conter_microbiologia_dei_salami_modalita_compatib
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Modificazioni microbiologiche negli insaccati Dr. Mauro Conter 1 Salame: definizione secondo il DM 21/09/2005 (MIPAF) il salame è: – – 2 prodotto di salumeria costituito da carni ottenute da muscolatura striata appartenente alla carcassa del suino con aggiunta di sale ed eventualmente di carni di altre specie animali, macinate e miscelate con grasso suino in proporzioni variabili, ed insaccato in budello naturale o artificiale. Non possono essere chiamati “salami” gli insaccati fabbricati senza carni suine, prodotti di natura diversa, né quelli contenenti carni separate meccanicamente (cioè sfibrate). Si tratta di un prodotto FERMENTATO 3 Conservazione degli alimenti attraverso la fermentazione Gli alimenti che si conservano con la fermentazione, oltre al salame, sono numerosi: vino, birra, yogurt, formaggi, prodotti da forno (panettone), insilati. Tutti questi alimenti hanno in comune: – – – Al termine delle fermentazioni: – – 4 necessitano di operazioni preliminari per la preparazione, necessitano di contenitori adeguati (budello), vengono prodotti in assenza di aria. gli zuccheri fermentescibili devono essere esauriti, il pH deve essere basso. L’effetto delle fermentazioni e della stagionatura porta a: – – – 5 Abbassamento dell’umidità, Abbassamento dell’attività dell’acqua, Abbassamento del pH I microrganismi in grado di svilupparsi in condizioni di anaerobiosi, di tollerare bassi pH e di dare origine a fermentazioni gradevoli non sono molti e sono: – – 6 i lieviti (fermentazione alcolica) i batteri Nel caso dei salumi, i microbi che intervengono sono quelli lattici, mentre i lieviti hanno un ruolo secondario. I Batteri 7 Rappresentano un gruppo molto numeroso di organismi, distinti dagli animali e dai vegetali a causa dell’organizzazione cellulare. Sono organismi molto piccoli. Fanno parte del Regno Procarioti. Alcuni batteri svolgono un’azione utile per la maturazione Altri hanno effetti negativi: – – 8 Batteri alteranti Batteri patogeni Le fermentazioni spontanee e quelle con colture microbiche selezionate I prodotti fermentati sono molto antichi. Quando la materia prima viene messa in condizioni adeguate, i processi fermentativi partono spontaneamente ad opera di microrganismi che naturalmente la contaminano. Oggi si conoscono bene i microrganismi che danno luogo alle fermentazioni utili e le condizioni che permettono il loro sviluppo. – – 9 In certi casi, affidare i processi fermentativi ai batteri che naturalmente contaminano le carni può essere pericoloso, perché non tutti sono in grado di dare risultati ottimali. Per questo si può intervenire con l’aggiunta di colture microbiche selezionate di ceppi idonei Umidità = contenuto di acqua 65 UR (% ) 60 55 50 45 40 35 10 0 10 20 30 40 Attività dell’acqua = acqua libera 0,98 Aw 0,96 0,94 0,92 0,90 0,88 0 11 10 20 30 40 pH = acidità 5,8 5,6 pH 5,4 5,2 5,0 4,8 0 12 10 20 30 40 I salami 13 Salami a lenta acidificazione o a lunga stagionatura 14 La definizione non si riferisce solo al tempo di stagionatura, ma anche al tempo durante il quale si sviluppano e arrivano a termine le fermentazioni. La variazione di pH è limitata e dopo aver raggiunto il minimo a 5,0-5,3 attorno alla 2°-3°settimana, risale durante la stagionatura. Micrococchi e lattobacilli sono i generi microbici principali. I primi divengono la popolazione dominante già dai primi giorni. I lattobacilli si moltiplicano più lentamente e il loro numero resta più o meno costante fino a fine stagionatura. L’inattivazione dei patogeni e degli alteranti è legata all’abbassamento dell’aw (stagionatura e sale). Salami a rapida acidificazione 15 In questi salami si ha una prima fase di fermentazione, nella quale i lattobacilli divengono rapidamente la flora dominante e acidificano l’impasto, inibendo i