Congetture matematiche ancora aperte
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Congetture matematiche ancora aperte
Congetture matematiche ancora aperte - I nostri principali contributi – Autori Francesco Di Noto, Michele Nardelli, Pierfrancesco Roggero Abstract In this paper we will show our results in Number Theory and most important conjectures still unsolved Riassunto In questo lavoro riepilogativo/ divulgativo ricordiamo con la recente Garzantina di matematica e con Wikipedia le congetture principali ancora aperte in Teoria dei numeri (in particolar modo la teoria elementare) e i nostri principali risultati ottenuti con la nostra ormai decennale ricerca. Questo lavoro è dedicato principalmente ai giovani studenti di matematica che volessero dedicarsi particolarmente e/o laurearsi 1 in qualche argomento della Teoria dei Numeri , approfondendo ed eventualmente anche dimostrando una o più delle congetture ancora aperte (e magari vincendo qualche premio matematico) , anche in base a qualcuno dei nostri risultati brevemente esposti in questo lavoro (titoli, abstract e riassunti, per i testi completi si rimanda ai riferimenti parziali e finali ) °°°°°°°°°°°°° La recente pubblicazione della piccola e ottima enciclopedia “Garzantina” di Matematica (Garzanti Editore) ci ha suggerito l’idea di questo lavoro . Alla voce “congettura”, che riportiamo di seguito, si elencano le 21 congetture principali ancora aperte in quasi tutti i rami della matematica, delle quali dieci appartengono quasi tutte alla Teoria elementare dei numeri che è il nostro principale filone di ricerca. Ed è quindi a queste sole dieci congetture che dedicheremo questo lavoro (le altre sono in parte state già dimostrate), con il 2 relativo testo di Wikipedia , seguito dai Riferimenti specifici (titolo, abstract, riassunti, eventuali introduzioni, eventuali osservazioni sulla loro utilità, o connessioni con le altre congetture, presenti o no (per esempio la fattorizzazione veloce) in questo elenco ; per il testo completo si rimanda ai siti che li riportano). Infine si riportano i principali Riferimenti generali per eventuali ed ulteriori approfondimenti. Iniziamo dalla voce di “Garzantina “ Congettura” segnando in rosso quelle otto sulla teoria dei numeri e oggetto di questo lavoro riepilogativo: “Congettura affermazione ritenuta vera sulla base di una serie di prove o evidenze, e nell’esperienza mai contraddetta da alcuna prova, ma non ancora dimostrata; per esempio, la congettura di Goldbach, secondo cui ogni numero pari maggiore di 2 può essere scritto come somma di due numeri primi Storicamente alcune congetture sono state dimostrate divenendo quindi dei teoremi; per esempio la congettura di → Poincarè dimostrata da G. Perel’mann el 2002. Oltre alle già ricordate congetture di Goldbach e e di Poincarè, le principali congetture in ambito matematico, per le quali si rimanda ai relativi lemmi, , sono: la congettura di Bertrand (→ Cebysev, teorema di); di Birch e Swnnerton – Dyer; di → Cantor; di → Catalan; di → Erdos; di → Erdos –Turan; di →Hartshorne; di → Hodge; di → Keplero ; di → Legendre; di → Morderl ; di → Nagata; dei numeri 3 primi gemelli (→ numeri gemelli) ; di → Oesterlè – Masser; di Riemann (→ Riemann, ipotesi di); di → Serre; di → Shimura Taniyama); di → Thurston; di → Ulam (detta anche congettura di Collatz) . Alle congetture si aggiungono i problemi tuttora aperti e le ipotesi avanzate per la loro soluzione tra cui i → problemi del millennio ancora non risolti” Nota: la congettura di → Oesterlè – Masser è nota anche come congettura abc Cominciamo dalla congettura di Goldbach. Parzialmente, da Wikipedia Congettura di Goldbach Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Vai a: navigazione, ricerca In matematica, la congettura di Goldbach è uno dei più vecchi problemi irrisolti nella teoria dei numeri. Essa afferma che ogni numero pari maggiore di 2 può essere scritto come somma di due numeri primi (che possono essere anche uguali). Il numero di modi con cui un numero n si può scrivere come somma di due primi per n ≤ 1 000 000 Per esempio, 4 4=2+2 6=3+3 8=3+5 10 = 3 + 7 = 5 + 5 12 = 5 + 7 14 = 3 + 11 = 7 + 7 etc. Indice … §Origini[modifica | modifica wikitesto] Nel 1742, il matematico prussiano Christian Goldbach scrisse una lettera a Eulero in cui propose la seguente congettura: Ogni numero intero maggiore di 5 può essere scritto come somma di tre numeri primi. Eulero, interessandosi al problema, rispose riformulando il problema nella seguente versione equivalente: Ogni numero pari maggiore di 2 può essere scritto come somma di due numeri primi. La versione di Eulero è la forma nella quale la congettura è formulata attualmente e viene talvolta chiamata anche col nome di congettura forte di Goldbach. La congettura debole di Goldbach, che è implicata dalla congettura forte, asserisce che tutti i numeri dispari maggiori di 7 possono essere scritti come somma di tre primi dispari. §Risultati[modifica | modifica wikitesto] La congettura di Goldbach ha attratto l'attenzione di molti teorici dei numeri. La maggior parte dei matematici ritiene che la congettura sia vera, basandosi principalmente su considerazioni statistiche e probabilistiche ottenute con il teorema dei numeri primi. Nel 1923 Hardy e Littlewood hanno dimostrato che se l'ipotesi di Riemann generalizzata è vera, allora la congettura debole di Goldbach è vera per tutti gli interi dispari sufficientemente grandi. Nel 1937, Ivan Vinogradov rimosse l'assunzione dell'ipotesi di Riemann generalizzata, mostrando che 15 ogni numero dispari n > 33 è somma di tre primi. Inoltre, basandosi sulle idee di Vinogradov, Chudakov,[1] van der Corput,[2] e Estermann[3] hanno dimostrato che quasi tutti i numeri pari possono essere scritti come somma di due primi, ossia che la frazione dei numeri che possono essere scritti in tal modo tende a 1. Nel 1975, Hugh Montgomery e Robert Vaughan hanno dato una versione più precisa di questo risultato mostrando che il numero di interi pari minori di N che non sono rappresentabili come somma di due primi è minore di CN 1−c per due costanti c, C > 0 . Diversi altri risultati parziali sono stati dimostrati nel corso degli anni. Nel 1939 L.G. Schnirelmann provò che ogni numero pari n ≥ 4 può essere scritto come somma di al più 20 numeri primi.[senza fonte] 5 Questo numero è stato successivamente abbassato da numerosi matematici, in particolare Olivier Ramaré nel 1995, ha dimostrato che ogni numero pari n ≥ 4 si può scrivere come somma di al più 6 numeri primi. Si noti che la congettura debole di Goldbach implica il medesimo risultato, ma con soli 4 numeri primi. Nel 1951, Linnik ha dimostrato che esiste un intero k tale che ogni numero pari sufficientemente grande si può scrivere come somma di due primi e al più k potenze di due. Nel 2002 Roger HeathBrown e Jan-Christoph Schlage-Puchta hanno dimostrato che k = 13 è sufficiente[4] e nel 2003 Pintz e Ruzsa hanno migliorato questo risultato mostrando che si può prendere k = 8.[5] Un altro risultato importante è quello ottenuto da Chen Jingrun che nel 1966 ha dimostrato che ogni numero pari sufficientemente grande può essere scritto come somma o di due primi, o di un primo e un semiprimo (il prodotto di due primi-per esempio, 100 = 23 + 7·11).[6] 15 Infine, nel corso degli anni ci sono stati diversi risultati per abbassare il limite 33 menzionato sopra oltre al quale la congettura debole di Goldbach è dimostrata. Tra questi, vi è la dimostrazione di Deshouillers, Effinger, te Riele e Zinoviev che l'ipotesi di Riemann generalizzata implica la congettura debole di Goldbach.[7] Nel 2013 Harald Helfgott ha annunciato di aver dimostrato tale risultato senza l'assunzione dell'ipotesi di Riemann, risolvendo totalmente quindi la congettura debole di Goldbach.[8][9][10][11] ….” Qui invece la congettura debole di Goldbach: Congettura debole di Goldbach Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Vai a: navigazione, ricerca Nella teoria dei numeri, la congettura debole di Goldbach, conosciuta anche come congettura di Goldbach sui dispari o problema dei 3 primi, afferma che: • Ogni numero dispari maggiore di 7 può essere espresso come somma di tre primi dispari. o equivalentemente: • Ogni numero dispari maggiore di 5 può essere espresso come somma di tre numeri primi. (Un numero primo può essere usato più di una volta nella somma.) Questa congettura è chiamata "debole" perché la congettura di Goldbach "forte" sulla somma di due primi, se dimostrata, implicherebbe banalmente la congettura debole. (Infatti se ogni numero pari >4 è la somma di due primi dispari, aggiungendo semplicemente 3 ad ogni numero pari >4 produrrà i numeri dispari >7.) La congettura non è stata dimostrata, ma sono stati ottenuti risultati molto vicini. Nel 1923, Hardy E Littlewood mostrarono che, assumendo vera una certa generalizzazione dell'ipotesi di Riemann, la congettura è vera per tutti i numeri dispari sufficientemente grandi. Nel 1937 un matematico russo, Ivan Vinogradov, fu in grado di eliminare la dipendenza dall'ipotesi di Riemann e dimostrò direttamente che ogni numero dispari abbastanza grande può essere espresso come somma di tre 6 primi. Nonostante Vinogradov non fosse in grado di dire quando un numero fosse abbastanza grande, il suo allievo K. Borodzin dimostrò che 314,348,907 è un limite inferiore sufficiente. Questo numero ha più di sei milioni di cifre, pertanto verificare ogni numero dispari fino a quel limite è praticamente impossibile. Fortunatamente, nel 1989 Wang e Chen abbassarono questo limite superiore a 1043,000; nel 2002 il limite fu ulteriormente abbassato da Liu Ming-Chit e Wang Tian-Ze a circa e 3100 ≈ 2 ⋅ 101346 . Se si controllasse quindi la congettura per tutti i numeri dispari minori di questo numero, essa sarebbe effettivamente dimostrata; tuttavia il controllo al computer ha raggiunto solamente 1018, ed è quindi molto distante. Nel 1997, Deshouillers, Effinger, Te Riele e Zinoviev dimostrarono[1] che l'ipotesi di Riemann generalizzata implica la congettura di Goldbach debole. Questo risultato combina un'affermazione generale per numeri maggiori di 1020 con una ricerca estensiva al computer per casi piccoli. Inoltre, se la Congettura di Levy fosse vera, la congettura debole di Goldbach sarebbe vera anch'essa. Nel 2012 e 2013 Harald Helfgott ha pubblicato su internet due articoli che dimostrerebbero la congettura incondizionatamente per ogni intero maggiore di 7.