TERZA VIA 25 09 2003

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TERZA VIA 25 09 2003
GIOVEDÌ 25 SETTEMBRE 2003
LA REPUBBLICA 45
DIARIO
di
IL MANIFESTO DELL’EX PRESIDENTE CONTRO LA NUOVA DESTRA
TERZA
VIA
Ecco il mondo che difendiamo
(segue dalla prima pagina)
BILL CLINTON
S
L’EX PRESIDENTE
IL PREMIER
Bill Clinton si è fatto
promotore
di un rilancio
della “terza via”
‘‘
LE IDEE
Sosteniamo una
cittadinanza
responsabile
e lo sforzo
di chi non è
in grado di
farcela da solo
,,
Tony Blair, è stato
tra i primi a far sua
la teoria della
“Terza via”
Pubblichiamo ampi stralci del
discorso che Bill Clinton ha
pronunciato alla "Progressive
Governance Conference" nel
luglio scorso a Londra e che solo oggi gli organizzatori della
Conferenza hanno deciso di
rendere pubblico. Il testo completo appare in Progressive
Politics, vol 2.3, la rivista di Policy Network, un
think-tank internazionale (per maggiori informazioni si può visitare il sito www.policy-
varie nazioni. I paesi ricchi lo diventano ancora di più e arricchiscono il
proprio ambiente, contribuendo
allo scioglimento delle calotte polari e ad aggravare l’effetto serra. Viviamo in un mondo disorientante.
Dall’interdipendenza derivano
molte cose positive e numerosi problemi: un mondo generoso e opprimente, in cui abbondano opportunità e ingiustizie.
Mappare il genoma umano significa che gran parte dei giovani
oggi in età fertile genereranno figli
con una aspettativa di vita intorno
ai 90 anni. Ma quest’anno dieci milioni di bambini moriranno per patologie infantili assolutamente evitabili. Un decesso su quattro nel
mondo sarà causato da Aids, malaria e infezioni collegate alla tubercolosi e alla diarrea. I progressi in
agricoltura hanno migliorato il rendimento dei raccolti e la resistenza
alle malattie ma tuttora un miliardo
di persone si coricano ogni sera affamate e un individuo su quattro
non ha a disposizione un bicchiere
d’acqua pulita. Questa situazione è
destinata a peggiorare perché si
network.net).
Si tratta di un discorso appassionato e lucido, ma soprattutto
di un manifesto contro l’aggressività della nuova destra.
Pragmatico ma anche capace
di sostenere le ragioni culturali
di una sinistra moderna e riformata, il ragionamento di Clinton tocca alcuni punti essenziali del modo in cui
oggi la politica va ripensata in funzione di un
rafforzamento reale della democrazia.
ANTHONY GIDDENS
“
TERZA VIA. MOLTI socialdemocratici euro-
pei la guardano con sospetto,
per loro la terza via non è altro che un Thatcherismo
dal volto umano, un tradimento dell’ideale socialdemocratico del provvedere collettivo alle necessità dei poveri e dei bisognosi. Gli autori di destra la
considerano un concetto vacuo. Per me invece la
Terza Via è la socialdemocrazia rivista e attualizzata. Cerca di andare oltre le due filosofie dominanti
del dopoguerra: una è quella forma di socialdemocrazia che ha tenuto banco per circa un quarto di
secolo dopo la Guerra. Trovava le sue radici nella
gestione keynesiana della domanda , nell’interventismo del governo, nello stato assistenziale e
nell’egualitarismo. L’altra filosofia è proprio il neoliberismo o il fondamentalismo di mercato, secondo il quale il mercato è sempre più intelligente dei
governi e quindi l’intervento dello Stato deve essere ridotto al minimo indispensabile.
“
ono convinto che il nostro movimento rispecchi fedelmente
valori tradizionali quali la garanzia di opportunità progressive
per tutti, una cittadinanza responsabile, una comunità aperta, lo
sforzo di sostenere chi non è in grado di farcela da solo, e di fornire a chi ne è in grado gli
strumenti per migliorare.
Credo sia questo il compito
di un governo moderno.
Il primo ministro Blair ha
affermato: «L’immobilismo
non paga, la politica aborrisce il vuoto». Credo, in altre
parole, che la Terza Via sia
allo stesso tempo perpetua e
pragmatica. Che la riforma
sia contemporaneamente
un obiettivo ed una visione.
Il dato di fatto che caratterizza il ventunesimo secolo è,
nel bene e nel male, l’interdipendenza tra le nazioni. Ogni giorno il
traffico di posta elettronica supera
quello tradizionale, i satelliti
diffondono le notizie in tutto il
mondo in un istante, uno starnuto
ad Hong Kong porta ad imporre la
quarantena a Toronto, in Cina viene condotta da comuni cittadini
una campagna via e-mail affinché il
governo autoritario assuma un atteggiamento più aperto ed onesto
per fronteggiare la Sars. Le società
di maggior successo sono quelle
multirazziali, multireligiose e multietniche, in cui la comune condizione di esseri umani agisce da collante, eppure le forze di interdipendenza, l’apertura dei confini, la facilità degli spostamenti, l’immigrazione, l’accesso all’informazione,
la tecnologia, aumentano le differenze, causando la morte di molti.
