copertina maggio

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copertina maggio
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parente stretto di aquile e falchi, un tipo solitario e silenzioso, che depone un solo uovo per volta in grandi nidi sulle
piante di acacia e, soprattutto, non si dà un gran daffare per volare: più che agitarsi muovendo le ali, preferisce farsi
pigramente sospingere dalle correnti ascensionali calde. Insolito, ma interessante da osservare lungo le coste della
Mauritania, è l’egretta africana, un airone grigio con il becco e la gola marrone famoso per una sua abitudine stravagante, se non addirittura un po’ sadica: i pesci sono la sua preda prediletta, ma prima di catturarli fa di tutto per “disturbarli” con le zampe. Ancora più macabra la consuetudine che caratterizza il comportamento del nittocora (Nycticorax nycticorax), riconoscibilissimo con quelle sue zampette corte e i grandi occhi rossi: quando nidifica, infatti, si
ciba solo dei piccoli di altre specie, che uccide annegandoli.
DA NON PERDERE. Anche se, recandosi in Africa Occidentale, è forte la tentazione di vivere il viaggio a senso unico,
ovvero senza pensare ad altro che al birdwtching, sarebbe davvero un peccato dimenticare che si stanno visitando
alcuni dei Paesi più intatti e più ricchi di tradizioni incontaminate. Ecco perché, a chi per esempio sceglie il Mali
come meta della prossima vacanza, non si possono non suggerire alcune tappe “di rito” come la famosa falesia dei
Dogon, la moschea di fango di Djenné e la navigazione in piroga lungo il Niger fino a raggiungere la mitica Timbuctu.
Un po’ come, chi va in Mauritania, non dovrebbe perdersi lo spettacolo offerto dagli abitanti di Nouamghar, un fatiscente villaggio di baracche nel quale, però, gli uomini hanno messo a punto una tecnica di pesca straordinaria:
infatti, catturano i pesci grazie all’aiuto dei delfini. E, soprattutto, non dovrebbe rinunciare a una visita di Chinguetti, la
settima città santa dell’Islam, quasi immersa in un oceano di altissime dune, che del suo illustre passato conserva
ancora un forte, una monumentale moschea e, soprattutto, una biblioteca in cui sono conservati oltre 1.300 manoscritti antichi, alcuni dei quali risalenti al III secolo d.C.
Persino il piccolissimo Benin, incastrato come una striscia di terra dimenticata tra il Togo e la Nigeria, riserva sorprese
straordinarie al visitatore attento alla cultura e alla storia del Paese oltre che alla sua natura. Si rimarrà a bocca aperta, per esempio, davanti alla reggia di Abomey, e ancora di più se si avrà la fortuna di spingersi in piroga fino al
cuore del lago di Ganvier, dove dall’acqua emerge il più incredibile, grande e popolato villaggio palafitticolo di tutta
l’Africa.