Web Magazine Tennis 6

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Web Magazine Tennis 6
n.6 - anno 2016
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Tennis
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MAZZEI E CAPOCCI NUOVI CAMPIONI ITALIANI AL MONVISO SPORTING CLUB
Fabian Mazzei premiato al Monviso Sporting Club
(foto Anna Miletti)
Il gruppo di giocatori, staff e volontari degli Assoluti
BNL (foto Anna Miletti)
di Roberto Bertellino
Spettacolo di alto livello dal 28 al 31
luglio sui campi del Monviso Sporting Club
di Grugliasco con i Campionati Italiani
Assoluti BNL, di singolare e doppio di
tennis in carrozzina. Sono stati 41 in totale
i protagonisti e non sono mancate le sorprese,
sia nel settore uomini che in quello donne.
Nel primo citiamo il sempre più emergente
altoatesino Ivan Tratter, arrivato fino alla
semifinale contro Culea, persa lottando. Nel
secondo la toscana Capocci, che è andata
ancora oltre. Ad aprire il programma della
giornata clou, sul campo numero 1, il testa a
testa tra il bolognese Fabian Mazzei, classe
1973 e campione uscente (56 i titoli italiani
al suo attivo prima della discesa in campo
odierna) ed il pari età Silviu Culea, italiano
a tutti gli effetti anche se di origine rumena. In
palio il titolo di singolare tra le prime due teste
di serie. E’ stato proprio Culea ad aggiudicarsi
il primo set al tie-break, meritatamente
e grazie ad un tennis nella prima parte
dell’incontro decisamente più aggressivo.
Mazzei ha iniziato un po’ troppo in difesa la
sfida decisiva e solo con il passare dei minuti
ha preso contezza della necessità di cambiare
tattica. L’ha fatto sullo 0-2 del secondo set,
dando sempre meno ritmo all’avversario e
risalendo via via fino ad aggiudicarsi la
frazione al nono gioco. Nella terza Mazzei
non ha più tolto il piede dall’acceleratore ed
ha chiuso 6-1 per il suo 57° titolo italiano
(tra singolari e doppi) e il 17° consecutivo.
Titolo nel draw di consolazione a Simone
Dionigi, il più giovane del tabellone.
Spazio poi all’atto decisivo del draw in rosa.
Da una parte la plurititolata Marianna
Lauro, tennista sarda numero 1 d’Italia e
prossima esponente azzurra a Rio2016;
dall’altra l’emergente 24enne aretina Giulia
Capocci, seconda testa di serie. Partenza
sprint della più esperta, a segno con un netto
6-0. La Capocci non si è persa d’animo, è
entrata nel match riducendo gli errori gratuiti
e prendendo sempre più le misure alla più
conosciuta avversaria. Capocci avanti 5-2 nel
secondo set, poi riavvicinata dalla Lauro sul
4-5. Brava la toscana a chiudere al decimo
gioco portando la sfida al terzo set. Rinfrancata
dal nuovo andamento della contesa la Capocci
ha chirurgicamente colpito Marianna Lauro
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Giulia Capocci, la vincitrice del titolo di singolare
donne (foto Anna Miletti)
con fendenti di ottima fattura, con entrambi
i fondamentali. La Lauro ha cercato di
resistere ma ha dovuto inchinarsi alla nuova
rappresentante della disciplina sul 6-3.
La chiusura con il doppio maschile. Ha
richiesto quasi tre ore di gioco per decretare
il successo del tandem toscano Cippo/Banci
su Culea e Tratter, arrivato sullo score di 3-6
6-4 7-6 e dopo che i due avevano annullato
tre match point consecutivi alla coppia rivale.
Il titolo di doppio femminile era invece andato
alla coppia Lauro/Capocci su Ricci/Bertola,
per 6-0 6-0. Nella categoria Quad titolo
italiano a Bernardi Alessandro. Seconda
piazza per Nicola Codega. Bernardi si è
ripetuto in doppio, vincendo il titolo a fianco
Pag. 5-6 Il Thindown Challenger dei Faggi di Biella
Pag 8-9: La stagione al vertice della Canottieri Casale
Pag 13-14: Indoor Club, un gioiello dal 1991
Pag 16-17: Il Master Champions Bowl al Park Cuneo
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numero 6
IL MA-BO 2016 E’ DELLA SLOVENA JAKUPOVIC
di Roberto Bertellino
Partenza in perfetto orario
e come da copione, sabato 9
luglio alle ore 11 sul Centrale
del Nord Tennis Sport Club di
Torino, per l’atto decisivo del
9° Trofeo Ma-Bo, 25.000 $
ITF femminile. Da una parte la
slovena Dalila Jakupovic, classe
1991 e quarta testa di serie del
torneo torinese, dotata di ottimi
fondamentali e buona mobilità;
dall’altra la macedone Lina
Gjorcheska, classe 1994, più
potente della rivale, soprattutto
con il servizio e il diritto, ma
non così agile nel movimento sul
terreno di gioco. Buona la cornice
di pubblico, come del resto nel
corso dell’intera settimana e
caldo estivo sul rosso del circolo
torinese, ormai abituato ad
ospitare eventi di tal fatta.
L’avvio è stato equilibrato, con
le due protagoniste brave a tenere
i rispettivi servizi fino al quinto
gioco, e Dalila Jakupovic in
vantaggio 3-2. Primo break nel
game successivo in suo favore,
per il 4-2, subito rimediato dalla
macedone per il 3-4. Jakupovic
avanti 5-3 con un nuovo break,
poi 5-4 in seguito all’immediata
replica della macedone, ottima al
servizio e con le accelerazioni da
fondo campo, abile nel fermare
la rivale sul primo set point. Nel
decimo gioco Dalila Jakupovic
ancora una volta si è issata su
due set point, annullati dalla
Gjorcheska, per il 5-5. Tutto
da rifare dunque. La slovena
non si è persa d’animo ed è
ripartita di slancio, per il 6-5
ed il break della svolta nel gioco
numero 12, dopo aver annullato
alla Gjorcheska diverse palle
per il 6-6. Alla fine è stato
7-5, score che ha permesso alla
Jakupovic di incamerare fiducia
e set alla quarta opportunità.
Ancora Jakupovic attenta ad
inizio seconda frazione, quando
ha dovuto recuperare dallo 0-30
ed ha chiuso in proprio favore il
game di avvio. La Gjorcheska ha
stretto i denti in questa fase della
contesa, cercando di ridurre gli
errori gratuiti ed ha fatto propri
i due game successivi, per il 2-1
maturato su un diritto che ha
preso in pieno la linea di fondo,
per il primo break del set. Non
capitalizzato, però, perché in
quello successivo la slovena ha
immediatamente pareggiato i
conti (2-2). Jakupovic di nuovo
in vantaggio (3-2), ripresa
dalla Gjorcheska con un turno
di servizio molto solido (3-3).
