Lavocelibera N° 20

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Lavocelibera N° 20
Lavocelibera
N ° 2 0
N
[email protected] - [email protected]
Sede Legale
Via Quattro novembre, 98
00187 Roma
Segreteria
Tel. 06/69770301/2/3
Fax 06/6783559
[email protected]
Amministrazione
Tel. 06/69770329
[email protected]
Organizzazione
Tel. 06/69770326
[email protected]
Comunicazione e stampa
Tel. 06/69770323
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Tesseramento
Tel. 06/69770328
[email protected]
Educazione alla legalità
Tel. 06/69770325
[email protected]
Ufficio beni confiscati
Tel. 06/69770330 06/69770321
[email protected]
[email protected]
Settore internazionale
Tel. 06/69770322
[email protected]
Progetti
Tel. 06/69770327
[email protected]
Sport
Tel. 06/69770326
[email protected]
Familiari vittime innocenti
Tel. 06/69770323
[email protected]
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Un’estate di impegno e di legalità
L’estate è ormai alle porte. Tante sono le
iniziative che ci vedono coinvolti nell’ educazione della legalità e nel contrasto alle
mafie. Dai campi di volontariato sui terreni
confiscati alle mafie (ormai quasi completi)
alla grande Festa di Libera a Savignano sul
Panaro (MO), dal festival dell’impegno civile “Le terre di don Peppe Diana” alla festa
di Libera a Galliera. Incontri, dibattiti, seminari e tantissimi momenti di formazione e di
conoscenza.
ramificazioni della ’ndrangheta, dalla
libertà di informazione alle ecomafie
sono tanti gli argomenti da approfondire,
indagare e conoscere.
Perché il contrasto alle mafie deve necessariamente passare attraverso una conoscenza approfondita e sempre aggiornata
dei diversi fenomeni della criminalità organizzata. Il silenzio è il principale alleato delle mafie.
A tutti coloro che invece decideranno di
andare in vacanza proponiamo un piccolo esercizio della legalità: portare in
vacanza i prodotti di Libera Terra, per
farli conoscere e farli assaggiare a tutte
e tutti i compagni di viaggio. Vi invitiamo
inoltre a fotografarli vicino i monumenti
più famosi dei posti che visiterete e a
mandarci le vostre foto. Le migliori verranno poi pubblicate nel mese di settembre e sul sito di Libera.
Dalle modalità di riciclaggio, alle mafie internazionali, dal riutilizzo dei beni confiscati, alla memoria delle vittime innocenti delle
mafie, dalle trattative di Cosa Nostra alle
E’ per questo che Libera, con l’aiuto e il
sostegno dei maggiori esperti
dell’informazione, della giustizia, della
società responsabile continuerà a proporre anche durante l’estate tanti appuntamenti.
Colpire i veri criminali
Dietro alla prostituzione ci sono quasi sempre
storie di povertà e di sfruttamento. Sono migliaia
le ragazze, anche molto giovani, che arrivano
nel nostro paese con la speranza di una vita
migliore. Spesso oberate da un debito contratto
con chi organizza “viaggi della speranza” che si
trasformano in viaggi nell’incubo.
SOMMARIO:
Le proposte ascoltate di questi tempi sembrano
non tenerne conto. Sanzioni, espulsioni, fogli di
via. Come se fosse un crimine essere poveri.
Come se la fragilità degli altri fosse uno spettacolo imbarazzante, da ghettizzare in quartieri a
“luci rosse” o peggio da reprimere, e non un richiamo alla coscienza e alla responsabilità di
ognuno di noi.
Da leggere & da vedere
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Libera il tuo 5 X 1000
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Libera Informazione
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Firmato accordo tra le Teche Rai e
Libera Informazione
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Salviamo Ingrid Betancourt con il
Nobel per la pace
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Libera in festa
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Festival dell'impegno civile:
"Le terre di Don Peppe Diana"
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Festa di Libera a Galliera
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Servizio civile volontario
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Le donne prostitute, o meglio costrette a prosti- E!STATE LIBERI 2008
tuirsi, sono vittime, non certo colpevoli. Se c’è
un reato di prostituzione non è quello di chi ven- Il frutto della legalità
de il proprio corpo per uscire dalla povertà,
Libera in giro per la Terra
spesso per aiutare famigliari lontani, ma quello
Colpire i veri criminali
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Da leggere: Giornalismi & Mafie
"In questi anni qualcosa non ha funzionato. Cosa? Credo che si possa affermare, con un pizzico di paradosso, cha
la lotta alla mafia, in Italia, sia un'esperienza molto giovane che è invecchiata
troppo presto".
Saverio Lodato
Terzo volume della serie "I Taccuini"
del Premio Ilaria Alpi, realizzato con la
collaborazione di Libera Informazione,
il libro presenta una ricca raccolta di
saggi e interventi sulle modalità con cui
si parla, si scrive e si racconta la criminalità organizzata in Italia.
Giornalismi & mafie
realizzato con la collaborazione di Libera Informazione e pubblicato da EGA
Editore
tore di Rai News 24 e attualmente direttore
di Libera Informazione - osservatorio
sull'informazione per la legalità e contro le
mafie - il libro raccoglie tra gli altri i contributi di: Giorgio e Luciana Alpi, Mariangela
Gritta Grainer, Luigi Ciotti, Stefano Fantino, Angelo Ferrari, Saverio Lodato, Roberto Morrione, Luciano Scalettari, Chiara
Spagnolo.
La prefazione è di Giancarlo Caselli, Procuratore Capo di Torino, mentre la postfazione è firmata da Roberto Natale, Presidente Federazione Nazionale della Stampa Italiana.
