Off limits - VicenzaPiù

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Off limits - VicenzaPiù
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50
DIRETTORE EDITORIALE GIOVANNI COVIELLO
Spedizione in A.P. - 45% art.2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona
VicenzaPiù va in Alto
(vicentino)
Anno 2 nr. 51 - Sabat0 24 marzo 2007
Off limits
Verrebbe da parlare, in questo mio appuntamento settimanale con i sempre più numerosi e affezionati lettori di
VicenzaPiù, della querelle Cicero, Dalla Negra, Hüllweck
e Grandi Interessi spa. Ma non è più indispensabile, dopo
averle dedicato l'editoriale del n. 50, anche perché l'ha
sviscerata più che bene e con grande libertà la scorsa settimana Giuliano Zoso sul settimanale di Tva, diretto con
onestà giornalistica dall'amico e mio giovane maestro (di
giornalismo locale) Luca Ancetti. E perché stanno provando ad analizzarla e raccontarla almeno altrettanto
bene, anche in questo numero di VicenzaPiù, i miei giovani collaboratori, altri miei maestri di (in)sana passione
giornalistica. Allora faccio il 'vecchio' direttore e celebro
un nuovo, importante passo del settimanale a cui solo il
25 febbraio 2006 davo vita con una giusta dose di (in)sana
follia e che già a fine 2006 si arricchiva di un supplemento sportivo: 8 pagine dedicate soprattutto agli sport che
minori non sono più se non per alcuni pigri pennivendoli o tastierari che dir si voglia poco propensi ad uscire
dalle loro redazioni per respirare arie nuove. Quelle arie
nuove che, invece, da oggi cominciamo a soffiare profondamente e con rinnovato e (in)sano entusiasmo nella
redazione di VicenzaPiù, che con questo n. 51 si allarga
alle questioni e alle edicole della Valle dell'Agno e del
noventano, fino a proporsi a nuovi lettori nell'Alto
Vicentino con le aree di Schio, Thiene e Asiago. Il tutto
per fornire altri spunti per approfondimenti e riflessioni
che rendano sempre più interessante il nostro giornale
nella parte di provincia che si riconosce in Vicenza. Più
copie di VicenzaPiù, distribuite e (si spera) lette in più
aree del vicentino significano anche più opportunità di
visibilità per le aziende che veicolano tramite VicenzaPiù
il loro messaggio di promozione del lavoro e dell'imprenditoria. Se a questi numerici Più saremo capaci di aggiungere ancora più libertà e coraggio nell'affrontare i temi
che appassionano tutti, questo dipenderà anche dalla
forza che ci daranno i lettori, vecchi e nuovi, con i loro
consensi. Ma anche i critici con i loro ragionati e motivati dissensi. Perché VicenzaPiù è sempre alla ricerca di
nuovi stimoli, lontana com'è dal piattume quotidiano e
pronta com'è, per Dna, alle sfide, purché sportive e leali.
Per fare sempre di più e, soprattutto, meglio.
Mappa dei siti militari Usa a Vicenza e dintorni:
circa 800 mila mq di depositi munizioni, uffici e
aree residenziali, a cui andranno aggiunti il Dal Molin
e il villaggio a Quinto. Tutto top secret
da pagina 6
Giovanni Coviello
a pagina 3
Sorpresa:
volontariato
in crisi,
giovani
in fuga
a pagina 9
Manovre di
palazzo,
la verità sui casi
Cicero-Dalla
Negra
a pagina 4
Il pilota
thienese
Davide Rigon
ad un passo
dalla Formula 1
in VicenzaPiù Sport
foto www.confusedvision.it
Alto Vicentino:
ospedale unico,
Boldrini e
De Lellis
in svendita
3
Alto Vicentino
24 MARZO 2007
Il polo unico di nuovo al centro di polemiche: ora si sospetta la cessione del Boldrini e De Lellis
Ospedali Thiene-Schio,
paghi uno e perdi due
DI
ANDREA ALBA
Una sentenza dal Tar veneto
prevista entro l'estate, la scelta definitiva della cordata
costruttrice e la presentazione
al pubblico del Piano economico-finanziario. Sono questi
i tre punti di domanda che
ancora attendono una risposta nell'annosa questione dell'ospedale unico dell'Alto
Vicentino. A dirla tutta ce ne
sarebbe un quarto, ma più che
un interrogativo è un fantasma cui gli altovicentini di cui
non vorrebbero nemmeno
sentir parlare: la possibilità
che gli attuali policlinici
Boldrini (Thiene) e De Lellis
(Schio), vengano venduti. Per
comprimere le spese future
dell'azienda sanitaria.
Ma andiamo con ordine. Il
progetto, nella versione integrale, è tuttora "secretato". Il
motivo fornito in Regione e
dall'Ulss, sul finire del 2006,
era: "non è possibile rendere
pubblico il Piano economicofinanziario (Pef), prima della
scadenza del bando di gara
europeo per la costruzione
dell'opera". Il termine ultimo
per la presentazione delle
domande è passato con
dicembre 2006: ora il piano
dovrebbe essere diventato
accessibile. La richiesta ufficiale è stata fatta proprio alcuni giorni fa dai consiglieri
regionali di Pne: si attende
una risposta, scritta, entro i
primi di aprile. Del futuro
ospedale, che il dg Sandro
Caffi vede ultimato entro il
2010, sono state date comunque
alcune anticipazioni:
avrà tre piastre parallele, in
tutto 50mila metri quadri con
460 posti letto divisi nei
dipartimenti chirurgico, area
critica, medico, materno
infantile, psichiatria e continuità ospedale territorio.
Tutte le strutture sono modulari, con ogni camera facilmente convertibile in sala
operatoria, e viceversa.
Le procedure di esproprio,
nell'area di via Garziere ai
confini tra Santorso e la zona
industriale di Schio, sono partite già nello scorso autunno.
La spesa prevista è di 149
milioni di euro, dei quali 77
verrebbero anticipati dalla
cordata
costruttrice
per
mezzo del "project financing".
Tema oggetto di forti polemiche: l'Ulss ha elencato i servizi che verrebbero dati in
gestione ai privati, tutti non
clinici, ma resta forte il dubbio sui canoni annuali che
secondo il Pef l'azienda sanitaria dovrà pagare per 29
anni: 4 milioni e mezzo di
euro per manutenzioni varie,
più due milioni per noleggio
arredi, più 14 milioni e mezzo
per servizi ospedalieri. "Cifre
ben superiori alla media, e
per le quali non vi è chiarezza
sui tassi d'inflazione applicati" critica Pietro Veronese del-
L'ospedale di Thiene. Le attività sanitarie dell'Alto Vicentino
saranno concentrate nella nuova struttura di Santorso
Il direttore generale Sandro Caffi
vede ultimato il nuovo ospedale
entro il 2010
l'associazione Communitas,
forte di un documento del
Nucleo
Valutazioni
Investimenti regionale, datato
12 settembre 2006, nel quale i
tecnici regionali esprimevano
queste stesse perplessità.
Anche il tema della cordata
vincitrice dell'appalto provoca malumori: uno per tutti il
consigliere regionale del Ppe
Raffaele Grazia, ex assessore
alla sanità, già il 13 novembre
scorso esprimeva pubblicamente il proprio fastidio per
"scelte maturate in privato e
gestite come interesse pubblico", e si dichiarava certo prima che la scelta fosse resa
nota - di quale sarebbe stata la
cordata vincitrice del bando.
Ovvero la Gemmo-AltieriSerenissima, secondo molti
legata a doppio filo con l'eurodeputata
forzista
Lia
Sartori. La scelta definitiva,
dopo il bando europeo,
dovrebbe essere definita proprio in queste settimane.
Anche se in molti sono pronti
a scommettere di nuovo sul
vincitore. Quali le mosse del
Comune di Schio, nel frattempo? Avanti tutta con il Tar.
Uno dei due ricorsi è stato
ritirato, sembra in cambio
della garanzia di avere una
risposta già entro giugno
per il ricorso di merito sulla
regolarità delle procedure
seguite dall'Ulss. Dietro le
quinte, però, è possibile ipotizzare un riavvicinamento
del Comune all'azienda
sanitaria.
Necessario per salvare il salvabile, cioè il De Lellis: del
resto "dietro il progetto
dell'Ulss c'è una fortissima
volontà politica in Regione"
commentava il consigliere
scledense Giuseppe Berlato
Sella, qualche settimana fa.
Difficile dargli torto, vista la
velocità - incredibile per
un'opera pubblica - con cui
il progetto ha superato tutti
i passaggi burocratici dell'iter amministrativo da gennaio 2005 ad oggi. I timori
per la vendita delle due
strutture, Boldrini e De
Lellis, sono apertamente
ventilati da Communitas.
Perché sempre lo stesso
documento
dei
tecnici
regionali, lo scorso settembre, dava per scontata quantomeno la cessione del
Boldrini.
Dall'azienda
sanitaria
smentiscono con decisione,
tanto più che secondo gli
sviluppi successivi l'ospedale thienese dovrebbe
diventare futura sede dell'amministrazione Ulss.
Lo stesso Berlato Sella
respingeva l'ipotesi: "l'Ulss
non può fare quello che
vuole, se l'area del de Lellis
è a destinazione sanitaria,
solo il Comune può deciderne il cambio di destinazione". Eppure, da documenti
ufficiali, risulterebbe che
ancora in novembre il direttore generale Sandro Caffi,
durante un colloquio in
commissione
regionale
sanità, su specifica domanda dell'ex assessore Raffaele
Grazia replicava che in futuro non ci sarebbero più state
spese di manutenzione per
le vecchie strutture, implicitamente perché i due noso-
comi non avrebbero più pesato sulle tasche dell'Ulss. In un
progetto che si fa sempre più
concreto, ma del quale le
informazioni continuano a
esser date goccia a goccia, la
speranza è che almeno quest'ultimo dubbio venga a
breve
fugato.
Definitivamente.
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fatti&notizie
24 MARZO 2007
Cicero-Dalla Negra, due casi di ordinaria guerra di potere. Il ruolo dell'asse Dal Lago-Alifuoco
Questo assessore è proprio
un capro. Espiatorio
DI
ALESSIO MANNINO
Cicero viaggiator
poco cortese e Dalla
Negra
avvocato
delle cause sbagliate? Due assessori
finiti contemporaneamente nell'occhio del ciclone non sono una
novità né tanto meno uno scandalo. Come non è una novità ma
è invece scandaloso il silenziostampa sui veri motivi dietro i
violenti attacchi di cui sono stati
oggetto in queste settimane.
Unica eccezione, l'intervento di
Giuliano Zoso su La Domenica di
Vicenza di sabato 17 marzo, in cui
l'ex onorevole democristiano non
lesina critiche dirette al sindaco
sulle sue responsabilità in merito
ai "misteriosi" viaggi ciceriani. A
volte i fatti non si spiegano da soli
ma vanno decodificati, altrimenti
se ne perde il senso e le cronache
si riducono a messaggi per soli
addetti ai lavori. Escludendo
coloro che in teoria dovrebbero
esserne gli unici destinatari: i lettori, meglio ancora i cittadini.
Dalla Negra non è un ingenuo: se
si è messo di traverso alla contestazione della Provincia (cioè
della Dal Lago) che rimarca l'irre-
Manuela Dal Lago, Claudio Cicero, Michele Dalla Negra. Alcuni protagonisti di questo intricato "dramma" politico
golarità di cambio d'uso e ampliamento della villa privata di Pino
Bisazza a Monte Berico, non è
perché un bel giorno s'è svegliato
avvocato difensore del re dei
mosaici. Primo - lui di mestiere fa
il civilista - perché non lo è.
Secondo, perché ha voluto difendere più che altro il suo assessorato, l'edilizia privata, promotore
di una variante ferma da mesi che
deve servire proprio a sanare l'abuso denunciato da Palazzo
Nievo. Se di abuso si tratta, spetta ora all'indagine della Procura
di Vicenza verificarlo (ed eventualmente sanzionarlo). Dalla
Negra ha attaccato il presidente
della commissione Territorio, il
diessino Ubaldo Alifuoco, per la
prontezza con cui s'è messo a
rimorchio della Dal Lago. Per
questa replica s'è beccato i fulmini e le saette, anzi, diciamolo
pure, un vero uragano di accuse
dal Giornale di Vicenza, ben spalleggiato dalle dichiarazioni del
sindaco. Ecco, in questo Dalla
Negra ha peccato d'ingenuità:
non si aspettava di diventare il
bersaglio di una polemica così
aspra e montata. Una polemica
che in realtà aveva come obbiettivo proprio Bisazza, ex presidente
dell'associazione industriali berica, reo di aver appoggiato la candidatura di Elio Marioni a successore di Calearo. Dalla Negra è
stato insomma "cecchinato" dalla
fazione dominante nella guerra
interna ad Assindustria. La reazione spropositata alle sue parole
- con un Hüllweck che indossando le inusuali vesti di legalitario
senza sconti ("dura lex sed lex",
gli dice) scarica Dalla Negra sembra tanto un altolà preventivo
a chi dovesse contrastare l'attuale
gruppo di comando assindustriale (Calearo-Amenduni-Ingui).
Anche Cicero parrebbe issato
sulla picca del capro espiatorio. E
anche qui a officiare il rito è il duo
Dal Lago-Alifuoco.
Quest'ultimo l'ha messo sotto
sulle sue missioni a Roma per salvare l'aeroporto e per gestire i
rapporti con Americani e Difesa. I
viaggi di Cicero nella capitale,
comunque, non sono mai stati un
mistero. Come del resto non lo è il
suo protagonismo, spesso criticato anche dal suo stesso partito,
An, che invece ora, stando a
recenti dichiarazioni di Conte, gli
si è riavvicinato.
Quel che tuttora rimane avvolto
da fitta nebbia, però, è quali
accordi, formali o informali non
importa, siano stati stipulati in
quelle trasferte romane. Le informazioni a riguardo sono sempre
state reticenti o addirittura inesistenti, e questo è gravissimo. Ma
la responsabilità politica va spartita: non è solo del delegato del
sindaco (cioè Cicero), ma anche
del sindaco stesso. Il "tribunale
del popolo", come l'assessore
chiama la commissione presieduta da Alifuoco, fa il suo lavoro.
Ma fa anche un favore a Manuela
Dal Lago, che sarebbe ben contenta di sbarazzarsi dell'aeroporto civile di cui Cicero è isolato
profeta. Per la Provincia il Dal
Molin è stato soltanto una voce in
passivo, una fonte di debiti e
rogne.
L'impeachment di Cicero potrebbe essere la leva per far fuori questo controverso sogno ad occhi
aperti e per stornare i relativi
investimenti
sull'autostrada
Brescia-Padova, vero interesse
della sua probabile futura presidente. Chi? Ma la Dal Lago, of
course.
Il presidente del Territorio spiega i motivi dell'indagine su Cicero. E 'salva' l'aeroporto: "Ma solo se la base si fa su viale Ferrarin”
Viaggi a Roma, Alifuoco: "Ora tocca a Hüllweck parlare"
Ubaldo Alifuoco è un uomo
politico freddo, moderato, che
pondera ogni uscita calcolandone le conseguenze fino al millesimo. Non ha né la physique du
role né l'eloquio dell'inquisitore, così come in queste settimane viene dipinto per aver messo
sotto torchio l'assessore Claudio
Cicero, reo di aver tenuto all'oscuro la città sui suoi innumerevoli viaggi a Roma sul Dal
Molin. Ogni sua mossa, piuttosto, è frutto di una valutazione
politica, e non dice mai di più di
quello che dicono i suoi atti
pubblici. Ligio e impenetrabile,
insomma.
Un totale di 86 missioni, di cui
una cinquantina a Roma: questo il bilancio che la commissione Territorio ha consegnato
al consiglio comunale sulle trasferte di Cicero. Si vuole far
luce solo sulla loro finalità o
anche su un eventuale spreco
di denaro pubblico?
No, lo spreco di soldi non è un
obbiettivo dell'indagine che
abbiamo condotto. Il vero scopo
è capire con che linea Cicero è
andato a Roma, con quale mandato. Un assessore fa parte della
giunta, e la giunta è un organo
collegiale, non è che un assessore fa di testa sua. Ma qui non c'è
mai stata una decisione formale
della giunta, mai un verbale,
niente. Io sono stato assessore, e
una volta rientrato dalle missioni relazionavo al sindaco. Non
solo, ma prima c'era anche un
mandato formale. E' strano che
non sia stato prodotto neanche
un verbale, neppure uno straccio di carta.
La giunta fa capo al sindaco,
responsabile ultimo dell'operato dei suoi assessori. Perché
allora non mettere sotto accusa
Hüllweck?
Non è mica detto che ciò non
avverrà.
La
commissione
Territorio che presiedo è un
organismo istruttorio, che come
dice la parola istruisce le proposte di delibera per farle approdare in consiglio. Di comune
accordo fra maggioranza e
opposizione abbiamo deciso di
accertare i fatti, tutto qui. Vorrei
che fosse chiaro: in consiglio
ognuno darà il proprio giudizio
ed è su questo che ci si dividerà,
non sui fatti.
Sì ma Hüllweck?
Nella prossima commissione,
che probabilmente si riunirà la
settimana prossima, non è detto
che Hüllweck non venga a parlare in un'audizione.
Veniamo alla tempistica.
Perché aprire un'inchiesta solo
ora?
Noi abbiamo chiesto ci fossero
consegnati dei documenti nel
luglio 2006, e non abbiamo
avuto nessuna risposta. Poi
sono venute altre richieste dall'allora presidente della commissione Tapparello e poi ancora da me assieme alla vicepresidente Dal Zotto. Abbiamo ricevuto documenti parziali, insufficienti.
Perché parziali? E quando li
avete ricevuti?
A gennaio-febbraio. Parziali
perché non contengono alcun
carteggio fra assessorato e ministero della Difesa. Ora, o in
Comune fanno tutto al telefono,
oppure è veramente strano non
ci sia nemmeno un fax…
Cosa risponde a chi sostiene
che Cicero fa da capro espiatorio?
Se Cicero non vuole fare da
capro espiatorio deve dire lui di
chi è la responsabilità di questi
viaggi.
Cioè, a costo di sembrar noioso, Hüllweck.
Certo, a questo punto dev'essere Hüllweck a parlare.
Non è che in realtà, attaccando
Cicero che ne è sempre stato il
massimo teorico, si vuole definitivamente seppellire l'aeroporto, che più che un'opportunità è per molti una rogna,
Provincia in primis?
Io sto a quello che ha detto il
presidente
di
Aeroporti
Vicentini Sbalchiero, e quindi
non ritengo sia fondamentale
che l'aeroporto sia sul lato militare. Ricordo inoltre che la primitiva richiesta degli Americani
era di sfruttare il lato militare.
Insediare la base Usa sul lato
militare, cioè su viale Ferrarin,
non equivale a dire addio
all'aeroporto civile?
Solo se si dà per scontato che la
base si faccia su viale
Sant'Antonino, allora sì. Il mio
auspicio invece è che si faccia su
viale Ferrarin, e che l'aeroporto
rimanga dov'è. Se fosse così,
non sarebbe incompatibile con
la base.
Lasciando stare il fatto che
finora l'aeroporto non è mai
decollato, come risponde all'obiezione radicale che esclude
ogni possibilità di volo civile
nello spazio aereo della base?
E' un'obiezione non fondata,
perché rientra nelle cose trattabili con gli Americani, così
come gli investimenti che
andranno fatti per rilanciare
l'aeroporto stesso.
A. M.
5
24 MARZO 2007
fatti&notizie
Nel decennio hüllweckiano un continuo viavai di assessori. Così il sindaco è sopravvissuto
Tutti i cartellini rossi
di Palazzo Trissino
DI
ALESSIO MANNINO
"L'uomo giusto al
posto giusto" è un
motto che in politica
non vale quasi mai.
Altri sono i criteri
seguiti dalle segreterie dei partiti per piazzare i propri uomini: l'intramontabile
manuale Cencelli, il carnet personale
di voti, le esigenze tattiche del
momento, le logiche correntizie. E i
governi locali non fanno eccezione.
Prendiamo le due giunte Hüllweck.
Nel decennio hüllweckiano, fra avvicendamenti, sostituzioni, defenestrazioni e scambi, la morìa di assessori è
stata una costante. Il primo mandato
(1998-2003) è stato senz'altro ad alto
tasso di fibrillazione interna, con sussulti scandalistici di contorno. Nel
2002 il sexgate alla vicentina colpì
l'assessore al personale, l'azzurro
Gilberto Baldinato, accusato di
aver molestato un'ex dirigente e
un'impiegata del Comune. Baldinato
fu poi assolto in base a una ricostruzione dei fatti tutta basata sull'odio
politico: in pratica non sarebbe stato
lui il bersaglio, ma il sindaco (indagato per aver coperto il suo fedelissimo)
. In ogni caso, Baldinato ebbe il buon
gusto di dimettersi dopo aver ricevuto la prima comunicazione giudiziaria.