Poi 4-3 Jakupovic e 4-4 con
risalita della Gjorcheska dal 1540. Il game numero nove è stato
quello che ha definitivamente
portato il match dalla parte
slovena. Lo ha vinto infatti la
Jakupovic dopo molte occasioni
fallite dall’avversaria, che si era
portata in vantaggio 30-0. Il
sigillo al confronto, dopo 1 ora
e 25 minuti, è giunto nel game
numero 10, con break della
Jakupovic e molti errori della
più giovane antagonista, per il
7-5 6-4: “Un bel torneo – ha
detto al termine la vincitrice
soddisfatta – e una finale degna
nella quale mi sono presa la
rivincita della sconfitta patita
contro Lina la scorsa settimana.
Non è stato facile vincere perché
entrambe giochiamo un tennis
aggressivo ed amiamo comandare
il gioco. Ottima l’organizzazione
e grande la cornice di pubblico
per l’intera settimana di gare”.
“Mi complimento con Dalila
– ha sintetizzato la Gjorcheska
a caldo – e con il Nord Tennis
per aver permesso a noi giocatrici
di dare il meglio in questa
settimana. Non voglio parlare
La vincitrice al
microfono al termine
(foto Sergio Errigo)
La concentrazione di
Dalila Jakupovic
(foto Sergio Errigo)
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La numero
2 della rassegna
(foto Sergio Errigo)
Il Presidente del Nord
Tennis, Luca Politi
(Foto Sergio Errigo)
L’abbraccio tra le finaliste (foto Sergio Errigo)
La semifinalista Anastasia Grymalska (foto Sergio Errigo)
Lina Gjorcheska premiata dall’ass. Ferraris (foto Sergio Errigo)
di obiettivi stagionali, ma penso
solo a migliorare, torneo dopo
torneo”. In ottica di ulteriore
miglioramento, ecco le parole del
Presidente del Nord Tennis Sport
Club, Luca Politi: “Cerchiamo
sempre di dare il massimo alle
atlete che vengono a disputare il
nostro torneo e gli apprezzamenti
che ogni anno riceviamo
ci confortano. A settembre
cercheremo un colloquio con
l’Amministrazione Comunale
appena insediatasi guardando
al futuro. Il nostro obiettivo è
incrementare ancora i servizi alle
giocatrici e magari inserire già
dal 2017 l’ospitalità accanto al
montepremi, già incrementato da
due stagioni. Un grazie a tutto
il mio staff per l’impegno e la
professionalità messi in campo
nell’arco dell’intera settimana di
gare”. “Buono il livello tecnico
– ha sottolineato la direttrice del
torneo, Francesca Vaghetti, fin
dalle qualificazioni. Abbiamo
avuto l’onore di vedere tra le
protagoniste anche Alberta
Brianti, una delle tenniste italiane
più forti dell’ultimo decennio,
così giovani emergenti e giocatrici
solide come la Grymalska,
giunta fino al penultimo atto”.
“Un bello spot per lo sport e la
formazione, attraverso lo stesso,
di personalità forti e vincenti – ha
detto l’assessore allo sport della
Regione Piemonte, Giovanni
Maria Ferraris, presente alla
finale odierna – Siamo onorati
che tornei come questo trovino
sede nella nostra regione e diano
l’opportunità a tutti di crescere.
Ancor di più quando ci rendiamo
conto di quanto il pubblico li
segua e li ami”. L’appuntamento
è già fin d’ora al prossimo anno,
con la 10.a edizione del MaBo: “I nostri valori aziendali
– ha chiuso Stefano Busnelli,
responsabile relazioni esterne
Ma-Bo - hanno trovato perfetta
collocazione ormai da nove
stagioni nelle sinergie operative
del Nord Tennis. E’ per questo che
abbiamo rinnovato e potenziato il
nostro sforzo accanto al torneo e
siamo stati parte integrante della
sua crescita. Le soddisfazioni
ricevute sono state molte ed il
fatto di saperlo ora ai vertici della
categoria ci riempie di orgoglio”.
Un torneo che è andato in archivio
con l’immagine della grande
internazionalità (16 le nazioni
rappresentate in main draw)
con atlete provenienti tanto dalla
lontana Cina, vedi la numero
1 Shilin Xu (eliminata subito
dalla Sabino) come dalle vicine
Francia e Svizzera. La miglior
italiana è risultata Anastasia
Grymalska, sesta testa di serie al
via, seguita per l’intera settimana
e fino alla semifinale persa contro
la Jakupovic dai sostenitori
dell’US Tennis Beinasco, circolo
per il quale compete da diverse
stagioni in serie A1 e A2 a
squadre. La sorpresa in positivo
è stata la spagnola 19enne
Burrillo Escorihuela, arrivata
fino ai quarti dalle qualificazioni
e fermata in tale step dalla
paraguaiana Gonzalez in due
set. La giocatrice di casa, la
torinese Giulia Gatto Monticone,
è stata invece battuta negli ottavi
dall’esperta ed ex n° 55 del
mondo Alberta Brianti, in tre
frazioni. Brianti poi sconfitta nei
quarti dalla vincitrice Jakupovic
per 6-3 6-4.
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numero 6
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IL RE DI BIELLA, NEL THINDOWN CHALLENGER, E' GAIO
di Roberto Bertellino
E' stato Federico Gaio a siglare
la diciannovesima edizione
di un torneo internazionale
organizzato ai Faggi di Biella.
Nella finale del Thindown
Challenger, Memorial Luca
Rosazza
(Challenger
da
85.000 euro e ospitalità totale)
il 24enne faentino ha superato
brillantemente in finale la seconda
testa di serie, Thomaz Bellucci
(52 Atp) con il punteggio di 7-6
(5), 6-2.
Un balzo di 55 posizioni
L’estate d’oro del romagnolo è così
proseguita anche in Piemonte.
Dopo il doppio titolo (singolo
e doppio, proprio in coppia
con il talento biellese Stefano
Napolitano, che grazie alla
semifinale ha raggiunto quota
232) centrato a San Benedetto
del Tronto (50mila dollari
il montepremi), il 24enne ha
ottenuto la sua prima vittoria in
un Challenger così elevato (110
punti e un assegno di 12.500
euro). Un successo che lo ha
spinto lunedì 1 agosto fino alla
158esima posizione nel ranking.
«Sono molto contento – ha
spiegato Gaio a fine partita -.
Ci tengo a ringraziare tutti,
in particolar modo Cosimo
Napolitano, per aver riportato
così in alto questo evento. La
partita è stata dura, contro un
grande campione: per questo sono
ancora più felice».
La finale è stata ben interpretata
da Gaio, capace di rimontare il
break del quinto gioco e una volta
arrivato al tie-break (dove aveva
un saldo estremamente positivo,
avendo vinto i tre precedenti
giocati ai Faggi) non si è fatto
sfuggire l’occasione di portarsi
avanti di un set. Nel secondo la
palla corta è diventata un’arma
devastante con la quale rompere
lo scambio da fondo. Il 5-1 lo
ha rilassato e il finale è stato da
consumato protagonista.
Il finalista
«Ai Faggi mi sono trovato molto
bene: spero di tornarci ancora».
