Cagliari Pad - Gli aquiloni di Alessia: "Ecco come faccio volare i miei

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Gli aquiloni di Alessia: "Ecco come faccio volare i miei
pensieri"
27 Maggio 2013 ore 10:16
Categoria:
Storie / Storie
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Data scaricamento: 16 Marzo 2017 ore 14:12
Ha 28 anni e una passione molto speciale. Insieme alle sue opere d'arte di carta e bambù ha girato il mondo, dal Giappone al Messico, dalle Hawaii al Libano
Alessia Marrocu ha 28 anni, fa l'attrice in teatro, organizza laboratori per bambini e ha una passione
molto speciale: da anni disegna e realizza aquiloni. Le sue sono 'piccole' opere d'arte volanti, dalle
forme irregolari, create con una ricetta apparentemente semplice: carta e bambù. (GUARDA LE FOTO)
"Quando ero bambina giocavo con gli aquiloni in campagna, ma erano più buste volanti che oggetti
d'arte", racconta. I suoi lavori, ora, possono essere esposti nei musei, ma li si apprezza meglio sulla
spiaggia, se soffia un po' di vento: "E' così che faccio volare i miei pensieri".
L'arte del fare aquiloni l'ha ereditata dal padre. "Li faceva a me e mio fratello, ma più perchè piacevano
a lui. Dopo le prime prove artigianali, ha iniziato a disegnarne di sempre più complessi. Nel '97 siamo
andati al Festival di Cervia, e per me è stato amore a prima vista: non ho saltato nessun appuntamento
da quell'anno in poi".
Carota: carta di recupero mista, bambù, inchiostro di china
Il litorale romagnolo attira ogni anno oltre 200 artisti da tutto il mondo per il Festival internazionale degli
aquiloni. "Di italiani ce ne sono pochi, per me è stata un'ottima scuola: ho imparato un'arte e anche a
parlare bene l'inglese - racconta Alessia - Ho una rete di contatti in tutto il globo, siamo una grande
famiglia sparpagliata, che appena può si ritrova in Normandia piuttosto che a Newcastle. Quando non
possiamo vederci ci confrontiamo online". Gli aquiloni non sono solo i giocattoli che piacciono ai bambini. L'aquilone d'arte è un'installazione di
land art curata in tutti i suoi dettagli e pensata per interagire con l'ambiente. "A me piace far volare i
miei aquiloni in gruppo: dialogano fra loro, con il vento e con il paesaggio". Pagina 1 di 2
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Nel 2006 Alessia è volata in Giappone, per imparare a maneggiare le pregiatissime carte giapponesi e
a lavorare il bambù. L'anno successivo ha portato i suoi aquiloni in Libano. E poi in Messico, alle
Hawaii e a Los Angeles. Oltre che in mezza Europa. Nel corso degli anni le sue opere sono cambiate:
dalle forme naturalistiche a quelle sempre più essenziali. "Tra i miei primi lavori ci sono una carota e
una bambina che prende una scatola di biscotti dalla credenza. Adesso preferisco profili alari semplici e
forme minimali - spiega - gli equilibri precari. Sono generalmente attaccati solo a un punto, uso poche
stecche e poco colore, in modo che faccia tutto il vento, che scorre libero sulla carta senza intoppi. In
questo mi è servito molto osservare gli uccelli".
Impressioni
Si può vivere facendo aquiloni? "E' difficile - ammette Alessia - essendo artigianato d'arte, i costi sono
alti. Chi li acquista sono i musei, o altri artisti che vogliono realizzare una piccola collezione privata.
Quello che io considero davvero un lavoro, perchè mi porta delle entrate fisse, è un altro: tengo
laboratori per bambini, insegno ai più piccoli a costruire gli aquiloni ed è sempre un piacere vedere lo
stupore nel volto di chi non si aspetta che quasi tutto possa volare". Pagina 2 di 2