La sequenza del genoma umano e la
stazione orbitante internazionale
non derivano dall’attività di un solo
paese, ma dalla collaborazione di
‘‘
,,
,,
LA POLITICA
non ne godono i vantaggi e, in secondo luogo, coloro che non ne accettano la responsabilità perché
non condividono la nostra visione e
i nostri valori. Essi aderiscono alla
politica dell’identità sminuendo gli
altri in base a differenze di religione,
razza, etnia, filosofia tribale o politica. L’unica verità che possono accettare è la loro verità. In
questa fase della storia il
mondo ha più che mai bisogno di una Terza Via.
Il grande interrogativo
che dobbiamo porci è come
mai, dal momento che la nostra analisi è palesemente
corretta e abbiamo dato dimostrazione che la Terza
Via, ovunque abbia avuto
adeguate possibilità di operare, funziona decisamente
meglio di qualsiasi alternativa, subiamo gli attacchi
della sinistra nei nostri paesi e perdiamo terreno a favore di
una destra in fase di rinascita in numerosi paesi a partire dal 2000. Relativamente alle critiche provenienti da sinistra vorrei precisare
alcuni aspetti. Ho l’impressione
che questi attacchi si impernino su
due questioni. Innanzitutto i nostri
critici in America, i miei critici all’interno del partito Democratico, i
critici di Blair, possono affermare
con una certa dose di ragione, che
non abbiamo risolto tutti i problemi del mondo interdipendente.
Nel mio caso, ad esempio, si
potrebbe evidenziare che ho contribuito all’espansione del commercio più d’ogni altro presidente americano della storia attraverso il Wto, l’ingresso della Cina
in questo organismo e trecento
altri accordi tra cui quelli stipulati con il Vietnam, la Giordania e
paesi che possono contribuire a
rafforzare la pace nel mondo,
(segue nelle pagg. II e III
del Diario)
Noi siamo per
la delega dei
poteri e l’equità
Loro, invece,
per concentrare
ricchezza
e potere
prevede che la popolazione mondiale aumenti del 50% nei prossimi
cinquant’anni, con un incremento
del 100% nei paesi più poveri incapaci di affrontare il problema demografico.
Il mio paese concede ingenti
sgravi fiscali ai più abbienti, mentre
metà della popolazione mondiale
vive con meno di due dollari al giorno e un miliardo di individui con un
solo dollaro al giorno. Posso affermarlo con maggior convinzione
oggi perché, da quando ho lasciato
la Casa Bianca, per la prima volta
nella mia vita pago un importo simile di tasse. Non ho mai pensato
che il presidente Bush avrebbe curato così bene i miei interessi. Ma io
non ho bisogno di sgravi fiscali e
non dovrei averne diritto. Questo
mondo interdipendente, nonostante tutti i vantaggi che comporta, non è accettabile perché caratterizzato da un’intrinseca instabilità.
Nel migliore dei casi è insicuro e incerto, nel peggiore misero e letale. È
intrinsecamente instabile perché
due gruppi di individui ne sono tagliati fuori. Innanzitutto coloro che
46 LA REPUBBLICA
GIOVEDÌ 25 SETTEMBRE 2003
DIARIO
GLI OBIETTIVI, I MEZZI E I VALORI
I TEMI
“
OBIETTIVI
I POVERI
Un miliardo di persone si
coricano ogni sera affamate e un
individuo su quattro non ha a
disposizione un bicchiere di
acqua pulita. Questa situazione è
destinata a peggiorare
“
I LIBRI
DAVID
MILIBAND
Reiventiamo
la sinistra,
Marco Tropea
Editore 1996
ANTHONY
GIDDENS
Oltre la destra
e la sinistra, il
Mulino 1997
ALAIN
CAILLÉ
Trenta tesi per
la sinistra,
Donzelli 1997
NEW
LABOUR
(manifesto
fondativo
della “terza
via” , Reset
1997, a cura di
Marina
Calloni)
ALAIN
CAILLÉ
Il terzo
paradigma,
Bollati
Boringhieri
1998
ANTHONY
GIDDENS
La terza via, Il
Saggiatore
1999
ANTHONY
GIDDENS
Cogliere
l’occasione.
Le sfide di un
mondo che
cambia,
Carocci 2000
NAPOLEONE
COLAJANNI
Dov’è la
sinistra. Critica
della “terza
via”, Ponte alle
Grazie 2000
ROBERT
DAHL
Intervista sul
pluralismo,
Laterza 2002
(a cura di
Giancarlo
Bosetti)
GIULIANO
AMATO
Tornare al
futuro, Laterza
2002
ALESSANDRO
LATTARULO
(a cura di)
Sinistra e terza
via, Palomar
2002
(segue dalla prima del Diario)
a la mia amministrazione non ha fatto altrettanto bene nell’ambito del
miglioramento delle condizioni
ambientali e del mercato del lavoro, che dovrebbero rientrare
nel commercio, se non si vuole
che l’espansione commerciale
sia una corsa all’esaurimento
delle risorse. Sarebbero critiche
legittime di cui dovremmo far
tesoro.
Ma un’altra critica che ci viene
da sinistra e a cui Blair ha dato
energica risposta, non ha, secondo me, grande merito. Credo
che talvolta i nostri amici rifuggano dalla retorica della responsabilità così cara alla Terza Via e
non si sentano di condividere il
nostro impegno per una forte
politica di difesa, per la lotta alla
criminalità, e per garantire occupazione piuttosto che assistenza a coloro che sono in grado di lavorare. È bene che ci segnalino le pecche della nostra
azione nei settori in cui tentiamo
di operare ma, ove i risultati siano coerenti con i valori progressisti, facciamo sentire la nostra
voce e invitiamoli ad unirsi a noi,
perché la vera minaccia proviene dalla rinascita della destra e
dobbiamo essere uniti per sconfiggerla.