L'assessore all'ambiente Sandro
Bordin, invece, dopo essersi dimesso per il posto di primario di otorinolaringoiatria all'ospedale di Venezia
ma con la tessera n°1 di segretario cittadino di Forza Italia ancora in tasca,
finì invischiato in una brutta faccenda di corruzione con l'imprenditoreconcussore (berlusconiano anche lui)
Pietro Donnarumma. Indagine
archiviata a fine 2006. Oggi Bordin è
presidente di Aim Bonifiche.
A cavallo fra il '99 e il 2000 scoppiò il
(primo) caso di Michele Dalla
Negra. L'allora assessore allo sport
(delega appena tolta all'aennista
Giuseppe Tapparello), missino storico, fece armi e bagagli da Alleanza
Nazionale in polemica con Giorgio
Conte. Al suo seguito una pattuglia
di camerati, quasi tutti finiti come lui
in Forza Italia (tranne l'indimenticato Gerardo Testa, che dal gruppo
misto fece vedere i sorci verdi alla
compagine di centrodestra: un
Equizi in maschia versione ante litteram). Nella seconda giunta
Hüllweck, il neo-forzista Dalla Negra
fu prima destinato al personale, da
dove, però, mentre stava per rivoluzionare i quadri dirigenti del
Comune, fu poi trasferito all'edilizia
privata, dove ha di fatto convissuto
con la direttrice del dipartimento
Territorio Lorella Bressanello, la
discussa e ingombrante moglie del
sindaco. Il suo nemico Conte era
stato vicesindaco fino al 2001, quando Gianfranco Fini se lo portò in parlamento (oggi è deputato) e lui lasciò
il posto al delfino Valerio Sorrentino.
Stessa benevola sorte per il senatore
di Forza Italia Pierantonio
Zanettin, che nel secondo anno dell'era hüllweckiana occupò lo scranno
della succulenta urbanistica, abbandonato poi per Roma.
Eh, l'urbanistica. La poltrona più
ambita, perché da lì si smistano gli
ordini e si sanciscono vittorie e sconfitte nella battaglia per il vero potere
di una città: quello su spazi, volumetrie e licenze edilizie. E infatti su quel
potentissimo strapuntino si è giocata
Sala Bernarda, il luogo delle decisioni del Comune
la grande girandola degli assessori.
Contando lo stesso Hullweck che lo
tenne nel '98-'99 e il già citato
Zanettin, l'assessorato più importante della giunta ha subito in tutto quattro cambi. A Zanettin successe l'azzurro Maurizio Franzina, ex delegato alle finanze e prima ancora presidente della circoscrizione 6.
Franzina fu l'ideatore di quel Bando
degli Interessi Diffusi (Bid), mirabolante progetto che contribuì a far vincere il sindaco nel 2003 ma rimasto
nel libro dei sogni. Eppure nel luglio
2005 Franzina venne fatto fuori e
sostituito con l'ambizioso Marco
Zocca. Motivo: dava fastidio alla cordata del mattone dominante in città,
che per bocca dell'allora segretario
cittadino di Forza Italia Maurizio
Borra lo tolse di mezzo senza tanti
complimenti. Franzina può contare
però su un cospicuo gruzzolo di voti e
Hüllweck per tenerselo buono lo esiliò al personale e alle pari opportunità. Da cui fu sloggiata Francesca
Bressan.
Altro nome eccellente nel valzer di
poltrone è quello, appunto, di
Marco Zocca, giovane promessa
forzista, oggi con doppia delega al territorio e al bilancio.
La sua ascesa avvenne con la ferrea
impuntatura di chi vuole conquistarsi un posto a tutti i costi, forte di
un'investitura popolare molto ampia.
Nell'estate 2004 si mangiò l'incarico
del compagno di partito Alberto
Maron, cioè i lavori pubblici e la protezione civile. Maron - che a sua volta
aveva preso il posto di Stefano
Barbi, "eliminato" nel 2000 in
seguito alle polemiche sugli sprechi
per il Giubileo - è stato risarcito con la
nomina a consigliere d'amministrazione dell'Opera Pia Cordellina. Ma
Zocca non si fermò lì. Dopo lo scandalo del buco di bilancio di inizio
2005, la responsabile Carla Ancora
venne sacrificata dal sindaco e sostituita col giovine Marco.
In cambio dell'appoggio al sartoriano
Gabriele Galla nel concomitante congresso cittadino del partito azzurro,
l'ala zanettiniana ottenne un posticino in giunta. Ad accaparrarselo fu
Roberto D'Amore, che così ebbe
decentramento e protezione civile.
Alla fine della fiera l'unica a perderci
fu l'Ancora, che scambiò il bilancio
con i lavori pubblici. Una postazione
da cui un abile politico imbonitore
potrebbe pure lucrare visibilità e voti,
con tutte quelle inaugurazioni, nastri
e discorsi. Ma l'Ancora non è il tipo,
schiva com'è.
L'ultimo in ordine di tempo a lasciare
la giunta è stato l'ex leghista Davide
Piazza, che agli interventi sociali
interveniva troppo a favore degli
immigrati. Questa almeno è stata la
contestazione fattagli dal suo stesso
partito, che l'ha sfiduciato e sbattuto
fuori: poco ortodosso e troppo indipendente, è stata la sentenza. E' stato
sostituito con Patrizia Barbieri,un
passato all'ufficio collocamento della
Provincia e molto vicina alla Dal
Lago.
Oggi, almeno così pare, tocca a
Cicero. Sarebbe l'ultima vittima del
meccanismo di autodifesa che
Hüllweck adotta ogni qual volta sente
puzza di bruciato attorno a sé: il
capro espiatorio. Quando la sua giunta è sotto attacco o paralizzata dalle
lotte interne e si trova in un vicolo
cieco, che ti fa il sindaco? Taglia la
testa di colui che ha la responsabilità
del comparto incriminato. Ha fatto
così con Barbi e Maron. Oppure sposta, ridimensiona ed esalta qualcuno,
in un risiko poltronaro poco entusiasmante: vedi Dalla Negra, Franzina,
D'Amore, Ancora. Prendere tempo,
ammortizzare i colpi e le colpe dell'amministrazione concentrandole
sui singoli assessori: così Enrico il
Temporeggiatore è giunto sano e
salvo fino a oggi, a un anno dalla fine
naturale del suo potere.
6
approfondimenti
24 MARZO 2007
Tutte le basi
dello zio Sam
Non saremo ai livelli di Germania (293 siti
americani in tutto il territorio) Giappone
(111) o Corea del Sud (105), ma L'Italia
non figura certo agli ultimi posti nella
classifica dei paesi con il maggior numero
di basi americane sul proprio territorio. Il
Base Structure Report, il documento del
Dipartimento della difesa di Washington
che riepiloga tutte le proprietà dell'esercito a stelle e strisce, riferisce che in Italia ci
sono 34 siti controllati dall'esercito americano, a cui ne vanno aggiunto altri 19 con
dimensioni minori di 10 acri o con un
valore delle strutture presenti stimato in
meno di 10 milioni di dollari. In totale, nel
nostro paese gli Usa hanno dunque a
disposizione 53 siti, all'interno dei quali
sono collocati qualcosa come 1500 edifici
di proprietà e 1200 in affitto, per un totale
di circa 1,8 milioni di metri quadrati di
superficie: il tutto su oltre 5mila acri di terreno (un acro corrisponde a 4mila metri
quadrati), e con una presenza di 12 mila
militari e circa 5 mila funzionari civili (dati
aggiornati a fine 2005). C'è chi ne ha molti
di più, come la Germania, appunto, dove
i militari Usa sono oltre 70 mila e i civili
circa 40 mila, ma anche chi ne ha molti di
meno: la Spagna ha solo due siti, la
Francia appena uno.
Nello scacchiere della basi italiane, il
vicentino si ritaglia un posto di primo
piano, come dimostrano le immagini e i
dati elaborati a partire da una ricerca condotta da ReteLilliput e pubblicati in queste pagine. Con sei siti di grandi dimensioni (la parte del leone la fanno, ovviamente, la Ederle e le basi dei Berici, ma
anche al Dal Molin c'è già uno stanziamento americano), Vicenza e dintorni
sono superati solo dalla zona di Aviano e
Roveredo, in cui si trovano una decina di
grandi insediamenti che fanno da satelliti
alla base aerea. Nei paraggi di Sigonella i
siti sono sei, sulle coste della Versilia, tra
Pisa e Livorno, 5, a Napoli e Gaeta un
paio.
Vicenza, ovviamente, potrebbe diventare
ancora più rilevante con l'operazione Dal
Molin:gli Stati Uniti stanno infatti riorganizzando la loro presenza militare in
Europa. Presto tutte le forze Usa saranno
agli ordini di un nuovo comando chiamato Settima Armata e composto da otto
"organizzazioni separate" e "due brigate
combattenti assegnate permanentemente, uno Stryker Brigade combat Team a
Vilseck, Germania, e un Airborne
Infantry Brigade Combat Team a
Vicenza", come ha dichiarato l'anno scorso il generale James L. Jones, comandante del Comando Europeo dell'esercito
americano davanti alla Commissione per
i servizi armati del senato statunitense.
"Abbandoneremo le tante basi non essenziali e consolideremo le nostre forze in
comunità
più
efficienti
come
Vicenza/Aviano in Italia", ha aggiunto
ancora il generale Jones. La conferma, se
ancora ce ne fosse bisogno, del legame
sempre più stretto tra la nostra città e la
base aerea, missilistica e nucleare friulana.
L. M.
Villaggio della Pace "Hounsing Area". E' la storica area dove vivono una parte delle
famiglie dei soldati di stanza alla vicina Ederle. Consiste in un complesso residenziale di 331.800 mq circa poco distante dall'uscita Vicenza Est dell'autostrada, dietro
via Zamenhof.
Villaggio Americano di Quinto. E' il nuovo quartiere residenziale progettato nella zona
denominata "Quintarello" (dal nome dalla strada omonima), fra l'argine destro del
Tesina e l'autostrada Valdastico al confine con Marola, cioè a un tiro di schioppo da
Ca' Balbi e dalla caserma Ederle. Il progetto (avanzato dall'impresa costruttrice vincitrice del bando, la Pizzarotti & C. di Parma) prevede un'area edificata di 220 mila
metri quadri - su un totale di 400 mila mq circa - con più di 200 casette di massimo 6
metri di altezza per circa 800 inquilini.
7
24 MARZO 2007
approfondimenti
Area Dal Molin. Nell'immagine dall'alto è segnato il lato est, quello che
dà sua viale Sant'Antonino dove attualmente si trova l'aeroporto. E' la
parte più ampia dell'area demaniale: 550 mila mq. Il progetto originario
stabilisce che qui venga insediata la nuova base, ma i recenti sviluppi
della vicenda Ederle 2 paiono orientare Americani e Comune verso il
lato ovest, quello su viale Ferrarin gestito direttamente dall'Aeronautica
militare italiana. L'interrogativo più inquietante è il seguente: è possibile prolungare il tracciato della pista di volo per utilizzarla come scalo
della base? A una prima occhiata, sì: più facile verso sud, dove la presenza di costruzioni private è irrisoria. Nota: secondo Lilliput il
Dipartimento della Difesa Usa è già proprietario di 7 edifici e ne ha in
gestione altri 3 (per un totale di 2400 mq).
"Centro Rco", Lerino. "Regional Contracting Office": è l'ufficio dove si
pianificano contratti e appalti per la gestione delle strutture militari Usa
in Sud Europa. Da esso ne dipende un altro a Livorno. Saranno qui, in
questi 35 mila mq circa di uffici e magazzini, le carte del maxiappalto
per la Ederle 2?
Base del Tormeno (via della Fontega, Arcugnano). In gergo Asp7, cioè
l'Ammunition Supply Point numero 7, uno dei quattro depositi di armi
che l'esercito statunitense possiede in Europa. Almeno questa è la versione ufficiale resa nota al Giornale di Vicenza ("I segreti del Tormeno",
13/3/2007), unico organo di stampa finora ammesso all'interno del
punto di rifornimento, esteso per 137.600 mq. Residenti ed esponenti
del fronte No Dal Molin hanno lanciato l'allarme per scavi di cui sospettano una finalità pericolosa: l'ampliamento dei bunker dentro le colline
che in passato avrebbero ospitato ordigni nucleari. Per gli Americani si
tratta di semplici "ristrutturazioni" dovute al fisiologico cedimento del
cemento armato. Ma i dubbi restano. Se di bunker in cemento armato si
tratta, chi può garantire che non possano accogliere armamenti atomici
in futuro? Secondo: se non c'è nulla da nascondere e un giornalista è
stato ammesso perfino per scattare foto, perché non far entrare liberamente la stampa con un giro organizzato aperto a tutte le testate? Perché
solo una?
Base "Ifms", Torri di Quartesolo, via Primo Maggio. L'Interangecy Fleet
Menagment Service, 40 mila mq di superficie, è un'officina di manutenzione e riparazione dei veicoli civili in forza all'Us Army. Gli Americani,
come per tutto ciò che gli serve per vivere, si avvalgono di proprie maestranze. In questo caso, si rivolgono a propri meccanici.
"Site Pluto", Longare. Base sotterranea, con gallerie scavate nella roccia in
cui, anche qui, al tempo della Guerra Fredda circolava la voce che fossero immagazzinate testate atomiche. Quella che gira attualmente è che
sia dismessa ma in via di ristrutturazione. Dall'alto, essendo i depositi
sotto terra, è impossibile farsi un'idea esatta della loro profondità e
ampiezza. Si tratta comunque di un sito grande ben 210.400 mq.
L'assoluto black out informativo su questa base in particolare, rafforza
la certezza che la scelta di riunire qui la 173° brigata aviotrasportata sia
dovuta alla semplice comodità di avere a disposizione depositi abbastanza capienti e già pronti all'uso (salvo appunto ristrutturazioni).
Stazione di pompaggio del cherosene per aerei militari, Polegge. Qui, a
due chilometri dall'aeroporto Dal Molin, passa la tubatura sotterranea
che parte da La Spezia e giunge ad Aviano. La vicinanza, secondo
Lilliput, induce a ipotizzare una deviazione del tracciato del condotto,
che essendo di soli 2 mila metri è oggettivamente fattibile. Oltre alla
tubazione per il carburante, da segnalare anche l'installazione di fibre
ottiche al Dal Molin e, si pensa, al Tormeno: nel primo caso si tratterebbe di cavi della Interoute (il più grande provider di tlc d'Europa, con una
super rete in fibra ottica che collega 77 città in 21 Paesi attraverso 40 mila
chilometri di cavi), lavori avviati sin dal giugno 2006; sul secondo nessuna notizia.
Nella puntata di "Anno Zero" sul Dal Molin è mancata l'inchiesta su interessi e responsabilità politiche. Hüllweck uscito a pezzi
Casalinghe disperate e folclore locale, Santoro poteva fare di più
Sullo scomoda base di Vicenza era
calato il sipario, Michele Santoro ha
fatto il giornalista e nel suo "Anno
Zero" l'ha rialzato, seppur per una
sola sera. Far tornare a galla un problema che rompe le scatole a tutti
non può ricevere che una risposta: il
silenzio. Il che è esattamente la
prova che la puntata della trasmissione santoriana di giovedì 15 marzo
è un esempio di giornalismo, senza
aggettivi né secondi fini. Le critiche
di faziosità e parzialità che regolarmente colpiscono l'ex eurodeputato
dell'Ulivo Santoro sono ipocrite, o
nella peggiore delle ipotesi dovute ad
ignoranza dei fondamentali del giornalismo. Un mestiere, il nostro, in
cui l'obbiettività è una chimera mai
esistita, e l'equilibrio una necessità
che non si misura col bilancino. Ciò
che conta è l'onestà, il dire chiaro e
tondo qual è il punto di vista con cui
si racconta la realtà, senza per questo travisarla. A Santoro l'onestà
non manca. Quel che gli è mancato
nel parlare del caso Dal Molin, semmai, è stato il taglio d'inchiesta. Il
Santoro di "Anno Zero" predilige i
reportages: volti, voci, maschere e
situazioni, umanità e colore, quadri
in movimento dipinti con l'occhio di
una telecamera curiosa ma non
abbastanza profonda. Dov'erano
spiegati i potenti interessi di grandi
imprese italiane e straniere (coop
rosse, multinazionali americane,
costruttori) nell'affare Ederle 2 e nel
villaggio americano in progetto a
Quinto? Dov'era l'esame dei collegamenti fra il nuovo insediamento e
la politica estera dell'amministrazione Bush? Dov'era l'indagine sulla
cronologia e la natura degli accordi
con gli Usa fra Berlusconi prima e
Prodi poi? E' vero, l'impareggiabile
Marco Travaglio nella sua tagliente
letterina al premier ha sbugiardato il
comportamento oscillante - e a
posteriori ingannevole -dell'attuale
governo. Ma dopo aver visto le
interviste sul posto e il dibattito in
studio, gli italiani sono stati rinforzati nell'opinione un po' riduttiva
che il movimento No Dal Molin sia
formato da una schiera di casalinghe
disperate, bravissime e combattive
ma in quanto tali destinate alla
sconfitta. C'è stato chi - per esempio
Emilio Franzina, prossimo candidato alle provinciali per la sinistra
radicale unita - si è lamentato di
questa "femminilizzazione" strabica, colpevole di aver omesso il ruolo
di comitati, sindacati e degli altri
soggetti della protesta. Critica
anch'essa strabica: Santoro ha fatto
una precisa scelta politico-editoriale,
che poi è quella sua di sempre: mettere in primo piano la "gente". E chi
meglio delle casalinghe rappresenta
il totem santoriano? Ma la gente
rimane tale, indistinta e informe, se
non acquista quelle informazioni che
la possono rendere veramente protagonista
dei
cambiamenti.
Informazioni che solo l'approfondimento e l'analisi dei fatti possono
fornire. Altrimenti tutto si riduce a
folclore. Per carità, anche quello
utile e istruttivo: l'inseguimento
con imbarazzato rifiuto finale del
sindaco Hüllweck a parlare con l'inviato-segugio, è da antologia di come
un politico non dovrebbe comportarsi mai con un giornalista che gli
chiede semplicemente di porgergli
delle domande. Da un uomo pubblico ci si attende delle risposte, sempre
e comunque, chiunque sia l'interlocutore. Così come ce ne saremmo
aspettate da "Michele chi?" su cosa
c'è dietro la questione Dal Molin.
Gabanelli, Iacona, dove siete?
A.M.
8
fatti&notizie
24 MARZO 2007
Ad aprile scatta l'applicazione del nuovo regolamento sui plateatici. Ecco cosa cambia per i dehors di bar e ristoranti del centro
Le pedane della discordia
za, e perché non c'è
una pendenza tale
Dopo un anno di
da
giustificarne
incubazione pasl'uso", commenta
sato tra verifiche,
Gallo.
Altri
controlli e sopraldovranno sostituiluoghi, ormai ci
re ombrelloni, lamsiamo. Con il
pade a gas o diviprimo di aprile
sori.
entrano definitivamente in
Come la prendevigore le nuove regole per i plaranno i commerteatici degli esercizi pubblici
cianti? "Al momenapprovate in consiglio comunato abbiamo ricevule a fine 2005 con l'unica astento richieste di chiasione del sindaco Enrico
rimenti, ma non ci
Hüllweck, che aveva giudicato
sono state lamentela nuova normativa frutto di
le - spiega Ernesto
una visione "cimiteriale e doloB o s c h i e r o
ristica". Troppo penalizzanti, a
dell'Ascom
-.
suo dire, le regole che impongoVedremo
nelle
no a bar e ristoranti precisi vinprossime settimacoli su colori, materiali e caratne, ma va detto che
teristiche di tavoli, ombrelloni,
se adesso ci sono
sedie, fioriere e altri elementi
dei disagi è perché
d'arredo. Lo spirito dell'iniziatisiamo in una fase
va promossa dall'assessorato Plateatico con pedana in corso Palladio: entro pochi giorni saranno solo un ricordo
di transizione tra
allo sviluppo economico, in
due
normative.
effetti, era proprio quello di qualche seggiola all'esterno cestini per la spazzatura. E Una volta fatto questo passagdisciplinare un settore che negli poteva servire per non perdere soprattutto il tutto deve essere gio, le cose saranno molto più
ultimi anni ha attraversato un quei clienti che non riuscivano a sempre rimovibile. Negli ultimi semplici". La sensazione è che
vero e proprio boom e cambiato rinunciare alla sigaretta dopo il mesi una commissione comuna- potrebbe esserci qualche proteil volto della città. Non occorre caffé.
le a cui hanno partecipato vari sta, ma che alla fine tutto sarà
andare molto indietro nel Di fronte a questa situazione, il assessorati ha valutato i proget- accettato senza troppi scossoni
tempo per trovare una Vicenza settore commercio del Comune ti presentati dai locali della città e vicentini e turisti continueranin cui i tavoli all'esterno dei bar ha deciso di dettare dei criteri in base alle nuove norme, e ha no a gustarsi aperitivi e gelati
erano un rarità. Adesso invece uniformi, soprattutto per il cen- cominciato a rilasciare le auto- davanti ai palazzi del centro,
ce ne sono ad ogni angolo: in tro storico. Vietati plastica, pub- rizzazioni. Non a tutti, però, è anche senza pedane.
corso, nelle piazze, nelle vie blicità e tinte sgargianti, tavoli e così sono ricominciate le pole- Negli altri centri del vicentino,
secondarie, nelle zone di perife- sedie devono essere in legno, miche.
del resto, le cose sembrano funria. Il conto totale si avvicina ferro battuto o vimini, gli Al centro dell'attenzione è finito zionare ancora più tranquillaormai alle cento unità, anche ombrelloni devono avere tinte soprattutto il Tiratardi: il risto- mente. A Schio, dove il regolagrazie alla spinta decisiva della neutre e in armonia con l'am- rantino di Contrà Manin che ha mento non entra nei dettagli
legge contro il fumo che ha con- biente, così come fioriere, tra i soci anche l'onorevole di dell'arredo urbano come avvievinto anche i più dubbiosi che rastrelliere per le biciclette e An Giorgio Conte è stato consi- ne a Vicenza, i plateatici sono
derato fuori regola e 13, 12 in centro e 1 in periferia:
promette
battaglia. c'è qualche new entry nel perio"Dal nostro punto di
vista il Tiratardi ha
fatto un vero e proprio
aumento di superficie,
installando una pedana e chiudendo tutta
l'area con i tavolini replica
l'assessore
Ernesto
Gallo
-.
