Lavocelibera N° 20
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Lavocelibera N° 20
Lavocelibera N ° 2 0 N [email protected] - [email protected] Sede Legale Via Quattro novembre, 98 00187 Roma Segreteria Tel. 06/69770301/2/3 Fax 06/6783559 [email protected] Amministrazione Tel. 06/69770329 [email protected] Organizzazione Tel. 06/69770326 [email protected] Comunicazione e stampa Tel. 06/69770323 [email protected] [email protected] [email protected] Tesseramento Tel. 06/69770328 [email protected] Educazione alla legalità Tel. 06/69770325 [email protected] Ufficio beni confiscati Tel. 06/69770330 06/69770321 [email protected] [email protected] Settore internazionale Tel. 06/69770322 [email protected] Progetti Tel. 06/69770327 [email protected] Sport Tel. 06/69770326 [email protected] Familiari vittime innocenti Tel. 06/69770323 [email protected] E W S L E 2 7 T T E G I U G N O R A P D E P R O F O N D I M E N T O L L ’ A S S O C I A Z I O N E A S S I N U M O E C I R I A Z I C O O N 2 0 0 8 D I N T I , N R O O M L E L I B E R A . E M A F I E Un’estate di impegno e di legalità L’estate è ormai alle porte. Tante sono le iniziative che ci vedono coinvolti nell’ educazione della legalità e nel contrasto alle mafie. Dai campi di volontariato sui terreni confiscati alle mafie (ormai quasi completi) alla grande Festa di Libera a Savignano sul Panaro (MO), dal festival dell’impegno civile “Le terre di don Peppe Diana” alla festa di Libera a Galliera. Incontri, dibattiti, seminari e tantissimi momenti di formazione e di conoscenza. ramificazioni della ’ndrangheta, dalla libertà di informazione alle ecomafie sono tanti gli argomenti da approfondire, indagare e conoscere. Perché il contrasto alle mafie deve necessariamente passare attraverso una conoscenza approfondita e sempre aggiornata dei diversi fenomeni della criminalità organizzata. Il silenzio è il principale alleato delle mafie. A tutti coloro che invece decideranno di andare in vacanza proponiamo un piccolo esercizio della legalità: portare in vacanza i prodotti di Libera Terra, per farli conoscere e farli assaggiare a tutte e tutti i compagni di viaggio. Vi invitiamo inoltre a fotografarli vicino i monumenti più famosi dei posti che visiterete e a mandarci le vostre foto. Le migliori verranno poi pubblicate nel mese di settembre e sul sito di Libera. Dalle modalità di riciclaggio, alle mafie internazionali, dal riutilizzo dei beni confiscati, alla memoria delle vittime innocenti delle mafie, dalle trattative di Cosa Nostra alle E’ per questo che Libera, con l’aiuto e il sostegno dei maggiori esperti dell’informazione, della giustizia, della società responsabile continuerà a proporre anche durante l’estate tanti appuntamenti. Colpire i veri criminali Dietro alla prostituzione ci sono quasi sempre storie di povertà e di sfruttamento. Sono migliaia le ragazze, anche molto giovani, che arrivano nel nostro paese con la speranza di una vita migliore. Spesso oberate da un debito contratto con chi organizza “viaggi della speranza” che si trasformano in viaggi nell’incubo. SOMMARIO: Le proposte ascoltate di questi tempi sembrano non tenerne conto. Sanzioni, espulsioni, fogli di via. Come se fosse un crimine essere poveri. Come se la fragilità degli altri fosse uno spettacolo imbarazzante, da ghettizzare in quartieri a “luci rosse” o peggio da reprimere, e non un richiamo alla coscienza e alla responsabilità di ognuno di noi. Da leggere & da vedere 2 Libera il tuo 5 X 1000 3 Libera Informazione 4 Firmato accordo tra le Teche Rai e Libera Informazione 5 Salviamo Ingrid Betancourt con il Nobel per la pace 5 Libera in festa 6 Festival dell'impegno civile: "Le terre di Don Peppe Diana" 7 Festa di Libera a Galliera 8 Servizio civile volontario 9 Le donne prostitute, o meglio costrette a prosti- E!STATE LIBERI 2008 tuirsi, sono vittime, non certo colpevoli. Se c’è un reato di prostituzione non è quello di chi ven- Il frutto della legalità de il proprio corpo per uscire dalla povertà, Libera in giro per la Terra spesso per aiutare famigliari lontani, ma quello Colpire i veri criminali Continua a pag. 10 9 10 10 10 PAGINA 2 N E W S L E T T E R D I A P P R O F O N D I M E N T O D E L L ’ A S S O C I A Z I O N E L I B E R A . A S S O C I A Z I O N I , N O M I E N U M E R I C O N T R O L E M A F I E Da leggere: Giornalismi & Mafie "In questi anni qualcosa non ha funzionato. Cosa? Credo che si possa affermare, con un pizzico di paradosso, cha la lotta alla mafia, in Italia, sia un'esperienza molto giovane che è invecchiata troppo presto". Saverio Lodato Terzo volume della serie "I Taccuini" del Premio Ilaria Alpi, realizzato con la collaborazione di Libera Informazione, il libro presenta una ricca raccolta di saggi e interventi sulle modalità con cui si parla, si scrive e si racconta la criminalità organizzata in Italia. Giornalismi & mafie realizzato con la collaborazione di Libera Informazione e pubblicato da EGA Editore tore di Rai News 24 e attualmente direttore di Libera Informazione - osservatorio sull'informazione per la legalità e contro le mafie - il libro raccoglie tra gli altri i contributi di: Giorgio e Luciana Alpi, Mariangela Gritta Grainer, Luigi Ciotti, Stefano Fantino, Angelo Ferrari, Saverio Lodato, Roberto