnico/operative utili ad ogni singolo volontario/a affinché si senta serenamente inserito/a nel contesto della Struttura scelta, sia per l’utenza che incontrerà, sia per una piena e fattiva collaborazione ed integrazione nell’équipe degli operatori della stessa. Necessario sarà il tutoraggio ossia l’accompagnamento ed affiancamento personale fatto in modo continuativo. 38)Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: 1. Sansiveri Roberta, nata a Messina il 08/10/1976 Titolo di studio: Laurea in Psicologia indirizzo dello sviluppo. 2. Scaffidi Abate Diego, nato a Melegnano (MI) il 28708/1966 Titolo di studio: Laurea in Scienze dell’Educazione. (vedi curriculum allegati) 39)Competenze specifiche del/i formatore/i: I formatori, avendo già svolto attività di formazione dei volontari all’interno dell’Ente nelle attività aggregative, hanno acquisito una esperienza pluriennale e possiedono un’ottima capacità di coinvolgimento dei volontari. - il sig. Scaffidi Abate Diego, oltre a possedere la laurea in Scienze dell’Educazione, ha svolto studi di Teologia ed è insegnante di Religione Cattolica al liceo classico/linguistico statale di S. Agata Militello (ME); - la sig.na Sansiveri Roberta ha svolto già attività di formazione presso l’Ente. (per le competenze dei formatori vedi curriculum). 40)Tecniche e metodologie di realizzazione previste: METODOLOGIA PER LO SVOLGIMENTO DEI VARI INCONTRI DI FORMAZIONE: • Breve introduzione agli approfondimenti dell’incontro. Si precisa il contenuto del lavoro, si indicano gli obiettivi, si spiegano le modalità di svolgimento. Si interagisce brevemente con i partecipanti per sondarne fabbisogni formativi e capacità attenzionali. Questo momento introduttivo serve anche per predisporre un clima di lavoro e di collaborazione e per ridurre il più possibile l’influsso di tutti quei fattori di disturbo e di distrazione come l’ingresso dei ritardatari, le chiacchiere, etc. • Esercitazione o lavoro di gruppo. Gruppi di lavoro e di apprendimento più piccoli permettono una velocizzazione del lavoro, una focalizzazione ed un confronto maggiore delle esperienze dei partecipanti, una mediazione opportuna ai fini della elaborazione della offerta formativa. • Confronto e sistematizzazione in assemblea plenaria. Le relazioni frontali dell’esperto saranno ridotte al minimo. Sarà dato, piuttosto, ampio spazio alla condivisione dei risultati dei lavori di gruppo. Il formatore cercherà di coordinare la discussione d’aula e di far focalizzare, da quanto emerso, gli aspetti più significativi e fondamentali delle tematiche del corso. • Conclusioni e rilancio. La conclusione del momento formativo è incentrata sulla esposizione volontaria e sintetica di quanto i partecipanti hanno assimilato. Questo momento serve, inoltre, all’esperto per far emergere i raccordi col prima e il dopo delle varie giornate in modo tale da avere sempre e tutti un monitoraggio del percorso fatto 41)Contenuti della formazione: I contenuti della formazione si svilupperanno in diversi moduli e saranno proposti secondo una logica di gradualità e continuità, individuando livelli “formativi” differenziati e specifici per settori di intervento (Attività dell’Oratorio e Attività dell’Educativa Territoriale) Percorsi motivazionali I percorsi motivazionali rivolti ai giovani volontari mirano ad aumentare la consapevolezza rispetto al tema della motivazione al volontariato, aprendo una riflessione sul significato che ogni soggetto dà alla propria esperienza e contribuendo alla costruzione del senso che sottostà alle azioni svolte. I percorsi motivazionali per volontari attivi si pongono l’obiettivo di mettere a fuoco e “nutrire” nel tempo la motivazione che spinge a fare volontariato. Percorsi "trasversali" Sono percorsi sviluppati su tematiche legate alle competenze comunicativo-relazionali: • la comunicazione interpersonale; • la gestioni dei conflitti; • il lavoro di rete; • capire e comunicare chi siamo: il Bilancio Sociale; • elementi di base per la progettazione di azioni formative; • il leader e la leadership.il conflitto; • la conduzioni di riunioni. Percorsi pedagogici Sono percorsi sviluppati su tematiche legate allo strumentario dell’educatore • La pedagogia della guidance e del tutoring • Criteri e procedure per l’osservazione delle situazioni educative • Animare i contesti educativi: una guida per l’uso di strumenti e tecniche 42)Durata: 78 ore Altri elementi della formazione 43)Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: I criteri metodologici generali per la verifica dei risultati si basano sulla valutazione della validità e dell’efficacia delle metodologie utilizzate nell’ambito dell’impianto progettuale nel suo insieme, dei processi operativi messi in atto, dei ‘prodotti’-risultati, di cui si accerterà la possibilità di utilizzazione, diffusione e trasferibilità. Il processo di verifica del progetto si articola in 9 verifica iniziale; 9 verifica in itinere; 9 verifica finale. La verifica iniziale comprende la realizzazione del bilancio delle competenze dei partecipanti all’azione formativa e la valutazione della congruità tra i requisiti del progetto e i pre-requisiti di conoscenze dei partecipanti effettivi. Gli strumenti utilizzati sono test individuali sui livelli d’ingresso (conoscenze, esperienze, attitudini) di ciascun partecipante. Il confronto interattivo dei risultati ottenuti, con ogni singolo partecipante, oltre che consentire una maggiore consapevolezza del percorso formativo intrapreso, permette di personalizzare il percorso e avviare un processo di autovalutazione dei livelli di apprendimento, che rappresenta un primo passo verso lo sviluppo di capacità di gestione autonoma del proprio miglioramento continuo. Le verifiche in itinere sono previste durante lo svolgimento dell’azione formativa, verifiche individuali e di gruppo attraverso test o lavori svolti durante i laboratori al fine di identificare potenzialità, difficoltà, azioni correttive e di rinforzo individuale e collettivo. La verifica finale ha valore formativo e si baserà sui risultati delle verifiche precedenti, attraverso l’accertamento delle competenze più significative acquisite, la valutazione delle strategie utilizzate, le modalità di strutturazione dei percorsi, l’organizzazione complessiva dell’intervento. Data Il Progettista _____________________________ Il Responsabile legale dell’ente/ Il Responsabile del Servizio civile nazionale ______________________________