L'unica concessione
che abbiamo dato è
una, relativa al 2004,
per tavoli, sedie, pedane
e
ombrelloni;
attualmente non ha
nessuna concessione,
e per noi l'occupazione è abusiva". Ma ci
sono anche altri locali
che dovranno rivedere
le proprie strutture. I
bar che hanno pedane
in corso Palladio, tre o
quattro
in
tutto,
dovranno toglierle.
Sempre corso Palladio: qui la pedana è già stata tolta
"Per motivi di sicurezDI
LUCA MATTEAZZI
do estivo, ma complessivamente il numero è stabile da anni.
Situazione simile anche a
Thiene, dove i plateatici sono
una realtà da tempo, soprattutto nelle vie centrali. In tutto la
cittadina che fu dei Colleoni ne
conta 16, con metrature che arrivano fino a 164 metri quadrati,
anche se la media è decisamente più bassa e si attesta attorno
ai 20 metri quadrati, giusto lo
spazio per piazzare cinque o sei
tavolini. "L'amministrazione ha
sempre cercato di incentivare
l'uso dei plateatici - spiega
Marta Tognon, responsabile del
settore per il comune thienese -.
Certo, capita che ci siano alcune
richieste che non possono essere accolte, ma in generale non
abbiamo mai avuto problemi.
Caso mai i problemi, quando ci
sono, riguardano quei locali
dove, anche senza tavolini all'esterno, i clienti si piazzano sul
marciapiede e possono creare
qualche disturbo. Il plateatico,
alla fine, è anche una forma di
controllo".
La spia di questo atteggiamento
è nel regolamento in vigore ai
piedi dell'Altopiano: la normativa dà ai negozianti alcune
indicazioni generali, ma evita
prescrizioni troppo dettagliate.
Per favorire la scelta di tavoli,
sedie e ombrelli di buona qualità si è scelta un'altra strada: chi
presenta un progetto di buon
livello può ottenere sconti sull'applicazione della tassa per
l'occupazione del suolo pubblico, con riduzioni che arrivano
fino al 70 per cento. E scusate se
è poco.
9
24 MARZO 2007
fatti&notizie
Dal Wwf al Telefono Amico, molte associazioni sono a rischio chiusura. Tutte le difficoltà di un settore strategico
Volontariato, la buona volontà non basta più
DI LUCA MATTEAZZI
decisamente più bassi. E in
giro si cominciano ad avvertire scricchiolii e qualche disagio.
"La situazione è proprio questa - conferma Mario Zocche,
presidente del Centro di servizi per il volontariato di
Vicenza, l'ente che coordina e
supporta l'attività del terzo
settore in tutta la provincia -.
Da un certo punto di vista è
anche naturale che nella vita
associativa ci sia una fase di
sviluppo e crescita e poi un
venir meno dell'interesse, che
magari poi ritorna in un
secondo momento. Ma è vero
che in questo momento trovare un ricambio per dirigenti e
responsabili è difficilissimo.
Chi è presidente o nel consiglio direttivo di un'associazione rischia di esserlo a vita, e
È un campanello
d'allarme sempre
più forte quello
che
agita
il
mondo
del
volontariato
vicentino.
Il
grande universo delle associazioni del terzo settore, uno dei
fiori all'occhiello della provincia, deve fare i conti con un
momento di difficoltà. Non
una crisi vera e propria, sia
chiaro, perché le centinaia di
associazioni presenti sul territorio continuano a svolgere
un ruolo insostituibile, però ci
sono scricchiolii e disagi che
non devono essere trascurati.
Il numero di associazioni continua a crescere e sfiora ormai
quota 350, ma il boom di qualche anno fa è solo un
ricordo; i numeri degli
iscritti
rimangono
impressionanti (solo
Aido e Donatori di
sangue ne contano
decine di migliaia), ma
se poi si va a vedere
quanti sono gli attivisti, quelli che concretamente si danno da fare
e mettono a disposizione parte del loro
tempo, si scopre che le
cifre sono diverse e La Festa del Volontariato a Vicenza
questo è avvertito come un
peso".
In pochi, insomma, sono
disposti a impegnarsi in
prima persona, a mettere
tempo, risorse, capacità al servizio di una causa. Con il
risultato che molte associazioni sopravvivono grazie all'impegno dei pensionati, senza
riuscire a reclutare nuovi
volontari. E con il rischio che
la stanchezza, la mancanza di
prospettive, o dei banali incidenti di percorso possano
compromettere l'attività di
tutto il gruppo. Gli esempi
non mancano. Da qualche
tempo ha chiuso i battenti la
sezione cittadina della più
importante organizzazione
ambientalista italiana, il Wwf:
restano dei volontari, che assicurano la gestione e le attività
didattiche dell'Oasi di
Casale, ma il riferimento adesso è la sezione
dell'Alto vicentino. O,
ancora, nei mesi più
recenti hanno cessato
la propria attività
l'Associazione
dei
familiari dei malati di
Alzheimer e il centro
del Telefono amico che
aveva sede a Schio.
Spesso le associazioni
che muoiono vengono
sostituite da nuovi
Il sindaco di Arzignano Gianfranco Signorin (a sinistra) mentre premia il presidente del Centro Servizi per il Volontariato Mario Zocche (a destra).
Le associazioni ricoprono un ruolo insostituibile nella società vicentina
gruppi, oppure la loro attività
viene affidata ad altri volontari (per il telefono amico, ad
esempio, adesso sono Vicenza
e Bassano a raccogliere anche
le chiamate della zona di
Schio), ma la situazione di
sofferenza è abbastanza generalizzata, nel sociale come nel
campo dello sport, tra gli
ambientalisti come tra chi si
occupa di cultura. "È il problema di una società frammentata, in cui c'è un indivi-
Da Marzo
sarà in edicola
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Economia 2007
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dualismo diffuso - continua
Zocche -. Non è cattiveria, è lo
stile di vita che conduciamo
oggi che porta ad avere meno
disponibilità, anche se rispetto ad alcuni anni fa è sicuramente venuto meno il gusto
di stare insieme. D'altro canto,
anche le associazioni dovrebbero interrogarsi: perché se
questa disaffezione può essere colpa del menefreghismo,
in parte può dipendere anche
da errori di gestione varia
natura".
Già, perché va detto che spesso è proprio una gestione
troppo artigianale a penalizzare l'attività dei gruppi di
volontariato. In pochi tengono contabilità e verbali
aggiornati ("C'è lo spettro dei
bilanci, delle carte, quando
invece basta poco per avere
tutto in ordine, e noi possiamo offrire un aiuto importante"
commenta
Raffaella
Veronese, responsabile del
Centro Servizi), così come
sono in pochi a preparare progetti e piani di lavoro. Tanto
che solo il 40 per cento delle
associazioni presenta domanda per ricevere i fondi distribuiti ogni anno dal Centro
servizi del volontario, e stiamo parlando di 1,2 milioni di
euro. Qualcosa, comunque, si
sta muovendo: i corsi organizzati dal Centro servizi sono
sempre più seguiti, segno che
in molti hanno intuito quanto
sia importante dotarsi di una
struttura e di un'organizzazione efficienti. Perché anche
nel volontariato la buona
volontà non basta più.
10
24 MARZO 2007
fatti&notizie
Gemello del Presidio di Rosà, il Comitato Salute si batte contro inquinamento e morti sul lavoro
Acque tossiche e avvelenamenti,
la Galvanica e il caso Tezze
A soli 100 metri dalla zincheria di
Rosà e dal Presidio di San Pietro
che la "assedia" (vedi Vicenza Più
n° 49), un altro clamoroso caso di
mala-amministrazione marcisce
nell'indifferenza generale. Si tratta
delle 16 morti sospette e degli scarichi tossici per cui è finita sotto
accusa l'azienda chimica Tricom
(oggi Galvanica PM), ditta con
precisi referenti politici e responsabilità comprovate. Insediatasi
negli anni '70 a Tezze lungo il confine con Rosà, la Tricom utilizzava
prodotti insalubri per la cosiddetta
"elettrogalvanica", cioè per un'operazione che consiste nel deporre il
cromo sul metallo. I reflui di tale
lavorazione finivano nelle falde
acquifere, alle quali i residenti
accedevano tramite pozzi privati.
Come mise in evidenza la trasmissione di Raitre di Milena Gabanelli
Report, la gente del luogo si
ammalò di tumori come il carcinoma al seno, e ben sedici persone
morirono. Per questa sospetta
Il caso vicentino è stato denunciato anche da Report, famosa trasmissione tv
morìa da avvelenamento è ancora
in corso un processo presso il tribunale di Bassano del Grappa. Per
l'inquinamento di 30 chilometri
quadrati
di
falde, invece, la
Galvanica nel
2006 è stata condannata dai giudici di Padova a
risarcire le parti
civili con 3
milioni di euro,
e il proprietario
Zampierin a 2
anni e 6 mesi di
carcere. Nel sottosuolo, infatti,
I fiori mostruosi di Tezze. L'inquinamento ha
sono state ritrovadanneggiato anche gli abitanti
te quantità eleva-
tissime di cromo esavalente, nichel
e metalli pesanti. Robaccia che si
estingue in 100 anni se va bene. E
la bonifica? Chi l'ha mai vista. Il
suo costo è stato stimato nella spaventosa cifra di 500 milioni di
euro. Provincia e Regione, è ovvio,
non li hanno. Così il Comune ha
speso più di un milione per la
messa in sicurezza: una trincea di
pompe allo scopo di isolare gli
agenti inquinanti e non contagiare
i pozzi dell'Alta Padovana. Una
misura-tampone a carico della collettività. In pratica il solito giochetto del privato che trasforma l'area
in una pattumiera e scarica i costi
dell'inquinamento sul pubblico.
Un privato, in questo caso, con
entrature importanti in politica.
Sapete chi era direttore della
Tricom nei primi anni '80, quando
fu istruito il primo processo?
Rocco Battistella, oggi assessore
Udc allo sport e alla caccia&pesca
in Provincia. Allora era sindaco di
Tezze (lo è stato per 25 anni). Da
direttore inviava al Comune la
richiesta di autorizzazione per gli
scarichi, e da sindaco se la firmava.
Un caso di conflitto d'interessi coi
fiocchi. E sapete chi lavorava per la
Tricom come chimico preposto
all'idoneità degli scarichi nel
decennio
'78-'88?
Walter
Formenton, attuale assessore provinciale all'ambiente (proprio così:
ambiente); nonché socio di maggioranza della Enichem Srl, "azienda specializzata nel monitoraggio
dei fenomeni ambientali". Il motto
di Formenton era: "tutto ben
madama la marchesa". Per lui alla
Tricom era tutto in regola. La realtà era diversa: gli addetti ai bagni
di cromo lavoravano senza le protezioni
obbligatorie,
senza
maschera né aspiratori. Risultato:
9 morti per diagnosticati tumori
"professionali". Il Comitato per la
Difesa della Salute di Tezze invoca
da anni l'incompatibilità dell'incarico di Formenton, dati tali trascorsi non esattamente edificanti.
Nessun gruppo consiliare di
Palazzo Nievo ha però mai posto il
problema. Neppure quelli di
opposizione. La politica tace.
L'avvelenamento dei pozzi rimane. Non resta che la magra consolazione delle sentenze.
A.M.
Pensieri contro
Responsabilità e colpa,
questi sconosciuti
"Tragica fatalità", scrivono i giornali quando un ragazzo entra in
curva a 190 all'ora con la strada
bagnata e va a sbriciolarsi contro
un muro. "Strada assassina"
scrissero anche qualche anno fa,
quando un motociclista si stampò
sulle rocce all'uscita da un tornante sulla dorsale dei Berici. E
qualcuno - seriamente! - affermò
che bisognava raddrizzare quelle
curve "perché erano troppo pericolose per le moto". "Saranno
state le cattive compagnie a portarlo sulla cattiva strada: lui queste cose non le ha mai fatte", spiegano le famiglie quando i loro figli
schiattano di overdose in una
discoteca. Insomma, la colpa è
sempre di qualcun altro: la strada,
gli amici sbagliati o il rio destino.
Mai una volta che qualcuno dica:
sì, ho fatto una cazzata, è colpa
mia. Mai. Molti hanno osservato
come una delle cause di parecchi
dei mali che affliggono la nostra
società sia la perdita del senso dell'autorità. Ed è vero, ma forse è il
caso di ricordare che ad esso è fortemente connesso quello della
responsabilità personale. E il male
sta nelle radici. Fin dalla scuola
elementare, tantissimi bambini
sono abituati a sentirsi dire che
sono i compagni che ce l'hanno
con loro, che è la maestra che non
li capisce, che la scuola pretende
troppo. Eserciti di psicologi sono lì
pronti ad analizzare, sviscerare,
indagare, comprendere. E natu-
ralmente
giustificare.
Rarissimamente capita di incontrare una famiglia che dica: mio
figlio ha fatto un'asinata, io non
l'ho certo educato così, mi vergogno per lui, ma ora torniamo a
casa e facciamo i conti. Così i
ragazzi crescono immersi nell'amnio di una beata irresponsabilità,
convinti che le 'regole' siano,
nella migliore delle ipotesi, ridicole pastoie per poveri sfigati; nella
peggiore, odiose ed intollerabili
imposizioni di un'autorità tanto
insipiente quanto inesistente. Poi
succede il casino, e allora, appunto, tutti a cercare un colpevole:
naturalmente fuori dalla porta.
Non si danno adulti, non si dà
crescita, non si dà società, senza
l'acquisizione, seria e costante, del
senso della responsabilità personale. Che significa certamente
coscienza delle proprie capacità,
del diritto di ognuno ad essere
liberamente se stesso; ma significa
anche, e forse soprattutto, coscienza dei limiti, rispetto del prossimo
e delle regole intese non come
assurdi comandamenti calati dal
cielo, quanto come espressione di
un 'contratto sociale' che gli individui hanno stipulato per convivere 'liberi' e in pace. Rendersene
conto è fondamentale, ed essere
capaci di dire "ho sbagliato" può
essere, a volte, la patente migliore
di una raggiunta maturità.
Giuliano Corà
SUPPLEMENTO
DIRETTORE EDITORIALE GIOVANNI COVIELLO Spedizione in A.P. - 45% art.2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona
"Fisiolo" Rizzetto, il lato
mistico della Minetti
Con in tasca il titolo di vice Campione Italiano di Formula 3, il pilota vicentino Davide Rigon
correrà nel campionato Euroseries 3000 per la Minardi
Sognando Schumi
a pagina III
TOMMASO QUAGGIO
Davide Rigon, classe 1986,
ha di sicuro l'età giusta per il
grande salto nel circo della
Formula1. Prima però c'è
ancora un "piccolo" gradino
da fare, dimostrare tutto il
suo talento nella categoria
che di fatto è l'anticamera
per la massima serie: la
Formula 3000. I presupposti
per far diventare il ventunenne di Thiene il primo
vicentino nella F1 ci sono
tutti. Nella passata stagione
Davide ha avuto la possibilità di guidare nel circuito di
Catalunya, Barcellona, la
Lola B02 del Minardi Team
by Gp Racing dove ha stupito concludendo gara2 in
seconda posizione, dopo
aver percorso quasi dieci giri
in testa. Il fiuto di Giancarlo
Minardi era già all'opera, e
così dalla prossima stagione
il giovane thienese ha ufficializzato l'accordo con
Minardi Team Gp Racing,
per correre il campionato
Euroseries 3000.
Per scoprire il talento di questo giovane, che all'attivo ha
già il test del 2005 in
Formula1 sulla Minardi
PS05 motorizzata Cosworth,
mettiamo nero su bianco il
suo curriculum: nel '98 sale
per la prima volta su un Kart
e l'anno seguente riesce già a
vincere il Campionato
Italiano UISP; nel 2002, dopo
i buoni risultati ottenuti,
partecipa alla selezione forDI
Giovani all'arrembaggio,
la stagione dell'Hockey Asiago
a pagina V
Famila Schio,
intervista a mister Fossati
a pagina VI
Anno 2 nr. 10 - Sabat0 24 marzo 2007 Supplemento al numero 51 del settimanale VicenzaPiù
mula BMW ADAC a
Valencia, dove su 80
concorrenti da tutto il
mondo si aggiudica il
primo posto e l'occasione di essere il pilota ufficiale BMW Motorsport
2003; nel 2004 partecipa
al Campionato Italiano
formula 3, alla Formula
Glori e Formula Renault
2000; nel 2005 arriva il
test in Formula 1, partecipa
alla
Formula
Renault World Series 3.5
e
nel
Campionato
Italiano
Formula
Azzurra è il 1° classificato con 4 gare di anticipo;
nel 2006 è vice Campione
Italiano di Formula 3.
Insomma adesso è arrivata
la vera possibilità di dimostrare tutta la tua determinazione.
"Anzitutto devo dire che
sono davvero felice che
Minardi abbia creduto in
me, e spero di ripagare la
loro fiducia con una stagione più che positiva. Mi
aspetta un campionato
molto duro, sia dal punto di
vista fisico che tecnico. Ma
in questa categoria sono
arrivato per recitare un
ruolo da protagonista. È la
mia grande occasione per
giocarmi anche la possibilità
di arrivare in Formula 1, non
posso farmela sfuggire".
Scopriamo subito le carte in
tavola: cosa vuoi dal 2007?
"Beh certamente vincere, ho
intenzione di lottare per il
Vicenza a ritmo di serie A,
i segreti della svolta
a pagina VII
Davide Rigon corre con la Minardi, la squadra
che ha scoperto Alonso
podio sin dalle prime gare.
Come dicevo prima questa è
l'occasione per mostrare le
mie doti. In vista del primo
test di Vallelunga, mi sto
preparando tantissimo dal
punto di vista fisico, per
arrivare al meglio nella
prima gara. Per arrivare fino
a questo punto è stato fondamentale l'appoggio dei
miei sponsor e di tutti quelli
che mi sono stati vicini".
Volendo fare un paragone
col tuo stile di guida, quale
sarebbe il tuo pilota di riferimento?
"Direi che il mio stile è molto
più simile a quello di
Michael Schumacher piuttosto che a quello di Fernado
Alonso. Sono entrambi due
piloti perfetti, ma nella
guida io sono molto pulito, e
ricerco fino al minimo dettaglio la messa a punto della
macchina, doti che Schumi
incarna alla perfezione".
Nel tuo test in Formula1
cosa ti ha colpito maggiorante?
"È stata un'esperienza da
brivido. Ci sono cose che ti
lasciano senza fiato quando
guidi una macchina così: il
motore spinge in maniera
incredibile, ma quello che mi
ha davvero impressionato è
stata l'aderenza e la potenza
della frenata. Durante i
cambi di marcia sentivo
tutta la potenza della vettura
grazie ai sobbalzi che si percepiscono nell'abitacolo. Ho
fatto solo otto giri ma ero
distrutto".
