printer all in, perché?
Transcript
printer all in, perché?
Anno I - n° 7 www.gruppovenco.it Giovedì 7 dicembre 2006 FORMATO A2 DA SCRIVANIA Epson Stylus Pro 3800 è la stampante in formato A2 più compatta sul mercato, ideale per chi ha poco spazio ma ha l'esigenza del formato A2 e l'elevata qualità Epson. Si tratta di un avanzato sistema ink jet con inchiostri a tecnologia UltraChrome K3 per stampe di qualità superiore e cartucce di inchiostro ad alta capacità per la produzione di stampe in piena autonomia, adatto a una vasta gamma di formati di stampa, da A6 ad A2. Facile da usare, Epson Stylus Pro 3800 è ideale per stampe veloci e su diverse tipi di supporti nei settori della fotografia, delle riproduzioni artistiche, delle prove colore e della grafica. Epson Stylus Pro 3800 integra la tecnologia degli inchiostri Epson UltraChrome K3, un sistema di otto inchiostri a pigmenti per stampe di qualità superiore con gradazioni neutre sia a colori che in bianco e nero. Le stampe, straordinariamente fedeli nella riproduzione dei dettagli e dei colori, offrono un'eccezionale scala di grigi e morbide sfumature cromatiche. Gli inchiostri Epson UltraChrome K3 offrono un'ampia paletta colori, che permette di ottenere anche tonalità come l'arancio intenso, il rosso cinabro e l'ocra. Gli inchiostri chiari offrono inoltre gradazioni morbide nella stampa di acquerelli, disegni a pastello e a matita. Epson Stylus Pro 3800 prevede al suo interno il set completo di 9 inchiostri che comprende ciano, magenta, ciano chiaro, magenta chiaro, giallo, nero light, nero light light, nero Photo e nero Matte. Quando si passa da carta opaca a carta lucida, la selezione della cartuccia di nero Matte o di nero Photo è semplicissima: basta infatti scegliere il tipo di carta dal driver della stampante e in automatico verrà selezionata la tipologia di inchiostro. Per quanto riguarda le applicazioni 3D-CAD e GIS, l'elevata velocità, le linee ben definite e i caratteri nitidi di Epson Stylus Pro 3800 rendono questa stampante la scelta ideale per designer, architetti e ingegneri. Per la cartellonistica dei punti vendita, i poster, la grafica e i cartelli indicatori delle mostre, Epson Stylus Pro 3800 garantisce stampe rapide, accurate e dai colori brillanti, oltre a notevole facilità di utilizzo. AUTOCAD -20% Aggiornando il vostro software all'ultima versione disponibile o passando ad una delle soluzioni Autodesk specifiche per il mercato in cui operate, potete risparmiare il 20% sul prezzo di Listino Autodesk. Per usufruire di tale promozione è PRINTER ALL IN, PERCHÉ? Il progetto PAI (Printer All In) è operativo ormai da 1 anno e sta riscuotendo un grande successo pertanto è ora di fare il punto della situazione e spiegare come è nato, come si evolve e quali risultati sta portando alla Venco ed ai nostri Clienti. La nascita di questo progetto è avvenuta grazie a molteplici fattori di cui, i più significativi, sono legati alla semplicità di gestione ed alla riduzione dei costi. Per quanto riguarda la semplicità non abbiamo fatto altro che “trapiantare” il modello di business di Molteco in Venco. Tale modello riguarda la gestione trentennale di fotoriproduttori e di sistemi multifunzionali in modalità pay x use. E' evidente che questa modalità porta tangibili vantaggi quali, per esempio, l'eliminazione dei cespiti da parte delle Aziende Clienti. Altro vantaggio decisamente significativo è un netto miglioramento dei tempi di intervento tecnico e di risoluzione dei problemi, siano essi dovuti a rotture che a mancanza di consumabili. Questo miglioramento è dovuto ad una precisa gestione delle scorte, da parte di Venco, in funzione delle apparecchiature sotto contratto, sia in termini di spare parts sia di consumabili. Anche il fenomeno di riduzione dei costi è legato a molteplici fattori ma, fondamentalmente, i 2 più evidenti sono una notevole economia di scala ed un corretto posizionamento delle apparecchiature. E proprio sul posizionamento delle apparecchiature vale la pena spendere qualche parola. Nella maggior parte dei casi, quando si acquista una stampante, si valuta il prezzo dell’hardware ma non si tiene in considerazione il relativo costo di gestione che è rappresentato dal