[2][3][4] … Riferimenti principali (tutti sul nostro sito salvo diversa indicazione) 1) Congettura debole di Goldbach già dimostrata. Ne consegue la congettura forte (accenni alla fattorizzazione alla Fermat e alla RH1) Gruppo “B. Riemann”* Francesco Di Noto, Michele Nardelli *Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle loro congetture e sulle loro connessioni con le teorie di stringa. Abstract In this paper we show the connections between, strong Goldbach’s conjecture and weak Goldbach’s conjecture, recently proved. Riassunto Dalla recente dimostrazione della congettura debole di Goldbach (N’ dispari maggiore di 5, ossia N > 7, ne consegue automaticamente la dimostrazione della congettura forte (N pari > 4 come somma di due numeri primi) 7 2) NOVITA ‘ SULLA CONGETTURA DEBOLE DI GOLDBACH Gruppo “B.Riemann” Francesco Di Noto,Michele Nardelli Abstract In this paper we talk about next proof of Weak Goldbach Conjecture, recently promised by Terence Tao Riassunto In questo lavoro parleremo della già annunciata, dal matematico australiano Terence Tao, dimostrazione della congettura debole di Goldbach ( tutti i numeri dispari N > 7 come somma di tre numeri primi), e delle possibili sue conseguenze in campo crittografico 3) From the weak Goldbach’s Conjecture to the strong Conjecture (hints to the RH1) Gruppo “B. Riemann”* Francesco Di Noto, Michele Nardelli *Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle loro congetture e sulle loro connessioni con le teorie di stringa. Abstract In this paper we show the connections between, strong Goldbach’s conjecture and weak Goldbach’s conjecture, recently proved. From the recent proof of the weak Goldbach's conjecture (N’ odd greater than 5, ie N ≥ 7), it follows automatically the proof of the strong conjecture (N even ≥ 4 as the sum of two prime numbers) 4) TAVOLE ARITMETICHE PER ALCUNE CONGETTURE E TEOREMI SUI NUMERI PRIMI (Goldbach, Goldbach debole, Polignac, Teorema fondamentale della fattorizzazione. Possibili connessioni con la crittografia RSA) Francesco Di Noto, Michele Nardelli Abstract In this paper we show some arithmetic Tables on some conjecture or theorem about prime numbers: strong Goldbach, weak Goldbach, Polignac, and so on) 8 Riassunto In questo lavoro esporremo delle tavole aritmetiche (di addizione, differenza, moltiplicazione (come la vecchia Tavola pitagorica) , rapporto, a sostegno della verità delle congetture e teoremi di cui al titolo. 5) TAVOLA DI ADDIZIONE DEI NUMERI PARI E DEI NUMERI PRIMI PER CONGETTURA DEBOLE DI GOLDBACH (NUMERI DISPARI COME SOMMA DI TRE PRIMI) (Additive table about weak Goldbach conjecture) Francesco Di Noto, Michele Nardelli ABSTRACT In this paper we show an additive table of even numbers and primes, about weak Goldbach conjecture RIASSSUNTO In questo breve lavoro mostriamo una tavola di addizione dei numeri pari P e dei numeri primi p, ottenendo tutti i numeri dispari come somma di tre primi ( due nei numeri pari P come somma di due primi, almeno una volta) e l’altro è il primo che viene aggiunto. 6) Congettura debole di Goldbach già dimostrata. Ne consegue la congettura forte (accenni alla fattorizzazione alla Fermat e alla RH1) Gruppo “B. Riemann”* Francesco Di Noto, Michele Nardelli *Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle loro congetture e sulle loro connessioni con le teorie di stringa. Abstract In this paper we show the connections between, strong Goldbach’s conjecture and weak Goldbach’s conjecture, recently proved. Riassunto Dalla recente dimostrazione della congettura debole di Goldbach (N’ 9 dispari maggiore di 5, ossia N > 7, ne consegue automaticamente la dimostrazione della congettura forte (N pari > 4 come somma di due numeri primi) (versione in italiano di Rif. 3) 7) PROOF OF GOLDBACH'S CONJECTURE THROUGH THE abc CONJECTURE Ing. Pier Franz Roggero, Dott. Michele Nardelli, P.A. Francesco Di Noto Abstract In this paper a proof of the Goldbach’ s conjecture through the abc conjecture. Besides we show our result on an Euler conjecture about Goldbach: even number with form 4n +2 is a sum of two prime numbers of form 4m +1, and two possible variants 8) ESTENSIONI DELLE CONGETTURE, FORTE E DEBOLE, DI GOLDBACH (a k = primi , con N e k entrambi pari o dispari) Gruppo “B. Riemann”* Francesco Di Noto, Michele Nardelli *Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle loro congetture e sulle loro connessioni con le teorie di stringa. Abstract In this paper we show an our extension of Goldbach’s conjectures to N even as sum of k primes, with k even, and to N’ odd at k’ primes, with k’ odd, if N and N’ are equal to N = 2k and N’= 2k+1 Riassunto In questo lavoro mostriamo come le congetture di Goldbach possano essere estese ad N pari come somma di k primi, con k pari, e ad N’ dispari a k’ primi, con k’ dispari, purchè N ed N’ siano almeno N = 2k ed N’= 2k+1 10 (infatti per la congettura forte, k = 2, il numero minimo è 4 = 2 + 2, e per la congettura debole, k’= 3, il numero dispari minimo è 7 = 2*3 + 1). 9) I numeri primoriali p# alla base della dimostrazione definitiva della congettura di Goldbach (nuove evidenze numeriche) Francesco Di Noto, Michele Nardelli Abstract In this paper we will show some important connections between primorial numbers, p#, and proof Goldbach’s conjecture Riassunto In questo lavoro mostreremo altre evidenze numeriche sulla verità della congettura di Golbach, e basate essenzialmente sul nostro recente concetto di “abbondanza di Goldbach” (simbolo σ’ (N) , per distinguerlo dalla classica abbondanza σ(n) dei numeri altamente composti, abbondanti, ecc. come i fattoriali, ecc.) che vale 1 per i numeri pari di forma 6k+2, almeno 2 per i numeri di forma 6k, e circa 2 log log N per i numeri primoriali p# e loro piccoli multipli, fino al prossimo primoriale (un po’ meno per i fattoriali n! e loro multipli, fino al prossimo fattoriale), ma con valori di abbondanza di Goldbach σ’ (N) lentamente decrescenti, fino a loglog p# già a livello di 17#. Eventuali utilità: sul web sono presenti lavori circa metodi di fattorizzazione basati sull’algoritmo di Fermat e sulla congettura forte o debole di Goldbach: p = s – d, q = s + d, con s semisomma = (p + q)/2 e d = semidifferenza (q - p)/2 s si ricava da S = √ (N + d^2), con d trovata per tentativi 11 successivi con d crescente. S numero pari somma di due primi p e q, N = p*q. Non si escludono a priori altri possibili legami teorici con la fattorizzazione. Le nostre tabelle di cui al Rif. 4 e 5 aiutano a comprendere meglio le due congetture, anche ai fini di una possibile fattorizzazione veloce (sottoproblema del problema del millennio P = NP). Connessione a) Con i numeri gemelli : una coppia di gemelli è sempre l’ultima coppia di Goldbach per molti numeri pari di forma 12k : Per esempio, per N = 12 p + q = 12 1 11 2 10 3 9 4 8 5 + 7 = 12 prima ed ultima coppia di Goldbach 5 e 7 sono numeri gemelli 12 Esempio per N = 24 … p + q = 24 5 + 19 … 7 + 17 … 11 13 = 24 terza ed ultima coppia di Goldbach 11 e 13 sono numeri gemelli Breve dimostrazione : i numeri gemelli differiscono di una unità dalla semisomma N/2, e quindi N/2 - 1 e N/2 +1 se entrambi sono primi, allora sono anche due numeri gemelli essendo 2 la loro differenza : (N/2 +1) – (N/2 -1) = N /2 +1 - N/2 +1 = 1 + 1 = 2 Congettura ( o postulato) di Bertrand Postulato di Bertrand Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Vai a: navigazione, ricerca Il postulato di Bertrand afferma che per ogni intero n > 3 esiste almeno un numero primo p tale che n < p < 2n − 2. Una formulazione un po' più debole ma più concisa è: tra un numero n > 1 ed il suo doppio esiste almeno un numero primo. Quest'affermazione fu congetturata nel 1845 da Joseph Bertrand (1822-1900). Lo stesso Bertrand verificò la sua congettura per tutti i numeri minori di 3 × 106. La prima dimostrazione completa 13 della congettura fu data da Pafnuty Lvovich Chebyshev (1821-1894) nel 1850, per cui questo teorema è anche chiamato teorema