Progetto d`Istituto 2015-16

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Progetto d`Istituto 2015-16
Progetto di istituto
Progetto di istituto |
Istituto Comprensivo Civezzano
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Progetto di istituto
Istituto Comprensivo Civezzano
Sommario
IL PROGETTO D’ISTITUTO NEL NUOVO QUADRO ISTITUZIONALE .............................................................. 4
CHE COS’È IL PROGETTO DI ISTITUTO ...................................................................................................... 5
CARTA D’IDENTITÀ DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO DI CIVEZZANO .......................................................... 7
UTENTI E PERSONALE ............................................................................................................................... 9
RECAPITI DELLE SCUOLE DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO CIVEZZANO ................................................... 9
ORGANIGRAMMA DI ISTITUTO A.S. 2015-16 ........................................................................................... 11
Segreteria............................................................................................................................................ 12
Funzioni Strumentali al Progetto di Istituto .................................................................................... 12
LA MISSIONE DELLA SCUOLA .................................................................................................................. 16
Aspirazioni comuni e strumenti di programmazione dell’azione educativa .............................. 18
Piani di Studio d’Istituto: suddivisione degli interventi per disciplina ......................................... 21
AREE PROGETTUALI DI RILIEVO ............................................................................................................... 23
AREA LINGUE COMUNITARIE ...................................................................................................... 24
PROGETTO CLIL .............................................................................................................................. 24
CERTIFICAZIONI LINGUISTICHE ........................................................................................................ 25
INTERNAZIONALIZZAZIONE E SCAMBI CON L’ESTERO ..................................................................... 26
GIORNATA DELLE LINGUE ................................................................................................................ 26
AREA MUSICA................................................................................................................................... 27
AREA SALUTE E SICUREZZA ....................................................................................................... 27
PROGETTO “A PIEDI SICURI”............................................................................................................ 27
PROGETTO “EDUCAZIONE ALLA SALUTE E ALLA LEGALITÀ” ........................................................... 28
AREA SPORT E BENESSERE ....................................................................................................... 33
ATTIVITÀ COMPLEMENTARE DI EDUCAZIONE FISICA....................................................................... 33
PROGETTO “SPORT IN CLASSE” ...................................................................................................... 33
PROGETTO PSICOMOTRICITÀ (PRIMA CLASSE SCUOLA PRIMARIA) ............................................... 33
AREA BISOGNI EDUCATIVI ........................................................................................................... 34
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STRUMENTI INTEGRATIVI DSA ........................................................................................................ 34
LABORATORI DI ITALIANO L2 ........................................................................................................... 35
VALUTAZIONE DI ISTITUTO .............................................................................................................................. 37
ACCORDI RETE SCUOLE VALSUGANA ................................................................................................................ 37
DOCUMENTI DI RIFERIMENTO E PROCEDURE ...................................................................................................... 38
Criteri per l’autoanalisi e la valutazione dei processi e dei risultati conseguiti in ordine agli obiettivi38
Autovalutazione di istituto ................................................................................................................... 38
Dalla Scuola Secondaria di Primo Grado alla Scuola Secondaria di Secondo Grado ............................ 38
2
PROGETTI PONTE ............................................................................................................................ 38
Criteri di assegnazione dei docenti alle classi....................................................................................... 40
Criteri per la formazione delle classi .................................................................................................... 40
Indicazioni del Consiglio al DS sulle modalità organizzative per lo svolgimento dei rapporti con le
famiglie e gli studenti. .......................................................................................................................... 40
Procedure Condivise (per garantire il coordinamento delle azioni didattiche) ................................... 41
Progetto di istituto |
DOCUMENTI CONSULTABILI ONLINE .................................................................................................................. 42
LEGENDA ACRONIMI .......................................................................................................................... 43
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Il progetto d’Istituto nel nuovo quadro i stituzionale
La scuola italiana è stata interessata negli scorsi anni da importanti riforme che ne stanno
modificando gli assetti organizzativi e didattici. Le riforme più importanti attuate finora sono
costituite dalla:
 legge n. 59 del 1997 che, con il successivo Regolamento attuativo, ha concesso dal 1°
 settembre 2000, la personalità giuridica e l’autonomia organizzativa, didattica e di
 sperimentazione alle istituzioni scolastiche,
 legge n. 53 del 17 aprile 2003, che detta norme generali in materia di istruzione,
 legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5 di riordino del sistema educativo di istruzione e
 formazione del Trentino ed i successivi regolamenti attuativi,
 la legge 6 agosto 2008, n. 133 ed i successivi regolamenti attuativi che revisionano
 l’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei, degli istituti tecnici e degli
 istituti professionali.
Ricordiamo alcuni fra i contenuti più significativi delle suddette leggi:
 l’utilizzo strumentale dell’autonomia delle istituzioni scolastiche per potenziare l’assolvimento
del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione e l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita,
assicurando crescita personale, culturale, sociale e professionale dello studente,
valorizzandone le attitudini, garantendo inoltre la libertà d’insegnamento e valorizzando la
professionalità dei docenti;
 istruzione e formazione per tutti fino a 18 anni, quindi almeno dodici anni
d’istruzione/formazione necessari per ottenere una qualifica o un diploma;
 la scuola dell’infanzia rimane facoltativa e di durata triennale;
 il primo ciclo di istruzione di 8 anni comprende la scuola primaria, con durata di cinque anni
e la scuola secondaria di I grado che dura tre anni e si conclude con un esame di stato. La
scuola primaria e secondaria di I grado sono articolate, sulla base della nuova normativa
provinciale, in quattro periodi biennali.
 il secondo ciclo di istruzione comprende percorsi di istruzione della durata di cinque anni
nonché l'istruzione e formazione professionale della durata, di norma, di quattro anni, in
coerenza con l'articolazione prevista dalla normativa statale; i percorsi del secondo ciclo si
strutturano in due periodi biennali e in un ulteriore periodo annuale per i percorsi di durata
quinquennale;
 l’alta formazione professionale, alla quale si accede con il titolo conseguito al termine dei
percorsi del secondo ciclo di durata quinquennale o di durata almeno quadriennale per la
formazione e istruzione professionale.
Nell'ambito del sistema educativo provinciale è assicurata la continuità educativa e didattica per
l'intero percorso di istruzione e formazione. In particolare le istituzioni scolastiche del primo ciclo
garantiscono il raccordo con la scuola dell'infanzia, anche per supportare l'inserimento del
bambino nel primo anno, e con le istituzioni del secondo ciclo, anche per orientare la scelta del
percorso.
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Con decreti legislativi e/o con delibere della giunta provinciale, sono state emanate le disposizioni
applicative in materia di iscrizioni alle scuole dell’infanzia e primaria e norme generali relative alla
scuola dell’infanzia e al primo ciclo dell’istruzione corredate dalle indicazioni nazionali per i piani di
studio personalizzati, che hanno sostituito i vecchi programmi delle scuole elementari e medie.
A partire dall’anno scolastico 2009/10 sono entrati in vigore nelle classi prime delle scuole primarie
i nuovi Piani di studio Provinciali che trovano applicazione graduale. Nell’anno scolastico 2012/13 i
nuovi curricoli interessano tutte le classi del primo ciclo.
Fra le principali innovazioni introdotte dalla legge provinciale n. 5 del 7 agosto 2006 si ricordano
quelle che riguardano:
4

i piani di studio provinciali che stabiliscono:
a. per il primo ed il secondo ciclo di istruzione, la quantificazione oraria annuale
d’insegnamento delle discipline obbligatorie e facoltative, comprensive dell’insegnamento di
due lingue comunitarie con pari opportunità di apprendimento, di cui una è il tedesco per il
primo ciclo, nonché dell’insegnamento della religione cattolica in conformità alle norme
concordatarie e alle conseguenti intese;
b. i limiti massimi per la flessibilità oraria riservata alle istituzioni scolastiche e formative per le
discipline opzionali obbligatorie per la compensazione fra discipline o aree disciplinari
nonché per la personalizzazione dei percorsi di studio;
 le nuove competenze attribuite agli organi collegiali della scuola (fra l’altro la conferma delle
funzioni tecnico-professionali di competenza del collegio dei docenti e l’istituzione di un nuovo
consiglio dell’istituzione scolastica con compiti di definire lo statuto, gli indirizzi generali per
l’attività e la gestione della scuola, il progetto d’istituto, il bilancio e il conto consuntivo, il
calendario scolastico sulla base di quanto determinato dalla Provincia, gli accordi e le intese
con soggetti esterni);
 la costituzione della consulta dei genitori che formula proposte ed esprime pareri richiesti dal
consiglio dell’istituzione;
 la conferma dei consigli di classe, mentre alla valutazione della qualità del servizio scolastico
provvede un apposito nucleo di valutazione costituito in ogni istituto;
 il diritto di riunione e di associazione garantito a studenti e famiglie ;
 nuove norme in materia di valutazione periodica e annuale degli apprendimenti e della capacità
relazionale degli studenti
Gli organi dell’istituto operanti obbligatoriamente secondo quanto previsto dalla legge provinciale
n° 5 del 7 agosto 2006 sono:
 il Consiglio dell’Istituzione,
 il Dirigente dell’Istituzione,
 il Collegio dei Docenti,
 il Consiglio di Classe,
 il Revisore dei conti
 il Nucleo interno di valutazione.
Che cos’è il Progetto di istituto
L’art. 18 della legge provinciale n. 5 del 7 agosto 2006 dispone quanto segue relativamente al
Progetto d’Istituto:
Progetto di istituto |
1. Le istituzioni scolastiche e formative adottano il progetto d'istituto, con la partecipazione e il
coinvolgimento di tutte le componenti della comunità scolastica, secondo principi di leale
collaborazione e partecipazione e in coerenza con gli indirizzi generali e programmatici del
governo provinciale e con gli obiettivi generali propri dei diversi cicli scolastici.
2. Il progetto d'istituto è il documento che esplicita l'identità culturale e progettuale delle istituzioni e
riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto
della programmazione territoriale dell'offerta formativa e facendo riferimento alle iniziative
individuate o da individuare in collaborazione con le istituzioni e gli altri soggetti del territorio per le
finalità previste da questa legge. Il progetto d'istituto garantisce la coerenza dei propri contenuti e
scelte con lo statuto dell'istituzione, con la dinamica delle risorse finanziarie, umane e
organizzative assegnate all'istituzione.
3. Il progetto d'istituto, nel rispetto delle diverse opzioni metodologiche e della competenza
didattica, metodologica e valutativa del personale docente, contiene l'offerta formativa e in
particolare:
a) le scelte educative e i piani di studio dell'istituzione scolastica e formativa;
b) i progetti e le attività che costituiscono l'offerta formativa complessiva anche con riguardo
alle iniziative di educazione permanente nonché di formazione in apprendistato e di alta
formazione professionale, in attuazione delle politiche del lavoro;
5
c) la progettazione curricolare ed extracurricolare che le singole istituzioni adottano
nell'ambito della loro autonomia, pianificando tra l'altro le attività di sostegno, di
orientamento e di formazione integrata e anche valorizzando l'acquisizione di esperienze
nell'ambito del sociale, della cooperazione, della solidarietà;
d) le misure per l'integrazione degli studenti con bisogni educativi speciali;
e) la ripartizione dell'orario complessivo secondo quanto previsto dall'articolo 56, comma 2, e i
criteri per la formazione delle classi nel rispetto di quanto stabilito dalla Provincia ai sensi
dell'articolo 86;
f) criteri per l'autoanalisi e la valutazione dei processi e dei risultati conseguiti in ordine agli
obiettivi;
g) le effettive opportunità di coinvolgimento delle famiglie e degli studenti nell'attività della
scuola;
h) le iniziative d'informazione e di comunicazione da realizzare, nel rispetto di quanto previsto
dall'articolo 5 (5).
4. Nel rispetto degli indirizzi generali per l'attività, la gestione e l'amministrazione della scuola e
tenendo conto delle proposte della consulta dei genitori e, per le istituzioni del secondo ciclo, della
consulta degli studenti, il consiglio dell'istituzione approva il progetto d'istituto, sulla base di quanto
deliberato dal collegio dei docenti in relazione agli aspetti di programmazione dell'azione didatticoeducativa, secondo quanto previsto dall'articolo 24, comma 2.
5. Il progetto d'istituto è pubblico e reso disponibile all'interno dell'istituzione, che ne cura la
consegna agli studenti all'atto dell'iscrizione, anche in estratto. Il progetto d'istituto è trasmesso al
competente dipartimento provinciale.
Copia del progetto di istituto è presente in ogni plesso, e consultabile chiedendo al coordinatore di
sede. Il documento è scaricabile dal sito dell’istituto www.iccivezzano.eu Un estratto del progetto di
istituto viene consegnato alle famiglie al momento dell’iscrizione.
Nel progetto d’istituto indichiamo:
 i principi e i valori condivisi sui quali costruire tutte le progettualità della scuola
 gli obiettivi che la scuola si dà in coerenza con i principi e i valori indicati
 le procedure condivise che regolano il funzionamento della scuola
 le regole condivise alle quali tutti i soggetti si attengono nello svolgimento della vita e delle
attività scolastiche
Nel progetto d’istituto raccogliamo:
 le progettualità annualmente programmate dai docenti, coerenti con i principi e i valori
indicati
Progetto di
Istituto
Cosa chiede?
 Condivisione di valori
 Condivisione di analisi
 Condivisione di scopi/obiettivi
 Condivisione di progetti
Progetto di istituto |
Cosa chiede?
Dispositivi organizzativi permanenti
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Carta d’identità dell’Istituto Comprensivo di Civezzano
NOME:
DATA DI ISTITUZIONE :
SEDE:
TELEFONO :
FAX:
E-MAIL:
SITO WEB:
CODICE ISTITUTO:
ISTITUTO COMPRENSIVO DI CIVEZZANO
01 SETTEMBRE 2000
CIVEZZANO, VIA MURIALDO N°27
0461 858485
0461/858901
[email protected]
www.iccivezzano.eu
96056930223
Il territorio di competenza
L’Istituto Comprensivo di Civezzano, ha sede a Civezzano in via Murialdo 27 e interessa i comuni
di Civezzano, Fornace e Albiano.
Progetto di istituto |
CIVEZZANO
Pini,
7
Superficie: 15,5 chilometri quadrati, abitanti 3322, altezza sul livello del mare 469
metri. Del comune di Civezzano fanno parte anche le frazioni di:
Bampi, Barbaniga, Barisei, Bosco, Cogatti, Garzano, Magnago, Mazzanigo,
Mochena, Penedallo, Orzano, Roverè, Sant'Agnese, Seregnano, Torchio
e le località di :
Campagnaga, Canova, Cantaghel, Fratte, Gentilotti, Masetto, ai Ochi, Osella, ai
Predolf, Santa Colomba, Sille, Slacche, Sussie.
FORNACE
Superficie: 7,2 chilometri quadrati. Abitanti: 1300 Altezza sul livello del mare: 740
metri. Del comune di Fornace fanno parte anche le frazioni di Santo Stefano, Valle,
Villaggio Pian del Gacc .
ALBIANO
Superficie: 10,0 chilometri quadrati. Abitanti: 1500. Altezza sul livello del mare: 644
metri. Del comune di Albiano fanno parte anche le frazioni di Barco di Sopra e Barco
di Sotto.
L’Istituto comprensivo di Civezzano è stato istituito l’1 settembre 2000.
L’istituzione comprende:






la Scuola primaria Giovanni Battista Borsieri di Civezzano (tempo pieno);
la Scuola Primaria Seregnano (tempo pieno);
la Scuola Primaria Amabile Girardi di Fornace (tempo prolungato);
la Scuola Primaria di Albiano (tempo prolungato);
la Scuola Secondaria di primo grado Giulio Alessandrini di Civezzano;
la Scuola Secondaria di primo grado di Albiano.
Progetto di istituto |
La popolazione scolastica si distribuisce di norma secondo il seguente schema.
8
Utenti e Personale
femmine
no IRC
BES A
BES B
178
51
12
11
14,20 %
3,34 %
3,06 %
118
181
50,41
%
104
27
6
22
100%
52,91%
46,64%
12,10%
2,69 %
9,86 %
NUMERO
582
296
285
78
18
33
%
100%
50,86%
48,97%
13,40 %
3,09 %
5,67 %
alunni
maschi
(Dati aggiornati al 24 novembre 2015)
359
100%
49,58 %
223
%
NUMERO
PRIMARIA
SECONDARIA
TOTALE