patogeni e gli alteranti. La velocità di diminuzione del pH e il valore a fine stagionatura sono le caratteristiche principali di questi prodotti. I processi fermentativi 16 L’impasto come terreno nutritivo 17 Per vivere, i batteri hanno bisogno di sostanze nutritive La carne tritata rappresenta un mezzo nutritivo per molti microrganismi, grazie al contenuto in elementi nutritivi (azoto, carbonio, vitamine, acidi organici, acqua, ecc.). Le carni, però, sono ricche di composti azotati (proteine) e carenti in carboidrati (o zuccheri). I microrganismi dell’impasto 18 Dopo triturazione la carne contiene molte cellule microbiche di gruppi differenti La loro presenza è dovuta a contaminazione ambientale durante le fasi di lavorazione. Tali microrganismi appartengono alle seguenti famiglie Micrococcacee: micrococchi e stafilococchi – Batteri lattici – – 19 (Staphylococcus e Kocuria) a cellule sferiche (Streptococcus, Pediococcus, Enterococcus), a con cellule bastoncellari (Lactobacillus) Enterobatteriacee (coliformi, E. coli, Salmonella e altri). Batteri anaerobi quali Clostridium botulinum Altri batteri Gram + quali Listeria monocytogenes Lieviti Muffe (Penicillium e Aspergillus) Micrococcacee Lactobacillus Lattici 20 Staphylococcus Pediococcus Sviluppo microbico Le condizioni che si vengono a creare nell’impasto dopo l’insacco, dovute alla presenza di sale, nitrati, nitriti, zuccheri, alla temperatura di esposizione e allo stato di anaerobiosi, sono tali da inibire lo sviluppo della maggior parte dei microrganismi prima elencati. – – 21 In particolare il sale inibisce le Enterobatteriacee. I nitriti agiscono sui clostridi (es. C. botulinum). In definitiva i batteri che riescono a moltiplicarsi nell’impasto sono i micrococchi (aerobi), gli stafilococchi, i lattobacilli e i pediococchi, gli enterococchi I micrococchi e gli stafilococchi Ai rappresentanti della fam. Micrococcacee viene attribuita una partecipazione importante alle fermentazioni. Sono aerobi obbligati e quindi hanno scarsa possibilità di sviluppo prolungato. All’inizio, dopo l’insacco, nell’impasto rimane una certa quantità di aria che ne consente uno sviluppo immediato. – 22 Si tratta infatti, di batteri vigorosi, presenti in buon numero nelle carni e favoriti dalle condizioni ambientali. Funzioni 1 23 consumano l’ossigeno presente nell’impasto, e creano le condizioni di anaerobiosi; riducono i nitrati a nitriti e quindi rendono attivi questi composti nei confronti dei batteri nocivi (clostridi); eliminano l’acqua ossigenata eventualmente prodotta dai lattobacilli; Funzioni 2 posseggono attività proteolitica, anche se non molto elevata. sono coinvolti nell’attività lipolitica, cioè nella liberazione degli acidi grassi; successivamente gli aa. grassi liberi possono essere ossidati per formare composti che – 24 impartiscono gusti gradevoli. Presenza di Staphylococcus aureus S. aureus può svilupparsi nell’impasto dei salami: ha un buon grado di alofilia, è aerobioanaerobio facoltativo, sviluppa bene tra i 15 e i 20°C ed è sempre presente – – 25 nelle materie prime sull’uomo. Il numero di cellule presenti dopo l’insacco varia notevolmente, ma generalmente è intorno a 103/g (1.000/g). S. aureus è ostacolato da bassi valori di pH. Staphylococcus aureus Non altera il prodotto Può produrre tossine dannose per l’uomo – – Si trova sulla cute di animali e UOMO – – 26 termo-stabili causano vomito entro 3 ore dall’ingestione IGIENE Coltelliere (82°C) I batteri lattici 27 I batteri lattici, e in particolare i lattobacilli, costituiscono la flora microbica principale. Le loro caratteristiche di tolleranza al sale, ai nitriti, il comportamento verso l’O2, la capacità di svilupparsi a bassi valori di pH, la presenza iniziale in buon numero nelle carni, consentono rapidi sviluppi negli impasti. Si moltiplicano dopo i micrococchi e si moltiplicano più intensamente. Sono più