costo di assistenza, dal costo pagine del toner e del tamburo o kit di manutenzione. Facendo un esempio pratico proviamo ad immaginare l'acquisto di una laser individuale o per un piccolo gruppo di utenti che globalmente producono, per esempio, 3000 pagine al mese. Su questi piccoli volumi qualunque stampante laser riesce a reggere il ritmo per cui verrebbe naturale comperare il prodotto di fascia più bassa e costo ridotto. (sempre a titolo di esempio immaginiamo di valutare una printer da 25 pagine al minuto ed il cui costo hardware sia di circa 300 €). Ma siamo sicuri che sia la scelta giusta ? Per esserne certi dobbiamo valutare con molta attenzione i costi di gestione di cui parlavamo in precedenza. Normalmente il costo a pagina è inversamente proporzionale alla fascia della stampante per cui, con buona approssimazione, possiamo affermare che su una printer entry level il costo a pagina sarà di circa 0,023 €. Ora consideriamo che una stampante ha una vita media di almeno 4 anni per cui parametriamo il costo a questo periodo. Hardware 300 € + 3000 pagine/mese x 0,023€ x 48 mesi che porta ad un costo globale di 3.612 €. Se avessimo scelto una stampante di fascia superiore (diciamo una 45 pagine/minuto) avremmo investito circa 800 € per l'apparecchiatura ma con un costo a pagina di circa 0,0135 €. Facendo lo stesso calcolo di cui sopra emerge che in 48 mesi il costo globale sarebbe di 2.744 € con un risparmio di ben 868 €, pari ad oltre il 24% ! E se in aggiunta a quanto sopra Venco Computer Vi proponesse anche di non acquistare l'apparecchiatura? ALL’INTERNO Lenovo Care = 5 Tools Solo Infostrada, Wind condannata HP design for environment MacAfee SiteAdvisor Sony: Blu-ray da 50 Gb Vista e Office 2007 strettamente necessario che sottoscriviate il mantenimento della licenza, Subscription Program, che vi permetterà di ottenere gratuitamente la futura versione del prodotto del quale vi state aggiornando. Tale promozione Autodesk sarà valida fino al 15 gennaio del 2007, data oltre il quale il prezzo per aggiornare il vostro CAD sarà proposto a prezzo pieno. Non possono usufruire di questa opportunità i possessori delle versioni basate su AutoCAD 2002 o precedenti. Si vuole ricordare che AutoCAD 2004 andrà in obsolescenza (non sarà più possibile effettuare l'aggiornamento del prodotto) il 15 marzo 2007. Quindi, perché non valutare l'aggiornamento oggi con le promozioni Autodesk? A Voi le considerazioni. Per informazioni: 011 2747842 - [email protected] Gruppo Venco - Via Reiss Romoli 148 - 10148 Torino - Tel. +39 011 2747.777 - Fax +39 011 2747.750 - www.gruppovenco.it - [email protected] Anno I - n° 7 Giovedì 7 dicembre 2006 HP DESIGN FOR ENVIRONMENT VISTA E OFFICE 2007 SUL MERCATO SONY: BLU-RAY DA 50 GIGABYTE HP ha già riciclato più di 90 milioni di chilogrammi di cartucce LaserJet e Inkjet, il peso di ben 200 Boeing 747. È il frutto del nostro impegno a sfruttare le innovazioni tecnologiche per sviluppare materiali di consumo di alta qualità e compatibili con l'ambiente. Il programma HP Planet Partners™ fornisce a tutti gli utenti la possibilità di avvalersi in modo semplice e gratuito di un rivoluzionario servizio di ritiro e riciclo per cartucce di stampa HP. Microsoft ha ufficialmente introdotto sul mercato business i suoi tre nuovi pargoli: Windows Vista, Office 2007 e Exchange Server 2007. Gli analisti prevedono che il ritmo di diffusione di Vista sarà più elevato di quello di XP. Il colosso giapponese sta introducendo sul mercato milioni di dischi Blu-ray da 50 GB, una quantità che presto farà scendere i prezzi dei supporti a singolo strato. Nel frattempo, si lavora ai dischi da 200 GB New York (USA) - “Il giorno più importante nella storia di Microsoft”. Così Steve Ballmer, CEO del colosso di Redmond, ha aperto ieri la conferenza stampa in cui sono stati lanciati sul mercato business Windows Vista, Office 2007 ed Exchange Server 2007. Questa è la prima volta che Microsoft lancia i suoi tre prodotti chiave in contemporanea, anche se va ricordato che Windows Vista e Office 2007 sono per il momento disponibili solo ai clienti che hanno sottoscritto contratti volume licence. Il debutto sul mercato consumer avverrà per entrambi i prodotti il