2/2006 - Camera di Commercio di Bologna

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2/2006 - Camera di Commercio di Bologna
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BOLOGNA
economica
Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura
In caso di mancato recapito
inviare al CMP di Bologna per restituzione
al mittente previo pagamento resi
www.bo.camcom.it
Mar.-Apr. 2006 - N. 2 - Anno XLVII
IMPRESE, QUANDO
IL TESTIMONE SCOTTA
Per Giulio Bargellini sulle aziende
grava il peso della difficoltà di un
adeguato passaggio generazionale
PAG. 7
UN RESTYLING A
VANTAGGIO DEGLI UTENTI
A partire dal 1° marzo scorso
il Registro delle Imprese consente
di effettuare visure più semplici
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L’EDITORIALE
di Gian Carlo Sangalli
Un sistema territoriale forte
a supporto delle imprese
Con questo numero di “Bologna Economica” concentriamo l’attenzione su alcune realtà di punta della
cosiddetta “Motor Valley” emiliana. Troverete storie
di imprese bolognesi che con impegno e passione
rappresentano nel mondo la voglia di correre, di sfiSEGUE PAG. 3
Due marchi storici della nostra
industria motoristica, la Lamborghini
e la Ducati, stanno rialzando la testa
dopo anni difficili. La prima ha vissuto
un 2005 da record, incrementando
fatturato, dipendenti e vendite;
la seconda trionfa in Moto GP e ha ora
prospettive più rosee di fronte a sé
PAGG. 4, 5, 6
BOLOGNA LA CAPITALE
DEI BREVETTI
Sangalli: un risultato che si
conferma anno dopo anno, dietro
il quale c’è un grande impegno
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RAMAZZINI
RICERCA DI QUALITÀ
Da oltre 30 anni il centro fondato
da Cesare Maltoni si occupa
dello studio di fattori ambientali
che possono scatenare il cancro
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Marzo-Aprile 2006
L’ EDITORIALE
Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura
di Gian Carlo Sangalli
Presidente della CCIAA di Bologna
BOLOGNA
economica
Periodico della Camera di Commercio
Industria Artigianato e Agricoltura
Direzione e redazione
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Direttore editoriale
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Direttore responsabile
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Caporedattore
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Hanno collaborato
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Giorgio Costa, Galileo Dallolio, Luisa
De Rosa, Mario Gallotta, Marco
Montaguti, Mauro Spinato, Silvia
Stefanelli, Simona Storchi
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Mediamorphosis
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responsabili gli autori, dei quali la
direzione intende rispettare la piena libertà
di giudizio
Questo periodico è associato alla
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dare la velocità con la bellezza e con la tecnologia.
Dietro a queste realtà uniche al mondo c’è sempre stato storicamente un sistema di imprese che è forse riduttivo classificare come subfornitrici. Si tratta in
realtà di tante “famiglie fatte imprese” che hanno coniugato passione e risultati, creando una rete che ha avvolto e fatto crescere punte di eccellenza riconosciute in tutto il mondo. Ma nessun risultato può essere mantenuto nel tempo
se i fattori che hanno contribuito a determinarlo non vengono costantemente
adeguati ai cambiamenti in atto. Il cambiamento oggi è legato anche – non solo
– alla concorrenza di prezzo proveniente da Paesi che fino a pochi anni fa non
erano considerati né potenziale mercati né potenziali competitori. Non è in una
logica di mercato produrre qui ciò che altrove può essere prodotto ad un prezzo
notevolmente inferiore. Questo ragionamento vale esclusivamente in condizioni di parità di risultato offerto in termini qualitativi e se viene garantito lo stesso standard di servizi integrati, quindi non vale per ogni prodotto e servizio. Ma
là dove si verifica si taglia automaticamente quell’effetto di “traino” fra una
grande impresa e le piccole imprese territorialmente vicine che la riforniscono.
Ma allora qual è la linea di sviluppo che abbiamo davanti?
Innanzitutto questa fase di transizione si caratterizza per una differenziazione
sempre meno marcata fra attività del terziario e attività industriali: ogni analisi
– quindi la definizione di ogni strategia di sistema – non può non tenere conto
di quanto questi due aspetti che caratterizzano la nostra economia
(terziario/industria) siano sempre più la stessa faccia di un’unica questione.
Quello che più di tutto deve attirare la nostra attenzione non è tanto la differenziazione fra settori, ma piuttosto quanto di avanzato c’è nelle nostre attività
economiche e quindi quali investimenti – sui processi e sulle persone – possono
essere complessivamente effettuati per aumentare geometricamente la percentuale di intensità tecnologica. L’altro aspetto su cui dobbiamo fare chiarezza
è a mio avviso legato alla questione delle dimensioni delle imprese: non possiamo in queste condizioni di scenario complessivo concentrarci semplicemente
su quante imprese sono piccole, quante medie, quante grandi. Non possiamo
cioè semplicemente porci l’obiettivo di far diventare tutte le piccole imprese
medie e quelle medie grandi. Sarebbe davvero poco razionale porre il problema e le conseguenti azioni seguendo solo questa logica. Penso invece sia più
fattivo agire per dotare le nostre imprese semplicemente di due cose: 1) infrastrutture di collegamento fisico e telematico efficienti 2) una rete di relazioni e
contatti sulle quali possano fare affidamento quando affrontano la concorrenza
globale, sia che essa sia ad alto valore aggiunto o basata su condizioni di prezzo che hanno alle spalle problematiche situazioni sociali e politiche. Si tratta di
fare crescere tutti – non tanto in termini di addetti o di superfici occupate – ma
in termini di possibilità di relazioni, di movimento, di scambi. È questa la premessa dalla quale partire per superare gli ostacoli che le imprese hanno di fronte indipendentemente dalla loro dimensione, ed è solo rispondendo a queste
domande che le imprese possono in forma aggregata creare la massa critica
necessaria per investire in tecnlogia e attirare nuove intelligenze. Per farlo dietro alle imprese occorre un sistema territoriale forte, in grado di fornire risorse
e contatti esattamente in questa logica complessiva.
Cambia dunque l’idea del distretto e della filiera. In un mondo in cui le distanze
hanno un peso specifico nella programmazione dei processi produttivi legato
essenzialmente alla velocità di una mail o comunque alla possibilità di raggiungere ogni parte del mondo in tempi relativamente brevi e a costi contenuti, il
vantaggio competitivo del distretto e della filiera è sempre meno connesso alla
prossimità fisica intesa come inserimento in un unico territorio. Il cuore della
nuova programmazione dello sviluppo complessivo deve essere invece sempre
più legato 1) all’offerta complessiva da parte delle istituzioni di un sistema territoriale di legami e relazioni attivate a favore delle imprese esattamente dove si
sviluppa la più ambita concorrenza internazionale, 2) all’attivazione di relazioni
fra imprese per nuvoe logiche di subfornitura, 3) a stimolare la creazione di gruppi societari in grado di rafforzare gli investimenti delle singole imprese che li
compongono. Tutto ciò per massimizzare l’obiettivo di creare quella massa critica adeguata indispensabile per porsi in maniera concorrenziale nell’offerta di
prodotti e servizi svincolati dalla mera concorrenza di prezzo. Non sono azioni
solo complesse, sono invece linee concrete di sviluppo attorno alle quali con
determinazione ed orgoglio programmare gli investimenti di medio lungo periodo attorno a reti di imprese legate da identiche radici e valori.
Sommario
BOLOGNA MOTOR VALLEY
Lamborghini col vento in poppa
4
Mauro Spinato
Quando andavamo tutti in bicicletta 4-5
Marco Tavasani
Toro, un 2005 da incorniciare
5
Mauro Spinato
Winkelmann, la scheda
5
Ducati, dalle Due Torri nel mondo
6
Beppe Boni
Minoli: ridurre i prezzi di produzione
6
Beppe Boni
L’INTERVISTA
Imprese, quando il testimone scotta
Marco Montaguti
7
INIZIATIVE CAMERALI
Un restyling a vantaggio degli utenti
Marina Amaduzzi
L’informazioni a ‘blocchi’
Rinnovato il consiglio della Camera
Arbitrale Immobiliare
Registro Imprese, gli effetti positivi
della rivoluzione telematica
Fiera negli Emirati
“L’Italie à table” a Nizza
La Camera in sella
Una guida sulla Turchia
Seminario sui finanziamenti
Il packaging guarda all’Egitto
Marina Amaduzzi
Bologna, la capitale dei brevetti
Giorgio Costa
Marconi, i nuovi collegamenti diretti
Ruolo mediatori
Marchio INE
8
8
8
9
9
9
9
9
9
10
11
11
11
11
FORMAZIONE E QUALITÀ
Tempo, buone pratiche per gestirlo
Galileo Dallolio
L’attività corsuale del Ctc
12
13
INDICI
Calcolo del valore della moneta
14
SALUTE E AMBIENTE
Ramazzini, ricerca di qualità
Marina Amaduzzi
16
SGUARDO IN PROVINCIA
Casalecchio, il commercio
in prima linea
Simona Storchi
L’eccellenza del Cineca
Un comune sempre più attrattivo
Simona Storchi
18
18-19
19
PREVIDENZA
Agenti, più contributi Inps ed Enasarco 20
Mario Gallotta
MERCATO E CONSUMATORI
Sanzioni, il ruolo delle Camere
di Commercio
22-23
Luisa de Rosa
Messa in circolazione di un prodotto 23
Silvia Stefanelli
EXPORT
Opportunità commerciali
24-27
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BOLOGNA MOTOR VALLEY
Marzo-Aprile 2006
Lamborghini col vento in poppa
La scommessa venne lanciata nel
1998 dai tedeschi dell’Audi che acquistarono la Lamborghini di Sant’Agata
Bolognese con la prospettiva di rilanciare lo storico marchio del Toro che diede i
natali alla mitica Miura. La fabbrica sotto
la cura del più grande gruppo automobilistico europeo sembra ora vivere una
sorta di stagione magica.
Fondata nel 1963 da Ferruccio Lamborghini, l’azienda bolognese ha vissuto
momenti di gloria fino al 1972 anno di
vendita della società. Da allora un susseguirsi altalenante di proprietari stranieri: francesi, svizzeri, l’americana
Chrysler di Lee Iacocca, l’indonesiano
Tommy Suharto. Dal 1998 la Lamborghini è entrata nei possedimenti della Volkswagen per una cifra che sfiora gli 80
milioni di euro. A volerla fu Ferdinand
Piech a quel tempo presidente del gruppo tedesco con la passione per le auto di
lusso: di VW sono anche i marchi Bentley e Audi. Così per rilanciare la Lamborghini “Herr” Piech iniettò un pieno di
denaro: furono oltre 200 milioni di marchi dell’epoca che andarono a rimpinguare le traballanti finanze del Toro.
L’obbiettivo era quello di costruire nuovi
e competitivi modelli di supercar e quello più ambizioso di collocarsi in quel segmento di mercato che era (o forse è
ancora) di esclusivo dominio della sempre “rivale” Ferrari di Maranello.
Alla guida della Lamborghini venne chiamato Giuseppe Greco ex Ferrari in Usa e
Canada che venne affiancato da management tutto italiano. A lui i tedeschi
affidarono il compito di rilanciare l’azienda. La risposta non si fece attendere.
“Il nostro obbiettivo – raccontava il top
manager – sarà quello di portare nell’arco di 5 anni la produzione annua a 1500
auto contro le attuali 260”. I soldi c’erano e tanti. Anche gli investimenti,
soprattutto nella ricerca e nello sviluppo
furono notevoli. I dipendenti aumentarono con l’inserimento di nuove figure
nel comparto tecnico. Nel 1998 anno di
ingresso dei tedeschi la casa del Toro fatturava poco meno di 73 miliardi di vecchie lire. Il 2005 si è chiuso con un fatturato di 243 milioni di euro, quasi sei volte tanto. La crescita del gruppo è stata
esponenziale. Nel gennaio del 2000
cominciarono i lavori di ristrutturazione
della storica sede e si completarono un
anno e mezzo dopo. Data che coincise
con il battestimo della Murcielago la
supercar che mise definitivmente in pensione la Diablo, per un decennio l’auto di
punta del gruppo. Il nuovo bolide (Murcielago prende il nome di un toro che il
5 ottobre del 1879 nell’arena di Cordoba
in Spagna venne risparmiato dal torero
che volle rendere omaggio ad un animale eccezionalmente abile e coraggioso) venne presentato in anteprima mondiale nello stabilimento di Sant’Agata
La storia della gloriosa azienda
di S. Agata Bolognese, dal 1998 rilevata
dai tedeschi del gruppo Volkswagen-Audi
e tornata ora a veri e propri momenti di gloria
Il Museo Lamborghini a S. Agata.
dall’allora presidente dell’Audi Franz
Josep Paefgen. Un 12 cilindri a V di 6912
cc interamente in alluminio con una
velocità da brivido: oltre 330 km/h e una
accelerazione da 0 a 100 km in 3,8
secondi.
In quell’occasione furono inaugurati la
nuova sede, il museo dell’automobile, la
palazzina uffici e lo show room. Una spesa complessiva di 13 miliardi di vecchie
lire. La nuova “era” Lamborghini era davvero cominciata. Nel 2003 al vertice dell’azienda arrivava Werner Mischkie un
tecnico che imprime un maggiore impulso alla crescita tecnologica e qualità del
prodotto. Dalla casa del Toro nasce la Gal-
Quando andavamo tutti in
La guerra del Kippur tra Israele e
una forte coalizione araba nell’autunno
1973 provocò, con il conseguente blocco dei
rifornimenti di greggio, pesanti ripercussioni sull’industria automobilistica. Era il
periodo delle domeniche a piedi, tanto per
inquadrare il periodo, e i costruttori come
Ferrari, Lamborghini, Maserati e De Tomaso
sprofondarono in una crisi che pareva non
avere mai fine. Le vendite erano bloccate
(il problema era mondiale), le richieste di
cassa integrazione piovevano al ministero
del Lavoro e la produzione era crollata quasi a zero. Per farla completa, il governo di
allora varò un decreto che applicava un’Iva
del 38% alle vetture con una cilindrata
superiore a duemila centimetri cubi. E la
Lamborghini? La Casa del Toro (che aveva
già avuto traversie nella proprietà, allorché
un anno prima Ferruccio lamborghini cedette quasi interamente il controllo azionario a
due svizzeri: Leimer e Rossetti, a causa di
problemi con la sua fabbrica di trattori)
mostrò immediatamente il fianco molle del
sistema di quella che ancora non si chiamava “Motor Valley”. La produzione, nel
1974, si articolava su quattro prodotti: la
Jamara, l’Espada e la Urraco (la “piccola”
della Casa), mentre il bolide che avrebbe
dovuto prendere il posto della mitica Miura (forse pensionata troppo presto), cioè il
Countach, era ancora in fase di sviluppo e
ne erano state realizzate tre o quattro vetture di preserie. Che si trattasse di una vettura rivoluzionaria era fuori di dubbio: struttura tubolare, carrozzeria interamente in
alluminio tutta lavorata da autentici artigiani, con le inconfondibili portiere che si
aprivano verso l’alto. Lo stesso Gianni
Agnelli, al salone dell’auto di Torino, ne
rimase colpito e chiese di potersi sedere nel
non propriamente confortevole posto di
guida. Ma a Sant’Agata Bolognese l’atmosfera era gelida: la direzione fu costretta a
sospendere la produzione e le auto invendute erano affiancate accanto alle linee di
montaggio, sulle quali la produzione era
sostanziamente ferma. Ogni tanto arrivava
un ordine dagli Emirati arabi o dagli Usa:
una goccia nell’acqua che serviva solo a
pagare gli stipendi ai dipendenti che a rotazione rientravano dalla cassa integrazione.
lardo e a seguire la Muercielago roadstar.
Era la prima volta in oltre 10 anni che dalle linee di montaggio della Lamborghini
uscivano contemporaneamente due
modelli, ma anche la prima volta nella
storia del gruppo che veniva stabilito un
record di vendita con ben 1305 auto vendute. Solo l’anno prima la produzione era
inchiodata a quota 424 e nel 1997 prima
dell’entrata dei tedeschi la produzione
superava di poco le 200 unità.
Ai primi del 2005 Mischkie lascia lo scettro di comando a Stephan Winkelmann.
Con il giovane manager alla presidenza,
la Lamborghini entra così nell’ultima fase
del programma di rilancio cominciato
sette anni prima: lo sviluppo e il rafforzamento della rete commerciale. Negli
stabilimenti completamente rinnovati e
potenziati entra in produzione la Gallardo spider e a seguire la Murcielago Lp
640: uno dei gioielli più costosi e ruggenti mai progettati dai tecnici della
Casa del Toro. Si parte infatti dai 220 mila
euro per un 12 cilindri, 6496 cmc, da 640
CV. La strategia Audi di questi anni non
solo ha rimesso in sesto l’azienda ed i
suoi 725 dipendenti, ma ha rilanciato al
meglio l’eredità di Ferruccio Lamborghini. “Siamo noi la punta di diamante dell’Audi – afferma con orgoglio il neo presidente. Il 2006 sarà un anno da record
venderemo almeno 1800 se non 1900
Lamborghini”. Che sarebbe il record
assoluto nei 43 anni di storia del Toro.
di MAURO SPINATO
bicicletta
La Jarama non aveva più mercato, l’Espada
aveva il fiato corto e solo qualche Urraco
usciva dai cancelli. Com’era triste aggirarsi
nei capannoni in un silenzio assorfante, rotto solo dai maestri battilamiera che lavoravano con un martello di legno e una fresa
speciale sulle parti d’alluminio dei primi
Countach. Ad aggravare la situazione, come
abbiamo visto, la cecità del governo con
un’Iva assolutamente sproporzionata che
frenava anche le migliori intenzioni di chi
avrebbe acquistato almeno una Urraco
motorizzata da un 8 cilindri da 3 litri. Così,
all’unisono, sia la Lamborghini, sia la Ferrari decisero di ridurre la cilindrata delle loro
“piccole” al di sotto dei 2 mila centimetri
cubi. Un lavoro improbo che richiese l’abilità e la pazienza dei tecnici di Sant’agata e
della Weber che produceva i carburatori (l’iniezione non era ancora arrivata), per far
girare in condizioni accettabili la vettura. Il
risultato? Su strada, con partenza da fermo,
di MARCO TAVASANI
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Marzo-Aprile 2006
Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura
Toro, un 2005 da incorniciare
Presidente Winkelmann, da
quattordici mesi lei è alla guida della
Lamborghini uno dei gruppi automobilistici che hanno fatto grande l’Italia. Da quanto l’azienda santagatese è
stata acquistata dall’Audi sono
aumentati fatturato, dipendenti e
vendite: un trend in continua crescita.
