060_63 fiume_PESCA IN

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060_63 fiume_PESCA IN
TECNICA
Testo e foto di Donato Corrente
A chi pesca sempre nello stesso fiume
molte cose sembrano ormai scontate, ma
trasmettere queste conoscenze può invece
essere utilissimo per chi non frequenta lo
spot, per non fare inutili errori e ottenere
catture a volte insperate.
Pasturazione
P
esco in un tratto del Po sulla sponda di Castel
Nuovo Bocca D’Adda (Lodi) dove ho ottenuto
tante catture, qualche cappotto e anche delle
belle sorprese. Partendo dal presupposto che la pesca in
fiume è impegnativa a causa della forte corrente e dell’alternarsi di zone favorevoli a zone completamente negative, la scelta del settore è di primaria importanza. L’uso di
un’imbarcazione di almeno 4 mt di lunghezza e di un
buon ecoscandaglio è indispensabile al fine di eseguire
un’attenta osservazione del fondale. Preferiremo fondali
duri e sponde alte, segno inequivocabile che in quel punto siamo davanti ad una zona di erosione operata dalla
corrente che, impattando su di essa, porta alla luce vere
leccornie per le carpe, ver de vase, lumachine e gamberi.
Occorre prendere in considerazione anche un secondo
aspetto, ossia quello prettamente visivo. Quando ci rechiamo per la prima volta sulle sponde di un fiume, cerchiamo di essere attenti alla presenza di salti o rollate, segni inequivocabili della presenza di pesce, e magari annotarceli su di un foglio. Questo perché talvolta, anche se lo
spot prescelto presenta tutte le caratteristiche analizzate,
con la barca non si riesce comunque a portare nessun pesce a guadino.
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Scelto il settore, si valuta la
strategia di pasturazione e
qui è sempre meglio avere un
socio fidato, nel mio caso
Paolo, grande conoscitore
della pesca in fiume, con il
quale ho elaborato un sistema che fino ad oggi ha dato
ottimi risultati in sessioni di
massimo due giorni e con
temperatura dell’acqua superiore ai 15° C. Occorre fare
una premessa doverosa: que■ Dida didai dida
sto è importantissimo poiché
tanti settori, prima generosi
di catture, diventano improduttivi quando il livello del
fiume si normalizza. Dopo
una piena, prima di pasturare, occorre controllare se per
caso le condizioni del fondale
sono mutate rispetto a prima.
Durante la pasturazione che
precede la sessione vera e
propria le esche vanno lanciate per mezzo di un cucchiaione nel sottoriva, abbastanza
a monte dal punto in cui caleremo i terminali
poiché sarà proprio lì che le carpe
verranno in cerca
di alimento.
Attrezzatura
L’attrezzatura
adatta a questo
ambiente selvaggio è abbastanza pesante, poiché bisogna contrastare
non solo pesci di notevole peso e vitalità come lo sono i pesci del
Po, ma occorre farlo
anche in piena corrente. Io utilizzo canne da 3,5 lb e muli-
nelli misura 5500 ed esistono
tante aziende che propongono attrezzature valide. I mulinelli hanno una particolare
frizione montata sulla testa
della bobina che permette di
passare, con pochi giri di manopola, da tutta aperta a perfettamente chiusa. La scelta
di questa frizione è dovuta alla sua grande facilità di utilizzo nel gestire fughe potenti
come quelle delle carpe del
grande fiume.
Terminali
I materiali per la costruzione
del terminale sono davvero
molteplici oggi giorno e la loro scelta è sempre legata all’ambiente acquatico nel
quale pescheremo. In presenza di ostacoli tipo alberi sommersi o grossi massi, come
nel nostro spot, occorre utilizzare trecciati ricoperti di
una speciale guaina antiabrasione o di un ottimo
fluorocarbon, almeno da
0,40 lb. Nel caso utilizzassimo il Kryston Quick Silver
Gold da 0,35 lb, liberiamo gli
ultimi 2-3 cm sopra l’amo
dalla sua guaina affinché si
possa avere un terminale robusto, ma allo tempo conferire mobilità all’amo. Un terminale invece molto adatto alle
forti zone di corrente risulta
essere il combi-link composto
da una parte in trecciato inguainato o non al quale si
collega tramite una piccola
girella uno spezzone di 3-4
cm di fluorocarbon con il relativo amo ed innesco. Questa tipologia di terminale non
solo presenta grande potere
antigroviglio, ma conferisce
all’amo una notevole capacità antiespulsione. Altri due
terminali altrettanto validi e
storici sono il Blow Out Rig e
il Line-Aliner. I terminali trattati possono essere collegati
alla lenza madre o al leadcore
utilizzando un particolare accessorio a forma di cono in
gomma munito di una piccola clip speed link che permet61
IL MIO FIUME
verse, ossia partire
con due canne nel
sottoriva e posizionare la terza fuori pastura tra i 5 e gli 8 mt dove possibile. Le punte
delle canne andranno
orientate in direzione
della corrente e mantenute basse affinché
le lenze intercettino il
meno possibile i detriti portati a valle. Si
consiglia l’uso anche
dei tendi lenza.
