Gli Inca

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Gli Inca
Gli Inca
Gli inca furono un popolo che seppe costruire, nell’altopiano
andino, una delle maggiori civiltà precolombiane su un
territorio montuoso che si allungava per oltre 4000
chilometri, da nord a sud, lungo la Cordigliera delle Ande.
Organizzati e inclusivi, gli Inca seppero mantenere il
controllo su circa duecento popoli ed etnie sparsi sul
territorio, favorendo così il consolidamento e l’espansione
dell’impero.
L’impero inca
al
massimo
della
sua
espansione
L’impero Inca, nel periodo della sua massima espansione, si
estendeva dal sud dell’attuale Colombia fino al centro del
Cile e occupava gran parte dei territori andini di Perù,
Bolivia ed Argentina del Nord.
L’impero Inca pose le sue basi nel 1200, grazie al leggendario
Manco Capac, fondatore di Cuzco, la capitale dell’impero; a
Manco Capac succedettero sette re che espansero il dominio
Inca che raggiunge il suo apice o massimo splendore con la
salita al trono di Pachacuti, nel 1438. L’arrivo dei
conquistatori spagnoli nel 1532 segnò il declino dell’impero e
molte architetture inca furono distrutte dagli spagnoli di
Pizarro che edificarono le loro costruzioni sulle rovine inca,
come a Cuzco, ma ad esclusione di Machu Picchu che rimase a
loro sconosciuta.
Sito archeologico di Machu
Picchu
L’antica città di Machu Picchu sorge vicino alla valle del
fiume Urubamba, sacro agli Inca, all’interno di un maestoso
paesaggio montano, su una serie di terrazzamenti, in cima a un
ripido colle, ai piedi del monte Huayana Picchu, ad
un’altitudine di 2438 metri. La città venne costruita intorno
al 1450, durante il regno di Pachacuti ed era una proprietà
reale con palazzi, edifici religiosi e abitazioni. Gli
spagnoli dominarono il Perù per quasi tre secoli, ma non
scoprirono mai Macchu Picchu, e non ne conobbero nemmeno
l’esistenza, meno male, perché così possiamo ammirare le sue
rovine, le meglio conservate dell’America del Sud.
Inca
supremo
e
consorte in viaggio
Il capo politico degli Inca, il sapa inca, dominava circa
duecento popoli ed etnie, per un totale di più di dodici
milioni di abitanti che parlavano venti lingue diverse. Due
furono i punti di forza che permisero agli Inca di governare,
senza troppi problemi, fino all’arrivo degli spagnoli nel XVI
secolo: la centralizzazione amministrativa con sistema postale
e l’integrazione etnica.
La rete stradale
dell’Impero Inca
La centralizzazione amministrativa. Una delle caratteristiche
più notevoli dell’impero Inca fu la capacità dimostrata
dall’élite dirigente di mantenere il controllo sugli immensi
territori dalla capitale Cuzco. Come? Con una rete che si
estendeva per più di 40.000 chilometri tra vie, scalinate e
ponti, che permetteva il trasporto a piedi di messaggi e merci
attraverso veloci messaggeri (chaski o chasqui) organizzati in
staffette; erano previste stazioni di servizio, piccoli rifugi
sul lato del sentiero destinati al riposo dei chasqui; il
sistema permetteva di coprire fino a quattrocento chilometri
in un giorno. Gli Inca avevano un sofisticato sistema per
trasmettere informazioni, sotto forma di cordicelle annodate
(quipu) secondo un linguaggio simbolico condiviso.
Un
Chaski,
messaggero inca
L’integrazione etnica fu un altro elemento di consolidamento
dell’impero. Si deve considerare che faceva parte dell’impero
inca un territorio molto vasto e frammentato con circa
duecento popoli, tribù ed etnie diverse, per un totale di
dodici milioni di abitanti che parlavano venti lingue diverse.
Gli Inca consentirono ai vinti di conservare la propria
lingua, cultura ed i propri governanti.
Tipologia di costruzione
muraria inca a Cuzco
La capitale dell’impero Inca era Cuzco, residenza del sovrano
e sede del Tempio del Sole; la lingua delle classi dominanti
era il quechua, ancora oggi parlata da milioni di persone in
Perù ed Ecuador. Ancora oggi i discendenti degli Inca
celebrano Inti, il dio Sole, con la festa di Inti Raymi, a
Sacsayhuaman – una fortezza cerimoniale situata a due
chilometri a nord di Cuzco – il 24 giugno.
Rappresentazione di
una antica festa di
celebrazione del
Dio Sole, Inti
Raymi
Il complesso storico-religioso di Machu Picchu è Patrimonio
dell’Umanità Unesco; Cuzco, l’antica capitale dell’impero
inca, è Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Tessuto inca con i
tipici
disegni
geometrici
Periodo migliore per visitare Machu Picchu e Cuzco è la
stagione secca che va da maggio ad ottobre, con molte giornate
di sole, mentre la stagione da evitare perché molto piovosa va
da dicembre a marzo.
Cinzia Malaguti
Bibliografia:
National Geographic, Patrimonio dell’Umanità, Milano, RBA,
2015
Storica NG nr. 85
A. Métraux, Gli inca, Torino, Einaudi, 1998
V. W. von Hagen, La grande strada del Sole, Torino, Einaudi,
2003