E i dati del 2005?
Per noi il 2005 è stato un anno da ricordare. L’anno scorso la Casa del Toro ha
fatto registrare un aumento delle consegne in tutto il mondo, passando dalle
1.592 vetture vendure nel 2004 alle
1.600 degli ultimi dodici mesi.
Il modello più venduto è stato la Gallardo con 1071 unità, la nostra “piccola” 10
cilindri 5 litri.
Abbiamo aumentato la potenza del
motore a ben 520 cavalli. L’argento spetta alla Murcielago che è stata scelta da
529 clienti; 250 di questi hanno preferito la versione Roadstar.
Risultati che in questi tempi di crisi del
mercato automobilistico sembrerebbe però non sfiorare le auto di lusso in
particolare quelle del Toro.
La politica aziendale e le scelte di questi
ultimi anni e soprattutto nel 2005 hanno consentito alla Automobili Lamborghini di realizzare un fatturato di 243
milioni di Euro, praticamente lo stesso del
2004, e di chiudere l’anno con un risultato positivo.
Ci pare quindi giustificata la nostra soddisfazione che ci consente di guardare al
futuro con maggior ottimismo.
Il 2005 ha segnato anche l’avvio in
produzione di due nuovi modelli che
sono stati recentemente presentati al
salone di Ginevra. Un vero anno da
record.
“L’anno scorso abbiamo ottenuto un risultato eccezionale se consideriamo che
negli ultimi dodici mesi i nostri stabilimenti hanno dato il via alla produzione di
due nuovi modeli: la 10 cilindri Gallardo
Stephan Winkelmann, da quattordici mesi
alla guida della Lamborghini, illustra
le strategie che hanno portato l’azienda
ad incrementare fatturato, dipendenti e vendite
Per esempio?
Parlarne ora è prematuro. Oggi è fondamentale concentrarci sui nostri quattro
modelli che dovranno garantire la nostra
redditività e quella dei concessionari.
In questi ultimi tempi avete dato un
forte impulso alla rete di vendita.
Si è vero. Abbiamo infatti deciso di concentrarci sul rafforzamento dei canali distributici per essere al passo con i nuovi
ritmi produttivi di quest’anno. Così dai 67
concessionari del 2004 siamo cresciuti
agli attuali 86, dei quali 4 in Italia. Ne
abbiamo uno a Milano, un secondo a
Roma e il terzo a Padova. L’ultimo in ordine di tempo, ma non certo d’importanza, è proprio quello di Bologna che è stato inaugurato appena pochi mesi fa.
Stephan Winkelmann
Spyder, che ha ottenuto subito un grosso
successo e che cominceremo a consegnare tra qualche settimana, e la nuova
Murcielago LP640, la nostra icona a 12
cilindri la cui potenza è stata portata a 640
CV con 6,5 litri, e che, come lei ha ricordato, è stato presentato in anteprima
mondiale al Salone di Ginevra. Entrambe
le auto sono equipaggiati tra di trazione
integrale premanente. Scelte strategiche
che porteranno nel 2006 ad un incremento di produzione. Pensiamo infatti di
vendere almeno 1800 vetture soprattut-
Quando andavamo...
Segue da pagina 4
qualsiasi Fiat 600 elaborata Abarth dava la
polvere all’Urraco 2mila, grazie al più favorevole rapporto peso-potenza. Un’umiliazione che la Casa del Toro dopo i trionfi della Miura non meritava certo. Se non altro
per l’impegno dei tecnici chini dalle 8 di
mattina alle 10 di sera sui tavoli da disegno
nel tentativo di migliorare le prestazioni.
A poco servì anche questa riduzione di clindrata, e il mercato rispose molto tiepidamente. Poi c’era il problema della regolazione delle emissioni, alla luce delle normative severe varate dall’Agenzia per l’ambiente degli Usa, l’Epa. Fu un anno decisa-
brand group Audi e responsabile dello
Style Lamborghini. Questo “concept” non
penso che avrà un seguito. È stato un
omaggio ad un mito glorioso della storia
della Lamborghini. Non è nemmeno prevista la produzione di una Suv, come si
sente parlare da tante parti. Nel cassetto comunque ci sono tante idee.
mente perso, quel ‘74. Le macchine utensili lavoravano a singhiozzo, forse più per
rifornire l’officina ricambi che per la produzione, tra infinite difficoltà con i fornitori che
venivano pagati quando si riusciva a vendere una vettura, mentre quelle pronte si
ricoprivano di polvere in attesa di un ordine. In tutto il 1974 la produzione non raggiunse i 200 esemplari e anche il ‘75 non
partì meglio. Poi i due proprietari elvetici
capirono che costruire dream cars non era
affare loro, e iniziarono trattative con un
miliardario austro-canadese. Ma questa è
un’altra storia.
MARCO TAVASANI
to la Gallardo spider, auto che sono già
state prenotate da moltissimi clienti.
Parliamo di altri modelli. Al Salone di
Detroit e a Ginevra è stato presentato
il prototipo della nuova Miura: dobbiamo aspettarci un seguito?
Sì, l’idea di allestire un prototipo, una
“concept car” una rivisitazione della leggendaria Miura degli anni 60 è stata una
scelta per festeggiare i quarant’anni della sua nascita. L’auto è stata disegnata
da Walter de’ Silva direttore design del
Un segnale che deve essere interpretato come una maggiore attenzione
del vostro gruppo al mercato italiano?
Lamborghini ha sempre posto molta
attenzione ai clienti italiani da sempre
amanti delle auto sportive. Un mercato
vivace e sempre pronto ad accogliere le
novità. Non a caso l’Italia nel 2005 è al
terzo posto assoluto nella classifica dei
mercati per noi più importanti. Così quasi l’otto per cento, infatti, l’Italia segue
quello degli Stati Uniti, che supera oltre il
quaranta per cento, e quello della Germania, con poco più di tredici. In questi
ultimi anni abbiamo fatto molta strada.
Ora abbiamo auto competitive e molto
belle che sono state accolte favorevolmente dalla nostra clientela, soprattutto
quella italiana.
di MAURO SPINATO
Winkelmann, la scheda
Stephen Winkelmann è nato a Berlino il 18 ottobre del 1964 ed è cresciuto a
Roma.
Al termine degli studi in Scienze Politiche a
Roma e a Monaco, ha intrapreso nel 1991 la
carriera lavorativa presso un’azienda finanziaria.
Negli anni seguenti ha spostato poi la sua
attenzione verso il mondo dell’auto, lavorando alla Mercedes Benz, dove si occupava delle vendite.
Nel 1994 ha assunto la carica di Area Manager per il marchio Alfa Romeo all’interno
della Fiat Automobile AG in Germania.
Successivamente è stato Direttore Marke-
ting per la Regione Sud. Dal 1996 ha lavorato presso la Fiat Auto S.p.A. di Torino
come Marketing Manager per l’Alfa
Romeo, e tra l’altro è stato anche responsabile per il lancio del modello Alfa 156.
Dopo diversi importanti incarichi nel settore delle vendite e alla direzione in Austria e
in Svizzera, nel 2004 è diventato Amministratore Delegato della Fiat Automobil AG
in Germania.
Dal 1° gennaio 2005 Stephan Winkelmann
ricopre la carica di Presidente e Amministratore Delegato di Automobili Lamborghini S.p.A. a Sant’Agata Bolognese.
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BOLOGNA MOTOR VALLEY
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Ducati, dalle Due Torri nel mondo
Piacciono perché corrono, hanno
tanto fascino e fanno innamorare
migliaia di persone, di ogni età. Che passione. Sono due sorelle, una abita a
Modena ed ha più esperienza perché è
più stagionata. E l’altra sta a Bologna, è
più giovane ma se la cava bene. Corrono, corrono, fanno migliaia di chilometri
e sono entrambe un mito perché vincono e fanno sognare. Sono rosse e si chiamano Ferrari, la modenese, e Ducati la
bolognese. Eccoli qua i miti padani delle
quattro e delle due ruote. L’auto rossa del
Drake di Maranello, un pezzo importante
dell’Italia industriale e sportiva, da qualche anno ha una sorella, la moto Ducati
di Borgo Panigale, che l’accompagna nel
cuore della gente, sulle piste e sulle strade d’Italia. Due marchi, due miti complimentari nella terra passionale e rombante d’Emilia.
E la Ducati oggi, col ritorno in mani italiane dopo che il gruppo Bonomi ha
acquisito il pacchetto di maggioranza (30
per cento) dalla Texas pacific group, ha
ripreso definitivamente il sapore delle
cose nostre, dell’inventiva e della tecnologia tutta tricolore, tutta emiliana, mentre la sua immagine di rossa a due ruote
è cresciuta negli anni grazie ad una
sapiente operazione di marketing. Così
la sorellina di Bologna non è in competi-
La rossa di Borgo Panigale, ritornata
in mani italiane con l’acquisizione del pacchetto
di maggioranza da parte del gruppo Bonomi, ha
ora prospettive più rosee di fronte a sé
zione con la sorella più grande e affermata di Modena, ma anzi, entrambe
attingono oggi l’una dalla fama dell’altra. E la Ducati che vince, che prepara piani di rilancio, che porta fino a ventimila
centauri ai propri raduni, che deve moltiplicare i club di appassionati è diventata un solido simbolo bolognese in una
terra dove gli abitanti avvertono un fortissimo senso di appartenenza.
Il miracolo e la rinascita di Ducati avranno anche avuto la strizzata d’occhio di un
pizzico di fortuna ma come si dice, la fortuna appunto, aiuta gli audaci. E in questi anni, anche difficile in certi passaggi
dal punto di vista industriale, i manager
della casa di Borgo Panigale hanno saputo costruire l’immagine e la solidità dell’azienda pezzo per pezzo, con una passione artigianale, come fanno certi
maghi delle officine che con le mani
sporche di grasso un pezzo alla volta
mettono insieme un gioiello. Gli anni
americani della Ducati non hanno snatu-
rato l’origine emiliana del marchio e del
prodotto. E questo è stato reso possibile
da manager come Federico Minoli, presidente e amministratore delegato della
casa di Borgo Panigale, che ha saputo
realizzare questo mito a due ruote pezzo
per pezzo, risultato su risultato con un
occhio in fabbrica e uno al marketing.
Oggi i fratelli Carlo e Andrea Bonomi, che
hanno già sottoscritto un aumento di
capitale di 80 milioni di euro, rappresentano una garanzia. Possiedono un pedigree di imprenditori di rango, hanno
dimostrato in più di una occasione di
saper condurre un’azienda come uno
skipper nel mare in tempesta, e infine,
cosa non da poco per l’avventura bolognese nella quale si sono impegnati,
amano i motori.
Carlo, per esempio, è stato campione di
off shore. Dunque c’è la passione. Ed è
per questo che i due fratelli milanesi
hanno già annunciato di voler potenziare il comparto sportivo accanto a quelli
più tecnico e industriale, una nicchia che
negli ultimi due anni ha dato grandi soddisfazioni alla casa motoristica delle Due
Torri. Perfino i sindacati, che comunque
attendono la presentazione del piano
industriale, sono fiduciosi che il superamento di qualche recente turbolenza sia
ormai cosa fatta. Secondo gli analisti,
infatti, con l’ingresso dei Bonomi dovrebbe arrivare anche una situazione di redditività più stabile per una azienda che
con i suoi mille dipendenti resta un
colosso che Bologna e l’Italia intera non
voglioni perdere. Sul tavolo dei manager
della Ducati c’è pronto anche un progetto di rilancio con capitali ora italiani e
know tedesco elaborato dalla Porsche.
L’anno della svolta vera dovrebbe essere
il 2007 mentre il 2006 conta soprattutto
sul lancio dei due nuovi modelli come la
Sport classica e la Desmosedici, cioè la
versione da strada della Gran Premio. La
rossa di Bologna, che nella sua storia
vanta l’impegno per la Regia Marina e la
Regia aeronautica negli anni Quaranta,
la realizzazione di uno scooter rivoluzionario che stupì i giapponesi negli anni
Sessanta, ora fila via veloce, tutta made
in Italy, come una volta.
di BEPPE BONI
Minoli: ridurre i prezzi di produzione
Quanto conta il marketing per la Ducati?
“È fondamentale. È qualcosa che sappiamo fare meglio dei nostri concorrenti. Noi
puntiamo molto sulla personalità del
nostro prodotto. Una parte di questo deriva dalla nostra storia come il telaio a traliccio, il suono, lo stile e poi c’è una componente emozionale che è legata al territio, alla manualità del prodotto, all’attenzione per i dettagli.
Tutti aspetti meno quantificabili ma di gran
valore”.
È difficile, avendo di fronte Federico Minoli, ad della Ducati, capire qual è il
confine tra la preparazione manageriale e
il talento naturale. Come dice qualcuno del
mondo delle “due ruote rosse” lui è davvero uno dei motori turbo che fanno funzionare l’azienda.
Minoli, analizziamo lo stato di salute del
settore meccanico. È vero che perde
competitività?
“Io posso dare un giudizio sulla parte che
mi compete, e cioè motoristica e trasporti.
Noi ci troviamo in un momento di transizione in cui dovranno essere fatte delle
scelte che condizioneranno fortemente il
futuro”.
Entriamo nel merito
“I nostri competitor, i giapponesi per intenderci, combinano un costo basso con una
tecnologia molto alta. E sulla tecnologia
noi ci difendiamo bene, il cronometro è il
giudice imparziale che ci premia. Dobbiamo invece ridurre i costi di produzione. E
se fino ad oggi abbiamo fatto un grosso
sacrificio sul margine, ora dobbiamo tutti
rimboccarci le maniche e agire complessivamente sulla filiera di produzione per
poter dare di più anche sui versanti di qualità e servizio”.
Federico Minoli ad della Ducati.
Sono già pronti i piani industriali della
nuova gestione Bonomi?
“C’è un’intesa di massima anche perché le
linee strategiche non cambiano. Sarà il
nuovo cda ad occuparsene nei dettagli”.
Le piace la definizione, Ducati la rossa a
due ruote, allusiva alla Ferrari?
“È un paragono gratificante, ma vale sui
campi di gara. Fuori dalle corse abbiamo
però due marketing diversi. Mentre il tifoso Ferrari non è necessariamente sovrapposto al ferrarista per motivi ovviamente
legati al costo delle auto, il tifoso Ducati è
spesso possessore di una moto, quindi c’è
molta più convergenza. Questo fa sì che il
nostro marketing sia il più inclusivo possibile”.
Quanto è aperta ai tifosi la Ducati?
“Moltissimo. basti pensare che l’entrata al
nostro museo è gratuita, la fabbrica è visitabile, il nostro paddock in gara non ha
quasi barriere.
Il nostro motto è siamo tutti ducatisti mentre la Ferrari fa scelte diverse”.
Aziende come la Ducati quanto sentono
il fiato sul collo di Paesi in crescita come
Cina e India?
“Dal punto di vista tecnologico oggi come
oggi i nostri concorrenti sono i giapponesi. Ma è solo questione di anni, poi anche
la Cina e India busseranno alla nostra porta. Già adesso abbiamo da parte loro continue richieste di collaborazione che per
ora teniamo lontane optando per una soluzione più italiana che garantisce il mantenimento delle caratteristiche fondamentali del prodotto Ducati.
Ma la nostra filiera deve cambiare.
Dobbiamo convincerci che il 30 per cento
del prodotto di filiera, appunto, cioè la parte meno qualificante della componentistica, va comprato all’estero a costi più bassi.
Noi dobbiamo focalizzarci sul rimanente 70
per cento il cui contenuto tecnologico e storico deve rimanere in Italia, purché qualità
e servizio migliorino, con qualche sacrificio anche sui margini”.
Quanto tempo abbiamo?
Poco, la Ducati ce la mette tutta ma bisogna che i nostri fornitori ci seguano.
B.B.
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Marzo-Aprile 2006
L’INTERVISTA
Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura
Imprese, quando il testimone scotta
Ha appena abbandonato l’impresa che ha costruito cinquant’anni fa. E forse potrebbe sembrare strano chiedere a
lui, Giulio Bargellini (nella foto a fianco),
da Pieve di Cento, inventore e patron della Ova appena ceduta ai francesi della
Schneider, di parlarci di imprese, di economia, del futuro della piccola e media
industria, del passaggio generazionale.
Sono argomenti che conosce benissimo,
sui quali è intervenuto separatamente in
passato, ma che gli vanno stretti. Oggi lui
vorrebbe parlarci della sua nuova azienda alla quale dedicherà il suo tempo,
ovvero il museo d’arte moderna che porta il suo nome e, nella seconda riga,
museo delle generazioni. E invece, caro
Bargellini, ci parlerà di lavoro, imprese,
economia. E soprattutto della situazione
bolognese, anche se le Due Torri distano
poco più di mezz’ora di macchina da qui.
“Potrà sembrarle paradossale, ma non ho
grandi legami con Bologna, anche se
conosco tanta gente e ho fatto una vita
associativa molto intensa. Ma la sensazione che ho, forse perché ho da poco
affrontato il problema alla radice, è che
per tante aziende nostre stia per porsi il
dilemma del passaggio generazionale”.
In che termini?
“Quelli come me, e sono tanti, che hanno cominciato negli anni sessanta (io ho
cominciato prima) ora sono di fronte al
giro di boa. E le domande sono: riusciranno i figli a prendere e tenere il testimone. lo ho molti dubbi”.
Per quali ragioni?
“Proviamo a pensare alle sfide che le
nostre imprese debbono affrontare in
questi primi anni del Duemila. La prima
è una sfida a due facce: l’internazionalizzazione legata alla crescita aziendale.
Ovvero, far crescere l’azienda e portarla
sui mercati esteri. Mi creda, non è facile.
Ma di imprenditori bravi ce ne sono ancora molti, per fortuna, e tanti ci stanno
riuscendo a crescere e ad affrontare la
globalizzazione. Ma per tanti, a quel punto, si marcia un altro fantasma: il dopo, la
successione, i figli. E cominciano i guai”.
Perché?
“Perché non puoi fare i conti senza il
calendario. E con la famiglia. E se non hai
avuto la fortuna di avere figli, maschi o
femmina non importa, che sentano nel
profondo il valore dell’azienda e accettino i tanti sacrifici che ci vogliono per fare
impresa, allora viene il momento che
devi passare la mano. E fartene una
ragione.
E passare la mano ai manager?