prossimo 30 gennaio. Tokyo - Sony si è detta pronta ad innondare il mercato di dischi Bluray (BD) da 50 GB (doppio layer), e per farlo ne ha incrementato il ritmo di produzione a 60.000 unità al giorno. Questo dovrebbe portare a breve anche ad una sensibile riduzione del costo dei media da 25 GB, di cui Sony ha fino ad oggi prodotto tre milioni di esemplari. I primi film su supporti Blu-ray a doppio strato sono sbarcati sul mercato lo scorso mese. Lo spazio in più fornito può essere sfruttato dalle major per includere filmati extra in alta definizione e aggiungere contenuti interattivi di vario tipo, compresi giochi, musica e pubblicità. Sony, ad esempio, ha inserito nei Blu-ray Video da 50 GB una traccia audio non compressa in formato PCM (Pulse Code Modulation). Nel frattempo TDK sta lavorando a dischi da 200 GB, ovvero in grado di fornire una capacità otto volte superiore a quella dei supporti BD di prima generazione. L'azienda giapponese ha anche annunciato che, a partire dalla prossima settimana, inizierà la commercializzazione di BD registrabili una sola volta (BD-R) e riscrivibili (BD-RE) da 50 GB. Mentre questi dischi sono composti da due layer (strati) da 25 GB ciascuno, i futuri media da 200 GB conterranno 6 layer da 33 GB. TDK aveva mostrato un prototipo di BD da 100 GB nel maggio del 2005: il disco conteneva quattro layer e poteva essere scritto ad una velocità sensibilmente maggiore rispetto a quella degli attuali dischi da 25 e 50 GB. Sia Sony che TDK hanno pianificato il lancio dei primi supporti BD-R da 200 GB nel 2007, con tutta probabilità nel corso della seconda metà dell'anno. (fonte: www.punto-informatico.it - Anno XI n. 2656) Programma HP Design for Environment Avviato nel 1992, questo ambizioso programma è stato realizzato con l'obiettivo di sviluppare materiali di stampa HP in grado di: Risparmiare risorse , Gli involucri delle cartucce HP LaserJet sono composti per il 30% di materiale riciclato. , Tutti i lucidi HP sono composti per il 45% di materiale riciclato. , Sono stati ridotti del 32% il numero medio di componenti utilizzati nelle cartucce monocromatiche e del 55% la quantità media di resine plastiche. , La produttività delle cartucce monocromatiche HP LaserJet è aumentata dell'80%. Utilizzare processi e materiali eco-compatibili , Per lo sviluppo dei prodotti e delle confezioni non viene utilizzata alcuna sostanza dannosa per l'ozono. , Per la fabbricazione degli involucri esterni delle cartucce HP LaserJet non vengono utilizzati processi che prevedano l'impiego di cloro. Semplificare le procedure di riciclo , Nel mese di gennaio 2005 erano già stati riciclati 92 milioni di chilogrammi di cartucce di stampa HP. , Molti tipi di carte e cartoncini HP possono essere oggi riciclati come normale carta da ufficio. , In molte aree geografiche vengono utilizzati prodotti completamente riciclabili. , Le parti in plastica che pesano più di 25 grammi sono appositamente contrassegnate per facilitarne la separazione al momento del riciclaggio. McAFEE SITEADVISOR Internet più sicura col plug-in gratuito McAfee . McAfee SiteAdvisor è un plug-in gratuito per Internet Explorer e Firefox che rende sicura la navigazione e le ricerche su web, evitando le minacce in tempo reale. Una recente indagine ha dimostrato che il popolo di Internet non ha la percezione di quali siti rappresentino una potenziale minaccia in termini di virus, spyware o spam. Dopo aver visitato un sito all'apparenza sicuro potreste essere "bombardati" da pubblicità indesiderata oppure scaricare a vostra insaputa un programma "spia" o peggio ancora. McAfee ha analizzato per voi e testato milioni di pagine web. Come un semaforo, McAfee SiteAdvisor vi segnala durante la navigazione e la ricerca i siti che possono rappresentare un pericolo di infezione: segnale verde per un sito sicuro; giallo per un sito da navigare con attenzione; rosso per un sito che è meglio evitare. Per maggiori informazioni e scaricare gratuitamente questo utile strumento: http://www.siteadvisor.com. “Durante l'ultimo decennio, Windows 95 e Office 95 hanno trasformato il modo di lavorare delle persone”, ha dichiarato Marco Comastri, amministratore delegato di Microsoft Italia. “Le tre nuove