Morrione, Luciano Scalettari, Chiara Spagnolo. La prefazione è di Giancarlo Caselli, Procuratore Capo di Torino, mentre la postfazione è firmata da Roberto Natale, Presidente Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Nei racconti dei testimoni del nostro tempo, giornalisti che lavorano sul campo, tra disagi e avvertimenti, la ricostruzione della mappa criminale italiana. Dalla Sicilia alla Lombardia passando per la Campania e la Calabria, sino ai ricchi e sempre più sospettabili Veneto, Piemonte e Lombardia. Curato da Roberto Morrione, già diret- Da vedere: Pater Familias Pater familias di Francesco Patierno Sceneggiatura: Francesco Patierno, Massimo Cacciapuoti Fotografia: Mauro Marchetti Nazionalità: Italia, 2002 Durata: 1h. 30' LAVOCELIBERA In tempi di Gomorra, vogliamo ricordare Pater Familias di Francesco Patierno, uscito nel 2003 con poca fortuna nelle sale. E' la storia di Matteo (Luigi Iacuzio), un trentenne che, dopo una lunga assenza, ritorna nel paesino in cui è nato e cresciuto in occasione dell'aggravarsi delle condizioni di salute di un padre con il quale non ha mai avuto alcun rapporto e verso il quale prova ora solo una grande tristezza. Quella di Matteo è una passeggiata sconsolata e malinconica tra i vicoli del suo quartiere, un viaggio avanti e indietro con la memoria sino ai tempi della sua adolescenza e delle piccole grandi storie vissute insieme al suo gruppo di amici ormai perduti per sempre. Tratto dall’opera letteraria omonima di Massimo Cacciapuoti, i personaggi si muovono come dei dannati nel girone dell’inferno, uomini e donne senza speranza perché gli è stata negata ancora prima di nascere. "Pater Familias" non vuol essere un film sulla delinquenza minorile ma sulla 'famiglia', un valore morale che non ha alcun significato nella società decadente in cui si trovano alcuni piccoli sobborghi della provincia di Napoli, in cui regna la criminalità ed i ragazzi crescono spesso abbandonati a loro stessi e al proprio destino. Per i suoi contenuti scabrosi e violenti "Pater Familias" non ha trovato alcun finanziamento pubblico e se non fosse stato per il coraggio e la volontà degli attori e dei realizzatori, che non hanno percepito neanche un centesimo, e del regista che ci ha rimesso di tasca sua molti soldi prima di trovare l'appoggio della Kubla Khan che poi lo ha prodotto, questo film non sarebbe mai stato realizzato. Le sembianze sono dunque quelle di un documentario, e come tutti i documentari vengono mostrate cose vere in tutta la loro crudezza. Un film decisamente realistico su di una realtà di sottocultura proletaria che spesso viene dimenticata ingiustamente. Tutti gli attori recitano in napoletano stretto ma i sottotitoli in italiano aiutano a seguire una serie di storie che siamo abituati a leggere in brevi trafiletti sulla cronaca nera. A Patierno va il merito di aver dato voce ad un popolo che soccombe alla violenza, all’ignoranza ed alle ingiustizie. Un film coraggioso ed indipendente che resta nel cuore dello spettatore grazie ad un forte realismo. Un film da vedere, da cercare in qualche videoteca o in qualche cineforum. N E W S L E T T E R D I A P P R O F O N D I M E N T O D E L L ’ A S S O C I A Z I O N E L I B E R A . A S S O C I A Z I O N I , N O M I E N U M E R I C O N T R O L E M A F I E LIBERAilTUO 5X1000 Il 5 per mille dell'imposta sul reddito, introdotto in via sperimentale dalla Legge Finanziaria, da' la possibilita' al singolo cittadino di scegliere, di sostenere il mondo delle attivita' sociali senza fini di lucro (dal volontariato alla ricerca sociale). E' un meccanismo simile all' 8 per mille ma non lo va a sostituire, infatti si può decidere di destinare entrambe le quote. Non c'e' nessuna imposta in piu' da pagare, basta solo esprimere il proprio diritto a destinare in maniera diretta il proprio 5 per mille alle associazioni non lucrative. Scegliere Libera come Ente di promozione Sociale beneficiaria del vostro 5 per mille significa dare una grande possibilita' alla nostra associazione per proseguire con sempre maggiore determinazione le nostre battaglie quotidiane contro le mafie, la criminalità organizzata, per l’utilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, per i percorsi di legalita' per i giovani. La scheda cosi' compilata va presentata entro lo stesso termine della dichiarazione dei redditi: - in busta chiusa in banca o alle poste; la busta deve recare l'indicazione "SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL CINQUE PER MILLE DELL'IRPEF", il codice fiscale, il cognome e nome del contribuente; - al commercialista, al proprio CAF o a chiunque sia abilitato. Per maggiori informazioni scrivi a [email protected] oppure chiama il numero 06/69770301. Ecco due esempi esplicativi: PAGINA 3 PAGINA 4 N E W S L E T T E R D I A P P R O F O N D I M E N T O D E L L ’ A S S O C I A Z I O N E L I B E R A . A S S O C I A Z I O N I , N O M I E N U M E R I C O N T R O L E M A F I E Spartaco non deve finire di nuovo sulla croce Il carcere a vita che si è spalancato di fronte ai 16 capi e affiliati dei clan conosciuti come “i Casalesi” segna una tappa importante nel recupero di credibilità dello Stato, in un territorio dove per tanti anni e ancora oggi è stata la camorra a imporre il suo