“Certo, è una possibilità. In alcuni casi
Per Giulio Bargellini, storico fondatore dell’Ova
di Pieve di Cento, sulle aziende bolognesi
grava il peso della difficoltà
di un adeguato passaggio generazionale
dure. Non voglio entrare nella politica,
ma credo che per noi che abbiamo avuto una educazione forte col fascismo e
subito dopo anni di miseria (per tre anni,
ho lavorato in risaia), i sacrifici per mettere in piedi l’azienda non fossero così
duri. Se mi guardo intorno non vedo se
non raramente giovani così motivati”.
Si discute sul ruolo delle associazioni
imprenditoriali.
Lei cosa ne pensa?
“Ho aderito quasi subito all’Api anche
perché avevo bisogno di un aiuto per
affrontare i tanti problemi di chi avvia
un’azienda, dai rapporti col sindacato ai
libri paga. Ho anche fatto parte del consiglio e ho cercato di stringere rapporti
con i ‘cugini’ di Assindustria”.
Avevate una specie di commissione
informale per arrivare alla fusione?
“No, non c’era nessuna commissione.
Diciamo che ci furono alcune riunioni,
negli anni Novanta, per verificare un percorso. C’era molta buona volontà, sicuramente da parte dell’Api, ma credo anche
da Confindustria. Poi ci sono stati ostacoli, problemi oggettivi legati all’organizzazione, credo. E non se ne è fatto più
niente”.
funziona, in altri no. Nel mio caso, qualche anno fa, a settant’anni ho dovuto
riprendere le redini dell’azienda perché il
management non era all’altezza. Ma va
detto che per il nostro tipo di imprese il
passaggio generazionale attraverso i
manager è ancora più l’eccezione che la
regola”.
Cosa?
“Per quelli della mia generazione che
erano cresciuti nel ventennio fascista, c’era una formazione e una educazione forte che ti sosteneva nelle scelte anche
Lei crede che ci siano ancora
possibilità su questo versante?
“Unire le due associazioni vorrebbe dire
una rivoluzione a Bologna. Ma Bologna
non ama le rivoluzioni”.
di MARCO MONTAGUTI
Bargellini, secondo lei si può
“studiare” da imprenditore?
“Che domande. Può esserci qualcuno
che vuole fare impresa, ha un’idea precisa e magari studia si specializza per
avere più strumenti in mano e in testa.
Ma un master non fa l’imprenditore. Ci
vuole qualcos’altro”.
Lei che ricetta ha applicate
a se medesimo?
“Ah, una ricetta semplicissima: non volevo, non volevo assolutamente, stare sotto padrone. Volevo essere io il mio
padrone”.
E che padrone è stato?
“Durissimo. Lavorare diciassette ore al
giorno, e almeno sei la domenica. E farlo con passione e divertimento insieme.
E poi c’era un’altra cosa che oggi è difficile sia da capire che da accettare”.
Uno scorcio del Museo Bargellini.
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Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura
INIZIATIVE CAMERALI
Marzo-Aprile 2006
Un restyling a vantaggio degli utenti
Accesso ai documenti più semplice per rispondere alle reali esigenze
degli utenti. Mini-visure a costi più convenienti. Agevolazione per le consultazioni telematiche. Dall’1 marzo il Registro delle Imprese ha subito un significativo restyling. L’accesso al patrimonio
informativo che riguarda i 5,5 milioni di
iscritti all’anagrafe delle Camere di Commercio italiane è stato rivisto per consentire visure più semplici e rispondenti alle reali esigenze dell’utente. Ed è
cambiato pure il sistema tariffario: si
paga a seconda della quantità e della
qualità dei dati richiesti. Ora è possibile
ottenere una selezione dei dati per blocchi informativi: fino a quindici blocchi per
le società di capitali, dieci per le società
di persone, cinque per le ditte individuali. Dalle Camere di Commercio, oltre
alle classiche visure se ne possono ottenere su singoli quesiti come il capitale e
gli strumenti finanziari di un’impresa, i
trasferimenti di rami d’azienda o le fusioni, le partecipazioni in altre società. Visure che possono essere ordinarie (forniscono indicazioni su ciò che è e rappresenta l’azienda) e storiche (comprende
tutti i movimenti dell’azienda dal giorno
di iscrizione al Registro). A seconda della modalità con cui si richiedono i dati,
la visura può essere “tradizionale”, se
effettuata allo sportello della Camera di
A partire dal 1° marzo scorso
il Registro delle Imprese consente di effettuare
visure più semplici. Rivisto anche il sistema tariffario:
ora si paga a seconda della quantità
e della qualità dei dati richiesti
di MARINA AMADUZZI
L’informazione a ‘blocchi’
Società di capitali
Società di persone
Il nuovo sistema prevede 15 “blocchi
informativi”:
I dati sono divisi in 10 blocchi:
– Informazioni da patti sociali
– Informazioni patrimonali
– Sede e unità locali
– Scioglimento, procedure concorsuali,
cancellazione
– Soci e titolari di altre cariche o qualifiche
– Partecipazioni in altre società
– Trasferimenti d’azienda, fusioni, scissioni, subentri
– Attività, albi ruoli e licenze
– Pratiche in istruttoria
– Storia delle modifiche
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
Informazioni da statuto
Capitale e strumenti finanziari
Bilancio
Sede e unità locali
Sciogliemento, procedure concorsuali, cancellazione
Soci e titolari di diritti su quote e
azioni
Partecipazioni in altre società
Amministratori
Sindaci, membri organi di controllo
Titolari di altre cariche o qualifiche
Società o enti controllanti
Trasferimenti d’azienda, fusioni, scissioni, subentri
Attività, albi ruoli e licenze
Pratiche di istruttoria
Storia delle modifiche
Commercio, oppure “telematica”, attraverso collegamenti informatici alla rete
nazionale, o da “terminale remoto”,
attraverso i distributori di visure attivati
da Infocamere. Le tariffe si applicano in
base al tipo di società e a seconda della
visura richiesta: ad essere premiati sono
soprattutto coloro che ricorrono alla via
telematica, in quanto le operazioni
richieste allo sportello costano di più di
quelle effettuate ai terminali. “Attraverso queta semplificazione del Registro
delle Imprese si ottengono visure personalizzate sulla base delle reali esigenze di chi le richiede – spiega Luigi
Litardi – Prima si ottenevano pratiche
enciclopediche contenenti anche dati
complessi, oggi si può richiedere solo
quello di cui si ha realmente bisogno,
con un risparmio anche economico. Dai
primi giorni in cui è stato attivato questo restyling si è notata la richiesta di atti
e informazioni verso i quali prima non si
riscontrava interesse. Il Registro delle
Imprese è una fonte inesauribile di informazioni di carattere economico utili alle
imprese, ma non sempre nota a tutti i
potenziali interessati. È uno strumento
unico, di grande valenza informativa che
può essere utilizzato da tantissime persone”.
Ditte individuali
Sono previsti 5 blocchi:
– Pratiche in istruttoria
– Partecipazioni in altre società
– Scheda persona
– Copia atti
– Partecipazione in altre società storica
Rinnovato il consiglio della
Camera Arbitrale Immobiliare
Arbitrato e conciliazione sono i
servizi offerti dalla Camera di Commercio per agevolare la risoluzione delle controversie di natura prevalentemente economica e commerciale.
Con l’arbitrato in particolare le parti si
impegnano ad affidare la risoluzione della controversia tra loro insorta al giudizio
di un arbitro unico o di un collegio arbitrale di tre o più arbitri, purché in numero dispari, escludendo il ricorso al giudice
ordinario. Per ricorrere all’arbitrato occorre inserire un’apposita clausola nel contratto.
I vantaggi dell’arbitrato rispetto alla giustizia ordinaria sono la rapidità, i minori
costi, la riservatezza e la competenza
degli arbitri.
Per le liti relativi al settore immobiliare
la Camera di Commercio di Bologna ha
attivato un’apposita Camera Arbitrale
Immobiliare, il cui Consiglio è appena stato rinnovato, ed ora è composta da:
– Sergio Ferrari, membro della Giunta della Camera di Commercio, Presidente
– Dott. Carmine Preziosi (Collegio Costtruttori Edili)
– Arch. Paolo Paoloni (Associazione Provinciale Bolognese – CNA)
– Dott. Alberto Govoni (Associazione Italiana Proprietari Immobiliari)
– Sig. Alberto Zanni (Unione Piccoli
Imprenditori Immobiliari – UPPI)
– Geom. Alberto Talamo (Collegio dei
Geometri)
– Arch. Alessandro Marata (Ordine degli
Architetti)
– Dott. Gabriele Tesca (Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali)
– Avv. Giovambattista Fragomeni (Ordine degli Avvocati)
– Sig. Tonino Veronesi (Associazione
Nazionale Agenti e Mediatori d’Affari –
ANAMA)
– Geom. Renato Samoggia (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari – ANACI)
Per informazioni telefonare allo 051/
6093849 – [email protected]
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INIZIATIVE CAMERALI
Marzo-Aprile 2006
Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura
Registro Imprese, gli effetti positivi della rivoluzione telematica
Il 2005 ha segnato per il Registro
delle Imprese l’anno del consolidamento dei risultati positivi raggiunti dall’ufficio con la “rivoluzione telematica”.
Nel 2005 la modalità telematica per la
presentazione delle pratiche al Registro
delle Imprese ha raggiunto circa il
75,51% delle pratiche totali. I risultati
sono stati conseguiti grazie ad una
struttura organizzativa, realizzata nell’autunno del 2004, che ha coinvolto
tutto l’assetto dell’ufficio Registro
Imprese.
È stato garantito il rispetto del termine
prescritto dei 5 giorni nell’espletamento
completo delle pratiche correnti e prive
di anomalie.
La percentuale di evasione entro i termini è stata del 93,5%, a fronte di una
media nazionale del 66%, il che colloca
Bologna alla quarta posizione nell’ambito della graduatoria nazionale degli uffici del registro imprese e alla prima posizione fra le Camere che nel 2005 hanno
protocollato oltre 15.000 pratiche. Il
6,5% residuo si riferisce alle pratiche
per le quali è stata attivata una sospen-
Riepilogo dati
Numero iscritti al Registro Imprese e/o al REA:
N. imprese attive
86.686
N. imprese inattive, fallite, in liquidazione, ecc.
9.628
10.224
N. unità locali di imprese con sede legale in altra prov.
5.710
5.437
N. unità locali di imprese con sede in provincia
TOTALE
Pratiche telematiche
(tot. bilanci + pratiche telematiche)
Pratiche cartacee
Altro
TOTALE
Dal 23 al 26 maggio 2006 dodici imprese bolognesi presenteranno la loro attività alla Fiera “Italian Lifestyle in the
Emirates” che si svolgerà a Sharjah
negli Emirati Arabi Uniti.
Alle 12 imprese bolognesi, che operano
prevalentemente nei settori dell’edilizia, progettazione architettonica, la
Camera di Commercio di Bologna ha
offerto i costi relativi agli spazi espositivi e gli allestimenti.
sette le imprese che presenteranno i
prodotti tipici della provincia di Bologna
ai consumatori francesi. Le imprese, che
hanno aderito al bando dell’Area promozionale, sono: Salumificio Gottardi,
Poderi delle Rocche, Casarini Paolo,
Campagnola, Caseificio sociale Fior di
Latte, Market Verde, Agricola De Angeli.
La Camera in sella
Venerdì 2 giugno 2006 alle 14,45 si
svolgerà all’Ippodromo Arcoveggio di
Bologna il “Gran Premio della Repubblica”, 2° Trofeo Camera di Commercio
di Bologna. Giunto alla 59a edizione,
con un Albo d’Oro che annovera grandi
campioni, il Gran Premio della Repub-
18.200
7.969
120.993
110.316
Attività del Registro delle Imprese – Anno 2005
Bilanci
“L’Italie à Table” a Nizza
Anche quest’anno la Camera di Commercio di Bologna offre alle imprese
della provincia la possibilità di partecipare alla manifestazione dedicata all’agro-alimentare italiano di qualità che si
svolgerà a Nizza dal 1 al 14 giugno
2006. All’interno dello spazio espositivo della Camera di Commercio saranno
Dato 2004
87.455
Fiera negli Emirati
Gli Emirati Arabi Uniti rappresentano uno
dei mercati internazionali maggiormente dinamici ed in forte sviluppo, sia per
le potenzialità del mercato interno sia
per la forte attrattiva che svolgono, dal
punto di vista commerciale, nei confronti
di una vasta area geografica. Si tratta di
un’area in cui grazie alla costante evoluzione dei gusti del consumatore è
sempre più forte il riferimento e la propensione verso i prodotti italiani.
Dato 2005
blica rappresenta anche la celebrazione del 74° compleanno dell’ippodromo
bolognese, che fu inaugurato il 5 giugno del 1932: per l’occasione sono attesi migliori cavalli del panorama europeo di 4 anni ed oltre se esteri, e dai 5
anni in su se indigeni.
19.043
39.291
(58.334)
14.229
4.623
77.256
sione del procedimento, che comunque
si è poi concluso in tempi brevi.
Nell’anno 2004 la percentuale era del
82,3 su 61.924 pratiche pervenute.
Nell’anno sono state rilascite 651 smart
card e 4.882 Carte Nazionali dei Servizi,
e sono state stipulate 206 convenzioni
Telemaco e 712 mandati di “Incarico
alla registrazione” per consentire il rilascio delle smart card e delle Carte
nazionali dei Servizi anche presso associazioni e professionisti.
Tutti i Bilanci inviati nel 2005 sono stati
resi disponibili per la consultazione
entro 15 giorni e al 15 agosto risultava
evaso il 100% di quanto inviato nel
periodo di punta dell’annuale “campagna Bilanci”. le procedure organizzative
e tecnologiche adottate hanno consentito di poter disporre della più attendibile banca dati degli assetti societari a
livello nazionale, collocando la Camera
di Bologna al primo posto in assoluto
per “coerenza” fra i dati già archiviati e
quelli conseguiti al deposito degli elenchi soci con una percentuale di errore
pari al 0,01%.
Una guida sulla Turchia
La Turchia di oggi è un Paese che
offre grandi possibilità commerciali,
ma che possono essere colte solo se
si conoscono approfonditamente
alcuni aspetti operativi, fiscali e creditizi.
La Camera di Commercio ha recentemente pubblicato una guida agevole
che raccoglie le principali “istruzioni
operative” utili ad affrontare questo
Paese. Nella guida sono raccolti indirizzi utili, le linee di finanziamento
disponibili, gli errori da evitare, le
azioni che conviene programmare.
La Guida, dal titolo “La Turchia verso
l’Unione Europea. Quadro economicopolitico di un mercato sempre più
vicino” è disponibile presso l’Ufficio
Promozione Estera, Palazzo degli
Affari, Piazza della Costituzione n. 8,
Bologna.
Sono disponibili anche le Guide su:
Romania
Russia
Cina
•
•
•
Seminario sui finanziamenti
“I finanziamenti internazionali”, questo è il tema del seminario che la
Camera ci commercio di Bologna
organizza martedì 23 maggio dalle 9
alle 17.
Il seminario offre l’occasione alle
imprese di conoscere ed approfondire le diverse opportunità di finanziamento esistenti per favorire l’espansione nei mercati esteri.
Verranno analizzate sia le leggi italiane che i programmi comunitari, non-
ché gli aspetti di natura fiscale delle
operazioni di sviluppo nei mercati
internazionali.
Il seminario gratuito, si svolgerà presso la Camera di Commercio di Bologna, Sala Topazio di Palazzo degli
Affari, Piazza Costituzione n. 8, Bologna.
Informazioni ed adesioni:
allo 051/6093442
[email protected]
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INIZIATIVE CAMERALI
Marzo-Aprile 2006
Il packaging guarda all’Egitto
Packaging e imballaggi, è un
matrimonio che può andare a buon fine
tra le imprese bolognesi e quelle egiziane. Le prime possono vendere i macchinari e le tecnologie di cui le seconde
hanno grande bisogno per crescere e
svilupparsi soprattutto nei settore
agroalimentare e farmaceutico. Da
tempo si guarda con molto interesse al
vivace paese nordafricano. Nell’aprile
2004 la Carnera di Commercio e la
Regione, con la collaborazione di Ucima
(Unione costruttori italiani macchine
automatiche per il confezionamento e
l’imballaggio), hanno aperto il Centro
Servizi per il Packaging al Cairo, nella
sede dell’Unido, l’agenzia delle Nazioni
Unite per lo sviluppo industriale. Da
quel momento sono state messe in cantiere azioni ad hoc ed avviato relazioni
con gli imprenditori locali che hanno
portato alla due giorni di incontri che si
sono tenuti a Bologna il 15 e 16 marzo
dal titolo “Business Forum Egitto”.
Hanno partecipato una delegazione di
12 imprese egiziane interessate ai
nostri macchinari e imballaggi e 14
imprese dell’Emilia-Romagna, 9 delle
quali di Bologna. La prima giornata è
stata dedicata ad un incontro illustrativo
sulle opportunità che le imprese italiane del settore packaging possono avere
in Egitto e agli incontri bilaterali tra gli
operatori egiziani e italiani, mentre la
seconda è stata incentrata sulla visita
alle sedi di alcune imprese bolognesi.
“È stato un evento organizzato bene sia
dal punto di vista logistico che per i
tempi messi a disposizione per gli
incontri – commenta Nicola Magriotis
dell’Arcotronics di Sasso Marconi.
In una due giorni di incontri
stabilito un contratto proficuo tra 12 imprese
egiziane interessate ai nostri macchinari
e imballaggi, e 14 aziende emiliano-romagnole,
nove delle quali bolognesi
Uno scorcio della capitale Il Cairo.
Abbiamo incontrato due operatori egiziani con i quali eravamo entrati in contatto grazie al Centro Servizi aperto al
Cairo, è stato un passo in avanti di una
relazione già impostata. Penso che ci
siano tutte le basi perché possa nascere
un rapporto economico. Quello egiziano
è un mercato nel quale intendiamo
inserirci con alcune macchine che stiamo sviluppando. In Egitto ora ci sono
buone opportunità, l’economia di quel
paese è in una fase di decisa crescita
per cui la disponibilità degli operatori
locali è alta”.
L’Egitto é il più popoloso tra i paesi del
Mediterraneo, oltre ad essere la più
grande economia del Nord Africa, e
rappresenta l’anello geografico e commerciale tra Europa, Asia ed Africa. In
questo paese “il settore del packaging
è senz’altro destinato a svilupparsi in
tempi brevi” come ha spiegato agli
imprenditori bolognesi Fathi Sokkar,
responsabile Centro Servizi Packaging
Egitto “Il settore agro industriale e l’industria alimentare sono punti di forza
dell’economia egiziana e presentano
un grosso potenziale per l’aumento
delle esportazioni egiziane. Di conseguenze le aziende egiziane che intendono inserirsi nei mercati internazionali, ed europeo in particolare, dovranno
necessariamente adeguarsi agli standard di qualità e di packaging internazionali”. Al momento le imprese egiziane investono solo l’8% del costo del
prodotto in packaging (contro il 35%
circa delle aziende internazionali) dunque per poter competere dovranno
investire in tempi brevi e in modo massiccio. Oltre al settore agroalimentare
un altro punto di forza è il mercato farmaceutico: l’Egitto è considerato il
maggior produttore e consumatore di
prodotti farmaceutici in Medio Oriente
e rappresenta il 30% dell’offerta nella
regione, quindi ci si aspetta anche in
questo campo una consistente crescita.
