sul cammino di s. francesco

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sul cammino di s. francesco
" SUL CAMMINO DI S. FRANCESCO"
Impressioni di un pellegrinaggio in bicicletta attraverso l’Italia centrale
Premessa
Tutto era pronto da tempo1. Si trattava solo di definire tempi e modalità della prossima ripartenza.
Il desiderio di ritrovarmi a percorrere strade millenarie travalica la mortificazione del tempo e dello
spazio.
Dopo alcuni mesi trascorsi a ragionare sul Cammino di Francesco, ecco che il 7 giugno inizieremo
il Cammino di Francesco, da La Verna fino a Poggio Bustone, facendomi guidare da Lui, oltre che
nella vita, anche sul suo Sentiero.
Cercherò di farlo guardandomi attorno nello splendido paesaggio umbro, cercando di cogliere anche
solo la millesima parte di quanto Francesco ha espresso nel Cantico.
Cercherò di farlo fermandomi in qualunque momento senza mettere la freccia, accettando l’incontro
imprevisto, l’occasionale compagno, l’inutilità delle cose.
Cercherò di farlo soffrendo, perché il fisico non è certo “bestiale” ed il percorso molto più faticoso
di quello di Santiago.
Cercherò di farlo fiducioso, perché pellegrinando si riacquistano qualità perdute: il senso delle
distanze, la percezione del tempo, il senso delle proporzioni.
Cercherò di farlo con amore….perché amo la vita.
Nella prefazione del libro “Di qui passo Francesco” di Angela Seracchioli, che ci ha aiutato come
guida al "cammino", si dice:
.....cammino di scoperta non solo dentro la bellezza della natura ma anche dentro la storia
delle idee, degli uomini e di quanto gli uomini, nel tempo, hanno realizzato o sperimentato.
Cammini spesso dentro lo spirito, come in questo caso, sulle tracce di una ricerca umana o di
una vicenda collettiva................Il passo lento del camminatore è come il dito di un bimbo che
impara a leggere e segue ogni riga con l'indice della mano: a poco a poco riconosce i segni,
impara ad articolare i suoni, poi le parole e infine il senso.......Sul percorso si legge una storia,
anzi la si incontra, la si attraversa, se ne doventa parte............
Si cita ancora:........"Noi siamo dei pellegrini, la nostra unità è un lungo cammino, un viaggio
dalla terra al cielo"...(da una lettera di Vincent Van Gogh al fratello Teo).
Il percorso ufficiale è da La Verna (santuario) fino a Poggio Bustone (RI), 350 chilometri a piedi
attraversando parte della Toscana, tutta l'Umbria e parte del Lazio. La guida prevede una
suddivisione in 16 tappe per i pellegrini a piedi, mentre per quelli che intendono percorrerlo in
bicicletta è previsto un itinerario strutturato in 8 tappe.
1
praticamente dal 2006, al ritorno dalla Spagna, avevo volutamente lasciato lì in un angolo del garage le borse della bicicletta
perché inconsciamente non potevo e non volevo separarmi da quest’esperienza di cui sapevo ci sarebbe stato un seguito
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Impressioni di un pellegrinaggio in bicicletta attraverso l’Italia centrale
Per quanto riguarda il ‘nostro cammino’, noi (Io Angelo e Gilberto) abbiamo deciso di percorrerlo
in montain bike apportando qualche modifica a quelle suggerite dal libro, che proverò a descrivere
all’interno delle relative tappe nella speranza di farvi partecipi di questa bella esperienza.
Ma andiamo per ordine.
Il desiderio per questa avventura è iniziato in
modo individuale e quasi per caso.
Per quanto mi riguarda parliamo di un
pomeriggio
dell’estate
2007,
quando
chiacchierando con un amico sacerdote vengo
a conoscenza del fatto che era stata pubblicata
una guida in cui si parlava di un antico
percorso in Italia centrale che collegava eremi
e monasteri francescani. E’ stato il classico
colpo di fulmine.
E’ comunque rimasto “un sogno nel cassetto”
fino a febbraio 2008 quando alla cena mensile
del Racing Bike2 Angelo mi confida il suo
desiderio di fare il “cammino di Francesco” e
visto che io avevo già fatto quello di Santiago
vorrebbe chiedermi qualche informazione
logistca.
Avevo trovato il compagno per questa
avventura.
Quasi subito si è aggiunto Gilberto ed abbiamo cominciato a vederci per analizzare il percorso e
tutte le relative problematiche di tipo logistico in modo da poter definire il ‘nostro cammino’.
Questo lavoro si rende necessario perché, da un lato impegni lavorativi non ci consentono lunghe
assenze, dall’altro le necessità familiari richiedono la nostra presenza.
Nel frattempo abbiamo provveduto a
richiedere la ‘credenziale’ (una sorta di
passaporto del pellegrino) in modo da poter
registrare con un timbro le diverse località
attraversate.
Quindi, dopo aver verificato gli impegni di
ciascuno, la scelta è caduta sul periodo dal
7 giugno al 15 giugno e, per quanto
possibile, cercheremo di seguire il percorso
previsto per i pellegrini a piedi.
Passando poi alla pianificazione delle tappe
abbiamo cercato di ‘calarci il più possibile nello spirito francescano, per cui abbiamo optato, ove
possibile, di concludere la tappa presso strutture religiose privilegiando i conventi francescani.
Tenuto conto di quanto sopra le tappe erano state così suddivise:
1^ tappa: La Verna-Eremo di Cerbaiolo; 2^tappa: Eremo di Cerbaiolo-Città di Castello; 3^ tappa:
Città di Castello-Gubbio; 4^tappa: Gubbio-Assisi; 5^tappa: Assisi-SpoletoMonteluco; 6^tappa:
SpoletoMonteluco-Romita di Cesi; 7^tappa: Romita di Cesi-Sacro Speco di Narni; 8^tappa: Sacro
Speco di Narni-Santuario Greccio; 9^tappa: Santuario Greccio-Santuario PoggioBustone.
Notizie più approfondite sulla pianificazione e sulle singole tappe sono riportate nell’Appendice al
presente diario.
2
gruppo ciclistico a cui sono associato dal 2007
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Come anticipato in precedenza, per le sistemazioni serali abbiamo intenzione di chiedere, per
quanto possibile, ospitalità a conventi e monasteri disseminati lungo il cammino.
Per garantirci comunque una certa tranquillità, almeno nella fase iniziale, qualche giorno prima
della partenza contattiamo alcuni conventi sul cammino per chiedere la disponibilità ad ospitarci ed
otteniamo conferme per i primi quattro giorni, poi vedremo.
7 Giugno 2008 - sabato
- Avvicinamento al punto di partenza
L’avventura ha inizio. Alle 6:30, puntuali, arrivano i nostri angeli custodi, Mario e Pierluigi,
che con il ‘Berlingo’ della moglie di Mario ci accompagneranno al punto di partenza del percorso,
La Verna;il tempo di smontare le bici e caricarle sull’auto insieme alle borse e si parte.
Finalmente alle 11:45 arriviamo a La Verna e giusto il tempo di parcheggiare che inizia la
pioggia,sarà la nostra compagna di questo cammino.
Ci rechiamo presso la “Portineria” del Santuario e facciamo la
conoscenza di Sr Priscilla, Lei è un’istituzione per il Cammino, è colei
che con frasi ben auguranti ed il primo timbro
sulla credenziale dà il via a questa avventura.
Giusto il tempo per una breve chiacchierata che sono già le 13:00 e sta
iniziando il primo turno per il pranzo e, grazie ai nostri angeli custodi
che hanno pensato a prenotare in anticipo, veniamo sistemati in una saletta dove consumiamo un
sostanzioso pasto (dovrà valere anche come cena).
Al termine procediamo a visitare il santuario, quasi deserto; Pierluigi è il nostro Cicerone e ci
guida nella visita a partire dalla basilica dove restiamo colpiti dai capolavori di Andrea della
Robbia, per continuare con i luoghi più significativi di S. Francesco: il letto di pietra, il sasso
spicco, la cappella delle stigmati....
Torniamo alla macchina mentre ricomincia a piovere; ci consoliamo con il detto “cammino
bagnato, cammino fortunato”.
Sotto la pioggia provvediamo a rimontare le bici, indossiamo le nostre
divise quindi sistemiamo le borse sulle bici; siamo pronti.
Sempre sotto la pioggia facciamo la foto di rito e salutiamo i nostri
amici. Si parte.
1^ Tappa : La Verna – Eremo di Cerbaiolo
Si esce dal complesso del Santuario seguendo il viale alberato fino a giungere all’inizio del
sentiero n°50 del CAI. Praticamente gran parte della tappa dovrebbe svolgersi sul crinale
appenninico ed in fitti boschi attraverso sentieri segnati dal CAI ai quali si sovrappongono (a volte )
le frecce gialle ed i Tau posti dai volontari che hanno collaborato nella tracciatura del Cammino
contemplato dalla guida di Angela Seracchioli “Di qui passò Francesco”.
Iniziamo a percorrere il primo tratto del sentiero ma ben presto ci accorgiamo che il sentiero non è
più praticabile in quanto ridotto ad acquitrino; dobbiamo optare per una strada bianca che dopo
qualche saliscendi conduce sulla strada asfaltata in direzione Pieve S.Stefano. Mentre scendiamo
facciamo la conoscenza di due cani, tipo pastore maremmano, che volevano stringere amicizia con
me e Gilberto facendoci assaggiare i loro canini; fortunatamente riusciamo a rifiutare il loro invito e
proseguiamo in costante discesa giungendo a Pieve S.Stefano. Sono le 15:30 circa ed in giro non c’è
quasi nessuno, facciamo un giro in paese alla ricerca di un supermercato dove compriamo il
necessario per cena e colazione. Visitiamo la chiesetta antica della Madonna dei Lumi, che si trova
vicino al supermercato, quindi torniamo in centro per visitare la Collegiata di S. Stefano e chiedere
il timbro per la nostra Credenziale. Purtroppo il parroco è assente ed il vice riferisce che bisogna
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attendere il suo ritorno (circa mezz’ora); sono già le 16:00 e, non sapendo quando ci metteremo per
la salita all’Eremo, decidiamo a malincuore di rinunciare.
Proseguiamo il cammino imboccando la S.P. 50 che scende a San Sepolcro ed appena lasciato
l’abitato, dopo 1 km circa verso sud e in prossimità di una fabbrica di rocchetti avvolgi tubi,
seguiamo l’indicazione sulla sinistra. Inizia una faticosa salita, parte su asfalto e poi sterrato, verso
l’Eremo di Cerbaiolo.