Thomaz Bellucci è un grande
campione, prima di essere un
ottimo tennista (è arrivato al
numero 21 Atp) e al termine
della finale, ha subito fatto i
complimenti al rivale. «Federico
ha giocato un’ottima partita
– ha concluso il ventottenne
mancino brasiliano -. Io sono
contento per come ho giocato
durante la settimana. Adesso
volerò in Brasile: mi aspettano
le Olimpiadi. Giocare in casa
sarà il coronamento di un sogno
che diventa realtà. Sarà uno dei
più importanti tornei della mia
carriera. In più sono il numero
uno brasiliano e la gente avrà
molte aspettative su di me. Non è
un cemento troppo veloce per cui
penso che potrò fare bene, anche
se la terra resta la mia superficie
preferita».
RISULTATO FINALE
F. Gaio (ITA) d. [2] T. Bellucci
(BRA) 76 (5) 62
La premiazione con Gaio e Bellucci in primo piano (foto Fabio Lesca)
Il brasiliano Thomaz Bellucci,
numero 2 del tabellone biellese
(foto Fabio Lesca)
Federico Gaio al diritto sul
Centrale dei Faggi di Biella
(foto Fabio Lesca)
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numero 6
PAOLO LORENZI E I RISULTATI DEL DURO LAVORO
di Roberto Bertellino
Paolo Lorenzi è arrivato al
Thindown Challenger dei Faggi
di Biella come giocatore da
battere, numero 1 del seeding,
fresco di best ranking, n° 41 Atp
e della conquista del primo titolo
di carriera nel circuito maggiore,
a Kitzbuhel. Lunedì 1 agosto
è diventato il nuovo numero 1
d'Italia, per la prima volta e a
34 anni e 7 mesi, età nella quale
molti suoi colleghi hanno già
appeso la racchetta al classico
chiodo. Cosa significa?: "Fa
piacere ma non mi darà maggior
pressione. Non era un obiettivo
d'inizio anno, come invece
la posizione nella classifica
mondiale. Preferisco continuare a
pensare in questa chiave. Se poi
qualcuno mi supererà su scala
nazionale, meglio per lui".
Paolo
Lorenzi
incarna
perfettamente le tendenze del
tennis moderno che vedono
sempre più giocatori esperti dare
il meglio del proprio tennis e
superarsi. Ciò vale sia per il
vertice assoluto (la longevità di
Federer è un esempio per tutti)
che per altri top 100 come vedi
il 36enne francese Stephane
Robert, attuale n° 58 Atp.
Paolo Lorenzi è un classe 1981,
Paolo Lorenzi, dopo
Biella il n° 1 italiano
(foto Fabio Lesca)
anno che ha dato i natali al già
citato King Roger, a Lleyton
Hewitt e Serena Williams.
Nel panorama azzurro, oltre al
senese spicca il livornese Filippo
Volandri, per uno strano gioco
del destino suo avversario di
primo turno battuto a Biella.
Torniamo al primo titolo Atp, colto
sabato scorso in terra austriaca.
Dopo tanti anni di circuito
si provano ancora emozioni?
"Tante e grandissime. Avevo
disputato solo un’altra finale
Atp in carriera, persa contro
Delbonis, e la firma su un torneo
del massimo circuito era perciò
uno degli obiettivi che mi ero
prefissato, ma non sempre quanto
speri riesci a raggiungerlo".
E quelle che si provano
in
Coppa
Davis?:
"
Un anno speciale, per il senese,
che ad agosto sarà impegnato
E' diventato il tennista più
anziano ad aver conquistato
per la prima volta un torneo
del circuito maggiore. Felice o
sarebbe potuto arrivare prima?
"Non mi cimento in questo tipo
di analisi. Ciò che conta è aver
vinto un torneo e migliorato il
ranking. La cosa importante è
arrivarci, non tanto quando.
Continuo a lavorare in quantità
e qualità, badando ai dettagli e
questa è la ricompensa".
Quali sono ora i suoi obiettivi?
"Per fortuna sono ancora tanti.
Innanzitutto posso migliorare
ogni giorno per salire in
classifica. Non penso all’età:
continuo a divertirmi in campo,
non mi costa viaggiare. Ho la
fortuna che la mia passione è
il mio lavoro. Lo considero un
privilegio e ne vado fiero".
Un domani si vede come coach?
"Ogni tanto do qualche consiglio
ai più giovani: non sono
preoccupato del futuro, ma ora
penso a giocare".
Quest'anno ha vinto il Challenger
di Canberra, sconfiggendo al
primo turno Stefano Napolitano,
uno dei giovani emergenti del
nostro tennis, presente in tabellone
a Biella. Come vede la crescita
del talento di casa e di altri
giovani emergenti del movimento
azzurro, come Matteo Donati,
altro giocatore in main draw
questa settimana.
« Napolitano mi ha fatto una
buonissima impressione. Spesso
mi alleno con lui. Credo che sia
un ottimo prospetto per il futuro.
Lo vedo molto migliorato. Con
Donati ho dato vita ad una finale
equilibratissima nel Challenger
di Caltanissetta a inizio estate.
Per vincere sono stato costretto
ad annullare sei match point
e contrastare con tutte le mie
forze la sua esuberanza e il suo
talento. Al termine, scherzando
ma non troppo, ho dichiarato
che forse sarebbe stata una delle
ultime occasioni in cui avevo
avuto la possibilità di batterlo.
Insomma i giovani ci sono e
credo occorra solo un po' di tempo
perchè riescano ad esprimersi in
modo costante. L'importante è
non mollare mai e lavorare ogni
giorno per migliorarsi, sotto ogni
aspetto».
Com’è arrivato al tennis Paolo
Lorenzi?
«Mio fratello giocava e ho
seguito le sue orme. Ho iniziato
con tennis e nuoto, ma preferivo
la racchetta. E’ venuto naturale
giocare».
Lei è un po’ l’esempio che il duro
lavoro paga. Ai giovani che si
avvicinano a questo sport cosa si
sente di consigliare?
«Ci sono tanti tipi di talento:
anche quello che porta a lavorare
ogni giorno ne rappresenta uno.
Una volta si pensava che se non
eri forte a 21 o 22 anni non
avevi futuro. Invece io spero di
poter dimostrare che non è così».
Il personaggio a sorpresa del torneo,
Stefano Napolitano, issatosi fino alla
semifinale (foto Fabio Lesca)
numero 6
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numero 6
CANOTTIERI CASALE, UNA STAGIONE AL VERTICE
di Roberto Bertellino
Ancora una stagione al vertice del
tennis nazionale per la Canottieri
Casale, circolo monferrino che
è riuscito a portare due squadre
alle sfide decisive di playoff
per salire nella massima serie.
La maschile si è arresa solo al
fotofinish al TC Palermo Due,
andando a centrare un prestigioso
pareggio sui difficili campi
siciliani. La femminile ha fatto
altrettanto in casa contro l’US
Tennis Beinasco. Il bilancio
è in ogni caso positivo: “Non
potrebbe non esserlo – sottolinea
il Presidente Giuliano Cecchini
– perché abbiamo confermato i
nostri valori di vertice. Con gli
uomini siamo andati oltre alle
attese, grazie alla compattezza
del gruppo e alle individualità.