In Egitto i produttori italiani di macchine per il packaging sono considerati i
più adatti, per la vicinanza geografica,
per l’eccellenza tecnologica e per la
flessibilità e mentalità customer-oriented. Tutto questo ha spinto Camera di
Commercio e Regione ad aprire il
Centro Servizi che offre gratuitamente
agli imprenditori italiani tutte le informazioni utili sul mercato locale, l’inoltro di materiale informativo agli
imprenditori locali interessati, l’intermediazione nei primi contatti tra
imprese italiane ed egiziane, l’organizzazione di incontri d’affari e la promozione dell’eccellenza e dei punti di
forza del packaging italiano agli operatori egiziani.
di MARINA AMADUZZI
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INIZIATIVE CAMERALI
Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura
Bologna, la capitale dei brevetti
L’Emilia-Romagna, e Bologna in
particolare, si confermano la capitale
dei brevetti. Sebbene perda qualche
punto rispetto ai dati del 2004, anche
nel 2005 il capoluogo di regione resta la
provincia italiana con il maggior numero di brevetti (882) rispetto alle imprese attive (10 per mille).
Un dato che le lascia dietro Milano
(2.989,9 per mille) e Torino (1.097,6
per mille). Al secondo posto in regione
si colloca nel 2005 Piacenza (4 per
mille) che scalza Modena dove nel
2004 si era registrata un’ottima performance con 377 brevetti depositati pari
al 6 per mille sulle imprese attive.
Un dinamismo brevettuale che riflette
uno sforzo importante in direzione della
ricerca. E che viene confermato anche
dai dati relativi ai marchi dove Bologna
(dati 2004) è al quinto posto in Italia
(1.311, pari al 15 per mille sulle imprese attive) tallonata, a livello regionale,
da Ferrara, con 439 depositi pari al 13
per mille.
E anche se nel 2005 a Bologna la corsa
ai brevetti rallenta (da 921 a 885) lo
sforzo sia di ricerca che di difesa dei
propri prodotti resta alto. A brevettare
di più in provincia di Bologna è la Gd
(74 depositi) ma anche le medie aziende e l’Università (11 depositi) si danno
Sangalli: un risultato che si conferma
anno dopo anno, dietro il quale
c’è un grande impegno di imprese leader
e da parte dell’Università
modo da fare. “Un risultato che si conferma anno dopo anno – spiega Gian
Carlo Sangalli, presidente Camera di
Commercio di Bologna – e dietro al
quale c’è un grande impegno di imprese leader nel mondo del packaging, nel
settore della motoristica, e da parte
dell’Alma Mater. Si tratta però di un
risultato che va coltivato nel tempo e
come Camera di Commercio abbiamo
avvertito negli anni scorsi una grande
domanda, da parte delle imprese, di
approfondimento dell’istituto brevettuale”. E rientrava in questo contesto
anche il convegno del marzo scorso
organizzato dalla Cdc Bologna sul tema
delle strategie della tutela dell’aspetto
estetico dei beni nella proprietà industriale. “La collaborazione con i giuristi –
spiega Sangalli – si è rilevata fondamentale in un settore in continua evoluzione non solod al punto di vista normativo, ma soprattutto sul fronte delle
sempre nuove tecniche di contraffazione riscontrabili in ogni angolo del
mondo”. E i buoni risultati in fatto di
brevetti sono anche il frutto di importanti studi legali che hanno ramificato
la loro presenza sul territorio.
“Indubbiamente si è creato un circolo
virtuoso – spiega Francesco Terrano,
consulente di Bugnion con sedi lungo la
via Emilia in tutti i capoluoghi da Rimini
a Parma – tra imprese e studi che le
seguono. Poi ormai è chiaro che se
anche il brevetto non mette completamente al sicuro dalle “copiature”, specie per il tempo che serve comunque
per far valere i propri diritti in ragione
della condizione in cui versa la giustizia
italiana, è evidente che si tratta di una
tutela indispensabile in particolare sui
mercati esteri e che si tratta di c osti che
in realtà sono investimenti sul patrimonio dell’azienda”.
Tuttavia per le imprese resta ancora
molta strada da compiere.
“Nel corso della mia attività professionale – spiega Cesare Galli, ordinario di
diritto industriale all’Università di
Parma e avvocato specializzato nel settore della tutela dei brevetti – sto
notando una insufficiente sensibilità
alle problematiche della tutela dei marchi, delle invenzioni e dei prodotti. Il
tutto a dispetto di un settore in cui la
prevenzione è fondamentale e sospendere qualcosa per la tutela del proprio
patrimonio è una vera e propria assicurazione sul futuro dell’attività d’impresa”. Peraltro tutto questo in un contesto
in cui la giustizia di settore inizia a funzionare. “Se ci si muove in maniera corretta e si ha un pizzico di fortuna si
riescono ad avere provvedimenti cautelari di sequestro nel giro di poche giornate perché stanno iniziando a funzionare bene le sezioni specializzate in
tutela della concorrenza, aggiunge
Galli. Per non dire che il 22 aprile scorso è entrata in vigore anche in Italia la
direttiva comunitaria 48/2004 che
rende possibile anche il risarcimento
dei danni a chi ha subito la contraffazione attraverso la restituzione degli utili
da parte di chi ha commesso l’illecito. E
poi occorre riconoscere che il meccanismo doganale inizia a funzionare e i
sequestri alla dogana sono diventati un
fatto importante”.
di GIORGIO COSTA
Marconi, i nuovi collegamenti diretti
Mosca, Cracovia, Helsinki, Amburgo, Malta, Elba tra le novità assolute. New
York, Dublino, Budapest, Bari, Rodi, Reykjavik, Lisbona, Lamezia Terme, Kos,
Napoli e Ibiza tra le “ripartenze” e i potenziamenti di tratta con l’ingresso di
nuove compagnie. Sono complessivamente 17 i nuovi collegamenti diretti attivati dall’Aeroporto di Bologna con l’avvio dell’orario estivo: alcuni voli sono già
partiti, altri partiranno nelle prossime settimane.
La novità più attesa dal territorio è l’avvio del volo di linea per Mosca (aeroporto Vnukovo), effettuato dalla compagnia low cost italiana MyAir con tre frequenze
settimanali (lunedì, mercoledì, venerdì) a partire dal mese di giugno. Il vettore
è in attesa del via libera definitivo da parte dell’autorità aeronautica civile russa,
previsto per i prossimi giorni. L’aeromobile utilizzato è un Airbus A320 da 180
posti; per informazioni e prenotazioni: www.myair.com oppure 899-500060.
Di rilievo anche le riconferme, prima fra tutte quella del volo diretto per New York
con Eurofly, che quest’anno raddoppia il periodo di operatività (dal 12 maggio al
12 novembre). Partenze da Bologna il lunedì e venerdì con Airbus A330 dotato di
26 posti di business class e 256 di economy. I voli sono disponibili nei principali
sistemi di prenotazione, sul sito www.eurofly.it e al call center 199-509960.
Ruolo mediatori
È disponibile sul sito internet www.bo.camcom.it l’elenco aggiornato degli iscritti al Ruolo di agenti di affari in mediazione di Bologna. Solo chi è iscritto può
esercitare l’attività di mediatore. Per informazioni:
telefono 051.6093294; e-mail: [email protected]
Marchio INE
Dal 1° aprile la Camera di Commercio non accetta più domande di rilascio di
marchio Ine, in quanto con il decreto 8/2/2006 è stato abolito tale obbligo
sulle partite di vino destinate ai mercati del Nord America.
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BOLOGNA
economica
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Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura
FORMAZIONE E QUALITÀ
Marzo-Aprile 2006
Tempo, buone pratiche per gestirlo
Check up, manutenzione programmata, adozione di protocolli, certificazione di qualità, bilancio di sostenibilità... sono termini tipici del mondo aziendale. Che l’Azienda sia un organismo
fatto di persone, studiabile attraverso
indicatori che ne misurano “il capitale
umano, il capitale organizzativo e il capitale relazionale” lo si legge, per la prima
volta, nel Report del capitale intellettuale di Aimag, l’Azienda di Servizi Pubblici
di più di 20 comuni delle provincie di
Modena, Mantova e Bologna, scaricabile
dal sito www.aimag.it.
Che un Laboratorio di ricerca debba
dimostrare, attraverso pubblicazioni e
sperimentazioni, la consistenza della
propria produttività intellettuale non sorprende nessuno.
Infine si dà per scontato che nelle
Aziende siano attive competenze che
abbiano come scopo la gestione delle
risorse umane, il miglioramento organizzativo, il risparmio energetico, l’ottimizzazione dei fattori di produzione...
Da questi saperi sono ricavabili tecniche
e idee per osservare e studiare quella
particolare forma di impresa che è la
persona che lavora in proprio.
Chi mai decidesse di fare un check up sul
proprio modo di vivere il tempo, nelle tre
diverse dimensioni di tempo personale,
affettivo e lavorativo, potrebbe fare interessanti scoperte. Scoprire ad esempio
abitudini di lavoro particolarmente dispendiose o trascuratezze che potrebbero
rivelarsi nel tempo molto costose.
La bibliografia e la pubblicistica dedicati
a questi temi, sono in crescita costante e
forniscono interessanti spunti di riflessione. L’impatto delle tecnologie dell’informazione (ogni persona che lavora è di
fatta potenzialmente sempre reperibile
e sempre in rete), la tensione per garantirsi sopravvivenza e sviluppo produttivo,
incidono pesantemente nella vita di
molte persone e innescano riflessioni
allarmate.
In un articolo recente dal titolo “L’era dell’attenzione ‘part time’: sms, e-mail e
altro: addio alla concentrazione. E il cervello lavora peggio” si citava il caso di
una relatrice che mentre stava parlando
ad un convegno, “almeno metà del suo
uditorio aveva il volto rischiarato dal
bagliore dello schermo del pc portatile
sul quale navigava o controllava la posta
elettronica”.
Si chiama “multiasking” l’abitudine di
fare più cose contemporaneamente che,
combinata ai 1600 messaggi al giorno –
tra cartelloni, spot, radio, tv... – che
secondo il sociologo Castells bombardano una persona del mondo industrializzato, giustifica la ricerca che nel 2005 il
Congresso americano ha avviato, per
100 milioni di dollari, per studiare come
i media elettronici influiscano sullo sviluppo mentale e sociale delle nuove
La sperimentazione di spunti di “igiene organizzativa”
può essere utile per godere di qualche reale beneficio
e fornire una buona riflessione sulla propria
produttività intellettuale e
sulla qualità della propria vita affettiva
generazioni. Il filosofo-psicologo Umberto Galimberti in ‘Più prezioso del
denaro’ (La Repubblica 6.4.06) segnala
che “questo stakanovismo nel lavoro per
procurarsi denaro con cui realizzare la
propria indipendenza sta svelando il
rovescio della sua medaglia, che è poi la
perdita della propria vita emotiva, per
cui tutto diventa indifferente e nulla più
stimolante... Lo spostamento dell’autorealizzazione nel mondo del lavoro con
conseguente de-realizzazione nel
mondo della famiglia e più in generale
degli affetti ha fatto crollare anche l’ideologia del “tempo-qualità”, che poi
non è altro che il modo con cui, ingannandoci, si chiama íl tempo che si dedica agli affetti quando è “poco”, quando
non si ha tempo di ascoltare i figli se non
per i risultati scolastici, quando non si ha
tempo di vedere sulla faccia del nostro
compagno o compagna di vita i segni del
disagio, quando non si ha neppure il
tempo di prendere contatto con quello
sconosciuto che, a furia di lavorare, ciascuno diventa per se stesso”.
Senza negare il valore di considerazioni
di questo tipo, qui si intende segnalare
come la sperimentazione di spunti di
‘igiene organizzativa’, possa permettere
di godere di qualche reale beneficio e
favorire una buona riflessione sulla propria produttività intellettuale e sulla qualità della propria vita affettiva.
Questo decalogo è costruito con idee che
provengono da diverse parti: dalla letteratura sul tema (una serie di titoli sul
tema ‘tempo’ viene spedita, richiedendola a [email protected]) e dalla formazione sul time-management.
1. Cominciare la giornata scrivendone il
bilancio preventivo in questo modo
a) i problemi da risolvere,
b) le soluzioni da trovare,
c) le cose da fare, le persone da incontrare, le telefonate da fare...
d) le cose più complicate da affrontare e cominciare da queste ultime.
2. Avviare per concludere: le interruzione
alterano il ritmo creativo.
3. Non subire il ricatto del tempo passato (colpevolizzarsi è inutile e costoso) né
del tempo futuro (non è sensato entrare
in ansia per eventi lontani nel tempo).
4. Concentrarsi sull’unico tempo controllabile e agibile: il presente.
5. Contrastare con riordini frequenti il
disordine e la trascuratezza dell’ambiente in cui si vive e si lavora, perché possono diventare pericolosi virus che intaccano la qualità delle prestazioni.
6. Blindare i microtempi: fare propria
questa frase ‘è sorprendente vedere
come, sia la felicità che il rendimento
d’una persona possano aumentare quando si educhi la mente all’ordine e la si
abitui a pensare adeguatamente a una
cosa al momento giusto, anziché inadeguatamente e in ogni momento’
(Bertrand Russel, La conquista della felicità, Longanesi ed.)
7. Praticare il ‘time sharing’ quindi dedicare tempi ‘full immersion’ a temi quali
finanze, assicurazioni, tecnologia, organizzazione, nuovi clienti, post-vendita...
8. Poiché per ogni attività è ragionevolmente prevedibile l’impegno in tempo
richiesto, rispettate i tempi di conclusione: ogni eccesso è un costo.
9. Porsi l’obiettivo di raddoppiare il
tempo vissuto nella ricchezza della vita
di relazione in famiglia e tra persone
care.
10. Trovare ogni giorno il tempo da dedicare allo studio e al godimento di idee e
di cose di valore.
Oltre a raccolte come questa, è utile
riflettere sull’importanza che può assumere l’auto-conoscenza al fine di intervenire sul proprio modo di pensare e
quindi di decidere. L’autore qui citato
offre un buon tema di studio:
“... ognuno ha un suo stile cognitivo e un
suo stile decisionale: c’è chi affida l’analisi di una situazione al linguaggio-verbale o interno, e c’è chi si sente perduto se
non può fissare alcuni punti su un foglio
di carta, disponendoli in una sequenza
logico razionale.
C’è chi favorisce un approccio logico ai
suoi ragionamenti e decisioni e deve raccogliere una massa di informazioni, calcolare rischi e probabilità, mentre altri si
affidano all’intuito, a una visione d’insieme di tipo quasi estetico, alle emozioni.
Una miglior capacità di ragionare e decidere emerge dalla combinazione di questi due stili: le persone logico-razionali
potrebbero migliorare le proprie capacità
sviluppando degli atteggiamenti più
creativi e, al contrario, i creativi dovrebbero sviluppare la componente logico
razionale” (Alberto Oliverio, L’arte di
pensare, Rizzoli 1997).
Il pensare è una dote naturale, ma è
anche una capacità da sviluppare.
Si può scrivere con due dita, si scrive
comunque ... ma si può imparare a scrivere con dieci dita... si scrive di più e si
fa prima. Vale anche per il pensiero.
Quando siamo allenati a pensare velocemente, a inquadrare i problemi, a vederli come sfide da risolvere e non come
situazioni da subire, dobbiamo riconoscere che stiamo facendo più cose; che
stiamo pensando con maggior efficacia”.
Si diventa sempre più padroni del nostro
modo di ragionare, quanto più usiamo la
logica, cioè la facoltà di pensare, di ponderare (l’etimologia fa scoprire il ‘pondus’ che, in latino, è il peso) cioè di pesare i pro e i contro e poi di scegliere
(Elaborazione da “L’arte di pensare”, op.
cit.). Infine è bene sapere che si sono
sviluppati in anni recenti studi su persone che hanno mantenuto e sviluppato la
propria produttività intellettuale in condizioni di difficoltà estrema. Pagine interessanti si trovano in “Costruire la resilienza. La riorganizzazione positiva della
vita e la creazione di legami significativi”
di Boris Cyrulnick e Elena Malaguti,
Erickson ed. 2006. Altrettanto importanti, per favorire una riflessione sull’uso
personale del tempo, sono studi realizzati su persone molto normali diventate
protagonisti nell’economia e nelle professioni, vivendo in situazioni organizzative quanto meno approssimative. È una
letteratura che ha una sorta di precursore in ‘Self help’ di Samuel Smiles, pubblicato a Londra nel 1859 e stampato in
milioni di esemplari (solo in Italia 27 edizioni col titolo ‘Chi si aiuta Dio l’aiuta’) e
uno sviluppo successivi in testi quali
‘Volere è potere’ di Michele Lessona la
cui diciasettesima edizione fu pubblicata
a Firenze nel 1900.
di GALILEO DALLOLIO
Docente senior CTC
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BOLOGNA
14
economica
INDICI
Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura
Calcolo del valore della
moneta, febbraio 2006
La necessità di trasformare lire di anni passati in moneta attuale ricorre di frequente nel
campo giuridico ed in quello economico-amministrativo. L’esigenza di disporre di uno “strumento” adatto a tale scopo può essere soddisfatta tramite l’utilizzo dei coefficienti di rivalutazione della moneta in Italia, che figurano nella tavola di seguito riportata. Le serie dei coefficienti
– elaborati sugli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati (indici che fino
al 1967 si chiamavano “costo vita”) della provincia di Bologna e nazionali – possono interessare magistrati, avvocati, periti estimatori e, più in generale, quanti si occupano di contratti e controversie giudiziarie in materia economica.
Al momento della risoluzione o della stipulazione dei contratti, infatti, occorre aggiornare le
somme in discussione. Per fare ciò basta moltiplicare le somme stesse per il coefficiente corrispondente al mese e all’anno che interessa.
Nel caso in cui le somme così rivalutate debbano essere espresse in euro, bisogna prima effettuare la rivalutazione e poi la conversione in euro (dividendo per 1.936,27).
