UdA_Fincato_Andrea_A043_Armiacciaiomalattie
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Progetto UdA Armi, acciaio e malattie Andrea Fincato -Tfa 2015 Classe III scuola Secondaria di Primo Grado – secondo semestre dell'AS Geografia/storia Argomento Percorso interdisciplinare storico-geografico: la conquista da parte dell'Occidente del “Nuovo Mondo” nel 1500 → un esempio per riflettere sul colonialismo in generale e sul divario attuale tra nord e sud del mondo. Attivazione e lancio dell'argomento Si intende suscitare l'interesse e quindi la motivazione degli allievi tramite alcune domande stimolanti, che seguono un testo da leggere a casa tratto dal libro “Armi, acciaio e malattie” di Jared Diamond, Eindaudi, 2005, Torino, Cap. III, p. 48 “Uno dei momenti più emblematici nella storia dei rapporti tra Europa e America fu l'incontro tra l'imperatore Inca Atahualpa e il conquistador spagnolo Francisco Pizarro nella città andina di Cajamarca, il 16 novembre 1532. Atahualpa reggeva come monarca assoluto il più grande e progredito stato del Nuovo Mondo, mentre Pizarro rappresentava Carlo V (o Carlo I di Spagna, che dir si voglia), sovrano del Sacro Romano Impero, il re più potente d'Europa. Pizarro era a capo di un gruppo raccogliticcio di 168 soldati, si trovava in terre a lui ingote, di cui non conosceva gli abitanti, ed era tagliato fuori da ogni possibilità di ricevere rinforzi (i suoi compagni più vicini erano a Panama, 1500 km a nord). Per contro Atahualpa era nel bel mezzo del suo impero, circondato da milioni di sudditi e difeso da un esercito di 80.000 uomini, recentemente vittorioso in guerra. Ciò nonostante, pochi minuti dopo averlo incontrato, Pizarro fece prigioniero Atahualpa, lo tenne in ostaggio per 8 mesi, durante i quali si fece consegnare il più spropositato riscatto della storia (circa 80 metri cubi d'oro!), e infine, rimangiandosi ogni promessa, lo fece uccidere. La fine di Atahualpa fu un evento decisivo nella conquista dell'impero Inca. Probabilmente gli spagnoli, dotati di armi superiori, avrebbero vinto in ogni caso, ma non certo con l'incredibile facilità con cui ciò avenne. Atahualpa, venerato come una divinità solare, esercitava un'autorità assoluta sui sudditi, che eseguivano i suoi ordini anche durante la sua prigionia. In quegli 8 mesi di tregua Pizarro ebbe tempo di esplorare indisturbato l'Impero Inca e di chiedere rinforzi a Panama. Quando dopo la morte di Atahuapla iniziò la guerra vera e propria, l'esercito spagnolo era assai più consistente e organizzato. La fine di Atahualpa ci interessa perché segna il momento decisivo nel corso del più grande scontro di popoli dell'era moderna. Ma ci interessa anche per un motivo generale: i motivi che permisero a Pizarro di catturare Atahualpa sono gli stessi che determinarono il risultato di tanti scontri analoghi tra colonizzati e colonizzatori in epoca moderna.” Domande: -Lo spagnolo poteva contare solo su 62 cavalieri e 106 fanti, mentre il re Inca aveva ai suoi ordini un esercito di 80.000 uomini. Perché fu Pizaro a sconfiggere Atahualpa e non viceversa? -Tornando indietro di un passo, perché i due si trovavano a Cajamarca? Perché Atahualpa si fece prendere in una trappola che a noi, con il senno di poi, sembra fin troppo evidente? Attività a casa, prima della lezione Il testo viene letto dagli alunni a casa e come compito, oltre a riflettere e cercare di rispondere per iscritto alle domande, devono cercare e portare con sé a scuola almeno 4 immagini che ritraggono gli Inca e il loro ambiente e almeno 4 immagini che ritraggono Pizarro e gli eserciti colonizzatori. Nel caso in cui non abbiano la stampante si fa in modo che le immagini possano essere stampate a scuola. In questo modo gli alunni sono portati già implicitamente ad