di Chebyshev. Srinivasa Ramanujan (1887-1920) diede un'altra dimostrazione e Paul Erdős (1913-1996) nel 1932 pubblicò una dimostrazione più semplice che utilizzava la funzione θ(x), definita come: x θ ( x ) = ∑ ln( p ) p =2 dove p ≤ x varia tra i numeri primi; nella dimostrazione ha una certa importanza l'uso dei coefficienti binomiali. Vedi Dimostrazione del postulato di Bertrand per ulteriori dettagli. Indice [nascondi] • • • • • 1 Teorema di Sylvester 2 Teoremi di Erdős 3 Problemi aperti 4 Voci correlate 5 Collegamenti esterni Teorema di Sylvester[modifica | modifica wikitesto] Il postulato di Bertrand fu proposto per applicazioni ai gruppi di permutazione. Esso fu generalizzato da James Joseph Sylvester (1814-1897), che dimostrò che, se n > k, tra i numeri della sequenza n, n + 1, ..., n + k − 1 vi è un numero con un divisore primo maggiore di k. Questo teorema fu dimostrato indipendentemente anche da Schur e da Erdős, che ne diede una soluzione semplice. Teoremi di Erdős[modifica | modifica wikitesto] Paul Erdős dimostrò che per ogni intero positivo k , esiste un numero N tale che per ogni n > N , ci sono almeno k primi compresi fra n e 2n Erdős dimostrò anche che esistono sempre due numeri primi p e q con n < p, q < 2n per ogni n > 6. Inoltre, uno di essi è congruo ad 1 modulo 4, e l'altro è congruo a −1 modulo 4. Il teorema dei numeri primi suggerisce che il numero di primi compresi fra n e 2n è n approssimativamente quando n è grande, e, in particolare, ci sono in questo intervallo molti ln n più numeri primi di quanti ne siano garantiti dal Postulato di Bertrand (o dalle generalizzazioni di Erdős). In altre parole, questi teoremi sono quantitativamente più deboli rispetto al teorema dei numeri primi. Tuttavia, allo scopo di utilizzare il teorema dei numeri primi per dimostrare risultati come il postulato di Bertrand, è necessario utilizzare delle limitazioni molto precise sull'errore del teorema dei numeri primi -- dobbiamo cioè sapere qual è la precisione garantita dal teorema dei numeri primi. Queste stime esistono ma sono molto difficili da dimostrare (e spesso sono certe solo per valori sufficientemente grandi di n). Al contrario, il postulato di Bertrand ha un enunciato molto semplice e può essere dimostrato facilmente, ed è valido anche per valori piccoli di n. In aggiunta, il 14 postulato di Bertrand fu dimostrato da Chebyshev molto prima del teorema dei numeri primi, e gode pertanto di notevole interesse storico. Problemi aperti[modifica | modifica wikitesto] Una congettura simile ancora indimostrata (la congettura di Legendre) afferma che per ogni n > 0, esiste un primo p tale che n2 < p < (n+1)2, o, in altre parole, che tra due quadrati consecutivi esiste almeno un numero primo. Anche in questo caso, possiamo aspettarci, in virtù del teorema dei numeri primi, che (per n grande) vi sia un numero di primi molto maggiore di 1, ma le stime dell'errore del teorema dei numeri primi non sono (e non possono essere) in questo caso sufficienti alla dimostrazione della congettura. Su questa congettura non abbiamo lavori diretti ma sulla congettura di Legendre come problema simile vedi alla relativa voce. Il Postulato di Bertrand è stato citato nel nostro lavoro Miglioramento e Nota correttiva Proposta di Dimostrazione Congettura di Andrica Rosario Turco, Maria Colonnese, Michele Nardelli, Giovanni Di Maria, Francesco Di Noto, Annarita Tulumello 1. Sul sito eprints.bice.rm.cnr.it/1432/1/ANDRICA4.pdf Utilità: per applicazioni ai gruppi di permutazioni Vedi . “Teorema di Sylvester[modifica | modifica wikitesto] Il postulato di Bertrand fu proposto per applicazioni ai gruppi di permutazione….” Connessione: con altri problemi dello stesso tipo: numeri primi tra a e b, 15 quali che siano a e b (per esempio due quadrati a^2 e b = (a+1)^2 nella congettura di Legendre) Per Bertrand, i due numeri sono a e 2b Se, per esempio, a = 100 e b = 200, abbiamo: 200/ln(200) - 100/ln(100) ≈ 200/5,29 -100/4,60 ≈ 37,80 – 21,73 ≈ 16,07 numeri primi tra 100 e 200; il valore reale è di 21 numeri primi di poco superiore a 16, 07. Stesso procedimento per la congettura di Legendre, Oppermann ecc. per ottenere una stima logaritmica attendibile del numero dei numeri primi in un certo intervallo numerico tra a e b. Esempio per la congettura di Legendre: a = 100^2 = 10000; b = 101^2 = 10201 numero approssimativo di numeri primi compresi tra 10 000 e 10201: 10201200/ln (10201) – 10000/ln(10000) ≈ 10201/9,23 – 10000/9,21 ≈ 1105, 20 – 1085,77 ≈ 19,43 Il valore reale è 23, di poco superiore a 19,43 e precisamente i seguenti 23 numeri primi 16 10007 10091 10151 10009 10037 10039 10061 10067 10069 10079 10093 10099 10103 10111 10133 10139 10141 10159 10163 10169 10177 10181 10193 Congettura di Birch e Swinnerton - Dyer Parzialmente da Wikipedia “Congettura di Birch e Swinnerton-Dyer Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. In matematica, la congettura di Birch e Swinnerton-Dyer riguarda un particolare tipo di curve, le curve ellittiche nei numeri razionali. Questa congettura si basa sul fatto che le equazioni abbiano finite o infinite soluzioni razionali. Il decimo problema di Hilbert era simile ma trattava delle equazioni diofantee, e si è dimostrato che non si è in grado neanche di decidere se esiste o no una soluzione….” Riferimenti specifici 1) LA CONGETTURA DI BIRCH E SWINNERTON – DYER E I NUMERI CONGRUENTI Gruppo “B. Riemann”* Francesco Di Noto, Michele Nardelli, Pier Francesco Roggero *Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle loro congetture e sulle loro connessioni con le teorie di stringa. Abstract In this paper we show some connections between Birch –and Swinnerton–Dyer’s conjecture and the congruent numbers Riassunto In questo lavoro mostreremo alcune connessioni matematiche tra i numeri congruenti e la congettura di Birch e Swinnerton–Dyer, con 17 osservazioni aritmetiche e/o geometriche sui numeri congruenti, con metodo per ottenere terne pitagoriche (alla loro base) usando quadruple di numeri di Fibonacci, con qualche piccola novità (Note). Di recente, è stata annunciata sul web una scoperta sul calcolo dei numeri congruenti, in relazione anche alla congettura di Birch e Swinnerton – Dyer (da qui in poi indicata col solo nome di Birch, per maggiore semplicità) Sul sito www.lescienze.it/news/2009/09/22/news/tre_miliardi_di_numeri_congr uenti-573451/ - 62k si può leggere l’articolo “Tre miliardi di numeri congruenti”, che viene riportato interamente in Rif. 1. Qui riportiamo solo il brano che ci interessa per questo lavoro: “Nel 1982 Jerrold Tunnell della Rutgers University fece significativi progressi sfruttando la connessione tra numeri congruenti e curve ellittiche, per le quali esiste una teoria ben definita, trovando una semplice formula per determinare se un numero sia o meno congruente che ha permesso di trovare molto velocemente il primo migliaio di numeri. Un problema è che la validità completa della sua formula dipende dalla validità di un caso particolare di un altro problema matematico noto come Congettura di Birch e Swinnerton - Dyer, uno dei sette Millenium Prize Problems posti dal Clay Math Institute. Qui ci occuperemo in dettaglio dei numeri congruenti nel loro insieme e non uno per uno, nella speranza di trovare qualche indizio utile per la dimostrazione anche parziale della congettura di Birch, tramite la sequenza terne pitagoriche e relativi triangoli - numeri congruenti come aree di tali triangoli – curve ellittiche (sui quali si fonda la crittografia RSA - Ipotesi di Birch. Una nostra idea è che i numeri congruenti si possono suddividere in sottoinsiemi, per esempio numeri congruenti primi, di Fibonacci (Rif.2, un nostro timido tentativo in tal senso), triangolari, ognuno con la loro retta sul piano cartesiano, per la quale passerebbero infiniti numeri razionali (connessi ai numeri congruenti), a conferma o meno della verità della congettura. Per i particolari si rimanda al sito 18 www.lescienze.it/news/2009/09/22/news/tre_miliardi_di_numeri_congr uenti-573451/ - 62k 2) Congettura sulle curve ellittiche con punti razionali connessi ai numeri di Fibonacci. (Possibili conseguenze per la congettura di Swinnerton – Dyer e la crittografia ECC) Gruppo “B. Riemann”* Michele Nardelli, Francesco Di Noto **Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle loro congetture e sulle loro connessioni con le teorie di stringa. Abstract In this paper we show a possible connection between elliptical curves and Fibonacci’s numbers Riassunto In questo lavoro mostreremo una possibile ma ancora labile connessione tra le equazioni delle curve ellittiche con punti razionali con i numeri di Fibonacci, con possibili conseguenze per la futura dimostrazione della congettura di Swinnerton – Dyer (uno dei sei problemi del Millennio ancora irrisolti) e , indirettamente, anche sulla crittografia ECC basata su tale congettura, così come la crittografia RSA è basata su due numeri primi molto grandi p e q e alla difficoltà temporale di fattorizzare il loro prodotto N = p*q, con N = numero RSA. Utilità: migliore comprensione delle curve ellittiche ai fini della dimostrazione della congettura di Birch e Swinnerton - Dyer - connessioni : con la crittografia