Non ci sono molte indicazioni lungo la strada ma basta non prendere
deviazioni laterali e proseguire fino alla fine. Appena imboccata la strada
bianca la prima sorpresa: Gilberto, in un impeto di forza, spezza la
catena della bici.
E’ il momento dell’esperto Angelo che, con pazienza ed esperienza,
provvede a riparare la catena (eliminate 2 maglie) per cui si riparte.
1 Km prima dell’Eremo si trova l’Ostello Francescano utilizzabile per
gruppi autogestiti. Il desiderio di conoscere Chiara ci porta a proseguire
per l’Eremo che si trova abbarbicato in alto, sulla roccia del monte. Apriamo il cancelletto sempre
chiuso (che va poi richiuso per non fare uscire le 130 caprette ed i 10 gatti di Chiara), in pochi
minuti ci si ritrova in un’oasi di pace con una vista magnifica. Chiara è, a buon titolo, un
personaggio di questo Cammino.
A me ha sorpreso non solo per il tipo di vita scelto ma anche per la
vitalità a scapito dell’età (ha 82 anni) e per la saggezza ed arguzia
nell’argomentare. E’ stata una mezz’ora piacevole, quindi prima
dell’imbrunire, siamo ritornati all’ostello. Dopo aver scelto la cameretta
(siamo soli) e fatto una doccia “parsimoniosa” (scaldabagno di 15 lt) ci
siamo occupati della cena per la quale abbiamo consumato il cibo
acquistato nel pomeriggio a Pieve Santo Stefano.
Dopo cena abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Franco, il custode.
E’ tardi, dalla finestra osserviamo fuori, è veramente buio e il cielo è stellato …. Bellissimo.
Speriamo che il tempo migliori; a domani.
Considerazioni a caldo:
A parte Sr Priscilla che sa cosa stai andando a fare e ti scrive sulla credenziale parole auguranti,
hai la sensazione che le altre persone che ti circondano si chiedano chi sei.
Non rientri nella categoria del turista mordi e fuggi (quello di un giorno qui ed uno là) non in
quella del turista/religioso (che si fa i santuari francescani in pullman GT in 3 giorni). Alla meno
peggio ti classificano (data l’età) per un tardo hyppie o uno scout (che si è perso il resto del
gruppo).
Ma chi sono io? Che tipo di Pellegrino sono?
Spero che questo Cammino di Francesco mi aiuti a capirlo sempre di più.
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8 Giugno 2008 - domenica
2^ Tappa :Eremo di Cerbaiolo – Città di Castello
Alle 7 siamo già in piedi e iniziamo a rimettere in ordine il nostro bagaglio quindi scendiamo
in cucina per la colazione (riusciamo a preparare anche del caffè trovato nella dispensa). Alle 8:30,
dopo aver rimesso in ordine, lasciamo l’ostello e saliamo da Chiara; abbiamo voglia di visitare
l’Eremo. Dopo aver sostato un poco nella minuscola chiesetta, ci fermiamo a parlare un poco con
Chiara e ci racconta della piccola cappella di S.Antonio poco distante,
rimaniamo sorpresi e lei ci consegna la chiave invitandoci a visitarla.
Scendiamo un ripido sentiero e in mezzo al bosco scorgiamo la
cappelletta, costruita sul luogo dove il Santo ha dormito e pregato. Un
luogo ricco di serenità e pace, mistico. Torniamo da Chiara per l’ultimo
saluto e ci mettiamo in “cammino” verso il Valico di Viamaggio.
Ricomincia a piovere.
Arriviamo al Valico zuppi d’acqua ed infreddoliti, parcheggiamo le nostre bici sotto una tettoia ed
entriamo nel bar, che è aperto. Mentre riprendiamo fiato ordiniamo ‘tè bollente’ per tutti.
Nel frattempo arriva un gruppo di giovani con le loro macchine e consumano l’ennesimo
“prosecchino”, probabilmente non sono rincasati dalla serata del sabato. Povera umanità perduta.
Riprendiamo il cammino che ha smesso di piovere, la strada asfaltata che conduce a Sansepolcro è
un continuo saliscendi con scorci bellissimi sulla campagna.
Arriviamo sulla piazza del Comune che sono quasi le 13:30 e l’unica
struttura ancora aperta è Ufficio del Turismo a cui chiediamo il timbro
sulla credenziale (molto bello). L’impiegato ci consiglia di visitare la
cattedrale, nella quale si trova uno splendido crocifisso ligneo, e il
museo con gli affreschi di Piero della Francesca. Accettiamo la proposta
per cui cerchiamo un bar aperto per mangiare qualcosa; alle 15:30
andiamo al museo per ammirare, tra gli altri, il magnifico affresco della
Resurrezione; al termine visitiamo anche la Cattedrale che custodisce, oltre al crocifisso citato in
precedenza, uno splendido affresco di Piero della Francesca. Attraverso
Porta Fiorentina usciamo dalla città e ci dirigiamo verso il piccolo borgo
di Citerna dove, dopo una faticosa nel bosco, arriviamo e visitiamo la
chiesa di San Michele, l’unica aperta, dove ammiriamo uno splendido
dipinto del Pomarancio.
Come riportato nella guida scendiamo il ripido sentiero accanto all’Hotel
Sobria ed andiamo a Monterchi per vedere la “Madonna del Parto” di
Piero della Francesca. Riprendiamo infine il cammino verso la meta della nostra giornata
percorrendo la S.P.221. Sotto una pioggia battente e con i clacson degli automobilisti giungiamo a
Città di Castello ed iniziamo la ricerca del nostro alloggio, il Monastero di Santa Cecilia delle suore
Clarisse. Siamo in ritardo e, appena varcate le mura della città chiediamo informazioni ad una
coppia fuori da una pizzeria la quale ci segnala che non è facile da raggiungere ma si offre di
guidarci con la loro macchina fino al portone, varcato il quale entriamo
nell’atrio – le pareti e la volta sono ricoperte di pitture del ‘200/’300.
Rimaniamo ad ammirarle mentre, da dietro un’inferriata, una suora ci
accoglie, con un “Pace e Bene” e una dolcezza incredibile. Mentre ci
consegna la chiave del nostro alloggio ci chiede se possiamo consumare
subito la cena e dopo sistemare meglio noi stessi e le nostre cose.
Apriamo la piccola porta che dà su un angolo dell’androne e prendiamo
così possesso della stanza; non male, solo per noi tre.
Ci sono anche le lenzuola. Questa notte niente sacco a pelo.
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Dopo esserci velocemente cambiati con abiti asciutti ci rechiamo verso la porticina che si trova
all’altro angolo dell’androne; viene aperta dall’interno e conduce in una grande stanza, divisa da
una inferriata, e dalla nostra parte si trova una tavola già apparecchiata; ci rendiamo meglio conto
dell’ambiente di Clausura. Ci sediamo e da una porticina laterale ci viene consegnato un carrello
con la nostra cena (doppia razione di capellini in brodo, frittata salame e formaggio, insalata e mela)
non potevamo chiedere di meglio. Spazzoliamo tutto.
Al termine ci viene a trovare la madre superiora e ci chiede se la cena è
stata sufficiente. La nostra risposta non può che essere affermativa, non
ci aspettavamo tanto. La suora ci porge un registro e ci chiede di scrivere
i nostri nomi e se vogliamo, di lasciare un pensiero scritto. Ci chiede
inoltre notizie delle nostre famiglie, è un piacere parlare con lei. Al
termine io e Angelo rimaniamo a scrivere un pensiero sul loro quaderno.
Rientriamo in stanza e troviamo Gilberto che sta facendo il bucato, lo
imitiamo. Sia ieri che oggi abbiamo preso tanta acqua e c’è urgente bisogno di lavare i nostri
indumenti.
Siamo molto stanchi e ci corichiamo per la notte.
Speriamo che domani il tempo sia meno inclemente.
9 Giugno 2008 - lunedì
3^ Tappa : Città di Castello - Gubbio
Come al solito prima delle 7 siamo già in piedi e siccome è ancora presto per la messa delle 8:00
andiamo a cercare un bar per un caffè come si deve. Non è facile perché è presto e sono ancora tutti
chiusi. Finalmente riusciamo a trovarne uno, quindi rientriamo al convento giusto in tempo per la
messa; il prete è molto anziano ma ci sorprende con una omelia breve ma graffiante.
Rientriamo e mentre cerchiamo di mettere in ordine il nostro bagaglio veniamo chiamati per la
colazione, ottima ed abbondante. Al termine ci viene a salutare la madre
superiora e ci augura un buon cammino. Lasciamo la nostra offerta tra le
pagine del registro.
Torniamo alla stanza e ricomponiamo il bagaglio, purtroppo gli
indumenti lavati ieri sera sono ancora bagnati per cui vengono messi
nelle sacche in buste a parte. Speriamo che stasera riusciamo ad
asciugarli. Mettiamo le bici in strada e, dopo aver montato le borse,
riprendiamo il cammino. La pedalata è tranquilla e lasciamo la città alle
nostre spalle, c’inoltriamo tra le stupende colline umbre, coperte di boschi e
trapuntate da piccoli casali. Il tempo sembra volgere al bello ed i vivi colori
della natura ci sollazzano la vista. Su una strada in leggera salita,asfaltata ma
tranquilla, arriviamo fino alla località il Sasso dove il torrente Soaria, che
scorre a lato della strada, forma delle deliziose
cascatelle. Proseguiamo e dopo altri 2 km si
incontra, a destra, il bivio per Pieve de Saddi; è una
strada sterrata, il cui tratto iniziale è abbastanza
ripido, quindi appena scollinato proseguiamo con
continui saliscendi, e nella completa solitudine, fino
a giungere alla Pieve dei Saddi. Non c’è anima viva; curiosamo in giro
ma è tutto chiuso. Mangiamo un boccone e riempiamo le borracce alla fontanella, quindi dopo aver
fatto le foto di rito riprendiamo il cammino. Arriviamo, dopo un’ultima impennata della strada e
l’aggiramento di una lunga scalinata, a Pietralunga, sono quasi le 13:00. Troviamo aperto un ufficio
comunale e chiediamo di timbrarci la credenziale, quindi presso il bar aperto sulla piazza del
comune mangiamo un piatto di gnocchi. Approfitto della sosta per contattare alcune strutture
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religiose per chiedere ospitalità per i prossimi giorni. Tutto ok per domani sera presso il Convento
Francescano di Monteluco (Spoleto) e dopo-domani alla Romita di Cesi, risposta negativa dal Sacro
Speco di Narni (non ospitano esterni) e dal conv. di Greccio (forse è occupato) per cui sarà
necessario studiare qualche alternativa.