Nei racconti dei testimoni del nostro
tempo, giornalisti che lavorano sul
campo, tra disagi e avvertimenti, la ricostruzione della mappa criminale italiana. Dalla Sicilia alla Lombardia passando per la Campania e la Calabria,
sino ai ricchi e sempre più sospettabili
Veneto, Piemonte e Lombardia.
Curato da Roberto Morrione, già diret-
Da vedere: Pater Familias
Pater familias
di Francesco Patierno
Sceneggiatura: Francesco
Patierno, Massimo Cacciapuoti
Fotografia: Mauro Marchetti
Nazionalità: Italia, 2002
Durata: 1h. 30'
LAVOCELIBERA
In tempi di Gomorra, vogliamo ricordare
Pater Familias di Francesco Patierno,
uscito nel 2003 con poca fortuna nelle
sale. E' la storia di Matteo (Luigi Iacuzio), un trentenne che, dopo una lunga
assenza, ritorna nel paesino in cui è nato e cresciuto in occasione dell'aggravarsi delle condizioni di salute di un padre
con il quale non ha mai avuto alcun rapporto e verso il quale prova ora solo una
grande tristezza. Quella di Matteo è una
passeggiata sconsolata e malinconica
tra i vicoli del suo quartiere, un viaggio
avanti e indietro con la memoria sino ai
tempi della sua adolescenza e delle piccole grandi storie vissute insieme al suo
gruppo di amici ormai perduti per sempre. Tratto dall’opera letteraria omonima
di Massimo Cacciapuoti, i personaggi si
muovono come dei dannati nel girone
dell’inferno, uomini e donne senza speranza perché gli è stata negata ancora
prima di nascere. "Pater Familias" non
vuol essere un film sulla delinquenza
minorile ma sulla 'famiglia', un valore
morale che non ha alcun significato nella
società decadente in cui si trovano alcuni piccoli sobborghi della provincia di
Napoli, in cui regna la criminalità ed i
ragazzi crescono spesso abbandonati a
loro stessi e al proprio destino. Per i suoi
contenuti scabrosi e violenti "Pater Familias" non ha trovato alcun finanziamento
pubblico e se non fosse stato per il coraggio
e la volontà degli attori e dei realizzatori,
che non hanno percepito neanche un centesimo, e del regista che ci ha rimesso di tasca sua molti soldi prima di trovare l'appoggio della Kubla Khan che poi lo ha prodotto,
questo film non sarebbe mai stato realizzato.
Le sembianze sono dunque quelle di un
documentario, e come tutti i documentari
vengono mostrate cose vere in tutta la loro
crudezza. Un film decisamente realistico su
di una realtà di sottocultura proletaria che
spesso viene dimenticata ingiustamente.
Tutti gli attori recitano in napoletano stretto
ma i sottotitoli in italiano aiutano a seguire
una serie di storie che siamo abituati a leggere in brevi trafiletti sulla cronaca nera. A
Patierno va il merito di aver dato voce ad un
popolo che soccombe alla violenza,
all’ignoranza ed alle ingiustizie. Un film coraggioso ed indipendente che resta nel
cuore dello spettatore grazie ad un forte
realismo. Un film da vedere, da cercare in
qualche videoteca o in qualche cineforum.
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LIBERAilTUO 5X1000
Il 5 per mille dell'imposta sul reddito, introdotto in via sperimentale dalla
Legge Finanziaria, da' la possibilita' al singolo cittadino di scegliere, di sostenere il mondo delle attivita' sociali senza fini di lucro (dal volontariato alla
ricerca sociale). E' un meccanismo simile all' 8 per mille ma non lo va a sostituire, infatti si può decidere di destinare entrambe le quote. Non c'e' nessuna imposta in piu' da pagare, basta solo esprimere il proprio diritto a destinare in maniera diretta il proprio 5 per mille alle associazioni non lucrative.
Scegliere Libera come Ente di promozione Sociale beneficiaria del vostro 5
per mille significa dare una grande possibilita' alla nostra associazione per
proseguire con sempre maggiore determinazione le nostre battaglie quotidiane contro le mafie, la criminalità organizzata, per l’utilizzo sociale dei beni
confiscati alle mafie, per i percorsi di legalita' per i giovani. La scheda cosi'
compilata va presentata entro lo stesso termine della dichiarazione dei redditi:
- in busta chiusa in banca o alle poste; la busta deve recare l'indicazione
"SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL CINQUE PER MILLE DELL'IRPEF", il codice fiscale, il cognome e nome del contribuente;
- al commercialista, al proprio CAF o a chiunque sia abilitato.
Per maggiori informazioni scrivi a [email protected] oppure chiama il numero
06/69770301.
Ecco due esempi esplicativi:
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Spartaco non deve finire di nuovo sulla croce
Il carcere a vita che si è spalancato di fronte ai 16 capi e affiliati dei clan conosciuti come “i Casalesi” segna
una tappa importante nel recupero di credibilità dello Stato, in un territorio dove per tanti anni e ancora oggi è
stata la camorra a imporre il suo potere con la violenza, l’intimidazione, la presenza capillare a fronte di enormi carenze economiche e sociali, al vuoto del sottosviluppo, all’assenza di una cultura e di valori condivisi, alle
connivenze di tanta parte della politica e dell’amministrazione locale.