24 MARZO 2007
II
Basket C1 maschile. A quattro partite dal termine del campionato, i ragazzi di Fedrigo cercano punti d’oro
Vbg a caccia
del poker salvezza
posizione. Le premesse c'erano
tutte visto che all'andata in casa
Visto il ruolino di vinse 75-60. Ora comunque il
marcia dei bianco- Vbg è una delle squadre più in
rossi, la battuta forma del campionato e certad'arresto della set- mente dovrà cercare di prosetimana scorsa ci guire la scia positiva e guadapuò anche stare. gnare una salvezza che fino a
Una sconfitta di pochi mesi fa sembrava irragcerto maturata nel giungibile. La concentrazione
peggiore dei modi non deve scendere, soprattutto
e che lascia a Pisogne due punti in vista del fatto che i vicentini
che avrebbero avuto un enorme saranno impegnati domenica
peso in chiave salvezza anche alle ore 18.00 in casa nel derby
alla luce del risultato di con il Modern Arzignano.
Gallarate. Una vittoria avrebbe Nell'ultima partita a farla da
infatti permesso ai ragazzi di padrone sono state le difese
Fedrigo di affiancare il Pavia a tanto che nel primo quarto
22 punti, mentre ora si devono Pisogne riesce a mettere a segno
accontentare dell'undicesima solo sei punti. Nel secondo
quarto invece sono state
buone le iniziative da parte
di Selle che hanno spinto
Vicenza ad un momentaneo
vantaggio. La partita sembrerebbe ben avviata e all'inizio del terzo quarto
Giubertoni e Furlanis cercano di avvicinare Pisogne al
Vbg, ma Cosentino e Milani
tengono Vicenza sul +7. Nel
quarto finale, però, Vicenza
si perde e permette a
Pisogne di rimontare.
Certo la zona dei playoff è
ancora raggiungibile, con
quattro gare ancora da
disputare: nell'ordine dopo
il derby di questo fine settimana ci saranno Basket
Gallarate, Legnano Basket,
S. Zeno Verona. L'obiettivo
come ha ribadito anche il
presidente della formazione berica Elio Peloso rimane la buona posizione nella
Dopo sei vittorie di fila il
griglia
dei
playout.
All'inizio del campionato
biancorossi sono stati fermati da
quello
che
preoccupava
Pisogne. Ma nulla è compromesso
l'allenatore era la giovane
DI
TOMMASO QUAGGIO
età della formazione e l'inesperienza in campo. "Siamo una
squadra giovane e con potenzialità di crescita quindi anche i
risultati arriveranno" preannunciava Fedrigo. E infatti il rodaggio è durato un bel po' ma alla
fine i risultati sono arrivati.
"Abbiamo un gruppo molto
unito -continua Fedrigo - anche
nelle sconfitte. Ognuno lotta
sempre al massimo delle sue
possibilità. Sanno di essere una
squadra giovane, con margini
di miglioramento e non hanno
paura delle formazioni più
esperte. Io ho allenato anche
squadre più forti, con le quali
però, anche con un vantaggio di
10/15 punti avevi sempre la
paura che una o due persone
non s'impegnassero abbastanza.
Questo da noi non succede, perché tutti hanno capito qual è il
loro ruolo".
Un biancorosso, infine, vestirà
la maglia azzurra. Alessandro
Sanson, 1.93 m, classe 1992, è
stato infatti convocato al raduno
della Nazionale Under 16 (1992)
a Porto Sant' Elpidio. L'atleta
del Vbg sta attualmente disputando il campionato Under 16
eccellenza nella squadra allenata da Enrico Marin e Stefano
Cecchini. Sanson indossa la
maglia del Vicenza Basket
Giovane
dalla
stagione
2004/2005 grazie alla collaborazione tra Vbg e l'allora Don
Bosco
Vicenza
(ora
Pallacanestro Araceli Vicenza).
Una convocazione, quella del
giovane atleta, che riempie d'orgoglio dirigenti e tecnici in
quanto riconoscimento del valore del ragazzo e anche della
qualità del lavoro svolto nel settore giovanile, da sempre al centro dell'azione della società.
Campionati provinciali, le partite della prossima settimana
Promozione maschile
-Montebello Basket - Pall. Breganze,30/03/2007
21:00,Palesta Piazza Del Donatore - Montebello
Vicentino (VI)
-Pall. Araceli Vicenza-Zurlo S.R.L. 3 0 / 0 3 / 2 0 0 7
21:00, Palestra Scuole Medie Lora Via Mainardi, 14 Vicenza (VI)
-Primultini Basket - U.S. Angarano,
30/03/2007 21:00, Palestra Via Marconi - Marano
Vicentino (VI)
-Basket Malo - Pall.Bolzano Vicentino, 30/03/2007
21:00, Palestra Comunale Via Deledda - Malo
(VI)
-Asd Basket San Giuseppe - Pall. Altavilla,
30/03/2007 21:00, Palestra S.E.'C.Colombo' Via
Colombo,42vill.sole - VICENZA (VI)
-Pol. Aurora 76 A.Dil. - Summano Basket,
30/03/2007 21:00,
Prima divisione maschile - girone A
-Pall. Asiago - Albergo
Giulieta
Romeo,
28/03/2007 21:00, Palestra comunale Via Cinque Asiago (VI)
Basket A2 donne
As Vicenza,
c'è ancora speranza
Cuore
e
coraggio.
Bastassero queste due qualità, per l'As Vicenza sarebbe
stata una stagione da incorniciare. Il connubio di queste due forze a una manciata di partite dalla fine del
campionato porta alle
vicentine una bella vittoria
contro il basket Club
Bolzano. Ora le ragazze di
Claudio Corà devono fare
tesoro di questo prezioso
risultato e cercare di ripetere la bella prestazione nel
derby contro le veronesi
della Pakelo San Bonifacio.
La cabala offre alle beriche
la possibilità di ripetersi
visto che anche la squadra
scaligera si trova al settimo
posto in classifica a parimerito con la formazione altoatesina appena battuta. Il
cammino per cercare di non
cadere nella fossa della
retrocessione passerà poi
per la Cantina Sociale Broni,
gara non certo facile, a poi
nel finale contro compagine
abbordabili come la Tecno
Allarmi
Cervia,
il
Synthesis3 Ivrea e in fine in
casa contro il
Basket
Treviso.
Insomma i playout sono
lontanissimi ma il Vicenza
spera ancora, fino a che la
matematica non darà ufficialmente il suo verdetto.
Nell'ultimo incontro di sicuro l'apporto di Visconti
sarebbe stato molto gradito,
ma le vicentine non intendono mollare anche se in
panchina i numeri sono risicati.
"La chiave di lettura della
partita con Bolzano è stata
la difesa - spiega il capitano
Ilaria Chemello-. Se giocheremo così anche contro San
Bonifacio allora tutto sarà
più semplice. Per ora il mio
ginocchio soffre ancora lo
sforzo dell'ultima partita,
ma a poco a poco sto recuperando. Ovviamente la vittoria è stata un buona iniezione di fiducia a tutta la
squadra. Noi ci crediamo
fino alla fine del campionato. Non è stata una stagione
facile, ma non molleremo
mai. La classifica di certo
non è cambiata ma la soddisfazione c'è. Miglioramenti
e crescita del gruppo ci sono
stati: da questo a diventare
importanti, forse manca
ancora qualcosa".
A cinque partite dalla fine
però le ipotesi sul tavolo
devono essere tutte prese in
considerazione. In caso di
retrocessione immediata
potrebbe essere presa in
considerazione l'ipotesi di
un ripescaggio, scendendo
di categoria infatti diventerebbe più facile accedere a
questa possibilità.
-Pol. Fulgor Thiene - Pol.Sovizzo, 2 9 / 0 3 / 2 0 0 7
21:15, Palestra Santa Maria Maddalena - Thiene (VI)
-Basket S.Nazario - Trissinooro, 28/03/2007 21:00,
Palestra Via Papa Giovanni - SOLAGNA (VI)
-Basket Arzignano - A.D.7 Mulini Basket,
26/03/2007 21:00, PalestraScuola Media Motterle
Via 4 Martiri - Arzignano (VI)
-Gobbo Impresa Edile - Pol. Jonathan, 28/03/2007
21:15, Palasport Via S. Giovanni - LONIGO (VI)
-New Basket Povolaro - G.S.Isola 91 Basket,
27/03/2007 21:15, Palazzetto di Povolaro Via Del
Redentore - Povolaro di Dueville (VI)
Seconda divisione maschile - girone A
-AD.Scuolabasket Noventa - Pol. Jonathan,
29/03/2007 21:30, Palestra Via Cero - Noventa
Vicentina (VI)
-A.S.D. Rooster - Pall. Araceli Vicenza, 29/03/2007
21:00, Pal. Scuole Medie Bortolan Via Piovene Bertesinella - Vicenza (VI)
-G.S.Isola 91 Basket - Pgs Concordia Schio,
29/03/2007 20:30, Palestra Scuole Medie Via A.
Moro - Isola Vicentina (VI)
La squadra di Corà ha trovato contro il Bolzano
una vittoria che dà morale per il rush finale
T.Q.
24 MARZO 2007
III
Roberto Rizzetto, l'uomo che aggiusta le pallavoliste. "Ma il mio è un lavoro mistico"
Fisiolo, il meccanico
di Casa Minetti
DI
PAOLO MUTTERLE
Roberto Rizzetto
poteva
essere
uno dei tanti piccoli imprenditori
del Nordest. La
sua storia l'avete
già sentita con
altri nomi: studi tecnici, poi il
lavoro sotto padrone, infine il
passo di mettersi in proprio.
A produrre trasformatori trifasi per potenze da 50VA a
100KVA. La sera e nei fine settimana a trasformarsi è lui,
che smessi i panni del posato
uomo d'impresa veste quelli
dell'estroverso massaggiatore. Adorato dalle atlete, cercato dai giocatori, stimato da
tutti. In casa Vicenza Volley è
Fisiolo, l'ottavo nano, il
soprannome che gli è stato
dato per la presunta somiglianza con un pupazzetto.
Roberto, un fisioterapista
prestato all'elettromeccanica
o un imprenditore che si
diletta nei massaggi?
Un bel conflitto… Diciamo
che l'attività principale è quella della mia impresa, e
comunque non sono un fisioterapista dato che non ho la
laurea, ho fatto una scuola
privata di tre anni.
Come è iniziata la tua carriera di massaggiatore?
Un po' per scherzo, un amico
mi ha suggerito di iscrivermi
a un corso di massaggio…
data la mia formazione
elettrotecnica ero molto
scettico, non mi ero mai
fatto fare un massaggio in
vita mia, gli ho detto di
lasciar perdere… poi mi ha
convinto e già nel precorso di avvicinamento mi
sono accorto che avevo
delle capacità. Del resto fin
da piccolo avevo una
buona manualità, montavo
e smontavo tutto, macchinette, trenini, lego…
Chi è stata la tua prima
cavia?
Al termine del corso, in cui
oltre alla parte pratica
abbiamo studiato tutti gli
aspetti più tecnici dell'anatomia, mi sono proposto a
mia zia, che aveva un centro estetico. All'inizio non
ne voleva sapere, diceva
che i massaggi le creavano
solo nervosismo e che non
si faceva mettere le mani
addosso da nessuno, figurarsi da me… Poi l'ho convinta e alla fine mi fa: "ma
lo sai che sei proprio
bravo?". Questo mi ha aiutato a proseguire nella mia
strada e a imparare altre tecniche come la riflessologia
plantare, seguendo la corrente di Fiztgerald, un dentista
americano che ha sviluppato
delle terapie alternative.
Perché gli sportivi hanno
Il fisioterapista Roberto Rizzetto mentre si prende cura di Valdo
Petruskaite: "Facendo i massaggi ho scoperto l'importanza di istinto ed
emozioni"
bisogno del fisio?
La loro attività fisica intensa
mette a dura prova il loro
corpo molto più di una persona normale, provocando delle
problematiche particolari a
livello muscolare. Un po'
come una macchina da
Formula 1 rispetto a una che
cammina per strada. Il nostro
lavoro serve ad 'aggiustare'
gli atleti per permettere loro
di rendere il 100% in pista,
cioè sul parquet, e anche di
allungare le loro carriere.
Quali sono i 'componenti'
più delicati?
Nella pallavolo la spalla e le
caviglie ("Anche le ginocchia"
suggerisce Veronica, mentre
si fa trattare da Fisiolo). Gli
infortuni prevalenti coinvolgono le gambe, un po' come
nel basket, dove questo fatto
viene esasperato dal contatto
fisico.
Cosa pensi del volley?
Uno sport medievale, in cui si
butta la palla al di qua e al di
là di una rete… Questo è quello che pensavo all'inizio. Poi
ho scoperto che è una disciplina molto tecnica, e anche tattica. Una cosa che prima non
pensavo, lo ritenevo più uno
sport da spiaggia, che infatti
praticavo al mare con risultati
piuttosto scarsi…
E ora magari lo consiglieresti
a tuo figlio…
Sinceramente sì, intanto mi
piace perché è uno sport di
squadra, e poi ho visto che il
fisico viene molto valorizzato
(non a caso ora davanti a
Fisiolo c'è la statuaria lituana
Valdone Petrauskaite che si fa
massaggiare la spalla, n.d.r).
Valdo, a te fa male quando
alzi di lato per caricare o
quando devi picchiare? No,
no, non è un problema di
forza… Casomai lo scaldiamo
prima della gara.
Senti, ma hai già la tua azienda, finisci di là e corri al
palazzetto, immagino te l'abbiano già chiesto: ma chi te
lo fa fare?
Mi piace mettere a posto la
gente che sta male. L'altro
lavoro a volte è una rottura di
maroni, mi stresso, invece qui
mi diverto, incontro un sacco
di gente simpatica, e vedere
l'atleta che ti cerca perché ha
bisogno di te e che poi viene a
complimentarsi è una cosa
che dà molta soddisfazione.
Nella prima parte della mia
vita, fino ai 30 anni, ero una
persona molto razionale,
anche per via della mia formazione tecnica. Poi quando
ho iniziato a fare i massaggi
ho scoperto l'importanza dell'istinto e ho imparato a dare
spazio alle emozioni. Il nostro
lavoro si basa molto sulla sensibilità, è quasi mistico. Il
massaggio è uno scambio di
energie, alla fine la mia fatica
non è meccanica, ma dopo un
po' ti senti proprio stanco,
asciugato di ogni energia.
Molte volte il lettino diventa
un confessionale, dall'atteggiamento e dal movimento si
riescono a sentire molte cose.
L'aspetto che mi piace di più è
la continua ricerca di miglioramento, un cammino che mi
ha entusiasmato. È un percorso interiore, a cui uno può
essere pronto a 20 come a 50
anni.
24 MARZO 2007
IV
La società. Gestione familiare e un vivaio ricco per la squadra di Cà Balbi
Uno spirito da Grifone
per non mollare mai
Corpo di leone e testa d'aquila:
nella mitologia il grifone incarnava l'unione perfetta tra la forza e
l'intelligenza, tra i muscoli e il cervello. Intento che ha sposato in
pieno
anche
l'Associazione
Sportiva "Il Grifone", con sede a
Vicenza, società che ha iniziato
con uno sparuto numero di giovanissime atlete e che oggi invece, a
distanza di una decina d'anni,
vanta un vivaio di tutto rispetto,
che spazia anagraficamente dai 10
ai 27 anni.
"Abbiamo una sessantina di atlete
tesserate - racconta Margherita
Penzo, dirigente da tre anni de Il
Grifone - ma all'epoca, nel 1998,
c'erano soltanto nove atlete, avevano tutte dieci anni e formavano
la squadra del minivolley. È bello
che anche oggi la maggior parte di
queste ragazze sia rimasta all'interno della società, dando il proprio contributo come allenatrice o
giocando in 2° divisione, formazione che attualmente
con 35 punti all'attivo
detiene il 3° posto in
classifica".
Le altre squadre che
compongono l'associazione sportiva sono un
Under 16, in testa al
campionato, un Under
La U12 della società sportiva. Insieme alla
12 e un Under 13,
U13 si è fatta valere negli ultimi tornei
entrambe reduci vittorio-
se dalla prima fase del
"Torneo Braccio di
Ferro" .
Ma come per molte
realtà sportive locali,
non è tutto oro quel
che luccica. "La nostra
società - spiega la
signora Penzo -, è una
società di quartiere,
una sorta di impresa La II divisione del Grifone, terza in classifica
familiare, gestita e
tenuta in vita da genitori che si sovraffollate e a farne le spese
mettono a disposizione come arbi- sono soprattutto le atlete
tri, segnapunti e dirigenti. Ci scon- dell'Under 16 che si ritrovano a
triamo ogni anno con la difficoltà fare i 3 allenamenti settimanali in
di trovare degli sponsor, per veni- tre palestre diverse, con consere incontro a tutte le esigenze del guente disagio di chi le deve
club, in quanto il calcio, anche a accompagnare.
livello di quartiere, fa la parte del Ma le atlete de Il Grifone sanno
sempre come ritrovare grinta e
leone".
Altro punto dolens è la cronica coesione sul campo, e non solo tra
carenza di strutture a disposizio- le mura della palestra. Lo hanno
ne: le palestre comunali sono ben dimostrato lo sorso luglio a
Bibione
in
occasione
del
"Beach&Ball 2006", l'unico torneo
italiano estivo di beach volley
indetto dalla Federazione Italiana
Pallavolo - Settore Scuola, promozione e sviluppo attività giovanile.
In contemporanea su 120 campi da
gioco, allestiti sull'ampia spiaggia
di Bibione, le atlete, di un'età compresa tra i 9 i 20 anni, si sono sfidate fino all'ultima schiacciata. 450 le
squadre iscritte al torneo, una
media di mille incontri giornalieri,
hanno caratterizzato quattro giornate dedicate allo sport, alla socializzazione e al divertimento. Per il
futuro la società mira a coinvolgere gli atleti più piccoli, creando
delle squadre di giocovolley e
minivolley. Perché, parola di una
dirigente che l'ha verificato sulla
figlia, la pallavolo migliora fin
dalla tenera età il carattere, l'umore e la tolleranza reciproca .
Calendari Fipav, le partite della settimana
Prima divisione Femminile girone 1
24/03/07 20.00, Fado' Volley Cartigliano, - S.E. "Ghirotti"
Creazzo
24/03/07 20.30, Flanet - Banca C.C. Campiglia, S.M. "Virgilio",
Camisano Vicentino
24/03/07 20.30, Pallavolo Longare
- Carmet Schio Volley,
Palasport Longare
24/03/07 20.00, U.S. Angarano Azzurra - Marzotto Sporting,
"S. Maria Immacolata" Bassano Del Grappa
24/03/07 20.30, Laserjet Orgiano - Riviera Volley, Palasport
Barbarano Vicentino
24/03/07 20.00, As Pallavolo Caldogno - Asd Pol. Brendola,
S.M. "D.Alighieri" Caldogno
Classifica: Riviera Volley 48; Fado' 40; Marzotto Sporting 39;
As Pallavolo Caldogno 34; Banca C.C. Campiglia 28; Laserjet
Orgiano 27; u.s. Angarano azzurra 23; Asd Pol. Brendola 21;
Carmet Schio Volley 15; Volley Cartigliano 10; Flanet 7; Pallavolo
Longare 5.
Prima divisione Femminile girone 2
24/03/07 21.00, Asd Grumolo - Mobilfer Noventa, S.M. Giovanni
XXII Grumolo Delle Abbadesse
24/03/07 20.30, U.S. Costabissara - Pgs Novale, S.M. "G.Lora"
Novale - Valdagno
24/03/07 20.30, Fulgor Thiene - Rollmac Pall. Trissino,
Patronato "S. Gaetano" Thiene
24/03/07 20.30, U.S. Summano - Camec, S.M. "Fogazzaro"
Piovene Rocchette
24/03/07 18.30, Pall. Arzignano - Ecoaria, I.T.C." M.Polo"
Arzignano
24/03/07 18.00, Sporting Alto Vicentino - Pall. Bassano Asd,
Palestra "Einaudi" campo 2 Bassano Del Grappa
Classifica: U.S. Costabissara 42; Pgs Novale
39; Pall.
Arzignano 34; Fulgor Thiene 32; Mobilfer Noventa 31; Pall.
Bassano asd 28; U.S. Summano 28; Rollmac Pall. Trissino 22;
Camec 18; Asd Grumolo 13; Sporting Alto Vicentino 13; Ecoaria 3.
Prima Divisione Maschile girone Unico
24/03/07 20.30, R & C Scientifica Castellana - Pallavolo
Longare, S.E. "Don Milani" San Pietro - Montecchio Maggiore
23/03/07 21.00, Volley Solagna
Torrebelvolley,
Comunale Solagna
24/03/07 21.00, Zaitex Povolaro - Finplast, Palasport Povolaro
Povolaro - Dueville
24/03/07 20.30, Bioton P.G.S. Schio - Arreda In Legno,
Palasport "Don Bosco" Schio
24/03/07 20.30, Volley Cartigliano - Fulgor Thiene, S.M.