Con le donne ci siamo inchinati
all’US Tennis Beinasco che ha
dimostrato di essere ancora più
forte di noi. Avremmo anche
potuto perdere ad Albinea per
evitare lo scontro diretto ma non
è nella nostra etica questo tipo di
atteggiamento. Pertanto abbiamo
dato il massimo nel rispetto della
legge, per noi sovrana, dello sport.
Ci riproveremo il prossimo anno,
con ancora più forza e fieri della
nostra politica che vede i giovani
locali crescere e difendere i colori
sociali con sempre maggior
vigoria. E’ il caso di Enola
Chiesa, che consideriamo a tutti
gli effetti un nostro elemento
anche se si allena prevalentemente
al TC Valenza, dei giovani che
si sono forgiati alla Canottieri
come Alessio Demichelis e
Lorenzo Reale, campioni italiani
under 14 nel 2015. Stiamo
pensando fortemente al domani
e anche in chiave cambio di
regolamento delle competizioni
a squadre siamo fiduciosi”.
Intanto è cambiato il look del
circolo, con colori che richiamano
quelli di Wimbledon: “Una
scelta importante – prosegue il
Presidente – che risponde ad un
progetto altrettanto imponente
che ci ha visti impegnati negli
ultimi mesi. Il circolo necessitava
di questo restiling ed il risultato
conseguito è di assoluto livello.
Il prossimo passo sarà quello
di trovare finalmente sbocco
nell’area comunale adiacente per
raddoppiare l’impianto e poter
dar vita ad ulteriori campi da
tennis. Operazione importante
sempre in ottica futura e pensando
ai nostri appassionati soci”.
Il nuovo look della Canottieri Casale (foto Sara Marello)
Enola Chiesa
semifinalista
all’Avvenire
”Una settimana splendida –
ha affermato l’alessandrina
convocata per il match playoff
di A2 femminile – nella
quale ho dato il meglio di me
stessa. L’Avvenire ha sempre
rappresentato il torneo giovanile
dei miei sogni ed essere riuscita a
giocarlo così bene mi dà maggior
forza per la seconda parte di
stagione. Voglio misurarmi in
qualche 10.000 $ ITF. Non
puntavo a tanto in quel di
Milano ma speravo di produrmi
in una bella prestazione. Peccato
per la semifinale. Nel tie-break
decisivo ero avanti 2-0, poi la
mia avversaria è stata brava ad
alzare il ritmo, ha avuto anche
un po’ di fortuna ma ha meritato
di vincere”.
Poi
protagonista
in
doppio a livello under 18
di Andrea Mombello
La portacolori della Canottieri
Casale, Enola Chiesa ha vinto,
nella giornata di sabato 9 luglio,
il titolo di doppio del torneo
internazionale U.18 de L’Aja.
La valenzana, in coppia con la
palermitana Giulia La Rocca
(formando il tandem numero 2
del seeding), ha sconfitto nell’atto
conclusivo la coppia russoolandese, composta da Cameron
e Baravi con lo score di 6-3,
4-6, 10/6, ‘bissando’ così il
successo delle scorse settimane
in Germania. La coppia
piemontese-siciliana aveva avuto
la meglio sulle danesi Hillingo
e Viller-Moller per 6-1, 6-2,
mentre nei quarti successo sulle
statunitensi Redelijk-Vissler con
lo score di 6-4, 6-2. Negli ottavi
di finale, esordio con vittoria
sulle ‘orange’ BrinkmannTimmermand per 7-5, 6-4.
In singolare, la valenzana è
stata fermata negli ottavi per
mano della ceca Zdrubecka.
Con il successo dello scorso
week-end, Enola ha toccato la
370^ piazza della classifica
Itf Junior, al momento suo best
ranking a livello U.18. Nella
classifica U.16 ‘Tennis Europe’,
la tennista della ‘Cano’ è n.
124.
numero 6
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Il gruppo delle casalesi in A2 femminile a
squadre (foto Sara Marello)
La “Cano” al maschile (foto Sara Marello)
La rumena Mitu, n° 1 del gruppo (foto Sara Marello)
L’esperta Irina Smirnova (foto Sara Marello)
Il giovane Lorenzo Reale in azione (foto Sara Marello)
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Azienda
La Benefitcard Sport nasce
nel 2010 da uno studio fatto
a livello familiare dal suo
inventore, Giuseppe Lucania:
“Basta guardare nel portafoglio
di un italiano medio – spiega –
per scoprire, a volte con stupore,
quante carte possiede. Da quelle
di credito a quelle altrettanto
classiche del supermercato, di
catene di esercizi commerciali
assortiti. Si fa in fretta ad
arrivare ad una media di
15 e spesso molte di queste
rimangono inutilizzate. Oppure
appartengono alle cosiddette
“raccolte punti” che alla fine
del percorso ti penalizzano
con regali che risultano
costosissimi o addirittura
costringono
all’integrazione
con altro denaro contante per
tramutarle in realtà. Meglio, ho
numero 6
BENEFITCARD SPORT,
VANTAGGI SUBITO E REALI
pensato, avere uno sconto reale e
tangibile, tradotto in subitaneo
risparmio per il possessore”.
Ed ecco la Benefitcard Sport
che tra le sue note essenziali
ha quelle distintive della
completa gratuità per il suo
possessore e della non scadenza.
Può essere inoltre utilizzata
dall’intero nucleo familiare.
Analogamente la Benefitcard
Sport rappresenta un plus
per il negoziante che può
applicare sconti o fare
promozioni legate a momenti
per lui particolari della stagione.
Come si può aderire alla
Benefitcard
Sport?:
“Il
commerciante deve pagare una
quota d’ingresso che varia, a
seconda del pacchetto scelto,
dai 100 ai 500 euro l’anno. In
cambio ha la visibilità costante
sul sito della Benefitcard Sport
www.benefitcardsport.com
,
una vetrofania che permette al
pubblico di riconoscere il suo
essere parte dell’iniziativa e 100
card gratuite da destinare a chi
ritiene opportuno omaggiare.
Esiste anche la possibilità di
brandizzare la Benefitcard
Sport. Lo sconto applicabile
va in genere dal 10 al 50% e
al fruitore del servizio basta
presentare la carta per
ottenerlo dai diversi esercenti.
Attualmente sono oltre 250 le
realtà convenzionate e di diversa
tipologia, dagli alberghi ai
ristoranti, dai professionisti alle
società sportive, dal meccanico
al fisioterapista. Per chi volesse
entrarne in possesso, e parlo del
pubblico comune, può richiedere
la Benefitcard Sport o ai
commercianti
convenzionati
(divisi nel sito per categorie
merceologiche e regioni) o
attraverso il sito e l’email:
[email protected] “.
Diverse le azioni compiute
in questi anni e in esterna per
farla conoscere: “Abbiamo
sponsorizzato
tornei
di
tennis, golf, manifestazioni
automobilistiche ed eventi
sportivi in genere. In tale ottica
siamo alla ricerca di società
sportive ed eventi della stessa
estrazione da sponsorizzare con
il brand Benefitcard Sport. Per
contatti gli indirizzi sono sempre
quelli del sito e del sottoscritto”.
Un progetto in espansione che ad
oggi vede già distribuite in tutta
Italia oltre 20.000 Benefitcard
Sport.