a curve ellittiche (ECC) Crittografia ellittica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Vai a: navigazione, ricerca 19 In crittografia la Crittografia ellittica (in inglese Elliptic Curve Cryptography o anche ECC) è una tipologia di crittografia a chiave pubblica basata sulle curve ellittiche definite su campi finiti. L'utilizzo di questo metodo crittografico è stato proposto da Neal Koblitz [1] e Victor S. Miller [2] nel 1985. Le curve ellittiche sono utilizzate in diversi metodi di fattorizzazione di numeri interi che sono utilizzati in crittologia come per esempio la fattorizzazione a curve ellittiche Lenstra che pur utilizzando le curve ellittiche non sono normalmente classificate come metodi crittografici. Congettura di Hodge “Congettura di Hodge Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Vai a: navigazione, ricerca La congettura di Hodge è un importante problema irrisolto della geometria algebrica. Si tratta di una descrizione congetturale del collegamento tra la topologia algebrica di una varietà algebrica complessa non singolare, e la sua geometria per come viene rappresentata da equazioni polinomiali che definiscono le sotto-varietà. La congettura nasce dai risultati del lavoro di William Vallance Douglas Hodge, che tra il 1930 e il 1940 arricchì la descrizione della coomologia di De Rham, includendovi l'ulteriore struttura presente nel caso delle varietà algebriche (anche se non limitatamente a quel caso). Indice [nascondi] • • • • • 1 Formulazione della congettura 2 La nozione di ciclo algebrico 3 Cosa sostiene la congettura di Hodge 4 Le implicazioni geometriche 5 Collegamenti esterni §Formulazione della congettura[modifica | modifica wikitesto] Sia V una varietà algebrica non singolare di dimensione n sopra i numeri complessi. V si può anche pensare come varietà di dimensione 2n e come tale possiede gruppi di coomologia che sono spazi vettoriali finito-dimensionali sui complessi le cui dimensioni sono individuabili con un indice d che varia da 0 a 2n. Fissiamo un valore pari d = 2k e denotiamo con H il d-esimo gruppo di coomologia: vi sono da descrivere altre due strutture su H. 20 La prima è la decomposizione di Hodge di H. Questa sappiamo che decompone H in una somma diretta di 2k+1 sottospazi che si usa denotare con H(0,2k), H(1, 2k-1), ..., H(2k,0). Il sommando rilevante per la congettura quello 'centrale', H(k,k). Per le basi di queste considerazioni v. teoria di Hodge. Seconda struttura è la cosiddetta struttura razionale su H. Abbiamo assunto che H sia il gruppo di coomologia con coefficienti complessi (a cui si applica la decomposizione di Hodge). Partendo con il gruppo di coomologia con coefficienti razionali, giungiamo ad una nozione di classe di coomologia razionale in H: ad esempio, si può usare come base per H una base con coefficienti razionali per le classi di coomologia e quindi si possono cercare le combinazioni lineari con coefficienti razionali di questi vettori di base. In termini di quelle strutture, possiamo definire lo spazio vettoriale H* che interessa la congettura di Hodge. Esso è costituito dai vettori in H(k,k) che sono classi di coomologia razionali. Si tratta dunque di uno spazio vettoriale finito-dimensionale sopra i numeri razionali. §La nozione di ciclo algebrico[modifica | modifica wikitesto] Qualche meccanismo standard spiega i collegamenti con la geometria di V. Se W è una sottovarietà di dimensione n - k in V, che chiamiamo codimensione k, essa dà origine a un elemento del gruppo di coomologia H. Per esempio in codimensione 1, che è il caso più accessibile geometricamente usando le sezioni mediante iperpiani, la classe corrispondente si trova nel secondo gruppo di coomologia e può essere calcolato mediante la prima classe di Chern del fascio di linee. Quello che si sa è che tali classi, tradizionalmente chiamate cicli algebrici (almeno se si parla in un modo un po' colloquiale), soddisfano le condizioni necessarie suggerite dalla costruzione di H*. Si tratta di classi razionali classes che inoltre giacciono nel sommando centrale H(k,k). §Cosa sostiene la congettura di Hodge[modifica | modifica wikitesto] Essa dice che i cicli algebrici di V sottendono l'intero spazio H*. Da quanto è stato detto, questo significa che le condizioni stabilite, necessarie perché si abbia una combinazione di cicli algebrici, sono anche sufficienti. §Le implicazioni geometriche[modifica | modifica wikitesto] La congettura è nota per k = 1 e per molti casi speciali. Una codimensione maggiore di 1 è molto difficile da trattare, in quanto in generale non si riesce a 'trovare tutto' mediante ripetute sezioni con iperpiani. 21 In quei casi l'esistenza di spazi H* non ridotti a zero ha un valore predittivo per la parte della geometria di V che risulta impegnativo rivelare. Negli esempi esaminati H* è un oggetto che può essere discusso molto più facilmente. Accade anche che quando H* ha dimensione elevata l'esempio scelto come V può riguardarsi come qualcosa di speciale: quindi la congettura riguarda quelli che potremmo chiamare i casi interessanti e difficili da dimostrare, tanto più quanto più ci allontaniamo da un caso generico. Riferimenti specifici 1) La congettura di Hodge: i pezzi del puzzle. Gruppo “B. Riemann”* Francesco Di Noto, Michele Nardelli *Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle loro congetture e sulle loro connessioni con le teorie di stringa. Abstract In this paper we show a math dossier on Hodge conjecture as Millennium‘s Problem. Riassunto In questo lavoro essenzialmente divulgativo raccogliamo, come in un dossier dedicato, equazioni , brani e nostre eventuali osservazioni concernenti la congettura di Hodge come uno dei più difficili “Problemi del Millennio”, e che potrebbero essere utili ad una loro possibile futura soluzione, anche grazie al possibile “filo rosso” iperdimensionale identificato in tutti e tre i problemi “fisici” del millennio, e anche nella ex congettura di Poincarè, come accennato nella premessa. 2) Possibili connessioni tra gli infiniti Tk triangoli di Tartaglia e la congettura di Hodge Gruppo “B. Riemann”* Francesco Di Noto, Michele Nardelli *Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle loro congetture e sulle loro connessioni con le teorie di stringa. Abstract In this paper we show some probable connections between Tk infinite Tartaglia’s triangles and Hodge’s conjecture. 22 Riassunto In questo lavoro proviamo ad evidenziare qualche probabile connessione, tra gli infiniti Tk triangoli di Tartaglia e la congettura di Hodge. 3) I N F I N I T I T R I A N G O L I (Tk) D I TARTAGLIA (possibili applicazioni in geometria (k + 2) - dimensionale) Gruppo “B. Riemann”* Francesco Di Noto, Michele Nardelli *Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle loro congetture e sulle loro connessioni con le teorie di stringa. Utilità. L’utilità della congettura di Hodge consiste nella possibile unificazione tra geometria algebrica e topologia algebrica. Connessioni: Con gli infiniti Triangoli di Tartaglia, con uno dei quali, il secondo, T2 , si possono costruire ipercubi ad n dimensioni a partire da cubi di dimensioni inferiori. (T1 è il primo e ben noto Triangolo di Tartaglia). Vedi Riferimenti specifici. 23 Congettura di Legendre “Congettura di Legendre Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Vai a: navigazione, ricerca La congettura di Legendre, da Adrien-Marie Legendre, afferma che esiste sempre un numero 2 primo compreso fra n 2 ed (n + 1) . Questa congettura fa parte dei problemi di Landau e, fino ad oggi, non è stata dimostrata. 2 Nel 1965 Chen Jingrun dimostrò che esiste sempre un numero compreso fra n 2 ed (n + 1) che sia un primo o un semiprimo, ossia il prodotto di due primi. Inoltre, è noto che esiste sempre un numero primo fra n − n θ ed n , con θ = 23 / 42 = 0,547... (dimostrato da J. Iwaniec e H. Pintz nel 1984)[1]. 2 La sequenza dei più piccoli primi compresi fra n 2 ed (n + 1) è 2, 5, 11, 17, 29, 37, 53, 67, 83, 101, 127, 149, 173, 197, 227, 257, 293, 331, 367, 401, ... [2]. 