"Antonibon" Cartigliano
24/03/07 21.00, Volleyoung - Psf Volley, Liceo "Gb. Quadri"
Vicenza
Classifica: R & C Scientifica Castel 49; Fulgor Thiene 36;
Pallavolo Longare 36; Torrebelvolley 34; Volley Cartigliano 28;
Zaitex Povolaro 26; Bioton P.G.S. Schio 24; Arreda in legno 22;
PSF Volley 10; Finplast 9; Volley Solagna 4.
Seconda Divisione Femminile Girone 1
25/03/07 11.00, Fulgor Thiene - Pall. Arzignano, Patronato "S.
Gaetano" Thiene
24/03/07 18.00, Pgs Novale - Villaverla -Santo, S.M. "G.Lora"
Novale - Valdagno
24/03/07 20.00, Pallavolo Malo - Pol. Cogollo, S.E. "Rigotti"
Malo
29/03/07 20.30, Pall. Arzignano - Pol. Cogollo, I.T.C." M.Polo"
Arzignano
28/03/07 20.30, Fulgor Thiene- Volley Sottoriva, Patronato "S.
Gaetano" Thiene
Classifica: Yellow Wolley 42; Castelgomberto 42; Pol. Cogollo
33; Volley Sottoriva 31; Villaverla -Santo 27; Marzotto Sporting
21; Pallavolo Malo 18; Pgs Novale 16; San Vito Volley 16; Fulgor
Thiene 8; Pall. Arzignano 1.
Seconda Divisione Femminile Girone 2
25/03/07 10.30, Pallavolo Longare - Fides Pallavolo, S.M.
"Bizio"Costozza - Longare
25/03/07 11.00, Marchioro Sovizzo - Riva Pallavolo,
PalasportSovizzo
24/03/07 21.00, Il Grifone Volley - Volley Sandrigo, S.M.
"Bortolan" Vicenza
24/03/07 20.30, Romec San Vitale - Chimica Ecologica Vicenza,
S.M. "G.Galilei" Isola Vicentina
24/03/07 18.30, Asd Grumolo - Us Astico, S.M. Giovanni XXII
Grumolo Delle Abbadesse
28/03/07 20.30, Pallavolo Longare - Us Astico, Palasport
Longare
29/03/07 20.00, Fides Pallavolo - Marchioro Sovizzo, Scuole
Medie San Pietro In Gu Pd
28/03/07 20.30, Uv Montecchio Maggiore - Il Grifone Volley,
S.M. "Marco Polo" Alte Ceccato - Montecchio Maggiore
Classifica: Riva Pallavolo 44; Marchioro Sovizzo 37; Il Grifone
Volley 35; Chimica Ecologica Vicenza 32; Romec U.S. Astico 20;
Asd Grumolo 19; Volley Sandrigo 15; Pallavolo Longare 13; Fides
Pallavolo 6; Uv Montecchio Maggiore 4.
Seconda Divisione Femminile Girone 3
24/03/07 20.30, Volley Towers - Usd Altair, S.M. "Ten. Laverda"
Breganze
24/03/07 20.30, A.S.D. Santa Croce - Prix Volley Cesuna,
Palestra "Einaudi" campo 1 Bassano Del Grappa
24/03/07 18.00, Volley Cartigliano - Acs Monticello, S.M.
"Antonibon" Cartigliano
24/03/07 19.00, Menotti Specchia - Gs Pall. S. Nazario, S.M.
"Bombieri" Valstagna
29/03/07 20.30, Gs Pall. S. Nazario - Off. Mecc. Zoppelletto,
S.M. "Bombieri" Valstagna
29/03/07 20.00, Volley Cassola - Volley Towers, Comunale
Cassola Cassola
Classifica: Off. Mecc. Zoppelletto 47; Volley Towers 35; Volley
Cassola 34; A.s.d. Santa croce 33; Menotti Specchia 26; Prix
Volley Cesuna 22; Usd Altair 21; Pall. Belvedere 17; Gs pall. S.
Nazario 8; Volley Cartigliano 5; Acs Monticello 4.
Seconda divisione Maschile
24/03/07 20.30, Volley Ardens - Samia Schio Sport, S.M.
"Zanella" Bolzano Vicentino
24/03/07 18.30, A.S.D. Santa Croce -Torrebelvolley, Ist.
"Remondini" Bassano Del Grappa
24/03/07 18.00, Volley Bassano - U.S. Castello, Comunale
Casoni Casoni - Mussolente
27/03/07 21.00, U.S. Castello - Volley Sottoriva, S.M. Zanella
Arzignano
29/03/07 21.00, Nanto Volley -Usd Altair,
Palasport
Barbarano Vicentino
30/03/07 21.00, Fulgor Thiene - A.S.D. Santa Croce, Patronato
"S. Gaetano" Thiene
28/03/07 20.30, Torrebelvolley - Volley Bassano,
S.M..
"Carducci" Torrebelvicino
29/03/07 21.00, Samia Schio Sport
- Volley San Marco,
Palasport Campo 2 Zane'
Classifica: A.S.D. Santa Croce 38; Nanto Volley 34; Volley
Bassano 32; Volley Ardens 30; Volley Sottoriva 29; Samia Schio
Sport 23; Usd Altair 19; Torrebelvolley 15; Volley San Marco 12;
Fulgor Thiene 12; U.S. Castello 2.
Terza Divisione Femminile Girone Unico
24/03/07 18.00, Alimentas Lonigo - G.S.D. Pozzo, S.M. Ridolfi
Lonigo
24/03/07 20.30, Robur Thiene - Sartorello, Com.
"M.Ausiliatrice" conca - Thiene
25/03/07 10.30, Riviera Volley - Volley Ardens, Palasport
Barbarano Vicentino
24/03/07 20.30, Castellana S. Pietro - Villaverla-Santo, S.M.
"Marco Polo" Alte Ceccato - Montecchio Maggiore
24/03/07 18.00, Gnr San Vitale - A.S.D. Santa Croce, Patr.
"S.Antonio" San Vitale - Montecchio Maggiore
24/03/07 19.00, Volley Nove - Sportland Creazzo, Comunale
Nove via Brenta Nove - Nove
Classifica: castellana S. Pietro 47; Sartorello 37; Volley Ardens
34; Sportland Creazzo 29; Volley Nove 28; A.S.D. SANTA
CROCE 28; Robur Thiene 25; Gnr San Vitale 21; Riviera Volley
20; Alimentas Lonigo 19; Villaverla - Santo 15; G.S.D. Pozzo 12;
Volley San Marco 0.
Terza Divisione Maschile Unico
24/03/07 20.30, Usd Altair - Pgs Cesuna C. Pennar, Palaltair
Vicenza
24/03/07 18.00, Ardens Autoservizi Barbiero -Arreda In Legno
Srl, S.M. "Manzoni" Creazzo
24/03/07, 16.00, Dueville Volley - A.D.Pol. Cornedo, S.M.
"Roncalli" Dueville
Classifica: A.D.Pol. Cornedo 35; Pgs Novale 34; Arreda In
Legno srl 27; Pgs Cesuna C. Pennar 21; Crespadoro Volley 21;
Volley Rosa' 14; Dueville Volley 13; Volley Ardens 10; Usd Altair
10; Artifer Zane' 1.
24 MARZO 2007
V
Hockey su ghiaccio. Poche vittorie ma un ottimo vivaio: luci ed ombre nella stagione dell'Asiago
Giovani talenti sbocciano
sul ghiaccio di Asiago
a tutta l'Italia hockeyistica
che il vivaio di Asiago non ha
niente da invidiare a quelli
delle altre compagini: particolarmente positive sono
state le stagioni dei giovanissimi difensori Fabio Testa e
Vittorio Basso (entrambi in
nazionale e rispettivamente
nell'under 20 e nell'under 18)
e dell'attaccante Matteo
Tessari (anch'esso in nazionale under 18) che, avendo giocato buona parte della stagione in linea con giocatori del
calibro di John Parco e Aigars
Cipruss, ha potuto carpire
tanti segreti che potranno tornare utili in futuro.
Particolarmente positiNella seconda fase,
vo è stata anche la staquella che ha visto la
È innegabile che guardando
gione
del
20enne
'vecchia gloria' John
unicamente risultati e classiFederico Benetti culmiTucker in panca (ottifica, la stagione dell'Asiago
nata con la sua prima
mamente coadiuvato
Hockey possa definirsi falliconvocazione in azzurda un altro 'cavallo di
mentare ma analizzando tutti
ro in occasione dell'ultiritorno' quale Guido
i fatti si può evincere che non
mo
e
controverso
Tessari) quello che è
è del tutto vero.
(quantomeno per i fatti
sceso in campo è stato
Ad inizio stagione Piercarlo
avvenuti al termine
un Asiago più tonico,
Mantovani, presidente della
delle gare) Euro Ice
capace di lottare e di
compagine di via della
Hockey
Challenghe
vincere partite: in 9
Stazione, aveva affermato
vinto
dall'Italia
a
partite sono arrivate 3
che, nel corso del campionaChamonix: Benetti si sta
vittorie ed un pareggio
to, più importante dei risultaora giocando le sue poscontro le 3 vittorie e 5
ti sarebbe stata la crescita dei
sibilità di partecipaziopareggi, ma in 31 partigiovani altopianesi ed è prone agli imminenti monte, registrate nella
prio quello che è successo
diali che si terranno a
gestione Sacilotto. I
durante il corso della stagiofine Aprile a Mosca.
recenti successi sono
ne.
Degne di nota sono
da imputare soprattutA quattro elementi
anche le stagioni dei
to
al
talentuoso
esperti (capitan John
non più 'giovanissimi'
Damian Surma, in
Parco,
Lucio
rientranti Luca Roffo
ombra nella prima
Topatigh, Valentino
(l'anno
scorso
a
parte di stagione, menVellar ed Aigars
Valpellice) ed Andrea
tre autentico protagoCipruss) sono stati
Rodeghiero
(fermo
nista nella parte conaffiancati tanti giovadurante la scorso staclusiva: le otto reti e gli
ni e giovanissimi con
gione) i cui apporti, Damian Surma è esploso nell'ultima parte di
otto assist messi a
il lato positivo che
anche se per motivi diffe- stagione: è lui il capocannoniere dell'Asiago segno durante la guida
molti sono potuti
renti, sono stati impordi Tucker (9 partite)
crescere. Giocatori
tantissimi per la squadra.
Enio Sacilotto non è servito sono valse al numero 15 stelche fino all'anno
La stagione ha attraversato per poter vincere subito: l'ita- lato la vittoria della classifica
scorso
militavano
due fasi ben distinte anche lo canadese si è ritrovato alla marcatori interna.
nelle giovanili sono
legate ai rispettivi coach: guida di una squadra com- I presupposti per un futuro
stati buttati alla ribal- Il giovane Federico Benetti: per lui la
nella prima fase il, seppur pletamente rinnovata (solo 6 roseo ci sono, e se ci aggiunta ed hanno mostrato gioia della convocazione in nazionale
grandissimo, lavoro di coach giocatori in giallorosso nella giamo le ottime prestazioni
scorsa stagione hanno confer- del settore giovanile (Under
mato la maglia per l'annata 19 in finale, Under 16 camappena conclusa) che necessi- pione di seconda divisione,
Hockey in line. Caoduro al lavoro in vista del primo incontro dei playoff
tava di amalgama per poter Under 12 eliminata in semifigiocare e soprattutto con la nale nazionale ed Under 14
presenza di sette giocatori eliminata nello spareggio dei
alle prime armi nel massimo quarti), si potrà guardare in
lavorando duramente campionato italiano.
avanti con molta serenità.
DI SABRINA NICOLI
prosegue Bellinaso -.
Si è conclusa con il
Abbiamo intensificato
turno di sabato 17
gli allenamenti e ripreso
marzo la regular season
la preparazione atletica
per Caoduro Diavoli
e stiamo migliorando
Vicenza. Ora è prevista
anche l'affinità tattica
una settimana di pausa
con i nuovi acquisti.
e poi iniziano i play off,
Sono già arrivati e
che vedranno i biancohanno già dato il loro
rossi impegnati contro
contributo
Rigoni,
Milano 24, giunta al
Ciresa e Stevanoni,
terzo posto nel girone Il capitano dei Diavoli Andrea Bellinaso
mentre Max Ansoldi è
A. "Milano 24 è una forancora impegnato col
mazione neopromossa in serie A, ma dal passa- Merano sul ghiaccio". Con quali obiettivi e
to glorioso - spiega Andrea Bellinaso, capitano aspettative vi presentate ai play off? "Siamo condei Diavoli -. Quest'anno ha dimostrato di esse- sapevoli che gli avversari sono molto forti e che
re una squadra molto competitiva, soprattutto sarà difficile superarli - conclude capitan
sulla pista di casa, dove ha messo in difficoltà Bellinaso -. Noi comunque ce la metteremo tutta
tutti gli avversari, ma noi dovremo giocare al e sognamo una semifinale con i "cugini" Vipers".
meglio e sfruttare il fattore campo a favore. Fra i Queste le altre gare in programma per i quarti di
milanesi, i più pericolosi sono l'esperto capitano finale (al meglio delle tre partite) sabato 31
Tessari e gli ex Milano 17 Rams, Zagni e Zorzet". marzo: Asiago Vipers Tegola Canadese - Draghi
I biancorossi sono già al lavoro per arrivare Torino, Lions Arezzo - Empoli e Edera Trieste pronti alla prima sfida del 31 marzo. "Stiamo Polet Trieste.
DI
MICHELE BERARDI
I Diavoli Vicenza lanciano la sfida a Milano
VI
24 MARZO 2007
Basket A1 donne. L'importante vittoria contro Napoli rafforza le speranze scledensi per il rush finale del campionato
Fossati vuole certezze per la zona playoff
Per le campionesse d'Italia del
Famila Wuber Schio l'obiettivo
rimane quello di consolidare la
zona dei playoff, parola di
mister Fossati. Anche se la vittoria contro la seconda forza in
classifica della settimana scorsa, il Phard Napoli, sembra
essere il preludio di uno sprint
finale molto intenso, il tecnico
della formazione scledense
mantiene i piedi ben saldi a
terra, non si sbilancia e conferma il suo obiettivo. Fabio
Fossati è giunto a Schio nella
stagione 2004 dopo aver guidato nella stagione precedente la
formazione russa della Dinamo
Mosca, club con il quale aveva
ottenuto il terzo posto nella
Final Four di Fiba Cup. Il suo
feeling con la squadra arancione è subito intenso ed infatti, al
termine di una stagione trionfale, arriva la conquista del primo
scudetto targato Schio e della
Coppa Italia.
Nato a Monza il 28 giugno del
1951 Fossati ha militato per ben
15 anni nella massima divisione
con le squadre di Roma,
canestro".
solidare sempre di più la zona
femminile,
guidando
Ora le ragazze come da prodei playoff, poi vedremo".
prima il Treviglio e poi
messa si sono godute due giorAnalizzando a mente fredda la
per 3 anni la formazione
ni di riposo, ma sabato 24 c'è
gara contro Napoli cosa è camdella Pool Comense, squaun altro anticipo contro
biato?
dra con la quale ha vinto
Venezia?
"La gara era sentita, volevamo
due
edizioni
della
"Avevo già promesso questa
vincere contro una formazione
Supercoppa e un titolo di
mini vacanza alla squadra, se la
da alta classifica, e riscattare la
Campione d'Italia, oltre
sono meritata, ma contro
partita dell'andata. Si trattava
ad aver partecipato ad
l'Umana Venezia non sarà di
di un avversario difficile con un
altre due finali scudetto.
certo una passeggiata. Questa
quintetto di partenza formato
Poi l'arrivo a Schio dove
formazione è compatta non
da atlete di grande spessore techa subito ottenuto quel
sarà una partita facile".
nico. Però la nostra determinarisultato che non era
In questa squadra ci sono
zione ha prevalso. Le nostre
riuscito a nessun allenatoanche tre giovani juniores
avversarie vantavano la miglior
re, ribadito nella stagione
Consolini, Visconti, Sandri:
difesa del campionato, e quindi
2005/2006 con la conquiIl tecnico Fabio Fossati mantiene i
come si stanno comportando?
da parte nostra c'è stata una
sta del secondo scudetto e
piedi per terra: "Per ora l'obiettivo
"È ovvio che queste ragazze
certa difficoltà nel trovare il
della Supercoppa Italiana
sono i playoff, poi vedremo"
mancano di esperienza, ma
2005 e 2006.
si stanno comportando
Stiamo andando ormai
Brescia, Udine, Napoli e
bene e finora ci hanno dato
verso la fine della stagione,
Bergamo. Al termine della carun grande aiuto. Ma dobun bilancio è possibile?
riera di atleta ha iniziato quella
biamo lavorare ancora
"Avevamo allestito una
di allenatore. Tra le altre squamolto".
squadra all'inizio del camdre, ha guidato come vice la
Domenica quindi per il
pionato, poi in realtà gli
formazione maschile di Brescia
Famila Wuber Schio trainfortuni ci hanno messo con
per 2 anni, per poi diventare,
sferta a Venezia per un
le spalle al muro, Taylor è
per altri 2 anni, primo allenatomatch in programma alle
stata ferma per due mesi e
re. E' stato anche responsabile
ore 20:30 al Palasport
gli altri piccoli acciacchi
del settore giovanile del
hanno fatto il resto. Ora l'o- Il cammino del Famila quest'anno è stato Giuseppe Taliercio.
Messaggero Roma per 3 anni.
T.Q.
biettivo è sempre quello, con- rallentato da numerosi infortuni
Quindi il passaggio al settore
24 MARZO 2007
VII
Calcio. Con 21 punti nelle ultime nove giornate i biancorossi hanno messo in cassaforte una grossa fetta di salvezza
Che metamorfosi, questo Vicenza ora è un bel cigno
DI FRANCESCO CAVALLARO
Lo aveva detto il presidente
Sergio Cassingena ad inizio
campionato: "Vedrete, ci stabiliremo nella parte sinistra
della classifica". Le buone
intenzioni c'erano tutte. Poi è
successo quel che tutti sappiamo, con il Vicenza che sembrava anzitempo condannato
alla serie C; il copione era
sempre il solito: squadra
molle, idee poche e confuse.
Per come si era messa la situazione serviva (quasi) un miracolo per risollevare le sorti dei
biancorossi. E, come succede
nelle favole con il lieto fine,
l'imponderabile è avvenuto: il
nuovo arrivato mister-mago
Angelo Gregucci ha dato alla
squadra un'identità ben precisa: combattiva, tenace, solida.
Fu così che il brutto anatroccolo si trasformò in un meraviglioso cigno. Quel Vicenza
che nelle ultime nove giornate ha conquistato sei vittorie e
tre pareggi (uno addirittura
con la Juve, dopo essere stati
in svantaggio per 2-0) mettendo in cassaforte una grossa
fetta di salvezza. Dall'alto dei
suoi 36 punti il Vicenza si è
lasciato alle spalle dieci squadre che lottano disperatamen-
L'amministratore delegato Danilo Preto:
"Forse non quest'anno, ma la serie A è nei programmi"
te per non retrocedere nell'inferno calcistico. E domenica
prossima sarà derby in casa
del Verona. Se dovesse arrivare un'altra vittoria l'obiettivo di inizio stagione potrebbe
clamorosamente mutare in
corsa; mancano ancora dodici
partite al termine del campionato: perché non sognare l'aggancio ai play-off? "Calma
calma, per carità - ammonisce
l'amministratore
delegato
Danilo Preto -; proprio perché
il cammino è ancora lungo
dobbiamo rimanere concentrati. Guai a chi abbassa la
guardia o si sente già arrivato.
Adesso il nostro obiettivo
rimane la conquista della salvezza anticipata. Per essere
veramente al sicuro portiamo
a casa altri 15 punti: solo
dopo, semmai, potremo fare
altri discorsi. Adesso no.
Cerchiamo di restare con i
piedi per terra, non si sa mai.
Che non capiti che ci distraia-
mo nel momento
topico della stagione. Non possiamo
permetterci di rovinare ciò che di bello
stanno realizzando i
giocatori, insieme al
loro mister".
Già,
Angelo
Gregucci.
Anche
l'anno prossimo sarà
alla
guida
del
Vicenza. Ed è un
punto di partenza
che somiglia tanto
alla stella polare:
indica la via da tenere, la strada maestra.
Lui
e
Stefan
Schwoch. "Sì, a
meno di clamorosi
colpi di scena ci sarà
anche il capitano nel
Vicenza edizione 2007/08 assicura Preto -; per noi è una
garanzia: e la stima è reciproca". Per esperienza ci crediamo alle fiabe che parlano di
calcio. Preto storcerà il naso
perché, secondo lui, occorre
essere realistici. Eppure se il
Vicenza dovesse mantenere
questi ritmi fino alla fine della
stagione non ci sentiamo di
escludere nulla. Anche un'impensabile promozione in A.