%
NUMERO
84 insegnanti (52 di SP e 32 di SSPG);
2 assistenti provinciali;
7 addetti alle funzioni di segreteria;
9 unità di personale ausiliario;
1 tecnico di laboratorio di informatica (a part-time);
Recapiti delle Scuole dell’Istituto Comprensivo Civezzano
SEDE DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO Civezzano
Gli uffici dell'Istituto Comprensivo sono situati presso la SSPG di Civezzano in via Murialdo 27
Scuola secondaria di primo grado di Civezzano
Indirizzo
Telefono
Fax
e-mail dirigente
e-mail segreteria
indirizzo web
Via Murialdo 27- Civezzano
0461-858485
0461-858901
[email protected]
[email protected]
www.iccivezzano.eu
Scuola Primaria “G.B. Borsieri” Civezzano
Progetto di istituto |
Indirizzo
Telefono
Fax
e-mail segreteria sede c/ SSPG Civezzano
e-mail collaboratore del dirigente
Indirizzo web
Via Telvana 6 - Civezzano
0461-858513
0461-857908
[email protected]
[email protected]
www.iccivezzano.eu
Scuola Primaria di Seregnano
Indirizzo
9
Fraz. Cogatti 4 - Seregnano
Telefono
Fax
e-mail segreteria sede c/ SSPG Civezzano
e-mail collaboratore del dirigente
Indirizzo web
0461-858307
0461-857908
[email protected]
[email protected]
www.iccivezzano.eu
Scuola Primaria di Fornace
Indirizzo
Telefono
Fax
e-mail segreteria sede c/ SSPG Civezzano
e-mail collaboratore del dirigente
Indirizzo web
Via dei Mori 2 - Fornace
0461-849349
0461-849349
[email protected]
[email protected]
www.iccivezzano.eu
Scuola secondaria di primo grado di Albiano
Indirizzo
Telefono
Fax
e-mail segreteria sede c/ SSPG Civezzano
e-mail collaboratore del dirigente
Indirizzo web
Via Manzoni 10 - Albiano
0461-689791
0461-689852
[email protected]
[email protected]
www.iccivezzano.eu
Scuola primaria di Albiano
Progetto di istituto |
Indirizzo
Telefono
Fax
e-mail segreteria sede c/ SSPG Civezzano
e-mail collaboratore del dirigente
Indirizzo web
10
Via Manzoni 10 - Albiano
0461-689791
0461-689852
[email protected]
[email protected]
www.iccivezzano.eu
Organigramma di Istituto a.s. 201 5-16
DIRIGENTE SCOLASTICO:
Prof.ssa Piera Pegoretti
COLLABORATORE VICARIO:
Dott.ssa Laura Ambrosi
CONSIGLIO dell’ISTITUZIONE
Ambrosi Claudio
Giampiccolo Giorgio
Degasperi Alberta
Odorizzi Sonia
Scartezzini Nicoletta
Paoli Marica
RAPPR. DEI
Casagrande Roberta
DOCENTI
Toniolatti Mara
Gaspertotti Cinzia
Sartori Mariachiara
Grassi Marisa
Martinelli Elena
RAPPR. ATA Fedel Elisabetta
RAPPR. DEI
GENITORI
MEMBRO
DI DIRITTO
Dirigente Prof.
Piera Pegoretti
SEGRETARIO
Leonardi Emma
REFERENTI DI PLESSO:
 SSPG Civezzano:
Prof. Marisa Grassi e
Sara Lasta
 SSPG Albiano:
Prof. Battisti Marco
 SP Civezzano:
ins. Anderle M. Livia
 SP Albiano:
ins. Manfioletti Luisellla
 SP Seregnano:
ins. Toniolatti Mara
 SP Fornace:
ins. Ciurletti Barbara
FUNZIONI STRUMENTALI:
 CLIL, lingue straniere, internazionalizzazione:
Elen Martinelli;
 Certificazioni linguistiche: Elena Faes;
 Ampliamento offerta musicale (SSPG CI):
Claudio Vadagnini;
 Ed. Salute, alla Legalità, alla Sicurezza e alla
Prevenzione dei Rischi: Lasta Sara
 A piedi sicuri: Mauro Bampi, Laura Tomasella,
Sonia OssBals - Teresa Pisetta, Paolo Cortelletti;
 Prevenzione del disagio e alunni con BES (SP e
SSPG): Caterina Parente, Vilma Dellai;
 Prevenzione del disagio e alunni con BES
(progetti ponte): Vilma Dellai;
 Area per le iniziative interculturali e il
laboratorio di L2: Marisa Grassi;
 Continuità: Roberta Kerschbaumer;
Consigli di Classe
Dipartimenti disciplinari
NIV
CONSULTA DEI GENITORI
Presidente: Mariapia Scartezzini
SEGRETARIO: Leonardi Emma


COMMISSIONE MENSA

RAPPR.
DOCENTI
Adami Ruben
Demozzi Karen
Facchinelli Monica
Pisetta Jessica
Ochner Fabiola
Scartezzini Nicoletta SE
Lorenzi Laura
Bampi, Lonzi, Stenico B.
Tirino, Battisti
DIRIGENTE
Prof. Piera Pegoretti
Progetto di istituto |
RAPPR.
GENITORI
SINDACI dei Comuni di:
Albiano, Civezzano, Fornace
11




SEGRETERIA
Funzionario Amministrativo:
Leonardi Emma
Contabilità e personale ATA:
Paola Dalmaso
Protocollo e Uscite Didattiche:
Stifano Antonietta
Alunni e Genitori: Gianordoli
Alberta, Cinzia Conti
Docenti SP: Magnago Alessandra
Docenti SSPG: Bort Giuliana
Tecnico: Jacopo Iannielli
COLLABORATORI SCOLASTICI
 SSPG CI: Broseghini Katia,
Tomasi Rosanna, Fedel Elisabetta
 SSPG e SP AL: Gottardi Giovanna, Giuliano
Rosa, Silvestri Emanuela;
 SP Civezzano: Furlan Antonia
 SP Seregnano: Casna Aldo
 SP Fornace: Ceolan Elsa, Silvestri
 Emanuela
DOCENTI
Prada Roberta
Tirino Domenico
GENITORI
Bortolotti Michele
Telch Elena
ATA
Gianordoli Alberta
SERVIZIO di PREVENZIONE
e PROTEZIONE:
RSPP: Franceschini
ML:
Marco Fabbri
ASPP: Gianordoli SSPG CI,
Bampi SP CI,
Stenico B. SP SE,
Dematté SP FO,
Corteletti SP AL
RLS:
Magri
Segreteria
FUNZ IONARIO AMMINISTRATIVO SCOLASTICO
Responsabile servizi di segreteria: Emma Leonardi
0461-858485-6
COADIUTORI AMMINISTRATIVI SCOLASTICI
Supporto Dirigenza, Personale ATA e Segreteria: Paola Dalmaso
0461/858485-5
Gestione alunni e genitori: Gianordoli Alberta, Conti Cinzia
0461/858485-2
Gestione personale docente: Alessandra Magnago e Giuliana Bort
0461/858485-3
Centralino e appuntamenti col dirigente: Giuliana Bort
0461/858485-1
Protocollo posta, e uscite didattiche: Antonietta Stifano
0461/858485-4
SEGRETERIA: orario di apertura al pubblico
La segreteria dell’Istituto Civezzano ha sede presso la SSPG Civezzano
Gli uffici sono aperti al pubblico, dal LUNEDI’ al VENERDI’ dalle ore 7.30 alle ore 9.00 e dalle 12.00 alle
13.00.
Nei giorni di LUNEDI’-MERCOLEDI’ e GIOVEDI’ dalle ore 14.00 alle ore 16.00 è possibile accedere agli
uffici con preavviso telefonico.
Funzioni Strumentali al Progetto di Istituto
Ogni anno scolastico il Collegio Docenti elegge al suo interno chi si occupi delle varie aree
progettuali per rendere possibile l’attuazione di quanto previsto dal progetto di istituto. Tali figure
ricoprono un ruolo molto importante per il collegio docenti, in quanto anche grazie al loro apporto di
supervisione e presa in carico di responsabilità più o meno ampie è possibile realizzare quanto dichiarato.
Il lavoro svolto da tali figure viene riconosciuto grazie alla quota vincolata del fondo d’istituto: la suddivisione
della quota tra le varie aree è oggetto di contrattazione sindacale decentrata.
FUNZIONE
CLIL, LINGUE
STRANIERE,
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Progetto di istituto |
1FS
MARTINELLI ELENA
12
COMPITI
 mette a punto eventuali protocolli di gemellaggio e raccoglie i dati relativi alle iniziative di
scambi di corrispondenza in essere nell'istituto;
 è referente per la "giornata delle lingue SP-SSPG" e altre iniziative che potranno nascere;
 svolge la funzione di tutor per insegnanti di CLIL (preparazione di UdL);
 è punto di riferimento per il CLIL TEAM;
 raccoglie e sistematizza la documentazione delle esperienze e migliora le procedure sulle
modalità di diffusione/accesso alla documentazione prodotta;
 si relaziona con la Dirigente per renderla partecipe della situazione e per progettare
miglioramenti;
 partecipa ad incontri e riunioni indette dal Dipartimento della conoscenza e da altri soggetti
istituzionali
 partecipa ad incontri di programmazione anche con gli insegnanti di disciplina di SP
 predispone, in collaborazione con la segreteria, un “FALDONE CLIL” con circolari, normative,
tabelle funzionali all’organizzazione, …
CERTIFICAZIONI
LINGUISTICHE
1FS
FAES ELENA
 è punto di riferimento per i soggetti coinvolti, relazionandosi anche per e-mail
 si relaziona con la Dirigente per renderla partecipe della situazione, per chiedere e fornire
consigli e suggerimenti
 si occupa dell’iscrizione alle prove di esame; prende contatto con gli enti certificatori ed è
loro punto di riferimento
 collabora con la segreteria per le pratiche amministrative;
 si occupa dell’organizzazione e distribuzione dei compiti relativi alle varie fasi di
certificazione linguistica;
 raccoglie la documentazione finale (esiti) e la elabora in un documento da presentare al
collegio docenti
 predispone, in collaborazione con la segreteria, un “FALDONE CERTIFICAZIONI” con
comunicazioni a studenti e genitori, circolari e normative, …
 è punto di riferimento per i soggetti coinvolti;
 è responsabile per il raccordo organizzativo - attuativo dei progetti sulle varie municipalità,
A PIEDI SICURI: PERCORSI
monitorandolo regolarmente;
CASA SCUOLA
 è responsabile dell'aggiornamento della documentazione (elenco volontari e progetto
Bampi Mauro
operativo di plesso), in collaborazione con la FAS.
Tomasella Laura
 è referente di plesso al tavolo di lavoro, relazionandosi costantemente con i membri del
Cortelletti Paolo
tavolo e con la Dirigente
Oss Bals S. + Pisetta T.
 partecipa ad incontri e riunioni indette dal Dipartimento della conoscenza e da altri soggetti
istituzionali.
Progetto di istituto |
 è punto di riferimento per i soggetti coinvolti;
 si relaziona con la Dirigente per renderla partecipe della situazione, per concordare attività e
COORDINAMENTO
provvedimenti;
OFFERTA MUSICALE
 funge da raccordo tra esperti esterni, consigli di classe corso B, segreteria, DS;
(SSPG CI)
 in collaborazione con la DS, progetta e coordina eventi musicali e concorsi, prepara le
1FS
locandine;
VADAGNINI CLAUDIO
 predispone, in collaborazione con la segreteria, un “FALDONE MUSICALE” con comunicazioni
a studenti e genitori, circolari e normative, …
 E' punto di riferimento per i soggetti coinvolti, relazionandosi anche per e-mail;
 Si relaziona con la Dirigente per renderla partecipe della situazione, per chiedere e fornire
consigli e suggerimenti
 Prende i contatti con eventuali esperti esterni, concorda i calendari di intervento e li
comunica ai CdC (e alla segreteria);
EDUCAZIONE ALLA
 Elabora una tabella riassuntiva dei progetti effettuati (argomento/obiettivi, plesso,
SALUTE, LEGALITA' E
destinatari, tempi, docenti/discipline coinvolti/e, dati dei contatti degli esperti esterni,
PREVENZIONE DEI RISCHI
valutazione del percorso…);
(SSPG)