Verso le 14:30 ci rimettiamo in cammino verso Gubbio. All’uscita del paese non proseguiamo per il
sentiero in quanto si inerpica per il bosco e una signora del posto a cui abbiamo chiesto
informazioni ci invita a proseguire sulla tranquilla strada che ci porterà verso S.Benedetto Vecchio,
A Colle Vallecchio decidiamo di non salire verso la vecchia fortezza benedettina ma di proseguire
verso Mocaiana. Doveva essere una discesa invece è stato un continuo saliscendi. Siamo in Umbria.
Arrivati alla statale ci fermiamo al primo bar dove sorseggiamo un buon caffè e ci rinfreschiamo
con un gelato, quindi, dopo aver ricevuto istruzioni per trovare un buon ciclista (la bici di Gilberto
ne ha urgente bisogno), riprendiamo la statale per Gubbio tra lo
strombazzare di camion e lo sfrecciare di automobili.
Entriamo in città fiancheggiando il teatro romano, quindi proseguiamo
per la frazione di Padule per cercare il ciclista presso il quale lasciamo
Gilberto per rientrare velocemente verso Gubbio per recarci al convento
di Sant’Antonio, ci aspettano le suore domenicane di clausura. Il nostro
unico contatto è con una suora che viene dal sud America, pochi minuti
per farci vedere la sistemazione, informarci di quanto dobbiamo pagare
e poi sparisce nel nulla (non per niente sono di clausura).
Veniamo sistemati in una camera con tre letti, senza finestra, uso del bagno posizionato al al pianterreno. Abbiamo anche una cucina a disposizione. Procediamo a lavarci velocemente e a fare il
bucato stendendo il tutto insieme agli indumenti di ieri, ancora bagnati, sperando che asciughino.
Arriva un altro ragazzo che inizierà domattina il pellegrinaggio.
E’ tardi e dobbiamo uscire alla ricerca di un negozio di alimentari. Lo
troviamo che sta per chiudere per cui arraffiamo velocemente qualcosa
per cena e colazione e rientriamo a posare la spesa. Riusciamo di nuovo
per vedere un po’ la città, è deserta, oggi c’è
la partita dell’Europeo di calcio Italia-Olanda.
Passeggiata sul corso principale ed i suoi bei
palazzi con il ricordo della fiction ‘Don
Matteo’. Rientriamo al convento ed in cucina
facciamo la conoscenza di 2 pellegrini a piedi con i quali scambiamo le
impressioni su questo ‘giovane’ cammino, quindi ci salutiamo e subito
mi metto ai fornelli; questa sera “cena del fratacchione”: spaghetti al
pomodoro, fettina in padella, pomodori in insalata e, ad annaffiare il
tutto, vino rosso.
Finalmente cuciniamo da soli; la cena è stata discreta (Gilberto si offre
come lava-stoviglie).
Dopo un pò, finito l’ultimo goccio di vino e studiato per l’ennesima
volta le indicazioni e le mappe della tappa di domani (dovrebbe essere
una giornata di cammino tranquillo, solo una salita fino a quota 655 m.), ci alziamo da tavola per
ritirarci nel nostro appartamento (sigh!!).
Grande giorno domani, arriveremo ad Assisi.
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10 Giugno 2008 - martedì
4^ Tappa : Gubbio - Assisi
Stamane la sveglia è un poco insolita in quanto la nostra camera è senza finestre e per far entrare un
po’ d’aria e di luce il muro lato corridoio e aperto nella parte alta per cui sentiamo tutti i rumori fatti
dagli altri pellegrini; quindi sveglia alle 6:30. Aspettiamo però le 7:30
per scendere in cucina a preparare la colazione in totale tranquillità. Al
termine rientriamo in camera e procediamo a mettere in ordine i nostri
bagagli, a cominciare dal bucato ancora umido.
Verso le 9:00 scendiamo in strada le bici ed agganciamo le borse e,
mentre Angelo e Gilberto hanno inserito i vestiti ancora umidi nelle
borse, il sottoscritto rinverdisce le usanze da pellegrino di Santiago e
“stende” il bucato sulle borse. I miei compagni minacciano di fare
un’altra strada perché si vergognano di me. Tengo duro.
Usciamo da Gubbio passando per Porta Vittorina. Il sole inizia a
scaldare. Imbocchiamo il Sentiero della Pace (che collega Assisi a
Gubbio), e dopo poco raggiungiamo la coppia di pellegrini a piedi che
abbiamo conosciuto ieri sera, veloce saluto e proseguiamo per Ponte
d’Assi, nel punto dove il ‘Sentiero’ costeggia la statale per circa un paio
di chilometri. A questo punto, sarà anche perché siamo distratti dallo
spettacolo che la natura offre, facciamo il primo grave errore della
giornata prendendo la deviazione a sinistra (verso San Vittorino) indicata
per i pellegrini a piedi. Inizialmente la strada procede su asfalto, con
numerosi saliscendi, senza traffico e nella totale tranquillità.
Quindi si passa ad una sterrato facile fino all’Eremo di S. Pietro in
Vigneto (completamente ristrutturato, sembra una villa molto signorile),
a questo punto facciamo il secondo e più grave errore proseguendo sul
sentiero per i pellegrini a piedi che abbandona la carreggiata per entrare
nel bosco. Il primo ostacolo è costituito dal ‘ruscello’ che si è
trasformato in un torrente, invadendo il
terreno intorno che era destinato al passaggio
e costringendoci ad una faticosa deviazione più a monte, da fare a piedi
e spingendo le bici. Anche se affaticati non possiamo che essere
affascinati dallo spettacolo che la natura ci offre. Attraversiamo il
torrente in un punto più tranquillo e proseguiamo sul sentiero che si
addentra sempre più nel bosco e quando inizia a salire siamo costretti a
procedere a piedi facendo brevi soste per recuperare le forze. Un bellissimo
sentiero nel bosco diventa per noi un calvario; è già una bella salita di suo,
l’acqua e il fango la rendono anche viscida, è una fatica immensa andare
avanti, sembra non finisca mai.
Il sentiero è veramente impervio ed in alcuni tratti sale a scalini tra le rocce.
Che follia !! Vi risparmio i commenti poco francescani.
Finalmente alle 13:30 circa arriviamo al margine del
bosco che coincide con la cima della montagna. Siamo
distrutti. Passiamo accanto ad una casa e, dopo aver
chiesto alla proprietaria di poter usare la fontanella del giardino, rimaniamo
buoni dieci minuti a rinfrescarci ed a bere. Ne avevamo davvero bisogno.
Riprendiamo il percorso. Siamo in prossimità delle rovine del Castello di
Biscina e ai nostri piedi si distende la valle del Chiascio che, forse perché
risparmiata dalle grandi direttrici del traffico, offre un ambiente agreste d’altri
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tempi dove i campi coltivati fanno da cornice a Castelli, a Monasteri ed alle case padronali che nel
medioevo ne rappresentavano il fulcro, ed il fiume, con le sue ampie
anse (come una biscia…da qui Biscina) ci ricorda una qualità della vita
che abbiamo perduto.
Cerchiamo qualcuno a cui chiedere un ‘ricordo’ per la nostra credenziale
ma non troviamo anima viva né al castello (è un vecchio rudere
disabitato) né tantomeno alla reception del vicino agriturismo.
Decidiamo di proseguire per Valfabbrica; scendendo per la strada
asfaltata che costeggia l’omonimo lago che, grazie anche alla pioggia di questi giorni, è
discretamente pieno e presenta un bel colpo d’occhio; è veramente
curioso vedere, immerse nell’acqua, le verdi cime degli alberi.
Giungiamo in paese che sono circa le 15:30 e lo stomaco è ancora vuoto,
per cui dopo aver recuperato il timbro presso l’Ostello dei pellegrini,
troviamo una panetteria aperta e compriamo tutta la pizza disponibile che
divoriamo appena fuori il locale, quindi dopo
aver bevuto qualcosa riprendiamo il cammino
verso Assisi. Anziché passare per Pieve
S.Nicolò (salita troppo ripida) optiamo per il piano B, per cui dopo
qualche chilometro di statale 318 deviamo per i paesini di San Gregorio,
Sterpeto, Palazzo e Tordibetto, fino a giungere in vista della Basilica di
Assisi, che però non raggiungiamo in quanto la nostra destinazione è
Santa Maria degli Angeli e in particolare l’Ostello della Perfetta Letizia dove
una raggiante Angela che gestisce l’ostello ed è l’autrice della nostra guida
“Di qui passò Francesco”, ci porge un caloroso benvenuto e soprattutto un
dissetante succo di frutta. Si fanno quattro chiacchiere,
come se ci si conoscesse da tanto tempo, d’altronde è lei
che abbiamo contattato per chiedere le “Credenziali”.
Procediamo quindi con le consuete attività che hanno
contraddistinto questi arrivi, smontare le borse dalle bici e
prelevare il necessario per lavarci e vestirci, quindi bucato e
degli indumenti utilizzati.
Terminate le attività necessarie per il ‘decoro personale’ procediamo ad un
veloce “briefing” per decidere come modificare il tragitto a seguito dei rifiuti
nell’ospitalità (Sacro Speco di Narni e Convento di Greccio); dopo una veloce
verifica decidiamo di accorciare di un giorno il pellegrinaggio inserendo la sosta di Stroncone.
Quindi la tappa di dopo-domani proseguirà fino a Stroncone e il giorno successivo arriveremo alla
meta risparmiando una giornata. Angelo si preoccuperà di chiedere a Mario e Pierluigi di anticipare
a Sabato il loro viaggio a Poggio Bustone per venire a recuperare. Speriamo bene.
Scendiamo dunque al pianterreno dove Angela sta preparando per la cena, ci sono altri pellegrini a
piedi per cui saremo dodici a tavola.
Andiamo velocemente all’adiacente chiesa per una visita alla Porziuncola; è orario di chiusura e
non c’è quasi nessuno. Questo momento di silenzio e pace è bellissimo, riesco addirittura a
rimanere a pregare inginocchiato nella minuscola cappelletta per oltre un quarto d’ora, poi ci
spostiamo in un’altra cappella della chiesa dove assistiamo ai Vespri cantati dai frati.