applicazioni annunciate oggi rappresentano il risultato più importante ottenuto sinora da Microsoft e l'inizio di una nuova fase di innovazione che avrà un impatto ancora più profondo nei prossimi dieci anni”. Microsoft sostiene che i suoi tre nuovi prodotti chiave siano stati sviluppati grazie ai commenti e suggerimenti forniti dai propri clienti. Durante la fase di testing, le versioni beta di Vista e Office 2007 sono state scaricare oltre 5 milioni di volte, un vero record nella storia di BigM. Da un’indagine commissionata da Microsoft a IDC per valutare l'impatto economico di Windows Vista nei paesi dell'Europa Occidentale, emerge che in Italia, nel 2007, il numero di persone occupate nel settore IT che lavoreranno su prodotti o servizi legati a Vista saranno circa 124 mila (il 18% del totale degli occupati): una percentuale decisamente più elevata, secondo Microsoft, rispetto a quella che aveva caratterizzato la migrazione da Windows 2000 a XP. Tra le aziende e gli enti italiani che hanno provato Vista, Office 2007 ed Exchange 2007 fin dalle versioni beta vi sono Poste Italiane, Scavolini e il Comune di Roma. Queste tre organizzazioni si sono dette particolarmente interessate al nuovo Office, confermando dunque quanto già teorizzato dagli analisti: il nuovo Office 2007 è destinato a trainare Windows Vista, almeno per quel che riguarda il mondo aziendale. Sulle previsioni degli analisti si veda anche questo approfondimento di ArsTechica.com. (fonte: www.punto-informatico.it - Anno XI n. 2663) Gruppo Venco - Via Reiss Romoli 148 - 10148 Torino - Tel. +39 011 2747.777 - Fax +39 011 2747.750 - www.gruppovenco.it - [email protected] Anno I - n° 7 Giovedì 7 dicembre 2006 LENOVO CARE 5 TOOLS SOLO INFOSTRADA, WIND DEVE RISARCIRE MA COS’È QUESTA ALTA DEFINIZIONE? Si tratta di una raccolta di 5 tools chiamata “Lenovo Care”, grazie al quale gli utilizzatori meno esperti nell'utilizzo di notebook Lenovo potranno approfittare di un insieme di software integrati che lo guidano con facilità in tutte le operazioni di configurazione e ottimizzazione, per esempio la configurazione della rete wireless oppure la programmazione del backup o ancora il controllo delle prestazioni del sistema o il ripristino della configurazione del notebook così come è uscito dalla fabbrica. In seguito all'inadempienza contrattuale per l'attivazione degli accessi ULL, il Tribunale di Torino ha condannato l'operatore a restituire i canoni pagati a Telecom. Movimento Consumatori: necessario il disegno di legge sulla class action Nei negozi si spacciano come televisori rivoluzionari apparecchi che non lo sono affatto o che sono destinati a deludere. Viaggio nell'alta definizione, per sapere cos'è e perché per ora conviene guardarla da lontano. Di seguito le 5 utility che caratterizzano Lenovo Care: Recupero dati - One-Button System Recovery In pochi istanti, questa soluzione consente di recuperare i dati e ritrovare la serenità. È dotata di una serie di strumenti self-service che consentono di individuare i problemi e ripristinare rapidamente un sistema danneggiato in seguito a crash del software o attacchi di virus, anche in caso di mancato avvio del sistema operativo principale. , Manutenzione automatica - Automatic Update Installa gli aggiornamenti di driver, software e BIOS in base a una pianificazione predefinita. . , Riduce le vulnerabilità di protezione mantenendo inalterate le prestazioni del sistema. , Protezione di password e dati - Password Manager , Consente di gestire tutte le password tramite un'unica applicazione, sicura e semplice da utilizzare. , Fornisce funzionalità di crittografia per la protezione dei file da accessi non autorizzati. Prestazioni ottimizzate - Performance Restoration Elimina virus e spyware mantenendo invariati i dati e le impostazioni personali. , Ottimizza l'efficienza del sistema in caso di deterioramento delle prestazioni. , Wireless - Simple Network Connectivity Management , Permette di creare e salvare in modo semplice e rapido profili di rete relativi ad ambienti diversi, come ad esempio la connessione da casa o dall'ufficio. , Consente di effettuare la connessione in rete o passare da una rete wireless a una cablata (e viceversa) con