Elabora un documento di protocollo (chi fa, che cosa, quando, risorse, destinatari) delle
1FS
azioni che tradizionalmente vengono attivate nell'istituto da sottoporre all'attenzione del
Collegio Docenti;
LASTA SARA
 Partecipa ad incontri e riunioni indette dal Dipartimento della conoscenza e da altri soggetti
istituzionali, anche in collaborazione con le colleghe dell’area Disagio/Bes
 Predispone,
in
collaborazione
con
la
segreteria,
un
“FALDONE
SALUTE/LEGALITA’/PREVENZIONE RISCHI” con comunicazioni a studenti e genitori, circolari e
normative, …
13
ORIENTAMENTO VERSO
SSSG
1FS
VIGGIANI SALVATRICE
PREVENZIONE DEL
DISAGIO E ALUNNI CON
BES
SP 1FS
PARENTE CATERINA
SSPG 1FS
DELLAI VILMA
PREVENZIONE DEL
DISAGIO E ALUNNI CON
BES: PROGETTI PONTE
SSPG
1FS
DELLAI VILMA
Progetto di istituto |
CONTINUITA'
1 FS
KERSCHBAUMER
ROBERTA
14
 E' punto di riferimento per i soggetti coinvolti, relazionandosi anche per e-mail;
 Si relaziona con la Dirigente per renderla partecipe della situazione, per chiedere e fornire
consigli e suggerimenti
 Completa il progetto orientamento da inserire nel Progetto di Istituto
 (Elabora un piano di intervento/ Prende i contatti con eventuali esperti esterni, referenti per
l’orientamento di istituti superiori, ex-studenti della scuola ecc. per concordare il tipo di
intervento e i calendari; comunica l’organizzazione ai CdC ed alla segreteria; )
 Documenta i progetti effettuati ed elabora un resoconto delle azioni attivate;
 Partecipa ad incontri e riunioni indette dal Dipartimento della conoscenza e da altri soggetti
istituzionali
 Predispone, in collaborazione con la segreteria, un “FALDONE ORIENTAMENTO” con
comunicazioni a studenti e genitori, circolari e normative, …
 Rappresentano un punto di riferimento per il settore BES nel proprio ordine di scuola, danno
supporto nell’elaborazione dei documenti richiesti (PEI, PEP e PDP), contribuiscono alla
soluzione dei problemi che insorgono.
 Si relazionano con la Dirigente per renderla partecipe della situazione, per chiedere e fornire
consigli e suggerimenti.
 Fungono da interlocutrici delle strutture sanitarie per fissare e sollecitare gli incontri
d’equipe, ma anche per richiedere consulenze e pareri; visioneranno i verbali dei diversi
incontri in segreteria.
 Seguono l’aggiornamento (in collaborazione con la segreteria) del file di mappatura degli
studenti con BES A, B e C sollecitando la individuazione del docente tutor e la redazione dei
documenti previsti dal regolamento sui BES
 Si confrontano con il Dipartimento disciplinare per perfezionare gli strumenti in adozione da
parte dell’istituto (registro, PEI; PEP; PDP; relazioni, ecc.)
 In caso di necessità si interfacciano con il Dipartimento (Area BES) tenendosi aggiornate sui
documenti normativi o le linee guida e informandone la Dirigente; su richiesta del DS
partecipano ad incontri richiesti dal Dipartimento della conoscenza o dall’APSS, anche in
collaborazione con la collega dell’area Salute
 Predispone, in collaborazione con la segreteria, un “FALDONE PREVENZIONE DISAGIO/BES”
con comunicazioni a studenti e genitori, circolari e normative, …
 Progetta e organizza i progetti ponte stabilendo i contatti e gli accordi con le scuole, con le
famiglie, e raccordandosi con i consigli di classe
 E' responsabile della documentazione dei progetti; segue l'aggiornamento (in collaborazione
con la segreteria) della parte relativa ai progetti ponte del file di mappatura degli studenti
con BES;
 Partecipa ai "CdC dedicati ai BES" delle classi ove ci siano alunni fruitori dei progetti ponte;
partecipa ad altri CdC su invito del coordinatore del Consiglio;
 Invia relazione scritta al coordinatore di classe alla conclusione di ciascun progetto ponte
(relazione necessaria per valutazione formativa e sommativa); la relazione verrà inserita nel
faldone dei verbali dei consigli di classe;
 Accompagna gli alunni ai progetti ponte
 Predispone, in collaborazione con la segreteria, un “FALDONE PROGETTI PONTE” con
comunicazioni a studenti e genitori, circolari e normative, …
 Rappresenta un punto di riferimento per i soggetti coinvolti, prendendo contatto con i
coordinatori delle scuole dell'infanzia;
 Si relaziona con la Dirigente per renderla partecipe della situazione, per chiedere e fornire
consigli e suggerimenti
 Sollecita le iniziative previste dai protocolli in essere (1.protocollo SI paritaria di Albiano e SP
di Albiano; 2. protocollo SI paritaria Fornace e SP di Fornace; d. protocollo SI Circolo 3 e SP di
Seregnano e Civezzano; protocollo SP di CI, SE , FO e SSPG di Civezzano) e le documenta.
 Analizza i tre protocolli esistenti rispetto alle finalità e riporta in una tabella gli elementi di
somiglianza e gli elementi distintivi. Tematizza gli esiti dell’analisi in un incontro di staff della
dirigenza.
AREA PER LE INIZIATIVE
INTERCULTURALI E IL
LABORATORIO DI L2
1FS
Progetto di istituto |
GRASSI MARISA
15
 E' punto di riferimento per i soggetti coinvolti, secondo quanto previsto dal protocollo alunni
stranieri, relazionandosi anche per e-mail;
 Si relaziona con la Dirigente per renderla partecipe della situazione, per chiedere e fornire
consigli e suggerimenti;
 Tiene i contatti con il Centro Millevoci e con facilitatori linguistici e mediatori;
 Segue l'aggiornamento (in collaborazione con la segreteria) della parte relativa agli studenti
stranieri del file di mappatura degli studenti con BES, sollecitando l’individuazione del
docente tutor e la redazione dei documenti previsti dal regolamento sugli alunni stranieri
 Dà supporto per la elaborazione dei PDP e partecipa a riunioni di equipe psico-educative su
invito
 Revisiona annualmente il protocollo di accoglienza alunni stranieri, proponendo eventuali
modifiche od integrazioni al Collegio Docenti; tiene aggiornati e propone stampati vari di
collegamento scuola-famiglia;
 Partecipa ad incontri e riunioni indette dal Dipartimento della conoscenza e da altri soggetti
istituzionali
 Predispone, in collaborazione con la segreteria, un “FALDONE INTERCULTURA/L2” con
comunicazioni a studenti e genitori, circolari e normative, …
La Missione della Scuola
CO ST IT UZIO N E IT AL I AN A
PRINCIPI FOND AM ENTALI
Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle
formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri
inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione
di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e
sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della
persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica,
economica e sociale del Paese.
R APPORTI ETICO -SOCI ALI
Art. 29
La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti
dalla legge a garanzia dell'unità familiare.
Art. 30
È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del
matrimonio.
Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.
La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile
con i diritti dei membri della famiglia legittima.
La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità.
Art. 33
L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli
ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo
Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità,
deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente
a quello degli alunni di scuole statali.
È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la
conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale.
Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti
autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
Progetto di istituto |
Art. 34.
La scuola è aperta a tutti.
L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti
degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed
altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.
16
La scuola è il più importante servizio formativo della persona messo a disposizione di famiglie e
alunni dalla comunità sociale, per concretizzare il diritto-dovere all’istruzione e al successo
formativo di ognuno, contribuendo a rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico che
limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini.
Insieme alla famiglia essa è compartecipe all’educazione, alla parità, alla democrazia, alla
convivenza tra i popoli, al rispetto e alla valorizzazione delle diversità tra le persone di ogni genere,
credo, razza e religione, al rispetto delle regole, alla solidarietà e alla cooperazione.
Come previsto dal regolamento stralcio per la definizione dei piani di studi provinciali relativi
al percorso del primo ciclo di istruzione DPP 10 giugno 2010, n. 16-48/Leg:
Le istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione, nel rispetto e nella valorizzazione delle
diversità individuali, con il coinvolgimento delle famiglie e degli studenti:
- promuovono lo sviluppo del potenziale di crescita emotiva-intellettiva degli studenti;
- promuovono negli studenti lo sviluppo delle loro competenze di autovalutazione e di
autorientamento e le capacità di scelta consapevole corrispondenti alle attitudini e alle
vocazioni personali;
- operano per lo sviluppo della motivazione ad assumersi la responsabilità del proprio
apprendimento durante tutta la vita, negli ambiti personale, culturale e professionale;
- sviluppano l’autonoma capacità di giudizio e l’esercizio della responsabilità personale e
sociale;
- contribuiscono alla costruzione del progetto di vita personale offrendo opportunità di
conoscenza, esperienza e riflessione sui “perché della vita”;
- offrono opportunità per l’attività motoria e la pratica di sport, in particolare di sport vicini alla
montagna, con l’effettuazione di periodi formativi a diretto contatto con la montagna;
- promuovono l’educazione e la fruizione della musica, dell’arte e dell’immagine, valorizzando le
iniziative e le scelte dei giovani e delle comunità;
- assicurano lo studio della cultura della montagna e dei suoi valori, con il coinvolgimento di
esperti locali;
- pongono le basi per una società democratica e aperta formando le persone all’essere
cittadini
- solidali e a partecipare alla vita democratica in prospettiva internazionale e interculturale.
Progetto di istituto |
E ancora:
Gli studenti che hanno frequentato il percorso del primo ciclo di istruzione, attraverso le situazioni
di apprendimento proposte dall’istituzione scolastica, lo studio personale, le diverse esperienze
educative vissute in famiglia e nelle comunità locali, sono in grado di utilizzare le conoscenze e le
abilità apprese per:
- comprendere i valori e i sistemi simbolici e culturali necessari per vivere responsabilmente
nella società;
- interagire in modo consapevole con l’ambiente sociale e naturale che li circonda;
- esprimere la propria personalità assumendo positivamente le diversità di genere e di cultura;
- riflettere su se stessi e gestire il proprio processo di crescita secondo i propri talenti,con l’aiuto
degli adulti;
- affrontare i problemi della vita quotidiana, con l’autonomia possibile in relazione all’età.
17
Aspirazioni comuni e strumenti di programmazione dell’azione educativa
Anziché limitarsi ad una elencazione di ideali, si intende stilare una lista di ciò che perseguiamo e
di ciò in cui non ci riconosciamo.
Considerato che il percorso formativo del primo ciclo di istruzione ricade in un arco di tempo
fondamentale per lo sviluppo dell’identità degli studenti (identità vuol dire imparare a conoscersi e
a sentirsi riconosciuti,
come persona unica e irripetibile; essa si costruisce grazie ad una ricca trama di relazioni
significative):
CI RICONOSCIAMO IN:
NON CI RICONOSCIAMO IN:
Progetto di istituto |
COMUNITA’ SCOLASTICA
 una comunità scolastica che testimoni i
 la carenza di coordinazione con il gruppo
valori di dialogo e solidarietà;
classe, il consiglio di classe, gli organi
dell’istituzione
 il dialogo costruttivo e aperto tra tutti gli
attori della scuola (studenti, docenti,
 la chiacchiera, le voci, il sentito dire;
genitori, dirigente, personale ATA);
 un radicato senso di appartenenza
all’istituzione scolastica, alla comunità e alla
società;
18
 la partecipazione attiva e costruttiva delle
famiglie, la responsabilità rispetto
all’impegno scolastico dei figli;
 la definizione condivisa del problema e la
ricerca di soluzioni;
 l’idea che la scuola sia esclusivamente degli
studenti e dei docenti e non si debba
cercare uno stretto rapporto di
collaborazione con la famiglia;
 la pretesa di servizi e la critica sterile;
 l’autonomia degli alunni, il rispetto delle
regole;
 la visione del proprio ambito di azione
all’interno dell’intero sistema scuola;
 una efficiente comunicazione tra l’azione
amministrativa (segreteria) e l’azione
didattica (docenza) volta a risolvere
problemi organizzativi, ad ottimizzare le
tempistiche, l’utilizzo delle risorse umane…
 la mera denuncia del problema,
demandando ad altri la ricerca di possibili
soluzioni
 il non riconoscere la propria parte di
responsabilità;
 la visione da un punto di vista meramente
soggettivo;
 il pensare al lavoro di segreteria come mero
adempimento burocratico relativo alla
propria parte di responsabilità, senza
cogliere il quadro più ampio;
Progetto di istituto |
CONSIGLI DI CLASSE
COLLEGIO DEI DOCENTI - DIPARTIMENTI
 la responsabilità collettiva e la cultura
cooperativa;
 il riconoscimento delle decisioni collettive,
dei valori e principi condivisi;
19
 l’individualismo
 la scarsa incidenza sulla sfera dei
comportamenti individuali delle decisioni
collettive, dei valori e principi condivisi;
 il circoscrivere la propria sfera alla didattica,
rinunciando all’esercizio delle competenze
organizzato-progettuali
 la libertà di insegnamento intesa come
autonomia didattica e libera espressione
culturale del docente che permette la
privatizzazione del lavoro confinato nella
propria classe e nella propria disciplina;
 la necessità e l’utilità di lavorare insieme
agli altri condividendo e concordando
progetti e strategie d’azione;
 la libertà di insegnamento intesa come
autonomia didattica e come libera
espressione culturale del docente diretta a
promuovere, attraverso un confronto
aperto di posizioni culturali, la piena
formazione della personalità degli alunni;
la libertà di insegnamento è strumento per
dare corpo alla libertà e ai diritti del
discente (diritto all’apprendimento, diritto
alla continuità dell’azione educativa inteso
come azione educativa integrata e
trasversale del team docente, diritto alla
diversità)
 la gestione privatizzata del fare scuola,
 la valorizzazione della dimensione collettiva
inteso come didassi e come gestione delle
dell’impegno professionale e di
relazioni e comunicazioni con studenti e
conseguenza la promozione negli studenti
famiglie
di modelli collaborativi e cooperativi
 la progettualità trasversale all’interno del
 la mancata coordinazione tra il team del
team del consiglio di classe
consiglio di classe nell’affrontare tematiche
transdisciplinari nella propria disciplina
 la responsabilità e quindi la presa in carico  la non correzione degli errori ortografici in
da parte di tutto il consiglio di classe della
tutte le discipline, la non ripresa di alcuni
alfabetizzazione funzionale (abilità di base
concetti matematici propedeutici all’attività
di lingua e matematica)
proposta in tecnologia, in scienze, in
informatica, in storia, in geografia…
 il demandare all’insegnante di sostegno, al
 l’analisi approfondita del consiglio di classe
docente tutor o al collega in compresenza
delle esigenze degli studenti con bisogni
le problematiche degli studenti con bisogni
educativi speciali e la condivisione nel team
educativi speciali
di strategie e metodi efficaci per rispondere
ai loro bisogni;
 il presupporre che l’apprendimento
 la collaborazione e presa in carico attiva di
dell’italiano come L2 (per la comunicazione
tutto il consiglio di classe degli studenti di
e per lo studio) sia compito del facilitatore o
recente immigrazione
dell’insegnante che segue lo studente nel
laboratorio di L2
DIDATTICA
 la didattica operativa (apprendimento
esperienziale e attività laboratoriali), la
didattica metacognitiva, il metodo
interrogativo, la didattica progettuale.
 la personalizzazione e individualizzazione
dei materiali e delle attività (nei casi e
momenti che lo richiedano) e la capacità di
gestire gruppi diversi contemporaneamente
 la didattica inclusiva e metodologie
opportune (apprendimento cooperativo,
valorizzazione del gruppo e tutoraggio tra
pari) in modo che lo studente con BES
rappresenti una risorsa per tutta la classe;
 il considerare l'errore come momento
privilegiato dell'attività didattica ed
altamente formativo, valorizzando il
contributo sia di chi ha sbagliato, sia di chi
ha scoperto l'errore, sia di chi riesce a
trovare la giusta soluzione, nella
consapevolezza che per apprendere ad
evitare gli errori, dobbiamo imparare proprio
da questi.
 la lezione che si basa su almeno due
attività (es. 1.spiegazione + 2.esercitazione;
es. 1.assegnazione della consegna +
2.lavori di gruppo + 3.restituzione)
 la lode e l’incoraggiamento finalizzati alla
crescita dell’autostima
VALUTAZIONE
 la valutazione che si basa su criteri e livelli
di padronanza chiari esplicitati fin da subito
-
Progetto di istituto |
-
-
 la raccolta di rilevazioni sistematiche e
osservazioni libere per raccogliere
informazioni di processo
 le prove per competenza (situazione
problema, prove di realtà, progetto)
 la metodologia basata unicamente sulla
lezione frontale, sulla lettura del manuale in
classe
 la lezione con materiali uguali per tutti e con
richieste che prevedono risposte standard o
attività identiche
 percepire l’alunno con BES come un
problema, e non come una risorsa e
opportunità
 il dare all'errore una connotazione
totalmente negativa, rendendolo fonte di
imbarazzo e di frustrazione.
 la lezione che prevede un solo tipo di attività
 la critica sterile e non costruttiva
 la valutazione che si risolve nel comunicare
un giudizio sintetico senza assicurarsi che
sia compresa la motivazione della stessa
 la valutazione che si basa sulla media
matematica delle verifiche e interrogazioni
(valutazione quantitativa), senza tenere
conto di osservazioni di processo
(valutazione qualitativa)
La scuola programma attraverso:
il Progetto d’Istituto → testo in cui sono illustrate le finalità educative dell’Istituto, le regole, le
procedure, l’organizzazione della scuola e le aree di intervento (progetti);
i Piani di studio d’Istituto → che declinano le competenze previste dai PSP nelle abilità e
conoscenze previste per ciascun biennio;
i Documenti elaborati nei Dipartimenti Disciplinari, nei gruppi di lavoro, dalle Funzioni Strumentali
e proposti alla delibera del Collegio Docenti;
il Piano di lavoro di classe → redatta dal Consiglio di Classe. Si ispira alle finalità e ai principi
condivisi illustrati nel Progetto di Istituto ed adattata alle caratteristiche e alle esigenze specifiche
della classe. Il piano di lavoro annuale del Consiglio di Classe comprende anche le iniziative che
comportano la programmazione ed attuazione di progetti, uscite didattiche, viaggi e gite di
istruzione, settimane formative e linguistiche;
il Piano di lavoro del docente → in cui vengono esplicitate le attività, le unità di lavoro e le
modalità di valutazione conformi ai Nuovi Piani di Studio Provinciali e le sue declinazioni
concordate dalla Rete degli Istituti dell’Alta Valsugana e fa riferimento al piano di lavoro del
Progetto d’Istituto e del Consiglio di Classe.
20
-
le Azioni di progetti che prevedono il coinvolgimento di più docenti o di esperti esterni;
i PEI e PEP per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali e i PDP per gli alunni stranieri.
Piani di Studio d’Istituto: suddivisione degli interventi per disciplina
Scuole Primarie di CIVEZZANO E SEREGNANO
(30 interventi settimanali di un’ora) suddivisi come segue:
Italiano
Matematica
Scienze
Tecnologia
Storia con ed. alla
cittadinanza
Geografia
Musica
Arte
Scienze motorie
Lingue comunitarie:
Tedesco
Lingue comunitarie:
Inglese
Religione Cattolica
AOF
Cl. prima
6
9 di cui
almeno sette
di
matematica
Cl. seconda
6
9 di cui
almeno sette
di
matematica
2
2
Cl. terza
6
6
1
Cl. quarta
6
5
2
Cl. quinta
6
5
2
1 (CLIL)
1
1
1
1
1
1
1
2 (CLIL)
2
1
1
1
2
1
1
1
2
5
5
2
2
2
2
2
0
0
1
2
2
2
4
2
4
2
4
2
4
2
4
Scuole Primaria di FORNACE
(33 interventi settimanali di 50 minuti) suddivisi come segue:
Italiano
Matematica
Scienze
Tecnologia
Progetto di istituto |
Storia con ed. alla
cittadinanza
Geografia
Musica
Arte
Scienze motorie
Lingue comunitarie:
Tedesco
Lingue comunitarie:
Inglese
Religione Cattolica
AOF
21
Cl. prima
7
11 di cui
almeno
ottodi
matematica
Cl. seconda
7
11 di cui
almeno otto
di
matematica
2
2
Cl. terza
7
6
2
Cl. quarta
7
6
2
Cl. quinta
7
6
2
1 (CLIL)
1
1
2
2
2
1
1
2 (CLIL)
2
1
1
1
2
1
1
1
2
5
5
2
2
2
2
2
0
0
2
2
2
2
4
2
4
2
4
2
4
2
4
Scuole Primaria di ALBIANO
(33 interventi settimanali di 50 minuti) suddivisi come segue:
Italiano
Matematica
Scienze
Tecnologia
Storia con ed. alla
cittadinanza
Geografia
Musica
Arte
Scienze motorie
Lingue comunitarie:
Tedesco
Lingue comunitarie:
Inglese
Religione Cattolica
AOF
Cl. prima
7
11 di cui
almeno
ottodi
matematica
Cl. seconda
7
11 di cui
almeno otto
di
matematica
2
2
Cl. terza
7
6
1
Cl. quarta
7
6
2 (CLIL)
Cl. quinta
7
6
2
2 (CLIL)
1 (CLIL)
1
1
2
2
1
1(CLIL)
2 (CLIL)
2
1
1 (CLIL)
1 (CLIL)
2 (CLIL)
1
1
1
2
5
5
2
2
2
2
2
0
0
2
2
2
2
4
2
4
2
4
2
4
2
4
Scuole Secondarie di Primo Grado di CIVEZZANO e ALBIANO
Progetto di istituto |
CLASSE DI CONCORSO
028 arte
2
030 scienze motorie
2
032 musica
2
033 ed tecnica
2
043 italiano
6
043 storia ed civica geografia
4
059 matematica
4
059 scienze
2
245A inglese
3
245 tedesco
3
Religione
1
TOT
22
interventi alla settimana per tutte le classi
31
Aree progettuali di rilievo
Nel nostro istituto poniamo particolare attenzione all’apprendimento delle lingue comunitarie con
progetti di CLIL, di insegnamento della lingua da parte di insegnanti di madrelingua e di attività di
preparazione alle certificazioni linguistiche internazionali per gli studenti della terza scuola
secondaria di primo grado.
Riteniamo che l’apprendimento del canto e di uno strumento musicale rappresenti una marcia in
più per educare all’ascolto di se stessi e dell’altro, per educare allo spirito di collaborazione nella
realizzazione di progetti di gruppo, per educare ad un diverso linguaggio della mente che ne
migliora la flessibilità, così come accade quando si apprende un’altra lingua.
La salute dell’individuo è un bene primario sancito da dichiarazioni universali e dalla nostra
costituzione. Individuare una persona che si occupi delle attività di educazione alla salute ci pare
una necessità. Le attività relative a quest’area si concentrano prevalentemente negli anni della
preadolescenza e adolescenza (alunni si scuola secondaria di primo grado), in quanto in questa
età ci si incomincia a fare delle scelte consapevoli e ci si pone delle domande sui valori in cui ci si
riconosce e sul proprio stile di vita. Ci pare anche importante creare opportunità per gettare
uno sguardo a quello che la legge permette (ed. alla legalità), per capire come certe scelte che
sembrerebbero puramente soggettive, possono avere degli effetti negativi non solo su se stessi,
ma anche sugli altri e che pertanto vengono sanzionati dal legislatore. In relazione ai valori
democratici del rispetto delle proprie ed altrui identità, della partecipazione attiva nella vita di
comunità, della consapevolezza dell’esistenza di alcune regole di convivenza civile, abbiamo
elaborato un “regolamento degli studenti e delle studentesse” che possa essere piacevolmente
letto e interiorizzato anche da alunni nella fascia d’età dai 6 ai 13 anni. Inseriamo in quest’area
anche i progetto di attività complementare di educazione fisica, riprendendo un estratto dall’art. 45
del CCPL in vigore: “Le ore eccedenti le 18 settimanali effettuabili, fino a un massimo di 6
settimanali, dal personale insegnante di educazione fisica nell’avviamento alla pratica sportiva,
vanno individuate ed erogate nell’ambito di uno specifico progetto contenuto nel Progetto d’Istituto,
progetto che può riguardare anche la prevenzione di paramorfismi fisici degli studenti.
Progetto di istituto |
Il progetto “A Piedi Sicuri” si occupa di monitorare la sicurezza dei percorsi a piedi che i bambini
delle scuole primarie percorrono ogni giorno all’uscita da scuola: è un progetto complesso che
vede più attori coinvolti:gli insegnanti, i bambini, i genitori volontari, le amministrazioni comunali.
L’area dei bisogni educativi speciali (prevenzione del disagio e sostegno alla disabilità) e
dell’attenzione verso i bisogni di apprendimento dell’italiano come lingua seconda è
costantemente monitorata oltre che dalle funzioni strumentali (intercultura e BES) e dal gruppo di
lavoro per i BES anche da tutti i consigli di classe: presso le scuole medie un consiglio di classe
per quadrimestre è interamente dedicato all’analisi e messa a punto degli interventi relativi a
questa problematica, mentre nelle scuole primarie i due progetti di prevenzione “dettato
ortografico” e “psicomotricità” sono fondamentali per dare delle indicazioni operative nella
progettazione di interventi didattici. I consigli di classe hanno anche a disposizione la consulenza
della psicologa di istituto, che aiuta a mettere a fuoco le problematiche e suggerisce strategie da
seguire.
L’istituto segue gli studenti in tutti i passaggi del loro iter formativo, predisponendo dei protocolli di
continuità tra SI e SP, tra SP e SSPG e tra SSPG e SSSP.
23
AREA LINGUE COMUNITARIE
Progetto CLIL
Affrontare i contenuti di una materia specifica con una seconda lingua come veicolo di
trasmissione è un’occasione di crescita formativa sia per gli insegnanti che per gli alunni. Da un
lato coinvolge i primi in una riflessione profonda e condivisa sulla modalità di proporre tali contenuti
e spinge all’adozione di un approccio language sensitive, ovvero sensibile a vari tipi di linguaggio,
dall’altro fornisce ai secondi un’esposizione alla seconda lingua maggiore di quanto non avrebbero
nelle ore di insegnamento curricolare della stessa e favorisce un graduale e progressivo
miglioramento della loro competenza linguistica in L2.
La metodologia è student centered e cerca di incentivare la modalità di lavoro per compiti di
apprendimento (task). Progressivamente si introducono attività al computer che rinforzano la
capacità di utilizzo dello strumento informatico.