Leggi tutto l’articolo su www.liberainformazione.org
Estratto dalla Newsletter di Libera informazione N°10
Editoriale
Pochi ne parlano, pochi se ne occupano, eppure sarebbe ora di tornare a gridare tutta l’indignazione che merita lo sfregio dello Stato di Diritto e della Costituzione che
questo governo Berlusconi sta preparando e che cercherà di far passare ad ogni costo. Anche a costo di uno
scontro con il Quirinale che potrebbe essere senza precedenti. Le norme che condannano a tre anni di pena
(ma non di carcere si dice, per ora…) i giornalisti che
pubblicano intercettazioni telefoniche sono un atto intimidatorio che è mai avvenuto in Italia dal 1945 ad oggi:
di fatto si privano i cittadini del sacrosanto diritto di conoscere i termini di una inchiesta giudiziaria, isolando
quindi i problemi più importanti legati alle inchieste della
magistratura ad un dibattimento chiuso che spesso è
solo una prova di forza tra avvocati e magistrati dove
l’opinione pubblica non conta più nulla. Che ne sarebbe
stato, ad esempio delle vicende della clinica Santa Rita
di Milano, che ha colpito la sensibilità degli italiani ed il
necessario controllo su come è trattata la loro salute, se
i giornali non avessero potuto pubblicare stralci di quelle
intercettazioni telefoniche tra alcuni dei protagonisti che
hanno fatto capire come venivano considerate le operazioni chirurgiche in quella clinica? E mettendosi dalle
parti degli indiziati, che ne sarebbe stato del giovane (di
colore…) Lumumba del caso Meredith di Perugia o delle
maestre di Rignano o del signor Pappalardo di Gravina
nel caso dei due suoi figli trovati morti nel pozzo di Gravina, se i giornali non avessero avuto la possibilità di
trattare i loro casi prima che arrivassero al processo,
anche utilizzando stralci di conversazioni telefoniche
registrate dagli inquirenti? Ridurre al silenzio giornali e
giornalisti, dare agli editori dei giornali condanne pecuniarie tali da dare nei fatti a chi ha i soldi e non al direttore responsabile che ha la responsabilità, il diritto di decidere quali notizie pubblicare (perché alla fine pagherebbe l’editore), significa ammazzare una parte sostanziale
e decisiva della libertà di stampa. Possibile che
l’opinione pubblica debba stare zitta di fronte a questa
riduzione di libertà? I giornalisti possono fare sciopero, i
magistrati gridare, la Corte Costituzionale potrà giudicare la legittimità di queste norme, ma dopo, quando ormai
la frittata sarà fatta. Ed ora? Se poi questa norma fosse
l’unica architettata da questo governo potrebbe sembrare un’ unica grave violazione. Ma è l’architettura delle
leggi in materia di sicurezza che fa veramente impressione; si vogliono bloccare i processi ad esempio per
fatti commessi sino al 2002 (che caso, la data..) per fur-
ti, scippi, rapine, corruzione (semplice…) solo per salvare
Berlusconi dai suoi guai giudiziari. Si vogliono far saltare
alcune inchieste di pedofilia o altri gravi fatti compiuti da
sacerdoti (quelli conosciuti) perché, prima di indagare,
bisognerebbe avvertire il vescovo o il superiore dell’ indagato, facendo venir meno il presupposto della verità da
accertare in itinere, cioè ad esempio, usando le intercettazioni (uno avvertito difficilmente parla di certe cose per
telefono). Nel frattempo però chi non vive ed abita nel nostro paese, solo perché ne calpesta il suolo senza avere
un permesso, rischia l’incriminazione per il reato penale di
clandestinità. Come dire che la legge diventa dura e feroce per chi è debole, salvando chi è forte: ma nella confusione di salvare chi è oggi al governo si fa una legge per
un reato che se esistesse già non verrebbe giudicato perché considerato non grave; a meno di considerare il reato
di clandestinità più grave di una rapina o di una corruzione. Cosa che farebbe ridere o piangere gran parte dei giuristi o anche degli studenti di giurisprudenza del mondo.
Ed in questa grande confusione, dalla quale emerge solo
un disegno pericoloso di rottura delle regole e della prassi
costituzionale, l’unica pena eclatante prevista è quella per
chi informa l’opinione pubblica degli scandali sanitari, delle
corruzioni ma anche delle telefonate di Moggi che parlava
di arbitri e partite di calcio, di un ridicolo ex figlio di re
d’Italia che chiedeva donne a pagamento, di soubrette
pronte a vendersi per una particina in Tv, di telefonate
incredibili dello stesso Berlusconi con un dirigente Rai cui
chiedeva un favore di “donne” da far apparire in TV per far
contento un senatore che doveva far cadere il governo
Prodi… In un paese normale tutto questo dovrebbe provocare indignazione e ripulsa nelle persone per bene, di destra, di centro e di sinistra, dentro e fuori il Parlamento.
Oggi è invece terribile lo stordimento silenzioso di chi ne
ha già viste di tutti i colori e che rifiuta una realtà così incredibile! No, sta avvenendo, ed è inutile dire sconfortati
“ancora, ma non è possibile”. Allora è ora che associazioni, comuni cittadini, industriali o lavoratori, la stessa Chiesa ed i partiti seri, alzino la propria voce. Di nuovo,senza
rassegnarsi ad un già visto che potrebbe essere un futuro
da incubo per il nostro paese. Mentre mafia e camorra,
che di questo clima di rassegnazione si alimentano, assistono soddisfatti all’ennesima demolizione di processi da
parte del Governo, all’ intasamento delle aule giudiziarie,
vedendo con loro soddisfazione che l’illegalità rischia di
dilagare, ancora più di quanto già si sia sviluppata. Anche
per questo bisogna dire di no, in nome delle vittime di mafia e camorra, in nome, se mi permettete, di Giancarlo Siani e delle sue inchieste.