estrema semplicità. Per informazioni o approfondimento sui prodotti Lenovo contattare il numero telefonico 011 2747777 oppure via mail [email protected] Etichette e bollini Torino - Condannata a pagare il canone Telecom per un'inadempienza contrattuale. È questa la conclusione cui è giunto il Tribunale di Torino, chiamato a decidere su una vicenda che ha visto Wind, l'operatore che controlla Infostrada, imputata per l'inadempimento dei contratti "Solo Infostrada" di accesso all'ultimo miglio. Come riportato da Helpconsumatori, si tratta di una vicenda che ha la propria genesi nel "lontano" 2001, anno in cui Infostrada lanciò una campagna pubblicitaria sui propri servizi di telefonia fissa "Solo Infostrada", promettendo agli utenti la possibilità di non pagare più il canone Telecom. Campagna che nel maggio 2002, l'Antitrust aveva bollato come ingannevole, rilevando che dei 138.178 nuovi aderenti all'offerta, coloro che avevano ottenuto l'accesso diretto all'ultimo miglio (e "liberati" dal canone Telecom) erano solo 690. Nell'autunno successivo, il Movimento Consumatori ha perciò citato in giudizio l'azienda, con un azione collettiva disciplinata dalla legge 281/98 (oggi art. 140 Codice del Consumo). Dopo un lungo iter, il Tribunale di Torino ha dato completo accoglimento alle richieste formulate dall'associazione e ha prescritto che, entro il 25 gennaio 2007, Wind (che nel frattempo ha assunto il controllo di Infostrada) dovrà attivare il servizio richiesto a tutti gli utenti che hanno aderito sottoscrivendo il contratto Infostrada, riconoscendo di non aver adempiuto ai contratti Solo Infostrada. "Si impegna a restituire - si legge nella nota diffusa da Helpconsumatori - tutti i canoni pagati alla Telecom a partire dal giorno della sottoscrizione del contratto". Il Movimento consumatori, si legge ancora nella nota, accoglierà le domande di tutti i consumatori che hanno sottoscritto Solo Infostrada, per attivare le procedure di conciliazione per la restituzione dei canoni pagati a Telecom Italia. Nell'ipotesi in cui Wind-Infostrada non dovesse riconoscere integralmente quanto dovuto, l'associazione promette l'avvio di un'azione giudiziaria. Wind ha d'altra parte la possibilità di ricorrere contro la decisione. Paolo Fiorio, legale dell'associazione, dichiara: "La compagnia telefonica per accaparrarsi nuovi utenti ha lanciato una campagna pubblicitaria ingannevole per i consumatori, promettendo un servizio che sapeva fin da subito di non essere in grado di assicurare perché, per affittare da Telecom l'ultimo miglio della rete, avrebbe dovuto affrontare costi superiori rispetto ai possibili guadagni". "La vicenda Wind-Infostrada - sottolinea Lorenzo Miozzi, presidente MC - pone ancora una volta l'attenzione sulla necessità che il Parlamento approvi in tempi rapidi il disegno sulla class action. Con questa legge il Tribunale di Torino avrebbe potuto condannare Wind a risarcire direttamente i consumatori. Noi crediamo fermamente che un compiuto disegno di liberalizzazione del mercato e della nostra economia non possa più prescindere da moderni ed efficienti strumenti di giustizia collettiva per impedire ulteriori danni e vessazioni per i consumatori". Roma - Sapete cos'è la TV ad Alta Definizione? Siete sicuri? Attenzione perché se non avete un quadro chiaro sull'argomento rischiate di fare brutti affari per Natale, magari comprando un nuovo televisore nella speranza che sia il “massimo”, ritrovandovi poi con un prodotto già vecchio o, ancor peggio, inutile. Credo che tutti sappiano rispondere alla domanda di base su cosa sia l'alta definizione. Avere una definizione più alta significa vedere o percepire meglio quello che ci viene presentato. È vero per qualsiasi cosa: libri, foto e per i video. Quindi, se ci viene chiesto cosa sia una televisione ad alta definizione, la prima risposta istintiva è: "una televisione che si vede meglio”. Ed è questa semplice associazione che ha ingannato molti, permettendo ai produttori di televisori, e ad i venditori di fumo in quasi tutti i negozi di elettrodomestici, di vendere alla gente niente più che un sogno. Sì, perché la vera verità è che di alte definizioni ne esistono più di una e, soprattutto, che per