BenefitCard
Sport
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Tennis web magazine
numero 6
11
NELL’OPEN DEL COUNTRY CLUB CUNEO SI RIPETE NASO
di Roberto Bertellino
Si è chiusa nel tardo pomeriggio
di domenica 24 luglio, dopo 15
giorni di coinvolgenti sfide e sui
prestigiosi campi del Country
Club Cuneo, la 5.a edizione del
"Memorial Gianni Meinardi",
torneo Open maschile con
montepremi complessivo di
5000 euro (2000 al vincitore).
A confermarsi campione, al
termine della stessa finale della
scorsa stagione, è stato il 29enne
trapanese Gianluca Naso, che si
è imposto per 6-1 6-4 facendo
valere la sua maggior caratura
tecnica, al pari della pesantezza
dei colpi. Stesse armi con le
quali aveva fermato nell'ordine
il giovane Maurizio Speziali in
avvio (6-2 6-0) ed il 2.2 Valentin
Florez Angelini in semifinale
(6-0 6-2). Petrone invece si era
sbarazzato di Cristhopher Caldo
all'esordio (7-5 6-1), quindi di
Mattia Scotti (7-6 6-3) e di
Pablo Galdon, seconda testa di
serie, in semifinale, per 6-2 rit.
Ottima la cornice di pubblico
che ha assistito alle battute
conclusive della rassegna.
Due i prologhi di giornata, con
le finali di chiusura della sezione
di 3.a e 4.a categoria. Nel 3.a
successo di Felipe Chiaramello,
del Park Cuneo, che ha superato
con un perentorio 6-1 6-2
Andrea Bonelli della Cuneese
Tennis. Avvincente e combattuta
la finale del 4.a categoria che
ha visto il successo del tennista
di casa Mario Toselli, giocatore
che basa sulla varietà dei colpi
e sui back affilatissimi il proprio
tennis, e Stefano Del Grande,
altro portacolori della Cuneese
Tennis. A vincere in rimonta
e d'esperienza è stato Toselli,
che dopo aver ceduto al nono
gioco il set d'apertura si è rifatto
nei successivi due, conquistati
con i parziali di 6-3 6-2.
Soddisfazione nel complesso da
parte degli organizzatori e del
Presidente del sodalizio targato
Country Club Cuneo, Fabrizio
Drago. Ben 93 i giocatori
partenti nell'Open con un livello
tecnico decisamente elevato. Non
sono mancati gli emergenti, vedi
il torinese classe 2000 Edoardo
Zanada ed il cuneese del 2001
Andrea Gola, entrambi autori
di buone prove e soprattutto
dell'ingresso
nel
tabellone
principale della manifestazione.
La
tradizione
continua
Ricordiamo che il Memorial
Gianni Meinardi ha preso il
posto delle grandi organizzazioni
del circolo cuneese che dal 1996
al 2009 ha messo in campo
alcune delle migliori giocatrici del
tennis mondiale in quello che da
10.000 $ si era poi trasformato
negli anni in uno dei 100.000 $
più ambiti del circuito mondiale,
vinto tra le altre da Tathiana
Garbin e Flavia Pennetta.
Prosegue pertanto la tradizione
vincente del circolo che per
ubicazione, storia e strutture
può definirsi un vero e proprio
fiore all’occhiello del movimento
piemontese e nazionale. Nelle
ultime stagioni ha ripreso quota
anche la Scuola Tennis, così come
il complesso delle formazioni
militanti nelle diverse categorie.
In stagione, a livello femminile,
si è registrata la promozione
dalla serie B alla serie A2
della compagine capitanata dal
nuovo direttore tecnico del centro,
Alberto Bovone, e guidata in
campo da Nicole Clerico, per
anni giocatrice itinerante nel
circuito ed ora rientrata nel club
d’origine anche nella veste di
maestra. Anche questo è un segno
di continuità.
Edoardo Zanada al diritto
Gianluca Naso in azione
(foto Christian Minozzi)
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PER UNA GRANDE RIPRESA
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numero 6
numero 6
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INDOOR CLUB, UN GIOIELLO DAL 1991
Poco prima di iniziare
(provenendo dalla direzione Corso
Grosseto) la “Curva delle Cento
Lire”, come amano definirla i
torinesi, occorre rimanere sulla
destra, percorrere circa 100 metri
e sulla sinistra ecco incrociare
l’ingresso, austero, dell’Indoor
Club, un’autentica perla di
settore costruita, dal nulla nel
1991 quando nel sito c’era una
vera e propria selva, dal Maestro
Nazionale Mario Amerio, oggi
90enne “gestore” dei tanti segreti
del tempo che un tennis che non
c’è più ha regalato al movimento
regionale e nazionale. In un’area
apposita dell’accogliente club
house del circolo un’ammiccante
parete ospita attrezzatura
d’epoca, di ogni gioco con palla
e racchetta o derivati, dal tennis
al tamburello, dalla pelota basca
alla pallapugno, dal baseball
a discipline nobili dell’antico
Piemonte sportivo. Dal 1993 a
raccoglierne l’eredità operativa è
stato il figlio Fabrizio, anch’egli
Maestro
Nazionale
FIT
dal 1987, ex B1, per circa
otto stagioni (1986-1994)
responsabile dei contratti della
Miller a livello nazionale e
internazionale: “Un bel periodo
– ricorda oggi – ricco di aneddoti.
Su tutti i contratti che siglammo
per le corde con Masur e Ferreira,
con Chang per il grip e con Paolo
Canè e Sandra Cecchini per le
racchette. Canè vinse a Cagliari
in Coppa Davis con la Konika
Reverse e poi disse in conferenza
stampa, per la nostra gioia, che
era stata la magia della racchetta
a consentirgli l’impresa. Per
un anno vendemmo quasi
esclusivamente quel modello”.
Dai ricordi all’oggi il passo è
breve. L’Indoor Club presenta
5 campi in terra rossa, di cui
tre coperti durante il periodo
invernale, una piccola piastra
polivalente e una bella piscina
estiva. Il Centro è curato nel
dettaglio e alterna ampi spazi
verdi che appagano lo sguardo
alle strutture sportive. Dalla
terrazza si seguono all’ombra le
“fatiche” di campo dei soci e dei
molti giocatori che compongono
la Scuola Tennis, oltre 100 e
di varia categoria. Le attuali
speranze sono riposte nella
terza generazione degli Amerio,
Rebecca, 4.1 al primo anno
under 12, campionessa regionale
under 11 in carica; in Sarah
Capello, 3.1 di categoria under
16 che in stagione ha vinto il
macroarea di Milano ed è stata
finalista in quello di Loano. Le
due giovani, nel 2015, erano
arrivate a disputare il Master
finale di Macroarea a Mantova,
nelle rispettive categorie. Nel
settore maschile occhi puntati
invece sul 3.1 e 1° anno under
18 Lorenzo Jamoul, sul 3.3
under 16 Matteo Dispensa e sul
2.8 Fabio Giammarino, 23enne
già Laureato con la triennale
in Economia e Commercio e
componente dello staff tecnico del
circolo. Quali gli altri?: “Oltre
al sottoscritto direttore tecnico –
risponde Fabrizio Amerio – gli
Istruttori FIT Marco e Silvia
Demo, Eleonora Murgia ed il
Preparatore atletico Simone Rei.