Quando sente parlare di mas-
sima serie Preto si fa improvvisamente serio: "I giocatori
sanno benissimo a quanto
ammonta il premio in caso di
promozione". Si tratta di un
indizio significativo: l'eventualità di un salto in alto chissà, magari anche già quest'anno - non è esclusa da
parte della società. "Inutile
nascondersi - sottolinea Preto
-; la dirigenza ha programmi
ambiziosi in questo senso. Se
non sarà al termine dell'attuale stagione, sicuramente dalla
prossima potremmo programmare un certo tipo di
cammino. Da parte nostra
siamo fortemente intenzionati
e motivati a raggiungere la
serie
A nel giro di pochi anni. I presupposti ci sono tutti: basterà
mettersi a tavolino e attuare
una strategia vincente". E
pazienza se non sarà a giugno
2007. La vera notizia è che la
società l'ha detto fuori dai
denti: la serie A è l'obiettivo
principale da qui ai prossimi
due-tre campionati. E scusate
se fino a qualche mese fa la
stragrande maggioranza dei
tifosi biancorossi avrebbe
scommesso sulla retrocessione in serie C. Stranezze del
calcio.
Pallanuoto. La Caoduro si avvicina alla vetta della classifica, la Geoplast in trasferta a Prato
Prove tecniche di playoff per il settebello vicentino
Il quarto posto sulla carta c'è. Per la
Caoduro lo scontro con la formazione veronese dello Sport Management
ha segnato la quarta vittoria consecutiva e tre punti in classifica.
Sembra che l'inizio di campionato
segnato da qualche difficoltà ora sia
archiviato. Le ambizioni della squadra vicentina sono importanti e affidate all'esperienza del tecnico genovese Matteo Greco che ha messo a
punto con la società un programma
molto preciso con l'obiettivo di portare la compagine biancorossa
nell'Olimpo
della
pallanuoto.
"L'ultimo risultato è stato meritato commenta Greco -, ma almeno tre
reti del Verona sono sulla coscienza
della difesa che non ha saputo coprire a dovere il nostro portiere Lovato,
non in grande giornata. Una parola a
parte va spesa per Boldrini che sta
giocando molto bene e che si sta
dimostrando davvero un ottimo
acquisto. Un augurio particolare va
fatto però a Nicola Spaziano, che
nonostante avesse la moglie in procinto di partorire ha partecipato alla
gara e alle 3 e mezza di domenica
mattina è nata Asia, una bambinona
di 4 chili e mezzo che ha aspettato
l'arrivo del papà prima di venire al
mondo. Un abbraccio da parte di
tutta la squadra e dirigenti". I risultati di campionato di serie B segnano il
primo passo falso della capolista e la
vittoria sofferta del Torino 81 sul
Trieste all'ultimo secondo. La
Caoduro ha accorciato le distanze
sulla terza e sulla seconda in classifica, quest'ultima però ancora lontana
di 7 punti, ma che deve ancora scontrarsi contro la prima della classe.
Sabato 24 marzo la Caoduro andrà a
La Caoduro guadagna posizioni grazie a Medison e compagni
Parma dove è d'obbligo la vittoria
per continuare a sperare di raggiungere la zona playoff.
Dopo il turno di riposo il setterosa
della Geoplast sarà impegnato
domenica alle 15,30 a Prato. "Il riposo ci voleva proprio - commenta
scherzosamente il tecnico Sergio Peri
-. Ogni tanto bisogna staccare e la
squadra si è rivista in piscina tutta la
settimana per iniziare la preparazione in vista della pericolosissima trasferta di Prato. La speranza è quella
di avere tutte le ragazze disponibili.
Alla luce anche delle notizie che arrivano da Empoli dove pare che
l'Etruria abbia ingaggiato tre giocatrici per tentare di risalire la classifica. Se le notizie dalla toscana sono
vere bisognerà sudare le "fatidiche
sette camicie" per salvarsi. Ancor di
più peserà quel rigore annullato dal
tavolo della giuria a fine gara contro
il Bentegodi. Comunque se il livello
del campionato si alza tutti ne avremo vantaggio e ne faremo certamente tesoro".
T.Q
APPUNTAMENTI
Rugby.
Ripresa campionati e
minirugby internazionale
Domenica 25 marzo il Rangers
Rugby Vicenza schiererà in
campo tutte le sue formazioni
al
gran
completo.
Il
Campionato di Serie C riprende e vedrà i Seniores pronti a
sfidare in trasferta il Lemene di
Portogruaro, fanalino di coda
insieme al Rugby Frassinelle.
Gli Under 15 e gli Under 17
affronteranno due difficili trasferte patavine, rispettivamente contro il Petrarca e il CUS
Padova, mentre gli Under 19
ospiteranno in casa i coetanei
del CUS Padova, con inizio alle
ore 12:30. Il settore femminile,
invece, sarà di scena a Mira per
un'altra giornata della Coppa
Italia. Sabato 24 e domenica 25
marzo la Scuola di Minirugby
ospiterà a Vicenza i ragazzini
del Nenagh Ormond Rugby
Football Club, direttamente
dalla contea irlandese di
Tipperary. Sabato pomeriggio
tutti in campo per un allenamento collettivo e domenica
mattina gran torneo in via S.
Antonino, con le categoria
Under 7, 9, 11 e 13 di Vicenza,
Este, Badia Polesine e West
Verona a giocare con gli ospiti
irlandesi.
Volley.
Finali provinciali Under 14
Grande fermento a Sandrigo, in
occasione della seconda finale
provinciale giovanile che si
terrà domenica 25 marzo nella
palestra della scuola media "G.
Zanella". A partire dalle 15.00
le formazioni dell'USD Altair e
del Gs San Paolo si sfideranno
per aggiudicarsi il 3° o 4° posto.
A seguire, alle 17.00 circa, il
gran finale, che vedrà in campo
le atlete della Nicolato Vicenza
e quelle della Pallavolo Malo,
pronte e agguerrite per portarsi
a casa l'ambito trofeo.
Hockey in line.
Errata corrige
Nel numero di VicnezaPiù
sport del 10 marzo abbiamo
pubblicato la foto della formazione dei Diavoli Vicenza di
serie B del 2005, e non la formazione di quest'anno. Ce ne scusiamo con i lettori e con i giocatori.
Basket.
Il Vbg non vuole sbagliare
più
I ragazzi di Cristin Fedrigo
saranno impegnati domenica
alle ore 18.00 in casa contro il
G. Moreno Arzignano. Un
derby che i biancorossi non
vogliono farsi sfuggire per
recuperare punti in classifica e
consolidare la propria posizione in griglia.
11
24 MARZO 2007
viaggi
OltreIlGiardino - 4. Spiagge incantate, massaggi da sogno e templi leggendari sotto il caldo sole indonesiano
Le isole son tante, milioni di milioni
DI DANIELE BINAGHI
"Errare humanum est, perseverare
diabolicum", dicevano gli antichi.
In Indonesia il mio precedente
viaggio si era concluso malamente
con un furto misterioso che mi
aveva spogliato di tutto, compresa
la voglia di viaggiare; ma i propri
fantasmi vanno affrontati, non evitati. Atterro a Denpasar, sull'isola
di Bali, e vengo accolto dall'amico
Emil, di HospitalityClub; agente
di viaggi, oltre all'accoglienza in
casa sua mi offre indicazioni su
come proseguire il viaggio nel suo
Paese. Prima di partire, però, dedico un giorno alla stessa Denpasar,
caotica e piena di cemento e smog;
qualche tempio, ma soprattutto
uno spettacolo di danze tipiche mi
riportano la calma interiore, e così
m'involo per Maumere su
Flores… che belle le isole viste dall'alto, con quelle mille sfumature
di azzurro che si fondono nei bianchi delle spiagge!
Dal villaggio di Moni, ancora a
notte fonda salgo su di un furgoncino con altri viaggiatori per raggiungere le pendici del monte
Kelimutu; una volta di stelle
accompagna la nostra ascesa verso
la cima, da cui si gode lo spettacolo di un'alba stupenda sui tre laghi
vulcanicamente colorati famosi in
tutto il Paese. Uno d'essi è ritenuto
una porta verso l'aldilà, e di recente un giovane vi si è lanciato dentro suicidandosi; il corpo non è
ancora stato trovato, chissà se lo
sarà mai? Tutti scrutano nel cratere, bevendo il caffè caldo portato
da un venditore con la sacca piena
di thermos; fa così ogni giorno,
guadagnandocisi da vivere.
Ad Ende scopro uno dei pregi
delle macchine digitali: puoi subito mostrare la foto ai tuoi "modelli", cosa che mi apre le porte del
mercato cittadino dove la gente fa
a gara per mettersi in posa. A
Nel Palazzo imperiale di Ubud, bambini imparano le difficili posizioni
delle danze tradizionali
Tamri Beach, invece, sono l'unico
straniero; la mia padrona di casa,
ottima cuoca, alla sera mi insegna
un po' di indonesiano, mentre di
giorno vado a vedere il vicino
parco marino, ricco di coralli e
pesci (rivedo i miei vecchi amici
PesceAngeloDallaLungaPinna e
PescePappagallo ed alcuni nuovi
colorati PesciPagliaccio) e con una
paio di delfini che zompano fuori
dall'acqua mentre il mio accompagnatore sonnecchia vicino al timone. Acqua tiepida, spiagge candide, tranquillità… ci farei la firma!
Raggiungo Bajawa, e qui un
ragazzo in motorino mi porta a
vedere alcuni villaggi tradizionali,
dove la gente ancora vive in
capanne di legno e bambù; mi
accolgono cordialmente, alcuni ci
offrono il caffè, e non mi viene
chiesto altro che una piccola offerta per la cassa del villaggio.
Ore di bus mi portano a
LabuanBajo, dove conto di fermarmi qualche giorno: è un'ottima
Un varano di Komodo, il più grande rettile vivente,
indeciso se mangiarmi oppure no
base per visitare le isole di Rinca e
Komodo, dove si incontrano i
giganteschi varani, "bestioline" di
3 metri che non mi dispiace trovare semiaddormentate a causa della
calura del mattino avanzato. In
acqua, invece, pesci e tartarughe
passano in secondo piano quando
incontriamo un branco di mante
che come alianti ci planano attorno. Faccio amicizia con Shane,
australiano, e Claudia e Ian, "teteschi" di Germania. Vogliamo tutti
andare nella stessa direzione,
quindi insieme attendiamo un fantomatico vascello che ci dovrebbe
portare fino a Lombok, e insieme
dopo 2 giorni di inutile attesa decidiamo di arrivarci per altra strada:
un traghetto per Sumbawa, e poi
un bus sul cui tetto viaggiamo
(dentro non c'è posto, e fuori il
panorama è migliore… unico problema: i rami non potati che sporgono sulla strada). A Sumbawa
Besar l'unica attrattiva è l'enorme
dimora in legno dell'ex sultano,
una formalità che sbrighiamo in
fretta per andarcene a visitare una
spiaggetta tranquilla nelle vicinanze; poi, a velocità ultrasonica
su un taxi, raggiungiamo il porto,
e qui un altro traghetto ci porta
fino a Lombok.
All'arrivo, solo grazie alle conoscenze linguistiche di Shane
riusciamo a trovare un autista
indipendente che ci permette di
aggirare il "cartello" spennaturisti
dei tassisti e raggiungere Mataram
e, da qui, la costa per andare alle
Gili (nome buffo: tutti le chiamano
Isole Gili, quando Gili in lingua
locale significa appunto isola; ma
c'è un precedente: in Malesia esiste un parco nazionale che, appunto, si chiama Parco Nazionale).
Sono 3, piccole e tranquille (almeno ora); noi scegliamo Air, e ci
sistemiamo in 3 bungalow semplici ma decorosi al prezzo di 2,5 euri
colazione compresa (sic!); ogni
sera ceniamo in un ristorante
diverso, applicando la
nuova regola che abbiamo battezzato "share
the wealth", ovvero
"diffondi il benessere"
(un po' a tutti, così nessuno è scontento).
Spiagge, escursioni in
barca con maschere e
pinne per vedere le tartarughe marine che brucano sul fondale, passeggiate e tante risate
assieme. Ripartono i
miei nuovi amici, mentre io mi fermo ancora
qualche giorno su
Trawangan, a squagliarmi al sole quando
non faccio immersioni,
durante le quali imparo
che anche nel deserto
del fondale indonesiano
si può trovare la vita:
basta saperla cercare,
saper osservare.
Arrivo a Bali, e punto ad
Ubud, il centro culturale.
Ritrovo Shane e gli altri; il
primo conosce tutta la zona e
ci porta nei migliori ristorantini tipici, in giro con motorini
noleggiati, a provare i migliori
massaggi del mondo.
Scopro le danze tradizionali,
le processioni religiose colorate che rendono famosa l'isola,
le lezioni di danza mattutine a
Palazzo. Poi, noleggio un
motorino e faccio un giro
verso nord: il Palazzo d'Acqua
di Tirtagannga, le risaie lungo
le strade tortuose, il famoso
complesso di templi di
Besakhi, il cratere vulcanico di
Batur che ospita un lago, con
una discesa all'interno della
caldera che mette a dura
prova i freni del mio mezzo; e,
ancora, la magica fonte di
Tirta Empul, dove i pellegrini
vanno a cercar cura ai loro
malanni, e le tombe reali di
Gunung Kawi. A Tulamben,
sulla costa, mi fermo due giorni, per fare immersioni e vedere un relitto immerso a poca
distanza dalla costa.
Il visto sta per cadere, e ritorno a Denpasar, da Emil.
L'ultima escursione la dedico
al tempio di Tanah Lot, che
siede su una roccia che la leggenda vuole essere stata separata dalla terraferma da un
sant'uomo in preghiera. Saluto
e ringrazio il mio ospite, e poi
passo le ultime ore prima del
volo passeggiando lungo la
spiaggia di Sanur. Presto sarò
nel nuovissimo continente. E'
una cosa che sogno da quando
ho visto i primi canguri, e di
cui so tutto e niente: non so
come girerò, dove andrò, chi
vedrò, cosa mangerò... aah,
misero sprovveduto che non
sono altro. Boing!
La scheda
Indonesia,
attenti al caffé
Pare che il numero di isole che
compongono l'Indonesia sia
compreso tra 3000 e 30000 (la
cifra oscilla a seconda della
fonte); in realtà, le isole importanti sono meno di un centinaio e, almeno nella mia esperienza, tutte differenti tra loro,
come caratterizzate da qualcosa di specifico (Sumatra e la
Natura, Giava e la Storia, Bali e
la spiritualità, Lombok ed i
vulcani, etc.). Serve un visto,
ottenibile o all'arrivo (10 o 25 $
USA, a seconda della durata) o
prima in ambasciata (costa un
po' di più, ma dura quasi il
doppio).
Si parla bahasa Indonesia, una
lingua abbastanza semplice
inventata in passato per superare il problema delle migliaia
di dialetti locali ed ora diffusa
praticamente ovunque (addirittura in Malaysia, dove è
quasi la stessa). Il cambio locale vi farà sentire ricchi (era uno
a 5000, circa), ed i bassi prezzi
ancor di più; attenzione però
alle fregature, e al fatto che da
bravi musulmani i mercanti si
aspettano che voi contrattiate
(una parola utilissima è bankrupt); un trucco sta nell'approfittare del prezzo speciale
riservato al primo acquirente
del mattino, una tradizione di
buon augurio. La stagione
delle piogge è leggermente più
pericolosa, non tanto per le
alluvioni (comunque da tenere
in conto) quanto per le epidemie di febbre dengue; meglio
comunque informarsi bene,
perché le stagioni non sono
uniformi su tutto il vasto territorio.
E' un Paese tranquillo, l'unica
noia in molti casi può essere la
voce del muezzin, amplificata
da altoparlanti, alle 4 del mattino! Il cibo è buono, quello locale è davvero economico (si può
cenare bene con 3-4 euri) e se
ne trova per tutti i palati. Tra
gli spettacoli da non perdere ci
sono le messe in scena del
Ramayana, poema epico indù,
e la danza Kecac, dove decine
di uomini a torso nudo accompagnano le danze solo con la
voce imitando il gracidare
delle rane nelle serate estive;
Ubud è sicuramente un posto
ottimale per goderne.
Un consiglio: ricordate di non
mescolare mai un caffè indonesiano, o l'abbondante polvere
contenuta si alzerà come una
nuvola e vi impasterà la bocca!
12
intervista doppia
24 MARZO 2007
Filosofie diverse, diagnosi simili: confronto tra un medico e un'erborista sulla salute dei vicentini
Ok la salute è giusta. Ma quanto stress
Luca Tremul, medico di base
Laura Gallo, titolare di l'Erbamedica di Cavazzale
Perché ha scelto questa professione?
Perchè mi ha sempre affascinato la complessità del corpo umano, così resistente e
paradossalmente così fragile e perchè non
riuscivo a vedermi completamente soddisfatto e realizzato in altre attività lavorative
Qual è la caratteristica più importante per
chi si occupa della salute delle persone?
Riuscire ad ascoltare la persona che abbiamo di fronte e cercare di vedere quanto c'è
di non rivelato dietro all'apparenza.
Medicina tradizionale o medicina alternativa? Perché?
Sono due realtà che possono convivere a
patto che entrambe siano svolte con onestà
e avendo come fine ultimo il benessere della
persona.
Come giudicherebbe lo stato di salute del
vicentino medio?
Buono anche se tutto è sempre migliorabile.
Quali sono le malattie e/o le patologie più
comuni?
Le patologie cardiovascolari, i tumori sono
sempre più numerosi; stanno aumentando
le problematiche psicosomatiche e la
"paura" della malattia.
Bacco tabacco o Venere, qual è il vizio peggiore per la salute dei vicentini?
Penso le prime due ma stanno riprendendo
forza le malattie sessualmente trasmesse,
quindi attenzione!
L'obesità è un problema sempre più diffuso. Anche nella nostra città?
Comincio a vedere troppi bambini troppo
"in carne" ( merito delle merendine?)
Quanto incide lo stress sulla salute?
Più di quanto sia oggi dimostrabile scientificamente
Esistono davvero i malati immaginari?
Chi sono?
Soprattutto le persone che hanno una profonda paura della malattia e quindi di essere ammalati.
Perché ha scelto questa professione?
Prima facevo la farmacista. Ho scelto di
dedicarmi all'erboristeria perché credo che
le problematiche relative alla salute vadano affrontate con un approccio olistico,
cioè considerando il fisico come un tutt'uno, e non concentrandosi di volta in volta
solo su un singolo aspetto.
Qual è la caratteristica più importante per
chi si occupa della salute delle persone?
Di sicuro la capacità di relazionarsi e di
ascoltare.
Medicina tradizionale o medicina alternativa? Perché?
La medicina tradizionale serve quando ci
sono patologie conclamate. Ma per i piccoli disturbi, o per mantenere un buon livello di salute generale, la natura offre un
sacco di possibilità che sono meno invasive e meno pesanti per il fisico.
Come giudicherebbe lo stato di salute del
vicentino medio?
Buono, anche se mi sembra che certe difficoltà legate all'ansia e allo stress siano sempre più diffuse.
Quali sono le malattie e/o le patologie più
comuni?
Più che di malattie, che sono di competenza del campo medico, chi si rivolge all'erborista soffre soprattutto di disturbi legati
all'ansia, al sonno, o ad altre piccole problematiche che però rischiano di compromettere la vita quotidiana.
Bacco tabacco o Venere, qual è il vizio
peggiore per la salute dei vicentini?
Il fumo. Anche se c'è chi viene a chiederci
il viagra naturale...
L'obesità è un problema sempre più diffuso. Anche nella nostra città?
Sì, anche se in genere chi viene qui non è
obeso: magari deve perdere quei tre o
quattro chili in vista dell'estate.
Quanto incide lo stress sulla salute?
Tre consigli a chi vuole mantenersi in
buona salute
Avere una dieta attenta, fare periodicamente dei controlli medici ( senza farsi angosciare però) e trovare dei momenti e delle
modalità per liberarsi dalle tensioni accumulate.
Commenti le seguenti affermazioni:
Non è che abbiamo perso la fede: l'abbiamo semplicemente trasferita da Dio alla
professione medica. (George Bernard
Shaw)
E' spesso vero ma quanta responsabilità
ragazzi!
L'ultima volta che sono andato dal dottore
mi ha dato tante medicine che, una volta
guarito, sono stato male per un mese intero. (Groucho Marx)
A volte esageriamo con i farmaci ma spesso
capita che la persona che viene oggi dal dottore vorrebbe essere guarita già da ieri
Attenti al medico che ha un rimedio per
tutto. (Arthur Bloch)
Ai piedi del saper germoglia il dubbio. E la
medicina non è onnipotente.