Santo Della Volpe
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Firmato accordo tra le Teche Rai e Libera Informazione
(ANSA) - ROMA, 26 GIU - Un portale dell'antimafia,
un luogo di incontro tra i media e le associazioni
che si occupano di lotta alla criminalità organizzata,
ma anche uno strumento di consultazione dei documenti più interessanti degli archivi Rai su questi
temi: e' l'obiettivo della convenzione tra le Teche
Rai e la Fondazione Libera Informazione, che costituiranno un Osservatorio sull'informazione contro le
mafie.
Su richiesta della Fondazione, la Rai ha deciso di
mettere a disposizione copia dei documenti dei propri archivi - foto, video, audio, sentenze, documenti,
fino a un migliaio di ore - individuati d'intesa tra le
parti, che andranno a costituire una sorta di archivio
digitale dell'antimafia sul web. Sarà la stessa Fondazione a custodirli, garantendone la gestione e
l'uso per finalità non commerciali. ''Si tratta di un'iniziativa importante - ha sottolineato il direttore generale della Rai, Claudio Cappon - per valorizzare il
patrimonio delle Teche, ma soprattutto l'informazione del servizio pubblico su temi come la mafia: senza la crescita della coscienza civile nella popolazione, piaghe di questo genere sono difficili da combattere. E' il nostro modo per lottare contro la crimi-
nalità e insieme affermare il ruolo distintivo del servizio
pubblico''.
''La mafia teme più la scuola che la giustizia'', ha detto
don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione Libera,
citando il giudice Antonino Caponnetto. ''La nascita di
questo osservatorio ci consentirà di portare nelle scuole, nelle università e in altri contesti materiali molto importanti per far crescere il grado di consapevolezza
della gente: una società responsabile ha bisogno di
documenti''. Un obiettivo sottolineato con forza anche
da Roberto Morrione, presidente della Fondazione,
che ha puntato il dito contro un'informazione che ''ha
acceso i riflettori sul processo al clan dei Casalesi solo
perché c'era stato Gomorra, il libro di Roberto
Saviano''.
Di qui l'invito del consigliere Nino Rizzo Nervo, già responsabile della sede siciliana della Rai, a ''realizzare
anche un osservatorio quotidiano sui silenzi dell'informazione. Chi si occupa di questi temi sa che i periodi
piu' pericolosi sono quelli in cui non ci sono i morti: per
questo non bisogna mai distogliere l'attenzione, a differenza di quanto e' stato fatto in questi anni''.
(ANSA). MAJ 26-GIU-08 17:27 NNN
Salviamo Ingrid Betancourt con il Nobel per la pace
Un appello lanciato da l’Unità per conferire il Nobel
per la pace a Ingrid Betancourt, ex candidata alle elezioni presidenziali colombiane, rapita il 23 febbraio
2002 e non ancora rilasciata.
Rita Levi Montalcini.
Per aderire all’appello:
[email protected]
L’appello è stato sottoscritto anche da Luigi Ciotti, presidente di Gruppo Abele e Libera. “Sono passati sei
anni – si legge in un articolo di Maurizio Chierici su
l’Unità – e cento giorni. Da cento giorni la testata de
l’Unità propone ai lettori l’immagine del dolore di Ingrid
Betancourt per ricordare il dramma di una donna sepolta nella foresta. Impossibile nasconderla sotto altre
notizie.
Sei anni e cento giorni, e non è successo niente. Noi
de l’Unità – prosegue l’articolo – chiediamo un gesto
deciso alla comunità internazionale: il premio Nobel
per la Pace può raccogliere attorno a Ingrid intellettuali e politici di ogni colore e tutti gli uomini di buona volontà”.
L’iniziativa per l’assegnazione del Nobel alla Betancourt ha già ricevuto il sostegno di rappresentanti del
mondo della cultura e di centinaia di cittadini.
L’obiettivo è quello di coinvolgere 100 personalità internazionali e di chiedere la presidenza onoraria a
Ingrid Betancourt
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Libera in festa
Martedi 1 luglio - Castelnuovo, Kiosko Parco
Rio Gamberi, Via W.Tobagi 22 – ore 21.00 in caso di pioggia Sala delle Mura, via Conciliazione
“L’antimafia tra le righe. Quale informazione per
parlare di mafia” con Monica Donini, Presidente
Consiglio regionale Emilia Romagna, Salvo Vitale,
amico stretto e collaboratore di Peppino Impastato,
Lirio Abbate, Ansa Palermo.
Mercoledì 2 luglio - Spilamberto, Anfiteatro
“Andrea Pazienza” v.le Marconi – ore 21.00
“Puzza di mafia. Il business dell’ecomafia”, Proiezione del film “Biutiful cauntri” sarà presente Peppe
Ruggiero – autore del film
Giovedi 3 luglio - Vignola, Viale Mazzini – ore
21.00, con i Consigli comunali dell’Unione
“La mafia invisibile” con Luigi Ciotti – Presidente
Libera, Nando Dalla Chiesa – Sociologo e docente
universitario, Giancarlo Caselli – Proc. Generale
della Repubblica di Torino
Giovedi 3 luglio - Savignano, Centro sportivo
Nuvolari – ore 21
Concerto per Libera - dei Modena City Ramblers
Venerdi 4 luglio - Teatro della Venere dalle ore
10.00 alle ore 18.30
Assemblea nazionale di Libera
ore 20.30 Cena
ore 21.30 (Polivalente) - Rappresentazione teatrale
“Asso di monnezza” di Ulderico Pesce.