ANNO
MESE
1995
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
1996
Gli indici di febbraio 2006 sono: 126,4 (Bologna) e 126,9 (Italia).
Esempio: rivalutare ad oggi una somma di L. 800.000 del maggio ‘90.
PASSO 1: dalla tavola di seguito riportata si trovano i coefficienti in corrispondenza di maggio ‘90:
1,6290 (Bologna)
1,6396 (Italia)
PASSO 2: si moltiplica tale coefficiente per la somma da rivalutare e si ottiene:
LIRE 1.303.177 (Bologna)
LIRE 1.311.645 (Italia)
PASSO 3: si converte tale somma in euro:
EURO 673,03 (Bologna)
EURO 677,41 (Italia)
ANNO
MESE
BO
ITALIA
1989
gennaio
1,7709
1,7746
febbraio
1,7564
marzo
1,7479
1990
1991
COEFFICIENTI
ANNO
MESE
BO
ITALIA
1992
gennaio
1,4589
1,4766
1,7600
febbraio
1,4565
1,4727
1,7514
marzo
1,4479
1,4665
1,7380
1,7400
aprile
1,4418
1,4602
maggio
1,7282
1,7329
maggio
1,4346
1,4529
giugno
1,7172
1,7246
giugno
1,4310
1,4480
luglio
1,7158
1,7204
luglio
1,4286
1,4455
agosto
1,7131
1,7177
agosto
1,4274
1,4443
settembre
1,7063
1,7094
settembre
1,4286
1,4395
ottobre
1,6902
1,6932
ottobre
1,4215
1,4311
novembre
1,6823
1,6865
novembre
1,4133
1,4228
dicembre
1,6692
1,6786
gennaio
1,6541
1,6681
febbraio
1,6430
marzo
1,6383
aprile
dicembre
1,4133
1,4205
gennaio
1,4025
1,4154
1,6569
febbraio
1,3984
1,4099
1,6506
marzo
1,3943
1,4071
1,6336
1,6443
aprile
1,3903
1,4017
maggio
1,6290
1,6396
maggio
1,3836
1,3963
giugno
1,6243
1,6334
giugno
1,3782
1,3896
luglio
1,6228
1,6272
luglio
1,3730
1,3843
agosto
1,6137
1,6165
agosto
1,3703
1,3829
settembre
1,6091
1,6074
settembre
1,3677
1,3816
1993
ottobre
1,5942
1,5941
ottobre
1,3599
1,3724
novembre
1,5839
1,5838
novembre
1,3574
1,3660
dicembre
1,5781
1,5780
gennaio
1,5553
1,5665
febbraio
1,5372
marzo
1,5344
aprile
1,5290
dicembre
1,3561
1,3660
gennaio
1,3484
1,3583
1,5524
febbraio
1,3446
1,3532
1,5482
marzo
1,3421
1,3507
1,5413
aprile
1,3384
1,3469
1994
1997
COEFFICIENTI
aprile
maggio
1,5249
1,5358
maggio
1,3334
1,3419
giugno
1,5195
1,5276
giugno
1,3297
1,3394
luglio
1,5168
1,5249
luglio
1,3284
1,3357
agosto
1,5115
1,5209
agosto
1,3272
1,3333
settembre
1,5088
1,5142
settembre
1,3235
1,3296
ottobre
1,4957
1,5023
ottobre
1,3162
1,3223
novembre
1,4841
1,4919
novembre
1,3138
1,3175
dicembre
1,4790
1,4881
dicembre
1,3114
1,3127
Marzo-Aprile 2006
1998
1999
2000
COEFFICIENTI
BO
ITALIA
1,3078
1,2855
1,2775
1,2718
1,2651
1,2596
1,2596
1,2585
1,2540
1,2486
1,2410
1,2389
1,2344
1,2308
1,2272
1,2189
1,2142
1,2142
1,2154
1,2154
1,2038
1,2015
1,1992
1,2027
1,1992
1,1992
1,1992
1,1958
1,1936
1,1936
1,1936
1,1936
1,1925
1,1869
1,1846
1,1846
1,1802
1,1725
1,1725
1,1715
1,1693
1,1650
1,1650
1,1650
1,1628
1,1639
1,1607
1,1607
1,1596
1,1554
1,1533
1,1501
1,1480
1,1470
1,1460
1,1460
1,1429
1,1387
1,1377
1,1367
1,1357
1,1306
1,1286
1,1266
1,1226
1,1196
1,1176
1,1176
1,1156
1,1127
1,1078
1,1068
1,3080
1,2974
1,2870
1,2802
1,2723
1,2657
1,2646
1,2602
1,2569
1,2504
1,2429
1,2407
1,2393
1,2356
1,2320
1,2249
1,2202
1,2179
1,2202
1,2190
1,2155
1,2144
1,2109
1,2097
1,2074
1,2063
1,2051
1,2040
1,2006
1,2006
1,2006
1,2006
1,1983
1,1949
1,1915
1,1915
1,1882
1,1849
1,1849
1,1827
1,1805
1,1794
1,1794
1,1783
1,1772
1,1750
1,1739
1,1739
1,1728
1,1707
1,1685
1,1642
1,1621
1,1621
1,1600
1,1600
1,1568
1,1547
1,1505
1,1495
1,1484
1,1432
1,1402
1,1391
1,1361
1,1320
1,1300
1,1300
1,1280
1,1250
1,1200
1,1190
ANNO
MESE
2001
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
gennaio
febbraio
2002
2003
2004
2005
2006
COEFFICIENTI
BO
ITALIA
1,1010
1,0982
1,0982
1,0963
1,0906
1,0897
1,0906
1,0906
1,0897
1,0840
1,0822
1,0822
1,0767
1,0703
1,0712
1,0676
1,0640
1,0649
1,0640
1,0631
1,0622
1,0586
1,0577
1,0577
1,0533
1,0525
1,0507
1,0472
1,0464
1,0438
1,0429
1,0420
1,0386
1,0403
1,0378
1,0378
1,0344
1,0335
1,0327
1,0302
1,0293
1,0276
1,0268
1,0243
1,0251
1,0268
1,0251
1,0251
1,0251
1,0218
1,0202
1,0169
1,0153
1,0153
1,0120
1,0104
0,0112
1,0088
1,0080
1,0064
1,0040
1,0000
1,1141
1,1102
1,1093
1,1054
1,1025
1,1006
1,1006
1,1006
1,0997
1,0968
1,0949
1,0940
1,0893
1,0855
1,0828
1,0800
1,0782
1,0763
1,0754
1,0736
1,0718
1,0691
1,0664
1,0655
1,0610
1,0593
1,0557
1,0540
1,0531
1,0522
1,0496
1,0479
1,0453
1,0444
1,0419
1,0419
1,0402
1,0368
1,0359
1,0334
1,0317
1,0292
1,0284
1,0267
1,0267
1,0267
1,0242
1,0242
1,0242
1,0209
1,0193
1,0160
1,0144
1,0128
1,0104
1,0087
1,0079
1,0063
1,0063
1,0048
1,0024
1,0000
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SALUTE E AMBIENTE
Marzo-Aprile 2006
Ramazzini, ricerca di qualità
Da oltre trent’anni il suo centro di
ricerca si preoccupa di cercare la cancerogenicità nell’ambiente che ci circonda.
Va a stanare se nell’aria che respiriamo o
nei cibi che mangiamo ci sono agenti
chimici che possono causare tumori.
Parliamo della Fondazione europea di
oncologia e scienze ambientali
Bernardino Ramazzini, ente non-profit
nato nel 1992, che comprende un centro
di ricerca sul cancro, fondato nel 1970
nel Castello di Bentivoglio dal famoso
luminare Cesare Maltoni, scomparso nel
2001, e un centro di ricerche epidemiologiche. Negli oltre diecimila metriquadrati di laboratorio di Bentivoglio, dove
trovano posto anche gli archivi che raccolgono tra l’altro le statistiche sui morti
di tumore a Bologna degli ultimi 20 anni,
i ricercatori danno la caccia alle cause
che possono scatenare i diversi tipi di
tumore. “La nostra finalità è la ricerca e
non la cura del cancro – spiega Marco
Vacchi, presidente della Fondazione
Ramazzini – e in questi decenni di attività abbiamo studiato la cancerogenicità di
oltre 200 agenti presenti nell’ambiente
di lavoro e di vita in generale”. Un centro di eccellenza, il Ramazzini, che alla
fine di marzo è stato visitato dall’arcivescovo Carlo Caffarra nella sua prima uscita pubblica da cardinale. “Con metodo
avete saputo trovare equilibrio tra scientia e pietas – ha detto il cardinale ai
medici del Ramazzini – la scientia senza
pietas diventa empia perché come si è
visto in alcuni momenti del XX secolo
ignora la persona umana e allo stesso
tempo la pietas senza scientia diventa
Da oltre 30 anni il centro fondato da Cesare Maltoni
si occupa dello studio di fattori ambientali che possono
scatenare il cancro. Dimostrati, di recente, gli effetti
dannosi provocati dall’aspartame, il dolcificante
più diffuso al mondo
solo magia”. La Fondazione guadagnò
fama internazionale all’inizio degli anni
Settanta quando mise in crisi l’industria
plastica del mondo rivelando che il cloruro di vinile, un composto basilare di
tutte le plastiche, determinava gli angiosarcomi del fegato. “I nostri risultati –
spiega Morando Soffritti, direttore scientifico del Ramazzini – comportarono un
abbassamento della concentrazione
ammessa del cloruro nelle plastiche da
cinquecento a una parte per milione”.
Negli anni Ottanta venne sancita la pericolosità del benzene , mentre negli anni
Novanta toccò all’Mtbe, l’additivo ossigenato delle benzine, della formaldeide e
del mancozeb, il più diffuso fungicida.
“Provammo che l’Mtbe produce leucemie e linfomi nel ratto femmina – spiega
Soffritti – e i nostri studi contribuirono
alla messa al bando di questo composto
in numerosi Stati degli Stati Uniti e in
Canada”. Recentemente il Ramazzini ha
effettuato un esperimento su 1800 ratti
per valutare i potenziali effetti cancerogeni dell’aspartame, il dolcificante più
usato nel mondo, da oltre 30 anni presente in oltre seimila prodotti. “Abbiamo
dimostrato che produce linfomi, leucemie, tumori, del rene e dei nervi cranici
– spiega Soffritti – i dati sono attualmen-
te valutati da agenzie internazionali
come l’Authority per la sicurezza degli
alimenti di Parma, la Food and Drug
Administration, l’Istituto Superiore di
Sanità”. Lo studio, di cui hanno dato
conto anche importanti giornali come il
New York Times, il Manchester Guardian
e Le Monde, è stato ovviamente contestato dalle multinazionali che producono
aspartame. “È normale che si avanzino
perplessità, l’aspartame costa poco ed è
molto conveniente, ma ora sappiamo
però che fa male alla salute – dice
Soffritti – per gli additivi alimentari l’industria mondiale addotta la cosiddetta
“delaney clause”, un criterio secondo il
quale quando un prodotto è cancerogeno per i ratti non può essere usato nell’alimentazione umana”. Al Ramazzini
sono attualmente in corso esperimenti
per valutare i potenziali rischi cancerogeni dei campi elettromagnetici della corrente elettrica e della telefonia mobile,
ma ci vorranno ancora alcuni anni per
conoscere i risultati. La preoccupazione
principale di chi guida la Fondazione è di
reperire fondi per questi importanti
studi, “riceviamo finanziamenti da altre
fondazioni, dalla Regione, dall’Arpa e da
donatori privati – spiega Marco Vacchi –
per dieci anni riceveremo anche un
Marco Vacchi, presidente
della Fondazione Ramazzini.
importante stanziamento dal National
Institute of Environmental Health
Sciences, l’ente che fa parte dell’Istituto
Nazionale di Sanità del governo americano e che utilizzerà i dati dei nostri studi
scientifici. È un riconoscimento importante, in fondo è come se pagassero un
canone per avere i dati che noi pubblichiamo”. La Fondazione Ramazzini chiede un aiuto ai contribuenti bolognesi
attraverso la donazione del 5 per mille:
basta barrane la casella “Sostegno al
volontariato” indicando il codice
03722990375 all’atto della compilazione
del Cud 2006 o del modello Unico.
di MARINA AMADUZZI
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Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura
SGUARDO IN PROVINCIA
Marzo-Aprile 2006
Casalecchio, il commercio in prima linea
Negli ultimi dieci anni Casalecchio
di Reno ha realizzato un’azione di riqualificazione del proprio sistema economico che ha portato ad un raddoppio del
reddito imponibile e alla realizzazione di
quasi 7 mila nuovi posti di lavoro.
Sul territorio sono infatti attive 2.492
imprese (dati Camera di Commercio al 13
dicembre 2005) che impiegano 5.446
addetti in particolare nel settore manifatturiero (306 attività per 1.692 addetti) e delle costruzioni (348 imprese per
429 addetti).
Grazie alla sua posizione strategica
rispetto al centro metropolitano e ai principali canali di traffico (autostrada ed
aeroporto), Casalecchio ha sviluppato
un’importante realtà economica in particolare nel settore del commercio. Sono
infatti presenti sia esercizi del commercio
tradizionale sia grandi superfici commerciali, compresi alcuni monomarca di rilevanza internazionale capaci di attrarre
clienti extraregionali e ci sono 491 esercizi commerciali per un totale di oltre
75.300 metri quadrati di superficie di
vendita.
Sul territorio del Comune di Casalecchio
sono anche insediate realtà di rilevanza
nazionale come il Cineca – Centro di
supercalcolo, consorzio di 25 università
italiane (vedi articolo a fianco) – e la
struttura polivalente PalaMalaguti, sede
di eventi sportivi e di spettacolo di attrazione sovraregionale.
L’amministrazione comunale, avendo
attenzione allo sviluppo del proprio tessuto economico, ha attivato percorsi di
promozione turistica (adesione all’associazione Strada dei vini e dei sapori “Città Castelli Ciliegi” colline tra Bologna e
Modena), territoriale (adesione a PromoBologna, l’agenzia di marketing territoriale e all’associazione Casalecchio fa
Negli ultimi anni realizzata un’azione
di riqualificazione del sistema economico locale
che ha portato ad un rapporto del reddito imponibile
e alla creazione di quasi 7mila nuovi posti di lavoro
Centro), e per favorire l’aumento del contenuto tecnologico nelle imprese. Per
questo il Comune ha aderito anche al
Progetto InnovaBologna promosso dalla
Provincia, partecipando alla costituzione
di una rete di collaborazioni tra i diversi
attori – piccole e medie imprese, strutture di ricerca, associazioni e sindacati –
attraverso incontri tematici, visite ai
laboratori delle strutture di ricerca e assistenza alle imprese nelle fasi di avvio
delle possibili collaborazioni. Nell’ottica
di supportare e favorire lo sviluppo e la
permanenza delle imprese sul proprio
territorio, il comune ha da tempo attivato lo Sportello unico per le attività produttive (SUAP) allo scopo di creare una
collaborazione più diretta tra pubblica
amministrazione e settore privato, basata sulla condivisone ed elaborazione di
strategie operative comuni. Oltre a queste competenze il SUAP di Casalecchio di
Reno, sin dal 2002 in collaborazione con
Progetti d’Impresa della Provincia di
Bologna, svolge un Servizio integrato per
fornire informazioni, orientamento, consulenza per le nuove imprese e promozione alle imprese già insediate sul proprio territorio.
Accanto alla gestione degli aspetti amministrativi viene infatti offerta un’ampia
gamma di informazioni in merito alle
valutazioni dei progetti imprenditoriali,
opportunità economiche e raccolta dati.
All’interno del SUAP è attivo dal 2004 il
servizio Impresa di stranieri, un servizio
che fornisce consulenza ai cittadini stranieri nel valutare il proprio progetto
imprenditoriale, nel reperire le necessarie informazioni, assistendoli negli adempimenti burocratici e nell’individuazione
di agevolazioni e finanziamenti.
L’eccellenza del Cineca
-e
Il maggiore centro di calcolo italiano e uno dei più importanti a livello
mondiale è il CINECA, che ha sede alle
porte di Bologna, a Casalecchio di Reno.
Che cos’è il CINECA? Si tratta di un Consorzio formato da 25 atenei, dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca (MIUR) e dal CNR. Nato nel 1969
come centro di calcolo a supporto della
ricerca accademica, con il progressivo sviluppo e la rapida diffusione delle nuove
tecnologie il Cineca ha esteso le proprie
attività ai principali settori dell’information technology, diventando trait d’union
ad alto contenuto tecnologico tra la realtà accademica, la ricerca, il mondo dell’industria e della Pubblica amministrazione. “Oggi il Consorzio è un punto di
riferimento per il sistema accademico
nazionale, rappresenta il cuore tecnologico del sistema di comunicazione tra
Università e Ministero, ed ha assunto un
ruolo di primaria importanza nell’ambito
della pubblica amministrazione” spiega
il direttore Marco Lanzarini – “Inoltre le
sue competenze sono sempre più apprezzate nel mondo dell’industria e quello
delle aziende di servizi”.
Il trasferimento tecnologico, cioè il trasferimento al mondo produttivo e alla
pubblica amministrazione delle competenze acquisite nel corso delle attività di
ricerca, è un aspetto strategico fondamentale per il Cineca, e rappresenta la
sua unicità nel panorama dei centri di
supporto alla ricerca in Italia: fin dagli
anni Ottanta, infatti, Consorzio sviluppa
sistemi gestionali per le amministrazioni
universitarie; realizza e gestisce sistemi
complessi che consentono l’interazione
tra i diversi uffici del MIUR, i suoi organi di
consulenza ed il sistema accademico
nazionale; si occupa dell’implementazione di sistemi all’avanguardia per la
gestione e l’analisi delle informazioni in
ambito biomedico e sanitario, manifatturiero e della grande distribuzione. Con la
diffusione di Internet, poi, ampio spazio è
stato dato allo sviluppo di nuove tecnologie per l’e-learning, per la realizzazione di portali per organizzazioni complesse e la gestione della sicurezza dei sistemi informativi. Ma è in particolare nelle
attività di calcolo tecnico che il Consorzio
guarda con attenzione alle esigenze del
mondo delle imprese. Per consentire alle
aziende italiane di adottare gli strumenti e le metodologie dei calcolo ad alte
prestazioni nei propri processi produttivi,
il Cineca ha costituito la società SuperComputing Solution (SCS), con lo specifico obiettivo di sviluppare progetti informatici di supercalcolo in ambito industriale. Inoltre collabora con il CRIT (Consorzio regionale per l’innovazione tecnologica), fornendo capacità di calcolo ad
aziende, anche piccole e medie, e pubbliche amministrazioni. Proprio con il CRIT
è allo studio un alleanza di lungo respiro,
anche a seguito della finalizzazione di un
progetto congiunto finanziato dalla
Regione Emilia Romagna nell’ambito delSegue a pagina 19
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Marzo-Aprile 2006
SGUARDO IN PROVINCIA
Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura
Un Comune sempre più attrattivo
Uno sportello per gli immigrati
interessati a ad aprire un’impresa, l’impegno per la riduzione degli oneri burocratici a carico delle aziende e nuovi progetti per promuovere il territorio. Simone
Gamberini, sindaco di Casalecchio di Reno,
fa il punto della situazione e puntualizza:
“La Finanziaria impone ai comuni di spendere per il 2006 quanto speso nel 2004
meno il 6,5%. Questo tetto viene imposto sui 60% del bilancio comunale, per cui
chi come noi ha potuto aumentare i servizi ai cittadini tra il 2004 e il 2005 grazie
ad una azione programmata, si trova ora
a dover tornare ai livelli dei 2003”.