potere con la violenza, l’intimidazione, la presenza capillare a fronte di enormi carenze economiche e sociali, al vuoto del sottosviluppo, all’assenza di una cultura e di valori condivisi, alle connivenze di tanta parte della politica e dell’amministrazione locale. Leggi tutto l’articolo su www.liberainformazione.org Estratto dalla Newsletter di Libera informazione N°10 Editoriale Pochi ne parlano, pochi se ne occupano, eppure sarebbe ora di tornare a gridare tutta l’indignazione che merita lo sfregio dello Stato di Diritto e della Costituzione che questo governo Berlusconi sta preparando e che cercherà di far passare ad ogni costo. Anche a costo di uno scontro con il Quirinale che potrebbe essere senza precedenti. Le norme che condannano a tre anni di pena (ma non di carcere si dice, per ora…) i giornalisti che pubblicano intercettazioni telefoniche sono un atto intimidatorio che è mai avvenuto in Italia dal 1945 ad oggi: di fatto si privano i cittadini del sacrosanto diritto di conoscere i termini di una inchiesta giudiziaria, isolando quindi i problemi più importanti legati alle inchieste della magistratura ad un dibattimento chiuso che spesso è solo una prova di forza tra avvocati e magistrati dove l’opinione pubblica non conta più nulla. Che ne sarebbe stato, ad esempio delle vicende della clinica Santa Rita di Milano, che ha colpito la sensibilità degli italiani ed il necessario controllo su come è trattata la loro salute, se i giornali non avessero potuto pubblicare stralci di quelle intercettazioni telefoniche tra alcuni dei protagonisti che hanno fatto capire come venivano considerate le operazioni chirurgiche in quella clinica? E mettendosi dalle parti degli indiziati, che ne sarebbe stato del giovane (di colore…) Lumumba del caso Meredith di Perugia o delle maestre di Rignano o del signor Pappalardo di Gravina nel caso dei due suoi figli trovati morti nel pozzo di Gravina, se i giornali non avessero avuto la possibilità di trattare i loro casi prima che arrivassero al processo, anche utilizzando stralci di conversazioni telefoniche registrate dagli inquirenti? Ridurre al silenzio giornali e giornalisti, dare agli editori dei giornali condanne pecuniarie tali da dare nei fatti a chi ha i soldi e non al direttore responsabile che ha la responsabilità, il diritto di decidere quali notizie pubblicare (perché alla fine pagherebbe l’editore), significa ammazzare una parte sostanziale e decisiva della libertà di stampa. Possibile che l’opinione pubblica debba stare zitta di fronte a questa riduzione di libertà? I giornalisti possono fare sciopero, i magistrati gridare, la Corte Costituzionale potrà giudicare la legittimità di queste norme, ma dopo, quando ormai la frittata sarà fatta. Ed ora? Se poi questa norma fosse l’unica architettata da questo governo potrebbe sembrare un’ unica grave violazione. Ma è l’architettura delle leggi in materia di sicurezza che fa veramente impressione; si vogliono bloccare i processi ad esempio per fatti commessi sino al 2002 (che caso, la data..) per fur- ti, scippi, rapine, corruzione (semplice…) solo per salvare Berlusconi dai suoi guai giudiziari. Si vogliono far saltare alcune inchieste di pedofilia o altri gravi fatti compiuti da sacerdoti (quelli conosciuti) perché, prima di indagare, bisognerebbe avvertire il vescovo o il superiore dell’ indagato, facendo venir meno il presupposto della verità da accertare in itinere, cioè ad esempio, usando le intercettazioni (uno avvertito difficilmente parla di certe cose per telefono). Nel frattempo però chi non vive ed abita nel nostro paese, solo perché ne calpesta il suolo senza avere un permesso, rischia l’incriminazione per il reato penale di clandestinità. Come dire che la legge diventa dura e feroce per chi è debole, salvando chi è forte: ma nella confusione di salvare chi è oggi al governo si fa una legge per un reato che se esistesse già non verrebbe giudicato perché considerato non grave; a meno di considerare il reato di clandestinità più grave di una rapina o di una corruzione. Cosa che farebbe ridere o piangere gran parte dei giuristi o anche degli studenti di giurisprudenza del mondo. Ed in questa grande confusione, dalla quale emerge solo un disegno pericoloso di rottura delle regole e della prassi costituzionale, l’unica pena eclatante prevista è quella per chi informa l’opinione pubblica degli scandali sanitari, delle corruzioni ma anche delle telefonate di Moggi che parlava di arbitri e partite di calcio, di un ridicolo ex figlio di re d’Italia che chiedeva donne a pagamento, di soubrette pronte a vendersi per una particina in Tv, di telefonate incredibili dello stesso Berlusconi con un dirigente Rai cui chiedeva un favore di “donne” da far apparire in TV per far contento un senatore che doveva far cadere il governo Prodi… In un paese normale tutto questo dovrebbe provocare indignazione e ripulsa nelle persone per bene, di destra, di centro e di sinistra, dentro e fuori il Parlamento. Oggi è invece terribile lo stordimento silenzioso di chi ne ha già viste di tutti i colori e che rifiuta una realtà così incredibile! No, sta avvenendo, ed è inutile dire sconfortati “ancora, ma non è possibile”. Allora è ora che associazioni, comuni cittadini, industriali o