La Terza Via dovrebbe, tra le
altre cose, porre fine ai contrasti
sul conflitto iracheno. Saddam
non è più al potere, il che è un bene, internazionalizziamo allora
l’Iraq, e rafforziamo la nostra
presenza militare in Afghanistan evitando di commettere gli
stessi errori di vent’anni fa. Oggi
il povero Karzai è presidente della sola Kabul, mentre Al Qaeda e
i Taliban hanno fatto ritorno in
tutte le zone del paese. E a beneficio dei miei amici in America,
cui piace demonizzare chi non è
d’accordo con noi, potrei aggiungere che insieme a noi in Afghanistan operano truppe canadesi, tedesche, francesi e di altri
paesi, e che il nuovo esercito afgano è stato addestrato da una
joint force composta da militari
francesi e americani. Proseguiamo quindi nell’impresa di costruire un mondo con più partner e meno terroristi. Ma non
possiamo raggiungere questo
obiettivo in assenza di una posizione credibile sul tema della sicurezza.
Veniamo dunque alla sfida
della destra. Come abbiamo potuto perdere le elezioni avendo
alle spalle risultati così positivi?
Non abbiamo certo intenzione
di accusare la gente di non sapere quello che fa. Scegliendoci, gli
elettori ci assumono al proprio
servizio e chi si impegna in una
qualsiasi impresa non va molto
lontano se si mette a dare del cretino ai propri clienti. Gli elettori
sono nostri clienti, come mai
non acquistano ciò che vendiamo in tanti paesi? Che cosa è successo? Innanzitutto bisogna riconoscere un merito alla destra.
Nei paesi in cui è vittoriosa i rappresentanti della nuova destra
hanno affinato le proprie strategie politiche. Noi abbiamo assunto parte del loro atteggiamento intransigente e responsabile; loro, nella retorica, alcune nostre preoccupazioni.
Conservatorismo compassionevole, lo slogan del presidente
M
PACE, uguaglianza, progresso
sociale, stato amico
MEZZI
WTO, allargamento NATO
crescita UE, riduzione debito
VALORI
OPPORTUNITÀ’ per tutti, cittadino
responsabile, comunità aperte,
solidarietà, premiare i MERITI,
governo moderno, pragmatismo,
trionfo FATTI,
sì alla sperimentazione, no alla
cristallizzazione, cambiamento
continuo, responsabilità
Bush del 2000, rappresentava
l’unico principio su cui avrebbe
potuto vincere le elezioni. Un’idea geniale, perché era un modo
di rivolgersi agli elettori moderati — che nel mio paese nutrono
sempre qualche scetticismo nei
confronti del governo — e promettere loro gli stessi risultati
dell’amministrazione Clinton
ottenibili però con minori interventi governativi e maggiori
sgravi fiscali. Al termine della
consultazione è stato condotto
un sondaggio sulle motivazioni
che avevano spinto gli elettori a
scegliere questo o quel candidato. Il 41% degli individui che avevano votato Bush hanno addot-
IL LEADER
Bill Clinton in
mezzo a una
folla di
sostenitori
to a motivazione il desiderio di
minori interferenze da parte del
governo, troppo imbarazzati per
confessare che aspiravano agli
sgravi fiscali. Ma in un mondo
che non aveva conosciuto l’11
settembre sembrava un’ottima
prospettiva, una scelta intelligente. La differenza tra la destra
e noi però è che noi abbiamo
mantenuto sostanzialmente le
nostre promesse. Loro no.
Il secondo fattore è rappresentato dall’11 settembre che ha
aumentato il senso di insicurezza globale e l’ansia collettiva. La
destra ha più successo se i cittadini sono spaventati perché è
maestra nel trovare nemici, nel
trasformare
ogni questione
in un conflitto
manicheo tra
bianco e nero,
oppure nella
lotta tra luce e
buio, sfruttando le insicurezze della gente e
assumendo un
atteggiamento
forte, per trasmettere la
sensazione che
in qualche modo penseranno
loro a prendersi cura della popolazione.
Come analizzare questo
fenomeno e
competere con
la destra in questo scenario?
Credo innanzitutto che quando abbiamo
progettato la
Terza Via avessimo in programma di andare oltre la
vecchia sinistra
e la vecchia destra. Il principale handicap
della vecchia
destra era rappresentato dalla scarsa attenzione riservata ai
problemi pubblici, quasi non
esistessero. Invece di impegnarsi attivamente a risolverli, la destra ha sempre preferito limitare
gli interventi del governo. Ma
oggi abbiamo una nuova destra,
che definirò qui per comodità di
analisi la quarta via. Questa destra cerca di assumere il nostro
stile politico sostanziandolo in
PARLA MARC LAZAR
TONY BLAIR
E I SUOI NEMICI
ul piapropone una pono teolitica riformista
rico il
in un paese che si
primo sostenitosottrae al peso
re della “terza
storico del sociavia” è stato negli
lismo».