Rientriamo all’ostello e facciamo la conoscenza degli altri ospiti. Tutti
pellegrini a piedi, qualcuno termina qui il pellegrinaggio, qualcun altro è
arrivato oggi in treno e domani comincerà il proprio, gli altri, come noi,
hanno iniziato da La Verna e contano di arrivare a Poggio Bustone
cercando di rispettare i tempi previsti dalla guida. Nell’attesa della cena
diamo qualche piccolo aiuto di Segreteria nel settore amministrativo
relativo alle credenziali da spedire ai pellegrini (intestazione dei
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Impressioni di un pellegrinaggio in bicicletta attraverso l’Italia centrale
bollettini postali e piegatura delle credenziali fresche di stampa.
Si cena tutti insieme, Angela ci offre una cena vegetariana, molto sostanziosa. Al temine, in perfetto
stile pellegrino, si procede con il lavaggio comunitario delle stoviglie, quindi si fa tardi tra racconti
e sorrisi. Infatti si conversa, si scambiano impressioni, si danno consigli, si sentono gli umori e le
speranze di tutti, dei pellegrini e degli organizzatori. Angela ci racconta qualcosa del recente
pellegrinaggio in Terra Santa.
A un certo punto la palpebra fatica a rimanere aperta, infatti è mezzanotte passata e bisogna andare
a dormire.
11 Giugno 2008 - mercoledì
5^ Tappa : Assisi – Spoleto (Monteluco)
Come da accordi presi la sera prima, Angela ci viene a prendere alle ore 6,40. Tutti insieme
andiamo alla chiesa di San Damiano per assistere al Mattutino e alla SS.
Messa (cantata dai frati francescani). La chiesa è
piccola, il canto riempie le volte, le parole sono ben
scandite, e qualcuna entra nel cuore.
Si torna all’ostello che sono le 8:00 e, mentre
cerchiamo di mettere in ordine il nostro bagaglio,
veniamo chiamati per la colazione comunitaria,
ottima ed abbondante. Riprendiamo a sistemare le borse e le montiamo sulle
bici, quindi salutiamo gli altri pellegrini, quelli a piedi, che sono già in partenza
(qualcuno per tornare a casa).
Siamo rimasti solo noi e dopo aver salutato Angela prendiamo la
direzione per l’Eremo delle Carceri (quota 800) saltando, senza
rimpianti, la visita alla città di Assisi3. Questo rifiuto viene però punito
poco dopo quando nei pressi di una delle entrate
della città la bici di Gilberto emette un sinistro
rumore; di nuovo s’è spezzata la catena.
Dopo la riparazione proseguiamo fino all’Eremo delle Carceri, dove passiamo
una buona mezz’ora tra la visita e il salvataggio di un’anziana turista tedesca
rimasta bloccata el bagno a causa di una serratura difettosa.
Questo luogo è particolarmente suggestivo con le costruzioni aggrappate alla
montagna. Sono passate le 12 ed è ora di ripartire, saliamo in bici e purtroppo
Angelo, a causa di una distrazione, resta vittima di un piccolo incidente che
causerà purtroppo fastidiosi strascichi per diverse settimane. Mentre era intento
ad indossare il casco, la bici gli scivola da sotto le gambe e le corone anteriori finiscono per
conficcarsi nel polpaccio destro. Dopo una medicazione provvisoria riprendiamo il cammino
imboccando la stradina asfaltata che si trova immediatamente dopo l’eremo.
Percorriamo i chilometri che ci separano da Spello in mezzo agli oliveti
ed entriamo nella cittadina dalla parte alta . Spello è un gioiellino pieno
di fiori. Una veloce visita alla chiesa di
S.Andrea dove ammiriamo uno splendido
affreso del Pinturicchio e scendiamo verso la
pianura per proseguire il nostro itinerario.
Appenda usciti dalla città troviamo un
supermercato e consumiamo il nostro solito pranzo.
Al termine Angelo provvede a disinfettare e medicare meglio la ferita.
3
ritengo, forse a torto, che i luoghi francescani più significativi siano la Porziuncola e San Damiano, mentre il resto è caratterizzato
da scopi ‘turistici’
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" SUL CAMMINO DI S. FRANCESCO"
Impressioni di un pellegrinaggio in bicicletta attraverso l’Italia centrale
Ripartiamo dirigendoci verso Foligno ed alla periferia incontriamo un simpatico vecchietto in bici
che si offre di accompagnarci per facilitarci l’attraversamento della città, accettiamo volentieri.
Proseguiamo sulla statale Flaminia vecchia costeggiando le Fonti del Clitunno, la località
meriterebbe una sosta ma il ritardo accumulato non ci consente di sostare ed ammirare altro.
In prossimità di Spoleto deviamo per la frazione di San Giacomo in modo da poter aggiungere un
altro timbro alla credenziale nonchè per ammirare, nella chiesa omonima, gli affreschi che
raffigurano il miracolo di Santo Domingo della Calzada (Spagna); del miracolo e della storia avevo
avuto notizie durante il cammino verso Santiago de Compostela.
Giungiamo a Spoleto dopo aver fatto chilometri su una strada
pianeggiante e senza traffico, che costeggia la statale. Ci spostiamo alla
parte alta della città e, dopo aver cercato una farmacia (Angelo deve
ancora medicare per bene la ferita di stamattina), cerchiamo di dirigerci
al Ponte delle Torri per poi proseguire verso Monteluco. Appena
chiediamo indicazioni ci viene riferito che il ponte è sbarrato per lavori.
Ci viene indicato un itinerario alternativo che ci porta davanti alla chiesa
di San Pietro che si trova all’incrocio tra la statale Flaminia e l’inizio della provinciale per
Monteluco. La strada asfaltata è in salita, a tratti ripida, ma costante, per cui andiamo avanti di
buona lena, sembra che non arriviamo mai. Visto che sono le 18:30 e che avevamo annunciato il
nostro arrivo entro le 19:00 chiedo a Gilberto di accelerare e precederci per comunicare il nostro
ritardo. Nel frattempo il tempo sta di nuovo peggiorando ed alcune improvvise folate di vento non
preannunciano nulla di buono anche se danno la sensazione di spingerci per farci arrivare prima.
A meno di due chilometri dalla vetta inizia la pioggia e solo dopo venti
minuti riusciamo ad arrivare davanti alla porta dell’eremo francescano.
Ci accoglie Frà Adriano offrendoci subito riparo e dopo i convenevoli (si
parla delle avventure del viaggio) ci indica le nostre camerette
pregandoci, come nel caso del monastero
delle Clarisse, di scendere a breve per la cena.
Infatti alle 19:45 ci presentiamo in sala da
pranzo. Ad attenderci ci sono 4 frati tra cui il Frate Guardiano, Padre
Adriano, ed oltre una decina di ragazzi sui 20/30 anni che stanno
effettuando il loro anno di “postulanti” (stanno provando a vivere
secondo la “Regola Francescana” sperimentano così la loro “Vocazione”).
Ci viene offerta una variegata cena, e presto siamo così sazi che rifiutiamo
qualche portata. Finita la cena diamo una mano nello sparecchiare e lavaggio
delle stoviglie insieme ad alcuni di loro e l’ambiente diventa conviviale, si
parla di tutto, qualche ragazzo ci racconta le sue esperienze.
Al temine ci sediamo con Padre Adriano, che ci offre anche qualche liquore
fatto in casa, e si parla dell’ordine dei Minori e notizie sulle loro attività nel
mondo. Passiamo così circa un’ora prima di andare a dormire.
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" SUL CAMMINO DI S. FRANCESCO"
Impressioni di un pellegrinaggio in bicicletta attraverso l’Italia centrale
12 Giugno 2008 - giovedì
6^ Tappa : Monteluco (Spoleto) – Romita di Cesi
Al mattino successivo come al solito sveglia attorno alle 06:15 ed il primo pensiero và alle
condizioni atmosferiche, non si sente il ticchettio della pioggia quindi apro fiducioso la finestra ed
un paesaggio ovattato mi porge il buongiorno, siamo circondati dal bianco delle nuvole; fa un certo
effetto vedere le cose attorno in modo sfocato. Insieme ad Angelo scendo nella minuscola chiesetta
per il Mattutino. È deserta ma ben presto da dietro l’altare si sentono entrare i postulanti. Da una
porticina sbuca un fraticello che ci invita a sedere nel coro ligneo dietro l’altare, ci danno i libri
delle preghiere, leggiamo, preghiamo e cantiamo con loro. Ci spostiamo
poi nella chiesetta che ben presto si riempe e partecipiamo alla messa
animata dagli stessi postulanti. Al termine passiamo nella sala da pranzo
per la colazione comunitaria, dopo la quale Padre Adriano procede a
timbrare le nostre credenziali., quindi uno dei frati più giovani ci porta in
visita nel monastero raccontandocene la storia precisando che
nell’antichità tutto il Monteluco era considerato luogo santo.
Chiediamo quanto dobbiamo ed anche qui i frati non vogliono nessun
compenso, per cui ci comportiamo come al solito.
Torniamo a prepararci per la partenza ed appena pronti, con la benedizione di Padre Adriano,
scendiamo velocemente verso la parte bassa di Spoleto facendo attenzione alla strada bagnata (è
abbastanza umido ma almeno non piove). Prima di uscire dalla città ci fermiamo ad un Supermarket
dove acquistiamo i viveri per il pranzo (panini, prosciutto e formaggio) e le immancabili banane.
All’uscita breve ricognizione delle indicazioni della guida per la tappa odierna nonché delle
informazioni raccolte, quindi dopo una breve consultazione decidiamo di seguire le indicazioni per i
ciclisti e non quelle per i pellegrini a piedi per cui prendiamo la Strada Statale Spoletina (SS418) in
direzione Acquasparta. Come tutte le periferie anche quella di Spoleto non è esaltante e tra l’altro
inizia a piovere per cui cerchiamo di accelerare il più possibile il transito.
Superiamo la località Madonna di Baiano e svoltiamo al bivio per
Crocemaroggia-Mogliano-Rapicciano, comincia subito l’ascesa che tra
impennate e falsopiani si addentra nelle Terre Arnolfe. Superato Mogliano la
pioggia si fa insistente anche perché si alza un vento freddo che ci crea qualche
difficoltà per cui, vista anche l’ora, in località Rapicciano decidiamo di fare
una sosta; inizia quindi la ricerca di un posto riparato. Essendo un minuscolo
agglomerato di case non è facile trovare riparo per cui ci accontentiamo del
portico di una casa.