lavoratori, la stessa Chiesa ed i partiti seri, alzino la propria voce. Di nuovo,senza rassegnarsi ad un già visto che potrebbe essere un futuro da incubo per il nostro paese. Mentre mafia e camorra, che di questo clima di rassegnazione si alimentano, assistono soddisfatti all’ennesima demolizione di processi da parte del Governo, all’ intasamento delle aule giudiziarie, vedendo con loro soddisfazione che l’illegalità rischia di dilagare, ancora più di quanto già si sia sviluppata. Anche per questo bisogna dire di no, in nome delle vittime di mafia e camorra, in nome, se mi permettete, di Giancarlo Siani e delle sue inchieste. Santo Della Volpe N E W S L E T T E R D I A P P R O F O N D I M E N T O D E L L ’ A S S O C I A Z I O N E L I B E R A . A S S O C I A Z I O N I , N O M I E N U M E R I C O N T R O L E M A F I E PAGINA Firmato accordo tra le Teche Rai e Libera Informazione (ANSA) - ROMA, 26 GIU - Un portale dell'antimafia, un luogo di incontro tra i media e le associazioni che si occupano di lotta alla criminalità organizzata, ma anche uno strumento di consultazione dei documenti più interessanti degli archivi Rai su questi temi: e' l'obiettivo della convenzione tra le Teche Rai e la Fondazione Libera Informazione, che costituiranno un Osservatorio sull'informazione contro le mafie. Su richiesta della Fondazione, la Rai ha deciso di mettere a disposizione copia dei documenti dei propri archivi - foto, video, audio, sentenze, documenti, fino a un migliaio di ore - individuati d'intesa tra le parti, che andranno a costituire una sorta di archivio digitale dell'antimafia sul web. Sarà la stessa Fondazione a custodirli, garantendone la gestione e l'uso per finalità non commerciali. ''Si tratta di un'iniziativa importante - ha sottolineato il direttore generale della Rai, Claudio Cappon - per valorizzare il patrimonio delle Teche, ma soprattutto l'informazione del servizio pubblico su temi come la mafia: senza la crescita della coscienza civile nella popolazione, piaghe di questo genere sono difficili da combattere. E' il nostro modo per lottare contro la crimi- nalità e insieme affermare il ruolo distintivo del servizio pubblico''. ''La mafia teme più la scuola che la giustizia'', ha detto don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione Libera, citando il giudice Antonino Caponnetto. ''La nascita di questo osservatorio ci consentirà di portare nelle scuole, nelle università e in altri contesti materiali molto importanti per far crescere il grado di consapevolezza della gente: una società responsabile ha bisogno di documenti''. Un obiettivo sottolineato con forza anche da Roberto Morrione, presidente della Fondazione, che ha puntato il dito contro un'informazione che ''ha acceso i riflettori sul processo al clan dei Casalesi solo perché c'era stato Gomorra, il libro di Roberto Saviano''. Di qui l'invito del consigliere Nino Rizzo Nervo, già responsabile della sede siciliana della Rai, a ''realizzare anche un osservatorio quotidiano sui silenzi dell'informazione. Chi si occupa di questi temi sa che i periodi piu' pericolosi sono quelli in cui non ci sono i morti: per questo non bisogna mai distogliere l'attenzione, a differenza di quanto e' stato fatto in questi anni''. (ANSA). MAJ 26-GIU-08 17:27 NNN Salviamo Ingrid Betancourt con il Nobel per la pace Un appello lanciato da l’Unità per conferire il Nobel per la pace a Ingrid Betancourt, ex candidata alle elezioni presidenziali colombiane, rapita il 23 febbraio 2002 e non ancora rilasciata. Rita Levi Montalcini. Per aderire all’appello: [email protected] L’appello è stato sottoscritto anche da Luigi Ciotti, presidente di Gruppo Abele e Libera. “Sono passati sei anni – si legge in un articolo di Maurizio Chierici su l’Unità – e cento giorni. Da cento giorni la testata de l’Unità propone ai lettori l’immagine del dolore di Ingrid Betancourt per ricordare il dramma di una donna sepolta nella foresta. Impossibile nasconderla sotto altre notizie. Sei anni e cento giorni, e non è successo niente. Noi de l’Unità – prosegue l’articolo – chiediamo un gesto deciso alla comunità internazionale: il premio Nobel per la Pace può raccogliere attorno a Ingrid intellettuali e politici di ogni colore e tutti gli uomini di buona volontà”. L’iniziativa per l’assegnazione del Nobel alla Betancourt ha già ricevuto il sostegno di rappresentanti del mondo della cultura e di centinaia di cittadini. L’obiettivo è quello di coinvolgere 100 personalità internazionali e di chiedere la presidenza onoraria a Ingrid Betancourt 5 PAGINA 6 N E W S L E T T E R D I A P P R O F O N D I M E N T O D E L L ’ A S S O C I A Z I O N E L I B E R A . A S S O C I A Z I O N I , N O M I E N U M E R I C O N T R O L E M A F I E Libera in festa Martedi 1 luglio - Castelnuovo, Kiosko Parco Rio Gamberi, Via W.Tobagi 22 – ore 21.00 in caso di pioggia Sala delle Mura, via Conciliazione “L’antimafia tra le righe. Quale informazione per parlare di mafia” con Monica Donini, Presidente Consiglio regionale Emilia Romagna, Salvo Vitale, amico stretto e collaboratore di Peppino Impastato, Lirio Abbate, Ansa Palermo. Mercoledì 2 luglio - Spilamberto, Anfiteatro “Andrea Pazienza” v.le Marconi – ore 21.00 “Puzza di mafia. Il business dell’ecomafia”, Proiezione del