L'attore Hugh Laurie, celebre medico
televisivo della serie Dr House
Moltissimo, sia perchè un ritmo frenetico
ci impedisce di ascoltare i messaggi di
stanchezza che il nostro corpo ci lancia, sia
perchè lo stress apre la porta all'ansia,
all'insonnia, ad una alimentazione frettolosa e meno accurata.
Esistono davvero i malati immaginari?
Chi sono?
Sì, ci sono. E sono soprattutto persone sole,
che amplificano i loro disagi anche per attirare un po' di attenzione.
Tre consigli a chi vuole mantenersi in
buona salute
Per prima cosa curare l'alimentazione. Poi
direi di prendersi del tempo per se stessi,
per fare un po' di attività fisica o per una
buona lettura. E infine mantenere l'armonia con la natura.
Commenti le seguenti affermazioni:
Non è che abbiamo perso la fede: l'abbiamo semplicemente trasferita da Dio alla
professione medica. (George Bernard
Shaw)
Non la condivido. È vero che c'è meno
fede, ma più che con la professione medica questa è stata sostituita da un senso di
onnipotenza personale: si pensa di poter
controllare tutto, e non si accetta di cambiare stile di vita.
L'ultima volta che sono andato dal dottore mi ha dato tante medicine che, una
volta guarito, sono stato male per un
mese intero. (Groucho Marx)
Beh, se uno è malato davvero le medicine
servono. Poi è vero che a volte ci sono degli
eccessi, ma mi sembra che negli ultimi
anni ci sia molta più attenzione a non esagerare.
Attenti al medico che ha un rimedio per
tutto. (Arthur Bloch)
Se andiamo dal medico è proprio perché
vogliamo un rimedio: se non ce lo dà ci
sembrerebbe di non essere stati ascoltati.
13
tradizioni
24 MARZO 2007
Viaggio tra modi di dire vecchi e nuovi, tutti rigorosamente nati nel Veneto. A caccia di carampane, pitime e bagordi
Betoneghe, le prezzemoline di una volta
DI
LUCA MATTEAZZI
Cos'hanno
in
comune un uomo
rimasto in braghe
di tela, una signora brutta come la
peste e un giovane
che fuma come un
turco? Nulla, se non il fatto che
tutte e tre queste espressioni
hanno un'origine tipicamente
veneta; anzi, veneziana, anche
se poi si sono presto diffuse
dalla città dei mille canali a tutto
il territorio della Serenissima,
vicentino compreso. Modi di
dire pittoreschi, espressivi e
tutto sommato diffusi ancora
oggi nei bar o nelle chiacchiere
da mercato, come ricorda anche
"Bagoli, bacari e betoneghe", un
utile libricino scritto da Emilio
Garon, illustrato da Tiziano
Gianesini e pubblicato un paio
di anni fa dalle edizioni Contro.
Un centinaio di pagine agili e
divertenti per scoprire tradizioni, etimologia e curiosità di
tante frasi che abbiamo sentito
fin da bambini e su cui, probabilmente, non ci siamo mai fermati a riflettere.
Vacche, tori e bachi da seta
Vi siete mai chiesti, ad esempio,
perché dalle nostre parti alcune
delle offese più frequenti facciano riferimento alla mucca, uno
degli animali più docili e mansueti della fattoria? Che senso
hanno espressioni come la vaca
de to mare, de to sorea, de to nona e
via dicendo? In effetti, spulciando tra etimologie e dizionari, si
scopre che le povere mucche
c'entrano ben poco. Il detto risale invece ai tempi dei legionari
romani, abituati a mettersi in
marcia con tutto ciò di cui potevano aver bisogno nelle loro
interminabili campagne militari,
prostitute
comprese.
Quest'ultime, quando erano
libere di ricevere, mettevano
fuori dalla loro tenda un cartello
con scritto "vacans", libero, da
cui deriverebbe poi la parola
veneta "vaca", nel senso di prostituta. Stessa origine anche per
il modo di dire andare in vaca, o
finire in vaca, nel senso di andare
in malora: questa volta, però,
tutto prende spunto dai bachi
da seta. Quelli che non giungevano a maturazione venivano
catalogati sotto la voce "vacant",
mancanti. Da allora tutto ciò che
non va a buon fine va in vaca.
A differenza delle mucche, i tori
sono davvero all'origine di un
modo di dire ormai divenuto
molto diffusa in una signora. Mona, però, può legno al posto delle comparse:
tutte le campagne essere ricollegato anche ad un'a- manichini che, ovviamente,
e utilizzata per naloga parola spagnola che restavano assolutamente impasinfusi e decotti; un significa scimmia, e pare nasca sibili in tutte le situazioni.
po' come il prezze- proprio così l'epiteto mona in Bagoli, bagordi e bestemmiatomolo, la bettonica senso di stupido, cretino, rivolto ri
si trova dappertut- indifferentemente a maschie e L'elenco potrebbe continuare a
to, e non sempre è femmine. Proprio come il mona, lungo. Sono venete anche
una cosa positiva. anche la pitima, cioè la persona imprecazioni come va in casin (i
La seconda, deriva noiosa, scocciatrice e insistente, casini era i luoghi di ritrovo per
invece da un quar- può essere sia maschio che fem- il gioco e per altre attività, più o
tiere di Venezia mina: nella Venezia dei Dogi le meno licenziose) e va a ramen(Cà
Rampani) pitime erano personaggi vestiti go, locuzioni come far bagolo
dove esercitavano di nero che, per conto dei credi- (vuol dire divertirsi: il bagolo
Tori in piazza San Marco in una stampa
d'epoca: l'espressione "tagliare la testa al
le prostitute anziane tori, seguivano come un'ombra era un legno utilizzato per i
toro" è nata a Venezia
e sulla via del decli- il debitore insolvente, ricordan- bastoni da passeggio) e far
comune in tutta Italia, ma nato no: le vecie carampane, appunto, dogli ad ogni momento il suo bagordi (i bagordi erano i luoghi
proprio in Veneto. Tagliare la termine che da allora va bene conto in sospeso. Una vera e dove si svolgevano le giostre
testa al toro, nel senso di prende- per tutte le signore anziane e un propria seccatura, a meno che medievali; poi il termine è pasre una decisione secca per tron- po' acide. Meglio ancora se sono uno non avesse una faccia de tola, sato ad indicare il fatto di far
care una discussione, nasce anche brute come la peste, tanto cioè di bronzo, modo di dire che baldoria), e modi di dire ormai
infatti
all'epoca
della per citare un'altra espressione nasce dall'abitudine di usare in entrati a pieno titolo nell'italiaSerenissima, quando nelle feste tipicamente veneta che nasce alcune feste popolari, o negli no. Rimanere in braghe di tela, ad
del giovedì grasso i beccari non tanto dalla temuta malattia, spettacoli teatrali, manichini di esempio, deriva dall'usanza di
(macellai) si sfidavano in piazza quanto dalla statua che,
esporre alla gogna in
San Marco per vedere chi riusci- nella chiesa veneziana
mutande chi non riusciva a tagliare la testa di un toro della Salute, la raffigura
va a pagare i propri
con un solo colpo di spada.
come una vecchia orribidebiti. Per lo stesso
Carampane pitime e betoneghe le, lugubre e senza denti.
motivo, chi cede con
Il Veneto offre un ampio reper- Un po' più gentile, ma
disonore si cala le bratorio di espressioni non propria- nemmeno troppo, l'apghe. Fumare o bestemmiamente galanti con cui rivolgersi pellativo ancora oggi difre come un turco, invece,
al gentil sesso. Quante volte fusissimo di mona. La
ci riportano immediataabbiamo sentito frasi come esser' parola potrebbe derivare
mente all'epoca in cui i
na betonega oppure essere 'na dal medievale "madonturchi erano lo spauracvecia carampana? La prima, usata na", ed essere quindi un
chio numero uno ed
per indicare quelle comari pette- modo più o meno volgaerano considerati colpegole, sempre in mezzo alle ciaco- re (a seconda del contevoli di tutti i peggiori
La Loggia del Capitaniato ricorda la vittoria veneziana
le di paese e incapaci di farsi gli sto può essere un insulto
eccessi.
contro i Turchi a Lepanto. La storica rivalità con gli
affari propri, fa riferimento alla od un mezzo compliOttomani è alla base di modi di dire come "fumare
bettonica, una pianta un tempo mento) per rivolgersi ad come un turco"
Sommiamo relazioni. Sottraiamo ostacoli. Moltiplichiamo idee. Condividiamo esperienze.
26-28 Salus - Salone della salute e del benessere
FEBBRAIO
10-18 Luxury & Yachts - Salone internazionale del lusso
10-18 Nauticshow - Salone internazionale della nautica
15-18 Legno & Edilizia - Mostra internazionale sull’impiego del legno nell’edilizia
23-25 Forum “Il nuovo club” - International congress & trade show for fitness, wellness and acquatic clubs
MARZO
29/3-2/4 Vinitaly - Salone internazionale del vino e dei distillati
29/3-2/4 Enolitech - Salone internazionale delle tecniche per la viticoltura, l’enologia e delle tecnologie
olivicole ed olearie
29/3-2/4 Sol - Salone internazionale dell’olio d’oliva extravergine di qualità
29/3-2/4 Anteprima Agrifood - Laboratorio per il salone internazionale dell’alimentare made in Italy
APRILE
17-19 Pte Expo - Progetto Terza Età - Fiera e congresso delle tecnologie, prodotti e servizi per la terza età
19-21 Greenbuilding - Mostra e convegno internazionale su efficienza energetica e architettura sostenibile
19-21 Solarexpo - Mostra e convegno internazionale su energie rinnovabili e generazione distribuita
MAGGIO
5-9 Siab - International techno-bake exhibition
10-12 Saldat - Mostra convegno della saldatura e taglio
16-17 Automotive Dealer Day - Informazione, strategie, strumenti per la commercializzazione
automobilistica
25-27 Veronafil 1 - Manifestazione filatelica, numismatica, cartofila
25-27 Verona Mineral Show Geo Business
GIUGNO
5-8 Pulire - Mostra internazionale delle produzioni e delle tecnologie per le attività dell’igiene ambientale
14-16 Saloni della verniciatura 2007: Polveri, Cleantech, Ecocoating
Mostre convegno sui prodotti, servizi e tecnologie di verniciatura e altri trattamenti superficiali
SETTEMBRE
20-24 Abitare il Tempo - Giornate internazionali dell’arredo
8-11 Fieracavalli - Fiera internazionale dei cavalli e salone delle attrezzature e delle attività ippiche
17-20 Agrifood - Salone internazionale dell’alimentare made in Italy
21-24 Bus & Bus Business - Salone internazionale del trasporto in autobus
22-24 Job & Orienta - Scuola, orientamento, formazione e lavoro
23-25 Big Buyer - Mostra convegno del settore cartoleria e cancelleria di prodotti ufficio/casa/scuola
per grandi compratori italiani ed esteri
23-25 Cartoshow - Mostra di prodotti e servizi per il mondo della cartoleria
DICEMBRE
*** Model Expo Italy - Fiera del modellismo
*** Elettroexpo - Mostra mercato di elettronica, radiantismo, strumentazione, componentistica informatica
*** Data da definire
MANIFESTAZIONI ALL’ESTERO
15 Vinitaly India - Mumbay - Salone dei migliori vini italiani
Gennaio
17-18 Vinitaly India - New Delhi - Salone dei migliori vini italiani
Gennaio
23-25 Marmomacc USA / Stonexpo East - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie
Marzo
17 Samoter Tour Polonia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali
Maggio dell’edilcantieristica
Giugno Samoter Tour Russia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali
dell’edilcantieristica
4-5 Vinitaly Russia - Mosca - Salone dei migliori vini italiani
Giugno
7 Vinitaly Russia - San Pietroburgo - Salone dei migliori vini italiani
Giugno
Settembre Fieragricola Eastern Europe Tour - Raid di 4.500 km con trattori e macchine agricole attraverso
Italia, Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Italia
Ottobre Vinitaly - US Tour - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani
Novembre Marmomacc USA / Stonexpo - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie
8 Samoter Tour Romania - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali
Novembre dell’edilcantieristica
Novembre Vinitaly Japan - Salone dei migliori vini italiani
Novembre Vinitaly China - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani
CALENDARIO SUSCETTIBILE DI VARIAZIONI
IN COLLABORAZIONE CON
www.veronafiere.it
15
edicola
24 MARZO 2007
Ogni settimana, tratto dalla stampa locale o nazionale, un articolo che fa riflettere, discutere o arrabbiare. O anche divertire
Vallettopoli all'anglosassone:
"Il vero scandalo è non dare le notizie"
"Del maiale - si dice in Italia
con saggezza paesana - non si
butta via niente"; ancora:
"tutto fa brodo". Non viene in
mente a chi scrive una efficace
traduzione di queste due perle
dell'Italopensiero nella lingua
di Shakespeare, ma come
riflessi
logici,
vengono
entrambe perfettamente interpretate tutti i giorni dai media
cosiddetti anglosassoni. Una
delle prime cose che ti insegnano, come aspirante giornalista inglese, americano, irlandese, australiano, canadese,
neozelandese, indiano, sudafricano, è che "context is everything", cioè che stabilendo il
giusto contesto per una notizia, le si può dare un valore
"newsworthy", cioè valido per
la pubblicazione. Nel vecchio
canone giornalistico che ci
veniva inculcato, era d'obbligo
inserire le risposte informative
alle domande ideali who, why,
what, when, where (chi, perché, cosa, quando e dove) nel
primo paragrafo, pur di comunicare da subito il contesto
della notizia, in modo semplice ma concreto. In base alla
diversa storia culturale dei
Paesi anglosassoni (rispetto a
buona
parte
di
quelli
dell'Europa
continentale),
dovuta al profondo impatto
della Riforma luterana e allo
sviluppo del codice etico protestante, esistono molte classi
di notizie considerate "volgari", "invadenti" o "inammissibili" in altre culture, che invece
hanno un senso (purché abbiano un chiaro contesto) per il
lettore.
Sesso e scandali
L'esempio classico è quello
dello scandalo sessuale che
coinvolge persone importanti.
La severa impostazione protestante che una volta informava
l'establishment delle culture
anglosassoni, abbinata ad una
nitidissima indipendenza editoriale rispetto al potere politico, rendeva non solo possibile,
ma anche auspicabile, la pubblicazione di molte notizie
"indiscrete", notizie che non
sarebbero mai state pubblicate
in un Paese cattolico, come per
esempio l'Italia. Negli anni
Sessanta, in Inghilterra, scoppiò il caso Profumo, con mille
dettagli triviali e peccaminosi
finiti sui giornali, non solo per-
Il principe Carlo e Camilla Parker Bowles finiscono spesso
nell'obiettivo dei paparazzi. In Inghilterra nessuno può essere
considerato al di sopra delle notizie
si trattava di una questione
di
"buon
gusto", ma di fornire
le informazioni più
complete possibili su
un caso bizzarro, che
interessava i lettori
americani, di ogni status sociale, gruppo
demografico e lealtà
politica. Un compito
che spetta alle testate
"quality" quanto a
quelle
"tabloid",
magari variando un
pochino la scelta lessicale. Un'autocensura
sul caso Clinton, o sul
caso Milligan, o sul
caso Profumo, pur di Il fotografo Fabrizio Corona è al cen"non pescare nella tro della scandalo Vallettopoli
pattumiera delle notizie trash" avrebbe tolto al del pubblico, al di sopra del
NYT, al Times di Londra o alla "diritto alla privacy" di questo
BBC il prestigio professionale o quell'altro vip.
che loro gelosamente custodi- Nei Paesi "continentali" esistoscono, e che a certi rivali di no leggi sulla privacy; in quelaltre nazioni, lingue e riflessi li anglofoni, no. "Publish and
culturali, ogni tanto invidia.
be
damned";
pubblicate
Accade a Fleet Street
comunque e al diavolo con le
Del maiale, dicevamo, non si conseguenze, è il vecchio
butta niente: quando un qual- motto che risale alla fine del
siasi direttore di Fleet Street (la Seicento. E se si tratta di una
storica via delle sedi editoriali notizia sulla quale una certa
londinesi) riceve una notizia lobby ha cercato di essere retipiccante e "scandalosa" su una cente, o di esercitare una cenqualsiasi persona, di qualsiasi sura, allora la validità del
parte sociale o politica, se non famoso "contesto" aumenta in
trova il giusto contesto o modo esponenziale. Il senso
"hook" al quale "agganciarla" giornalistico di "fairplay", traper l'immediata pubblicazio- dotto in termini concreti dai
ne, mica la butta; la tiene nel direttori anglofoni, è che il pricassetto fino a quando il giusto vilegio della reticenza o della
contesto - un momento più discrezione rispetto ad una
politicamente opportuno - non notizia imbarazzante non può
si presenti. Con qualche varia- esistere, e se esiste, va sfidato e
zione nazionale, in tutte le cul- possibilmente abbattuto. Basta
ture anglosassoni, prevale pensare alle vicende del prinsempre "il diritto di sapere" cipe Carlo, oppure della
defunta
principessa
Diana. Secondo l'etica
democratica del giornalismo anglosassone, nessuno può pensare di essere al
di sopra della notizia:
Buckingham Palace non
ha mai osato sfidare questa regola, anche nei
momenti più imbarazzanti. Risultato? La monarchia
britannica continua a convivere, senza grossi problemi, con la stampa di
Fleet Street.
ché l'allora ministro della Basics") giustificava pienaGuerra del governo tory se la mente la pubblicazione di tutti
faceva con una ragazza squillo i dettagli, per quanto triviali e
amante di una spia russa, ma morbosi.
anche perché Jack Profumo Rigore liberal
aveva mentito in Parlamento, Sarebbe stato ridicolo, e squapeccato cardinale per i Paesi di lificante per le testate vicine al
tradizione anglosassone. Con governo tory se solo i giornali
il declino della deferenza londinesi di sinistra avessero
sociale e l'ascesa di una nuova pubblicato tutto sul caso
classe di editori, la tendenza di Milligan: il rigore giornalistico
"sbattere il ministro in mutan- lo impose a tutti. Come
de (meglio se calate) in prima nell'America del caso Clintonpagina" è cresciuta in modo Lewinsky: per il New York
esponenziale;
negli
anni Times, testata orgogliosamenNovanta, l'ultimo governo te liberal, sarebbe stato catatory del premier John Major è strofico non pubblicare i picstato più volte mortificato (o, canti particolari delle macchie
se si preferisce, "sputtanato") dello sperma presidenziale sul
dalla pubblicazione di notizie, vestitino della stagista volute persino foto, di alcuni suoi tuosa dai capelli corvini. Non
esponenti coinvolti in
amplessi irregolari e spesso altamente originali.
L'imbarazzo della famiglia
e della fidanzata (tuttora
deputata dello stesso partito) del parlamentare tory
Stephen Milligan - fu trovato nel 1994 morto dopo
un atto di "auto-asfissia
erotica", vestito in calzamaglia da donna, legato ai
polsi e con un'arancia in
bocca - fu notevole e penoso da guardare, ma il contesto politico (il governo
Major che cercava di rilanciare la morale pubblica La relazione tra il presidente Usa Bill Clinton e la stagista Monica
con la campagna "Back to Levinsky è stata uno degli scandali sessuali più noti degli ultimi anni
William Ward
da Il Giornale
16 marzo 2007
16
regione
24 MARZO 2007
La Politica per la Qualità: un nuovo modo di erogare i servizi secondo principi di efficacia ed efficienza
Veneto Strade SpA presenta
la prima Carta dei Servizi
Veneto Strade SpA presenta la
prima edizione della Carta dei
Servizi, un documento fondamentale di informazione e
comunicazione con l'utente
che costituisce lo strumento di
valutazione degli standard dei
servizi erogati, in quanto individua i criteri e i parametri di
qualità degli stessi ed enuncia
gli obiettivi di miglioramento
cui è orientata la gestione
aziendale.
Veneto Strade S.p.A., costituita nel 2001 in attuazione della
legge regionale n. 29/2001, è
nata per volontà congiunta
della Regione del Veneto,
delle sette Amministrazioni
Provinciali della Regione e di
quattro Società Autostradali
operanti nel territorio regionale.
E' una Società a partecipazione
pubblica e privata ed ha, tra i
9001:2000.
La realizzazione della
Carta dei Servizi si
inquadra all'interno del
percorso di certificazione intrapreso, il cui
scopo principale è l'erogazione di servizi qualitativamente appropriati
e qualificati.
La Politica per la Qualità
che ne deriva rappresenta un nuovo modo di
erogare i servizi secondo
principi di efficacia ed
efficienza che Veneto
Strade S.p.A. ha fatto
diventare propri. Il
Sistema Qualità implementato può essere sintetizzato nei seguenti
valori fondamentali ed
obiettivi strategici: la
massimizzazione della
qualità, la formazione
principali scopi sociali, la progettazione, la
costruzione, il recupero, la ristrutturazione,
la manutenzione, la
vigilanza sulla rete
viaria di interesse
regionale assegnata a
seguito del trasferimento di competenze
dallo
Stato
alle
Regioni ed agli Enti
Locali in materia di
viabilità.