Tutti al servizio dei nostri allievi
che negli anni hanno sempre
saputo darci soddisfazioni.
Non mancano anche in questa
stagione le squadre agonistiche
che difendono i colori del
circolo, vedi in serie D1
Maschile e Femminile, in serie
D2 Maschile e Femminile,
nell’under 16 Maschile e
Femminile e nell’under 14
Maschile”. Campi importanti
quelli dell’Indoor che hanno
visto nella loro storia misurarsi
anche futuri campioni come Ivan
Ljubicic, all’epoca portacolori
delle Pleiadi di Moncalieri in
un testa a testa contro i locali a
livello di serie B. Molti anche i
Trofei in bacheca tra cui spicca
uno dei più recenti, datato 2009
quando l’Indoor vinse il titolo
di miglior circolo piemontese al
femminile assegnato dalla FIT
regionale: “Ne andiamo fieri
– ricorda Fabrizio Amerio –
anche perché nella circostanza
battemmo
la
blasonata
Stampa Sporting di Torino”.
Nel corso della sua attività
ormai 25ennale l’Indoor Club
La piscina dell’Indoor Club
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ha lavorato anche con centri per
disabili e portatori di handicap
come Villa Lauro (To) ed il
Picchio, promuovendo altresì
corsi di tennis e organizzando
manifestazioni con il Comune
di Torino e la circoscrizione
vedi “Tennis per Tutti”,
“Porte aperte allo sport”,
“Sport insieme”. Qui si allena
Annamaria Licalsi, atleta
paralimpica a Pechino 2008.
Torniamo ai titoli in bacheca.
E’ del 2007 quello regionale
nell’Over 45 maschile; del
2009 quello regionale nell’Over
45 maschile limitato 4.3 con
tanto di accesso alla final four
nazionale di Verona; sempre
nel 2009 e nel 2010 erano
arrivati il titolo nei regionali di
D1 femminile e quello italiano
A.I.V.A.T. Over 45; nel 2011
il primo posto regionale in D3
maschile. E sono solo alcuni.
Tra i fiori all’occhiello
dell’attività e attualmente in
pieno svolgimento all’interno di
un ambiente che ha mantenuto
le originarie caratteristiche
della familiarità, si distinguono
gli stage del Progetto “Estate
Ragazzi” che coinvolge da
giugno a settembre centinaia
di giovani provenienti da
Torino e comuni limitrofi.
La Scuola Tennis si distingue
invece per professionalità, qualità
e passione senza dimenticare
l’aspetto ludico legato al
tennis, evitando di esasperare
la
componente
agonistica
cercando piuttosto una crescita,
personale e tennistica, graduale
e attentamente monitorata
finalizzata a far passare gli
allievi dalla classica SAT alle
competizioni e centrando gli step
di classifica regionale e nazionale
in assoluta armonia: “Crediamo
infatti fondamentale – spiega
Fabrizio Amerio – trasmettere
prima di ogni altra cosa l’amore
per lo sport e la passione che
crea nella competizione il gioco
e il divertimento. Componenti
basilari anche per cogliere il
risultato poiché rappresentano
per lo sportivo una motivazione
di costanza e impegno”.
Un Amerio che da giocatore
aveva saputo distinguersi in tutte
le categorie giovanili per poi
salire tra i B1. Tra i suoi “best”
un successo su Enzo Vattuone e
nel 1984 su Simone Colombo,
all’epoca giocatore di Coppa
Davis. Ancora su Alberto Paris
(n° 12 d’Italia) e nella sua
Torino contro Diego Nargiso,
ex top 60 Atp. Tra le esperienze
internazionali quelle in un
L’ingresso della struttura
numero 6
25.000 $ a Barcellona e in
diversi ATP Satelliti come quelli
del Country Cuneo, del circuito
jugoslavo, francese e spagnolo.
Nel 1987 sospese la sua attività
agonistica per frequentare la
prestigiosa Scuola Nazionale
Maestri di Roma, periodo
nel quale fu inviato al Centro
Tecnico di Riano ad allenare gli
allora nazionali di Davis. Anche
in serie B a squadre e in serie C
ha poi ottenuto ottimi risultati,
così a livello Veterani. Insomma
una conferma di valori in tutti
i settori che è oggi garanzia per
tutti coloro che si avvicinano
all’Indoor Club con l’intenzione
di trovare un luogo tranquillo
e selezionato nel quale godersi
il proprio tennis o impararlo
nel migliore dei modi da zero.
Lo staff tecnico dell’Indoor Club
Mario Amerio, Sarah Capello, Rebecca
Amerio e Fabrizio Amerio
numero 6
Tennis web magazine
Azienda
di Roberto Bertellino
Ciò che colpisce quando si
entra in una struttura ricettiva
è l’accoglienza. Al “Rivoli
Hotel” emerge subito chiara,
ancora prima di qualsiasi altra
caratteristica, l’atmosfera che
la direzione ed il personale
vogliono far respirare al cliente,
nuovo o affezionato che sia.
Quella familiare e casereccia
che conquista, avvolge, rende
il soggiorno ammantato di
sicurezza. Tutto ciò deriva da
un management dell’azienda
di carattere familiare, da
tantissimo tempo impegnato nel
settore ed in più realtà ricettive
piemontesi: “Io e mio fratello
Danilo – conferma la direttrice
del Rivoli Hotel Ramona Fiore
– siamo la seconda generazione,
in quanto figli di Angelo Fiore,
che ha fatto di questo lavoropassione la propria quotidianità
da ormai tanti anni”.
Il “Rivoli Hotel”, ubicato in
Corso Primo Levi n° 150 a
Rivoli, a poche centinaia di
metri dall’Ospedale di Rivoli e
facilmente raggiungibile dalla
Tangenziale Torinese (Uscita
Rivoli/C.so IV Novembre
proseguendo dopo la rotonda
ed aver imboccato Corso Primo
Levi), abbina la peculiarità
prima descritta e provata in
prima persona da chi scrive,
alla completezza dell’offerta.
Imponente per numeri e qualità.
Ben 283 le camere a disposizione
della clientela, sette le sale
meeting, ed ancora appartamenti
in residence attiguo per soggiorni
di maggior durata rispetto a quelli
classici. La clientela del Rivoli
Hotel appartiene principalmente
15
IL RIVOLI HOTEL,
UNA SECONDA CASA
a due categorie: “Quella business
– prosegue Ramona Fiore –
e, nel fine settimana, quella
turistica. Di quattro giorni
il tempo medio di soggiorno
della prima, di due quello della
seconda. Ospiti principalmente
italiani ma che arrivano anche
da Francia e Germania”.
Chiara la filosofia operativa
di chi accoglie: “Far sentire i
nostri clienti come se fossero a
casa propria, anche perché spesso
sono molto lontani dalla loro e
non è facile. Vogliamo definirci
in tal senso un approdo sicuro.
Lo siamo anche in ragione della
disponibilità che diamo per tutto
l’anno, senza l’obbligatorietà
della prenotazione”. Un discorso
analogo viene condotto dalla
famiglia Fiore anche presso
il Record Hotel di Settimo
Torinese, altra struttura gestita
dal gruppo e nata nel 2005,
dieci anni dopo il Rivoli Hotel.