Consumato velocemente il pasto riprendiamo la strada, precariamente asfaltata,
fino a Fogliano, quindi proseguiamo su comodo sterrato, in mezzo alla
rigogliosa natura dei monti Martani, fino a Macerino; a questo punto
inizia la parte difficile in quanto il percorso diventa un ripido sentiero di
montagna, tra vallette e fitti boschi, con lunghi tratti
di pietrisco che ci obbliga a procedere a piedi
spingendo le bici. Unico segno della presenza
dell’uomo sono gli alti tralicci ed i cavi dell’alta
tensione che scendono e risalgono tutti i pendii che
si susseguono. Riviviamo le difficoltà già incontrate martedì nell’ascesa verso
il castello di Biscina. Specialmente l’ultimo tratto che costeggia un traliccio
dell’alta tensione e conduce alla ‘Casa Murata’ è rimasto impresso nella
memoria di ognuno (fango e pietrisco con pendenza di circa 45°).
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" SUL CAMMINO DI S. FRANCESCO"
Impressioni di un pellegrinaggio in bicicletta attraverso l’Italia centrale
Angelo si lamenta delle condizioni ormai precarie delle sue scarpe (si
sono aperte nel punto di attacco ai pedali e si si stanno scollando nella
parte posteriore); anche le mie hanno problemi sotto, si sono scollate
nella zona degli attacchi ai pedali.
Appena scollinato si presenta l’ennesima
difficoltà, il sentiero si ramifica e non è
presente alcun segnale. Siamo stanchi e
vogliamo evitare di sbagliare per cui decidiamo di disturbare Frà
Bernardino il quale, dopo aver provato a spiegarci la direzione da
seguire, di fronte delle nostre risposte decide di venirci incontro. Appena
chiusa la telefonata abbiamo osservato meglio il territorio ed
effettivamente uno dei sentieri (quello di destra) scendeva nella direzione indicata dal frate per cui
decidiamo di riprendere il cammino in questa direzione. Dopo un tratto scosceso il sentiero
diventava una comoda strada bianca che dopo un po’ si immetteva nella carrareccia verso la
Romita. Intanto in lontananza si sentiva il rombo della Jeep di Frà Bernardino per cui in uno slargo
abbiamo atteso il suo arrivo. Appena ci vede accosta e rimane perplesso
nel vederci con le bici provenire dal sentiero dei pellegrini a piedi,
sentiamo il solito commento (siete dei pazzi).
Ci indica la strada per la Romita che raggiungiamo scortati da lui.
Ad aspettarci i cinque cani pastori, uno più grosso dell’altro, che ci
osservano ringhiando ma poi ad un comando di Frà Bernardino ci
lasciano passare. Il Romitorio è stato ricostruito dal frate con l’aiuto di
volontari ed attualmente, oltre ai cani, ci vivono una giovane famiglia alto-atesina ed una ragazza
che si occupano di tutte le attività necessarie al funzionamento quotidiano. Occorre precisare che
quassù non c’è corrente elettrica ed acqua potabile per cui è tutto un po’
più complicato. Qui siamo veramente in un eremo!
Appena arrivati veniamo accolti nella cucina
e, mentre ci preparano un tè caldo, ci
sistemiano davanti al grande camino per
‘asciugarci’ un po’ e conversiamo con le
persone che hanno deciso di vivere quassù,
oltre a Frà Bernardino, del quale
possiamo
apprezzare la sua bonarietà, la sua cultura, la sua
fede, la sua umanità e la passione che ha messo in questa ricostruzione, la
giovane famiglia che ha volontariamente abbandonato la ‘cosiddetta civiltà’
per abbracciare uno stile di vita senza dubbio più sano e sereno e la giovane
ragazza che dopo un periodo trascorso presso un convento ad Assisi ha adesso
deciso di dedicare la sua vita ad aiutare nella conduzione della Romita. È tutto
così straordinario, che ci fa sentire piccoli piccoli, incapaci di prendere in mano
la nostra vita e fare scelte così importanti.
Purtroppo dobbiamo ancora sistemarci per cui sospendiamo questa amabile conversazione e ci
rechiamo nell’alloggio destinato ai pellegrini, accanto alla chiesetta.
Si tratta di in una cella con due finestrelle (una è senza vetri). L’illuminazione
è garantita dalle torce che ci siamo portati. Il bagno è di fronte, oltre il piccolo
piazzale, ma non c’è acqua corrente, c’è solo quella del pozzo; per lavarci
dobbiamo tirarla su, portarla nel bagno, metterla nel lavandino e lavarci. Lo
stesso vale per gli altri servizi. Tenuto conto della giornata umida e
abbastanza fresca ci si lava in modo sommario.
Alle 18,30, il suono delle campane annuncia la funzione liturgica dei Vespri e
la SS. Messa. Prima dell’ultimo rintocco assistiamo ad una curiosa
processione, tutti i cani si avviano verso la chiesa, entrano e si accomodano sotto i banchi, dove
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" SUL CAMMINO DI S. FRANCESCO"
Impressioni di un pellegrinaggio in bicicletta attraverso l’Italia centrale
rimangono fermi e calmi fino alla fine della funzione religiosa. La funzione ci fa scoprire un altro
lato del nostro frate, la sua semplicità e le sue parole entrano nel cuore di tutti i presenti, dandoci la
sensazione di essere di fronte ad una persona speciale.
Al termine passiamo in cucina ed abbiamo modo di apprezzare le
capacità culinarie del frate con uno stupendo minestrone fatto con le
verdure dell’orto ed altri ottimi piatti vegetariani cucinati dalla signora.
Davanti al grande camino acceso, sotto la fioca luce di una lampadina si
riprende la conversazione del pomeriggio.
Poco dopo, complice anche la stanchezza
accumulata, salutiamo ed andiamo a nanna.
Nonostante non sia molto tardi il cielo è veramente scuro, senza le nostre
torcie non riusciremmo a vedere nulla.
Il freddo ci consiglia di coprirci bene. Oltre a rimanere vestiti ed infilarci
nei sacco a pelo, cerchiamo di coprirci con le coperte disponibili.
La notte passa tranquilla e “fresca”.
13 Giugno 2008 - venerdì
7^ Tappa : Romita di Cesi – Stroncone
Sveglia alle prime luci dell’alba e, dopo aver partecipato alle lodi mattutine, ci spostiamo in cucina
per un’abbondante colazione, durante la quale abbiamo il tempo di salutare tutti i presenti. Prima di
riprendere il cammino lasciamo in chiesa, nella cassetta delle elemosine, la nostra offerta (Frà
Bernardino non voleva nulla).
All’uscita del cancelletto anziché prendere la comoda carrareccia che ci
avrebbe portato al comodo parcheggio di Carsulae, imbocchiamo il
sentiero dei pellegrini a piedi e scendiamo in modo avventuroso verso la
strada asfaltata che raggiungiamo dopo circa 40 minuti. In prossimità di
Cesi uno strano ticchettio alla ruota anteriore della mia bici ci suggerisce
di fermarci e verificare. Effettivamente un raggio è uscito dal mozzo e
sta toccando la forcella, per cui Angelo ha di nuovo modo di cimentarsi
con gli attrezzi per sistemare il piccolo incidente. Ripartiamo e
prendiamo la scorciatoia che conduce ripidamente verso la stazione
ferroviaria. Proprio davanti a questa arriva il secondo inconveniente
segnalato da un forte sibilo proviene dalla ruota anteriore della mia bici e
dal repentino sgonfiamento della stessa dovuto ad un forellino causato
dall’eccessivo surriscaldamento del cerchio.
Gilberto approfitta della sosta per intervenire sull’attacco del portaborse della
sua bici che si era pericolosamente allentato.
Un ciclista di passaggio si ferma per chiederci se abbiamo bisogno d’aiuto, e
con sorpresa vediamo che la divisa che indossa riporta l’indicazione di una
azienda di Terracina per cui gli chiediamo come mai è da quelle parti, ma
l’equivoco si chiarisce quasi subito. Un amico che produce abbigliamento
sportivo gli ha regalato alcune rimanenze di magazzino di vecchie divise
ciclistiche. Quanto è piccolo il mondo.
Da una ulteriore verifica dei nostri mezzi di trasporto emerge che sia la
mia bici che quella di Gilberto avrebbero urgente bisogno di sostituire i
pattini dei freni in quanto ormai inesistenti per cui chiediamo al nostro
amico informazioni su un buon meccanico e ce ne indica uno in località
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" SUL CAMMINO DI S. FRANCESCO"
Impressioni di un pellegrinaggio in bicicletta attraverso l’Italia centrale
Borgo Rivo–Terni per cui dopo aver salutato ci dirigiamo verso questa località.
Sistemate le bici riprendiamo il cammino in direzione di Collescipoli sotto
un sole finalmente caldo ma con un intenso traffico (siamo nella zona
industriale di Terni). Alle 13:00 giungiamo al paese di Collescipoli e
troviamo quasi tutto chiuso tranne un minuscolo alimentari nel quale
entriamo ed acquistiamo il nostro pranzo (panini con prosciuttomozzarella e arance) che consumiamo nel piccolo giardino all’entrata del
paese. Riprendiamo la strada provinciale verso Vascigliano per giungere al
Convento Sacro Speco di Narni (m.640 slm) presso il quale, purtroppo non è più possibile essere
opitati.
Il bivio per il convento si trova immediatamente dopo la località
LeVille, quindi lasciata la strada asfaltata saliamo con una comoda
carrareccia fino al piazzale antistante il convento dove incontriamo uno
dei rari pellegrini a piedi, Roberto un ragazzo toscano che rivredemo
stasera all’ostello.
Ci accolgono due fraticelli che ci offrono una rinfrescante bibita, poi
dopo una breve visita e l’immancabile timbro sulla credenziale riprendiamo il cammino verso la
nostra meta giornaliera, Stroncone.
Scendiamo velocemente dal convento e al primo bivio facciamo l’ennesima fesseria di questo
cammino, seguiamo senza esitazione il percorso indicato per i pellegrini in bici che ci porta a
sconfinare nella provincia di Rieti allungando il nostro percorso di oltre una decina di chilometri
(passando per le località di Vasciano, Il Colle, Lugnola e tornando verso la zona di Aguzzo).
La strada ci porta finalmente in prossimità di Stroncone ma la sorpresa non è finita, per giungere
alla nostra meta, l’ostello “La Piccola Quercia” in località Colmartino, ci
tocca una salita con pendenza del 20%. Mentre Gilberto parte all’attacco
della salita io ed Angelo, rassegnati iniziamo a pedalare ma per alcuni
tratti siamo costretti a scendere dalla bici e proseguire a piedi.