SIMONETTA FIORI
anni Novanta
La formula
Anthony Giddella “terza via”
dens, che con il saggio Beyond Left and
è nata con le forze progressiste egemoLA SCHEDA
Right ha superato i confini classici della
ni in Europa e in America. Oggi non è
sinistra. Sul piano politico questa forpiù così. La formula mantiene sempre
mula è stata incarnata da Tony Blair, deuna sua vitalità?
terminato nel proseguire l’opera di mo«Il merito di Blair è aver costretto i pardernizzazione del partito laburista avtiti socialdemocratici a rimettere in diviata dai predecessori». Così il politoloscussione il proprio modello. Ma egli ha
go Marc Lazar, direttore dell’Ecole docanche dei limiti: il legame con Bush e la
torale dell’Institut d’Etudes Politiques
perdita di contatti con i ceti popolari,
di Parigi, sintetizza l’origine d’una proche ora lo criticano aspramente».
Con qualche ragione?
posta politica, rilanciata ora da Bill Clin«Al premier inglese va riconosciuto il
ton. «L’idea comune è che allora nascemerito di aver abbassato il tasso di diva una nuova epoca caratterizzata dalla
soccupazione: la “terza via” fa vittime
globalizzazione e dall’esaurimento delsul piano sociale, ma ha successo sul
la spinta propulsiva della socialdemoCHI È LAZAR
piano dell’occupazione».
crazia: da qui la necessità di trovare struDirettore de l’Ecole
La domanda che si pone Clinton è: se
menti diversi rispetto alle ricette propodoctorale dell’Institut
la formula funziona sul piano internaste dalla tradizione socialista».
d’Etudes Politiques di
zionale, perché non vince alle elezioni?
La terza via come incontro tra sociaParigi, Marc Lazar è
«In America i democratici sono stati
lismo e liberismo, tra economia pianianalista tra i più attenti della
sconfitti per un pugno di voti. E, in Euroficata e libero mercato?
sinistra europea Insieme a
pa, la destra ha vinto, ma non è una vit«Qualcosa di più. Blair ha espulso dal
Ilvo Diamanti è autore di
toria definitiva: il quadro potrebbe camproprio lessico termini come “sociali“Stanchi di miracoli” sul
biare. La forza di Tony Blair è che ha vinsmo” e “sinistra”. Egli coniuga elementi
sistema politico italiano
to due volte, sconfiggendo anche le residel capitalismo trasformato con alcuni
stenze interne al Labour Party».
fattori del liberismo thatcheriano. I suoi
Clinton parla anche di una “quarta
principali bersagli sono i conservatorivia”, quella della nuova destra, alimentata da una
smi di destra e di sinistra, con l’effetto di scatenare, soconcezione autoritaria del potere, sensibile alle lusinprattutto in questa parte politica, reazioni polemiche».
ghe della ricchezza, abile nel demonizzare l’avversaAnche Clinton lamenta le resistenze incontrate a sirio. Condivide questa definizione?
nistra.
«Mi sembra molto calzante. È la destra berlusconia«Ma c’è una differenza. Se Blair deve fare i conti con
na».
una tradizione socialdemocratica assai forte, Clinton
«S
modo molto diverso. E non abbiamo opportunità di sconfiggerla se non comprendiamo
quali sono le differenze.
Ne elencherò alcune. Sia il nostro movimento che la nuova destra aspirano ad un mondo integrato, libero dal terrorismo —
noi vogliamo una comunità in
cui vengano condivisi vantaggi e
responsabilità — loro una comunità dominata dall’America e
dai suoi alleati di pari orientamento. Gli obiettivi della Terza
Via sono progresso, cooperazione e esercizio responsabile del
potere. Il primo obiettivo della
destra è sempre ottenere e mantenere potere e controllo perché
reputa di avere diritto a governare. I metodi del nostro governo
sono molto diversi. È evidente in
America e in altri paesi che li
hanno sperimentati. Se la destra
ha più successo di fronte ad
un’opinione pubblica spaventata, noi crediamo fondamentalmente nella prova dei fatti e
nel dibattito.
I rappresentanti della destra
parlano di nemici, hanno un atteggiamento aggressivo e non si
arrendono di fronte all’evidenza. Quando in America sottolineiamo che il nostro approccio
dà migliori risultati, controbattono con la tesi secondo cui tutti
i risultati positivi che ho ottenuto da presidente sono dovuti ad
una qualche intervento del presidente Reagan nel febbraio
1981, mentre sarebbe mia la responsabilità dei guai accaduti
dopo la fine del mio mandato.
Sono convinti di governare per
volontà divina, ma hanno successo solo quando la gente non è
lucida perché ha paura. La nostra politica è orientata verso la
delega dei poteri e l’equità. La loro politica è orientata ad un
rafforzamento del potere in modo da concentrare ricchezza e
potere nelle mani dei loro allea-
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LA REPUBBLICA 47
DIARIO
DI UNA SINISTRA MODERNA
GLI SCHIERAMENTI
I nostri critici da sinistra
affermano con ragione che non
abbiamo risolto tutti i problemi
del mondo interdipendente. Essi
rappresentano la coscienza dei
valori progressisti
“
I RICCHI
Il mio paese concede sgravi
fiscali ai più abbienti,
mentre metà della popolazione
mondiale vive con meno
di due dollari al giorno
Ma io non ho bisogno di sgravi
“
LA SINISTRA
LA DESTRA
ti. Non abbiamo più di fronte la
vecchia destra, la nuova destra è
favorevole al cambiamento, ma
secondo modalità che concentrino il potere nelle mani di individui in grado di mantenerla in
carica.
La destra ha una politica globale diversa dalla nostra. Noi reputiamo che sia nostro dovere
cooperare, ove possibile, ed agire per proprio conto se costretti.
