Discorsi sul Feng Shui

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Discorsi sul Feng Shui
Feng Shui:
arte della casa o della tomba?
...E’ chiaro come nei secoli e nei millenni tutte queste pratiche scoprissero
il fianco non solo a Maestri non illuminati, ma anche a falsi Maestri.
Un esempio lampante e storicamente documentato è come queste pratiche
si siano gradatamente involute sino a partorire una falsa tecnica, nata dall’ignoranza delle sue origini storiche: la tecnica dei “FU” o simboli magici.
I Fu, anticamente, durante il periodo dei Regni Combattenti (800 - 200
a.C.), erano dei segni segreti che servivano ad un Regno per individuare i veri
messaggeri che un Regno alleato gli inviava onde non cadere in trappole tese
da falsi messaggeri.
Successivamente i Fu, finito il periodo dei Regni Combattenti, rimasero
nella tradizione popolare come formule segrete e magiche da collocare nella
tomba del defunto per aumentare ancora più la possibilità di procurare un
buon posto in Cielo ai suoi Spiriti. Ben presto tutti cominciarono ad usare la
tecnica di scrivere sempre nuovi Fu da lasciare nella tomba.
L’originale funzione dei Fu era già andata perduta.
In epoca ancora più tarda, nella Seconda Han, dopo la distruzione dei libri
ordinata all’inizio dell’era cristiana da Chin, il Primo Celeste Imperatore, certi
Fu scampati alla distruzione furono considerati potenti segni-amuleti giunti
dall’antichità che, benché misteriosi, donavano grande potenza ai suoi possessori. E’ a questo punto che Maestri taoisti Yi Sha Men cominciarono ad utilizzare i Fu come formule magiche da loro personalmente inventate per potenziare gli effetti degli interventi terapeutici.
Successivamente ancora, i Fu fecero un nuovo balzo.
Come è facile da comprendere, nella Cina antica, come in ogni parte del
mondo in quell’epoca, i trasporti non erano assolutamente comodi, perciò
molte persone consultavano lo Yi Sha Men per loro parenti ammalati che non
si potevano trasportare. Lo Sha Men, ascoltati i sintomi, prescriveva loro delle
erbe e cominciò a diffondersi la pratica di dare loro un Fu, che lo rappresentava al capezzale dell’ammalato. Qualche secolo dopo il Fu era diventato un
amuleto miracoloso, una panacea a tutti i mali, l’Energia dello Sha Men che
accompagnava l’adepto lungo la vita.
Ogni Maestro taoista cominciò ad inventare un suo proprio Fu che assumeva il significato di simbolo di quella Scuola, di presenza costante del Maestro a fianco dei discepoli, di segno di riconoscimento della trasmissione dell’insegnamento al discepolo destinato a succedergli dopo la morte.
Il Fu, da segno di riconoscimento dei messaggeri arrivò ad assumere il significato di capacità di un iniziato di dirigere il Qi del Tien-Ti (Universo) nell’ammalato, sia che esso fosse presente davanti allo Sha Men (nel qual caso la
trasmissione avveniva tramite le mani), oppure che fosse lontano (nel qual caso
la trasmissione avveniva a distanza tramite la forza del pensiero).
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In tempi moderni, soprattutto dopo la scoperta di determinati Fu nella tomba di Mawangdui, il mondo occidentale ha riscoperto i Fu e li sta propagandando sotto questa forma di interpretazione aberrata e magica.
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