Come incideranno quindi sulla
gestione 2006 i tagli previsti
dalla Finanziaria?
Pesantemente. La Finanziaria limita l’autonomia finanziaria dei comuni continuando ad applicare la logica dei tetti di
spesa che penalizza le amministrazioni
virtuose come quella di Casalecchio di
Reno. II bilancio preventivo 2006 è stato
quindi realizzato facendo di necessità virtù, tagliando servizi non essenziali e
mantenendo quelli sociali, agli anziani e
all’infanzia ai livelli dei 2005. Tutte le
altre voci dei bilancio, per esempio la cultura e lo sport, hanno subito un ridimensionamento pesante. Abbiamo portato a
termine una manovra da quasi 30 milioni di euro senza agire in aumento su tariffe e ICI, al fine di tutelare le fasce più
deboli della popolazione.
Infrastrutture: come si sta muovendo
Il sindaco di Casalecchio di Reno, Simone Gamberini,
punta forte sulle infrastrutture viarie,
sulla promozione del territorio e sulla
realizzazione di aree ecologicamente attrezzate
il Comune di Casalecchio di Reno
su questo fronte? Quali progetti sono
in corso?
In primavera cominceranno i lavori di
ampliamento della terza corsia autostradale. L’intervento, dei valore di 60 milioni di euro, oltre ad un allargamento della sede autostradale, porterà ad un’opera
di bonifica ambientale del territorio attraversato, amplierà i sottopassi stradali,
realizzando al termine dei lavori un notevole miglioramento della viabilità locale.
Casalecchio soffre soprattutto del traffico
di attraversamento, sulla Porrettana passano circa 30.000 veicoli al giorno. Per
questo riteniamo la Nuova Porrettana
un’opera strategica per la città e non solo:
L’eccellenza del Cineca
Segue da pagina 18
le azioni PRIITT, per costituire una programmoteca certificata, ovvero basata su
filiere hardware e software garantite, di
prodotti di simulazione numerica a supporto delle attività di computer aided
engineering fruibile secondo il modello
application service provision, cioè utilizzo a domanda con livelli di servizio personalizzati a costi altamente competitivi.
Come livello di posizionamento economico si stima che il servizio integrato, calcolo più programma applicativo, abbia un
costo circa metà rispetto ad una soluzione interna alle aziende. Tutto ciò potendo
contare su un progetto istituzionale di
innovazione tecnologica continua che
consente ai clienti industriali di poter contare sulla disponibilità di risorse di assoluta avanguardia e virtualmente scalabili all’infinito “Il Cineca, oggi, eroga servizi di super calcolo on demand che consentono alle aziende di utilizzare, ‘su
richiesta’, la potenza di calcolo dei nostri
supercomputer per elaborazioni complesse – spiega Sanzio Bassini, responsabile dei sistemi ad alte prestazioni – Il
Consorzio, inoltre, garantisce il supporto
del proprio personale specializzato per il
miglior utilizzo dei sistemi e per l’ottimizzazione dei processi”. II Cineca lavora
in maniera continuativa con Eni, Pirelii
Spa, Arpa E-R Servizio Meteorologico
regionale, Centro Ricerche Fiat, ma anche
per l’industria aeronautica. Tra i suoi clienti figurano anche Alenia, FIAT Auto, Augusta, Tetrapak, ENEL e SACMI. All’ENI, ad
esempio, il Consorzio emiliano fornisce
un servizio di supercalcolo per processare i dati sismici al fine di migliorare le prestazioni dei processi di imaging necessari all’individuazione delle conformazioni
dei giacimenti petroliferi.
“Seguendo la propria missione istituzionale il Cineca è fortemente impegnato a
mantenere all’avanguardia la propria
infrastruttura tecnologica e a garantire la
massima professionalità del proprio personale – conclude Lanzarini – siamo infatti convinti che le più avanzate tecnologie
abbinate all’impiego di competenze di
eccellenza rivestano un’importanza strategica nello sviluppo delle società industriali avanzale, e quindi del nostro Paese”.
con il progetto di creare il tratto casalecchiese per la maggior parte in galleria e
in trincea miriamo a rendere quanto più
fluido e meno invasivo possibile sul territorio il traffico di questa grande arteria,
il cui nuovo tratto nel Comune di Sasso
Marconi è già in via di realizzazione. II
progetto rientra nel percorso della Legge
Obiettivo: siamo all’ultimo passaggio dell’iter amministrativo, attendiamo la risposta del CIPE sul progetto preliminare e sui
finanziamenti.
Promozione del territorio: come e
con quali strumenti? Come favorire
l’insediamento di nuove attività?
Casalecchio di Reno ha già da tempo attivato un settore specifico per il marketing
territoriale. Anche la riqualificazione
urbana realizzata negli ultimi anni in città grazie alle aree commerciali, al nuovo
Municipio, alla valorizzazione del centro,
alle nuove infrastrutture, fa parte di uno
schema di più ampio respiro che intende
aumentare I’attrattività del territorio.
Imprese di servizi ad alto valore tecnologico hanno già scelto di insediarsi nel
nostro comune. Stiamo poi continuando
con una serie di azioni di visibilità che
mirano ad attrarre sul Casalecchio investitori a livello nazionale. Recentemente
abbiamo aderito alla Strada dei Vini e dei
Sapori per valorizzare la parte agricola e
collinare che sul nostro territorio è di
grande pregio e potrebbe stimolare un
turismo enogastronomico. Nei progetti
dell’Amministrazione Comunale c’è
anche la valorizzazione dei patrimonio
storico, insieme a Comune di Bologna e
Consorzio della Chiusa e dei Canale di
Reno stiamo promuovendo il riconoscimento della Chiusa come Monumento
Nazionale.
Andamento congiunturale e
previsioni 2006, quali strumenti
mettere in campo per agevolare
le attività produttive?
Casalecchio di Reno risente della crisi economica generale, anche se meno di altri
territori, In questo frangente l’Amministrazione Comunale puó essere strumen-
to di supporto per le attività commerciali e le imprese. II nostro comune è stato
per esempio uno dei primi a creare sul
proprio territorio lo sportello integrato per
le attività produttive. Recentemente è
stato anche attivato uno sportello per gli
immigrati che ha favorito la nascita di circa 180 imprese di cittadini stranieri. Compito dell’amministrazione è proprio ridurre i tempi e il peso della burocrazia per
stare al passo con il ritmo delle imprese.
Nell’ottica di fornire nuove opportunità,
Comune, Camera di Commercio, Associazioni di Categoria, hanno promosso
momenti di formazione come il corso
“Obiettivo Zero difetti”, cui partecipano
rappresentanti di circa 80 imprese locali,
convegno e incontri sul tema dell’accesso
al credito in vista della direttiva europea
Basilea 2 e altri cicli di incontri sulle possibilità di finanziamento regionali per le
imprese. Recentemente poi, Amministrazione Comunale, insieme a CNA,
Ascom, Confesercenti e Confartigianato
locali si sono messe insieme per promuovere le attività commerciali dei centro città grazie a un’associazione no profit chiamata significativamente “Casalecchio fa centro”.
Aree ecologicamente attrezzate
e investimenti immobiliari di nuova
generazione, come vede in questo
senso il futuro di Casalecchio?
Per quanto riguarda il primo punto, Casalecchio ha ufficializzato proprio in questi
giorni la realizzazione della nuova isola
ecologica con il vicino Comune di Zola Predosa. La tematica ambientale è quindi
tenuta in forte considerazione dalla nostra
Amministrazione che ha anche realizzato insieme ad ATO5 e il gestore Hera un
nuovo piano di raccolta e spazzamento
rifiuti per il 2006 che prevede un potenziamento del servizio porta a porta per le
attività industriali e commerciali. Sul
secondo punto posso invece dire che
Casalecchio di Reno ha dimostrato per tutti i motivi elencati nelle risposte precedenti di essere fortemente attrattiva. Nei
prossimi anni verranno completate la
zona Arcobaleno, nei pressi dell’area commerciale di Euromercato e Ikea, e la zona
Meridiana. Entro il 2009 termineremo poi
il Piano di Recupero Urbano di San Biagio
realizzato anche grazie all’intervento di
privati che hanno recepito la nostra attenzione per l’ambiente proponendo soluzioni di bioedilizia e teleriscaldamento.
Ultimo aspetto che vorrei sottolineare è
il progetto di riqualificare l’area industriale casalecchiese che la renderà più appetibile per le imprese e funzionale per i
lavoratori senza dimenticare la funzionalità. Pensiamo che in futuro si potranno
inoltre realizzare grandi investimenti nella riqualificazione e rifunzionalizzazione
di alcune aree di Casalecchio come previsto dall’attuale PRG.
Servizio a cura di SIMONA STORCHI
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PREVIDENZA
Marzo-Aprile 2006
Agenti, più contributi Inps ed Enasarco
A partire dal corrente anno i massimali provvigionali ed i minimali contributivi ENASARCO vengono rivalutati
secondo l’indice generale ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed
impiegati.
Pertanto, con decorrenza 1° gennaio
2006, il massimale provvigionale sale ad
euro 25.481,00 per i monomandatari e
ad euro 14.561,00 per i plurimandatari,
mentre il minimale sale per i primi ad
euro 727,00 e per i secondi ad euro
364,00.
Occorre inoltre tener presente che anche
per i promotori finanziari operanti con
contratto d’agenzia vi è l’obbligo di iscrizione all’ENASARCO, come recentemente precisato dal Ministero del Lavoro.
Per ciò che riguarda l’INPS, è stata pubblicata la circolare n. 24 del 15 febbraio
2006 contenente le istruzioni per il
pagamento dei contributi da parte degli
esercenti attività commerciali (fra cui
rientrano anche gli agenti e i rappresentanti di commercio).
La citata circolare ricorda innanzi tutto
che gli appuntamenti possibili sono sette, come negli anni passati
– quattro (15 maggio, 16 agosto e 16
novembre dei 2006, più il 16 febbraio
2007) per il versamento delle rate dovute sul “minimale”;
– due (giugno e novembre) per il pagamento sul reddito eccedente il “minimale”;
– l’ultimo (previsto per giugno), relativo
al “conguaglio”.
Circa le ultime tre scadenze occorre peraltro tener presente che esse coincidono in
realtà con i termini di pagamento dell’IRPEF (primo acconto, secondo acconto
e saldo finale). Per comprendere il complesso sistema degli obblighi previdenziali, ricordiamo che gli agenti di commercio (come tutti gli esercenti attività
commerciali) sono tenuti a versare un
contributo annuo commisurato al reddito
d’impresa dichiarato ai fini IRPEF. Poiché
tuttavia la dichiarazione dei redditi si presenta l’anno dopo per l’anno prima (con
l’UNICO 2005, ad esempio, si dichiarano i
redditi prodotti nel 2004), i conti per
l’INPS si fanno sulla base dell’ultima
dichiarazione presentata, provvedendo
poi – di norma nei giugno dell’anno successivo – all’eventuale “conguaglio”, che
può essere a debito o a credito.
In pratica un agente di commercio si basa
sul reddito reale dell’anno precedente,
utilizzandolo come reddito presunto per
l’anno in corso.
Per procedere ai conteggi (ed ai relativi
versamenti) sono necessari tre dati:
a) l’aliquota percentuale da applicare;
Dal 1° gennaio 2006 il massimale provvigionale
è salito a 25.481,00 € per i monomandatari
e a 14.5461,00 € per i plurimandatari.
In crescita anche il minimale: 727 € per i primi
e 364 € per i secondi
b) il “minimale” ed il “massimale”;
c) il reddito d’impresa, che costituisce la
base di calcolo.
Circa la percentuale, essa ammonta, per
il 2006 al 17,79%.
Ciò significa che un agente di commercio dovrà preventivare un esborso pari al
17,79% dei redditi d’impresa che risulteranno complessivamente prodotti nel
2006. A partire dal 1993, infatti, il contributo INPS è calcolato sulla totalità dei
redditi d’impresa denunciati ai fini IRPEF
(e non più soltanto su quelli derivanti
dall’attività che dà titolo all’iscrizione nella gestione di appartenenza).
Se l’agente Alfa producesse nel 2005 un
reddito d’impresa pari a 20.000 euro,
dovrebbe dunque conteggiare e versare
complessivamente il 17,79% di tale
somma. E se invece producesse, durante
l’intero anno solo 10.000 euro, dovrebbe forse dovuto pagare il 17,79% di tale
cifra? No, perché l’INPS, di anno in anno,
fissa il cosiddetto “minimale”, cioè un
reddito presunto sotto la cui soglia non è
possibile scendere. Per il 2006 il “minimale” è pari ad euro 13.345,00 che corrispondono ad euro 2.374,08 (cioè al
17,79% di euro 13.345;00) da versare
con le modalità sopra ricordate.
E se il nostro agente iniziasse l’attività in
ottobre? In tal caso il suo minimale
sarebbe costituito da un quarto (3/12) di
euro 13.345,00.
Esiste poi una soglia (pari, per il 2006, ad
euro 39.297,00) oltre la quale il contributo aumenta dell’uno per cento, come
disposto dall’art. 3-ter della Legge 14
novembre 1992,n. 438.
La citata circolare INPS n. 24/2006, in
riferimento ai redditi eccedenti il minimale, precisa poi che: “il contributo per
l’anno 2006 è dovuto sulla totalità dei
redditi d’impresa prodotti nel 2005, per
la quota eccedente il minimale di
13.345,00 annui”.
L’aliquota sale poi al 18,79% sulla quota
di reddito superiore ad euro 39.297,00 e
fino al massimale di euro 65.495,00.
II reddito d’impresa dev’esser quindi suddiviso in tre scaglioni.
Sul primo,corrispondente ad una fascia
che va da zero fina ad euro 39.297,00 si
conteggerà l’aliquota base (17,79%).
Sul secondo (da euro 39.297,00 fino al
massimale), si conteggerà il 18,79%.
Sul terzo ed ultimo scaglione (quota di
reddito eccedente il massimale), nulla
sarà dovuto.
Il massimale di euro 65.495,00 concerne
peraltro gli agenti di commercio che risultavano iscritti all’INPS entro il
31.12.1995.
La già citata circolare n. 24/2006 fa presente infatti che per gli agenti privi di
anzianità contributiva al 1° gennaio 1996
il massimale annuo è pari ad euro
85.478,00.
La stessa prosegue poi parlando dei familiari collaboratori (che, se inferiori ad anni
21, beneficiano di uno sconto pari a tre
punti percentuali) e dei contributo di
maternità.
A proposito dei primi l’INPS ricorda che
“nel caso in cui il titolare si avvalga anche
dall’attività di familiari collaboratori, i
contributi eccedenti il minimale vanno
determinati nella seguente maniera:
a) imprese familiari legalmente costituite: sia i contributi per il titolare, sia
quelli per i collaboratori devono esser
calcolati tenendo conto della quota di
reddito denunciata da ciascuno ai fini
fiscali;
b) aziende non costituite in imprese
familiari: il titolare può attribuire a ciascun collaboratore una quota dei reddito
denunciato ai fini fiscali; in ogni caso, il
totale dei redditi attribuiti ai collaboratori non può superare il 49% del reddito
globale dell’impresa; i contributi per il
titolare e per i collaboratori debbono
essere calcolati tenendo conto della quota di reddito attribuita a ciascuno di essi”.
Circa il contributo di matemità, esso
rimane “... fissato nella misura di euro
0,62 mensili, per ciascun soggetto iscritto alla gestione di appartenenza”.
Poichè l’attività di agente può essere
esercitata (v. art. 6 della L. 204/85)
anche da società e tenendo conto che a
decorrere dal 1997 devono iscriversi alla
Gestione Esercenti Attività Commerciali
dell’INPS anche quei soci di S.r.l. che svolgono in ambito societario attività abituale e prevalente, occorre ricordare che
per tali soggetti la base imponibile – fermo restando il minimale contributivo – è
costituita dalla parte di reddito d’impresa attribuita al socio in ragione della quota di partecipazione agli utili, prescindendo dagli eventuali accantonamenti a
riserva o dalla effettiva distribuzione
degli utili stessi. Ciò sempre nel limite dei
massimali, ricordando altresì che il reddito di riferimento, ovviamente, è quello
dichiarato dalla S.r.l. ai fini fiscali.
Quanto alle agevolazioni, restano lo
“sconto” di tre punti percentuali a favore
dei “familiari collaboratori” aventi meno
di 21 anni e il dimezzamento (a richiesta) dei contributi per i pensionati “over
65”. La circolare INPS rammenta infatti
che continuano ad applicarsi “... le disposizioni di cui all’art. 59, comma 15,
della legge 27 dicembre 1997, n. 449,
relative alla riduzione del 50% dei contributi dovuti da coloro che risultano “già
pensionati presso le gestioni INPS”.
di MARIO GALLOTTA
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economica
Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura
MERCATO E CONSUMATORI
Marzo-Aprile 2006
Sanzioni, il ruolo delle Camere di Commercio
Le fasi del procedimento amministrativo (ricevimento del verbale di
accertata violazione unitamente al rapporto accompagnatorio, emanazione
dell’ordinanza e procedura coatta) rientrano tra le attribuzioni delle Camere di
Commercio territorialmente competenti nell’ambito delle funzioni da esse
svolte, per assicurare la continuità dell’azione amministrativa già esercitata
dagli ex Uffici Provinciali del Ministero
dell’industria, del commercio e dell’artigianato (UPICA), ai sensi dell’art. 20
del Dlgs 11/98 e dell’art. 4 del DPCM
26/05/2000.