Seminario di formazione
MAFIA. MA NON SOLO
I tentacoli della ‘ndrangheta,
le trattative di Cosa Nostra,
i veri affari.
Sede: Savignano sul Panaro (MO)
Destinatari: Staff nazionale, referenti territoriali e
partecipanti corsi Libera-net e Turf 1-2
Sabato 5 luglio - Teatro della Venere
ore 09.30 - “’Ndrangheta: una mafia liquida e invisibile ” Francesco Forgione, Presidente Commissione
antimafia XV leg.
Ruben Oliva, autore de “La Santa”
ore 11.30 - “I narcoaffari: facciamo un punto” con
Sandro Donati, Libera - Leopoldo Grosso, Gruppo
Abele
ore 13.30 - pranzo
ore 16.00 - “Cosa nostra e dintorni: dopo le stragi, le
trattative. E oggi?” Antonio Ingroia – Sost. Procuratore DDA Palermo
ore 18.00 - “Giornalismi e mafie” facente parte dei
taccuini del premio Ilaria Alpi - Roberto Morrione,
Fondazione Libera informazione, Antonella Mascali,
Radio Popolare di Milano
Chiara Spagnolo, Quotidiano di Calabria
- Presentazione del “Nuovo Dizionario di mafia e
Antimafia” ed. EGA, a cura di Manuela Mareso e
Livio Pepino
ore 20.00 - cena
ore 21.30 presso il centro Polivalenteì “Mafia, ma
non solo ” - Dibattito pubblico con con Luigi Ciotti
(Presidente di Libera), Giancarlo Caselli (Proc. Generale della Repubblica di Torino), Nando Dalla
Chiesa (Sociologo e docente universitario) , Francesco Forgione (Presidente Commissione antimafia
XV leg. ) Antonio Maruccia (Commissario Straordinario del Governo per la Gestione e la destinazione
dei beni confiscati alle organizzazioni criminali).
Domenica 6 luglio - Teatro della Venere
Savignano 2007
ore 9.30 - Dibattito conclusivo: “Libera e i territori”
Incontro con i consigli comunali dei ragazzi dell'
"Unione terra dei Castelli"
ore 11.30 - conclusioni di Luigi Ciotti
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Festival dell'impegno civile: "Le terre di Don Peppe Diana"
Venerdì 27 giugno
“Palazzo della Provincia di Caserta” Ore 10.30
Incontro dibattito: “Una Libera Terra: Io ci credo”.
Saluti del Presidente della Provincia Sandro De Franciscis.
Interverranno Don Tonino Palmese, Tano Grasso, Gianni Vattimo, Beppe Giulietti, Renato Natale, Ulderico Pesce, Vanda Spoto, Valerio Taglione.
Modera il dibattito Roberto Morrione.
San Cipriano D’Aversa (Ce) “centro sociale di formazione”
“Il caffè Letterario”
Ore 17.00 Proiezione di “Biutiful Cauntri” e presentazione del libro;
Saluti del Commissario Prefettizio del Comune di San
Cipriano d'Aversa Dott.ssa Silvana Riccio
Interverranno: Raffaele Del Giudice (Legambiente Campania); Peppe Ruggiero; Enzo Angelini e Luca Laurenzano (autori di Spazzanapoli). Modera Daniela De Crescenzo (giornalista “Il Mattino”)
Diana: Per amore del mio popolo non tacerò”.I ragazzi
del concorso dedicato a Don Peppe Diana racconteranno la figura del sacerdote assassinato dalla camorra il 19
marzo del 1994. Saluti del sind.aco di Casapesenna Avv.
Giovanni Zara.Interverranno Rosario Giuè, Raffaele Sardo – modera Gianmaria Roberti (giornalista de il “Roma”)
Casal Di Principe “Centro di avviamento al lavoro”
via Giacosa
Ore 18.00: “9mesi come comincia la vita”. Spettacolo per
bambini a cura del Teatro “Le Nuvole”. Lo spettacolo
sarà ripetuto alle 18.45 e alle 19.30 (ingresso gratuito,
prenotazione obbligatoria). Ore 20.00: “Per Amore del
mio popolo”. Reading – musiche e dibattito con artisti
vari Carlo Faiello, Lello Serao, Pierluigi Tortora, Pietro
Pignatelli, Giovanni Meola, Sergio Nazzaro, Rosario Esposito La Rossa, Marco Palasciano, Raffaele Lupoli.
Presenta Pietro Nardiello (giornalista Narcomafie).
Ore 22.00: “Ass e Marz” spettacolo teatrale in ricordo di
Don Peppe Diana. A cura dell’Ass. Teatro Scaramouche
di Aversa
Domenica 29 giugno
Casal di Principe (Ce) “Centro di avviamento al lavoro” via Giacosa
“Il caffè Letterario”:
Ore 18.30 “Comunità sparenti” Per il Sud dell’Italia è
ripresa l’emigrazione. Incontro dibattito in occasione della presentazione del libro “La Società sparente” di Emiliano Morrone e Francesco Saverio Alessio. Interverrano
gli autori. Modererà il dibattito Biagio Simonetta “Il Quotidiano della Calabria”.
Ore 20.00: La musica di Marco Saltatempo
Ore 21.00: “Asso di Monnezza” Spettacolo di e con Ulderico Pesce
Ore 22.00: I Corepolis in concerto
Sabato 28 giugno
Trentola Ducenta (Ce) la Casa dei Felicioni - Comunità di Capodarco
Ore 10.30 “Il Futuro dei Beni Confiscati”. In collaborazione con la Facoltà di Architettura di Aversa. Interverranno: Mauro Baldascino – Osservatorio Provinciale beni
confiscati, Giuseppe Nese – coordinatore socio-sanitario
ASL CE/2, Concetta Lenza – preside della Facoltà di
Architettura della S.U.N., Geppino Fiorenza- Referente
Regionale Libera, Vito Faenza - giornalista del “Corriere
del Mezzogiorno”. Modera Toni Mira - giornalista
“Avvenire”.
