Sujet 1 - Fonction publique

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Sujet 1 - Fonction publique
CONCOURS SUR ÉPREUVES OUVERT AUX CANDIDATS TITULAIRES
D’UN DIPLÔME OU TITRE CONFÉRANT LE GRADE DE MASTER OU
D'UN DIPLÔME OU TITRE HOMOLOGUÉ OU ENREGISTRÉ AU
RÉPERTOIRE NATIONAL DES CERTIFICATIONS
PROFESSIONNELLES AU NIVEAU I
------CONCOURS SUR ÉPREUVES OUVERT AUX FONCTIONNAIRES CIVILS
DE L’ÉTAT, DES COLLECTIVITÉS TERRITORIALES, D’UN
ÉTABLISSEMENT PUBLIC OU D’UN ORGANISME INTERNATIONAL
COMPTANT AU MOINS CINQ ANS DE SERVICE DANS UN CORPS DE
CATÉGORIE A OU ASSIMILÉ
SESSION 2013
ÉPREUVE À OPTION
(durée : 4 heures - coefficient : 6 - note éliminatoire  4 sur 20)
L'usage du dictionnaire monolingue ou bilingue est interdit
ITALIEN
VERSION
(Traduire en français)
Un agente francese dietro la morte di Gheddafi
Il merito della cattura del rais sarebbe stato dei servizi di Parigi. Il Colonnello «venduto»
all'Occidente da Assad.
TRIPOLI - Sarebbe stato un «agente straniero», e non le brigate rivoluzionarie libiche, a sparare
il colpo di pistola alla testa che avrebbe ucciso Moammar Gheddafi il 20 ottobre dell’anno scorso
alla periferia di Sirte. Non è la prima volta che in Libia viene messa in dubbio la versione
ufficiale e più diffusa sulla fine del Colonnello. Ma ora è lo stesso Mahmoud Jibril, ex premier
del governo transitorio e al momento in lizza per la guida del Paese dopo le elezioni parlamentari
del 7 luglio, a rilanciare la versione del complotto ordito da un servizio segreto estero.
PISTA FRANCESE - Tra gli ambienti diplomatici occidentali nella capitale libica il commento
ufficioso più diffuso è che, se davvero ci fu la mano di un sicario al servizio degli 007 stranieri,
questa «quasi certamente era francese». Il ragionamento è noto. Fin dall’inizio del sostegno
NATO alla rivoluzione, fortemente voluto dal governo di Nicolas Sarkozy, Gheddafi minacciò
apertamente di rivelare i dettagli dei suoi rapporti con l’ex presidente francese, compresi i
milioni di dollari versati per finanziare la sua candidatura e la campagna alle elezioni del 2007.
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RIVELAZIONI - Questa tesi è rafforzata dalle rivelazioni raccolte dal «Corriere» tre giorni fa a
Bengasi. Qui Rami El Obeidi, ex responsabile per i rapporti con le agenzie di informazioni
straniere per conto del Consiglio Nazionale Transitorio (l’ex organismo di autogoverno dei
rivoluzionari libici) sino alle metà del 2011, ci ha raccontato le sue conoscenze sulle modalità
che permisero alla Nato di individuare il luogo dove si era nascosto il Colonnello dopo la
liberazione di Tripoli per mano dei rivoluzionari tra il 20 e 23 agosto 2011. La notizia era
ripetuta di continuo dagli stessi rivoluzionari, che avevano intensificato gli attacchi sulla regione
a sud di Bani Walid e verso le oasi meridionali. In realtà Gheddafi aveva trovato rifugio nella
città lealista di Sirte. Aggiunge El Obeidi: «Qui il rais cercò di comunicare tramite il suo
satellitare Iridium con una serie di fedelissimi fuggiti in Siria sotto la protezione di Bashar
Assad. E fu proprio il presidente siriano a passare il numero del satellitare di Gheddafi agli 007
francesi. In cambio Assad avrebbe ottenuto da Parigi la promessa di limitare le pressioni
internazionali sulla Siria per cessare la repressione contro la popolazione in rivolta». Localizzare
l’Iridium del dittatore con i gps sarebbe poi stato un gioco da ragazzi per gli esperti della Nato.
Lorenzo Cremonesi, Il Corriere della sera, 29 settembre 2012 (modifica il 1 ottobre 2012)
THÈME
(Traduire en italien)
Les Armées Françaises craignent de perdre leurs capacités
Dans un contexte de crise, l'armée de terre se sent particulièrement menacée et vulnérable. [...]
Aujourd'hui, préviennent les spécialistes, l'outil de défense français est à ce point fragilisé qu'il
encourt des risques pour sa cohérence. En juin dernier, le chef d'état major des armées, l'amiral
Guillaud, avait déjà alerté les responsables politiques: «En termes de capacités, la traduction
intégrale de l'ambition politique fixée aux armées n'est plus tenable», avait-il prévenu.
Dans cette période particulièrement difficile pour les forces françaises, c'est sans doute l'armée
de terre qui se sent le plus fragilisée. Alors qu'elle sort d'Afghanistan de manière anticipée, sans
certitude d'avoir rempli la mission qui lui avait été fixée, elle estime faire davantage les frais des
prochaines restrictions budgétaires que les deux autres armées. Alors que la dissuasion nucléaire
a été sanctuarisée et ne sera pas discutée pendant les travaux du Livre Blanc, de nombreux
programmes de l'armée de terre, qui devaient être lancés en 2012, ont pour l'instant été mis en
attente. […] L'enjeu, prévient un Officier Général, est énorme: « Comment, avec moins de
moyens financiers, conserver une armée bien équipée, souveraine, garante de l'indépendance et
de la sécurité de la nation ? »
Isabelle Lasserre, Figaro Prospectives, 19 octobre 2012
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COMPOSITION ÉCRITE
(À rédiger en italien)
In un articolo nella Republica del 22 aprile 2012, l'ex Ministro dell'Ambiente Giorgio Ruffolo
dichiara : “Mai così grande il divario Nord-Sud !”.
Che cosa pensare del divario Nord-Sud nell'Italia del XXI secolo ?
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