Lettera del Cardinale Loris Francesco Capovilla
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Lettera del Cardinale Loris Francesco Capovilla
Testo scritto in occasione del raduno a Pordenone delle macchine papali – novembre 1997 Cara vecchia Opel Kapitan! Te ne stai silenziosa ed inoperosa nello scantinato di Camaitino, l’antica dimora di Angelo Giuseppe Roncalli, baciata dal sole, carezzata dagli alti cipressi piantati da lui. I visitatori sostano devoti e curiosi nelle stanze rigurgitanti di ricordi; pochi chiedono di te e vengono a vederti. Ti acquistò per la mensa patriarcale l’amministratore don Tino Marchi. Lui ti aveva scelta con colore chiaro che nei mesi estivi smorza un poco i raggi cocenti del sole. Il Patriarca ti volle austera ed egli dovette in fretta riverniciarti di nero. Così hai accompagnato il Cardinale negli ultimi tre anni di servizio pastorale a Venezia (1955-1958). Sabato 25 ottobre 1958, dalla “Domus Mariae”, sita in Via Aurelia n. 481, dove Roncalli alloggiava nei suoi soggiorni romani, hai condotto il tuo Cardinale sino al cortile S. Damaso per il Conclave del 25-28 ottobre. Per quattro giorni parcheggiata in Vaticano, attendevi di ricondurlo alla “Domus Mariae” e di là a Venezia. Quando alle ore 17,08 di martedì 28 ottobre il Cardinale protodiacono Nicola Canali diede al mondo l’atteso annunzio: “Habemus Papam”, nuovo Papa è l’eminentissimo Angelo Giuseppe Roncalli, Cardinale del titolo di S. Prisca, Patriarca di Venezia, il quale ha assunto il nome di Giovanni XXIII, tutti acclamarono giulivi. Tu no. Cara Opel tu non potevi rallegrarti. Prevedevi la conclusione del tuo servizio presso di lui. Il 29 mattina Giudo Gusso, aiutante ed autista del nuovo Papa, ti condusse alla “Domus “Mariae” a rilevare le valigia ivi depositate. Al rientro in Vaticano per te suonò la fine. Due settimane dopo fosti regalata a Mons Giovanni Urbani, promosso Patriarca di Venezia (11 novembre). Ripercorse le strade d’Italia, tornasti al tuo garage di Piazza Roma a Venezia. Il tuo servizio al Cardinale Urbani, aggregato al Sacro Collegio il 15 dicembre 1958, durò tre anni. Poi lui ti licenziò e mi chiese cosa si dovesse fare di te. “Destiniamola a Camaitino” suggerii. Così avvenne. Sotto il Monte non ti era sconosciuto. Vi eri salita l’ultima volta nell’agosto del 1958. Ci tornasti volentieri, non più come mezzo di trasporto bensì come memoria storica. Cara Opel! Ti guardo ogni giorno e ricordo le peregrinazioni pastorali del Patriarca in terraferma: Veneto, Lombardia, Emilia e altrove. Se adesso apro uno sportello mi par di sentire l’eco dei rosari sgranati con lui, i suoi commenti sulle condizioni delle nostre Comunità parrocchiali, sulle attività estive dell’Azione Cattolica e delle opere assistenziali, sull’incanto delle Dolomiti, sulla soavità e consolazione di incontri familiari e di convegni apostolici. Cara vecchia Opel Kapitan! Addio! Sinché avrò vita farò in modo che ragnatele e polvere non ti deturpino. Nel tuo abitacolo sta racchiusa una parte di me, dei miei ricordi, delle mie trepidazioni, delle mie speranze. † Loris Francesco Capovilla Arcivescovo di Mesembria in Bulgaria titolo appartenuto ad Angelo Giuseppe Roncalli negli anni 1934-1953