Dopo questa salita spacca-gambe finalmente arriviamo all’ostello,è un
villino adattato, letti a castello nelle camere, ma con riscaldamento,
lenzuola e coperte.
Iniziamo i turni della doccia, ne avevamo veramente bisogno visto che
ieri, sia per il freddo che per le precarie condizioni logistiche, non era
possibile lavarsi adeguatamente.
Visto che le scarpe di Angelo stanno diventando inutilizzabili,
chiediamo alla padrona di casa la cortesia di accompagnarci ad un
ferramenta per comprare qualcosa per tirare avanti fino a domani. Và
Angelo che torna poco dopo con del colla bostik e dell’acquaragia per la
pulizia e, sul balcone già occupato dai panni messi ad asciugare, procede al recupero prima delle
sue scarpe e poi delle mie.
Nel frattempo la padrona di casa ci chiede i documenti di identità, la credenziale e soprattutto la
tariffa prevista ossia 18 euro per il pernottamento+prima colazione e 16 euro per la cena.
Come stabilito alle 19:30 la padrona di casa apparecchia la tavola con la nostra cena (bucatini
all’amatriciana, bistecca di maiale e insalata, mela) con la quale ci rimettiamo in pace con l’intero
creato.
Terminata la cena vediamo arrivare il pellegrino a piedi Roberto incontrato al Sacro Speco, doveva
andare al convento di San Francesco ma gli hanno detto che non
avevano più posto per cui ha ripiegato
sull’ostello.
Usciamo per una passeggiata in paese
(Stroncone è a circa 2 km, ma soprattutto è
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" SUL CAMMINO DI S. FRANCESCO"
Impressioni di un pellegrinaggio in bicicletta attraverso l’Italia centrale
200 mt più in alto). Visitiamo il paese, la parte più antica è un
susseguirsi ed intersecarsi di vicoli con scorci mozzafiato e vedute sui
paesi e sulla valle di Terni.
Dopo aver curiosato in giro ci fermiamo al bar per un gelato (consigliato
dalla padrona di casa); delusi dal mediocre gelato rientriamo all’ostello
circondati da lucciole. Erano anni che non ne vedevo così tante.
Anche stasera trovo una sorpresa, il mio letto pende da una parte ed ho la continua sensazione di
cadere, ma fortunatamente non ho voglia di pensarci, dormo come un sasso.
14 Giugno 2008 - sabato
8^ Tappa : Stroncone – Poggio Bustone
Come al solito ci svegliamo prima delle 7:00 e poco dopo arriva la padrona di
casa con la colazione che consumiamo velocemente, quindi procediamo per
l’ultima volta nella difficile impresa di rimettere le nostre cose nelle borse della
bici.
Alle 8:30 siamo pronti per la partenza, foto di rito e riprendiamo il cammino;
per arrivare in cima sono solo 13 km….ma 11 sono di pura salita!. Intanto a
ridosso del paese ci fermiamo al convento di San Francesco per il tempo di una
veloce visita e per il timbro sulla credenziale (ieri sera era chiuso).
Si prosegue su strada asfaltata in direzione della località “I Prati” che sale
in mezzo alla natura fino ai Piani di Stroncone. Si tratta di un lungo
pianoro, luogo di vacanze con alcune strutture ricettive ed un bar.
Poi la strada diviene bianca e sale ancora fino ai Piani di Ruscio, poco
prima di svalicare nella valle reatina. Ci fermiamo diverse volte per fare
fotografie a splendide querce dai colori smaglianti ed il verde dei prati in
contrasto con i colori del cielo e di qualche nuvola sparsa.
Attraversiamo i Piani di Ruscio e all’improvviso la vista spazia sulla valle di Rieti e su Greccio.
Il Santuario di Greccio lo si raggiunge tramite un ripido sentiero, prima
acciottolato poi sterrato, che scende nel fitto del bosco.
Visitiamo la chiesa con la sua mostra permanente di
presepi, quindi passiamo alla rivendita di souvenir
dove otteniamo il nostro timbro e compriamo
qualche ricordino, quindi riprendiamo il cammino
scendendo verso Spinaceto e preseguendo verso
Contigliano fino a Rieti. Giunti in città cerchiamo la
chiesa di S.Francesco per avere il nostro timbro
sulla credenziale ma scopriamo che è chiusa per restauri.
Visto che è ora di pranzare ma comunque desideriamo conservare anche il ricordo di questo
passaggio decidiamo di dividerci, io andrò in cattedrale con le credenziali mentre Angelo e Gilberto
andranno a cercare un alimentari aperto per prendere dei panini.
Di corsa verso il centro storico e trovata la cattedrale parcheggio al volo ed entro per una veloce
visita proprio mentre stanno chiudendo. Provo a chiedere di poter avere il timbro sulla credenziale
ed il parroco molto gentilmente riapre la sacrestia per accontentarmi; ne
approfitto per vedere questa chiesa dedicata alla Madonna dell’Assunta,
è molto bella. Raggiungo gli altri e nel piccolo parco a lato del fiume
consumiamo il nostro panino, quindi usciti dalla città, la strada verso La
Foresta inizia a salire.
Arriviamo al Santuario nel deserto più totale e visto che è orario di visita
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" SUL CAMMINO DI S. FRANCESCO"
Impressioni di un pellegrinaggio in bicicletta attraverso l’Italia centrale
suoniamo alla porta. Ci apre un ragazzone che si offre di farci da guida, già da diversi anni il
convento è tenuto da una comunità di ex tossicodipendenti che pensa a tutto. Al termine chiediamo
di timbrare le nostre credenziali e, dopo aver salutato, chiediamo informazioni per riprendere il
cammino. Apprendiamo che il sentiero dei pellegrini a piedi non è adatto alle nostre bici e
dovremmo tornare indietro verso Rieti e proseguire poi sulla provinciale a fondovalle verso Poggio
Bustone. Tenuto conto che sin dall’inizio di questo cammino abbiamo
cercato di optare per sentieri e strade secondarie per sentirci il più vicino
possibile allo spirito del pellegrinaggio decidiamo di rimanere in quota,
quindi attraversiamo veloci qualche frazioncina, poi quasi all’improvviso
siamo in vista di Cantalice: splendido paesino “da presepio”, incastonato
com’è sulla parete della montagna.
La sfioriamo appena e proseguiamo su strade locali fino a San Liberato,
quindi siamo costretti a scendere sulla provinciale che dal fondovalle comincia a salire,
attraversando Borgo San Pietro verso Poggio Bustone, sono gli ultimi chilometri.
Alle porte del paese troviamo i nostri angeli custodi, Mario e Pierluigi,
che sono venuti a ‘recuperarci’ per riportarci a casa, abbiamo voglia di
rivedere i nostri familiari.
Dopo aver sistemato le bici passiamo al Convento
Francescano di San Giacomo, meta del nostro
pellegrinare dove raccogliamo l’ultimo timbro per la
nostra credenziale. Sembra strano ma comincia a
piovere, quasi per ricordarci le condizioni nelle quali abbiamo iniziato questa
avventura.
Si parte poco dopo, durante il viaggio la conversazione langue, i pensieri corrono
veloci. Già domani riprenderemo il solito tran tran.
Ci consola però il pensiero che tanti ricordi, tanta bellezza, tanta pace, tante cose che conoscevamo
solo superficialmente, o addirittura ignoravamo, sono entrate a far parte del nostro bagaglio
personale e ci accompagneranno nella frenesia della vita di tutti i giorni.
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Il Cammino di Francesco
Istruzioni per l’uso.
Cosa portare
Abbigliamento:
- un paio di scarpe da mtb
- 3 completi da bici (composti di calze, pantaloncini e maglietta)
- 2 maglie intime da ciclista senza maniche (quelle traforate)
- un paio di guanti da bicicletta
- 1 bandana
- casco
- occhiali
- un giubbino antipioggia
- 3 t-shirt (da utilizzare anche come pigiama)
- un paio di bermuda
- biancheria intima
- un paio di sandali
- una felpa o un pile leggero
- un sacco a pelo estivo (molto piccolo – chiuso misura 10x25)
Igiene:
-
rotolo di carta igienica
fazzolettini di carta
spazzolino e dentifricio
sapone di Marsiglia (per lavarsi e fare il bucato)
rasoio
un paio di ciabatte per la doccia
accappatoio in microfibra
filo x stendere la biancheria (10 mt)
10 mollette
crema ad alta protezione solare
antizanzare
stick contro le punture di insetto
disinfettante, garza, cerotti
antinfiammatori
buste di plastica x evitare che gli indumenti si bagnino
Tecnica:
- coltellino milleusi (tipo svizzero)
- scotch grigio resistente
- filo di ferro + pinza
- chiavi varie e cacciaviti
- cartine del percorso
- elenco conventi/ostelli/pensioni/ristoranti sul cammino
- olio per catena
- smagliacatena + maglie false (2)
- faretto anteriore (removibile) e luce posteriore
- due camere d’aria di scorta + kit di riparazione
- macchina fotografica digitale + batterie di scorta
- fascette da elettricista
- lucchetto per bici + catena
- telefonino + caricabatteria
- piccola torcia per muoversi al buio
Varie
-
Tessera sanitaria
Impermeabile per borse posteriori
200 euro in contanti + 200 da prelevare durante il cammino
Appendice
Cammino Francescano in Mountain bike
PREMESSA:
Sul Cammino di Francesco (ma anche sulla Francigena) non viene riconosciuto lo status di Pellegrino per cui per le strutture private sei
un’anomalia (chi sei? Turista? Sportivo?..."Noi accettiamo solo chi fa due pernotti!") e per quelle religiose (non per tutte) divieni un fastidio perché
sei la rappresentazione vivente di colui che chiede e sollecita le coscienze sull’attuazione dei principi evangelici.
Il Pellegrino sul Cammino di Francesco è un’ombra: cammina con fatica, arriva, chiede, soddisfa i propri bisogni primari, ringrazia e riparte; non rimane
traccia del suo passaggio perché non fa businnes (almeno per ora) e ciò che lascia è invisibile agli occhi.
E’ completamente assente il senso comunitario di ciò che stai facendo. Non c’è un popolo in cammino
con la sua storia millenaria, con riti e miti consolidati, manca il senso di appartenenza.