L'attenzione alle esigenze
dell'utente
costituisce da sempre
per Veneto Strade
S.p.A. un obiettivo
prioritario. La Società,
a testimonianza dell'impegno assunto, nel
2004 ha conseguito la
Certificazione
alle
UNI
EN
ISO
continua del personale, l'ottimizzazione delle risorse e il
miglioramento continuo.
Veneto Strade S.p.A. effettua
periodicamente una verifica
del Sistema Qualità e di quanto enunciato nella Carta dei
Servizi, mediante l'analisi
degli obiettivi pianificati e raggiunti, dei reclami, delle osservazioni e dei questionari di
soddisfazione raccolti, della
formazione effettuata per il
personale, degli obiettivi futuri che si vogliono raggiungere
e degli eventuali miglioramenti che si vogliono apportare.
Questo perché la Società,
impegnata a fornire un servizio qualitativamente elevato,
ritiene importante capire come
la propria attività venga percepita anche all'esterno, al fine
di migliorarla adottando le più
opportune strategie.
Veneto Strade S.p.A. gestisce il Centro Regionale di Monitoraggio per la Sicurezza Stradale
Un impegno costante
per la sicurezza stradale
La Regione Veneto ha istituito, a
supporto
all'attività
dell'Osservatorio Regionale per
la Sicurezza Stradale quale organo che coordina le azioni finalizzate al raggiungimento di condizioni di maggiore sicurezza
della circolazione sulla rete viaria
regionale,
il
Centro
Regionale di Monitoraggio per
la Sicurezza Stradale e ne ha affidato a Veneto Strade S.p.A., in
quanto maggior gestore di rete
stradale sul territorio, l'avvio e la
gestione.
La principale attività del Centro
di Monitoraggio, nel pieno
rispetto degli obiettivi previsti
dal Piano Nazionale della
Sicurezza Stradale, è rivolta a
migliorare la completezza dell'informazione sugli incidenti
stradali che avvengono nel territorio regionale, mediante la raccolta sistematica e la gestione
diretta dei dati relativi agli inci-
denti stradali.
Tale iniziativa nasce dalla consa-
pevolezza che solo la conoscenza approfondita e tempestiva
del fenomeno incidentalità consente di attivare le strategie più
idonee a contrastare e ridurre
l'attuale numero di morti e feriti
sulle strade. Informazioni sempre aggiornate e qualitativamente corrette in relazione allo stato
degli incidenti sono fondamentali per poter localizzare i sinistri
e operare analisi più dettagliate
sulle cause degli stessi.
L'individuazione dei fattori di
rischio specifici sulle diverse
tratte stradali consente quindi di
scegliere e mettere in atto le strategie più opportune, per la riduzione dell'incidentalità stradale
alle diverse scale territoriali.
L'attività
di
monitoraggio
costante della rete stradale
coadiuverà Veneto Strade S.p.A.
nell'impegno assunto con gli
utenti della strada in merito ad
un continuo miglioramento del
livello di sicurezza di circolazione sulla rete in gestione, sia
regionale, che provinciale. Per
gli enti gestori di strade il monitoraggio dei dati sull'incidentalità implementato dal Centro
Regionale di Monitoraggio
diventa uno strumento fondamentale di analisi per la programmazione di interventi e
manutenzioni sulla rete stradale
di competenza.
Incrociando le diverse informazioni disponibili sulla rete stradale (indagini sul traffico, rilievo
incidenti, caratteristiche stradali) è possibile affrontare la sicurezza stradale in maniera organica ed integrata, procedendo
pertanto a individuare i "punti
neri" della rete; individuare e
mirare gli interventi infrastrutturali; attuare una manutenzione programmata; verificare l'efficacia degli interventi, misurandone i risultati in termini di
incremento della sicurezza stradale.
17
regione
24 MARZO 2007
MANIFESTAZIONI - La nostra regione è il più straordinario distretto vinicolo mondiale
Zaia: Vinitaly 2007, quando
il Veneto e' nel bicchiere
"Il Veneto è il più straordinario
distretto vinicolo mondiale, l'unico che in un raggio di un centinaio di chilometri è in grado di
offrire oltre 7 milioni di ettolitri
di vino di qualità, un terzo dei
quali a Denominazione d'Origine
Controllata, proposti in tutte le
possibili tipologie e capaci di
soddisfare ogni palato e ogni esigenza culinaria". Lo ribadisce il
vicepresidente della Giunta
regionale Luca Zaia, nell'anticipare i connotati della presenza
veneta al prossimo Vinitaly, in
programma alla Fiera di Verona
dal 29 marzo al 2 aprile prossimi.
"Vogliamo cogliere anche questa
occasione per dare ulteriore
immagine e risonanza alla nostra
produzione - ha aggiunto Zaia che sta raggiungendo straordinari traguardi anche nel difficile
mercato mondiale: nel 2005
abbiamo infatti esportato circa 4
milioni 474 mila ettolitri di vino,
su un export vinicolo italiano di
quasi 15 milioni 753 mila ettolitri,
pari dunque ad oltre il 28 per
cento del totale nazionale. In
valore, il vino esportato dal
Veneto ha sfiorato gli 814 milioni
di euro, con un'incidenza di circa
il 27,6 per cento del dato italiano
complessivo. Le elaborazioni dei
dati 2006 stanno confermando
questo positivo trend".
Alla grande rassegna mondiale
dei vini in programma a Verona,
le aziende del Veneto saranno
ospitate per la quasi totalità nei
Padiglioni 4 e 5, opportunamente
addobbati a festa per esaltare e
rendere ancora più facilmente
riconoscibile l'unicità identitaria
dell'enologia veneta,
che si esprime in
tante
differenze.
All'interno
del
Padiglione 4, situato
di fronte all'ingresso
principale del quartiere fieristico, sarà
inoltre proposto nei
settori D4 - E4 uno
stand istituzionale
innovativo al cui
interno
verranno
organizzati eventi di
grande attrattiva e
dove saranno organizzati quotidianamente appuntamenti
d'assaggio con la
collaborazione
dell'Uvive, l'Unione
tra i Consorzi dei
Vini veneti a D.O.C., allietati da
abbinamenti con i prodotti tipici
del Veneto. Lo stand sarà inaugurato giovedì 29 aprile dal presidente Giancarlo Galan e dallo
stesso Zaia, dopo la cerimonia di
apertura di Vinitaly.
"Con la nostra presenza e la
nostra azione di valorizzazione ha detto ancora Zaia - intendiamo promuovere non solo il vino
di qualità, ma anche lo stretto
legame che questa storica ed
eccellente produzione ha con il
territorio, che pure è di alta qualità. Non è un caso se il Veneto è
la regione prediletta dai turisti,
con un record che nel 2006 ha
sfiorato i 60 milioni di presenze:
quasi un sesto di tutti i pernotta-
menti registrati nel nostro Paese.
Questo risultato è certo frutto di
una offerta di ospitalità completa
e unica, ma trova riscontro nell'apprezzamento per la nostra
enologia e per la grande e storica
cucina di territorio, che non
temono confronti a livello mondiale".
PROGRAMMI - Entro 6 mesi, ci sarà la valutazione dei contenuti del Piano e il pronunciamento di merito della Commissione
Agricoltura: primo si europeo
al piano di sviluppo rurale
"La Commissione Europea ci
ha ufficialmente comunicato ha affermato soddisfatto il
Vicepresidente della Giunta
regionale Luca Zaia - che dal
punto di vista degli aspetti
formali e dell'impostazione il
PSR Veneto è completo e dunque ha ottenuto la "ricevibilità". Questo significa una cosa
importantissima: da regolamento, entro 6 mesi, ci sarà la
valutazione dei contenuti del
Piano e il pronunciamento di
merito della Commissione".
"Non si è trattato di un passaggio scontato - ha sottolineato
Zaia - prova ne sia che alcune
Regioni non hanno superato
questa fase in prima battuta,
mentre il Veneto è la prima
Regione italiana, assieme
all'Emilia Romagna, ad aver
ottenuto la ricevibilità".
"Questo passo positivo è di
buon auspicio per l'analisi di
merito - ha aggiunto il
Vicepresidente della Giunta
Veneta - ed è fondamentale
essere arrivati per primi, perché
negli
uffici
della
Commissione ci sarà la massima disponibilità, visto che
sono arrivati così pochi programmi, ad esaminare le
nostre proposte. Contiamo
perciò che le strutture comunitarie non tardino a farlo quanto prima".
"Nel frattempo definiremo i
bandi attuativi, alla cui redazione stiamo già mettendo
mano, in modo da farli "scattare" non appena ci sarà ufficialmente comunicata la definitiva approvazione del nostro
Piano di Sviluppo Rurale.
Beninteso che faremo questo
lavoro di preparazione con il
massimo coinvolgimento del
partenariato - ha concluso
Zaia - così come abbiamo già
fatto per la stesura del Piano
stesso".
18
Carciofini sott'odio
Jimi Abalti Hendrix
di Alessio Mannino
"Tornato da una vacanza in Jamaica
dove è andato per visitare il luogo in
cui Gianfranco Fini si sparò la sua
prima canna, un rinato Arrigo Abalti
con treccine rasta sta predisponendo
una vera e propria rivoluzione nelle
politiche giovanili del Comune di
Vicenza. Anzitutto darà vita a un
tavolo di lavoro con le associazioni
giovanili della città, che si riunirà al
bar ogni sabato pomeriggio all'ora
dello spritz. Chi è astemio è fuori, e
non si discute se prima non si è tracannato almeno quattro "anime
nere", grappe nostalgiche alla liquirizia. Unica regola per prendere decisioni è che non c'è nessuna regola. In
ottemperanza al motto ufficioso
della Casa delle Libertà, lo spirito
sarà questo: 'ognuno faccia un po' il
cazzo che gli pare'. Già trapelate le
prime proposte del mondo giovanile:
un concerto al mese in piazza dei
Signori con gruppi esclusivamente
heavy metal; Campo Marzo adibito
a Woodstock vicentino, con fango
perenne per capelloni zozzoni e
musica a ciclo continuo; tutti i ruderi dismessi in giro per la città convertiti in locali autogestiti, fra cui
anche uno gay e uno di extracomunitari. Abalti ha già detto che s'impunterà col sindaco perché il primo
venga inaugurato alla sua presenza
sulle note di Jimi Hendrix e con l'orchestra dei Bonghisti Fumati dei
Colli Berici. Ma la vera bomba che
l'assessore aennista-giovanilista ha
in serbo per i matusa vicentini si
chiama Pal. E' il Pat degli under 30,
il piano dell'urbanistica ormonale:
Progetto Amore Libero. La lungimiranza visionaria del progetto sta nel
voler venire incontro alle difficoltà
relazionali dei ragazzi del Duemila:
'non cucchiamo più neanche pagando', gli avrebbero detto i rappresentanti della gioventù in drammatico
calo di libido. Così il new deal abaltiano prevede la riconversione dei
numerosi topless bar della città in
locali di appuntamenti. Non i casini
di una volta, ma proprio ritrovi dove
si può entrare solo in coppia, per
provare a vedere se scocca la famosa
scintilla…". Marzo 2007, sogno di un
ventenne vicentino annoiato in lotta
per l'introduzione obbligatoria delle
droghe leggere nei caffè dei politici.
tempo libero
24 MARZO 2007
L'angolo dell'oste. Al via in queste settimane due importanti rassegne enogastronomiche
Vini, asparagi e capretto
Una primavera di sapori
L'arrivo della buona stagione non
riporta solo le rondini e gli alberi in
fiore. Con la primavera ripartono
infatti anche una serie di iniziative
enogastronomiche che nei prossimi
mesi offriranno a tanti la possibilità
di scoprire prodotti tipici, ricette
dimenticate e, perché no?, anche
qualche scorcio di provincia ingiustamente sottovalutato. Parte già
questo fine settimana, ad esempio, la
rassegna "Primavera palladiana",
organizzata da tutte le Strade del
vino e da tutti i consorzi di tutela dei
vini doc della provincia in collaborazione con la Camera di commercio:
l'idea è quella di abbinare itinerari
turistici, iniziative culturali e gioielli
della buona tavola, con un occhio di
riguardo, ovviamente, per i vini. Si
comincia a palazzo Pisani di Lonigo,
dove dal 24 al 26 marzo sarà possibi-
le degustare i vini delle
doc Arcole e Lessini
Durello. Per Pasqua ci si
sposta a Gambellara, con
un menù a base di capretto e vini locali, la settimana dopo sarà la volta di
Nanto e dei vini dei Colli
Berici, mentre per tutto il
mese di aprile nel bassanese si pranzerà a base di
asparagi e vespaiolo. In
maggio, infine, il cartellone prevede una passeggiata tra le colline del
Vigne sui colli Berici: le colline di Vicenza saranno tra i
recioto di Gambellara protagonisti delle rassegne enogastronomiche primaverili
(domenica 6), la festa del
vespaiolo a Breganze (domenica 20) è curata dai ristoranti "Al Torcio" e
e il via della rassegna Arte&vino che "Dal Francese" di Chiampo, "Al camanimerà le colline dei Berici fino a panile"
di
Arzignano,
da
luglio.
"Gabri&Giorgio" di Nogarole e "Al
Bisognerà aspettare qualche settima- Ponte Nuovo" di Altissimo").
na in più, invece, per vedere al via la Cinque serate saranno dedicate alla
rassegna enogastronomica dei risto- valorizzazione della tradizione, le
ratori della Valle del Chiampo.
altre a prodotti particolari e a ricette
In tutto otto appuntamenti, dal 20 di di altre regioni. Sempre con un
aprile alla fine di novembre, per occhio di riguardo per l'abbinamenritrovare i sapori del territorio (gli to con le migliori bottiglie della cangnocchi, la fioreta, i bauci, le trote, le tina. Per informazioni e un programerbe spontanee) interpretati dai ma più dettagliato consultare il sito
migliori chef della zona (l'iniziativa iristoratoridellavalledelchiampo.it.
19
tempo libero
24 MARZO 2007
In Le tre sepolture (2005), la morte di un cowboy messicano immigrato diventa simbolo di una ritrovata umanità
Tommy Lee Jones e il dramma dei clandestini
DI GIULIANO CORÀ
Nella bellissima
tragedia omonima
di
Sofocle,
Antigone, mettendo in gioco consapevolmente
la
propria vita, seppellisce il corpo di Polinice.
Contravviene volutamente, così
facendo, al crudele editto del
tiranno Creonte, che, con assoluta mancanza di pietas, ha
decretato che rimanesse insepolto. Qui siamo ai giorni nostri,
sul confine Usa-Messico. Terre
di nessuno, polverose, tristi e
inutili. L'unica attività che scandisce il passare dei giorni è la
caccia al clandestino, alle
migliaia di disperati che dal
Messico tentano con ogni mezzo
di raggiungere il paradiso americano. Uno di loro è
Melquiades Estrada, un cowboy, che sopravvive col suo pic-
colo gregge di capre. Mite ed
inoffensivo, non dà fastidio a
nessuno, tuttavia viene ugualmente ucciso da una guardia di
confine. Ma Melquiades aveva
un amico bianco, un americano:
Pete, un cow-boy anche lui,
anche lui uomo dai sentimenti
elementari ed essenziali. Un
giorno, raccontando a Pete con
immensa nostalgia della famiglia e del paese che aveva lasciato, si era fatto promettere che, se
fosse morto, non avrebbe lascia-
to che venisse
sepolto "sotto
dei fottuti cartelloni pubblicitari", ma lo
avrebbe riportato a casa. Ora
Pete
vuole
mantenere la
promessa, ma
scopre
che
Estrada è già
stato sepolto,
senza rispetto e senza dignità, e
soprattutto che a nessuno frega
niente di sapere chi è stato. Pete
indaga da solo, scopre la guardia responsabile dell'omicidio, e
a rischio della propria vita la
rapisce, la costringe a disseppellire il corpo e a seguirlo in
Messico. L''editto' contro cui
Pete si ribella è la cultura che
trasforma questa povera gente
in sotto-uomini, in "schifosi
immigrati" indegni perfino di
uno straccio di cerimonia fune-
bre; e la legge morale cui si
richiama è quella, suprema,
della solidarietà tra uomini: "Era
mio amico" ripete a tutti. Il viaggio, a volte grottesco, a volte
commovente, porterà Pete a scoprire quanto fragili fossero i
sogni di Melquiades, e la guardia a ritrovare incredibilmente,
sotto la sua scorza di uomo stupidamente cattivo ed inutile,
una traccia di umanità. Con
questo suo primo esercizio di
regia datato 2005 - coadiuvato,
bisogna assolutamente dirlo,
dallo sceneggiatore di Amores
Perros e 21 grammi di Inarritu Tommy Lee Jones ci regala un
film semplice e lirico, estraendo
da se stesso la malinconia e l'ironia con cui ha sempre arricchito
i suoi personaggi, anche i meno
importanti. L'Oscar a lui ed allo
sceneggiatore sono il degno premio per questo limpido capolavoro.
Sul comodino. Ad un anno dallo scandalo, un libro inchiesta spiega come mai il mondo del calcio è uscito indenne dalla bufera
Tutto è cambiato, nulla è cambiato. Ecco Calciopoli
DI GIOVANNI MAGALOTTI
Il 2006 è stato l'anno
della vittoria italiana
ai Mondiali di calcio.
Ma anche l'anno di
"Calciopoli", il più
grande
scandalo
nella storia del calcio italiano.
Tutto partì da una serie di intercettazioni telefoniche. Quanto emergeva dai verbali delle intercettazioni
era il pesante condizionamento
esercitato da presidenti, direttori
sportivi e arbitri di serie A sull'andamento di molte partite degli scorsi campionati. Una bufera si abbatté sul calcio italiano: la federazione
fu commissariata e a capo di un
pool di magistrati incaricati di
ripulire il sistema, venne posto
Francesco Saverio Borrelli che
insieme ai colleghi Di Pietro e
Colombo aveva guidato, nel '92,
l'inchiesta
di
Tangentopoli.
Arrivarono le prime condanne: a
pagare furono soprattutto la
Juventus, retrocessa in serie B e
penalizzata, e il suo direttore sportivo Luciano Moggi, considerato il
vero e proprio "regista" di ogni illecito.
Ma, complici i grandi potentati economici e industriali (Fiat e
Mediaset, per fare alcuni nomi) e un
certo lassismo della classe politica,
l'oligarchia sportiva che da anni
regge le sorti del calcio italiano ha
saputo sopravvivere a se stessa e
ancora oggi è in sella a un cavallo
che pur zoppicando va riprendendo
forza.
Bruno Bartolozzi e Marco
Mensurati, giornalisti rispettivamente del "Corriere dello sport" e di
"Repubblica", in questo articolato
volume ricostruiscono con lucidità i
cinque mesi di Calciopoli: dalla speranza di uscire da una degenerazione morale prima che sportiva, alla
messa in atto, da parte del sistema,
di meccanismi di difesa che alla
lunga gli hanno consentito di superare quasi indenne la bufera.
Completano il libro alcune interviste piuttosto illuminanti: al portiere
della Juventus Gian Luigi Buffon,
all'avvocato del Milan Leandro
Cantamessa e soprattutto all'excommissario della Federcalcio
Guido Rossi: è lui a constatare tristemente come il mondo del calcio
sia nei suoi fondamenti "un ordinamento chiuso", una sorta di "zona
franca" estranea a qualsiasi regola.
Bruno Bartolozzi, Marco
Mensurati, Calciopoli.
Collasso e restaurazione di un
sistema corrotto,
Baldini &Castoldi Dalai, 331 pp.
€ 17
HANNO DETTO
Se vivere in Italia, per molti, è
spesso così penoso, non è perché
manchino buoni ristoranti, belle
case, luoghi di fiorente buon
vivere e anche, ovviamente,
intelligenze vivide. È perché la
bassa qualità della convivenza
sociale, il gomito a gomito quotidiano con gli altri, è spesso
fonte di infinita amarezza, tanto
è evidente il suono vuoto che
produce su molti italiani la
parola "regole".
Michele Serra
La Repubblica 18 marzo 2007
"Fosse stato per i soldi, non
avrei nemmeno accettato la candidatura da deputato, perché un
imprenditore in Parlamento ci
perde!"
Alberto Filippi (Lega Nord)
Il Corriere della Sera
18 marzo 2007
"Mio padre aveva un futuro, io
lo avevo. L'ultima generazione,
quella dei miei figli, nati dopo il
1989, vive invece nel benessere.
Se guardo al futuro dei miei figli
non lo vedo o lo vedo molto
corto. (…) Dovrebbero ucciderci. Non gli abbiamo lasciato
nemmeno lo spazio della ribellione".
Ilvo Diamanti
L'Espresso 22 marzo 2007