Tecniche di lavaggio con utilizzo di prodotti non

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Tecniche di lavaggio con utilizzo di prodotti non
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La promozione di tecniche per lo sviluppo sostenibile in Emilia-Romagna
a cura di
Schede descrittive delle opzioni di miglioramento
Tecniche di lavaggio con utilizzo di prodotti non contenenti solventi
organici clorurati
Descrizione
I solventi organici clorurati, come il percloroetilene1 (PER), impiegati tradizionalmente per il
lavaggio industriale a secco dei tessuti e dei capi di abbigliamento possono essere sostituiti con
prodotti alternativi quali:
• solventi non clorurati, costituiti da idrocarburi derivati dal petrolio. Questi però
presentano lo svantaggio di essere infiammabili, per cui diviene indispensabile utilizzare
macchinari di lavaggio che evitino la formazione di miscele potenzialmente infiammabili
di idrocarburi e ossigeno;
• anidride carbonica allo stato liquido. Il lavaggio2 con questa tecnica impiega anidride
carbonica in soluzione a bassa densità (evitando così un danneggiamento delle fibre
tessili) e si svolge a bassa temperatura per tutta la durata del ciclo (con un
conseguente risparmio energetico). L’applicazione di questa tecnica richiede l’impiego di
un apposito impianto, progettato per funzionare solo con anidride carbonica.
Vantaggi ambientali
L’impiego di prodotti alternativi ai solventi clorurati per il lavaggio a secco dei substrati tessili
permette di ottenere una diminuzione della pericolosità dei prodotti pulenti utilizzati3 e delle
emissioni atmosferiche generate dal processo.
L’utilizzo della tecnica con anidride carbonica consente inoltre una riduzione dei consumi
energetici grazie alla possibilità di effettuare lavaggi a temperature inferiori.
Campo di applicazione
Settore tessile: lavanderie industriali.
1
Il percloroetilene è un solvente organico clorurato, è un ottimo smacchiante, scioglie i grassi e permette il lavaggio di
tessuti molto delicati come la pelle, la seta, la lana, ecc. Ha la caratteristica di non scolorare i tessuti e non infeltrisce;
lavorando a temperatura ambiente, non restringe e non sforma i capi lavati mantenendoli inalterati dopo il lavaggio.
2
Tecnica utilizzata per il lavaggio ad umido.
3
Dal punto di vista ambientale, il percloro come tutti i solventi clorurati analoghi comportano svantaggi dovuti alla loro
elevata tossicità; il settore più a rischio sono le falde acquifere, data la sua bassa solubilità in acqua può permanere
per tempi molto lunghi e accumularsi all’interno delle sacche presenti nello strato di falda, rilasciando quantitativi
minimi per diversi anni e pregiudicandone la potabilità. Nelle acque superficiali il percloroetilene pur essendo molto
pericoloso provoca degli effetti meno duraturi, data la sua bassa solubilità nell’acqua e la sua volatilità, nelle acque di
un ricettore naturale può passare velocemente in aria. Per quanto riguarda il settore aria il problema è legato alla
elevata volatilità, difatti nell’aria si ossida fotochimicamente e dalla sua ossidazione ne derivano dei prodotti secondari
stabili e molto tossici quali l’acido tricloracetico, e il fosgene.
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