2 La sequenza del numero di primi compresi fra n 2 ed (n + 1) è 2, 2, 2, 3, 2, 4, 3, 4, 3, 5, 4, 5, 5, 4, 6, 7, 5, 6, 6, 7, 7, 7, 6, 9, ... [3]. …“ Riferimenti: 1) CONGETTURE SUI NUMERI PRIMI CON GRAFICI COMET E CONTRO ESEMPI NULLI (Legendre, Goldbach, Riemann…) Michele Nardelli ,Francesco Di Noto, Abstract In this paper we show as some conjectures about prime numbers, with comet graphs and counterexample = 0, are all true. (Legendre’s conjecture, Goldbach’s conjecture, Riemann equivalent Hypothesis RH1…) Riassunto In questo lavoro mostreremo come le congetture sui numeri primi che hanno grafici numerici di tipo comet e con contro - esempi 24 uguali o minori di zero, sono in genere vere. Posseggono tali interessanti requisiti la congettura di Legendre (Rif.1) , la congettura di Goldbach (Rif.2) e una delle ipotesi RH – equivalenti ( e precisamente la RH1) (Rif.3)” Per un esempio numerico vedi Postulato di Bertrand Congettura dei numeri primi gemelli Parzialmente da Wikipedia: Congettura dei numeri primi gemelli Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Vai a: navigazione, ricerca La congettura dei numeri primi gemelli è un famoso problema irrisolto della teoria dei numeri che riguarda i numeri primi. Essa fu proposta per la prima volta da Euclide intorno al 300 a.C. e afferma: Esistono infiniti numeri primi p tale che anche p + 2 sia un numero primo. Due numeri primi che differiscono di 2 sono chiamati primi gemelli. Molti teorici dei numeri hanno tentato di dimostrare questa congettura. La maggior parte dei matematici ritiene che questa congettura sia vera, basandosi principalmente sull'evidenza numerica e su ragionamenti euristici che riguardano la distribuzione probabilistica dei numeri primi. Nel 1849 de Polignac enunciò la congettura più generale che, per ogni numero naturale k, esistono infinite coppie di numeri primi che differiscano di 2k. Il caso k = 1 è la congettura dei primi gemelli. Nel corso degli anni sono stati raggiunti alcuni risultati parziali, il più recente dei quali (2013) mostra che esistono infiniti numeri primi tali che la loro distanza sia un numero minore o uguale a 600. Indice [nascondi] • • • • • 1 Risultati parziali 2 Congettura di Hardy-Littlewood 3 Note 4 Voci correlate 5 Collegamenti esterni 25 §Risultati parziali[modifica | modifica wikitesto] Nel 1915 Viggo Brun dimostrò che la somma dei reciproci dei primi gemelli è convergente. Questo famoso risultato fu la prima applicazione del crivello di Brun e fu una pietra miliare per lo sviluppo della moderna teoria dei crivelli. Nel 1940, Erdős dimostrò che esiste una costante c < 1 e infiniti numeri primi p tali che p '− p < c ⋅ ln p (dove p ' indica il primo successivo a p ) Questo risultato fu in seguito migliorato; nel 1986 Helmut Maier dimostrò che può essere usata una costante c < 0,25. Nel 2004 Daniel Goldston e Cem Yıldırım dimostrarono che la costante può essere migliorata a c = 0,085786... Nel 2005 Goldston, Pintz e Yıldırım mostrarono che si può scegliere c arbitrariamente piccola[1][2]; infatti, se si assume la congettura di Elliott-Halberstam, essi dimostrano che esistono infiniti n tali che almeno due tra n, n + 2, n + 6, n + 8, n + 12, n + 18, n + 20 siano primi. Nel 1966, Chen Jingrun dimostrò che esistono infiniti numeri primi p tali che p + 2 è o un primo o un semiprimo (cioè il prodotto di due primi). L'approccio che adottò è tipico della teoria dei crivelli e gli consentì di trattare la congettura dei primi gemelli e la congettura di Goldbach in maniere simili. Definendo un numero primo di Chen un numero primo p tale che p + 2 sia un primo o un semiprimo, Terence Tao e Ben Green dimostrarono nel 2005 che esistono infinite triplette di primi di Chen in progressione aritmetica. Zhang Yitang, un matematico sino-statunitense attivo nel campo della teoria dei numeri, nell'aprile del 2013 ha pubblicato un articolo sulla rivista Annals of Mathematics in cui dimostra che esistono coppie infinite di numeri primi distanti tra loro meno di 70 milioni.[3] Il successivo lavoro di matematici come Terence Tao, Scott Morrison e Andrew Sutherland, unito al nuovo approccio del giovane James Maynard, ha portato all'affinamento della dimostrazione, riducendo la distanza tra i primi da 70 milioni a 600. [4] §Congettura di Hardy-Littlewood[modifica | modifica wikitesto] Vi è anche una generalizzazione della congettura dei gemelli, chiamata congettura di HardyLittlewood (da G. H. Hardy e John Littlewood), che riguarda la distribuzione dei primi gemelli, analogamente al teorema dei numeri primi. Indichiamo con π2(x) il numero di primi p ≤ x tali che p + 2 è primo. Definiamo la costante dei numeri primi gemelli C2 come C2 = ∏ p ≥3 p( p − 2 ) ( p − 1)2 ≈ 0.66016118158468695739278121100145... dove il prodotto si estende su tutti i numeri primi p ≥ 3. 26 Notiamo che 0.6601611 sia un valore molto vicino alla seguente frequenza aurea: (Φ )−6 / 7 = 0.66201481 , dove Φ = 5 +1 = 1,61803398... è il rapporto aureo 2 Allora la congettura afferma che x dt 2 (ln t )2 π 2 ( x ) ≈ 2C 2 ∫ nel senso che il quoziente delle due espressioni tende a 1 quando x tende ad infinito. Questa congettura si può giustificare (ma non dimostrare) assumendo che 1 / ln t descriva la funzione di densità della distribuzione dei primi, assunzione suggerita dal teorema dei numeri primi. L'evidenza numerica della congettura di Hardy-Littlewood è piuttosto forte. §Note[modifica | modifica wikitesto] 1. 2. 3. 4. ^ [math/0505300] Small Gaps between Primes Exist ^ [math/0506067] Small gaps between primes or almost primes ^ (EN) Zhang Yitang, Buonded gaps between primes in Annals of Mathematics, 2013. ^ "Together and Alone, Closing the Prime Gap" su Quanta Magazine Riferimenti specifici 1) OSSERVAZIONI CIRCA L’ENUNCIATO DI ZHANG Ing. Pier Francesco Roggero, Dott. Michele Nardelli, P.A. Francesco Di Noto Abstract: In this paper we focus our attention on the result of Zhang and we propose various and interesting observations concerning his statement, thence, the possible future revision of it. In conclusion, we note that the our observations can implies the further revision and deepening of Polignac’s Conjecture and so also the twin primes Conjecture. 2) NUMERI PRIMI MAI GEMELLI Ing. Pier Francesco Roggero, Dott. Michele Nardelli, P.A. Francesco Di Noto Abstract: In this paper we examine in detail twin primes and their connection with the.factorial prime numbers and the Mersenne prime numbers 27 3) Appunti sui gap tra due numeri primi consecutivi Gruppo “B. Riemann”* Francesco Di Noto, Michele Nardelli *Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle loro congetture e sulle loro connessioni con le teorie di stringa. Abstract In this paper we show the gap between two consecutive prime numbers Riassunto In questo lavoro mostreremo diversi aspetti riguardanti i gap, piccoli e grandi, tra due numeri primi consecutivi 4) INFINITE ESTENSIONI DEI NUMERI PRIMI DI SOPHIE GERMAIN (connessioni con test di primalità e fattorizzazione veloce) Gruppo “B. Riemann” Michele Nardelli, Francesco Di Noto *Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle loro congetture e sulle loro connessioni con le teorie di stringa. Abstract In this paper we show infinite generalization (or extension) of Sophie Germain’s primes Riassunto In questo lavoro, seguito del Rif.1, mostreremo le possibili ed infinite estensioni kp + 1, kp + 2 con k dispari o pari ( o generalizzazioni) dei numeri primi di Sophie Germain, partendo dai numeri gemelli, per k = 1 Utilità: in apparenza nessuna, in teoria qualcosa sulla facile fattorizzazione di un prodotto tra due numeri gemelli ( o, più in generale, tra due numeri con differenza 2. Tutti i prodotti N tra due numeri primi gemelli maggiori di 3 è di forma N = 36k^2 – 1. Basta aggiungere 1 ad N, estrarre la radice quadrata e si ottiene 6k come semisomma s, da cui poi 28 p = 6k - 1 e q = 6k + 1 dove 1 = d = 1^2, come da algoritmo di Fermat. Per cui consigliamo sempre le Società crittografiche a non usare numeri primi gemelli per formare grandi numeri N chiavi pubbliche. E nemmeno numeri primi molto vicini, per i quali le semidifferenze sono piccole e quindi facilmente rintracciabili per tentativi successivi, e quindi i numeri N sono facilmente fattorizzabili, come i prodotti di due numeri primi gemelli (semidifferenza d = 1). Congettura di Oesterlè –Masser ( o congettura abc) Congettura abc Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Vai a: navigazione, ricerca La congettura abc (anche nota come congettura di Oesterle-Masser) è stata proposta per la prima volta da Joseph Oesterlé e David Masser nel 1985. La congettura è definita in funzione di tre numeri interi positivi a, b, c (da cui deriva il nome), privi di fattori comuni diversi da 1, e che soddisfino la relazione a + b = c . Se d è definito come il prodotto dei fattori distinti di abc , la congettura, essenzialmente, afferma che raramente d è molto più piccolo di c . Sebbene non esista alcuna strategia elementare per risolvere il problema, la congettura è ritenuta molto importante per il numero di conseguenze interessanti che ne derivano. Dorian M. Goldfeld ha definito la congettura abc come "il più importante problema irrisolto dell'analisi diofantea"[1]. Nell'agosto del 2012 Shinichi Mochizuki ha pubblicato un articolo con una possibile dimostrazione della congettura. Mochizuki ha chiamato il teorema che utilizza nella dimostrazione il teorema inter-universale Teichmüller. Questo può essere utilizzato anche per dimostrare la congettura di Szpiro e la congettura di Vojta.[2][3][4] 29 Indice [nascondi] • • • • • • • • 1 Formulazioni o 1.1 1 o 1.2 2 o 1.3 3 2 Conseguenze 3 Risultati parziali 4 Triplette con radicali piccoli 5 Progetti di calcolo distribuito (grid computing) 6 Forme raffinate e generalizzazioni 7 Note 8 Collegamenti esterni §Formulazioni[modifica | modifica wikitesto] Per un numero intero positivo , il radicale di , definito ripetuti, ovvero senza considerare l'esponente) fattori primi di , è il prodotto dei distinti (non . Per esempio: ( ) rad (16 ) = rad 2 4 = 2 , rad (17 ) = 17 , ( ) rad (18) = rad 2 ⋅ 3 2 = 2 ⋅ 3 = 6 . Se a, b e c sono interi positivi coprimi[5] tali che a+b = c si scopre che "di solito" c < rad (abc ) §1[modifica | modifica wikitesto] La congettura abc sostiene che, tranne poche eccezioni, per ogni ε > 0 esiste solo un numero finito di triplette (a, b, c ) di coprimi interi positivi con a + b = c tali che: 1+ ε c > rad (abc ) . §2[modifica | modifica wikitesto] Una formulazione equivalente è che per ogni ε > 0 esiste una costante K tale che, per tutte le triplette di interi positivi coprimi (a, b, c ) che soddisfano a + b = c , la seguente disuguaglianza 30 1+ ε c < K ⋅ rad (abc ) risulta vera. §3[modifica | modifica wikitesto] Una terza formulazione della congettura implica la qualità q(a, b, c ) di una tripletta (a, b, c ) , definita come: q (a, b, c ) = log(c ) . log(rad (abc )) Per esempio: q (4,127,131) = log(131) log(131) = = 0,46820... log(rad (4 ⋅127 ⋅131)) log(2 ⋅127 ⋅131) q (3,125,128) = log(128) log(128) log(128) log(128) = = = = 1,426565... 