vedere meglio non basta avere un adesivo con scritto HD appiccicato sul televisore. Cerchiamo di capirci di più, facendo chiarezza su quello che è veramente l'alta definizione e provando a tracciare uno scenario evolutivo per questa tecnologia. Alta definizione, innanzi tutto, significa veramente vedere meglio. La nostra TV ha sempre trasmesso, da 50 anni a questa parte, in una risoluzione chiamata 576i, ovvero con 576 linee mostrate sul nostro televisore in modalità interlacciata (da cui la “i”). Per “interlacciata” si intende una immagine che si compone della sovrapposizione rapidissima di due differenti “piani”, uno contenente solo le righe pari e l'altro le righe dispari. Sovrapponendoli rapidamente si ha l'impressione, netta ed inequivocabile, di una unica immagine in movimento. Alternativamente, una immagine può essere trasmessa anche in modalità cosiddetta “progressiva”, ovvero tutta d'un pezzo e quindi non spezzata in due piani ma trasmessa di seguito, progressivamente. Non voglio scendere oltre nei dettagli tecnici dei sistemi di trasmissione TV. Basti sapere che a parità di risoluzione “progressivo” è meglio di “interlacciato” come resa qualitativa dell'immagine. La nostra televisione quindi viene trasmessa in modalità 576i con una risoluzione che corrisponde a 720 x 576 pixel. E fin qui siamo al “classico”. Passando all'alta definizione, le cose si complicano perché ci sono ben 3 formati commercialmente noti. La guerra dei formati Due purtroppo sono stati appiattiti dentro il poco chiaro, ma molto noto marchio “HD Ready”. La quantità di televisori che riportano la scritta “HD Ready” è ormai elevatissima. Ma che significa “HD Ready”? Pronta per l'alta definizione: chi compra si aspetta quindi di avere un tv color capace di ricevere e visualizzare un segnale di migliore qualità. Bisogna fare attenzione, perché l'HD Ready deve supportare la modalità 720p (dove "p" sta per progressivo) e può supportare la modalità 1080i. Può supportare perché non è detto che lo faccia: non tutti i televisori hanno questa seconda opzione, anche se generalmente è presente. (segue) Gruppo Venco - Via Reiss Romoli 148 - 10148 Torino - Tel. +39 011 2747.777 - Fax +39 011 2747.750 - www.gruppovenco.it - [email protected] Anno I - n° 7 (continua dalla pagina precedente) Attenzione, perché anche qui l'apparenza può ingannare: tra la modalità 720p con risoluzione a 1280 x 720, e quella 1080i con risoluzione 1920 x 1080, c'è una grande differenza. Come abbiamo già detto, però, la modalità “progressiva” è meglio di quella “interlacciata” e per certe tipologie di contenuti, tipo lo sport, vedere in modalità 720p è preferibile che veder in 1080i. Ecco perché le due modalità sono state accoppiate, perché in realtà sono parte di una stessa famiglia di “quasi HD”. Sì, perché il vero significato che bisognerebbe dare al termine “HD Ready” è di “Quasi HD”. L'alta definizione, quella vera, quella che si vede bene, è un'altra e si chiama 1080p o “Full HD”. La modalità 1080p è una risoluzione 1920x1080 in modalità progressiva. Il massimo che si possa avere. E l'HD 1080p è veramente impressionate. Vedere un contenuto girato e trasmesso a 1080p su un tv color predisposto è veramente un'esperienza nuova di televisione. Ma la vera HD non può essere vista sui televisori “HD Ready”. Forse quell'etichetta, quella definizione è stata data con un occhio più rivolto al marketing che ai consumatori. Il popolo degli acquirenti dei Plasma o LCD 42 o 50 pollici “HD Ready” come si sente adesso, sa forse che l'alta definizione è un'altra cosa? Per capire meglio la grandissima differenza tra le varie modalità basta fare attenzione al numero di pixel che riescono a rappresentare, il vero fattore discriminante: 720p = 922,000 pixels/frame 1080i = 1,037,000 pixels / frame 1080p = 2,074,000 pixels / frame Come si vede le due modalità 720p e 1080i sono molto vicine per numero di pixel espressi, mentre il 1080p è veramente un altro mondo. Attenzione, questo non significa che i televisori “HD Ready” siano tutti da buttare. La realtà forse è drammaticamente un'altra: i televisori HD oggi non servono praticamente a niente. Per vedere in HD è necessario avere una sorgente HD, altrimenti siamo sempre