Siti utili per raccogliere informazioni:
www.diquipassofrancesco.it
www.camminodifrancesco.it
www.camminosantiago.com
www.assisionline.it/assisi__207.html
www.anghiari.it/italiano/s0/d2Abis1.htm
www.comune.gubbio.pg.it
www.caigubbio.it/
www.valtiberina.toscana.it/divulgativo/
Logistica:
Per raggiungere le località di inizio/fine del nostro pellegrinaggio ci serviremo di un piccolo pulmino e di due amici che ci accompagneranno; il percorso:
Andata + Terracina - Frosinone (strade statali)
+ Frosinone - Arezzo (autostrada)
+ Arezzo – Chiusi della Verna (viabilità locale)
prima della partenza in bici contiamo di fare un pranzo frugale nel ristorante dell’albergo del Santuario; (è possibile poter dormire nella casa
di accoglienza delle suore del Santuario a la Beccia. Tel 0575-5341 chiedere di Sr Priscilla.
Ritorno + Terracina - Frosinone (strade statali)
+ Frosinone - Fiano Romano (autostrada)
+ Fiano Romano-Rieti (SS 4 Salaria)
+ Rieti - Poggio Bustone (viabilità locale)
per tali trasferimenti pensiamo di spendere attorno ai 200 euro complessivi (carburante+autostrada);
Per riuscire a 'sentire' il più possibile il lato spirituale di questa esperienza abbiamo pensato di chiedere ospitalità per le sistemazioni serali,
ove possibile, a monasteri/conventi presenti nelle diverse città. In tal caso, se non è prevista una tariffa, lasceremo una 'offerta' equivalente.
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Appendice
Cammino Francescano in Mountain bike
tappa 1 - km 25
La Verna - Cerbaiolo
Km
sabato 07 giugno 2008
2 / 3 ore
(tappa facile)
Altitudine
0 Eremo La Verna
3,8 Chiusi la Verna
7 Valico di Spino
14 Compito
1.128
Presso il complesso di 'Accoglienza del Pellegrino' ci aspetta Sr Priscilla per darci la giusta carica per partire;
Sono qui da visitare la Chiesa di S. Maria degli Angeli, la prima costruita a La Verna, risalente al 1216-17 e contenente terrecotte policrome
di Andrea della Robbia; la Basilica di Santa Maria Assunta, costruita fra il 1348 ed il 1509, con al suo interno altre terrecotte robbiane e un
monumentale organo cinquecentesco di rara qualità al quale si esibiscono ogni estate musicisti di fama internazionale provenienti da tutto il
mondo in occasione del Festival Internazionale di Musica d'Organo; la cappella di Santa Maria Maddalena, fatta edificare alla fine del sec.
XIV dalla contessa Caterina Tarlati di Pietramala, dove si conserva, sull'altare, la pietra su cui sedette Cristo quando apparve a S.
Francesco; il Sasso Spicco, gigantesca fenditura nella roccia presso cui il Santo sostava in preghiera; il “letto di S. Francesco”; il corridoio
delle Stimmate, costruito nel 1578 ed affrescato nel nostro secolo dal pittore Baccio Maria Bacci; la Cappella delle Stimmate, risalente al XIII
secolo, il luogo più sacro del Monte;
La grotta di San’Antonio proprio a ridosso della Cappella ove Francesco “da Cristo prese l'ultimo sigillo”;il “Quadrante”,
piazzale centrale del Santuario dal quale si gode di uno stupendo panorama. Sono presenti all'interno del complesso religioso
molte altre cappelle, chiostri ed oratori, oltre al convento, assai vasto, ove vivono i frati francescani.
Per dormire:La Beccia, una località 3 km sotto il Santuario; è possibile cenare al Santuario.
953
1.005
896
18 Pieve di S.Stefano
896
21 C.Strazzano
650
25 Eremo di Cerbaiolo
785
La "Città del Diario" ospita un archivio che da 19 anni raccoglie i diari e i carteggi degli italiani qualunque; emigranti e contesse, brigatisti e
tossicopendenti, contadini, sindacalisti, suore, cooperanti internzionali. Uno straordinario esempio di storia scritta dal basso.
l’eremo di Cerbaiolo (m. 861 s.l.m.), situato in una zona ricca di anfratti naturali e di sorgenti, è l’eremo medievale edificato a maggiore
altitudine fra quelli che si affacciano sul versante tiberino. Suor Chiara è disposta ad ospitare all'interno dell'eremo (0575-799228).
Logistica:
Cena:bisogna pensarci quando si è a Pieve S. Stefano considerando che per la cena non è opportuno fare affidamento a Sr Chiara e all’Eremo
(o meglio all’Ostello Francescano, 1 km prima -le chiavi vanno chieste a Sr Chiara- è disponibile una cucina autogestita);
Dormire: a seconda di ciò che dispone Sr Chiara. All’Eremo ci sono alcune celle per gli ospiti, oppure all’Ostello Francescano ci sono 40 letti
a castello e bagni in comune;
Costo: offerta libera per pernottamento. Sr Chiara va avvisata dell’arrivo al n° 0575-799228
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Appendice
Cammino Francescano in Mountain bike
tappa 2 - km 60
Cerbaiolo - Città di Castello
0 Eremo di Cerbaiolo
3,5 Le Camerelle
5 Valico di Viamaggio
10,5 La Palazza
17 Aboca
(tappa facile)
785
seguire il percorso dei pellegrini a piedi (salita sulla cresta della collina, svoltare a dx vs passo di Viamaggio - prestare sempre attenzione ai
segni)
964
984
748
585
28 San Sepolcro
375
43 Citerna
480
45 Monterchi
60 Città di Castello
domenica 08 giugno 2008
6 ore
285
al passo è presente un bar ristorante dove fare colazione e acquistare cibo (chiuso il martedì). Proseguire per la strada asfaltata (SR258)
che porta a Sansepolcro.
Cittadina rinascimentale, ci ricorda Firenze da visitare: affreschi di Piero della Francesca (nel MuseoCivico la Resurrezione ed altri dipi
Per dormire: Conv.Cappuccini "Il Paradiso, casa dello studente" 1/2 pens., fraz.Paradiso,66 tel.0575-742032(Rag. Luciano) cena e
pernottamento al costo di 23,00 euro; Conv.Servi di Maria, gruppi 8-10 pers., p.zza Dotti,1 0575-742347
Seguire le indicazioni per SanGiustino (periferia sud) attenzione alle indicazioi per la ferrovia -a dx- quindi attraversare e seguire le
indicazioni per Pistino. Poi una dura ma breve salita conduce a Citerna.
Per dormire: accoglienza molto 'francescana' c/o la parrocchia (chiesina fuori dal paese), 075-8592708 ore pasti Don Paolo.
Per proseguire vs Monterchi scendere prendendo la stradina che costeggia l'Hotel Sobaria
da visitare: "Madonna del Parto" di Piero della Francesc
Proseguire per la strada asfaltata 221che porta a Città di Castello
g a de te esse è a
acoteca co u a e c e custod sce capo a o d a ae o, uca S g o e , G o a
e
d ea de a ob
Pomarancio e del Ghirlandaio. Villa La Mantesca, dove al principio del 900 Maria Montessori iniziò a preparare le insegnanti che avrebbero
portato avantio il suo metodo educativo.
Per dormire: Foresteria Montessori, attiguo al campeggio, tel.GiuseppeBlasi 335-7846708; Monast.SantaCecilia delle Clarisse Via della
Fraternità,1 075-8553066; Hotel Umbria via del Galanti 075-8554925; Conv.SanGiov.Battista-Zoccolanti- 075-8521139
Logistica:
Cena e pernottamento al Monast.SantaCecilia delle Clarisse Via della Fraternità,1 075-8553066
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Appendice
Cammino Francescano in Mountain bike
tappa 3 - km 60
Città di Castello - Gubbio
0 Città di Castello
7 Battifossi
8,5 C.Ranco
10,5 Candeggio-Bivio
(tappa media) N.B. gran parte sul tracciato dei pellegrini a piedi
285
350
520
600
19 Pieve dei Saddi
560
29 Pietralunga
500
31 Colle Vallecchio
670
32 - San Benedetto Vecchio
35 - Vallecchio
48 Mocaiana
50 Raggio
57 Gubbio
60 Gubbio Alta
lunedì 09 giugno 2008
6 / 7 ore
Dal centro seguire le indicazioni per la chiesa degli Zoccolanti, poco dopo prendere il bivio sulla sx e seguire la strada asfaltata che in
costante salita conduce a Ronchi (parallela al torrente Soaria). In località il Sasso in prossimità delle cascatelle esiste un bar
salita molto impegnativa fino a Pieve dei Saddi con pendenze a tratti significative.
In mezzo ad un gran prato si trova una struttura bella ma abbandonata e chiusa; accanto si trova una fonte d'acqua definita non potabile ma
che invece lo è.
Per dormire: c/o la parrocchia 075-9460055/340-0675739 Don Salvatore offre ospitalità molto spartana; Hotel Tinca via Marconi,7 0759460057 sconto pellegrini 25 euro - cena alla 'Locanda del Fiorucci' buon prezzo
Raggiungere Colle Vallecchio prendendo la SP 204; Per proseguire è possibile scegliere se raggiungere o meno l'abbazia di San Benedetto
e quindi scendere a Mocaiana oppure puntare immediatamente sulla fraz. di Vallecchio e quindi la strada asfaltata 219 vs Mocaiana.
749 Proseguire per la SP 205
520
417
425
460
Merita un giorno di sosta. Per info turistiche e guide rivolgersi Uff.Turismo in p.zza Oderisi,6
Per dormire: Conv.San Francesco dei padri minori conventuali, solo gruppi, 075-9273460; Casa di Accoglienza Ist.Maestre PierFilippini
C.so Garibaldi,100 075-9273768; Conv.S.Ubaldo (mt.827) 075-9273872, funivia c/o chiesa S.Agostino
570
Logistica:
Alloggio presso il Monast.Sant'Antonio Suore Domenicane di clausura, Via Monte,4 tel.075-9273714 (mini-appartamento tre letti c/cucina)
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Appendice
Cammino Francescano in Mountain bike
tappa 4 - km 70
Gubbio - Assisi
0 Gubbio Alta
5
8,5
13
17,5
22
26
30
Ponte d'Assi
Essicatorio
S.Maria delle Colonnate
Vallingegno
Scritto
Bellugello
Biscina
(tappa media)
570
410
430
450
620
600
605
540
35 La Barcaccia
270
40 Valfabbrica
290
62
martedì 10 giugno 2008
6 / 7 ore
Si esce dalla città e ci si immette sulla strada n.298, che per diversi chilometri percorre il 'Sentiero della pace' Gubbio-Assisi. Pianeggiante
fino a Ponte d'Assi.