film “Biutiful cauntri” sarà presente Peppe Ruggiero – autore del film Giovedi 3 luglio - Vignola, Viale Mazzini – ore 21.00, con i Consigli comunali dell’Unione “La mafia invisibile” con Luigi Ciotti – Presidente Libera, Nando Dalla Chiesa – Sociologo e docente universitario, Giancarlo Caselli – Proc. Generale della Repubblica di Torino Giovedi 3 luglio - Savignano, Centro sportivo Nuvolari – ore 21 Concerto per Libera - dei Modena City Ramblers Venerdi 4 luglio - Teatro della Venere dalle ore 10.00 alle ore 18.30 Assemblea nazionale di Libera ore 20.30 Cena ore 21.30 (Polivalente) - Rappresentazione teatrale “Asso di monnezza” di Ulderico Pesce. Seminario di formazione MAFIA. MA NON SOLO I tentacoli della ‘ndrangheta, le trattative di Cosa Nostra, i veri affari. Sede: Savignano sul Panaro (MO) Destinatari: Staff nazionale, referenti territoriali e partecipanti corsi Libera-net e Turf 1-2 Sabato 5 luglio - Teatro della Venere ore 09.30 - “’Ndrangheta: una mafia liquida e invisibile ” Francesco Forgione, Presidente Commissione antimafia XV leg. Ruben Oliva, autore de “La Santa” ore 11.30 - “I narcoaffari: facciamo un punto” con Sandro Donati, Libera - Leopoldo Grosso, Gruppo Abele ore 13.30 - pranzo ore 16.00 - “Cosa nostra e dintorni: dopo le stragi, le trattative. E oggi?” Antonio Ingroia – Sost. Procuratore DDA Palermo ore 18.00 - “Giornalismi e mafie” facente parte dei taccuini del premio Ilaria Alpi - Roberto Morrione, Fondazione Libera informazione, Antonella Mascali, Radio Popolare di Milano Chiara Spagnolo, Quotidiano di Calabria - Presentazione del “Nuovo Dizionario di mafia e Antimafia” ed. EGA, a cura di Manuela Mareso e Livio Pepino ore 20.00 - cena ore 21.30 presso il centro Polivalenteì “Mafia, ma non solo ” - Dibattito pubblico con con Luigi Ciotti (Presidente di Libera), Giancarlo Caselli (Proc. Generale della Repubblica di Torino), Nando Dalla Chiesa (Sociologo e docente universitario) , Francesco Forgione (Presidente Commissione antimafia XV leg. ) Antonio Maruccia (Commissario Straordinario del Governo per la Gestione e la destinazione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali). Domenica 6 luglio - Teatro della Venere Savignano 2007 ore 9.30 - Dibattito conclusivo: “Libera e i territori” Incontro con i consigli comunali dei ragazzi dell' "Unione terra dei Castelli" ore 11.30 - conclusioni di Luigi Ciotti N E W S L E T T E R D I A P P R O F O N D I M E N T O D E L L ’ A S S O C I A Z I O N E L I B E R A . A S S O C I A Z I O N I , N O M I E N U M E R I C O N T R O L E M A F I E PAGINA 7 Festival dell'impegno civile: "Le terre di Don Peppe Diana" Venerdì 27 giugno “Palazzo della Provincia di Caserta” Ore 10.30 Incontro dibattito: “Una Libera Terra: Io ci credo”. Saluti del Presidente della Provincia Sandro De Franciscis. Interverranno Don Tonino Palmese, Tano Grasso, Gianni Vattimo, Beppe Giulietti, Renato Natale, Ulderico Pesce, Vanda Spoto, Valerio Taglione. Modera il dibattito Roberto Morrione. San Cipriano D’Aversa (Ce) “centro sociale di formazione” “Il caffè Letterario” Ore 17.00 Proiezione di “Biutiful Cauntri” e presentazione del libro; Saluti del Commissario Prefettizio del Comune di San Cipriano d'Aversa Dott.ssa Silvana Riccio Interverranno: Raffaele Del Giudice (Legambiente Campania); Peppe Ruggiero; Enzo Angelini e Luca Laurenzano (autori di Spazzanapoli). Modera Daniela De Crescenzo (giornalista “Il Mattino”) Diana: Per amore del mio popolo non tacerò”.I ragazzi del concorso dedicato a Don Peppe Diana racconteranno la figura del sacerdote assassinato dalla camorra il 19 marzo del 1994. Saluti del sind.aco di Casapesenna Avv. Giovanni Zara.Interverranno Rosario Giuè, Raffaele Sardo – modera Gianmaria Roberti (giornalista de il “Roma”) Casal Di Principe “Centro di avviamento al lavoro” via Giacosa Ore 18.00: “9mesi come comincia la vita”. Spettacolo per bambini a cura del Teatro “Le Nuvole”. Lo spettacolo sarà ripetuto alle 18.45 e alle 19.30 (ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria). Ore 20.00: “Per Amore del mio popolo”. Reading – musiche e dibattito con artisti vari Carlo Faiello, Lello Serao, Pierluigi Tortora, Pietro Pignatelli, Giovanni Meola, Sergio Nazzaro, Rosario Esposito La Rossa, Marco Palasciano, Raffaele Lupoli. Presenta Pietro Nardiello (giornalista Narcomafie). Ore 22.00: “Ass e Marz” spettacolo teatrale in ricordo di Don Peppe Diana. A cura dell’Ass. Teatro Scaramouche di Aversa Domenica 29 giugno Casal di Principe (Ce) “Centro di avviamento al lavoro” via Giacosa “Il caffè Letterario”: Ore 18.30 “Comunità sparenti” Per il Sud dell’Italia è ripresa l’emigrazione. Incontro dibattito in occasione della presentazione del libro “La Società sparente” di Emiliano Morrone e Francesco Saverio Alessio. Interverrano gli autori. Modererà il dibattito Biagio Simonetta “Il Quotidiano della Calabria”. Ore 20.00: La musica di Marco Saltatempo Ore 21.00: “Asso di Monnezza” Spettacolo di e con Ulderico Pesce Ore 22.00: I Corepolis in concerto Sabato 28 giugno Trentola Ducenta (Ce) la Casa dei Felicioni - Comunità di Capodarco Ore 10.30 “Il Futuro dei Beni Confiscati”. In collaborazione con la Facoltà di Architettura di Aversa. Interverranno: Mauro Baldascino – Osservatorio Provinciale beni