osservare le armi e le armature differenti dei due eserciti e anche a rendersi conto della ricchezza degli Inca. Inoltre attivano competenze di ricerca multipla delle fonti storiche visive. Attività a scuola Raccolta, confronto e descrizione in plenum da parte degli alunni delle immagini trovate a casa → sviluppo competenze comunicative (public speaking), analisi e descrizione. Durante questa fase si cerca di sottolineare la differenza di equipaggiamento dei due eserciti. Raccolta e discussione delle risposte. Votazione dei fattori principali che possono aver portato alla vittoria di Pizarro. Inoltre, attraverso ulteriori domande, si stimolano gli alunni a esplicitare eventuali cause non reperite nel lavoro a casa ma importanti per aver chiari i fatti (p.es., nel caso non salti agli occhi subito l'impotanza che hanno avuto le malattie portate in America dai colonizzatori, nonché l'importanza delle differenze culturali si può chiedere: nonostante la differenza di equipaggiamento degli eserciti, come si spiega la vittoria di un numero così esiguo di soldati su un esercito così grande? Che rilevanza può aver avuto la scrittura, come “arma” per i coloni? Ecc.) Questa attività serve per stabilire insieme ai ragazzi le cause prossime della vittoria di Pizarro. Valutazione e rilancio dell'attività L'obbiettivo di questo tipo di UdA sta nel voler far riflettere gli alunni tramite un percorso interdisciplinare che non segue precisamente l'approccio cronologico-causale storicistico classico. Quindi la valutazione potrebbe attuarsi tramite la risposta aperta scritta a casa alle domande: -I fattori che permisero questo incontro hanno avuto anche effetti più generali nell'ambito delle relazioni tra le genti del vecchio e del nuovo mondo? -Cerca di pensare al percorso generale di storia e geografia e alle tue conoscenze personali, ricordi altri momenti nella storia in cui popoli occidentali hanno colonizzato e distrutto civilità preesistenti? In questo modo, dopo aver raccolto le risposte, in base al livello di comprensione dell'argomento proposto si può decidere se dedicare altri approfondimenti a questo tema in particolare o progredire analizzando altri casi più recenti di conquiste occidentali, per es. la colonizzazione dell'Africa sub-sahariana a inizio '900 (collegandomi in questo modo alla presentazione “prezi” che ho proposto). Differenze rispetto all'approccio tradizionale Questa UdA è inserita in un approccio allo studio della geografia e della scuola che cerca di distaccarsi dal tradizionale metodo mnemonico che consiste nel mandare a memoria informazioni staccate dal proprio vissuto. Si vorrebbe invece seguire quell'apprendimento per competenze che è presentato con carattere di novità come necessità per un nuovo tipo di scuola. In particolare l'obiettivo è quello di far nascere un certo tipo di sensibilità negli studenti e un modo di vedere la storia come necessario punto di partenza per una riflessione sul presente. La domanda posta all'inizio altro non è che la trasposizione al 1500 della domanda, attuale più che mai, sul perché l'occidente sia avanzato economicamente fino al punto di compromettere la vita anche degli altri popoli del mondo. Questo tipo di sensibilità non nasce per imposizione, né può essere trasmessa con somministrazioni di lezioni espositive. Iniziare l'UdA con una domanda stimolante, una ricerca personale e quindi un confronto tra compagni può favorire invece lo sviluppo di tale sensibilità. Pur utilizzando gli strumenti, per così dire, tradizionali dell'ambiente classe risulta nuovo l'approccio, delegando agli studenti stessi il passaggio che collega fatti storici lontani alcuni secoli ad una visione del mondo critica che comprende e lega questioni sia in rapporto diacronico che sincronico.