Loro sono convinti di dover agire ove possibile per proprio conto e cooperare se costretti. È questa la differenza fondamentale
che ci distingue, e ne porterò alcuni esempi. I democratici si sono schierati al cento per cento a
fianco del presidente Bush nella
guerra in Afghanistan. Il nostro
capogruppo al Congresso una
volta ha posto alcune domande
sulle tattiche dell’intervento armato, si badi bene che questo
rientra nella prassi normale. Nel
giro di 24 ore nel suo stato, il Sud
Dakota, è stata lanciata una
campagna contro di lui con spot
televisivi che lo paragonavano a
Saddam e John Walker Lind, il
cittadino americano entrato a
far parte di Al Qaeda. Come hanno reagito i democratici? In nessun modo. Avrebbero dovuto disertare il Senato fino a che gli
spot fossero stati ritirati. Avrebbero dovuto opporsi allo sfruttamento a fini politici dei cadaveri
delle 3100 persone morte a
Manhattan, in Pennsylvania e a
Washington. Ciascuno dovrebbe riflettere su questo episodio
rapportandolo alla realtà del
proprio paese.
Nelle ultime elezioni i repubblicani hanno dovuto affrontare
un problema importante sul
fronte della sicurezza. Il 100%
dei democratici si è schierato a
sostegno dell’intervento in Afghanistan, il 67% ha appoggiato
il presidente Bush sull’Iraq. La
destra è venuta così a trovarsi in
una posizione
difficilissima
perché ha bisogno di un nemico contro cui
scagliarsi, fa
parte del loro
metodo. Come
demonizzare
quindi i democratici? Hanno
deciso di creare
un Dipartimento per la Sicurezza Nazionale dopo essersi opposti
per otto mesi di
fila ad un analogo progetto
portato avanti
dal senatore
Liebermann,
democratico.
Alla fine si sono
decisi ad appoggiarlo, inserendo qualche dettaglio a
noi sgradito e
se non l’avessimo approvato
prima delle elezioni avrebbero sostenuto
che eravamo
dei traditori.
Ribadisco
che esiste una
quarta via, un
conservatorismo non ozioso, ma aggressivo e
favorevole al cambiamento, che
prospera sui nemici, attacca e
trionfa sulle nostre prove e sulle
nostre tesi. Tra i valori mette al
primo posto il potere e i suoi rappresentanti sanno conquistarlo
e conservarlo meglio della maggior parte di noi. Se vogliamo
sconfiggerlo dobbiamo imparare ad argomentare meglio le no-
La destra ha successo se
i cittadini sono spaventati
perché è maestra nel trovare
nemici, nel trasformare ogni
questione in un conflitto
manicheo tra bianco e nero
stre ragioni, lasciare che ci attacchino perché noi non demonizziamo l’avversario, ma se colpiti,
dobbiamo saper contrattaccare
e difenderci. Viviamo in un mondo nuovo in cui bisogna reagire
per non farsi divorare. Tutte le
prove dei nostri risultati positivi
andranno perdute se ci abbandoniamo a diatribe interne alla
sinistra e subiamo passivamente gli attacchi della destra. Vi
sembra un’analisi dura? Io sono
molto ottimista.
Dobbiamo trovare una nuova
fonte di posti di lavoro nel mondo
in via di sviluppo. La Cina continua a sottrarre occupazione agli
Stati Uniti e agli altri paesi nel set-
IL CONSENSO
Il premier
inglese Tony
Blair durante
una
manifestazione
tore manifatturiero. I cinesi hanno il diritto di costruire il proprio
futuro. Una cosa da fare da parte
nostra sarebbe utilizzare l’accordo di Kyoto non solo per limitare
l’emissione di gas serra ma anche
per creare un’economia energetica completamente nuova. Non
corrisponde più a verità che per
arricchirsi, mantenere le proprie
ricchezze e aumentarle sia necessario rilasciare nell’atmosfera
sempre più gas serra. Esiste un
mercato inutilizzato del valore di
mille miliardi di dollari dedicato
alla conservazione delle fonti
energetiche e alle tecnologie per
la produzione di energia pulita. In
genere richiede sistemi molto so-
PARLA EDMONDO BERSELLI
LE PAROLE PER DIRE
DOVE VA LA POLITICA
eclinare
darsi al goverla “terza
no della cosa
via” con
pubblica. Ma di
alcune parole
quale prospetchiave del ditiva parliamo?
battito storico
Il punto imporANTONIO GNOLI
politico. Edtante è che un
mondo Berselli
governo immaci offre la sua guida ragionata con un
ginato dalla terza via deve travalicaLA SCHEDA
sintetico dizionario.
re i confini nazionali e bocciare posiSinistra: «Non tutta la sinistra è rizioni unilaterali. Il mondo non è soconducibile al concetto di terza via.
lo fatto di conflitti, ma anche di partResta fuori ovviamente quella ideoner. E il respiro politico vive in quelogica. Quella che ancora spera nelsto caso grazie alla cooperazione».
l’avvento messianico. Nel comuniEquità: «Una parola in passato
smo puro e duro. La parte potabile è
usata fino allo sfinimento. Oggi la
quella capace di stare ai fatti e di miterza via può declinarla in modo secsurarsi con i problemi concreti. La
co e trasparente: non c’è equità sensola sinistra in grado di competere
za merito e d’altro canto non c’è mecon la destra è quella che sa e vuole
rito senza le giuste opportunità».