Casapesenna (Ce) “Casa centro anziani” via Cagliari
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“Il caffè Letterario”:
Ore 17.30 Incontro dibattito: “La figura di Don Peppe
Casal di Principe “Centro AssoVoce” Corso Umberto
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Ore 11.00: “Libertà di informazione a che punto stiamo”.
Evento organizzato in collaborazione con
“Liberainformazione”. Interverranno: Roberto Morrione,
Onofrio Dispenza, Enrico Fierro, Ottavio Lucarelli, Vincenzo Colimoro, Rita Pennarola, Raffaele Sardo.
Casal Di Principe – “centro sportivo e riabilitativo”
via Tasso 26
Ore 17:00 Animazione per bambini a cura della Cooperativa “Korakane”. Ore 18.00: Presentazione del libro
“Questa corte condanna”. Interveranno Marcello Anselmo, il pm Raffaello Magi, Sergio Nazzaro. Modera il dibattito Francesca Ghidini, giornalista Rai.
Casal Di Principe “Centro di avviamento al lavoro”
via Giacosa
Ore 21.00: Gruppi locali; il rock dei "More or
less" (Casal di Principe), il noise/grunge dei "All the reminds" (Casal di Principe), il rock dei “Gentile grove” (Napoli), la tammorra dei “Via del popolo”. A seguire:
“Cento Passi coi tacchi a spillo” (musical a cura del gruppo Cantica Popularia di Camigliano) (Ce).
Durante i giorni del Festival a “Casa Don Diana”, (Casal
di Principe), sarà possibile visitare le mostre fotografiche
"Città dell'uomo" di Luigi Caterino con testi dell’ antropologo Luigi Mosca, e “Racconti per immagini” di Giovanni
Izzo. Interverrà l’Associazione “Da Sud” che presenterà
la lunga marcia della memoria che si svolgerà il 16 luglio
in Calabria. Degustazione dei prodotti tipici di Libera a
cura di ristorante pizzeria “N. C. O. nuova cucina organizzata”.
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Festa di Libera a Galliera
VENERDÌ 27 Giugno
Ore 9.30
Palazzetto dello sport “Andrea Bentivogli”: incontro
fra i ragazzi dei centri estivi dei Comuni della zona,
Gianluca Faraone presidente coop “Placido Rizzotto”,
Nando Dalla Chiesa sociologo e scrittore
Proiezione del video “Le esperienze positive delle
cooperative di Libera Terra”
Ore 11.30 Apertura della festa
Conferenza stampa con la partecipazione di:
Simonetta Saliera vicepresidente nazionale di Avviso
Pubblico e sindaco di Pianoro
Gianluca Faraone presidente coop “Placido Rizzotto”
Roberta Bussolari, referente regionale Libera EmiliaRomagna
Antonio Monachetti, referente provinciale Libera Bologna
Giuliano Barigazzi, assessore Sanità, Servizi sociali,
Associazionismo, Volontariato provincia di Bologna
Giuseppe Chiarillo, sindaco di Galliera
Buffet di prodotti delle cooperative
Pomeriggio
Ore 16 laboratorio con i ragazzi del centro estivo di
Galliera
Ore 19 apertura dello stand gastronomico
Ora 19.30 esibizione del coro “Fiori di campo” della
scuola elementare di Galliera “M. Mazzacurati” in
canzoni regionali
Ore 20.30 presentazione del Quaderno di Avviso
Pubblico
“Mafia e politica. Analisi di un rapporto tra storia e
attualità”
Partecipano: Francesco Forgione, ex presidente della
Commissione parlamentare antimafia Voncenzo Macrì, magistrato presso la Direzione nazionale antimafia
Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso
Pubblico,
Gianluca Faraone presidente coop “Placido Rizzotto”
Ivan Cicconi, direttore di I.T.A.C.A.