3 7 log(rad (3 ⋅125 ⋅128)) log 3 ⋅ 5 ⋅ 2 log(3 ⋅ 5 ⋅ 2 ) log(30 ) ( ) Notiamo che tale ultimo valore è vicinissimo al valore della seguente frequenza aurea: (Φ )4 ⋅ 2,5 = 1,4279378 , dove, come al solito, Φ = 5 + 1 = 1,61803398... è il rapporto aureo. 12 2 2 Notiamo anche come 128 = 8 * 2, dove 8 è numero di Fibonacci ed è connesso con i “modi” che corrispondono alle vibrazioni fisiched delle superstringhe attraverso la seguente funzione di Ramanujan: ∞ cos πtxw' − πx 2 w ' ∫0 cosh πx e dx 142 4 anti log ⋅ 2 πt 2 − w' t w' 4 ( ) e φ itw ' w' 1 8= . 3 10 + 11 2 10 + 7 2 + log 4 4 Una tipica tripletta (a, b, c ) di interi positivi coprimi con a + b = c avrà c < rad (abc ) , per esempio q(a, b, c ) < 1 . Le triplette con q > 1 come nel secondo esempio sono piuttosto speciali, poiché consistono in numeri divisibili per potenze elevate di piccoli numeri primi. La congettura abc sostiene che, per ogni ε > 0 , esiste solo un numero finito di triplette (a, b, c ) di interi positivi coprimi con a + b = c tale che: q(a, b, c ) > 1 + ε . 31 Mentre è noto che esistono infinite triplette (a, b, c ) di interi positivi coprimi con a + b = c tali che q(a, b, c ) > 1 , la congettura predice che solo un numero finito di queste hanno q > 1,01 oppure q > 1,001 o perfino q > 1,0001 , ecc. §Conseguenze[modifica | modifica wikitesto] La congettura non è stata dimostrata, ma ha un vasto numero di interessanti conseguenze. Queste includono sia risultati già conosciuti, che congetture per le quali essa fornisce una dimostrazione condizionale: • • • • • • • • • • • • • Il teorema di Thue–Siegel–Roth (dimostrato da Klaus Roth) L'ultimo teorema di Fermat per tutti gli esponenti abbastanza grandi (dimostrazione generale di Andrew Wiles) La congettura di Mordell (dimostrata da Gerd Faltings)[6] La congettura di Erdős-Woods, tranne che per un numero finito di controesempi[7]. L'esistenza di un numero infinito di non primi di Wieferich [8] La versione debole della congettura di Hall[9]. La congettura di Fermat–Catalan, una generalizzazione dell'Ultimo Teorema di Fermat, concernente potenze a loro volta somma di potenze[10]. La funzione L di Dirichlet L(s,(−d/.)) formata con il simbolo di Legendre, non ha alcun zero di Siegel (questa conseguenza attualmente richiede una versione corrispondente della congettura abc nel campo di numeri, non solo la congettura abc così come formulata sopra per i numeri interi razionali). P( x ) ha solo una moltitudine finita di potenze perfette di interi x per un polinomio P con almeno tre zeri semplici.[11]. Una generalizzazione del teorema di Tijdeman. È equivalente alla congettura di Granville-Langevin. È equivalente alla congettura di Szpiro modificata. Dąbrowski (1996) ha mostrato che la congettura abc implica che n!+ A = k 2 ha solo una moltitudine finita di soluzioni per ciascun dato intero A[12]. Anche se il primo gruppo di queste conseguenze è ora stato dimostrato, la congettura abc stessa rimane di interesse a causa delle numerose profonde implicazioni che ha nella teoria dei numeri. Appunti sulla congettura abc Gruppo “B. Riemann”* *Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle loro congetture e sulle loro connessioni con le teorie di stringa Francesco Di Noto, Michele Nardelli Abstract In this paper we show our opinions about “abc conjecture” Riassunto In questo lavoro parleremo della congettura abc, esponendo i nostri risultati su un problema (l’implicazione di Dabrowski, n! + A = k2 ) connesso con la medesima. 32 Utilità: possibili contributi alla soluzione di altri problemi matematici (vedere “conseguenze” alla voce di Wikipedia”e con Wikipedia) Connessioni : con il problema di Basilea per q tendente a 1,64…. Vedi lavoro successivo: Limite della congettura abc, connessione con i numeri di Fibonacci e la distribuzione dei numeri primi (TNP) Pier Francesco Roggero, Michele Nardelli, Francesco Di Noto Abstract: In questo documento esponiamo le connessioni da noi trovate tra la congettura abc, i numeri di Fibonacci e la distribuzione dei numeri primi per via di formule logaritmiche simili. Inoltre si calcola il limite superiore della congettura abc. Congettura di Riemann Parzialmenre, da Wikipedia: Ipotesi di Riemann 33 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Vai a: navigazione, ricerca Parte reale e immaginaria dei valori assunti dalla funzione zeta lungo la linea critica Re(x)=1/2. Si possono notare i primi zeri non banali in Im(x) = ±14,135, ±21,022 e ±25,011. In teoria dei numeri analitica, l'ipotesi di Riemann è una congettura sulla distribuzione degli zeri non banali della funzione zeta di Riemann ζ(s), definita come 1 s n =1 n ∞ ζ (s ) := ∑ per un numero complesso s con parte reale maggiore di 1 e prolungabile analiticamente a una funzione meromorfa su tutto il piano complesso. La congettura fu formulata per la prima volta nel 1859 da Bernhard Riemann, matematico di Gottinga. Considerata il più importante problema aperto della matematica,[1] è uno dei ventitré problemi di Hilbert e uno dei sette Millennium Problems, per la soluzione di ciascuno dei quali il Clay Mathematics Institute ha offerto un premio da un milione di dollari. La sua importanza deriva dalle conseguenze che una sua dimostrazione avrebbe sulla teoria dei numeri primi. Sebbene la maggior parte dei matematici ritenga l'ipotesi di Riemann vera, vi sono alcune eccezioni, come quelle notevoli di J. E. Littlewood e Atle Selberg. Dall'equazione funzionale discende che la funzione zeta di Riemann ζ(s) ha zeri, detti banali, negli interi pari negativi, s = −2, s = −4, s = −6, ... La congettura di Riemann riguarda invece gli zeri non banali e afferma che « La parte reale di ogni radice non banale è 1/2 » In altre parole, le radici non banali dovrebbero trovarsi tutte sulla retta descritta dall'equazione s = 1/2 + it (indicata come critical line in Fig. 3) con t numero reale e i unità immaginaria. 34 Indice [nascondi] • • • • • • • 1 Rapporti con la teoria dei numeri primi 2 Conseguenze 3 Tentativi di dimostrazione 4 Note 5 Bibliografia 6 Voci correlate 7 Collegamenti esterni §Rapporti con la teoria dei numeri primi[modifica | modifica wikitesto] Il primo legame tra la funzione zeta e i numeri primi era già stato scoperto da Eulero, che notò che per ogni numero reale x > 1 , vale la formula prodotto di Eulero, ζ (x ) = 1 , −x p ( primo ) 1 − p ∞ ∏ dove, nella produttoria, p spazia tra tutti i numeri primi. L'andamento della funzione zeta (e in particolare la distribuzione dei suoi zeri) risulta quindi legato (attraverso altri passaggi che si omettono) alla distribuzione dei numeri primi immersi nell'insieme dei numeri naturali. Modulo della funzione Z sul piano complesso 35 Fig. 3: I valori assoluti della funzione ζ, indicati con tonalità più chiara al crescere del valore. Si distinguono due zeri non banali (più scuri) che obbediscono alla congettura, ubicati sulla "retta critica" verticale. Gli zeri banali giacciono invece sull'asse negativo delle x È improbabile che Riemann avesse risolto la congettura che porta il suo nome, non avendo lui mai pubblicato una dimostrazione. È possibile però che avesse comunque ideato linee di attacco diverse da quelle studiate in seguito, ma parte delle sue carte fu distrutta dopo la sua morte da una troppo zelante domestica;[2] non possiamo quindi sapere per certo se egli avesse solo impostato o risolto il problema. §Conseguenze[modifica | modifica wikitesto] Stabilire una regola matematica che dimostri l'esistenza o meno di una logica nell'assenza di una cadenza nella distribuzione dei numeri primi, significherebbe comprendere se vi è un'"aritmia" totale in quest'ultima o se essa manchi; questo potrebbe avere importanti ricadute sulle applicazioni informatiche odierne e future, poiché la crittografia utilizza sovente come chiavi numeri interi la cui fattorizzazione in numeri primi (molto grandi) non sia calcolabile in tempi accettabili. L'eventuale conoscenza della distribuzione di tale sequenza potrebbe permettere quindi di facilitare la fattorizzazione di cui sopra: si renderebbe perciò necessario trovare altre tecniche di sicurezza telematica, quali ad esempio la crittografia con le funzioni ellittiche modulari, che però sono anch'esse soggette a una congettura pendente (la congettura di Birch e Swinnerton-Dyer), o la crittografia quantistica, che per il momento sembra inattaccabile e la cui prima versione Qnet è già disponibile. Ipotesi RH equivalenti, le funzioni σ(n), φ(n), µ(n) e le forme numeriche 6k + 1 (Accenno finale alla