Gli Enti camerali infatti svolgono l’importante e delicato ruolo di comminare
le sanzioni amministrative qualora per
il verbale, elevato dagli organi addetti
all’osservanza delle disposizioni e/o
dalla polizia giudiziaria a carico di chi è
incorso in un illecito amministrativo,
non venga effettuato il pagamento in
misura ridotta entro il termine di sessanta giorni dalla contestazione immediata o dalla notificazione degli estremi
della violazione ex art. 16 e art. 17
della L. 689/81.
L’attività dell’organo sanzionatorio è
rivolta alla determinazione della fondatezza o meno dell’accertamento.
Il momento centrale della qualificante
attività svolta dall’organo competente si
esplicita con l’emissione dell’ordinanza,
realizzandosi in questo atto l’espressione del giudizio sul fatto contestato:
onde il risultato finale sfocerà nell’ordinanza-ingiunzione di pagamento o in
quella di archiviazione degli atti.
L’ordinanza-ingiunzione costituisce titolo esecutivo (art. 18 comma 6 L.
Le attribuzioni e i compiti degli enti comunali
nelle varie fasi dell’iter amministrativo
che fa seguito ad una violazione di legge.
Tale potestà è quella che sino a non molti anni
or sono era in capo agli uffici UPICA
689/81) fin dall’origine, dalla sottoscrizione cioè dell’atto, fermo restando che
sarà materialmente azionabile solo
vanamente decorso il termine intimato
per il pagamento. Deve dunque procedersi alla notificazione del provvedimento all’interessato, o agli interessati
(concorrenti o solidali che siano) perché
decorra il tempo fissato per l’adempimento o per la proposizione dell’opposizione giudiziale.
Il termine per proporre opposizione
avverso l’ordinanza è di trenta giorni
dalla notificazione dell’ingiunzione,
fermo restando che l’effettuazione del
pagamento non preclude l’azione giudiziaria. L’opposizione non sospende l’esecuzione del provvedimento. L’opponente, col pagamento della sanzione in
via preliminare, evita il futuro aggravio
degli interessi, legati al decorrere del
tempo, in caso di esito per lui negativo
della causa.
Qualora gli intimati obbligati al paga-
mento non abbiano provveduto spontaneamente entro 30 giorni dalla notifica
dell’ordinanza e né abbiano proposto
opposizione al provvedimento ingiuntivo nei termini di legge, si procede ad
esecuzione forzata “in base alle norme
previste per l’esazione delle imposte
dirette” (art. 27 L. 24/11/1981 n. 489),
mediante cioè la formazione di ruoli
esattoriali.
L’iniziativa è lasciata all’ufficio amministrativo competente all’emissione dell’ordinanza ingiunzione, al quale incombe l’onere di attivare una serie di operazioni preliminari dal cui compimento
scaturirà l’emissione del Ruolo.
Le procedure esecutive esattoriali
seguono il loro corso, con la raccolta dei
versamenti delle somme pagate e la
devoluzione agli aventi diritto, con la
notifica degli avvisi di mora, con l’ipoteca sugli immobili, con il fermo dei beni
mobili registrati, con l’azione di rivalsa
sullo stipendio, con gli interventi per il
pignoramento, l’asporto e la vendita dei
beni di proprietà del debitore, fino
all’integrale recupero del dovuto.
L’analisi dei dati rilevati consente di stabilire la priorità nell’ordine di assunzione di una delle seguenti procedure per
somme entro € 1.549,37:
– iscrizione di ipoteca sugli immobili
registrati;
– disposizione del fermo dei beni
mobili registrati;
– azione di rivalsa sullo stipendio.
Per somme superiori alla predetta cifra
è preferibile procedere all’espropriazione immobiliare.
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Marzo-Aprile 2006
MERCATO E CONSUMATORI
Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura
L’emissione dell’ordinanza è il momento centrale dell’attività camerale
Segue da pagina 22
alla Camera di Commercio territorialmente competente, affinché, nell’esercizio del potere di autotutela, possa
usufruire dell’eventuale sgravio amministrativo.
Nel caso in cui, invece, il sottoposto al
procedimento esecutivo ritenza che esistono i presupposti per avvalersi della
tutela giurisdizionale, può presentare
ricorso contro il ruolo e la cartella esattoriale che però possono essere impugnati solo per vizi propri (formali e procedurali).
L’Ente impositore può essere chiamato
in causa qualora, unitamente al ruolo,
viene impugnata anche l’ordinanza
ingiuntiva, sottoposta ad esecuzione
coatta, per mancata notifica.
Il ricorso deve essere presentato entro
60 giorni dalla notifica della cartella
esattoriale davanti al Giudice di Pace
del luogo in cui è stato commesso il
fatto sanzionato, oppure, dopo l’inizio
degli atti esecutivi, davanti al Tribunale
del luogo in cui si svolge l’esecuzione
stessa.
In caso di assenza di beni immobili e
mobili registrati, si ricorre all’ufficiale
giudiziario per il pignoramento dei beni
mobiliari, di proprietà del debitore, al
fine di escutere l’importo messo a
ruolo.
L’ufficiale giudiziario sceglierà i beni da
sequestrare sulla base dell’effettivo
valore di realizzo e della facilità di vendita, purché il presumibile valore del
pignoramento superi almeno la metà
del credito da garantire.
In presenza di procedura concorsuale a
carico dell’insolvente, si effettua l’insinuazione del credito intimato nel passivo della stessa.
In effetti il contribuente che ritiene che
i tributi iscritti a ruolo non sono dovuti o
dovuti solo in parte in quanto ha già
effettuato versamento sulla base dell’ordinanza ingiuntiva indicata nella cartella esattoriale o sulla base del verbale di accertamento seguito all’opposizione di cui all’art. 22 della legge n. 689
del 24/11/1981, può presentare istanza in carta semplice, accompagnata
dalla ricevuta di avvenuto pagamento,
di LUISA DE ROSA
Messa in circolazione di un prodotto, sentenza della Corte di Giustizia UE
La Corte di Giustizia CE si è pronunciata circa la determinazione del
momento di messa in commercio di un
prodotto ai fini della prescrizione dell’azienda e sul concetto di produttore nel
caso di fornitura a società interamente
controllata chiamata in giudizio di
responsabilità.
Circa la nozione di messa in circolazione, aspetto più interessante della sentenza, la Corte ha dichiarato che un prodotto si considera messo in circolazione,
“ai sensi dell’art. 11 della direttiva,
quanto è uscito dal processo di fabbri-
linea di principio, il fatto che il prodotto
sia venduto direttamente dal produttore all’utilizzatore o al consumatore
oppure che tale vendita sia effettuata
nell’ambito di un processo di distribuzione che implica uno o più operatori,
analogo a quello evocato all’art. 3, n. 3,
della direttiva.
Pertanto – per la Corte – quando una
delle maglie della catena di distribuzione è strettamente legata al produttore,
per esempio nel caso di una società
controllata al 100% di quest’ultimo,
occorre stabilire se tale legame fa sì che
cazione messo in atto dal produttore ed
è entrato in un processo di commercializzazione in cui si trova nello stato
offerto al pubblico per essere utilizzato
e consumato”.
A questo proposito resta irrilevante, in
tale entità sia in realtà implicata nel
processo di fabbricazione del prodotto
interessato, indipendentemente dal
fatto che si tratti o no di persone giuridiche distinte.
Spetta ai guidici nazionali stabilire, alla
luce delle circostanze di ciascuna fattispecie e della situazione di fatto della
causa di cui sono investiti, se i legami
tra il produttore ed un’altra entità siano
così stretti che la nozione di produttore
ai sensi degli artt. 7 e 11 della direttiva
incorpora anche quest’ultima entità e
che la cessione del prodotto dall’una
all’altra di tali entità non comporta la
messa in circolazione del prodotto ai
sensi delle dette disposizioni.
Comunque, per la Corte, il fatto che i
prodotti siano fatturati ad una società
controllata e che quest’ultima ne paghi
il prezzo come qualsiasi altro compratore non è determinante.
di SILVIA STEFANELLI
Avvocato in Bologna
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Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura
EXPORT
Marzo-Aprile 2006
Le opportunità commerciali pubblicate in queste pagine sono reperibili anche all’interno del sito Internet: www.bo.camcom.it (all’interno di Promozione e Statistica - Iniziative per l’Internazionalizzazione - “Offerte e proposte commerciali dall’estero”). La Camera di Commercio di Bologna, nel divulgare le informazioni contenute in que sta sezione, non si assume alcuna responsabilità in merito all’affidabilità degli offerenti ed invita le imprese alla dovuta e consueta cautela nell’eventualità di contatti.
Richieste di merci
e di rappresentanze
GIAPPONE
Per la richiesta di seguito descritta, contattare l’indirizzo E-mail:
[email protected]
La “Japanitaly.com”, società di
marketing e comunicazione di
Milano/Tokyo che mette in contatto aziende italiane ed operatori
giapponesi, informa che la “DEAL
MAKERS”, azienda giapponese
nuova e giovane (fondata nel
2001, con età media dei dipendenti di 33 anni) che tratta principalmente orologi da polso italiani,
articoli in pelle, cinture e bigiotte ria, avendo ricevuto varie offerte
per aprire un proprio spazio di vendita presso famosi department store o centri commerciali, sta programmando di attivare l’apertura
di un punto vendita come retailer,
da affiancare all’attività attuale di
importazione e distribuzione (grossista); ricerca pertanto (preferibilmente per acquisirne la rappresentanza esclusiva) produttori e
marchi italiani di alta qualità per le
seguenti linee di prodotto: orologi,
pelletterie, cinture, calzature,
camicie, oreficerie e bigiotterie
(anche con pietre naturali).
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Nestoropoulos Dimitrios - Internet: www.desis.gr
Desidera contattare produttori italiani di macchine per la produzione
di cubetti di ghiaccio. (02/2006)
NEGRI RACHIL - Venizelou 76 41221 Larissa Tel. 0030/2410/253696 Fax 0030/2410/531260 E-mail: [email protected] contattare Negri Rachil
Desidera contattare produttori italiani di cappelli, borse ed accessori per donna.
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femminile, maschile e da bambi no è interessata alla collaborazione e all’importazione di prodotti
affini.
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grossisti italiani di tulle, pizzi,
guanti da sposa, fiori di tessuto ,
decorazioni con perle e accessori
vari da sposa.
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Desidera contattare produttori italiani di sacchetti in plastica e film
di polietilene per imballaggio.
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TOBACCO SHOP - Plastira 47 58100 Giannitsa Tel. 0030/23820/22801 Fax 0030/23820/22801 - E-mail:
[email protected] - contattare Zaganidis Stamatis
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Desidera contattare produttori italiani di prodotti per la cura dei
capelli ed articoli per parrucchieri.
(03/2006)
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in cui opera e i paesi esteri di interesse.
ABOLIZIONE MARCHIO INE
PER ESPORTAZIONE VINO IN NORD AMERICA
Si comunica che con Decreto 8 febbraio 2006 è stato
abolito l’obbligo del Marchio INE sulle partite di
vino destinate ai mercati del Nord America.
Detto decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale n.37 del 14/2/2006. Lo stesso entrerà in
vigore il sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione. Pertanto è stata eliminata la procedura
prevista dal RDL 1443/1933 che rendeva obbligatoria l’approvazione dell’etichettatura dei vini da
parte dell’Istituto del Commercio Estero e l’emissione di apposito certificato da parte dei laboratori
d’analisi. La Camera di Commercio non accetterà
più domande di rilascio di marchio INE.
ATA: IMPORTAZIONE DI CAVALLI
CON CARNET ATA IN SVIZZERA
A seguito di circolare diffusa da Unioncamere a
tutte le Camere di Commercio Italiane, si comunica
che l’aliquota standard del dazio applicata dalle
Autorità doganali svizzere per cavalli ed affini è di
3.834,00 franchi svizzeri per capo. Di conseguenza
non potranno essere rilasciati Carnets ATA per temporanea esportazione di cavalli ed affini se il valore
attribuito è inferiore a 4.000,00 euro per animale.
ATA: CARNET RILASCIATI AD ORAFI
In caso di carnet ATA rilasciati ad orafi, che dopo
l’utilizzo e la restituzione alla Camera di
Commercio risultino irregolari a causa dello smarrimento o del furto di volets di importazione o di
transito (quelli da utilizzarsi per la presa in carico
della merce), si rende noto che la polizza non potrà
essere svincolata. Inoltre, si informano gli operatori
interessati, che nell’impossibilità di procedere allo
svincolo della polizza, essi saranno obbligati al versamento del premio nei 24 mesi successivi alla scadenza del Carnet irregolarmente utilizzato.
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EXPORT
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liani di apparecchi per illuminazione di interni ed esterni.
(03/2006)
CHERETIS-KALLERGIS & CO. EE L. Dimokratias 22 - 71306 Iraklio
Kritis - Tel. 0030/6976/873704 Fax 0030/2810/360403 - contattare Cheretis Vassilis
Desidera contattare produttori italiani di olio di semi e di relativi
impianti d’imbottigliamento.
(03/2006)
CANDIL - 28hs Oktovriou 56 54642 Thessaloniki Tel. 0030/2310/815650 Fax 0030/2310/859203 E-mail: [email protected] contattare Papadopoulos Polis
Desidera contattare produttori italiani di lumini.
(03/2006)
METALLOURGIA PIGASOS AVEE 25° km. N.E.O. Thes/nikis-Kilkis 61100 Nea Santa Kilkis Tel. 0030/23410/75540 Fax 0030/23410/75541 E-mail: [email protected] contattare Antoniadis Stratos Internet: www.pegasusmetal.gr
Desidera contattare produttori italiani di lingotti di zinco ed importatori di sfridi metallici.
(04/2006)
ARCO GROUP - Lagada’ 301 56450 Stavroupoli Thessalonikis Tel. 0030/2310/587379 Fax 0030/2310/587286 E-mail: [email protected] - contattare Gymnopoulos Georgios
Desidera contattare produttori italiani di cucine e antine per cucine e
mobili per bambini.
(04/2006)
BORDOCHA CHARIKLIA - Ag. Georgiou 11A - 57008 Thessaloniki Tel. 0030/2310/574889 Fax 0030/2310/574889 contattare Psalidou Eleni
Desidera contattare produttori italiani di borse, cinture, portafogli,
ombrelli e bigiotteria.
(04/2006)
Per la richiesta sotto indicata,
contattare la CCIE di Atene Tel. 0030/210/7213209 Dott.ssa Priona oppure
Tel. 0030/210/9754424 Fax 0030/210/9754436 - E-mail:
[email protected]
La società di cosmetici “PETRA
COSMETICS” sarebbe interessata
all’importazione di articoli per la
depilazione femminile.
(03/2006)
MARTEN-STEFANOS NIKOS contattare Sig.ra Pitsoli Tel. 0030/210/7213209 oppure
Tel. 0030/210/4816855 -
Fax 0030/210/4816498 E-mail: [email protected]
Azienda produttrice di articoli da
regalo, perline in plastica e in
poliestere sarebbe intenzionata a
rappresentare ditte italiane del settore articoli da regalo.
(03/2006)
EGITTO
GREEN HAND IMPORT & EXPORT 15 Amin Abdel Motelib St., Shoubra - Cairo - Tel. 00202/2073604
- Portatile: 0122910823 E-mail: [email protected] /
[email protected]
Azienda operante a livello internazionale, specializzata nell’importazione di autoricambi per qualsiasi
marca/modello di autoveicolo (in
particolare quelli italiani), desidera
avviare contatti d’affari con produttori italiani, in particolare dischi
e tamburi di freni, spazzole (anteriori e posteriori) per tutti i modelli FIAT ed altre marche (Alfa
Romeo, Uno, Brava, Ferrari e Lancia).
(03/2006)
Per la richiesta qui di seguito
elencata, contattare:
Sig. Fathi Sokkar dell’IITALIAN
PACKAGING SERVICE CENTRE
(c/o U.N.I.D.O. IPU) - Ministry of
Investment Building, 5th Floor Cairo - Tel. 0020/2/2633952 Fax. 0020/2/2633465 Portatile 0020/12/2445529 E-mail: [email protected] (l’ufficio
è aperto dalla domenica al giovedì, orario continuato dalle 8:30
alle 16:30)
La società egiziana “Giza Seeds &
Herbs (GSH)” (Sig. Sherief Shalaby), che si occupa della lavorazione di semi ed erbe officinali
(camomilla, menta, menta piperita, basilico, maggiorana, prezzemolo, finocchio, aneto, cumino,
coriandolo, ecc.) desidera acquistare un impianto di sterilizzazio ne a vapore per semi ed erbe di
produzione italiana, in grado di
non alterare le qualità dei prodotti trattati (ed avente una capacità
tale da assicurare il riempimento
di almeno 2 container da 40’ al
giorno).
(04/2006)
Per eventuali ulteriori informazioni relative alle richieste di seguito
riportate è possibile rivolgersi a:
Camera di Commercio Italiana per
l’Egitto - 33 Abdel Khalek Sarwat,
Down Town - Il Cairo - P.O. Box 19
Cairo - Tel. 00202/3937944 o
3922275 - Fax 00202/3912503 E-mail: [email protected] - contattare
Dott. Soliman El Wazzan o
D.ssa Francesca Cammareri Internet: www.cci-egypt.org
AL REDWAN Tel. 00202/4021747 Fax 00202/4024414 E-mail: [email protected] contattare Mr. El Okdah
Desidera contattare aziende italiane specializzate in strutture medi co-sanitarie e radiologiche.
(3/2006)
NILE STEEL - Tel. 002010/1199400
- Fax 002010/5785255 - E-mail:
[email protected] - contattare Mrs. Heba Farouk
Desidera contattare aziende italiane specializzate nella produzione
di lastre di alluminio e di acciaio
zincate.
(3/2006)
TRANS TRADE Tel. 00202/6361371 Fax 00202/6361371 - contattare
Mr. Wael Farouk - E-mail: [email protected]
Desidera contattare aziende italiane specializzate nella produzione
di silicone termico isolante.
(3/2006)
SKY LINE GROUP Tel. 00202/5560097 Fax 00202/5560097 - E-mail:
[email protected] contattare Mr. Awadain
Desidera contattare aziende italiane specializzate nella lavorazione
di tessuti in lino.
(3/2006)
GIUANAT EL DIK Tel. 00202/5760545 Fax 00202/5754922 E-mail: [email protected]
- contattare Mr. Tarek Mounir
Desidera contattare aziende italiane specializzate nella produzione
e commercializzazione di parti di
ricambio per autovetture, camion
e trattori.
(3/2006)
EL AHRAM FOR PRINTING & PACKAGING - Tel. 00203/5832016 Fax 00203/5827407 E-mail: [email protected] contattare Mr. Mohamed Senous
Desidera contattare aziende italiane specializzate nella produzione
di inchiostro per tipografie.
