11-Il rilievo degli ordini architettonici
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11-Il rilievo degli ordini architettonici
schede 69 70 1 Gli ordini architettonici Gli ordini architettonici, per definizione accademica, sono quel complesso di regole che definiscono un particolare modo di ornare l’edificio; questa definizione però, oltre che essere riduttiva, non comprende il carattere intrensecamente costruttivo che gli ordini, con la loro proporzione, invece possiedono. La proporzione di ogni parte rispetto alla composizione complessiva è stato il segreto della longevità di utilizzo di questo strumeto compositivo. Infatti li ha resi duttili alle diverse esigenze con cui il progettista si è dovuto confrontare negli oltre due millenni di utilizzo ed in tutte le situazioni geografiche in cui sono stati impiegati. Questa longevità li ha sottoposti, quindi, ad una continua reinterpretazione, sia per quanto riguarda il mero aspetto estetico, che per quanto riguarda la ridiscussione delle proporzioni dei diversi elementi. Questa continua evoluzione stilistico/proporzionale degli ordini è evidente sia nell’osservazione diretta della loro applicazione dei diversi edifici, ma si palesa ulteriormente nella trattatistica che ha tentato in più riprese 2 1.I tre livelli della gerarchia delle parti dell’ordine classico 2.Il fusto delle colonne e sistemi per la rastremazione dei due terzi superiori. 71 3 di cristallizzarne la composizione teorica. Ogni trattatista ha ridefinito i cinque ordini principali (tuscanico, dorico, ionico, corinzio e composito) e le loro proporzioni in modo unilaterale e definitivo, senza però, comprendere che buona parte della fortuna di questi deriva appunto dalla loro duttilità. Uno tra i primi e probabilmente il più celebre è Vitruvio Pollione (I sec. A.C.); questi ha stabilito il metodo di proporzionamento più immediato e di più facile applicazione, ovvero la costruzione del modulo della colonna basato sul diametro della stessa. Questo metodo è stato poi rivisto e rielaborato da Leon Battista Alberti (Genova 1404/Roma 1472) con una diversa distribuzione della procedura per partizioni successive. Iacopo Barozzi, detto il Vignola (Vignola 1507/Roma 1573), teorizzò invece la procedura dei sottomultipli minuti nella sua “Regola delli cinque ordini di Architettura”. 4 5 3.Le “nove linee” della vecchia scuola riordinate secondo il criterio gerarchico. 4.Esempi dei cinque ordini. 5.Variazioni dell’ordine dorico nell’interpretazione dei vari trattatisti. 72 6 la modulazione degli ordini architettonici La procedura di proporzionamento degli ordini architettonici varia da ordine a ordine e da trattatista a trattatista, per cui le indicazioni di seguito sono state scritte solo per far comprendere la metodologia di costruzione geometrica. Il metodo che descriviamo per il proporzionamento ricalca le indicazioni vitruviane per partizioni successive. Il criterio informatore alla base delle partizioni successive è quello di ricordarsi la gerarchia delle parti dell’ordine; questa metodologia, inoltre, è di particolare importanza per chi deve rilevare l’architettura poiché costringe a valutare sempre il disegno nella sua interezza per poterne eseguire un giusto proporzionamento senza soffermarsi su di una sola parte. La gerarchia dell’ordine può essere letta anche a livelli: quello strutturale, quello funzionale e quello decorativo. -Il livello strutturale: innanzitutto è necessario stabilire il modulo che per Vitruvio corrisponde al diametro della colonna nella parte bassa; determinato il nostro modulo, si riporta sull’asse centrale. Una volta trovata l’altezza della colonna, si determinano l’altezza del piedistallo e della trabeazione. -Il livello funzionale si occupa della definizione delle parti più piccole: ogni parte della prima suddivisione si divide sempre ulteriormente in tre parti. Il piedistallo è composto dallo zoccolo, dal dado e dalla cimasa; la colonna dalla base, dal fusto e dal capitello; la trabeazione dall’architrave, dal fregio e dalla cornice. -Il livello decorativo infine definisce e proporziona dettagliatamente ogni modanatura e qui avviene la maggior parte delle differenziazioni tra i diversi ordini. In questo livello, ogni trattatista dà la sua interpretazione dell’ordine tanto che non è possibile costruire una regola generale. Per descrivere precisamente ogni ordine vi riportiamo, qui di seguito, le tabelle con la modulazione propria. In linea generale, però, si può sintetizzare la costruzione dell’ordine come composto da due successive divisioni per terzi. 6 Riportiamo un elenco di tutti tipi di modanature utilizzate negli ordini: listello, astragalo, guscio,ovolo,gola diritta, gola rovescia, scozia, toro, becco di civetta, dentelli, mensole, mutuli e fasce. 6.L’ordine ionico. 7.L’ordine corinzio. 73 8 9 11 10 74 12 13 8.Il disegno delle modanature 9.Eidotipo per il rilievo 10/11/12/13/14/15. L’articolazione dei vari ordini architettonici 14 75 15 76