relazione Fattorizzazione veloce – RH) Gruppo “B. Riemann”* Abstract In this paper we show relations between RH equivalent hypothesis, functions σ(n), φ(n), μ(n) and forms 6k + 1 of prime numbers. Possible weak connection with RSA Riassunto Con questo lavoro cercheremo di connettere e unificare tre ipotesi RH equivalenti con la RH classica, tramite le funzioni 36 σ(n), μ(n), φ(n) di Eulero, e le forme numeriche 6k + 1 dei numeri primi, considerato che queste funzioni hanno valori massimi o minimi per i numeri di forma numerica 6k (multipli 2 di 6 come fattoriali o primoriali), o 6k + 1 (primi e semiprimi). La nostra ipotesi di base è che, poichè i grafici di queste funzioni sono di tipo comet (cioè con forma simile ad una cometa), essi possono escludere l’esistenza di contro-esempi (per esempio nella RH1 con la funzione σ(n) e i criteri di Robin e di Lagarias ), tali connessioni tra le suddette funzioni e le forme 6k + 1, che vedremo con apposite tabelle e grafici, possano quindi escludere i relativi contro-esempi anche nelle altre ipotesi RH equivalenti; portando così possibilmente a ulteriori risultati utili alla verità della RH classica, o a possibili nuove dimostrazioni, o a miglioramenti delle precedenti. In altre parole, le regolarità dei numeri di forma 6k + 1 (primi e semiprimi) sono connesse alle funzioni σ(n), μ(n) e φ(n) e queste, a loro volta, sono connesse ad alcune ipotesi RH equivalenti. Studiando queste connessioni, si potrebbero trovare indizi utili per future dimostrazioni di tali ipotesi e quindi, indirettamente, anche della RH. Infine, qualche relazione tra RH, fattorizzazione veloce come possibile problema NP e crittografia RSA, con qualche esempio e qualche considerazione (fattorizzazione in P se RH è vera, cioè fattorizzazione possibile in tempi polinomiali, e quindi ragionevoli). Ma ancora nessun pericolo per la RSA. Congettura generale sulle possibili infinite funzioni zeta , compresa quella di Riemann Francesco Di Noto, Michele Nardelli, Pierfrancesco Roggero Abstract 37 In this paper we show our possible generalizations of zeta functions to other numeric series, but with critical line = ½ in all the possible cases. Riassunto In questo lavoro proponiamo una nostra congettura, che chiameremo provvisoriamente “zeta generalizzata”, fino alla sua completa dimostrazione e trasformazione nell’omonimo teorema. La generalizzazione consiste nella sostituzione dei numeri primi della zeta di Riemann, con altre serie numeriche simili. Esporremo i motivi per cui in tutte le generalizzazioni la retta critica è sempre ½, poiché, ipotizziamo, sarebbe la struttura della formula della funzione zeta a dare sempre gli zeri sulla retta critica, indipendentemente dalla serie numerica a denominatore. Per esempio, sostituendo le potenze complesse dei numeri primi 1/ p^s con i le potenze complesse 1/3n^s, avremmo sempre gli zeri coniugati sulla retta critica ½. Introduzione Nel nostro precedente lavoro (Rif. 1, I tre problemi del Millennio con in comune i numeri primi), abbiamo accennato a questa nostra congettura nella prima parte, dedicata all’ipotesi di Riemann. Qui vogliamo approfondirla ancora meglio, gettando possibilmente le basi per una sua successiva dimostrazione, ottenendone un teorema parzialmente o totalmente utile ad una successiva o immediata dimostrazione della RH come caso particolarissimo ( basato sui numeri primi) possibilmente, con l’aiuto di matematici in grado di calcolare gli zeri di ogni variante, da tali zeri che prevediamo sulla retta critica, potremmo trarne delle conclusioni utili circa la RH , con la funzione zeta più famosa della matematica. 38 Utilità: in fisica, e soprattutto in matematica (dimostrazione di centinaia di teoremi che si basano sulla sua dimostrazione Nessuna utilità, pensiamo (vedi Rif. Generale 1) per la fattorizzazione al fine di violare la crittografia RSA. La funzione zeta, ricordiamo , potrebbe benissimo dare soltanto la media ½ tra de zeri coniugati, dove la parte complessa sparisce. Difficile pensare che una dimostrazione della RH dia una lista di numeri primi, o di semiprimi (numeri RSA in particolare), e nemmeno qualche tecnica di fattorizzazione veloce in grado di violare la crittografia RSA. Qui aggiungere altro lavoro in corso su RH e 1/2 …………………………… (un lavoro in corso) Congettura di Ulam (o congettura di Collatz) 39 Congettura di Collatz Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Vai a: navigazione, ricerca Istogramma per i numeri da 1 a 100 milioni La congettura di Collatz, conosciuta anche come congettura 3n + 1, congettura di Syracuse, congettura di Ulam, sequenza di Hailstone o numeri di Hailstone, è una congettura matematica tuttora irrisolta. Fu enunciata per la prima volta nel 1937 da Lothar Collatz, da cui prende il nome. Paul Erdős disse circa questa congettura: «La matematica non è ancora pronta per problemi di questo tipo». Egli offrì 500 dollari per la sua soluzione.[senza fonte] Indice [nascondi] • • • • • • • 1 Enunciazione del problema 2 Argomenti a favore o 2.1 Evidenza sperimentale o 2.2 Considerazioni probabilistiche 3 Programmi per calcolare le sequenze di Collatz 4 Ottimizzazioni 5 Curiosità 6 Note 7 Collegamenti esterni §Enunciazione del problema[modifica | modifica wikitesto] La congettura riguarda il seguente algoritmo: 40 1. Si prenda un intero positivo n. 2. Se n = 1, l'algoritmo termina. 3. Se n è pari, si divida per due; altrimenti si moltiplichi per 3 e si aggiunga 1. O, algebricamente: n / 2 f (n ) = 3n + 1, n/2 se n è pari, 3n+1 se n è dispari È possibile formare una sequenza applicando la funzione ripetutamente prendendo come primo elemento un qualunque intero positivo e, ad ogni passaggio, applicare la funzione al risultato precedente, cioè: n ai = f (ai −1 ) la prima per i = 0, la seconda per i > 0 Per esempio, iniziando con n = 6, otteniamo la sequenza 6, 3, 10, 5, 16, 8, 4, 2, 1. La congettura di Collatz asserisce che questo algoritmo giunge sempre a termine, indipendentemente dal valore di partenza. Più formalmente: ∀n ∈ N > 0∃i ∈ N : (a0 = n ⇒ ai = 1) La congettura risulterebbe quindi falsa se esistesse una sequenza che non contiene l'1; ciò potrebbe voler dire un ciclo che si ripete senza mai dare 1, oppure una sequenza illimitata superiormente. A volte il problema è enunciato diversamente. La condizione di terminazione (cioè di fermarsi se n = 1) viene rimossa dalla congettura, in modo che la sequenza non termini mai. Enunciando il problema in questo modo, la congettura di Collatz diventa l'affermazione che la sequenza generata dall'algoritmo raggiunga sempre il ciclo infinito 1, 4, 2, 1, 4, 2... Vi è un altro approccio per definire la congettura, approccio che considera di percorrere dal basso verso l'alto il grafo di Collatz. Tale grafo è definito da una "funzione inversa" di quella prima considerata: 2n, (n − 1) / 3 R (n ) = 2 n la prima se n ≡ 4 (mod 6), altrimenti la seconda Studiando il problema da questa prospettiva, il problema si definisce nel modo seguente. La congettura di Collatz si riduce alle due affermazioni: • • la funzione inversa forma un albero, eccezion fatta per il ciclo 1-2-4; tutti gli interi sono presenti nell'albero. 41 §Argomenti a favore[modifica | modifica wikitesto] Nonostante la congettura non sia stata provata, la maggioranza dei matematici che se ne sono occupati pensa che la congettura sia vera. Vediamo alcuni motivi a supporto. §Evidenza sperimentale[modifica | modifica wikitesto] La congettura è stata verificata a computer per tutti i valori fino a 20 × 2 58 ≈ 5,764 × 1018 .[1] Intuitivamente, sarebbe sorprendente se il più piccolo controesempio fosse così grande da superare questo numero. Con l'aumento della velocità dei computer, verranno controllati valori sempre più alti (pur ricordando che questi test non potranno mai dimostrare la correttezza della congettura, ma solo l'eventuale falsità). §Considerazioni probabilistiche[modifica | modifica wikitesto] Se si considerano solo i numeri dispari della sequenza generata dall'algoritmo, si può affermare che in media il successivo numero dispari dovrebbe essere pari a circa i 3/4 del precedente, fatto che suggerisce che essi, a lungo termine, decrescano fino a raggiungere 1. §Programmi per calcolare le sequenze di Collatz[modifica | modifica wikitesto] …” PROPOSTA DI DIMOSTRAZIONE DELLA CONGETTURA DI COLLATZ ( Con estensione a 4n + 5 ) Gruppo “B.Riemann* Francesco Di Noto, Michele Nardelli *Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle loro congetture e sulle loro connessioni con le teorie di stringa Abstract Collatz’s Conjecture proof. The calculation about Collatz’s Conjecture ends always with odd number 1 because for any initial number “n” of “3n + 1”, this 42 calculation before or after, meets some “number of Collatz” (4m -1) /3. These numbers precede always 4m Collatz’s numbers and 4m are both infinite numbers, so, for any “n” initial number of “3n + 1”, the calculation ends always with final odd number 1, at once in the calculation appears a Collatz’s number followed by a 4m till final odd number 1. Rassunto In questo lavoro dimostriamo la congettura di Collatz anche e soprattutto in base agli infiniti numeri di Collatz, di forma em con m pari, o anche, più