agire sulle cose. Il suo orizzonte è il
Solidarietà: «Il welfare va ripensapragmatismo».
to anche radicalmente, ma non aboRealismo: «Esistono numerose
lito. Solidarietà significa che non si
CHI È BERSELLI
forme di realismo. La destra, non
possono sostenere tutti i rischi da soSociologo con una
senza brutalità, fa spesso appello alli. Ci deve essere nello stesso tempo
propensione alla
la politica come realismo. È come se
un sostegno collettivo. Un nuovo
trasversalità, Edmondo
dicesse: la cose sono come sono,
punto di equilibrio va ricercato fra
Berselli si è occupato di
non vanno cambiate, ma governate,
responsabilità collettiva e responsacalcio, come fenomeno
possibilmente con la forza. Il richiabilità individuale».
antropologico, e di
mo della terza via al realismo è di chi
Destra: «Si parla di una destra
società italiana, recente il
neoconservatrice la cui visione è in
vede e non nega le disuguaglianze.
suo “Post italiani”, dirige
Ne prende atto e si sforza di indivitutto e per tutto agli antipodi del
la rivista il mulino
duare soluzioni attenuando gli squipensiero che sta dietro la terza via. È
libri sociali. Il realismo della terza via
aggressiva, tranchant, incapace di
non rinuncia alle ragioni dell’utomediazione, refrattaria al dialogo.
pia. Ma non se ne fa condizionare, dal momento
Ha spostato i principi del liberismo - ovvero vince in economia chi è più forte - sul piano della poche le traduce sul piano del possibile. Come dice
Hirschman: in ogni condizione e in ogni situaziolitica internazionale: domina chi ha i mezzi per
ne c’è sempre una riforma possibile da attuare».
farlo. Alla lunga l’idea di nuovo ordine, che i teoGoverno: «Diciamo intanto che non esiste una
rici neoconservatori coltivano, produrrà caos e
sinistra oggi che non debba o non sappia candiincertezze».
D
fisticati e professionalità di altro
genere. L’Europa, l’America e il
Giappone potrebbero creare centinaia di migliaia di posti di lavoro
ad alta remunerazione, liberando
al contempo il mondo dal problema dell’effetto serra.
Concludendo, sono davvero
ottimista. Perché? Perché non mi
interessa quante volte siamo stati
sconfitti alle urne negli ultimi tre
anni, il mondo si sta muovendo
verso l’integrazione cooperativa e
non abbiamo alternative. Colui
che sostiene che la risposta è permettergli di governare il mondo,
di tirarsi fuori dal trattato sulla
messa al bando dei test nucleari,
dalla Corte Penale Internazionale,
dal trattato di Kyoto e fare quello
che più gli aggrada, alla fine non
potrà risultare vincitore. L’unica
possibilità che il mondo ha di sopravvivere è di andare in direzione
di un’integrazione cooperativa.
La storia è dalla nostra parte. Gli
esseri umani, a quanto ci è dato di
sapere, hanno assunto la posizione eretta nella savana africana
100.000 anni fa. Gli agglomerati urbani e la scrittura non esistevano
fino a 7.500 anni fa, ci sono voluti
90.000 anni per arrivare a quel
punto. Poi abbiamo passato 7.500
anni in competizione tra noi, tra
cooperazione e distruzione. Fu solo nel 1945, a quasi 100.000 anni di
distanza dalla comparsa del primo
essere umano sulla terra, che abbiamo tenuto conto dell’esistenza
della Dichiarazione dei Diritti
Umani e delle Nazioni Unite. L’obiettivo è stato raggiunto solo nel
1989 alla caduta del muro di Berlino che ha segnato la fine della
guerra fredda. I presenti a questa
conferenza si sono occupati dei
problemi del mondo per circa
quattordici anni dei centomila da
cui esiste l’uomo sulla terra. Direi
che abbiamo ottenuto dei buoni
risultati. La Russia e la Cina si sono
riconciliate con l’Occidente, l’Ue è
cresciuta, la Nato ha subito un’espansione, è stato creato il Wto e la
Cina è entrata a farne parte, i conflitti nei Balcani e in Irlanda del
Nord sono stati risolti, il medio
oriente ha vissuto sette anni di pace e progresso finché Yasser Arafat
non ha commesso un errore colossale. In tutto il mondo prosperano
città in cui convivono razze, etnie e
religioni diverse. Sì viviamo sotto
la minaccia del terrorismo, ma
nessuna società nella storia umana è stata distrutta dal solo terrore.
Il rischio più grave è che reagiamo
al terrorismo in maniera stupida
minando il futuro dei nostri valori
e il carattere distintivo delle nostre
nazioni.
Ad ogni svolta sul cammino della storia i buoni hanno dovuto fare
quello che oggi facciamo noi, cercare una Terza Via. La posta in palio è il mondo intero. Sappiamo
che la nostra Terza Via è efficace. È
nostro impegno mantenerla in
azione e opporci a coloro che sono
in disaccordo con noi. Non dobbiamo demonizzarli, come hanno
fatto loro nei nostri confronti.
Dobbiamo riconoscerne la buona
fede.
Quello che dobbiamo fare è restare uniti e continuare a lavorare.
Siamo dalla parte giusta. Possiamo perdere solo se viene meno in
noi la capacità di riflettere, di provare sentimenti, e di lottare. Su col
morale quindi e continuate a
combattere.