esigenti in fatto nutrizionale, ma nell’impasto trovano tutto ciò di cui necessitano. Specie Tutti i batteri lattici possono svilupparsi nei salami: – – 28 i lattobacilli omo ed eterofermentanti, gli streptococchi e i pediococchi Predominano i lattobacilli mesofili omofermentanti, (Lactobacillus plantarum, L. casei subsp. pseudoplantarum, L. curvatus, L. sake). Buone possibilità di moltiplicarsi hanno anche gli eterofermentanti, quali L. brevis e L. fermentum. Occasionali sono i pediococchi Pediococcus acidilactici e P. pentosaceus. Batteri lattici omofermentanti: – dalla fermentazione degli zuccheri producono solo acido lattico e anidride carbonica Batteri lattici eterofermentanti: dalla fermentazione producono acido lattico, ma anche – acido acetico, – alcol etilico (etanolo), – anidride carbonica (maggiori quantità). – 29 Funzioni Svolgono le funzioni più importanti. Riducono il nitrito a ossido d’azoto (colore). Sono gli agenti delle fermentazioni lattiche degli zuccheri e sono fortemente acidogeni a causa della formazione di ac. lattico (omof.) o di ac. lattico e ac. acetico (eterof.). Il loro sviluppo è molto rapido: già dopo 3-4 gg dall’insacco sono presenti in numero elevato e tutti gli altri gruppi risultano sopraffatti. La conseguenza di questo sviluppo è l’esaurimento degli zuccheri e l’abbassamento del pH. – 30 L’abbassamento del pH determina la coagulazione proteica, il contributo positivo alla formazione del colore e la stabilità microbiologica del prodotto. L’azione acidificante 31 Il pH dei salami a fine fermentazione, dovrebbe essere pari o inferiore a 5,3. Questi valori di pH permettono alla carne di rilasciare rapidamente l’umidità. Una fermentazione inadeguata porta a un’insufficiente asciugamento, a prodotti molli, a collasso del prodotto e ad altri inconvenienti e rende possibile lo sviluppo di batteri alteranti o tossigeni. pH 6 5,8 5,6 5,4 5,2 5 4,8 0 6 12 18 24 Giorni di fermentazione 32 30 36 Gli Zuccheri (i carboidrati) L’impasto dei salami contiene zuccheri (glucosio) che vengono convertiti ad ac. lattico. Le quantità iniziali sono basse ed è quindi possibile aggiungere zuccheri. L’impiego dei diversi zuccheri non è indifferente: – – 33 il glucosio e il saccarosio vengono rapidamente fermentati, il lattosio dà origine a processi più lenti, ostacolando la disacidificazione che avviene nella seconda parte della maturazione ad opera delle muffe. Per questo motivo, mentre l’aggiunta di saccarosio o glucosio varia tra lo 0,1 e lo 0,2%, il lattosio deve essere impiegato in quantità superiori (0,5-2%). Glucosio Saccarosio 34 Fruttosio Galattosio Lattosio L’inibizione di altri batteri L’azione dei nitriti è più intensa quanto più è basso il pH. L’ac. lattico inibisce la crescita di microbi sensibili ai nitriti o al pH basso anche per azione diretta sulle cellule. I lattici e i pediococchi producono batteriocine – 35 attive soprattutto verso S. aureus. Formazione di amine tossiche 36 Gli alimenti fermentati contengono una certa quantità di amine tossiche, soprattutto istamina e tiramina. La quantità dipende dalla durata della stagionatura. Sono prodotte da batteri che degradano gli aminoacidi. Riepilogo delle fermentazioni 37 Le fermentazioni naturali 1 38 Il primo fatto che si verifica è l’inibizione della maggior parte dei batteri per effetto della salagione, a vantaggio di micrococcacee e lattici. I primi batteri che si moltiplicano sono i micrococchi, il cui sviluppo si ferma quando termina l’ossigeno. Seguono poi gli stafilococchi, i lattici e i pediococchi 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 0 39 15 30 60 Lattobacilli Micrococcacee Enterococchi Coliformi Stafilococchi coagulasi positivi Le fermentazioni naturali 2 Per effetto di questi sviluppi si verifica: – – – – – 40 esaurimento dell’ossigeno, riduzione dei nitrati a nitriti, esaurimento degli zuccheri fermentescibili, abbassamento