Scheda di sala

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Scheda di sala
LA
SC UO L A A L L’OPE R A 2012-2013
A L R E G I O I N FA MIG LIA
L’Olandese volante
ovvero Il sogno dal mare
LUNEDÌ 22 APRILE 2013 ORE 12
TEATRO REGIO
L’Olandese volante
ovvero Il sogno dal mare
tratto dall’opera romantica Der fliegende Holländer di Richard Wagner
Adattamento musicale di Samuel Sené
Drammaturgia di Lucas Simon
Personaggi Interpreti
Olandese
Choi Byunghyuk
Senta
Benedetta Bagnara
Daland
Roberto Lorenzi
Erik e Il timoniere Ugo Tarquini
Mary
Raffaella Lupinacci
Filatrici e Marinai Deborah De Bernardi, Ivana Franceschini
Direttore d’orchestra Alessandro Fabrizi
Regia
Lucas Simon
Scene
Damien Schahmaneche
Costumi Clara Ognibene
Luci
Benjamin Nesme
Video
Etienne Guiol, Didier Illouz
Orchestra 1813
Nuovo allestimento Teatro Sociale di Como - AsLiCo
in coproduzione con Opéra de Rouen Haute-Normandie e Theater Magdeburg
nell’ambito del progetto europeo Wagner200
con il supporto del programma cultura della Comunità Europea
Cultura
Direttore dell’allestimento Saverio Santoliquido • Direttori di scena Alessio Picco, Cristina Ponzano • Maestro alle luci e ai sopratitoli Sandro Zanon • Servizi tecnici di palcoscenico Antonio Martellotto • Servizi di
vestizione Laura Viglione • Luci di scena e fonica Andrea Anfossi • Coordinatore di progetto Ivano Coviello
Scene Laboratori Fondazione Teatro G. Verdi, Trieste e Peroni, Milano • Attrezzeria AsLiCo, Milano
Costumi Brancato, Milano e AsLiCo • Calzature AsLiCo • Cappelli e parrucche Emilie Boutin
Laboratori didattici per la preparazione dei cori del pubblico a cura di Chiara Albanese, Nausicaa Bosio,
Ombretta Bosio, Giovanna Piga, Sara Sartore, Eriberto Saulat, Sara Schinco
Opera
domani...
è un progetto di AsLiCo - XVII edizione
Si ringrazia
Orchestra 1813
Violini primi: Sara Sternieri, Simone Di Giulio,
Federico Silvestro, Juliane Reiss
Violini secondi: Sofia Villanueva, Adriana Marino,
Matteo Colombo
Viole: Ruxandra Stefan, Giorgio Musio
Violoncelli: Valentina Giacosa, Giada Vettori
Contrabbasso: Giacomo Masseroli
Flauto: Giulia Carlutti
Oboe: Chiara Telleri
Clarinetto: Marino Delgado Rivilla
Fagotti: Angelo Russo, Angela Gravina
Corni: Ivan Zaffaroni, Andrea Brunati, Stefano Bertoni
Tromba: Davide Casafina
Timpani e percussioni: Maurizio Berti
Argomento
Senta è una giovane ragazza piena di sogni. Durante una vacanza nella casa del nonno,
vecchio capitano della Marina, decide di avventurarsi per le stanze della vecchia abitazione
per sfuggire alla noia di una sera d’estate. Arrivata alla soffitta, dopo aver aperto la porta
scricchiolante, scopre un mucchio di vecchi oggetti ricoperti dalla polvere e viene subito
attratta da un vecchio fonografo, oggetto a lei completamente sconosciuto; si avvicina,
riesce a farlo funzionare e si meraviglia per la dolce musica riprodotta dall’apparecchio.
Rapita dalle note, si lascia trasportare e comincia a inventarsi una storia di marinai, oceani
e capitani travestendosi con un vecchio cappello e una leggera sottoveste rossa. Frugando
tra gli oggetti abbandonati, trova un medaglione che rappresenta un giovane capitano:
affascinata dalla scoperta, Senta indossa il medaglione e, sfinita, si sdraia su una poltrona
in un angolo della soffitta. La ragazza si addormenta e la sua fervida immaginazione la
conduce alla scoperta degli oceani in compagnia del giovane capitano...
Mentre scoppia la tempesta e si alza il vento, le vele incominciano a ondeggiare,
si spiegano e si ripiegano furiosamente. L’equipaggio dei marinai norvegesi avanza.
Il loro capitano, Daland, sale sul ponte della nave e parla con il timoniere: a loro fa
eco la ciurma della nave che fatica per attraccare a riva. Una volta a terra, i marinai
e il timoniere si addormentano, mentre Daland parte in esplorazione. Immerso in
un’atmosfera spettrale si intravede in lontananza un vascello: è la nave dell’Olandese
con il suo equipaggio maledetto, in cerca di un approdo sicuro. L’Olandese intona
un canto, raccontando la sua sventura e mostrando gli inutili tesori raccolti durante i
suoi viaggi. Scorto in lontananza il vascello sconosciuto, Daland sveglia il timoniere
per sapere a chi appartenga la nave. Non ottenendo risposta, interroga l’equipaggio;
poi, preoccupati, tutti insieme urlano in direzione del vascello in attesa di una risposta.