Progetto CLIL presso la Scuola Primaria
Nella scuola Primaria di Albiano il progetto è presente dall’anno scolastico 2011-12, le attività
di CLIL in lingua inglese si distribuiscono sulle classi III (5 ore di CLIL) e IV (7 ore di CLIL).
Nelle altre scuole primarie è stata introdotto il CLIL in lingua inglese nelle classi terze (3 ore di
CLIL in lingua inglese)
Progetto CLIL di geografia Scuola Secondaria di Primo Grado di Albiano e Civezzano
Dall’anno scolastico 2011-12 è iniziato un percorso di geografia in inglese presso la classe
prima della SSPG di Albiano, che ad oggi copre tutte le tre classi per due ore settimanali.
Nella SSPG Pur nella distinzione dei ruoli, i docenti di lingua e di disciplina sono
corresponsabili sia della valutazione degli alunni che dei risultati della sperimentazione. Il
docente di lingua assegnato alla classe per le ore di inglese valuta gli apprendimenti linguistici
degli alunni nelle ore curricolari di L2. Nelle verifiche di geografia in inglese e nella loro
valutazione si dà invece la preminenza agli apprendimenti e alle competenze raggiunte nella
materia non linguistica. Affinché la L2 utilizzata non diventi un ostacolo all’apprendimento è
compito dell’insegnante di lingua fornire agli alunni il lessico di base e le strutture necessarie
per comprendere ed esprimere i contenuti di geografia concordati preventivamente con
l’insegnante di materia.
Si valutano sia il contenuto che la lingua in questi termini:
- inizialmente il valore dato al contenuto è pari al 100% per dare tempo agli alunni di acquisire
gradualmente le abilità di produzione in L2, più tardive rispetto a quelle di ricezione; il supporto
linguistico è quindi consistente e la richiesta di produzione minima;
Progetto di istituto |
- nel corso dell’anno si concorda il momento opportuno per dare al contenuto un valore attorno al
75% e alla lingua il restante 25% e per aumentare la richiesta di produzione. Ulteriori modifiche si
prendono in considerazione in itinere, a seconda della risposta da parte degli alunni.
Si attua una valutazione in itinere (assessment) che mette in luce il raggiungimento delle
competenze e una valutazione a medio e lungo termine (evaluation) sugli obiettivi disciplinari. Le
verifiche possono essere scritte (domande chiuse, domande aperte, abbinamenti, soluzione di
task, questionari di autovalutazione, ecc.) o orali (domande chiuse, domande aperte, discussione,
argomentazione, presentazione, ecc.).
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Le verifiche scritte sono graduate e concordate e la valutazione delle stesse è fatta in equipe tra
l’insegnante di lingua e l’insegnante di disciplina. I criteri di valutazione sono l’acquisizione dei
contenuti disciplinari, del lessico specifico e progressivamente dell’espressione in L2.
Si prevedono momenti di valutazione tra pari e di autovalutazione da parte degli studenti.
Certificazioni linguistiche
Ogni anno viene offerta la possibilità agli alunni delle classi terze che lo desiderano di prepararsi
agli esami delle certificazioni linguistiche (FIT2 e KET). La certificazione attesta il grado di
conoscenza di una lingua straniera, secondo il “Quadro Comune Europeo di Riferimento per le
Lingue” approvato dal Consiglio d’Europa1. Si può ottenere la certificazione dopo aver superato
una serie di prove in tutte e quattro le abilità linguistiche (comprensione scritta e orale, produzione
scritta e orale).
La preparazione offerta ai nostri studenti, che può durare da un quadrimestre a tutto l’anno
scolastico ed è a cura delle insegnanti, consiste in esercizi specifici sulla falsa riga di quelli
proposti durante gli esami, simulazioni vere e proprie proponendo esami già somministrati negli
anni passati sia per la parte scritta che orale, in modo tale che gli studenti possano familiarizzare
con questa tipologia di esercizi.
Per quanto riguarda l’organizzazione si fa riferimento alla Funzione Strumentale
Si ritiene che l’esperienza di affrontare un esame esterno (e per di più in lingua straniera) abbia
una valenza importante per avere un giudizio esterno oggettivo riconosciuto a livello
internazionale. I ragazzi sono inoltre costretti a mettersi in gioco ed affrontare per la prima volta
nella loro vita scolastica un esame, a superare l’ansia, ad avere un giudizio esterno oggettivo, e ad
accettare anche l’imponderabile, che è intrinseco in ogni prova d’esame. Questo tipo di esami
fornisce infatti uno specchio fedele delle competenze linguistiche raggiunte.
E’ in valutazione la proposta di organizzare un esame con commissione esterna formata da
insegnanti di lingua comunitaria di istituti della rete Valsugana, e di certificare la competenza
raggiunta con attestato interno. In questo caso non sarebbe previsto nessun costo di iscrizione per
le famiglie, con il probabile vantaggio che più studenti parteciperebbero all’esperienza, ma
l’organizzazione delle procedure potrebbe essere complessa per l’istituto, per poter mantenere uno
standard rigoroso.
1
Progetto di istituto |
Il Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER), dell'inglese Common European Framework of Reference for
Languages (CEFR) è un sistema descrittivo messo a punto dal Consiglio d'Europa come parte principale del progetto Language Learning for
European Citizenship (apprendimento delle lingue per la cittadinanza europea) tra il 1989 e il 1996. Suo principale scopo è fornire un metodo per
accertare e trasmettere le conoscenze che si applichi a tutte le lingue d'Europa. Nel novembre2001 una risoluzione del Consiglio d'Europa
raccomandò di utilizzare il QCER per costruire sistemi di validazione dell'abilità linguistica.
Il Quadro comune di riferimento europeo distingue tre ampie fasce di competenza ("Base", "Autonomia" e "Padronanza"), ripartite a loro volta in due
livelli ciascuna per un totale di sei livelli complessivi, e descrive ciò che un individuo è in grado di fare in dettaglio a ciascun livello nei diversi ambiti
di competenza: comprensione scritta (comprensione di elaborati scritti), comprensione orale (comprensione della lingua parlata), produzione scritta e
produzione orale (abilità nella comunicazione scritta e orale)
A - Base
A1 - Livello base
A2 - Livello elementare KET (Key English Test) e FIT2 (Fit in Deutsch 2)
Comunica in attività semplici e di abitudine che richiedono un semplice scambio di informazioni su argomenti familiari e comuni. Sa descrivere in termini semplici aspetti della sua vita, dell’ambiente
circostante; sa esprimere bisogni immediati.
B - Autonomia
B1 -Livello intermedio o "di soglia"
B2 -Livello intermedio superiore
C - Padronanza
C1 -Livello avanzato o "di efficienza autonoma"
C2 -Livello di padronanza della lingua in situazioni complesse
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Internazionalizzazione e scambi con l’estero
Scambi di corrispondenza con scuole di lingua straniera
SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO
A partire dall’anno scolastico 2008-09 il corso A e corso B della SSPG di Civezzano corrispondono
in inglese con la scuola Institution Saint Louis di Pont L’Abbé D’Arnoult nella regione francese di
Poitou-Charentes.
A partire dall’anno scolastico 2011-12 le classi della SSPG di Albiano corrispondono in tedesco
con la scuola media "Dr. Fritz Ebner" di Silandro, e una volta all’anno hanno la possibilità di
incontrare i compagni di lingua tedesca per una giornata di socializzazione.
SCUOLE PRIMARIE
Si sta lavorando per attivare per le classi III e IV uno scambio di corrispondenza con bambini delle
stesse età che frequentano una Scuola Primaria nel Regno Unito. Per il momento si sta ancora
selezionando alcuni degli interlocutori, al fine di evitare di sovrapporsi a scambi attualmente già
attivi con altre scuole sul territorio trentino. E’ invece già iniziato lo scambio di corrispondenza tra la
classe quinta di Albiano e year 5 class at Jubilee Park Primary School (West Midlands, UK).
Al fine di preparare i bambini a esperienze di scambio di mail, si sta curando un passaggio di
lettere interno all’Istituto, tra le classi quinte del plesso di Seregnano e Albiano.
Settimane linguistiche
La SSPG di Civezzano organizza in periodo estivo una settimana linguistica in Tirolo; vengono
inoltre mantenuti i contatti con la Volksschule di Untergriesbach (viaggio di istruzione).
Le classi 2^ e 3^ SSPG di Albiano trascorrono una settimana in Germania o nel Regno Unito in
periodo primaverile.
Nell’a.s. 2012/2013 l’Istituto ha aderito al progetto di rete National College – Trentino sullo sviluppo
della middle leadership che vede la partecipazione di 15 Istituti scolastici della provincia.
Accoglienza testimonial stranieri
Nel corso dell’anno scolastico 2012-13 si è accolto in classe terza, quarta e quinta presso i plessi
di Albiano (classi III, IV, V) e Seregnano una studentessa rumena che nelle ore di compresenza
messe a disposizione ha comunicato con i bambini in lingua inglese. In 3 occasioni ha presentato
un powerpoint sulla sua nazione d’origine, in tutte le altre occasioni ha collaborato allo svolgimento
della lezione.
Giornata delle Lingue
A partire dall’anno scolastico 2009-10 il dipartimento delle lingue comunitarie organizzata ogni
anno alla fine di Maggio la “Giornata delle Lingue”. E’ un evento che coinvolge gli scolari delle
classi V di tutto l’istituto e i ragazzi delle classi prime SSPG.
La prima edizione ha visto partecipare solo gli alunni delle primarie, e nelle ultime due edizioni
anche alcune classi prime SSPG. A partire dall’anno scolastico 2012-13 partecipano tutte le classi
previste dal progetto.
Progetto di istituto |
Si tratta di un incontro di una mattina in una palestra dell’istituto, durante il quale i diversi gruppi
classe affrontano dei giochi che permettono di valorizzare e mettere in pratica le conoscenze e
abilità disciplinari (lingua tedesca e lingua inglese) e le competenze di collaborazione per il
raggiungimento di un obiettivo comune. Il percorso è strutturato a stazioni ed ogni gruppo classe
ha l’opportunità di misurarsi con diversi livelli di difficoltà proposti da ogni attività.
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AREA MUSICA
La musica è un linguaggio universale che riesce a creare legami tra le persone più diverse. Due
esempi illustri che sono testimonial nel mondo di questo assunto sono:

Daniel Barenboim (1942 – vivente), pianista e direttore d'orchestra argentino-israeliano.
In una intervista al Corriere della sera afferma2: “[Riferimento alla musica] Purtroppo negli ultimi tempi
troppe persone vivono senza mai nessun contatto con essa. La musica è finita in una torre
d'avorio, puro piacere estetico per pochi eletti. Mentre invece dovrebbe essere prima di tutto
educazione alla vita. Se impari a "pensare la musica" capisci tutto: che il tempo può essere
oggettivo e soggettivo, la relazione tra passione e disciplina, la necessità di aprirsi agli altri... Se
suoni il violino e non ascolti allo stesso tempo il clarinetto non si può far musica.”

José Antonio Abreu (1939 - vivente) musicista, educatore e accademico venezuelano, che ha
fondato nel 1983 El Sistema, una fondazione per la promozione sociale dell'infanzia e della
gioventù attraverso un percorso innovativo di didattica musicale.
E’partito dalla convinzione che l’educazione musicale mette in moto un circuito positivo che
tira fuori il meglio di ogni persona.
Noi crediamo che una buona educazione musicale aiuti i bambini a crescere meglio e a sviluppare
precocemente le risorse della loro mente. Ascoltare musica, cantare, ma anche destreggiarsi con
uno strumento, favorisce, nei bambini di tutte le età, anche un aumento della concentrazione e
delle capacità cognitive, e un miglioramento nel linguaggio e nella comunicazione. Inoltre si vuole
fornire agli alunni una sempre maggiore capacità di lettura attiva e critica del reale, una ulteriore
possibilità di conoscenza ed espressione di sé, razionale ed emotiva e si vuole metterli in relazione
fattiva e consapevole con altri soggetti.
Per questo motivo nel nostro istituto si promuove capillarmente l’educazione corale. Nella Scuola
Secondaria di Primo Grado di Civezzano nell’anno 2009-10 è nato il progetto di “Ampliamento
dell’offerta musicale”
AREA SALUTE E SICUREZZA
Progetto “A piedi sicuri”
Il nostro Istituto Comprensivo intende affrontare il problema dell’uscita dei bambini da scuola,
individuando delle soluzioni legittime, che tengano conto prioritariamente dell’incolumità dei bambini e
della loro crescita nell’autonomia, ma anche delle esigenze delle famiglie.
Per rendere compatibili queste diverse istanze, è necessario che le soluzioni che qui di seguito si
descrivono siano condivise da tutte le componenti della Scuola e partecipate dagli stessi alunni.
Principi fondanti del progetto “A piedi sicuri” sono la condivisione e la corresponsabilità. Ciò
consente ad ogni famiglia iscritta di non doversi fare carico ogni giorno di andare a prendere il
proprio bambino/a all'uscita della scuola, a fronte di un impegno di poche giornate nell'arco
dell'anno. Tale collaborazione fra le famiglie e la scuola apre anche alla possibilità di creare una
rete di contatti fra le famiglie, che potrà avere una ricaduta positiva al di là del progetto stesso,
soprattutto per le famiglie in difficoltà.
Progetto di istituto |
Il progetto risponde ad alcune esigenze “forti”, apparentemente contrapposte tra loro.
La prima, di assicurare – nel rispetto pieno della normativa di riferimento – l’esatta competenza e
responsabilità in capo alla Scuola, in particolare al personale insegnante, direttamente e
personalmente responsabile dei bambini loro affidati, dall’inizio delle lezioni fino alla consegna a
fine orario alle loro famiglie.
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Citato in Corriere della sera, 16 gennaio 2007
La seconda di venire incontro alle esigenze sia organizzative che di lavoro delle famiglie, tenendo conto
anche della difficoltà per molti genitori di arrivare per tempo all’uscita della scuola ogni giorno o di
organizzarsi per individuare altre persone disposte ad accettare la delega.
Infine, ma non da ultimo, si evidenzia l’impegno congiunto di scuola e famiglia rivolto a crescere i propri
figli/studenti nell’autonomia personale, con risultati per i più grandi di piena soddisfazione: lavoro
importante per la loro crescita, che subirebbe una battuta d’arresto qualora non si esplorassero altre
soluzioni.
Progetto “Educazione alla salute e alla legalità”
Il progetto di educazione alla salute e alla sicurezza ha lo scopo di promuovere e stimolare negli alunni
quei comportamenti che favoriscono il benessere psico-fisico proprio e di tutti i componenti della
comunità scolastica. Rientrano pertanto in questo ambito, non solamente progetti proposti agli alunni in
riferimento a particolari tematiche, ma tutta l’attività dei docenti e del personale della scuola che agisce
avendo come obiettivo lo Stare Bene a scuola. Tale obiettivo implica l’accettazione, il rispetto e la
valorizzazione di sé stessi e degli altri, il sapersi relazionare positivamente con i compagni e gli adulti
che fanno parte della nostra comunità, rispettando i ruoli di ciascuno.
Si pone inoltre particolare attenzione ai seguenti aspetti:



Promuovere la cura e l’igiene personale.
Favorire l‘abitudine ad una corretta alimentazione.
Promuovere sani stili di vita.
Educazione socio-affettiva e sessuale
Nella consapevolezza del ruolo che l’educazione socio-affettiva può svolgere nel facilitare gli alunni ad
acquisire conoscenza delle proprie emozioni e di quelle degli altri, valorizzando competenze e abilità
nella comunicazione interpersonale e nelle relazioni con i coetanei e gli adulti, visto anche quanto
disposto dal Decreto legge 14 agosto 2013 (convertito nella legge n.193/2013), l’Istituto attiva progetti
che affrontino in modo adeguato questi aspetti.
Scuola Primaria
L’educazione alla affettività, nella fase della pre-adolescenza, è necessaria per una graduale presa di
coscienza delle caratteristiche fisiche proprie dei due sessi estendendo tale consapevolezza agli
aspetti psico-sociali che la sessualità coinvolge.
Per questo motivo in tutte le classi quinte di Scuola Primaria è attivato da alcuni anni un percorso
seguito dall’esperta psicologa Dott.ssa Francesca Dorigatti.
Progetto di istituto |
Gli obiettivi dell’intervento sono quelli di:

favorire il rispetto di sé e dell’altro.

favorire uno sviluppo armonico della personalità.

favorire un atteggiamento positivo nei confronti della sessualità.

fare agli alunni gli strumenti per interpretare in modo corretto messaggi ambigui e fuorvianti che
arrivano quotidianamente sia dai media che dall’ambiente sociale.
Il progetto generalmente è così strutturato:

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6 ore con gli alunni per ciascuna classe quinta

due incontri con i genitori (uno iniziale per presentare il progetto e uno finale come restituzione
dell’attività svolta in classe)
Scuola Secondaria di Primo grado
Nella Scuola Secondaria di Primo grado il progetto viene attuato per le classi terze della SSPG in
collaborazione con il servizio di educazione alla salute della APSS di Pergine. Il ruolo che l’educazione
socio-affettiva può svolgere è quello di facilitare i ragazzi e le ragazze ad acquisire conoscenza e
consapevolezza delle proprie emozioni e di quelle degli altri, valorizzando competenze e abilità nella
comunicazione interpersonale e nelle relazioni con i coetanei e gli adulti. L’educazione alla sessualità,
nella fase dell’adolescenza che comprende lo sviluppo della dimensione sessuale, consente di
stimolare i ragazzi ad una graduale presa di coscienza delle caratteristiche fisiche proprie dei due sessi
estendendo tale consapevolezza agli aspetti psico-sociali che la sessualità coinvolge. Gli obiettivi del
progetto sono:






Favorire un atteggiamento positivo nei confronti della sessualità.
Favorire il rispetto di sé e dell’altro.
Favorire il raggiungimento di uno sviluppo armonico della personalità.
Stimolare la capacità di scelte autonome e responsabili.
Favorire la conoscenza dei servizi di prevenzione presenti sul territorio.
Il percorso prevede il coinvolgimento degli insegnanti di riferimento e dei genitori dei ragazzi
coinvolti. In particolare, dopo una prima fase di progettazione con il docente referente
(generalmente in ottobre), i docenti di scienze delle singole classi, nel mese di novembre,
incontrano la psicologa, dott.ssa Francesca Fontana, e presentano gli alunni con particolare
riferimento a situazioni che richiedano particolare attenzione o a dinamiche complesse e delicate
nell’ambito del gruppo classe. Di tali incontri verranno stilati i verbali. A seguire si tiene un incontro
serale tra la psicologa e l’ostetrica che lavoreranno con i ragazzi ed i genitori degli stessi con la
partecipazione del docente referente del progetto. Nell’ambito di tale riunione le esperte illustrano ai
genitori il percorso proposto agli alunni e rispondono alle domande e richieste dei genitori.
Il percorso si articola, per ogni classe, in quattro incontri della durata di due ore ciascuno effettuati nei
mesi di dicembre e gennaio. Gli incontri vengono svolti nel primo quadrimestre in seguito alla
trattazione dell’apparato riproduttore e pubertà da parte dei docenti di scienze e lettere che avviene, in
linea di massima, nei mesi di settembre e ottobre.
Nella stesura del calendario, compatibilmente con la disponibilità degli esperti, si utilizzano i seguenti
criteri:
-utilizzare preferibilmente ore di matematica-scienze o lettere
-non occupare ore di materie che ne hanno in numero minore
Nell’ambito degli interventi vengono affrontate le seguenti tematiche:
Progetto di istituto |

I cambiamenti psico-fisici nell’adolescenza: esperienze e confronto sui vissuti e le emozioni che ne
derivano.
 La sessualità e i suoi significati: psicologico, sociologico, affettivo-relazionale e valoriale.
 Il rapporto di coppia: confronto e discussione su opinioni e atteggiamenti riguardanti la sfera dei
ruoli sessuali e della loro rilevanza nell’ambito della coppia e della società.
 I diversi aspetti del rapporto sessuale: relazionali e comunicativi, biologici e procreativi, emotivoaffettivi e socio-culturali, ludici e piacevoli.
 I metodi contraccettivi e la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale.
Durante gli incontri viene utilizzato un approccio educativo teso a valorizzare il confronto delle opinioni
in un clima di rispetto reciproco. Vengono utilizzati giochi di ruolo e lavori di gruppo valorizzando
l’ascolto attivo e favorendo un atteggiamento positivo nei confronti della sessualità. Alla fine degli
incontri ai ragazzi viene proposto un questionario anonimo nel quale possono esprimere le proprie
opinioni sul percorso svolto. I risultati dell’elaborazione dei dati raccolti verranno richiesti all’ASPP che li
raccoglie.
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A conclusione del percorso con gli alunni si tiene un incontro tra i docenti di scienze della classe e la
psicologa nell’ambito del quale l’esperta restituisce agli insegnanti, in gennaio, l’esito dell’attività. Anche
dell’incontro conclusivo verrà stilato un verbale che verrà illustrato ai colleghi nel corso del successivo
consiglio di classe soli docenti.
Tutti i verbali verranno resi noti ai colleghi di classe allegandone copia nel faldone del Consiglio di
Classe relativo.
Educazione alla legalità
Il progetto di educazione alla legalità, proposto dal nostro istituto agli alunni delle classi II e III della
SSPG, ha come obiettivo quello di promuovere nei ragazzi l’assunzione di comportamenti corretti e la
consapevolezza dei rischi legati al proprio modo di agire in diversi contesti oltre che stimolare il senso
civico e la solidarietà, per sentirsi cittadini attivi portatori di diritti e doveri.
Per il plesso di Civezzano l’attività viene concordata dal docente referente con il tenente dei carabinieri
di Trento dott. Alberto Azzalini, e successivamente autorizzata dal comando dei Carabinieri.
L’incontro con gli esperti si tiene in genere nel mese di marzo ed ha una durata di 3 ore durante le quali
vengono proposti ai ragazzi alcuni spunti di riflessione e partendo dalle loro risposte si approfondisce il
tema. Le principali tematiche affrontate durante l’incontro sono:




Il concetto di legalità. Si parte da esempi di comportamenti civili per passare all’analisi di
comportamenti “scorretti”. Si introduce quindi il concetto di responsabilità e imputabilità, in
riferimento al codice penale, declinandoli a seconda dell’età di chi commette l’azione (minore di 14
anni, dai 14 ai 17 anni, maggiorenne).
Il bullismo. Partendo da esempi reali raccontati dal relatore e dalla visione di un filmato si propone
ai ragazzi di esprimere la propria opinione in merito a ciò che hanno visto e sentito e farli riflettere
su come avrebbero agito in prima persona, per arrivare a definire quale sia il modo migliore di agire
sia per chi è vittima sia per chi, anche non direttamente coinvolto, è a conoscenza del verificarsi di
atti di bullismo.
Internet e chat. All’inizio dell’anno scolastico si propone ai docenti di lettere la visione e discussione
in classe del film “Trust”3 consigliato dagli esperti sia nell’ambito del progetto di educazione alla
legalità sia in quello di educazione socio-affettiva e sessuale. Durante l’incontro con il tenente
Azzalini si introduce il concetto di privacy e si evidenzia l’importanza della tutela della propria
immagine così come quella degli altri. Si riportano queste riflessioni ai comportamenti dei ragazzi
ed al loro utilizzo in particolare di facebook, o reti analoghe, mettendo in rilievo l’impossibilità del
controllo di quanto pubblicato in rete da se stessi o da altri. Si affronta infine il rilievo penale del
mancato rispetto della privacy. Partendo da filmati si affronta il tema del cyberbullismo
ricollegandosi a quanto prima esposto sul tema del bullismo. Vengono inoltre affrontati i rischi
legati al truffe messi in atto via internet, vendita e ricettazione di materiale rubato, commercio di
materiale scaricato illegalmente dalla rete.
Armi e petardi. I diversi tipi di armi e le condizioni per il possesso e l’uso. Particolare riferimento
alle armi da taglio e armi improprie.
Progetto di istituto |
Per il plesso di Albiano, che fa parte della comunità della valle di Cembra, si propone generalmente la
stessa attività sopra descritta per il plesso di Civezzano ma in collaborazione con il Comando dei
Carabinieri di Cavalese che è competente per territorialità.
In alternativa si collabora con il comune di Albiano aderendo a progetti e iniziative di particolare
interesse promosse dallo stesso. Nell’anno scolastico 2012-13 il plesso ha aderito al progetto “Rotte
per intern@uti responsabili. Identità digitale e Social Network”. Il percorso formativo si articola in due
incontri della durata di due ore ciascuno, il primo in forma seminariale e il secondo in forma
laboratoriale.
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Trust , 2010, psychological thriller film, regista David Schwimmer
I principali obiettivi sono:

Approfondire la conoscenza degli strumenti di comunicazione anche da un punto di
vista tecnico.
 Valorizzare il corretto utilizzo delle nuove tecnologie come strumento di comunicazione.
 Rendere consapevoli delle implicazioni di tipo sociale e giuridico dell’utilizzo di internet.
 Saper gestire le proprie identità virtuali.
 Saper proteggere la propria privacy in ambienti sociali virtuali.
 Educare al valore dei rapporti interpersonali diretti: è utile ma non è necessaria la
mediazione delle nuove tecnologie per conoscere e comunicare con gli altri (chat e
social network).
Le tematiche affrontate sono:
I. Incontro “L’identità digitale e i social network”
 definizione di identità digitale
 identità digitale e comportamento in rete
 norme e sanzioni collegate all’identità digitale
 reati più frequenti commessi dai minori in rete
 definizione di social network
 problematiche di identità digitale nei social network
II. Laboratorio “Facebook e i social network”:
 funzionamento dei social network
 Facebook e normativa che regola questa comunità
 analisi di alcuni profili dei ragazzi per evidenziare gli aspetti problematici collegati alla
privacy
 regolare i livelli di privacy all’interno di Facebook.
In riferimento alle nuove tecnologie ed ai rischi correlati al loro utilizzo, sul sito della scuola, sono
disponibili alcuni materiali di particolare interesse. Gli stessi possono essere utilizzati dai docenti per
svolgere in classe alcune attività mirate a stimolare nei ragazzi un più consapevole e responsabile
utilizzo delle nuove tecnologie.
Educazione alla sicurezza e alla prevenzione dei rischi
Il progetto ha lo scopo di informare gli alunni sulle situazioni di rischio legate ad incendi, terremoti o
altre emergenze ed iniziare la loro formazione rispetto ai comportamenti da mettere in atto in tali
situazioni.
Il progetto viene proposto dal dipartimento della conoscenza in collaborazione con la scuola provinciale
antincendio di Trento a tutte le classi terze della SP.
L’intervento degli esperti ha la durata di un’ora e trenta minuti durante i quali si affrontano le seguenti
tematiche:
Progetto di istituto |
 Combustione ed incendio, cause e prevenzione.
 Come comportarsi in caso di emergenza.
 Cartellonistica e segnaletica.
Accanto a questa attività ad inizio anno si propone, ai consigli di classe dei vari plessi, la partecipazione
al progetto NAPO, sulla salute e la sicurezza, promosso dalla PAT in collaborazione con l’INPS. Tale
progetto ha come obiettivi:
 Riconoscere i rischi per la salute e la sicurezza
 Prevedere rischi simili in situazioni nuove
 Spiegare come evitare i rischi
 Mettere in atto comportamenti adeguati
Sono disponibili 6 pacchetti didattici, scaricabili gratuitamente on line. Le lezioni proposte hanno un
approccio didattico divertente e fantasioso, utilizzando gli episodi di Napo e attività creative.
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I pacchetti didattici presentano esempi di lezioni utilizzabili per sensibilizzare i bambini di età compresa
tra i sette e gli undici anni all’importanza della salute e la sicurezza. Gli strumenti didattici dei pacchetti
comprendono: istruzioni complete, le attività suggerite e risorse di ausilio all’insegnante scaricabili dal
web, allo scopo di fornire agli insegnanti ed educatori il sostegno e la guida necessari per introdurre gli
argomenti di SSL negli attuali programmi scolastici. Le lezioni sono state progettate in maniera
flessibile per poter essere inserite in alcune delle materie previste dall'attuale curriculum allo scopo di
rinforzarne e sostenerne l’insegnamento, ovvero:
 Educazione alla salute e alla cittadinanza
 Scienze
 Sicurezza stradale
 Apprendimento di lingue
 Arte
I pacchetti didattici che affrontano varie tematiche e sono suddivise per fascia d’età:
Napo e i segnali di sicurezza – Segnali di avvertimento e di divieto (7-9 anni)
Napo e i segnali di sicurezza – Segnali di prescrizione e di salvataggio (7-9 anni)
Tratta bene il tuo corpo con Napo – La schiena (7-9 anni)
Napo a caccia di pericoli – Identificazione di rischi e pericoli (9-11 anni)
Progetto di istituto |
Napo a caccia di pericoli – Intervenire e prevenire i rischi (9-11 anni)
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AREA SPORT E BENESSERE
Attività complementare di educazione fisica
Come previsto dall’art 45 CCPL 29.11.2004 e s.m., li insegnanti di Ed. Fisica propongono attività
complementari rivolte agli alunni della SSPG di Civezzano e Albiano e alle classi 5^ della Scuola
Primaria.
Gli obiettivi sono:
 Il Consolidamento delle capacità coordinative
 miglioramento delle capacità condizionali
 conoscenza degli elementi tecnici e regolamenti di alcuni sport
 Conoscenza del proprio corpo , sua utilizzazione e ricerca del benessere fisico e psichico
 Consolidamento lateralizzazione ed educazione al ritmo
 Orientamento spazio-temporale
 Esprimersi attraverso il proprio corpo
 Pratica sportiva di alcune discipline (atletica leggera, pallavolo, pallacanestro...)
Progetto “Sport in classe”
Il progetto promosso dal MIUR presenta caratteristiche comuni e omogenee su tutto il territorio
nazionale e il suo coordinamento è affidato ad un nuovo sistema di governance per lo sport a scuola
che prevede un Organismo Nazionale e Organismi territoriali regionali e provinciali dei quali fanno parte
rappresentanti del MIUR, del CONI e del CIP.
L’attività ha le seguenti caratteristiche generali:
 insegnamento dell’educazione fisica per due ore settimanali impartite dall’insegnante titolare
della classe;
 inserimento della figura del “Tutor Sportivo Scolastico” all’interno del Centro Sportivo Scolastico
per la scuola primaria;
 piano di informazione/formazione iniziale ed in itinere dell’insegnante titolare della classe;
 realizzazione di attività che prevedono percorsi d’integrazione degli alunni con “Bisogni
Educativi Speciali (BES);
 realizzazione dei Giochi invernali e dei Giochi di fine anno scolastico;
 coinvolgimento delle Regioni e degli Enti Locali per possibili implementazioni del progetto e
l’estensione anche alle classi prime e seconde.
Nell’a.s. 2013-14 hanno aderito all’iniziativa le classi terza e quarta della SP di Seregnano.
Progetto psicomotricità (prima classe scuola primaria)
Progetto di istituto |
Il progetto psicomotricità, rivolto ai bambini delle classi prime della Scuola Primaria all’interno
dell’Istituto Comprensivo, si propone di integrare il progetto educativo attraverso l’organizzazione
di percorsi laboratoriali di psicomotricità.
Si tratta di un’iniziativa, che vuole favorire un processo di maturazione complessiva dei bambini,
offrendo loro un’opportunità di arricchimento delle competenze corporee, motorie, relazionali,
emotive, partendo dal presupposto che, per loro, il corporeo rappresenta la totalità dell’esperienza.
Le attività vengono proposte nei primi mesi dell’anno, e comprendono il saltare, il correre, il
rotolare, il giocare a corpo libero o con diversi materiali, tutti giochi di movimento che esplorano e
chiamano in causa l’espressività dei bambini e/o le loro competenze cognitive.
Ogni laboratorio è strutturato in dieci incontri della durata di un’ora ciascuno, che coinvolgono una
decina di bambini e che si svolgono nella prima parte dell’anno scolastico. Ogni incontro
laboratoriale ha la stessa organizzazione e successione temporale delle attività, per consentire ai
bambini di percepire la specificità dell’esperienza che stanno vivendo e di viverne l’omogeneità.
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I laboratori si integrano con le altre attività, didattiche e non didattiche, per poter offrire ai bambini
la possibilità di percepire la continuità dell’esperienza quotidiana, sia che essa si svolga in classe,
sia nello spazio palestra. I laboratori hanno ricaduta nella gestione quotidiana delle relazioni, in
quanto le psicomotriciste possono suggerire agli insegnanti approcci mirati, ovvero i docenti
possono chiedere che la psicomotricista osservi con particolare attenzione aspetti dei bambini
emersi in corso di inizio anno in classe.
Gli esperti psicomotricisti offrono supporto ai Consigli di Classe nella comprensione delle
dinamiche relazionali dei vari gruppi classe. A fine percorso (entro Natale) presentano agli
insegnanti il profilo di ciascun bambino. È un contributo importante che favorisce una migliore
accoglienza degli alunni nel passaggio alla scuola primaria e un approccio calibrato sulle esigenze
specifiche di ciascuno.
Tale profilo della classe e dei singoli alunni viene inserito nel faldone del consiglio di classe
AREA BISOGNI EDUCATIVI
Strumenti integrati vi DS A
I Disturbi Specifici di Apprendimento rappresentano una realtà con la quale la scuola deve
confrontarsi sempre più spesso. L’Istituto è molto sensibile e attivo su questo aspetto: cerca di
migliorare le competenze del corpo docente, attraverso specifici momenti formativi, che
contemplino anche l’insegnamento per mezzo della LIM; acquisisce testi e pubblicazioni del
settore; si dota di strumenti compensativi in grado di facilitare il percorso didattico di alunni e
studenti. A questo proposito, l’Istituto ha posto particolare attenzione alle nuove tecnologie,
acquisendo e mettendo a disposizione dei suoi studenti software didattici, che vengono di seguito
illustrati.
CARLO MOBILE è un software che si rivolge a persone con difficoltà di lettura, in genere a ragazzi
con dislessia, a chi è impegnato nell'apprendimento orale delle lingue straniere, ma anche a
persone con ipovisione. CARLO MOBILE mette in grado di ascoltare la lettura di qualsiasi testo
scegliendo la lingua, la velocità di lettura o la lettura scandita; consente la registrazione di un testo,
permette di ascoltare testi nelle principali lingue europee. CARLO MOBILE è anche dotato di una
calcolatrice dotata di sintesi vocale, che permette di ascoltare l'intero numero digitato, con segno e
risultato, di vedere la procedura nel suo completo svolgimento, recuperando i calcoli precedenti, e
di copiare l'intera operazione nel testo, in modo da evitare errori di trascrizione. CARLO MOBILE
viene fornito in comodato gratuito agli studenti con DSA.
ALFa READER è la più recente risorsa di cui si è dotata la scuola e che viene fornita in comodato
gratuito agli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento su supporto di chiavette USB, per
poter affrontare l’attività didattica a scuola e l’effettuazione dei compiti a casa. Il programma si
integra con il software di costruzione di mappe concettuali IperMAPPE: l’utilizzo combinato dei due
strumenti moltiplica l’efficacia didattica e compensativa.
Progetto di istituto |
TUTORE DATTILO è un'applicazione pensata per aiutare nell'uso corretto della tastiera del
computer”, e sviluppare l’automatismo nel reperimento delle lettere, diminuendo la 'fatica di
scrivere', velocizzando e migliorando il risultato.
Altri due strumenti di cui si è dotata la scuola per compensare efficacemente le difficoltà di lettoscrittura sono i software BALABOLKA, che converte testi in audio, e ClipClaxon, che consente di
far pronunciare alla sintesi vocale qualunque testo.
Software SYMWRITER: per realizzare testi corredati di simboli allo scopo di rendere fruibili i
contenuti
a bambini con difficoltà di lettura.
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E’ in discussione la proposta di un percorso di avvicinamento guidato a queste tecnologie con dei
corsi offerti dalla scuola per i ragazzi e le loro famiglie. Sarebbe auspicabile che un docente si
specializzasse nella conoscenza di tali strumenti e offrisse tali percorsi; altra strada, proporre
attività di questo tipo con istituti limitrofi.
A partire dall’anno scolastico 2012-13 si è formato un gruppo di mutuo aiuto tra genitori di alunni
con BES. Sarebbe auspicabile che la FS o un insegnante referente si facesse promotore di incontri
per scambio di informazioni e esperienze, raccolta di idee, corsi.
Laboratori di italiano L2
Le figure che si occupano dell’insegnamento dell’italiano L2:
 Funzioni strumentali, una per la SP e una per la SSPG
 docenti non necessariamente appartenenti al Consiglio di Classe, con ore a disposizione
per l’insegnamento della L24,
 l’insegnante referente nominato dal Consiglio di Classe, figura non prevista dal
regolamento per gli stranieri, ma organizzativamente utile: si occupa di coordinare la
stesura del PDP dal parte del CdC, mantiene i contatti con la famiglia e con eventuali
mediatori culturali, in collaborazione con la FS.
 tutto il Consiglio di Classe (non solo l’insegnante di lingua italiana)
Il Coordinatore di Classe e/o il docente referente, possono richiedere la presenza della FS e/o
degli insegnanti facilitatori in una o più sedute del CdC, contattandoli direttamente.
Progetto di istituto |
L’alunno straniero a scuola è impegnato sia ad apprendere una nuova lingua che ad apprendere
grazie a questa nuova lingua: deve infatti sia imparare l’italiano per la comunicazione quotidiana
che l’italiano per studiare.
Il laboratorio di italiano L2 è una realtà dinamica attivata all’interno della scuola per permettere agli
studenti non italofoni di sviluppare competenze linguistiche in situazioni di insegnamento mirato,
rispondenti ai loro specifici bisogni. Esso sistematizza ed integra quanto gli alunni stranieri
acquisiscono nel quotidiano e offre loro opportunità mirate per progredire ulteriormente nella
lingua, grazie agli approcci metodologici applicati, alle attività e alle strategie utilizzate.
L’inserimento nel laboratorio viene deciso di comune accordo dal CdC, dall’insegnante referente in
collaborazione con la Funzione Strumentale, che si occupa di coordinare le attività didattiche dei
docenti di L2 e delle compresenze messe a disposizione, o delle azioni proposte da altri colleghi,
di individuare l’orario del laboratorio tenendo presente le varie esigenze degli alunni rispetto alle
materie curricolari che gli alunni non italofoni possono seguire, a prescindere dal loro livello di
conoscenza della L2. Nel nostro Istituto si è attenti a far sì che gli alunni stranieri rimangano nelle
classi di appartenenza durante le lezioni di inglese, CLIL, ed. artistica, matematica e sport, in
quanto l’ utilizzo di linguaggi extraverbali (immagini, uso del corpo, manipolazione di oggetti,
numeri) sono fattori sicuramente facilitanti ai fini della comprensione e dell’apprendimento
linguistico. Quindi il laboratorio viene frequentato dagli alunni in tempi adeguati, che garantiscano
ai ragazzi l’opportunità di socializzare con i loro compagni ed essere pienamente inseriti nella loro
classe.
I laboratori sono dinamici in quanto possono essere intensivi e svolti prevalentemente all’inizio
dell’anno scolastico o al momento dell’arrivo di un nuovo alunno straniero, a scalare con una
graduale diminuzione degli interventi e il mantenimento di momenti di consulenza/confronto con i
docenti di classe o continuativi per tutto l’anno scolastico in giorni e orari concordati.
Per quanto riguarda gli approcci metodologici applicati, le attività e le strategie utilizzate, si ritiene
di fondamentale importanza la considerazione e la valorizzazione dei saperi, delle preconoscenze, della cultura d’origine e del vissuto personale degli alunni. Ciò contribuisce a creare
4
Alle SSPG in genere si affidano le ore date sull’organico per l’insegnamento dell’italiano come L2 a docenti di lingua
straniera, in quanto già formati nella didattica delle lingue.
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un clima disteso di apprendimento, in cui l’alunno può apprendere in serenità. I temi iniziali
proposti riguardano proprio l’alunno, la sua storia, le caratteristiche principali del paese da cui
proviene e del suo ambiente di vita quotidiana. Con l’aiuto dell’insegnante di L2 l’alunno prepara
un lavoro su di sé (cartelloni, power point…) che poi presenta alla classe. Infatti riteniamo
importante che il lavoro svolto dallo studente straniero sia un momento di arricchimento anche per
la classe.
Progetto di istituto |
Lingua per comunicare:
l’obiettivo del laboratorio di italiano L2 per la comunicazione è lo sviluppo della competenza
comunicativa e il conseguente apprendimento della lingua italiana, orale e scritta, per rispondere a
consegne e sollecitazioni, esprimere i propri bisogni e il proprio pensiero. Gli alunni sono seguiti
individualmente o in piccolo gruppo, con attività diversificate a seconda del loro livello di
conoscenza linguistica. Fine di tale percorso è mettere gli alunni in grado di usare l’italiano in
maniera corretta, appropriata ed efficace in differenti situazioni, per sperimentare e realizzare i
propri intenti comunicativi, conoscitivi ed operativi.
Gli argomenti vengono presentati secondo la seguente impostazione:
 presentazione del lessico di base relativo al tema proposto con l’utilizzo di oggetti, foto,
immagini, disegni, video, situazioni utili alla contestualizzazione;
 memorizzazione del lessico e riutilizzo anche in contesti diversi;
 introduzione del nuovo vocabolario in strutture semplici e via via più complesse;
 esercizi di riconoscimento, discriminazione;
 espressione orale e scritta ( risposta a semplici domande, produzione di frasi di brevi testi,
produzione di lavori in power point) con riutilizzo del lessico e delle strutture presentati.

Lingua dello studio:
è evidente che lo studio delle materie scolastiche richiede competenze linguistiche specifiche, a
partire dalla conoscenza dei micro-linguaggi settoriali per arrivare ad avanzate abilità di lettura e
rielaborazione di testi. Questo comporta la necessità di acquisire la cosiddetta lingua per lo studio,
che è proprio quella che permette di seguire le lezioni in classe, di interagire nelle interrogazioni, di
comprendere e utilizzare i testi disciplinari.
Questo livello implica l’uso di processi cognitivi di ordine superiore (analisi, sintesi, valutazione,
generalizzazione, ipotesi) e proprio a causa del coinvolgimento di abilità complesse
l’apprendimento della lingua per studiare richiede tempi lunghi e interventi mirati.
Gli alunni, in questa fase, individualmente o in piccolo gruppo a seconda della classe frequentata,
sono supportati nello studio delle discipline utilizzando testi semplici detti anche ‘ad alta
comprensibilità’ o a ‘scrittura controllata’, semplificati e/o adeguati alle capacità di decodifica del
destinatario. Il materiale è disponibile on-line (bibliografia e sitografia del progetto di accoglienza),
ma anche i nuovi libri di testo offrono spesso sezioni dedicate.
Si propongono anche testi autentici preparati attraverso attività di pre-lettura (ad esempio
brainstorming e associogrammi per l’attivazione del lessico e delle conoscenze implicite e dei prerequisiti), attività durante la lettura (esame del titolo, ricerca delle parole chiave, suddivisione in
paragrafi) e attività di post-lettura (attività di fissazione oppure di reimpiego dei contenuti o degli
elementi lessicali, morfo-sintattici o testuali, tipici della lingua dello studio, focalizzati nella fase di
lettura: elaborazione di mappe, schemi, diagrammi di flusso).
Grazie a questi strumenti e a queste strategie, gli alunni potranno avere accesso ai contenuti e ai
saperi in maniera gradualmente sempre più autonoma e completa.
E’ evidente l’estrema importanza che il Consiglio di Classe sia sempre consapevole del percorso di
apprendimento della L2 dello studente straniero, in quanto tutti ne sono responsabili. Più siamo in
grado di creare sinergia di sforzi, più il risultato sarà soddisfacente. E’ auspicabile raccogliere
informazioni e idee per rendere più efficaci le modalità di comunicazione all’interno di ogni team
docente.
Alle SSPG si utilizza un registro di laboratorio sul quale tutti gli insegnanti di L2 annotano
argomenti svolti, impressioni e considerazioni circa i punti di forza e le difficoltà rilevate riguardo ai
36
vari alunni stranieri; esso costituisce lo strumento di monitoraggio dell’attività svolta e dei progressi
compiuti dall’alunno nel suo percorso di apprendimento.
Valutazione.
Ogni valutazione (in itinere e finale) è strettamente collegata al percorso didattico personalizzato.
Nella valutazione, almeno per il primo anno di apprendimento, si privilegia la valutazione formativa,
che tiene conto della situazione di partenza, considera il percorso effettuato, i progressi, la
motivazione, l’impegno e soprattutto le potenzialità di apprendimento dimostrate, in un’ottica di
promozione del soggetto in apprendimento. A partire dal secondo anno almeno gli obiettivi minimi
devono venire raggiunti.
Valutazione di Istituto
Diamo molta importanza alla riflessione su noi stessi in quanto agenzia di istruzione ed
educazione: ecco perché abbiamo individuato un area di progetto legata all’autovalutazione di
istituto. Ogni anno il collegio dovrà identificare uno o più docenti che ricoprano questa funzione
strumentale al progetto di istituto. Tali persone coordineranno il NIV (Nucleo Interno di Valutazione,
organo previsto dalla legge 5/06) e produrranno il documento annuale di “Autovalutazione di
istituto” da inviare agli uffici del dipartimento istruzione.
La funzione ricoperta da quest’area è vitale per l’istituzione, in quanto solamente grazie all’analisi
del contesto, delle percezioni e desideri degli stakeholder e dei risultati di apprendimento si
possono ripensare gli obiettivi che ci si pone, in linea con le indicazioni alle scuole emanate dalla
Provincia.
Accordi Rete Scuole Valsugana
Progetto di istituto |
L’accordo ha per fine la collaborazione tra Istituzioni scolastiche e formative presenti sul territorio
della Valsugana, secondo il principio di sussidiarietà ed al fine di perseguire obiettivi comuni
rientranti negli ambiti di seguito riportati.
AMBITO: DIDATTICA
 Attivare gruppi di studio disciplinari per un confronto sui piani di studio degli Istituti
comprensivi e dei bienni della scuola superiore, in modo da favorire una continuità ed una
integrazione all’interno del ciclo dell’obbligo scolastico.
 Promuovere attività comuni di accoglienza soprattutto nei confronti degli studenti
frequentanti l’ultimo anno del primo ciclo.
 Condividere iniziative e percorsi di orientamento, sia informativo che formativo, per favorire
negli studenti e nelle famiglie scelte il più possibile consapevoli nel passaggio alla scuola
superiore.
 Favorire momenti di confronto ed attivare procedure comuni per rispondere in modo
sempre più efficace ai Bisogni Educativi Speciali (BES) degli studenti dei diversi Istituti.
 Attivare gruppi di studio e di sperimentazione per l’innovazione didattica, in modo da creare
e diffondere esempi di didattica laboratoriale.
AMBITO: GESTIONE DEGLI ISTITUTI E DEL PERSONALE
 Attivare un confronto sugli esiti dell’attività di autoanalisi di istituto per individuare azioni
condivise di miglioramento dell’offerta formativa.
 Attivare un coordinamento fra i vari Istituti della rete e la Comunità di valle, in modo da
rilevare le questioni problematiche presenti sul territorio inerenti le politiche sociali, sulle
quali intervenire insieme agli enti competenti
37