BILL CLINTON
(Traduzione di Emilia Benghi)
LE DATE
1996
Nel suo
discorso sullo
Stato
dell’Unione
Bill Clinton
parla di una
“nuova via
politica”, una
“terza via”,
appunto
febbraio
1998
Blair propone
l’idea di una
“internazional
di centro
sinistra”
settembre
1998
Seminario di
studi
internazionali
alla New York
University
Nella sua
relazione
Anthony
Giddens
sostiene «una
piattaforma
comune del
centrosinistra,
fra i diversi
esperimenti
politici»
aprile
1998
All’apice del
conflitto in
Kosovo si
tiene a
Washington,
in coda al
vertice Nato,
un dialogo
pubblico sulla
politica della
“terza via”. Vi
partecipano
Bill Clinton,
Tony Blair,
Gerard
Schröder,
Wim Kok
(all’epoca
primo
ministro
olandese) e
Massimo
D’Alema,
primo
ministro
italiano
ottobre
1999
Clinton, Blair,
Schröder,
D’Alema e
Jospin si
incontrano a
Firenze in un
vertice
dedicato alla
discussione
della “nuova
via”
Fondatore Eugenio Scalfari
ALVOHXEBbahaajA CHDEDXDGDT
30925
9 770390 107009
Anno 28 - Numero 226
Direttore Ezio Mauro
€ 0,90 in Italia
SEDE: 00185 ROMA, Piazza Indipendenza 11/b, tel. 06/49821, Fax
06/49822923. Spedizione abbonamento postale, articolo 2, comma 20/b,
legge 662/96 - Roma.
giovedì 25 settembre 2003
PREZZI DI VENDITA ALL’ESTERO: Austria € 1,85; Belgio € 1,85; Canada $ 1;
Danimarca Kr. 15; Egitto Pt. 700; Finlandia € 2,00; Francia € 1,85; Germania
€ 1,85; Grecia € 1,60; Irlanda € 2,00; Lussemburgo € 1,85; Malta Cents 50;
Monaco P. € 1,85; Norvegia Kr. 16; Olanda € 1,85; Portogallo € 1,20 (Isole
€ 1,40); Regno Unito Lst. 1,30; Rep. Ceca Kc 56; Slovenia Sit. 280; Spagna
€ 1,20 (Canarie € 1,40); Svezia Kr. 15; Svizzera Fr. 2,80; Svizzera Tic. Fr. 2,5
(con il Venerdì Fr. 2,80); Ungheria Ft. 300; U.S.A $ 1. Concessionaria
di pubblicità: A. MANZONI & C. Milano - via Nervesa 21, tel. 02/574941
INTERNET
www.repubblica.it
A B
Il premier attacca i giudici e insiste per la riforma della previdenza : “Ce lo chiede l’Europa”
DIARIO
BerlusconishowaWallStreet
La Terza Via
contro
la nuova
destra
“Americani investite in Italia, ora ci sono meno comunisti”
La legge sulla fecondazione
Provetta,
protestano
le deputate
NEW YORK — Show di Berlusconi a Wall Street.
Aprendo la seduta della Borsa il premier italiano ha invitato gli statunitensi a venire «a investire in Italia, il paese più americano e con il
mercato più flessibile d’Europa; e dove ormai
ci sono molti meno comunisti». Sulle pensioni
il presidente del Consiglio ha affermato: «Dobbiamo toccarle, lo chiede l’Europa».
LUZI, OCCORSIO e TITO
ALLE PAGINE 2 e 3
Passa emendamento An: vietati manifestazioni e contatti con la stampa, controlli sulle sentenze
Senato, giro di vite sui magistrati
IL GIUDICE
NEMICO
LEREGOLEINFRANTE
NEL TEMPIO FINANZIARIO
GIULIO ANSELMI
È
FEDERICO RAMPINI
L CONTROVERSO umorismo del primo ministro italiano ieri ha colpito ancora, quando ha vantato le seducenti
segretarie italiane per attirare i potenziali investitori americani”. Così sugli schermi dei
computer di tutto il mondo s’apriva ieri il notiziario dell'agenzia d'informazione finanziaria Reuters, strumento di lavoro quotidiano degli investitori: neppure l'asettica Reuters
riusciva a trattenere lo sconcerto di fronte alla prestazione di Berlusconi a Wall Street.
SEGUE A PAGINA 15
“I
La protesta alla Camera
IL classico provvedimento
che va letto tra le righe,
sfrondandolo di ovvietà e
retorica, per capire a cosa effettivamente mira. La premessa della riforma dell’ordinamento giudiziario, a cui la commissione
giustizia del Senato ha dato ieri il
primo via libera, è infatti in linea
di principio condivisibile: i giudici, come dice la Costituzione,
non devono essere iscritti a partiti politici e non devono svolgere una diretta attività politica.
SEGUE A PAGINA 15
Giudici in tribunale
ALLE PAGINE 8 e 9
A PAGINA 7
Oggi il governo incontra i sindacati sulla previdenza. Ma la Lega blocca il piano di Tremonti
SE ABDICA
LO STATO LAICO
Condonoepensioni,scontronelPolo
MIRIAM MAFAI
Pezzotta: tre mesi di mobilitazione. Epifani: sciopero vicino
ER una singolare coincidenza, quasi uno
scherzo del calendario,
la legge sulla fecondazione
assistita, sulla quale i partiti
dell’Ulivo non sono mai riusciti a concordare una posizione comune, è giunta in Senato mentre gli stessi partiti
discutono della possibilità di
presentarsi con una lista e un
programma comune alle europee come premessa alla
formazione di un unico partito riformista. La legge divide il fronte del centrosinistra,
ma anche il centrodestra. Il
repubblicano Del Pennino,
della Casa delle Libertà, ha illustrato ieri una relazione di
minoranza che aveva molti
punti in comune con la relazione di minoranza presentata dal senatore Tonini, dei
Democratici di sinistra.