Quando si incontrano, l’Olandese accende l’avidità di Daland evocando i suoi tesori
e si dichiara pronto a liberarsi di oro e gioielli in cambio di una fanciulla come sposa.
Daland pensa allora alla giovane Senta, sua figlia. D’improvviso arriva un vento violento
che gonfia le vele e trascina l’equipaggio in un vorticoso balletto. Entrambi i vascelli
possono ripartire alla volta delle coste norvegesi.
A casa, l’anziana Mary e le filatrici lavorano alacremente, mentre la giovane Senta con
il medaglione al collo osserva le filatrici con aria distratta, sempre immersa nei suoi sogni.
Mary la rimprovera perché non prende esempio dalle ragazze, le quali, dal canto loro,
prendono in giro Senta per le sue fantasie. La ragazza racconta alle filatrici dell’uomo
di cui ha sentito la leggenda della maledizione e che riempie i suoi sogni. Arriva Erik,
giovane ragazzo innamorato da sempre della bella Senta, e annuncia l’arrivo dei due
vascelli; le filatrici si accalcano allora al porto, mentre Erik prende da parte Senta per
dichiarargli ancora una volta il suo amore e ricordarle la promessa di fidanzamento che
si erano fatti. Senta rimane da sola e turbata: pensa ancora all’Olandese.
L’Olandese sbarca con Daland e subito si imbatte in Senta, mentre giura fedeltà al
suo amore immaginario. Sentendo le sue parole di devozione, il misterioso marinaio si
mostra alla ragazza e le rivela la promessa fatta dal padre. Daland li raggiunge e, appresa
la notizia dell’amore dei due, propone una festa per celebrare il ritorno dei marinai e il
loro fidanzamento. Mentre i festeggiamenti si protraggono e gli invitati incominciano a
disperdersi, Erik si rifiuta di rinunciare all’amore di Senta e tenta ancora di convincerla a
rompere la promessa di matrimonio e a riflettere sulla promessa di fedeltà che gli ha fatto. L’Olandese, ancora una volta nell’ombra, ascolta la conversazione. Credendo di essere
stato di nuovo tradito, si convince che non potrà essere salvato dall’amore di Senta
e interviene nella discussione. Non volendo provocare la rovina di Senta e sapendo
di essere irrimediabilmente legato al mare, decide di ripartire. La ragazza tenta di
trattenerlo, pregandolo di non dubitare dei suoi sentimenti, ed è a sua volta seguita da
Erik, che la scongiura di restare insieme a lui. Mentre il vascello sparisce in lontananza,
Senta si alza dalla poltrona, medaglione alla mano, dichiarando che sarà per sempre
fedele all’Olandese. Nel pronunciare queste parole, Senta perde l’equilibrio e… cade
dalla poltrona. Con il ricordo del suo amore, si sveglia frastornata nella soffitta del
nonno, attorniata dai vecchi oggetti.
Note di regia
Se i nostri sensi possono essere messi al servizio dell’immaginazione, per quale motivo
non utilizzarli? Compete infatti alle nostre capacità mescolarli, bilanciarli e combinarli
in modo da non perdere la potenzialità dei sogni. La nostra immaginazione rende del resto possibili cose che sarebbero per natura irrealizzabili. Dobbiamo quindi impegnarci
per conservare i nostri sogni poiché l’abitudine alla spontaneità e alla poesia tendono ad
attenuarsi con gli anni: se riusciamo a conservare intatta la nostra immaginazione, un
semplice cappello trovato dentro un baule ci trasformerà in capitani, una scala diventerà
l’albero della nave, un lenzuolo un mare infinito e l’uomo nel quadro il nostro grande amore.
Eccoci dunque a raccontare la storia di una bambina, che incomincia a viaggiare
attraverso parole e immagini, ispirata dai differenti oggetti che le stanno intorno. Senta,
esplorando la casa dei nonni, scopre una stanza segreta, piena di oggetti molto strani;
si interroga sul legame che unisce questi diversi cimeli e diventa, lei stessa, la creatrice
della storia. Curiosare, frugare e scoprire: tutto inizia come al principio di un sogno,
e all’improvviso Senta viene trascinata in un’avventura straordinaria. Gli elementi si
scatenano e onde enormi invadono il palcoscenico. Sembra di essere da qualche parte sul
mare, o forse sotto il mare? Panico a bordo. Ma a bordo di cosa? Con chi? Dove siamo?
La tempesta infuria, il vento imperversa, il mare strepita. Bauli pieni d’oro maledetto e
di perle nere si aprono, il vecchio organo intona una musica lugubre, il timone del vecchio
vascello si anima, in un universo sospeso tra la magia dei sogni e la poesia degli oceani.
Lucas Simon
Le attività della Scuola all’Opera 2012-2013
sono realizzate in collaborazione con
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