Tra le note caratterizzanti il
“Rivoli Hotel” la soluzione Bed
& Breakfast: “Ogni mattina
allestiamo un ricco buffet nella
sala colazioni con una proposta
sana, ampia e genuina, che spazia
dal dolce al salato. E’ nostra cura
far sì che i nostri ospiti inizino
la giornata nel modo migliore”.
Diverse la convenzioni con
aziende ed importanti realtà
produttive del territorio. Ricca e
variegata anche la proposta per
lo sportivo: “A chi ama praticare
il gof – sottolinea Ramona Fiore
– proponiamo la possibilità di
misurarsi con put e green presso
“Le Fronde” di Avigliana; così
chi ama il tennis potrà farlo
presso il prestigioso Monviso
Sporting Club di Grugliasco. A
tal proposito ricordo che di recente
abbiamo ospitato alcuni dei
giocatori che hanno partecipato
all’ATP Challenger Torino,
in particolare il vincitore e il
finalista Gastao Elias ed Enrique
Lopez Perez. Al turista che vuole
visitare Rivoli e le bellezze di
Torino diamo indicazioni a
360°. Da quelle semplici al
desk della reception, possiamo
arrivare all’affiancamento per
un tour con tanto di guida”.
Lo sportivo trova inoltre
appagamento nella palestra
interna,
rinnovata
con
attrezzature Tecnogym (aperta
24 ore su 24 e a disposizione
gratuita degli ospiti), e nella
piscina esterna ed estiva
riscaldata, aperta dalle 14 alle
20, con ombrelloni e sedie sdraio
a disposizione dei clienti senza
costi aggiuntivi. Ed ancora nei
percorsi di jogging adiacenti la
struttura. La parola servizio
trova esternazione anche nel wifi gratuito con connessione veloce,
nell’aria condizionata presente in
stanza, nel frigobar. Gli amanti
della buona tavola potranno
essere indirizzati dal “Rivoli
Hotel” verso i migliori ristoranti
dell’area rivolese e non solo. Uno
su tutti, il Combal.0 dello Chef
Scabin, per assaggiare le delizie
del quale, spiegano dalla struttura
alberghiera “molti arrivano
appositamente il venerdì sera”.
Tante,
in
chiusura,
le
manifestazioni congressuali e
sportive che hanno visto in prima
linea il Rivoli Hotel. Tra queste
anche il tennis in carrozzina, i
tornei di basket, i Giochi Mondiali
dell’Aria di Torino 2009.
Per
informazioni.
[email protected]
Tel.
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numero 6
NEL MASTER CHAMPIONS BOWL IN LUCE I GIOVANI PIEMONTESI
di Roberto Bertellino
Al Tennis Park Cuneo autentica
full immersion di tennis giovanile
per il Master italiano finale del
circuito mondiale denominato
Champions Bowl e svolto il
16 luglio scorso. Appuntamento
che ha coinvolto nella veste
di spettatore interessato anche
l'assessore allo sport del Comune
di Cuneo, Valter Fantino: “Una
bella manifestazione ancora più
importante perché coinvolge i
giovani e le loro famiglie. Come
Amministrazione
Comunale
prediligiamo questo tipo di
espressioni ludico-agonistiche ai
grandi eventi che si consumano
in poco tempo. Anche sotto il
profilo della ricaduta turistica
hanno un maggior significato in
ragione della purtroppo endemica
lateralità del nostro sito. Una
volta scoperto lo si ama ma non
è semplice così facile portare
la gente nella nostra città”.
Occasione per ribadire come
anche il movimento provinciale
punti molto sull'attività giovanile
nei suoi centri di formazione,
Il gruppo finale prima delle premiazioni
ovvero circoli e scuole tennis,
come sottolineato dal Delegato
provinciale FIT, Mauro Favari.
Costante la crescita del circuito,
come ha invece precisato il
Responsabile Italia Champions
Bowl, Mauro Biodo: “L’impresa
era iniziata quasi per scherzo,
poi ha preso forma e ora
coinvolge 25 Nazioni mondiali,
salite rispetto alle 15 dello
scorso anno. In Italia le tappe
sono state piemontesi e hanno
visto al via oltre 1000 giocatori
e giocatrici compresi tra i 9 e i
16 anni. La formula dell’anno
di gioco piace ed evita disparità
fisiche che a queste età sono
spesso la norma. Anche il livello
tecnico delle competizioni, come
ha confermato questo Master, si
è elevato. Le prossime attenzioni
passano al Master mondiale, che
sarà in ottobre e in sede ancora
da definire. Un ringraziamento
agli sponsor del Master italiano
e del circuito che ci hanno
supportati
nell’iniziativa”.
L'apertura di programma del 16
luglio ha visto misurarsi Lorenzo
Comino,
portacolori
dello
Sporting Mondovì dotato di un
tennis attento e preciso a dispetto
della giovane età (categoria
under 10) e Gabriele Consoli,
giocatore locale che veste la
casacca del Country Club Cuneo
ed ha alternato buone giocate ad
errori, spesso dovuti a cali di
concentrazione. A vincere è stato il
primo sul punteggio di 6-1 6-2.
Sul terreno di gioco adiacente
spazio alla sfida tra Alessia
Curci, classifica di 4.3 e tesserata
per l'APD De Coubertin di
Torino, ispirata fin dalle prime
battute della contesa, e Ludovica
Conti, 4.2 del Country Club
Cuneo che è partita un po' in
sordina riprendendo poi corso
del match il filo del discorso
tecnico. E' stata però la prima
ad imporsi per 6-1 2-6 6-2
quando erano trascorse da
poco le due ore di gioco, grazie
alla maggior tenacia messa in
campo nelle battute decisive.
Nel complesso delle finaliste
la più alta in classifica, quella
di 3.1, era Matilde Mulatero,
giocatrice del C2 Valdellatorre,
arrivata al testa a testa per il
titolo in totale scioltezza. Giulia
Gaido, racchetta del CT Pinerolo,
la sua antagonista della sfida di
categoria under 16, classificata
4.5 al momento dell'iscrizione
al Master. Troppa la differenza
tecnica tra le due, fotografata
dal punteggio finale in favore
della Mulatero, di 6-0 6-0.
Molto intensa ed equilibrata
la finale di categoria under 10
femminile tra Isabella Maria
Serban, rumena tesserata per
lo Sporting Club CH 4 Italgas
di Torino, dotata di colpi piatti
già di ottima fattura, e la sua
rivale classica, Melinda Iordan,
rumena-moldava
portacolori
dello
Sporting
Borgaro,
anch'ella impegnata nel provare
a chiudere i quindici con colpi
vincenti. E' stata al termine la
prima a conquistare il titolo,
con un doppio 6-3 e grazie ad
una bella reazione avuta nel
secondo set, quando sul 2-3 ha
cambiato marcia per riprendere
in mano le redini del confronto.
numero 6
Tennis web magazine
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Gli under 12 premiati dall’ass. Fantino
e dal Delegato Fit regionale
Al centro l’organizzatore Mauro Biodo
Lotta agonistica tra mancine
quella per assegnare il Master
di categoria under 12 in rosa
con protagoniste la varesina
Samira De Stefano, classifica
di 4.2 e buona tecnica nei colpi
d'inizio gioco, e Agnese Zapelli,
stessa classifica della rivale di
giornata, 4.2, e tessera del TC
Piazzano Novara. Successo
in bello stile per la giocatrice
lombarda che ha chiuso le
ostilità di campo sul punteggio
di 6-1 6-3 dimostrando anche
una buona predisposizione
tattica nei momenti cruciali.