confiscati, Giuseppe Nese – coordinatore socio-sanitario ASL CE/2, Concetta Lenza – preside della Facoltà di Architettura della S.U.N., Geppino Fiorenza- Referente Regionale Libera, Vito Faenza - giornalista del “Corriere del Mezzogiorno”. Modera Toni Mira - giornalista “Avvenire”. Casapesenna (Ce) “Casa centro anziani” via Cagliari 15 “Il caffè Letterario”: Ore 17.30 Incontro dibattito: “La figura di Don Peppe Casal di Principe “Centro AssoVoce” Corso Umberto I 153 Ore 11.00: “Libertà di informazione a che punto stiamo”. Evento organizzato in collaborazione con “Liberainformazione”. Interverranno: Roberto Morrione, Onofrio Dispenza, Enrico Fierro, Ottavio Lucarelli, Vincenzo Colimoro, Rita Pennarola, Raffaele Sardo. Casal Di Principe – “centro sportivo e riabilitativo” via Tasso 26 Ore 17:00 Animazione per bambini a cura della Cooperativa “Korakane”. Ore 18.00: Presentazione del libro “Questa corte condanna”. Interveranno Marcello Anselmo, il pm Raffaello Magi, Sergio Nazzaro. Modera il dibattito Francesca Ghidini, giornalista Rai. Casal Di Principe “Centro di avviamento al lavoro” via Giacosa Ore 21.00: Gruppi locali; il rock dei "More or less" (Casal di Principe), il noise/grunge dei "All the reminds" (Casal di Principe), il rock dei “Gentile grove” (Napoli), la tammorra dei “Via del popolo”. A seguire: “Cento Passi coi tacchi a spillo” (musical a cura del gruppo Cantica Popularia di Camigliano) (Ce). Durante i giorni del Festival a “Casa Don Diana”, (Casal di Principe), sarà possibile visitare le mostre fotografiche "Città dell'uomo" di Luigi Caterino con testi dell’ antropologo Luigi Mosca, e “Racconti per immagini” di Giovanni Izzo. Interverrà l’Associazione “Da Sud” che presenterà la lunga marcia della memoria che si svolgerà il 16 luglio in Calabria. Degustazione dei prodotti tipici di Libera a cura di ristorante pizzeria “N. C. O. nuova cucina organizzata”. PAGINA 8 N E W S L E T T E R D I A P P R O F O N D I M E N T O D E L L ’ A S S O C I A Z I O N E L I B E R A . A S S O C I A Z I O N I , N O M I E N U M E R I C O N T R O L E M A F I E Festa di Libera a Galliera VENERDÌ 27 Giugno Ore 9.30 Palazzetto dello sport “Andrea Bentivogli”: incontro fra i ragazzi dei centri estivi dei Comuni della zona, Gianluca Faraone presidente coop “Placido Rizzotto”, Nando Dalla Chiesa sociologo e scrittore Proiezione del video “Le esperienze positive delle cooperative di Libera Terra” Ore 11.30 Apertura della festa Conferenza stampa con la partecipazione di: Simonetta Saliera vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico e sindaco di Pianoro Gianluca Faraone presidente coop “Placido Rizzotto” Roberta Bussolari, referente regionale Libera EmiliaRomagna Antonio Monachetti, referente provinciale Libera Bologna Giuliano Barigazzi, assessore Sanità, Servizi sociali, Associazionismo, Volontariato provincia di Bologna Giuseppe Chiarillo, sindaco di Galliera Buffet di prodotti delle cooperative Pomeriggio Ore 16 laboratorio con i ragazzi del centro estivo di Galliera Ore 19 apertura dello stand gastronomico Ora 19.30 esibizione del coro “Fiori di campo” della scuola elementare di Galliera “M. Mazzacurati” in canzoni regionali Ore 20.30 presentazione del Quaderno di Avviso Pubblico “Mafia e politica. Analisi di un rapporto tra storia e attualità” Partecipano: Francesco Forgione, ex presidente della Commissione parlamentare antimafia Voncenzo Macrì, magistrato presso la Direzione nazionale antimafia Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, Gianluca Faraone presidente coop “Placido Rizzotto” Ivan Cicconi, direttore di I.T.A.C.A. Conduce Antonio Maria Mira, giornalista di Avvenire Conferenza stampa con la partecipazione di Marco Monesi, sindaco di Castel Maggiore Ore 22 Ballo con l’orchestra “I budriesi” SABATO 28 giugno Mattina Ore 9.30 Sala del Consiglio di Galliera “Giovanni Falcone e Paolo Borsellino” Le istituzioni incontrano i Presidenti delle cooperative che amministrano i terreni confiscati sul tema: “Diritti, lavoro e cooperazione per battere le mafie” Partecipano i Presidenti delle cooperative: Pio La Torre, Placido Rizzotto, Terre di Puglia, Libera Terra e Valle del Marro Beatrice Draghetti, presidente Provincia di Bologna Tiberio Rabboni, Assessore Agricoltura Regione Emilia-Romagna Gianluca Borghi, Consigliere Regione Emilia- Romagna Giampiero Calzolari, presidente Legacoop Cesare Melloni, segretario Camera del lavoro di Bologna Alberto Schincaglia, segretario CISL Bologna Ore 12 Apertura stand gastronomico Pomeriggio Ore 15.30 Centro sportivo “Vincenzo Galetti” Triangolare di calcio tra le nazionali di SindaciSacerdoti-Carabinieri Ore 19 Apertura stand gastronomico Ore 20.30 Incontro fra Sindaci del Nord e del Sud sul tema: “Legami di legalità contro le mafie” Partecipano Andrea Campinoti, presidente di Avviso Pubblico e sindaco di Certaldo Giovanni Di Martino, vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico e sindaco di Niscemi Sergio Chiamparino, sindaco di Torino Roberto Reggi, sindaco di Piacenza Renzo Berti, sindaco di Pistoria Rosario Crocetta, sindaco di Gela Gianni Speranza, sindaco di Lamezia Terme Libero Mancuso, assessore Affari generali e istituzionali Comune di Bologna Raffaele Atti, Assessore Sicurezza – Comune di Ferrara