(3/2006)
M.M. - Tel. 00202/5924414 Fax 00202/5891753 E-mail: [email protected] contattare Mrs. Magda Makawi
Desidera contattare aziende italiane produttrici di calzature in stock.
(3/2006)
SELECTION - Tel. e fax
00202/3350312 - E-mail: [email protected] - contattare Mr. Sheta Motawea
Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura
“
Notizie dall’ufficio
promozione estera
BANCA DATI DUN&BRADSTREET
INFORMAZIONI SU IMPRESE ESTERE
Presso l’Ufficio Promozione Estera è possibile accedere anche per l’anno 2006 alle banche dati
Dun&Bradstreet per ottenere informazioni di tipo
commerciale e finanziario su società straniere. Sono
disponibili diversi tipi di rapporti a pagamento, a
seconda del paese estero, del livello di dettaglio e
dell’obiettivo che l’impresa italiana si pone.
INFOEXPORT
IL PARERE ON-LINE PER L’EXPORT
DELLA TUA AZIENDA
Sul portale www.infoexport.it è possibile accedere
al servizio “L’Esperto Risponde”, la Camera di
Commercio di Bologna offre il servizio gratuitamente ai propri iscritti anche per il 2006. Infoexport
ti permette di risolvere subito i più complessi problemi di commercio internazionale chiedendo un
parere online ad esperti selezionati tra i migliori in
Italia (Contrattualistica, Dogane e intrastat,
Pagamenti e trasporti, Tutela di marchi e brevetti,
Fiscalità internazionale, Servizi assicurativi del
commercio estero).
Inoltre con la registrazione gratuita a Infoexport
puoi accedere anche ai contenuti informativi riservati agli utenti registrati (archivio quesiti con più di
600 risposte a domande già poste da altri utenti;
oltre 20 Guide Informative Legali e settoriali; codici
e tariffe doganali; incoterms; informazioni su lettere di credito, intrastat...e molto altro ancora).
CAMERA DI COMMERCIO
DI ABU DHABI – EMIRATI ARABI
Sul sito della Abu Dhabi Chamber of Commerce
and Industry (www.abudhabichamber.ae) sono
presenti elenchi di imprese degli Emirati Arabi
Uniti consultabili gratuitamente (sezione “Abu
Dhabi Directory”) e annunci commerciali di imprese locali (sezione “Abu Dhabi Classifieds”). Anche
le imprese estere interessate a questo mercato possono registrarsi gratuitamente ed inserire i propri
annunci commerciali (sezione “International
Classifieds”).
Desidera contattare aziende italiane produttrici di carte da parati e
rivestimenti.
(3/2006)
AHRAM FACTORIES - Tel. e fax
002015/410308 - E-mail: [email protected] - contattare Mr. Kholdia Mohamed
BOECOn02
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BOLOGNA
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economica
EXPORT
Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura
Desidera contattare aziende italiane produttrici di impianti per la galvanizzazione.
(3/2006)
THE NATIONAL TRADING CO . Tel. e fax 00202/3880061 E-mail: [email protected] contattare Mr. Tamer Moussa
Desidera contattare aziende italiane specializzate in impianti per
la produzione di pitture ed into naci.
(3/2006)
CAIRO ELECTRIC Tel. 00202/5772051 Fax 00202/5756835 E-mail: [email protected] - contattare Mr. Houeen Nasr
Desidera contattare aziende italiane produttrici di motori elettrici e
pannelli di controllo.
(3/2006)
ISRAELE
Per la richiesta di seguito citata,
contattare Mikhal Ben Dayan,
responsible International Deskl
della CAMERA DI COMMERCIO E
INDUSTRIA ISRAELE-ITALIA Tel. 00972/3/5164292 Fax 00972/3/5164306 E-mail: [email protected]
Società israeliana, associata della
Camera di Commercio e Industria
Israele-Italia, ricerca per il mercato israeliano produttori italiani di
macchinari per la lavorazione di
praline per dolci.
(4/2006)
MAROCCO
DESK ITALIA-MAROCCO - 62, Bd.
D’Anfa Angle Moulay Youssef Forum Bab Abdelaziz 20000 Casablanca Tel. 00212/22470813 o
22470814 - Fax 00212/22470815
E-mail: [email protected] - contattare Sig.a Agnese
Giorgi
Il Desk Italia-Marocco informa che
l’azienda marocchina “Quincaillerie Générale” è alla ricerca di un
fornitore italiano di rete metallica
(rrete metallica a torsione sempli c e , z i n c a t a o p l a s t i f i c a t a , rete
m e t a l l i c a a t r i p l a t o r s i o n e , rete
metallica ondulata).
(3/2006)
TURCHIA
TEMPO-TIMAY METAL ACCESSORIES
LTD. CO. E-mail: [email protected] / [email protected] - contattare Erhan ESEN,
dirigente acquisti - Internet:
www.timay-tempo.com
Grossa azienda turca produttrice di
bottoni e occhielli metallici, rivetti
e automatici (con capacità produttiva di 20 milioni di bottoni-rivetti/mese e 30 milioni di automatici/mese), desidera acquistare dall’Italia vernice da applicare sulle
superfici metalliche di detti accessori.
(3/2006)
SARAY MADENI ESYA LTD.STI. Sivas yolu 6.km. PK:191 - Kayseri
- Tel. 0090/352/2410909
(4 linee) Fax 0090/352/2410039 E-mail: [email protected] contattare Leyla Sahin Internet: www.saraymetal.com
Desidera importare motori Fan.
(3/2006)
CARETTA PRIVATE SERVICE Çelik Is Merkezi A Blok No: 9/4,
Avni Dilligil Sock. Mecidiyeköy _stabul - Tel. 0090/212/2755234
o 2755235 Fax 0090/212/2755236 E-mail: [email protected] /
[email protected] contattare Mustafa Güne_
Desidera importare tovaglie, carte
monouso, tovaglioli.
(3/2006)
VET-HEK LTD.STI. - Konak mah. Yildirim cad. Yakut sok. No:7 - Nilufer/Bursa Tel. 0090/224/4528880 Fax 0090/224/4528881 E-mail: [email protected] contattare Can Ekal Internet: www.vet-hek.com
Desidera contattare produttori di
medicinali veterinari.
(3/2006)
Offerte di merci
e rappresentanze
BANGLADESH
GLOBAL TRADING CORPORATION 11/E, Road-06, House-90, Mirpur
- Dhaka-1216 –
Tel. 00880/2/9007731 Fax 00880/2/8051895 Portatile 00880/1/89276810 E-mail: [email protected]
Azienda esportatrice di pellami,
svolgente anche funzioni di ispezione delle partite di merce all’esportazione per conto d buyer
esteri, offre pellami bovini, di
bufalo, ovini e caprini, conciati e
in crosta .
(3/2006)
CINA
SHANGHAI EAGLE TRADING CO.
LTD. - 4/251 Caoxi Road, Room
1904 - 200233 Shanghai Tel. 0086/21/64835157x607 Fax 0086/21/64835167
E-mail: [email protected]
- contattare Mr. Huang Kaibo
Azienda produttrice offre un’ampia
e variegata gamma di accessori
per il golf di alta qualità.
(3/2006)
EGITTO
Per eventuali ulteriori informazioni relative alle richieste di seguito
riportate è possibile rivolgersi a:
Camera di Commercio Italiana per
l’Egitto - 33 Abdel Khalek Sarwat,
Down Town Il Cairo - P.O. Box 19 Cairo Tel. 00202/3937944 o 3922275 Fax 00202/3912503 - E-mail: [email protected] - contattare Dott.
Soliman El Wazzan o
D.ssa Francesca Cammareri Internet: www.cci-egypt.org
EGYSWISS - Tel. 002045/3306297
- Fax 002045/3306297 E-mail: [email protected] contattare Mr. Gamal El Din
Desidera contattare aziende italiane importatrici di tabacco.
(3/2006)
U.P.C. - Tel. 00202/8320902 Fax 00202/8320901 - E-mail: [email protected] - contattare Mrs. Dina Abdallah
Desidera contattare aziende italiane importatrici di cemento.
(3/2006)
GLOBAL Tel. e fax 00202/7364688 E-mail: [email protected] contattare Mr. Khaled Shuman
Desidera contattare aziende italiane importatrici di frutta secca ed
esotica.
(3/2006)
INDIA
H.K. ENGINEERS - C-41, Industrial
Area, Phase-III, Mohali - Chandigarh - Tel. 0091/172/2225775 Tel. portatile 0091/09815940003
- E-mail: [email protected] - contattare Mr. Kulvir
Singh Kalsy
Azienda produttrice di componen tistica e ricambi per trattori, macchine agricole, macchine movi m e n t o t e r r a , m a c c h in e l a v o r a z i o ne legno e macchinari industriali in
genere nonché ricambi O.E. per
autoveicoli desidera contattare
imprese potenzialmente interessate a questa produzione; ricerca
Marzo-Aprile 2006
inoltre distributore/agente per l’Italia introdotto nel settore.
(03/2006)
Tel. e fax 0048/55/6420660 contattare Cezary Stefanski
Azienda produttrice offre mobili
imbottiti in pelle.
(03/2006)
LITUANIA
ROMANIA
ITAINA - Lithuanian & American
JSC “ITALIANA INTERNATIONAL” A. Juozapavitchaus Ave. 82 45214 Kaunas Tel. 00370/37/400200
Fax 00370/37/342229 E-mail: [email protected] / [email protected] Internet: www.itaina.lt
Azienda a capitale polacco produttrice di bevande alcoliche ricerca
importatori e distributori italiani.
(02/2006)
UAB “MEDIENOS PLAUSAS” - Savanoriu pr. 183 - 02300 Vilnius Tel. 00370/5/2104474 Fax 00370/5/2104471 contattare Martynas Urbelionis E-mail:
[email protected]
Internet:
www.medienosplausas.lt
Azienda specializzata nella produzione di pannelli di fibra di legno
ricerca partner italiani tra i grossisti
e dettaglianti di materiali edili, isolanti, per riscaldamento.
(04/2006)
PAKISTAN
KHANORA SURGICAL CO. - G Ugoki
Model Town, Street 24, Building
209 - 51050 Dist. Sialkot, Punjab
- Tel. 0092/52/3003366 Fax 0092/52/3514209 Portatile 0092/300/6125274 contattare Rana Shafique Ur Rehman Khan, direttore
import/export - E-mail: [email protected] /
[email protected] Internet: www.khanora.com
Azienda produttrice offre set com pleti e strumenti per manicure e
pedicure nonché forbici, forbicine
e pinzette di ogni tipo, realizzati in
acciaio inox di alta qualità; l’azienda è specializzata nella produzione di serie ma è in grado di produrre anche strumenti speciali su
richiesta, con possibilità di personalizzazione del prodotto finito
inserendo logo e marchio aziendale sul blister di confezionamento;
campionature di prodotto gratuite,
senza limitazioni quantitative degli
ordini.
(04/2006)
SC SOMES SA - Str. Bistritei nr. 63 405200 Dej - Tel. e fax
0040/264/223418 - contattare
Bianca Hosu, reparto export E-mail: [email protected] Internet: www.somes.ro
Principale carteria rumena operante sin dal 1964 con prestigiosi
risultati sui mercati internazionali
(prodotto certificato conforme allo
standard ISO 9001/2000), specializzata nella produzione di carta
kraft imbianchita e non (grammature da 45 - 140 g/mq) ottenuta
al 100% con pastalegno e atta a
svariati impieghi (confezionamento prodotti alimentari e industriali, produzione di cartone ondulato,
carta gommata, carta da stampa,
carta polietilenata, produzione di
sacchetti, supporto per ottenimento di altri prodotti cartacei) è
interessata ad avviare contatti con
commercianti o trasformatori italiani.
(04/2006)
SPAGNA
EUROTRONIX S.A. Cobalto, 16-20 Barcellona Tel. 0034/932233003 Fax 0034/932233323 E-mail: [email protected] contattare Lucila Facal Marina
oppure Camera di Commercio Italiana di Barcellona Tel. 0034/933184999 Fax 0034/933184004 E-mail: [email protected] - Internet: www.camaraitaliana.com
Azienda leader nella distribuzione
di componenti elettronici ricerca
agente commerciale del settore
componentistica elettronica.
(03/2006)
TURCHIA
ESKALE FOREIGN TRADE COMPANY
- Istanbul Tel. 0090/212/2959251 Portatile 0090/533/5827330 Fax 0090/212/2956913 contattare Esra Altiok, rappresentante vendite E-mail: [email protected]
Azienda specializzata nella produzione di bottarga offre il proprio
prodotto.
(03/2006)
POLONIA
ZPS “ELWO” ZPCHR ELZBIETA
WYSOCKA - Ul. Plk. Dabka 187 82300 Elblag -
ESKALE DIS TICARET - Istanbul Tel. 0090/212/2959251 Fax 0090/212/2956913 E-mail: [email protected] - contat-
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EXPORT
Marzo-Aprile 2006
tare Esra Altiok Internet: www.eskale.com
Offre uova di pesce.
(03/2006)
EKEN DRIED APRICOTS - FOOD.TRADE.LTD.CO. - G˝da Toptanc˝lar Sitesi
H-Blok No.11 - Malatya Tel. 0090/422/311 0657 Fax 0090/422/3111057 contattare Muhlis Coskun, direttore export - E-mail: [email protected] Internet: www.ekenticaret.com
Importante azienda produttrice ed
esportatrice offre albicocche essiccate interamente snocciolate.
(03/2006)
CAG UN A.S. - Kirsehir Tel. 0090/386/8237300 Fax 0090/386/8237373 contattare Ayhan Gelturan E-mail:
[email protected]
Offre farina.
(03/2006)
KARACA GIDA LTD.STI. - Kemalpasa
yolu 5.km. Kemalpasa, Izmir Tel. 0090/232/8789060 Fax 0090/232/8789234 contattare Teoman Taner E-mail: [email protected] Internet: www.karacagida.com
Offre cornetti per gelati.
(03/2006)
OGUZ AMBALAJ A.S. San-Bir Bulvari 3.bolge 6.cad.
No:48 - Buyukcekmece, Istanbul Tel. 0090/212/8865240 Fax 0090/212/8865240 E-mail: [email protected] contattare Ziya Besparmak Internet: www.oguzambalaj.com
Offre scatole/contenitori per pizza.
(03/2006)
MDO DE˙RMENC˙ GROUP - Den˝zl˝ Tel. 0090/258/2691135 int. 383 Fax 0090/258/2692069 - contattare Erkan Bütün - E-mail:
[email protected] Internet: www.mdogrup.com.tr
Grossa azienda produttrice offre
biancheria per la casa, in particolare asciugamani anche in feltrovelluto, teli da spiaggia, accappa toi, lenzuola, federe e copriletto e
piumini.
(03/2006)
REIS FURNITURE - Adana - contattare Recai Cullu E-mail: [email protected]
Azienda produttrice con esperienza
più che ventennale nel settore
offre arredamento per la casa di
alta qualità.
(04/2006)
Proposte
di collaborazione
BRASILE
Cedesi a S a n P a o l o d e l B r a s i l e
avviata azienda meccanica, stato
d’uso in normale conservazione
senza vincoli giudiziari, composta
da: stabilimento (superficie terreno 12000 mq - superficie edificata
7500 mq) - ufficio vendite (superficie terreno 612 mq - superficie
edificata 400 mq).
Per ulteriori informazioni, contattare Dott. Grandi Carlo - via delle
Armi 8 - 40141 Bologna Tel. 051/6234813 Tel. cellulare 338/1063246
GRECIA
Per la richiesta sotto indicata, contattare Dott.ssa Vorrea della CCIE di
Atene Tel. 0030/210/7213209 oppure
Tel. 0030/210/7728620 Fax 0030/210/8029450
L’azienda di abiti da sposa e da
cerimonia “GHIONAKI RENATA” é
interessata alla collaborazione con
operatori italiani.
(03/2006)
Per la richiesta sotto indicata, contattare Dott.ssa Vorrea della CCIE di
Atene - Tel. 0030/210/7213209
oppure Tel. 0030/2610/222701 Fax 0030/2610/222701
borse,
L’azienda di articoli in pelle (b
cinture, portafogli, ecc.) “CHIARA”,
intende restaurare rapporti di collaborazione con operatori italiani.
(03/2006)
KLAOUDATOS MINAS S.r.l. Tel. 0030/210/3247540 Fax 0030/210/3247726 E-mail: [email protected]
Società greca che tratta biancheria
per la casa e pentole da cucina
intende collaborare con aziende
italiane interessate.
(03/2006)
MAVROMANOLAKIS IOSSIF Tel. 0030/210/9427733 Fax 0030/210/9410026 E-mail: [email protected]
Azienda di abbigliamento femminile ed accessori donna ricerca
aziende italiane per collaborazione.
(03/2006)
E. VOLA & CO S.N.C. (AMAZON) -
Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura
“
Per contattare
l’ufficio
Ufficio Promozione Estera
Palazzo Affari – Piazza Costituzione, 8 –
40128 Bologna (BO)
telefono: +39.051.6093202 - fax: +39.051.6093211
e-mail: [email protected]
Al fine di garantire la qualità del servizio reso
agli utenti che si recano a sportello, le informazioni telefoniche non sono garantite durante
l’apertura al pubblico degli sportelli.
Orari di apertura:
dal lunedì al venerdì dalle 8.45 alle 12.15
lunedì e giovedì anche dalle 15 alle 16.30
Tel. 0030/22410/22985 o 20352
- Fax 0030/22410/29985
Azienda di abbigliamento femminile ed accessori donna, intende
collaborare con ditte italiane interessate al mercato locale.
(03/2006)
Per la richiesta sotto indicata, contattare Dott.ssa Brevetti della CCIE
Atene - Tel. 0030/210/7213209
oppure Tel. 0030/2610/642365 Fax 0030/2610/242246 E-mail: [email protected]
La società “ALPHA METAL FURNITURE - Andrikopoulos Andreas”, produttrice di attrezzature professio nali per imprese, negozi, centri
congressuali, ristorazione e mobili
da esterno sarebbe interessata alla
collaborazione con imprese italiane del settore.
(03/2006)
Per la richiesta sotto indicata, contattare Sig.ra Pisoli della CCIE Atene
- Tel. 0030/210/7213209 oppure
Tel. 0030/27510/67610 o 61833
- Fax 0030/27510/67421
La societá “KATSOULIS P.I” che commercializza prodotti in ferro e
acciaio (fino a F300), realizza
costruzioni (da CK 60 fino a F300) e
travi UPN-IPN-HEB, è interessata
alla collaborazione con le aziende
italiane del settore. (03/2006)