alla vecchia cara risoluzione. Di sorgenti potenziali HD ce sono tre. HD, satellite e DTT La prima è il broadcasting, la televisione che viene trasmessa. Ci sono quindi i DVD ed infine i videogiochi. Partiamo da questi ultimi, parlando naturalmente delle console cosiddette "next gen" ovvero ultime nate. PlayStation 3 è l'unica che supporta l'HD a 1080p, sia per i film che potremo vedere con il lettore Blu-Ray, sia per i videogiochi. XBOX 360 supporta l'HD Ready, mentre il Nintendo Wii addirittura si ferma al 576i. Quindi, per quanto riguarda il mondo dei videogiochi per i prossimi 5 anni, solo i fortunati possessori delle costosissima e lontana a venire PS3 potranno godersi il 1080p. Per tutti gli altri "next gen" c'è da aspettare la prossima generazione ancora. Per quanto riguarda invece i nuovi DVD, che stanno provando a proporre alle masse, sia il formato HD DVD che il Blu Ray supportano il 1080p, così come tutti gli altri formati HD. Peccato che non tutti i lettori supporteranno il 1080p, ma soprattutto che la ancora grande incertezza che circonda questi due standard e la scarsità di titoli sul mercato offrano rarissime occasioni per avere materiali di qualità da dare in pasto ai super plasma. Molto più interessante è, invece, la questione dell'alta definizione legata al broadcasting. Anche se la prima vera alta definizione, che nasce in Giappone negli anni '80, era analogica, la nostra cara vecchia TV non potrà Giovedì 7 dicembre 2006 mai regalarci l'HD: rimarremo sempre a 576i. L'unica possibilità di andare in HD è passare al digitale: Satellite, Digitale Terrestre o, naturalmente, Net TV. Partiamo dal satellite, l'unica vera offerta esistente. In Italia satellite è quasi solo sinonimo di SKY che non ha mancato di aggiornare la sua offerta per fornire, per il momento, solo quattro canali in alta definizione: sport, nationl geographic, cinema, e un nuovo canale chiamato Next. Per ricevere questi canali l'abbonato SKY deve pagare un supplemento e prendere il set-topbox HD che supporta esclusivamente segnali in modalità 720p e 1080i. Niente full HD quindi, che comunque non sarebbe possibile avere per la maggior parte dei contenuti televisivi. Anche quelli importati dagli USA, pur oramai girati da tempo direttamente in 1080p, vengono distribuiti al massimo in modalità interlacciata. L'altra grande piattaforma che in Italia potrebbe distribuire l'alta definizione è il tanto chiacchierato Digitale Terrestre. Se ci si pensa, d'altra parte una trasmissione DTT non è altro che un flusso dati digitale a 24Mbs, un'ampiezza di banda più che sufficiente per l'HD, non però senza conseguenze. canali HD, che andrebbero pericolosamente a rosicchiare capacità trasmissiva alla reti "canoniche". È un po' un cane che si morde la coda: la scarsezza di telespettatori “HD Ready” non permette al DTT di giustificare un passaggio così importante. L'assenza di offerta, d'altra parte, limita fortemente gli acquisti. Un esperimento interessante in questo senso è stato fatto in Inghilterra nello scorso mese di giugno durante i Campionati del Mondo di Calcio. Nell'area di Londra sono state trasmesse tutte le partite dei mondiali in alta definizione su un segnale digitale terrestre. Sono state a questo scopo selezionate 450 famiglie alle quali è stato fornito uno "speciale" set-top-box fornito da ADB, in grado di ricevere un segnale codificato con l'ultimo nato tra gli algoritmi di compressione video, l'H264. È stata scelta questa soluzione perché il tema dell'ottimizzazione della banda è centrale nel cercare di ricavare dal digitale terrestre un offerta HD. Per il test londinese è stata affittata per la durata di 1 anno una nuova frequenza terrestre che è stata interamente dedicata allo scopo. Ben 20Mbits sono stati infatti utilizzati per le trasmissioni, che sono state effettuate in varie modalità per provare la risposta del pubblico. È ragionevole pensare che anche il prossimo nascituro iPod per la TV chiamato per ora iTV, che Apple farà uscire nei prossimi mesi, abbia, oltre la già nota porta HDMI, anche il supporto a livello software per H264 e per l'HD. Questo potrebbe portare con grande rapidità molti contenuti distribuiti in rete in HD direttamente ad essere