Conduce Antonio Maria Mira, giornalista di Avvenire
Conferenza stampa con la partecipazione di Marco
Monesi, sindaco di Castel Maggiore
Ore 22 Ballo con l’orchestra “I budriesi”
SABATO 28 giugno
Mattina
Ore 9.30 Sala del Consiglio di Galliera “Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”
Le istituzioni incontrano i Presidenti delle cooperative
che amministrano i terreni confiscati sul tema: “Diritti,
lavoro e cooperazione per battere le mafie”
Partecipano i Presidenti delle cooperative: Pio La
Torre, Placido Rizzotto, Terre di Puglia, Libera Terra
e Valle del Marro
Beatrice Draghetti, presidente Provincia di Bologna
Tiberio Rabboni, Assessore Agricoltura Regione Emilia-Romagna
Gianluca Borghi, Consigliere Regione Emilia-
Romagna
Giampiero Calzolari, presidente Legacoop
Cesare Melloni, segretario Camera del lavoro di Bologna
Alberto Schincaglia, segretario CISL Bologna
Ore 12 Apertura stand gastronomico
Pomeriggio
Ore 15.30 Centro sportivo “Vincenzo Galetti”
Triangolare di calcio tra le nazionali di SindaciSacerdoti-Carabinieri
Ore 19 Apertura stand gastronomico
Ore 20.30 Incontro fra Sindaci del Nord e del Sud sul
tema: “Legami di legalità contro le mafie”
Partecipano
Andrea Campinoti, presidente di Avviso Pubblico e
sindaco di Certaldo
Giovanni Di Martino, vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico e sindaco di Niscemi
Sergio Chiamparino, sindaco di Torino
Roberto Reggi, sindaco di Piacenza
Renzo Berti, sindaco di Pistoria
Rosario Crocetta, sindaco di Gela
Gianni Speranza, sindaco di Lamezia Terme
Libero Mancuso, assessore Affari generali e istituzionali Comune di Bologna
Raffaele Atti, Assessore Sicurezza – Comune di Ferrara
Presiede Giuseppe Chiarillo, sindaco di Galliera
DOMENICA 29 giugno
Mattina
Ore 9.30 Lo stallone Waikiki Beach, campione mondiale e padre di Varenne, sarà a disposizione dei più
piccoli
Ore 10.30 Incontro sul tema
“Per una politica di legalità. Il ruolo degli Enti locali nel
contrasto alla mafia”
Partecipano
Avviso Pubblico
Libera Regionale
I Sindaci dell’Unione Reno Galliera
Loretta Lambertini, presidente dell’associazione “Terre
di Pianura” e sindaco di Granarolo dell’Emilia
Loris Ropa, presidente dell’Associazione “Terre
d’acqua” e sindaco di Anzola dell’Emilia
Ore 12 Apertura stand gastronomico
Pomeriggio
Dalle ore 17 e fino alle ore 24
“Gran festa della legalità”
Musica con band emergenti: Vez, Devocka, Zeder, La
teoria del proiettile, Alice nel buio, Karadell
Interverranno inoltre: Ottavia Piccolo, Vito, Ivano Marescotti, da “Mai dire...” Corrado Nuzzo e Maria De
Biase
Letture di legalità effettuate da ragazzi e adulti formati
nel corso dei tre giorni della Festa dall’attrice Eleonora
Ribis
Ore 19 Apertura stand gastronomico
Ore 24 Estrazione biglietti Lotteria
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Servizio civile volontario
Se sei una ragazza o un ragazzo dai 18 ai 28 anni
e vuoi...
- vivere un'esperienza di solidarietà
- conoscere e operare a contatto con la società
responsabile nel contrasto alle mafie e nella promozione della legalità
- cogliere un'occasione di crescita umana e professionale
- acquisire competenze e arricchire la tua vita e
quella degli altri
puoi condividere con noi la tua voglia di fare e di
capire svolgendo per 1 anno il Servizio Civile Volontario presso "Libera. Associazioni, nomi e
numeri contro le mafie".
I volontari percepiscono un rimborso mensile di
433,80 euro e l'orario previsto è di 30 ore settimanali.
È uscito il nuovo bando 2008: la scadenza prevista
per la consegna delle domande è il 7 luglio 2008
alle ore 14.
Per maggiori informazioni: [email protected]
Tutte le informazioni per fare la domanda, scaricare la documentazione del bando e la sintesi della
scheda progettule bando 2008 sul sito di Libera
(www.libera.it)
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fiscati alle mafie e gestiti dalle cooperative sociali di
Libera Terra. Segno concreto di una volontà, sempre più diffusa tra i giovani, di voler essere in prima
linea e di voler tradurre questo loro impegno in
un’azione concreta di solidarietà e di condivisione.
L’obiettivo dei campi è quello di diffondere una cultura fondata sulla legalità e sul senso civico che
possa efficacemente contrapporsi alla cultura della
violenza, del privilegio e del ricatto che contraddistingue i fenomeni mafiosi del nostro Paese dimostrando che è possibile ricostruire una realtà sociale
ed economica fondata sulla pratica della cittadinanza attiva e della solidarietà. In Piemonte, Puglia,
Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna i volontari si
impegnano, lavorano, si confrontano diventando
parte integrante del popolo dell’ antimafia.
I campi rappresentano un’esperienza estiva che
sempre più spesso è solo l’inizio o è già parte di un
percorso più ampio che i giovani intraprendono nel
cammino della legalità, della consapevolezza e
dell’impegno nella lotta alle mafie. I campi vengono
suddivisi in diversi momenti: di mattina le attività
lavorative per il recupero dei beni confiscati e della
loro produttività; insieme agli operatori delle cooperative e delle associazioni si porta avanti la lavorazione dei terreni per contribuire a produrre e successivamente commercializzare prodotti biologici di
qualità come pasta, farina, olio, vino, passata di
pomodori, marmellata, legumi, e altri prodotti.
Accanto al lavoro manuale vengono organizzati dei
momenti di formazione e informazione sui temi della legalità, dell’uso sociale dei beni confiscati, delle
mafie. La sera infine diventa momento di incontro e
confronto tra i volontari e tra i volontari e le comunità locali attraverso iniziative di animazione territoriale e socialità.
La giornata del volontario è certamente impegnativa
ma, come testimoniato dagli stessi giovani che hanno partecipato negli anni precedenti, segna un momento di crescita e condivisione importante che
aiuta a maturare attraverso una presenza concreta,
utile ed efficace.
E!STATE LIBERI 2008
Migliaia di volontarie e volontari provenienti da diverse
regioni d’Italia e del mondo scelgono ogni anno di fare
un’ esperienza di lavoro, di volontariato e di formazione
civile prendendo parte ai campi di lavoro sui terreni con-
Presenza che non è solo un gesto simbolico, ma un
tassello in più verso la liberazione dall’ipoteca e
dalla sopraffazione che le mafie rappresentano per
la cittadinanza e i territori. Essere presenti da tutte
le parti d’Italia e anche da tante parti altre nazioni
(grazie ai campi internazionali di volontariato) sottolinea con forza l’attenzione di quanti, sempre più,
credono nello sviluppo del sistema della gestione
de beni confiscati come risorsa per lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio.