Presiede Giuseppe Chiarillo, sindaco di Galliera DOMENICA 29 giugno Mattina Ore 9.30 Lo stallone Waikiki Beach, campione mondiale e padre di Varenne, sarà a disposizione dei più piccoli Ore 10.30 Incontro sul tema “Per una politica di legalità. Il ruolo degli Enti locali nel contrasto alla mafia” Partecipano Avviso Pubblico Libera Regionale I Sindaci dell’Unione Reno Galliera Loretta Lambertini, presidente dell’associazione “Terre di Pianura” e sindaco di Granarolo dell’Emilia Loris Ropa, presidente dell’Associazione “Terre d’acqua” e sindaco di Anzola dell’Emilia Ore 12 Apertura stand gastronomico Pomeriggio Dalle ore 17 e fino alle ore 24 “Gran festa della legalità” Musica con band emergenti: Vez, Devocka, Zeder, La teoria del proiettile, Alice nel buio, Karadell Interverranno inoltre: Ottavia Piccolo, Vito, Ivano Marescotti, da “Mai dire...” Corrado Nuzzo e Maria De Biase Letture di legalità effettuate da ragazzi e adulti formati nel corso dei tre giorni della Festa dall’attrice Eleonora Ribis Ore 19 Apertura stand gastronomico Ore 24 Estrazione biglietti Lotteria N E W S L E T T E R D I A P P R O F O N D I M E N T O D E L L ’ A S S O C I A Z I O N E L I B E R A . A S S O C I A Z I O N I , N O M I E N U M E R I C O N T R O L E M A F I E Servizio civile volontario Se sei una ragazza o un ragazzo dai 18 ai 28 anni e vuoi... - vivere un'esperienza di solidarietà - conoscere e operare a contatto con la società responsabile nel contrasto alle mafie e nella promozione della legalità - cogliere un'occasione di crescita umana e professionale - acquisire competenze e arricchire la tua vita e quella degli altri puoi condividere con noi la tua voglia di fare e di capire svolgendo per 1 anno il Servizio Civile Volontario presso "Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie". I volontari percepiscono un rimborso mensile di 433,80 euro e l'orario previsto è di 30 ore settimanali. È uscito il nuovo bando 2008: la scadenza prevista per la consegna delle domande è il 7 luglio 2008 alle ore 14. Per maggiori informazioni: [email protected] Tutte le informazioni per fare la domanda, scaricare la documentazione del bando e la sintesi della scheda progettule bando 2008 sul sito di Libera (www.libera.it) PAGINA 9 fiscati alle mafie e gestiti dalle cooperative sociali di Libera Terra. Segno concreto di una volontà, sempre più diffusa tra i giovani, di voler essere in prima linea e di voler tradurre questo loro impegno in un’azione concreta di solidarietà e di condivisione. L’obiettivo dei campi è quello di diffondere una cultura fondata sulla legalità e sul senso civico che possa efficacemente contrapporsi alla cultura della violenza, del privilegio e del ricatto che contraddistingue i fenomeni mafiosi del nostro Paese dimostrando che è possibile ricostruire una realtà sociale ed economica fondata sulla pratica della cittadinanza attiva e della solidarietà. In Piemonte, Puglia, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna i volontari si impegnano, lavorano, si confrontano diventando parte integrante del popolo dell’ antimafia. I campi rappresentano un’esperienza estiva che sempre più spesso è solo l’inizio o è già parte di un percorso più ampio che i giovani intraprendono nel cammino della legalità, della consapevolezza e dell’impegno nella lotta alle mafie. I campi vengono suddivisi in diversi momenti: di mattina le attività lavorative per il recupero dei beni confiscati e della loro produttività; insieme agli operatori delle cooperative e delle associazioni si porta avanti la lavorazione dei terreni per contribuire a produrre e successivamente commercializzare prodotti biologici di qualità come pasta, farina, olio, vino, passata di pomodori, marmellata, legumi, e altri prodotti. Accanto al lavoro manuale vengono organizzati dei momenti di formazione e informazione sui temi della legalità, dell’uso sociale dei beni confiscati, delle mafie. La sera infine diventa momento di incontro e confronto tra i volontari e tra i volontari e le comunità locali attraverso iniziative di animazione territoriale e socialità. La giornata del volontario è certamente impegnativa ma, come testimoniato dagli stessi giovani che hanno partecipato negli anni precedenti, segna un momento di crescita e condivisione importante che aiuta a maturare attraverso una presenza concreta, utile ed efficace. E!STATE LIBERI 2008 Migliaia di volontarie e volontari provenienti da diverse regioni d’Italia e del mondo scelgono ogni anno di fare un’ esperienza di lavoro, di volontariato e di formazione civile prendendo parte ai campi di lavoro sui terreni con- Presenza che non è solo un gesto simbolico, ma un tassello in più verso la liberazione dall’ipoteca e dalla sopraffazione che le mafie rappresentano per la cittadinanza e i territori. Essere presenti da tutte le parti d’Italia e anche da tante parti altre nazioni (grazie ai campi internazionali di volontariato) sottolinea con forza l’attenzione di quanti, sempre più, credono nello sviluppo del sistema della gestione de beni confiscati come risorsa per lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio. Campi ancora disponibili in Sardegna e in Toscana. Per maggiori informazioni contattare l'indirizzo email [email protected] o chiamare 