SEGUE A PAGINA 15
P
ROMA – Ancora problemi per il
governo sul fronte economico:
Finanziaria e pensioni. Tanto
che ci sarà presto un nuovo vertice dei ministri che se ne occupano (Buttiglione, Alemanno,
Tremonti e Maroni). Il loro
compito sarà quello di dirimere
le divisioni che ci sono all’interno del Polo: dimensioni del condono edilizio (An lo vuole leggero), definizione della riforma
previdenziale (la Lega blocca il
piano Tremonti), risorse per la
famiglia e lo sviluppo (ieri Buttiglione ha ribadito di contare su
540 milioni di euro). Oggi l’esecutivo incontrerà i sindacati che
preannunciano battaglia. Il segretario della Cisl, Pezzotta dice: «Ci saranno tre mesi di lotta».
E il leader della Cgil aggiunge:
«Sciopero vicino».
JERKOV e PETRINI A PAGINA 5
Ma il Vaticano rassicura:
“Tutti gli impegni sono confermati”
La sofferenza
del Papa:
sta ancora male
e deve saltare
l’udienza
ORAZIO LA ROCCA E MARCO POLITI
ALLE PAGINE 12 e 13
BILL CLINTON
CINICI dimenticano spesso che la politica implica
scelte in grado di cambiare
vite, trasformare nazioni e fare la storia. Le scelte dei politici sono intraprese su base mista, filosofica e psicologica,
con l’obiettivo di attuare iniziative e, in risposta, realizzare
condizioni. Esse esigono che
tutti noi politici equilibriamo i
nostri principi, per quanto
possibile, con il pragmatismo,
che mitighiamo le nostre convinzioni facendo uso del compromesso, consapevoli che in
democrazia ciò è onorevole —
qualunque società libera non
fa riferimento in realtà solo al
ruolo della maggioranza, ma
anche ai diritti della minoranza e ad un determinato processo che tenga in profonda
considerazione gli individui di
opinione diversa.
Voglio soffermarmi brevemente sul motivo per cui il nostro approccio alla politica
debba prevalere, perché la
Terza Via debba imporsi come
modello di pensiero in tema di
cambiamento nel ventunesimo secolo, nonché dare qualche indicazione su come affrontare le critiche mosse da
chi ci sta a sinistra e la formidabile sfida lanciata dalla destra. Perché il nostro approccio è il migliore è presto detto:
perché funziona. Lo vediamo
nel Regno Unito, in Canada, in
Svezia e in Olanda sotto la guida di Wim Kok e nella Nuova
Zelanda di Helen Clark. In
Usa, negli otto anni in cui ho
avuto il privilegio di servire il
mio paese, abbiamo dimostrato che si possono ottenere
la pace e il progresso sociale
senza aumentare le disuguaglianze sociali e rendere inviso
il governo.
Il progresso verso una maggiore intercooperazione nel
mondo rappresenta in sé e per
sé un approccio da Terza Via. Il
Wto, l’allargamento della Nato, la crescita e il rafforzamento dell’Ue, i processi di pace
nei Balcani, in Irlanda del
Nord e altrove, lo sforzo di ridurre il debito dei paesi più
poveri del mondo, in presenza
di garanzie di una politica responsabile da parte loro, che
finalizzi la spesa a programmi
educativi, sanitari e di sviluppo, tutte queste iniziative vanno nella direzione che abbiamo intrapreso insieme, un approccio efficace.
SEGUE A PAGINA 45
I
CON REPUBBLICA
PASSAPAROLA
Domani il fumetto
“Mafalda”
Domani nelle sale il film d’animazione di Chomet che ha trionfato al festival d’Annecy
Il magico cartoon di Belleville
Rivelazioni Bbc, Rumsfeld sotto torchio
A richiesta a soli 4,90 euro in più
Enciclopedia
I numeri esauriti
torneranno in edicola
a partire dal 6 ottobre
Il nuovo romanzo di Benni vi commuoverà.
Rapporto Usa
dall’Iraq:
“Nessuna traccia
delle superarmi”
ALBERTO FLORES D’ARCAIS
A PAGINA 17
ALESSANDRO BARICCO
ERTE cose se le può permettere
solo il cinema d’animazione. Ad
esempio una nave enorme che
attraversa l’Oceano, e una vecchietta
che la insegue in pedalò. Di per sé, una
fesseria illogica. Poco più che una barzelletta. Ma la scena l’ho vista in questo
film che s’intitola Appuntamento a Belleville: ed era poesia pura. Con quella
nave disegnata tutta un po’ alta sulla linea di galleggiamento, come una ballerina sulle punte, e il pedalò dietro,
nella luce del tramonto, nel buio della
notte, nel fulgore di una tempesta.
SEGUE A PAGINA 52
RAFFAELLI A PAGINA 52
C
Campo neutro e porte chiuse
Maxisqualifica
al Napoli
via al calcio
senza pubblico
AZZI, BIANCHI e CAPUA
A PAGINA 25
ACHILLE PIÈ VELOCE.