del pH, idrolisi delle proteine e dei grassi. Le fermentazioni naturali 3 Se i lattici sono scarsi – – 41 si può sviluppare S. aureus, possono prendere il sopravvento i lattici eterofermentanti che producono anidride carbonica (gonfiore, presenza di piccole cavità) e acido acetico (gusto non gradevole). La mancanza del rispetto delle norme igieniche porta a sviluppo eccessivo di coliformi o di streptococchi fecali (alterazioni del gusto e del profumo). Le fermentazioni guidate 1 Prevengono alcuni inconvenienti che si possono verificare con le fermentazioni naturali. Le colture più usate comprendono i lattici che devono avere alcune caratteristiche: – – – – – 42 – Tolleranza verso il sale, Resistenza ai nitriti, Temperatura di sviluppo intorno a 15-18°C, Produzione di solo ac. lattico, Azione proteolitica e lipolitica, Inibizione dei batteri nocivi. Le fermentazioni guidate 2 Il batterio lattico più idoneo è Lactobacillus plantarum (altri: L. sake, L. alimentarius): – – 43 Alotollerante, resiste ai nitriti, sviluppa anche a meno di 20°, è omofermentante, inibisce S. aureus. Presente nelle fermentazioni naturali. All’inizio si sono affermati i pediococchi (P. acidilactici e P. pentosaceus) facilmente liofilizzabili. Spesso associate le tre specie Preparazione e uso degli starter 44 Gli starter devono essere aggiunti all’impasto in modo da partire da 106 (1.000.000) batteri/g di impasto. Le colture possono essere liofilizzate o congelate (o prodotte nel salumificio). I batteri indesiderati 45 Le carni presentano un certo grado di inquinamento microbico Macellazione, acqua di scottatura, eviscerazione Sezionamento e lavorazione 46 Specie indesiderate più frequenti Patogene Alteranti 47 Specie Enterobatteriacee e Coliformi – – 48 Origine Escherichia coli Salmonella Ambiente, feci, carni animale & uomo Staphylococcus aureus Cute animale & uomo Clostridium botulinum Ambiente, terra spezie Listeria monocytogenes Ambiente, carni Lattici eterofermentanti Ambiente, carni Soluzioni 1. 2. 3. 4. 5. 6. 49 Igiene Igiene Igiene Igiene Igiene Igiene Le muffe 50 Nelle celle di maturazione, le spore fungine vengono a contatto con il budello e iniziano a moltiplicarsi. All’inizio il micelio si localizza nelle parti sotto le quali si trova la parte magra dell’impasto. Dapprima rado, il micelio si infittisce e copre tutta la superficie. Il colore preferito è il bianco o il bianco grigio (in alcuni casi si usa la fecola di riso) 51 52 Le specie fungine più frequenti Il genere più frequente è Penicillium – – Altri generi sono: Aspergillus e Cladosporium – 53 è il primo a svilupparsi Specie a micelio bianco e specie a micelio verde si sviluppano in un secondo momento, quando si abbassa l’aw Esistono anche specie tossiche (micotossine) Lo sviluppo non è solamente superficiale, ma anche nell’interno del prodotto Funzioni 54 Permettono un asciugamento più uniforme del prodotto, Riducono il calo in peso di circa il 7%, Facilitano la “sbucciatura” della pelle del salame, Disacidificano il salame consumando l’ac. lattico e portano il pH a 6 (fine stagionatura) (dall’esterno all’interno), Impediscono l’ossidazione dei grassi, Hanno azione lipolitica e proteolitica, Migliorano le caratteristiche organolettiche Le muffe selezionate In alcuni casi è possibile utilizzare una flora fungina selezionata per guidare l’ammuffimento. Le muffe devono: – – – – 55 Sviluppare agevolmente sugli insaccati, Non produrre tossine, Avere micelio bianco o bianco-grigio, Avere attività proteolitica e lipolitica. Ultima nota: Alcuni additivi NITRATI E NITRITI – – – – 56 E 249 Nitrito di potassio E 250 Nitrito di sodio sale nitritato o nitrisal: 50% sale + 50% nitrito E 251 Nitrato di sodio E 252 Nitrato di potassio (salnitro) Aggiunto Residuo 15 g/q 15 g/q 50mg/kg 50mg/kg 30 g/q 30 g/q 30 g/q 250mg/kg 250mg/kg Ac. ASCORBICO – E 300 Acido l-ascorbico 200 g/q