Self made
■ Dida didai dida
te di cambiare velocemente il
piombo in base alla forza della corrente e di un anellino
run rig che permette non solo
al piombo incagliato di essere
liberato in seguito ad una leggera pressione, ma grazie al
largo foro interno del run rig
di scorrere lungo il leadcore o
i nodi del leader, lasciando libero ed incolume il pesce.
Inneschi
Gli inneschi che non devono
mai mancare sono il trenino
di mais o di tiger nuts, poiché
è indispensabile utilizzare le
granaglie soprattutto in quelle giornate dove le carpe
sembrano rifiutare la migliore
delle boile. Un secondo innesco con boilies singola da 24
mm speziata e una doppia
boilies da 18 mm gusto scopex o crema completano i
miei inneschi.
Azione di pesca
L’azione di pesca si dovrà organizzare su una disposizione
delle canne a profondità di62
Essendo un patito del
self made, ho creato
nel tempo un piccolo
laboratorio relegato nel
box, su consiglio di mia
moglie, dove ho potuto
provare tante qualità di farine, aromi in diversi solventi, oli essenziali, esaltatori di gusto e tutto quello
che il mercato del carpfishing oggi offre. Dopo vari
esperimenti e test effettuati
con prodotti validi e meno
validi, ho constatato
una preferenza delle
carpe per le boilies
speziate e ricche di
carboidrati, di facile
assimilazione e digeribilità. Questa constatazione ci porta a fare
una osservazione: in
un ambiente come il
Po, dove l’alimento
naturale costituito da
cozze, gamberi e ver
de vase è in abbondanza, bisogna integrare l’alimentazione
delle carpe con
un’esca semplice ma
allo stesso tempo attrattiva che venga da
subito accettata. Consiglio mix base (semolino,
soia, mais) tagliati con birdfood tipo red factor, robin
red, nectarblend, cedè e biskò, con l’aggiunta di una
percentuale di spezie dolci e
piccanti nell’ordine dei 4050 gr per 1 kg di mix. Cercate
di variare nelle vostre esche
l’apporto proteico o la quantità di carboidrati solo in rap-
Breve biografia
Donato Corrente ha trentaquattro anni ed è nato in
Puglia. Nel 1997 partecipa ad un concorso in Aeronautica Militare e, essendone vincitore, parte subito
alla scoperta dell’Italia. Il suo personale primo approccio alla pesca nasce in mare già dall’età di dodici
anni, quando si divertiva nei porti della sua zona per
insidiare i grossi cefali. Dopo una prima fase passata
con la canna fissa ed in seguito con la bolognese, ha
praticato il surf casting presso la spiaggia di San Pietro in Bevagna (Taranto) sul Mar Ionio. Dal 2002 vive
stabilmente a Caselle Landi in provincia di Lodi, molto
vicino al fiume Po e ad altri ambienti come il fiume
Adda e il ramo dell’Adda morta nelle località di Cà del
Conte e Soltarico dove pratica lo spinning a lucci e
black bass. Ultimo, ma non per importanza, il carpfishing che lo ha portato nuovamente ad insidiare le
carpe, ma questa volta con un approccio completamente diverso da quello utilizzato nei tempi passati.
■ Dida didai dida
porto alla stagione in corso e
quindi alla temperatura dell’acqua. Riguardo agli usi degli
aromi, fidatevi esclusivamente
dei risultati ottenuti in pesca e
non del vostro naso. Orientativamente preferite aromi fruttati e cremosi, poiché sono i
più veloci ad entrare in pesca.
Parlando dei solventi, seguo le
convinzioni del grande Leon
Hoogendijk utilizzando i famosi combi-flavour, ossia due
aromi con solventi diversi al
fine di ottenere intorno all’esca una dispersione aroma■
tica a 360°.
Cose da non fare
In forte corrente utilizzare terminali lunghi più di 18 cm
e costruiti con materiali troppo morbidi. In alternativa
utilizzare i combi-link.
■ Non controllare mai lo stato degli inneschi.
■ Non presentare i terminali a profondità diverse.
■ Non dedicare almeno un innesco alle granaglie.
■ Pescare senza avere prima uno schema mentale del fondale prescelto.