06/69770321. PAGINA 10 N E W S L E T T E R D I A P P R O F O N D I M E N T O D E L L ’ A S S O C I A Z I O N E L I B E R A . A S S O C I A Z I O N I , N O M I E N U M E R I C O N T R O L E M A F I E Il frutto della legalità Dopo un anno di intenso lavoro i ragazzi della cooperativa Pio La Torre hanno dato inizio alla prima mietitura, in un fondo agricolo nei pressi di San Giuseppe Jato, nel feudo appartenuto alla famiglia Cascio. Anche così si combatte la mafia, anzi forse è proprio così che si combatte: lavorando la terra, quella terra un tempo sottratta alla collettività e ad essa restituita grazie ad una legge, la 109/96, e alla forza di tante persone che vogliono ridare dignità e valore ad una regione trafitta dalle forze mafiose. Dare vita ad una cooperativa su quei territori, su beni confiscati alla criminalità organizzata richiede molto coraggio perché è un'attività che toglie forza alla mafia, le toglie la roba, pirandellianamente intesa, e troppe volte si è assistito ad azioni intimidatorie da parte dei malavitosi mirate a scoraggiare, a ricordare che quella è casa loro. Resistere, andare avanti, non cedere al ricatto della paura è una sfida e la mietitura del grano iniziata il 18 giugno rappresenta una piccola grande vittoria. A cui si aggiungono quelle di tutte le altre cooperative sociali sparse lungo il territorio italiano e che, grazie al contributo di tanti giovani italiani e stranieri, riescono a rendere concreta la speranza di riscattarsi dalle mafie. Ma questa lotta porta anche il nome di persone come Pio La Torre e Placido Rizzotto che hanno dedicato la loro vita a questa rivoluzione e che oggi sta portando dei frutti, anche non metaforicamente intesi. Già per qui in queste terre fino a ieri incolte oggi si producono olio,vino, grano, pomodori, melanzane che verranno poi commercializzati in molti punti vendita della grande distribuzione e del commercio equo e solidale. Un circolo virtuoso che non si chiuderà finché ci saranno persone e associazioni che non temeranno di sfidare la mafia per costruire un paese migliore. Libera in giro per la Terra Anche quest’anno è giunta l’estate e siamo prossimi a partire per le vacanze. Abbiamo pensato di proporvi un piccolo compito della legalità: vi chiediamo di portare con voi i prodotti di Libera Terra. Fateli conoscere e assaggiare ai vostri compagni di viaggio ma anche alla gente del posto che visiterete. Diffondiamo l’importanza e la ricchezza che il riutilizzo dei beni confiscati alle mafie genera nel nostro Paese. Vi invitiamo inoltre a fotografarli vicino i monumenti più famosi dei posti che visiterete e a mandarci le vostre foto. Es. il pesto di peperoncino della Valle del Marro vicino alla Muraglia Cinese, il vino Placido Rizzotto bianco vicino la Torre Eiffel, i tarallini di Terre di Puglia vicino le Piramidi e così via. Diventare testimoni della legalità anche in vacanza è facile portandosi dietro i prodotti di Libera Terra. Le migliori foto verranno poi pubblicate nel mese di settembre. Colpire i veri criminali CONTINUA DA PG. 1 delle “mafie” che approfittano della disperazione di questa umanità ferita per farne carne da mercato. Sono loro che devono essere colpite. I mezzi non mancano. La legge Merlin, l’articolo 18 del TU sull’immigrazione, la legge 228 sulla tratta degli esseri umani, sono strumenti che, applicati con rigore, danno risultati concreti. Così come sono da incentivare gli interventi sul territorio per mediare le tensioni sociali e gestire le situazioni più difficili. Il precedente governo si era mosso in questa direzione, creando un’ apposita commissione composta da membri dei ministeri e delle associazioni, chiamate a portare una competenza maturata sul campo, nel quotidiano faccia a faccia con le persone. Perché questo chiedono i tanti volti della prostituzione: prossimità, giustizia, opportunità. L’esperienza insegna che quando vengono incontrate, messe nella condizione di liberarsi dallo sfruttamento, aiutate a integrarsi con un lavoro vero e dignitoso, molte di queste donne smettono di prostituirsi. Accoglienza e legalità possono e devono procedere insieme. Ma sarebbe ipocrita porsi il problema della prostituzione senza vedere anche il rovescio della medaglia. Si parla tanto di “decoro” delle città, ma in tanti altri ambiti – tv, riviste, pubblicità – l’esibizione del corpo femminile è oggetto di una “prostituzione simbolica” che non suscita però uguale sdegno. Senza contare che, come ogni mercato, anche questo si regge sulla forza della domanda. Le ricerche concordano su due dati: il 70% dei “clienti” delle prostitute sono uomini sposati e con un’istruzione medio-alta. Non si tratta certo di criminalizzarli, ma di avviare una seria riflessione culturale sul perché il sesso sia diventato, da prezioso veicolo di amore e desiderio reciproco, articolo di consumo. E continuare nel dialogo e nell’ascolto fra istituzioni, politica, associazioni e operatori sociali. Solo così, insieme, possiamo affrontare un tema complesso, che intreccia aspetti sociali, culturali, criminali, ma soprattutto, non dimentichiamolo mai, umani. don Luigi Ciotti Presidente del Gruppo Abele e di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie Articolo apparso su FAMIGLIA CRISTIANA del 20 giugno 2008