Promuovere azioni congiunte di formazione per incrementare le competenze didattiche e
professionali dei docenti, dei tecnici e del personale ATA.
 Ottimizzare e condividere le risorse strutturali e professionali per rispondere alle esigenze
dei singoli Istituti.
 Favorire la circolazione delle informazioni e la diffusione di buone pratiche in un’ottica di
miglioramento della qualità dei servizi.
ALTRI AMBITI
 Educazione permanente.
 Trasporti.
 Sicurezza e privacy.
 Acquisti.
 Nuove tecnologie.
 Consulenza e supporto ai Dirigenti Scolastici.
Documenti di riferimento e procedure
Criteri per l’autoanalisi e la valutazione dei processi e dei risultati conseguiti in
ordine agli obiettivi
Allegato: Delibera del Collegio Docenti (art. 15 Regolamento sulla valutazione)
Autovalutazione di istituto
Report annuale di autovalutazione.
Dalla Scuola Secondaria di Primo Grado alla Scuola Secondaria di Secondo Grado
Incontri con gli insegnanti referenti dell’orientamento della classe per strutturare attività orientanti
da includere nel percorso dei ragazzi di terza e monitoraggio dell’attività in corso con le classi (da
novembre a gennaio);
Incontro – conferenza indirizzato a tutti i genitori, in particolare delle classi terze che intendono
esercitare al meglio il loro ruolo per sostenere e aiutare i ragazzi in una scelta non sempre facile
Attivazione di uno sportello orientativo all’interno della scuola in orario scolastico per alunni ancora
incerti, ma che vogliono arrivare a una scelta più consapevole e mirata.
Progetto di istituto |
Progetti Ponte
Le attività di orientamento denominate “progetti/ponte” sono disciplinate dall’art. 58 “Percorsi
integrati” della Legge Provinciale 7 agosto 2006 n. 5: “Le istituzioni scolastiche del primo ciclo
possono promuovere attività d'integrazione con i percorsi del secondo ciclo per realizzare iniziative
volte alla prevenzione dell'abbandono scolastico e al sostegno di studenti con bisogni educativi
speciali.”
I progetti-ponte possono essere attivati:

38
tra scuola secondaria di I grado e scuola secondaria di II grado

tra scuola secondaria di I grado e istituti/centri di formazione professionale.
Sono riservati agli studenti iscritti alla scuola secondaria di I grado che necessitano di iniziative di
orientamento volte a garantire il conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione.
In particolare sono rivolti a:
-
alunni disabili certificati ai sensi della Legge 104/92 o in situazione di disagio certificato
alunni a rischio di abbandono e di dispersione scolastica.
Gli obiettivi fondamentali sono:




prevenire il disadattamento e l’abbandono scolastico;
riacquisire o consolidare le motivazioni per proseguire in modo significativo il ciclo
dell’obbligo scolastico;
rendere meno traumatico il passaggio dalla realtà della scuola secondaria di primo
grado a quella del Centro/Istituto di Formazione Professionale o alla scuola secondari
di secondo grado;
orientare all’inserimento lavorativo per facilitare la scelta del ragazzo ed in seguito il suo
accesso al mondo del lavoro.
Il Progetto-Ponte offre quindi all’alunno una conoscenza particolare e basata sull’esperienza
personale delle proposte formative proprie della formazione professionale/scuola secondaria di
secondo grado. Aiuta perciò lo studente e la sua famiglia in un momento delicato, quale è quello
della scelta al termine del percorso di studi del 1° ciclo.
Per gli studenti inseriti regolarmente nel percorso scolastico tale attività di orientamento è prevista
solo nel terzo anno di scuola secondaria di I° grado. Per gli studenti ripetenti e/o pluriripetenti è
possibile attivare i progetti ponte anche durante il secondo anno di scuola secondaria di I° grado.
Le tipologie progettuali previste sono le seguenti:


percorsi di orientamento: sono strutturati in moduli brevi, articolati circa in 30 o più ore di
attività e possono spaziare all'interno di uno o più macrosettori. Per un solo studente si
possono attivare progetti-ponte all’interno di più centri di formazione professionale/scuole
secondarie di secondo grado.
percorsi di preinserimento: vengono effettuati all'interno di un solo istituto/centro di
formazione professionale per un totale di ore variabile dalle 60 ad un massimo di 150
Riguardano ragazzi certificati ai sensi della Legge 104/92 o in grande difficoltà sul piano
dell’apprendimento per i quali si individua un percorso specifico legato alle abilità che
possono conseguire rispetto ad un futuro inserimento nel mondo lavorativo.
Progetto di istituto |
L’attivazione dei P-P va effettuata nel corso del secondo anno di scuola secondaria di primo grado
(entro maggio), a cura del referente scolastico dei progetti-ponte e prevede:




39
definizione da parte del CdC, dopo attenta valutazione di ogni singola situazione personale,
degli alunni a cui si vuole proporre l’iniziativa,
colloquio con alunno e genitori, per spiegare l’iniziativa ed individuare i settori scolastici di
interesse,
accordi con le scuole professionali/secondarie di secondo grado,
predisposizione del materiale (modulistica) da inviare alle scuole scelte,


eventuali incontri informativi / di verifica prima / al termine del percorso del progetto ponte,
stesura della verifica finale del progetto ponte effettuato.
Criteri di assegnazione dei docenti alle classi
Nell’assegnare i docenti alle classi, il Dirigente Scolastico terrà conto che è prioritario l’interesse
pedagogico-didattico degli studenti e dell’intero istituto rispetto a qualsiasi esigenza o aspirazione
dei singoli docenti.
Inoltre valuterà:
una equa distribuzione del personale stabile fra le varie sezioni,
le competenze personali e le esperienze pregresse dei docenti e
la continuità metodologico-didattica.
Criteri per la formazione delle classi
Nel rispetto di quanto stabilito dalla Provincia ai sensi dell’art.86
Criteri per la formazione delle classi
I seguenti criteri non sono elencati in ordine di priorità: tutti devono essere presi in considerazione
allo stesso livello.







Equilibrio tra il gruppo dei maschi e delle femmine
Costituzione di gruppi omogenei per età/competenze
Valutazione delle informazioni passate dagli insegnanti (scuola infanzia o scuola primaria)
Attenzione alla distribuzione degli alunni con BES (A, B, C) provvisti di PEI o PEP
Attenzione alla distribuzione degli alunni di origine straniera provvisti di PDP
Attenzione alla distribuzione degli alunni rispetto alla classe di provenienza
Valutazione delle richieste dei genitori
NB: Si fa salva la formazione della sezione musicale per coloro che hanno aderito all’offerta
(precedenza nella formazione della sezione musicale mista a chi segue dei percorsi musicali
al di fuori della scuola).
Suggerimento di procedura per una prima bozza delle tre classi; tale prima proposta dovrà essere
poi ulteriormente analizzata e modificata alla luce dei criteri suindicati.

Provvedere a costituire un elenco dei maschi in ordine di età e un altro elenco delle
femmine in ordine di età. Prendere il nominativo del primo maschio e dell’ultima femmina
che andrà nella prima sezione, e successivamente della prima femmina e dell’ultimo
maschio per la seconda sezione e così via fino ad esaurimento.
Indicazioni del Consiglio al DS sulle modalità organizzative per lo svolgimento
dei rapporti con le famiglie e gli studenti.
Progetto di istituto |
“Art. 26
Attività funzionali all’insegnamento e di potenziamento formativo
6.
Per assicurare un rapporto efficace con le famiglie e gli studenti, in relazione alle diverse
modalità organizzative del servizio, il consiglio d'istituto, acquisite le proposte del collegio dei
docenti, approva nel progetto d’istituto le effettive opportunità di coinvolgimento delle famiglie
fornendo in particolare indicazioni al dirigente scolastico sulle modalità organizzative per lo
svolgimento dei rapporti con le famiglie e gli studenti, assicurando la concreta accessibilità al
servizio, compatibilmente con le esigenze di funzionamento dell'istituto e prevedendo idonei
strumenti di comunicazione tra istituto e famiglie.
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Procedure Condivise (per garantire il coordinamento delle azioni didattiche)
Azioni
Per coordinare le attività progettuali che coinvolgono più persone (docenti interni o esterni), che
prevedono l’utilizzo di risorse aggiuntive (vuoi in termini di tempo lavoro, vuoi in termini di sussidi e
facile consumo) o che necessitano l’utilizzo di spazi comuni (teatro, laboratori…), i docenti sono
tenuti a presentare delle programmazioni che definiamo AZIONI (a preventivo e consuntivo),
compilando un modulo predisposto. Tali azioni vengono in prima battuta discusse a livello di
plesso (programmazioni di plesso nelle SP, commissione dei coordinatori dei Consigli di Classe
nelle SSPG) in relazione alle risorse a disposizione e a criteri di priorità precedentemente
concordati, e poi autorizzate dalla dirigenza, coadiuvata dallo staff della dirigenza e dalla
segreteria.
Allegato n. 1: modulo “Azioni”
Uscite didattiche
Le modalità di organizzazione delle uscite didattiche sono stabilite nel regolamento interno. La
procedura consiste nella programmazione delle uscite nei consigli di classe e nella presentazione
delle proposte di uscita tramite il modulo “Uscite didattiche”
Allegato n. 2: modulo “Uscite didattiche”
Continuità tra SP e SSPG
L’istituto si è dotato di un protocollo di continuità per garantire il tempestivo fluire di informazioni
sugli alunni e l’orientamento degli alunni nel passaggio dalla Scuola Primaria alla Scuola
Secondaria di Primo Grado.
Allegato n. 3: “Protocollo di Continuità tra SP e SSPG”
Continuità tra SI e SP
Il progetto si articola secondo i diversi protocolli concordati con le diverse realtà.
Allegati n. 4: “Protocolli di continuità SI-SP”
Continuità tra SSPG e Istituti superiori
Monitoraggio scelte alunni a livello di rete territoriale.
Progetto di istituto |
Procedure amministrative
Anche la Segreteria ha definito delle procedure per chiarire i compiti di ciascun impiegato
nell’espletare azioni che coinvolgono più persone, o per esplicitare i passaggi da seguire per
portare a termine procedure delicate. Tali procedure sono raccolte e sempre aggiornate sul server
di segreteria e in forma cartacea in un raccoglitore delle procedure custodito in segreteria.
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Documenti consultabili online
Regolamento Interno
Regolamento degli Studenti e delle Studentesse
Regolamento del Collegio Docenti
Regolamento della Consulta dei Genitori
Protocollo di accoglienza alunni stranieri
Allegato n. 5 Protocollo di Accoglienza per gli Alunni Stranieri:
Protocollo di accoglienza alunni con bisogni educativi speciali
Allegato n. 6: Protocollo di Accoglienza per Alunni con BES
Modelli per PEI A, PEP b, PEP c, PDP
Allegati n. 7: modelli di PEI, PEP B, PEP C, PDP:
Procedura per incontri di equipe psicopedagogica
Progetto di istituto |
Allegati n.8: procedura e stampato per la richiesta di incontro
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LEGENDA ACRONIMI
CD
Bisogni Educativi Speciali (“Regolamento per favorire l'integrazione e l'inclusione
degli studenti con bisogni educativi speciali”)
Collegio dei Docenti
CdI
Consiglio dell’Istituzione
CdC
Consiglio di Classe
CdG
Consulta dei Genitori
DS
Dirigente Scolastico
DSA
Disturbi Specifici dell’Apprendimento (art. 6 “Regolamento per favorire
l'integrazione e l'inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali”)
Classificazione Internazionale delle Malattie (International Classification of
Diseases)
BES
ICD
LIM
Lavagne Interattive Multimediali
PDF
PSI
Profilo Dinamico Funzionale (art. 5 “Regolamento per favorire l'integrazione e
l'inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali”)
Percorso Didattico Personalizzato (art. 10 “Regolamento per l'inserimento e
l'integrazione degli studenti stranieri nel sistema educativo provinciale”)
Piano Educativo Individualizzato (art. 5 “Regolamento per favorire l'integrazione e
l'inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali”)
Progetto Educativo Personalizzato (art. 6 e 7 “Regolamento per favorire
l'integrazione e l'inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali”)
Piani di Studio di Istituto
PSP
Piani di Studio Provinciali
SI
Scuola dell’Infanzia
SP
Scuola Primaria
SSPG
Scuola Secondaria di Primo Grado
SSSG
Scuola Secondaria di Secondo Grado
PDP
PEI
Progetto di istituto |
PEP
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