precisamente, di forma 4n -1/3, per esempio: (41-1)/3 = 3/3 = 1 (42-1) /3 = (16-1)/3 = 15/3 = 5, (43-1) /3 = (64-1)/3 = 21 L’algoritmo della congettura di Collatz, già ben nota ai matematici anche con altri nomi (problema del 3n + 1, problema di Syracuse, problema di Katukani, procedura di Hasse, problema di Ulam) e che asserisce che a partire da qualsiasi numero intero positivo n, la ripetizione di questa funzione alla fine produce sempre il valore 1 (con 2 la sequenza finale …4...2…1), effettivamente termina in questo modo per tutti gli infiniti n interi positivi. Una citazione di questo nostro lavoro la troviamo nel link: “Congettura di Collatz (Paolo Saracco)” sul sito: 1. webmath2.unito.it/paginepersonali/romagnoli/saracco.pdf … Siti Informazioni generali: www.wikipedia.it Congettura di Collatz in N: www.rudimathematici.com/Bookshelf/RTC03.pdf Variante 4n + 5 di Collatz: xoomer.virgilio.it/stringtheory/nonsolo%20stringhe%202.pdf 43 Successioni ricorsive: www.dm.unito.it/personalpages/console/successioni/successioni.html (L’evidenza in rosso è nostra) Circa la possibile utilità di questa congettura, troviamo qualcosa nel suddetto lavoro, a pag. 6: “APPLICABILITÀ IN PROBLEMI COMBINATORICI Attualmente non si conoscono legami diretti o ambiti di applicabilità della congettura o dei numeri di Collatz al campo della combinatoria. Tuttavia, visto il forte legame tra la congettura di Collatz e le potenze di 2 e il suo particolare andamento altalenante, è in fase di studio la possibilità di tendere un ponte tra questi, anche solo come soggetto di studio più che come strumento. Il fatto che il problema sia sorto a partire dallo studio di grafi, indica già un possibile percorso di connessione tra la congettura e la combinatoria (che tra le altre cose si occupa dello studio di grafi e degli algoritmi iterativi). “ Conclusioni Possiamo concludere che questo lavoro riassume brevemente l’attuale (2015) “ stato dell’arte” riguardante i nostri principali progressi e risultati su dieci congetture ancora aperte in Teoria dei numeri, e particolarmente nella Teoria Elementare dei Numeri. Lavoro che segnaliamo a ricercatori 44 sia professionisti sia dilettanti, per poterli eventualmente approfondire ulteriormente fino a raggiungere dimostrazioni migliori in una o più di tal congetture, ovviamente citando la fonte. Riferimenti generali 1) “CRITTOGRAFIA R.S.A. INVIOLABILE” Francesco Di Noto, Michele Nardelli, Pierfrancesco Roggero Abstract In this paper we show the inviolability of RSA cryptografy Riassunto In questo breve lavoro la possibile inviolabilità della crittografia RSA, anche in base alle recenti precauzioni (sostituzione delle chiavi pubbliche con numeri N di tipo RSA – 2048, di circa 600 cifre o poco più). Ancora peggio violarla con i futuri computer quantistici , già in fase di sperimentazioni 2) - NOVITA’ SULLA TEORIA DEI NUMERI - (Le nostre proposte di soluzioni alle questioni di C. Caldwell) Gruppo “B. Riemann”* Francesco Di Noto, Michele Nardelli, *Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle loro congetture e sulle loro connessioni con le teorie di stringa. Abstract In this paper we will show our solutions to the open questions about prime numbers on website http://primes.utmedu/notes/conjectures/ . 45 Introduzione/Riassunto In questo lavoro riepilogativo riportiamo in sintesi, con riferimenti finali per eventuali approfondimenti le nostre soluzioni o proposte di soluzione, totali o parziali, ai problemi sui numeri primi ufficialmente ancora aperti in Teoria dei numeri, e indicati da C. Caldwell nel suo famoso sito: http://primes.utmedu/notes/conjectures/ . 3) CONNESSIONI FONDAMENTALI NELLA TEORIA DEI NUMERI Autori Francesco Di Noto, Michele Nardelli, Pierfrancesco Roggero Abstract In this paper we will show some connections between more important arguments in Number Theory, for example RH and others Riassunto In questo lavoro vogliamo mostrare le possibili connessioni interne alla Teoria dei numeri, ma anche esterne, (per es. i numeri di Fibonacci con la teoria delle stringhe), visto che al suo interno sembra esserci ancora poca chiarezza su tali possibili connessioni DODICI PROBLEMI MATEMATICI ANCORA IRRISOLTI (I NOSTRI CONTRIBUTI E OSSERVAZIONISU CINQUE DI ESSI) Francesco Di Noto, Michele Nardelli, Pierfrancesco Roggero Abstract In this paper we show “ twelve mathematical problems” (by Ian Stewart, recent book “ The Great Mathematical Problems –Marvels and Mysteries of Mathematics” © 2013 Joat Enterprises) with our some proposal of proofs and contributes about five of them Riassunto In questo lavoro riepilogativo, divulgativo e anche di ricerca (con i nostri contributi), parliamo dei dodici problemi matematici ancora irrisolti (a parte i sei Problemi del Millennio) ed esposti nel recente 46 libro di Ian Stewart “I grandi problemi della matematica” (Einaudi) , Rif. 1 (nostra recensione) - I TRE PROBLEMI DEL MILLENNIO CON IN COMUNE I NUMERI PRIMI (Ipotesi di Riemann, Congettura di Birch e Swinnerton –Dyer, P = NP , limitatamente alla sola fattorizzazione veloce) Francesco Di Noto, Michele Nardelli, Pier francesco Roggero Abstract In this paper we show some connections between the three millennium ‘s problem based on prime numbers: Riemann hypothesis,, Birch and Swinnerton’ s conjecture and P = NP ) limited at factoring of N = p*q with N is a RSA- number Riassunto In questo lavoro, dopo una breve descrizione dei tre problemi del millennio con in comune i numeri primi, parleremo delle loro possibili connessioni, la cui conoscenza potrebbe essere utile per eventuali dimostrazioni di qualcuno di essi. Per ognuno, aggiungeremo qualche nostro piccolo contributo matematico, da sviluppare in un secondo tempo, da parte nostra o altrui. Matematica con i numeri primi e le forme 6k + 1 Francesco Di Noto, Michele Nardelli, Pier Francesco Roggero Abstract In this paper we show arithmetic with general forms 6n + 1 of prime numbers Riassunto In questo lavoro tratteremo l’aritmetica e più in generale la matematica, con le forme generali 6n + 1 dei numeri primi, tranne il 2 e il 3 iniziali, anche in merito alle congetture interessate: Goldbach, numeri primi gemelli, Polignac, ecc. e indicando nei riferimenti i nostri lavori precedenti in merito. Allegheremo una nostra nota storica su Pietro Bongo, il matematico del ‘500 che per primo ha scoperto le forme numeriche 6n + 1 Su tali forme sono stati elaborati di recente anche test di primalità e metodi di fattorizzazione, reperibili sul Web 47 Alcuni tipi di numeri primi o connessi ai numeri primi: permutabili, gemelli, cugini, sexy, numeri perfetti, esagonali centrati, persiani amichevoli, cubani Gruppo “B. Riemann”* Francesco Di Noto, Michele Nardelli *Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle loro congetture e sulle loro connessioni con le teorie di stringa Introduzione In questo lavoro parleremo brevemente di alcuni tipi di numeri primi: permutabili, gemelli, cugini, sexy, e di numeri in qualche modo connessi ai numeri primi (esagonali centrati, numeri perfetti), con una loro breve definizione (dall’omonima voce di Wikipedia), la loro forma numerica 6k+1, e qualche breve nota sulla connessione con altri tipi di numeri primi e sulla loro distribuzione media. Alcuni metodi noti di fattorizzazione veloce (crivello quadratico, radici quadrate di 1 mod N, algoritmo di fattorizzazione di Fermat, di Pollard, congettura debole e forte e ipotesi percentuale per i numeri RSA con un attendibile rapporto q/p ≈ 2) Francesco Di Noto, Michele Nardelli Abstract In this paper we will to compare some algorithm about speedy factorization (quadratic sieve, Fermat, our RSA Number conjecture, our percent conjecture, and so on) Riassunto In questo lavoro riportiamo mettendo a confronto, ove possibile, alcuni noti metodi di fattorizzazione veloce (crivello quadratico, Fermat, radici quadrate modulo 1), evidenziando eventuali similitudini, e accennando alle nostre congetture debole e forte sui numeri RSA e alla congettura percentuale (anche se ancora da dimostrare e perfezionare ulteriormente il metodo che ne discende), e con qualche esempio di previsione sulla possibile grandezza di p’ ≈ p reale di un numero RSA = N=p*q a basso rapporto q/p. 48 IL TEOREMA FONDAMENTALE DELLA FATTORIZZAZIONE Gruppo “B.Riemann”* Francesco Di Noto, Michele Nardelli *Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle loro congetture e sulle loro connessioni con le teorie di stringa. Abstract In this paper we show our Fundamental Theorem about factorization Riassunto In questo lavoro esponiamo il nostro Teorema Fondamentale della fattorizzazione, basato sulle progressioni geometriche, poiché p, n e q fanno parte di una progressione geometrica con numero fisso √r = √q/p, con n =√ √N e con N = p*q, essendo p e q simmetrici rispetto ad n. Ma anche, equivalentemente, come progressione geometrica , p*√r = n 2 n*√r = q e quindi, di conseguenza, p*r = q Ovviamente non conosciamo a priori p e q (è proprio la ricerca di p e q, conoscendo solo N, lo scopo della fattorizzazione). Cercare √r per altre vie è quindi un problema matematico equivalente alla fattorizzazione veloce. Per il momento non si conosce nessuna valida via alternativa, tuttavia… 49