Campi ancora disponibili in Sardegna e in Toscana.
Per maggiori informazioni contattare l'indirizzo email [email protected] o chiamare 06/69770321.
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Il frutto della legalità
Dopo un anno di intenso lavoro i ragazzi della cooperativa
Pio La Torre hanno dato inizio alla prima mietitura, in un
fondo agricolo nei pressi di San Giuseppe Jato, nel feudo
appartenuto alla famiglia Cascio. Anche così si combatte
la mafia, anzi forse è proprio così che si combatte: lavorando la terra, quella terra un tempo sottratta alla collettività e ad essa restituita grazie ad una legge, la 109/96, e
alla forza di tante persone che vogliono ridare dignità e
valore ad una regione trafitta dalle forze mafiose.
Dare vita ad una cooperativa su quei territori, su beni confiscati alla criminalità organizzata richiede molto coraggio
perché è un'attività che toglie forza alla mafia, le toglie la
roba, pirandellianamente intesa, e troppe volte si è assistito ad azioni intimidatorie da parte dei malavitosi mirate a
scoraggiare, a ricordare che quella è casa loro.
Resistere, andare avanti, non cedere al ricatto della paura
è una sfida e la mietitura del grano iniziata il 18 giugno
rappresenta una piccola grande vittoria. A cui si aggiungono quelle di tutte le altre cooperative sociali
sparse lungo il territorio italiano e che, grazie al contributo di tanti giovani italiani e stranieri, riescono a rendere concreta la speranza di riscattarsi dalle mafie.
Ma questa lotta porta anche il nome di persone come
Pio La Torre e Placido Rizzotto che hanno dedicato la
loro vita a questa rivoluzione e che oggi sta portando
dei frutti, anche non metaforicamente intesi. Già per qui
in queste terre fino a ieri incolte oggi si producono olio,vino, grano, pomodori, melanzane che verranno poi
commercializzati in molti punti vendita della grande
distribuzione e del commercio equo e solidale. Un circolo virtuoso che non si chiuderà finché ci saranno persone e associazioni che non temeranno di sfidare la
mafia per costruire un paese migliore.
Libera in giro per la Terra
Anche quest’anno è giunta l’estate e siamo prossimi a partire per le vacanze.
Abbiamo pensato di proporvi un piccolo compito della legalità: vi chiediamo di
portare con voi i prodotti di Libera Terra. Fateli conoscere e assaggiare ai vostri
compagni di viaggio ma anche alla gente del posto che visiterete. Diffondiamo
l’importanza e la ricchezza che il riutilizzo dei beni confiscati alle mafie genera
nel nostro Paese. Vi invitiamo inoltre a fotografarli vicino i monumenti più famosi
dei posti che visiterete e a mandarci le vostre foto. Es. il pesto di peperoncino
della Valle del Marro vicino alla Muraglia Cinese, il vino Placido Rizzotto bianco
vicino la Torre Eiffel, i tarallini di Terre di Puglia vicino le Piramidi e così via. Diventare testimoni della legalità anche in vacanza è facile portandosi dietro i prodotti di Libera Terra.
Le migliori foto verranno poi pubblicate nel mese di settembre.
Colpire i veri criminali CONTINUA DA PG. 1
delle “mafie” che approfittano della disperazione di questa
umanità ferita per farne carne da mercato. Sono loro che
devono essere colpite. I mezzi non mancano. La legge
Merlin, l’articolo 18 del TU sull’immigrazione, la legge 228
sulla tratta degli esseri umani, sono strumenti che, applicati
con rigore, danno risultati concreti. Così come sono da incentivare gli interventi sul territorio per mediare le tensioni
sociali e gestire le situazioni più difficili. Il precedente governo si era mosso in questa direzione, creando un’ apposita commissione composta da membri dei ministeri e delle
associazioni, chiamate a portare una competenza maturata
sul campo, nel quotidiano faccia a faccia con le persone.
Perché questo chiedono i tanti volti della prostituzione:
prossimità, giustizia, opportunità. L’esperienza insegna che
quando vengono incontrate, messe nella condizione di liberarsi dallo sfruttamento, aiutate a integrarsi con un lavoro
vero e dignitoso, molte di queste donne smettono di prostituirsi. Accoglienza e legalità possono e devono procedere
insieme. Ma sarebbe ipocrita porsi il problema della prostituzione senza vedere anche il rovescio della medaglia. Si
parla tanto di “decoro” delle città, ma in tanti altri ambiti –
tv, riviste, pubblicità – l’esibizione del corpo femminile è
oggetto di una “prostituzione simbolica” che non suscita però uguale sdegno.
Senza contare che, come ogni mercato, anche questo
si regge sulla forza della domanda. Le ricerche concordano su due dati: il 70% dei “clienti” delle prostitute
sono uomini sposati e con un’istruzione medio-alta.
Non si tratta certo di criminalizzarli, ma di avviare una
seria riflessione culturale sul perché il sesso sia diventato, da prezioso veicolo di amore e desiderio reciproco, articolo di consumo. E continuare nel dialogo e
nell’ascolto fra istituzioni, politica, associazioni e operatori sociali. Solo così, insieme, possiamo affrontare
un tema complesso, che intreccia aspetti sociali, culturali, criminali, ma soprattutto, non dimentichiamolo
mai, umani.
don Luigi Ciotti
Presidente del Gruppo Abele e
di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
Articolo apparso su FAMIGLIA CRISTIANA
del 20 giugno 2008