Per dormire: a circa 2 km agrit.Ponte di Riocchio anche c/tenda, 075-922611/333-2101710 (Luciano)
la strada prosegue in salita e si presenta lunga e con tratti impegntivi.
Una strada bianca a sx porta all'abbazia di VallingegnoPer
- dormire: agritur.ristorante Val di Chiascio 075-920251 /pellegrin
Per dormire:Agrit. “Tenuta del Castello di Biscina” 075-9229730 / 333-7504607 (45 E. per cena+pernott+colaz)
da qui non seguire le indicazioni per i camminanti ma risalite su asfalto fino al bivio e prendere a dx immettendosi sulla strada n.318 per
Valfabbrica
sono disponibili 2 varianti: la prima è per PieveS.Nicolò e da lì scendere per Assisi, in alternativa si esce da Valfabbrica continuando sulla
strada n.318 e proseguire per SanGregorio, Sterpeto quindi Palazzo e Tordibetto ed infine Assisi
Per dormire: Ostello della Gioventù p.za Pedicino 075-901864/348-6000191 (Luciano Pieretti)
a. 44 Pioppo
48 C.Torraccia
53 Pieve S.Nicolò
56 S.Fortunato
300 proseguire sulla strada verso C.Torraccia
440
600 scendendo, fare attenzione subito dopo C.Coppe - bisogna proseguire su strada verso S.Fortunato
540
Assisi S.ta Maria degli Angeli
260
65,5 Assisi Alta
70 Eremo delle Carceri
Merita un giorno di sosta. Per info turistiche e guide rivolgersi ufficio Turismo in p.za del comune
Per dormire: c/o basilica S.Maria degli Angeli, Foresteria della Perfetta Letizia via Protomartiri francescani 4b 075-8051588/333-9985141
(frà Massimo/Angela); Le Stuoie, accanto alla basilica 075-8044608
500 Per dormire: Ostello della Pace via di Valecchie, 177 075-816767; Camping Fontemaggio via S.Rufino Campagna 075-813636
790 da visitare con calma, merita davvero
Logistica:
Dormire: Ostello della “Perfetta Letizia” a S. Maria degli Angeli, sul retro della Basilica. Tel.075-8051588 cell. 333-9985141 Angela
Costo: offerta libera per cena e pernottamento / per partecipare al Mattutino a San Damiano accordarsi con Angela
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Appendice
Cammino Francescano in Mountain bike
tappa 5 - km 40/45
5 / 6 ore
Assisi - Spoleto
(tappa media)
mercoledì 11 giugno 2008
Assisi S.ta Maria degli Angeli
260
a. 3,5 Assisi Alta
500 Uscire dalla Porta dei Cappuccini: da qui inizia il sentiero che si inerpica nel bosco verso la meta successiva.
sono disponibili 2 varianti: la prima segue il tracciato originale fino a Collepino, quindi su strada asfaltata fino a Spello; in alternativa si esce
da Assisi verso San Damiano, quindi vs Rivotorto seguendo la vecchia provinciale che affianca la superstrada fino a Spello
La sosta è d’obbligo perché il luogo trasuda pace da ogni anfratto ed invita alla meditazione ed al raccoglimento.
Eremo delle Carceri
7,5 Monte Subasio
11,5 Fontanelle
790 La salita prosegue lungo una carrabile fra due file di castagni quindi la strada diventa sentiero che sale decisamente oltre il bosco fino ai
prati sommitali.
Giunti in cima al monte è possibile effettuare una pausa su questo osservatorio naturale dal quale si gode una impareggiabile vista su tutta
1290 la pianura, sul cammino fin qui percorso e su quello che ci attende nei prossimi giorni.
800 Si continua sul sentiero che taglia il Subasio a mezza costa, si congiunge con il num.50 che scende prima gradatamente poi più ripido nel
bosco e verso Spello. Questa è una tappa in cui è impossibile perdersi perché i sentieri si presentano battuti e ben segnati.
a s ta e c ttad a o to ed e a e, da o pe de e e a be ss a c esa d Sa ta a a agg o e a Cappe a ag o a escata
Pinturicchio (Natività), visitare anche il museo civico.Per dormire: Convento Piccolo SanDamiano suore francescane missionarie 0742651182 (Sr Maria Pia) cena+pernott+colaz. 30,00 euro; Covento SantaMariaMaddalena suore agostiniane (in centro) 0742-301285. A
Foligno Ostello per la Gioventù via Pierantoni,23 0742-342566
Proseguire sulla vecchia provinciale verso Foligno
15 Spello
300
20 Foligno
235 inizia dopo 500 mt sulla sx (perPozzo Secco ) e, prestando attenzione ai segnali, scorre lungo la costa dei rilievi; in alternativa si può
Rimanendo sulla vecchia Via Flaminia seguire la strada per Sant'Eraclio. sono disponibili 2 varianti: la prima segue il tracciato originale che
rimanere sulla SS.3 Via Flaminia vs Trevi
21,5 Sant'Eraclio
24 Trevi
26 S.Pietro in Bovara
28 Torre
31 Sette Camini
36 San Giacomo
410 Continuare sulla SS.3 Via Flaminia fino a SanGiacomo,
Per dormire: Convento di S. Chiara via Monasteri 0742-78216; Monastero di SantaLucia via del Crocifisso,1 0742-78242
280
340
230
Da visitare: chiesa di SanGiacomo ci sono dei bellissimi affreschi dello Spagna sul miracolo di santo Domingo della Calzada
Cammino
(
di
240 Santiago)
Lasciare la SS.3 Via Flaminia e proseguire su una strada asfaltata secondaria fino a Spoleto
E' consigliato sostare un giorno per poter visitare Monteluco; da visitare: Duomo, La Rocca, Ponte delle Torri
40 Spoleto
400 Per dormire: Ostello per la Gioventù Villa Redenta 0743-224936; Casa di accoglienza San Ponziano 0743-225086; Monastero Sant'Angelo
(ist. BanbinGesù) -Monterone 0743-40232; Parr.Sant'Ansano frati minori convent. via Brignone 11
Logistica:
Dormire: Casa di accoglienza San Ponziano tel 0743-225086 (la reception chiude alle 19,00) =35 euro /Cena: ristorante “Ai Pini” 0743-48156 =16 euro
se possibile a Monteluco: Convento di San Francesco a 5 km immerso nel bosco di lecci 0743-40711 (frate guardiano)
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Appendice
Cammino Francescano in Mountain bike
tappa 6 - km 34
Spoleto – Romita di Cesi
0 Spoleto
6 S.Giovanni di Baiano
9,5 Crocemaroggia
Mogliano
12 Rapicciano
Fogliano
23 bivio Macerino
26 Portaria
29,5 Carsulae
4,5 La Romita
giovedì 12 giugno 2008
3 ore
(tappa impegnativa)
400 Uscire seguendo la SP 418
310 superata questa località svoltare verso la località di Crocemaroggia e proseguire in costante salita
360 Lasciare la SP 418 per la località di Crocemaroggia
524 Siamo entrati nelle “Terre arnolfe”
589
665 Proseguire verso sud si arriva ad un trivio proseguendo verso dx sulla SP 67 in direzione di Portaria/Cesi
450
Logistica:
Dormire: Presso la Romita gestita da frà Bernardino (avvisare dell’arrivo al n° 0744-283006). Costo: offerta libera per pernottamento
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Appendice
Cammino Francescano in Mountain bike
tappa 7 - km 34
venerdì 13 giugno 2008
2 / 3 ore
Romita di Cesi - Stroncone
(tappa media)
0 La Romita
Cesi
Campitello
S.Giovanni
Collescipoli
Casa Picciolini
Vasciano
23 Conv. Sacro Speco
Vasciano
25 Lugnola
32 Coppe
34 Stroncone
Si esce dal piccolo borgo rimanendo sull'asfalto per un paioi di chilometri in direzione della zona ind.le Sant'Andrea fino ad un bivio dove si
240 svolta a dx in direzione Vasciano-Sacro Speco.
310
Superato il centro abitato non seguire il sentiero a piedi ma continuare per Sant'Urbano ancora un paio di Km, quindi al bivio girare a sx la
440 strada diventa bianca e conduce al Sacro Speco.
570 Al contrario di quanto indicato nella guida, non èpossibile alloggiarepresso il convento.
440 prendere la strada asfaltata per Lùgnola
420
410
450 Per dormire: Ostello la Piccola Quercia-loc.Colmartino- 0744-607139 Bonifazi (pendenza notevole);
Riprendere il Cammino sulla strada asfaltata che porta alla località Prati
Logistica:
Altre soluzioni possibili – Stroncone:
2.Casa di Cristiana e Massimiliano 333-3742957
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Appendice
Cammino Francescano in Mountain bike
tappa 8 - km 62
sabato 14 giugno 2008
2 / 3 ore
Sroncone - Poggio Bustone (tappa difficile)
0 Stroncone
450
Superato il centro abitato la strada diventa una larga carrareccia che attraversa un piccolo altipiano fino a diventare uno stretto, ma facile,
Colle Streppare
680 sentiero che conduce al passo, chiuso da cancello apri-chiudi.
I Prati
850 distante;
14 Greccio Santuario
19 Spinaceto
20 Contigliano
26,5 Conv. Fonte Colombo
30 Rieti
35 Conv. La Foresta
47 Cantalice
Borgo S:Pietro
58 Poggio Bustone
62 Conv. di S.Giacomo
Per dormire: presso i frati prenotando in anticipo 0746-750127/750124 locale dislocato poco sotto il Santuario- Cena presso il bar poco
640 Ripartiti dal santuario di Greccio su asfalto e con ripetuti tornati si attraversa Spinaceto continuando per Contigliano
390
490 Dopo la visita del piccolo borgo medievale si riprende la strada per Piani di Poggio Fidoni e poco dopo il Convento di Fonte Colombo
550
400
520
715
530
750
820
Per dormire: telefonare per sapere se è possibile essere ospitati 0746-210125 (frate guardiamo)
Entrati in città cercare le indicazioni per il Convento La Foresta
Per dormire: Istituto del Divino Amore via delle Molina, 22 tel. 0746-200278 (Sr Cecilia)
dopo aver percorso una strada asfaltata che sale in mezzo agli alberi ci si trova davanti al conevnto La Foresta
Sempre in costante salita si attraversa Cantalice in direzione PoggioBustone
Ostello della locanda francescana via Roma 0746-688688
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Appendice