Uno dei match più belli di
giornata è stato regalato da
Alessandro Laniece (Lanis), 4.2
valligiano tesserato per il TC
Aosta e Riccardo Arbore, stessa
classifica del primo e portacolori
dell'Ivrea Tennis Academy, sfida
Gli under 16 alla fine dello sforzo
tra talenti nella categoria under
13. I due protagonisti non si
sono risparmiati cercando di
superarsi dal primo all'ultimo
quindici, con vittoria nel primo
set per l'aostano arrivata al
termine di un tie-break come
da copione equilibrato. Arbore
non ha desistito nella seconda
frazione provando a ribattere
colpo su colpo e contrastando
con accelerazioni d'incontro i
fendenti mancini e carichi di
top spin dell'avversario. Alla
fine è stato però Lanis a venire
a capo della sfida e conquistare
anche la seconda frazione sul
punteggio di 7-5. Ricordiamo
che il titolo under 12 maschile
è invece andato al torinese
del Nord Tennis Sport Club,
Francesco Scarpa, 4.1, sull'altro
aostano Noah Quendoz (TC
Aosta il circolo di riferimento)
sullo score di 6-3 6-2.
I più piccoli (under 9) hanno
giocato sul campo ridotto nelle
dimensioni le rispettive finali.
Quella maschile ha visto il
successo di Edoardo Bondonio
(Sisport Torino) su Gabriele
Riolo (TC Pozzo Strada) per
6-3 7-5 e con recupero dal 4-5
nel secondo set. Quello femminile
di Viola Becchio (Circolo della
Stampa Sporting di Torino) su
Angelica Bodino, figlia d'arte
e portacolori del Country Club
Cuneo, sullo score di 6-2 6-1
(immagini della premiazione).
Il racconto prosegue con il testa
a testa di categoria under 16
maschile tra il 3.2 Alessandro
Maturo, giocatore della Cuneese
Tennis in costante ascesa e buon
interprete di un gioco aggressivo,
ed il 3.4 del TC Selva Alta
di Vigevano Federico Monea,
anch'egli tennista fisico e alla
ricerca del punto dalle diverse
zone del terreno di gioco. Match
intenso e deciso da poche palle
sia nel primo che nel secondo
set, con prevalenza in entrambi
i casi del piemontese, abile nel
chiudere 6-4 6-4. Gli altri
titoli del Master sono andati
a Mariagaia Meneguzzo (Le
Pleiadi) e Giorgio Tebaldini
(Verde Lauro Fiorito) nell'under
11, a Rebecca Senatore (TC
Sirio Settimo) nell'under 13;
a Mirko Giacometti (Sporting
Borgaro) nell'under 14; ad
Austeja Chorzauskaite (Fai
Sport San Carlo) e Nicolò
Bussetti (Le Pleiadi) nell'under
15.
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numero 6
STUDIO
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di Duò Claudio
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numero 6
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NEI REGIONALI CONFERME E SORPRESE AL MONVISO SPORTING CLUB
di Roberto Bertellino
Si sono conclusi sui campi
del Monviso Sporting Club
di Grugliasco i Campionati
Regionali di 2.a, 3.a e 4.a
categoria, con belle immagini
di sport e tecnica. Non sono
mancate sorprese e conferme.
Nel campo delle prime entra
il successo nell'atto decisivo di
seconda categoria femminile di
Hariet Hamilton, classe 2000
e portacolori del Circolo della
Stampa Sporting, contro la
compagna di circolo Federica
Joe Gardella, classe 1997 e
prima testa di serie, dall'alto
della sua classifica di 2.4.
La Hamilton ha perso al tiebreak il primo set ma si è rifatta
nei successivi due, conquistati
sullo score di 7-5 6-2. Una
Gardella, ad onor del vero, un po'
limitata da alcuni problemi fisici.
Nel 2.a categoria maschile è
andato a segno il 20enne del
Green Park di Rivoli Davide
Aschieri, che ha fermato in finale
la sorpresa della rassegna, il 2.7
Federico Bogetti che proveniva dal
tabellone di sezione preliminare.
Aschieri ha superato il rivale in
due set (6-4 6-1) confermando
quanto fatto in precedenza contro
i rispettivi avversari, ovvero
vittorie senza particolari affanni.
Più ostico il percorso di Bogetti,
classe 1998 e portacolori del
Mondovì Sporting Club, arrivato
in finale a suon di affermazioni
in tre set, compresa quella sulla
prima testa di serie, il 2.4 Andrea
Alviano nei quarti di finale.
Finali giovani anche quelle di
3.a categoria. Tra le donne
successo di Martina Becchio
(Stampa Sporting) con doppio
6-2 inflitto a Giorgia Lo
Bianco, 3.2 del 1999 (come la
vincitrice) tesserata per l'ASD
Chivasso Sporting Club. Una
Becchio costantemente precisa
nelle trame di gioco che in
semifinale si era sbarazzata
della Giachello confermando la
classifica d'iscrizione di 3.1.
In campo maschile a segno il
figlio d'arte Francesco Cilento
(Stampa Sporting), classe
1998, prima testa di serie, che
ha fermato con il punteggio
di 6-0 6-3 Tommaso Bagon,
classe 1998, secondo giocatore
deo seeding e tesserato per il
TC Cassine di Alessandria.
Chiudiamo con i draw di 4.a
categoria. In quello maschile,
il più nutrito per partecipanti,
titolo regionale a Riccardo
Rusca (Green Park Rivoli),
4.1 del 1996, che si è imposto
7-6 6-1 sul più esperto Diego
Ronaldi, giocatore di casa
(Monviso Sporting Club),
arrivato alla sfida finale dopo
9 vittorie consecutive, figlie
della sua attuale classifica di
4NC. Perso il primo set, nel
secondo Ronaldi, classe 1979,
ha subito l'ulteriore cambio di
passo del più giovane avversario.
In quello femminile sorriso
e titolo finali per Camilla
Turini (Sisport Fiat), 16enne
classificata 4.1 che ha imposto
un doppio 6-1 alla 24enne
Caroline Axerio, quinta testa
di serie e stessa classifica
della vincitrice, portacolori
del Royal Club Torino.
In totale circa 250 gli iscritti,
con svolgimento perfetto del
torneo, in quanto a tempistica
e comportamento di campo dei
protagonisti, come sottolineato
al termine dai Giudici Arbitri.
Hariet Hamilton, la migliore tra le 2.a categoria
Martina Becchio, la vincitrice del 3.a categoria femminile
Aschieri e Bogetti, i finalisti del 2.a categoria maschile
19
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