visualizzati sui super plasma 1080p. Qualcuno, naturalmente, sta già provando a montare sopra questa nuova opportunità un modello di business. Dal servizio online Liberated Films, una sorta di YouTube dedicata ai cortometraggi, gli utenti possono vedere gratuitamente ma in "standard definition" i film presenti. Chi vuole godersi l'alta definizione deve pagare. Si è andati dai 19.5Mbps per una trasmissione in modalità 1080i (1440x1080) arrivando a 14.3Mbps per una trasmissione in modalità 720p (1280x720). La risposta del campione è stata molto positiva. Oltre il 70% dopo aver provato l'esperienza ha definito l'alta definizione un pezzo importante per la televisione del futuro. Peccato per l'enorme richiesta di banda. Anche con trasmissioni codificate in MPG4 H.264 non si è riusciti a scendere oltre il 14Mbs, la qual cosa rende molto poco probabile l'avere più di un canale ad alta definizione per ogni multiplex. La situazione italiana, purtroppo, è ancora più preoccupante perché tutti i set-top-box presenti in Italia sono in grado di decodificare esclusivamente segnali codificati nell'ormai obsoleto MPEG2. Come è noto, l'MPEG2 ha un capacità di compressione nettamente inferiore al suo rivale più giovane. In modalità 1080i l'MPEG2 arriva a saturare quasi tutta la banda di una singola frequenza DTT, mentre, come abbiamo visto, con l'MPEG4 si può arrivare quasi a due canali. Il digitale terrestre si trova quindi in Italia stretto in una morsa particolarmente pericolosa: come piattaforma digitale potrebbe essere una eccezionale alternativa al satellite per offrire programmi ad alta definizione, trovando quindi un altro motivo razionale molto importante a giustificare la sua esistenza. Purtroppo l'attuale sistema trasmissivo ed il parco box in circolazione renderà molto difficile la partenza di HD e NetTV, la chiave di volta Ultima piattaforma che può offrire un'offerta ad alta definizione è quella della Net TV, la nostra preferita. In questo caso dobbiamo considerare la Net TV solo nella sua accezione "non lineare" e quindi per un tipo di fruizione "on-demand" del contenuto. Il Podcasting Video è l'esempio più emblematico di Net TV. In questa modalità lo spettatore non vede "in diretta", ma sceglie cosa vuole vedere e lo scarica o, meglio, si abbona al Podcast Video per ricevere in automatico tutte le nuove puntate trasmesse. Contenuti di questo tipo possono essere distribuiti in alta definizione. Apple, ad esempio, già distribuisce per la maggior parte dei trailer cinematografici una versione HD, spesso in modalità 1080p. Sono pensati per essere visti con un PC, con QuickTime 7 in grado di decodificare MPEG4 H264, e prevalentemente su un monitor di computer che ormai ha una risoluzione molto simile a quella dal full HD, se non superiore. Lo spettacolo, per chi lo può vedere, è veramente entusiasmante. Tante invece cominciano ad essere le offerte di contenuti digitali in alta definizione, ai margini però della Net TV. Microsoft ad esempio con il suo Live! Marketplace permette da questo mese di comprare online film da scaricare e vedere direttamente sul XBOX 360. Qui l'HD, come sappiamo, è limitata a 1080i e con l'XBOX il mondo dei Podcasting Video è precluso. Channel 4 in UK con il servizio 4oD, Walmart negli USA, fino ad arrivare ad iTunes di Apple, sono tutti servizi di download di contenuti digitali che offrono un alternativa HD per alcuni titoli. Che siano contenuti generati dagli utenti, o da piccole produzioni, o blockbuster distribuiti dai grandi nomi, comunque la rete sembra essere una piattaforma molto promettente proprio per far decollare l'HD. Paradossalmente, è la piattaforma che ha meno problemi di banda. Il progressivo passaggio all'utilizzo del protocollo P2P anche da parte della "major" della distribuzione online, garantirà a questa piattaforma una capacità trasmissiva senza eguali. Sarà interessante vedere come ed in che tempi evolveranno questi scenari. Per il momento, per questo Natale, la scelta forse più saggia è quella di rimanere a guardare. (fonte: www.punto-informatico.it - Anno XI n. 2662) Gruppo Venco - Via Reiss Romoli 148 - 10148 Torino - Tel. +39 011 2747.777 - Fax +39 011 2747.750 - www.gruppovenco.it - [email protected]