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I RISCHI SENSIBILI ALL’ETA’
Appunti per una valutazione nei cantieri
Relatore Giancarlo VESCOVI
Capo Area Coordinamento Vigilanza
della Direzione Territoriale del Lavoro di Cremona
I RISCHI SENSIBILI ALL’ETA’
• Premessa
• La normativa sulla sicurezza e la salute sul lavoro ha il compito
principale di guidare il datore di lavoro nella creazione di un ambiente
lavorativo sicuro e salubre per tutti i lavoratori.
• Per creare le migliori condizioni di lavoro la normativa dispone non solo
regole che impongono obblighi di tipo strutturale al datore di lavoro ma
anche considerazioni importanti su un aspetto fondamentale quale l’età
del lavoratore.
• Nel momento in cui il datore di lavoro valuta i rischi deve considerare
fra gli altri l’età dei lavoratori che deve sostanziare nel documento di
valutazione dei rischi (DVR) in base a quanto stabilito dall’art. 28 D.LGS
81/08.
LO SPECIFICO DEL CANTIERE
• Nel settore dell’edilizia vi sono vari fattori di rischio come il
rumore, la movimentazione di carichi pesanti, le vibrazioni, il
pericolo di cadute dall’alto.
• Nell’affidare ad un lavoratore dette mansioni di per sé pericolose
il datore di lavoro deve essere consapevole che il fattore età può
creare un ulteriore rischio per il lavoratore e quindi considerare
l’età dei lavoratori come ulteriore fattore di rischio da
fronteggiare con soluzioni da individuare per garantire la massima
sicurezza al proprio personale secondo parametri che devono
essere personalizzati.
LO SPECIFICO DEL CANTIERE
• Ciò significa che a rilevare non sarà la generica valutazione dei
rischi ma una specifica analisi dei rischi connessi alla tipologia di
lavoro riferita anche all’età.
• Ciò consente di predisporre una valutazione di tutti i rischi utile
ed efficace in quanto specifica e puntuale, non neutra ma
differenziale, che rappresenta nella realtà per il datore di lavoro
edile lo strumento metodologico ed operativo di pianificazione
degli interventi di prevenzione capace di eliminare, o almeno di
ridurre, la probabilità soprattutto soggettiva legata all’età, di un
evento lesivo quale l’infortunio sul lavoro oppure la malattia
professionale.
RISCHI LEGATI ALL’ETA’
• L’età è indubbiamente elemento sempre più rilevante nella normativa
che regola il mercato del lavoro e ciò in merito alle politiche di
incentivazione dell’occupazione giovanile ma anche adulta e anche in
funzione del significativo prolungamento della permanenza in servizio
con il connesso inasprimento dei requisiti per il pensionamento.
• Non stupisce quindi come l’età sia stata prevista dal legislatore come
necessario parametro di gruppo sul quale costruire una valutazione di
tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori più efficace.
• Una valutazione specifica che rappresenta lo strumento operativo di
pianificazione degli interventi di prevenzione.
RISCHI LEGATI ALL’ETA’
• Il legislatore non definisce parametri di tipo normativo, risulta
allora imprescindibile elaborare dati informativi, medico statistico
esperienziali, atti a individuare l’articolazione delle fasce di età
rilevanti ai fini della valutazione dei rischi.
• Da ciò individuare le misure di prevenzione sicurezza e salute di
tipo tecnico, organizzativo procedurale, indispensabili alla tutela
di ciascun lavoratore.
• Prendiamo in considerazione:
• giovani in senso stretto dai 18 ai 29 anni
• lavoratori maturi (over 50)
• lavoratori anziani (dai 62 ai 66 anni)
RISCHI LEGATI ALL’ETA’:
Giovani in senso stretto (18-29 anni)
• Per questi soggetti la legislazione oltre al rapporto di lavoro
subordinato ordinario prevede il contratto di apprendistato
professionalizzante e quello per l’alta formazione e la ricerca.
• Secondo l’Agenzia Europea per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro i
giovani di età compresa tra i 18 anni e i 24 hanno, entro il primo
mese di lavoro, almeno il 50% di probabilità in più di subire un
infortunio sul lavoro rispetto ai lavoratori con più esperienza alle
spalle.
• In positivo si segnala che gli infortuni sul lavoro dei lavoratori più
anziani sono di un quarto inferiori rispetto a quelli dei giovani ma
tendono ad avere come conseguenza lesioni più gravi: frattura,
invalidità permanente, morte.
RISCHI LEGATI ALL’ETA’:
Giovani in senso stretto (18-29 anni)
• La conseguenza di tali dati non lascia adito a dubbi.
• Il datore di lavoro quando occupa giovani nella fascia di età dai 15 ai 29
anni deve tenere in debito conto la circostanza che per questi lavoratori
prevale:
• L’inesperienza;
• La non maturità psico fisica;
• La scarsa familiarità con il lavoro e l’ambiente circostante;
• L’assenza di consapevolezza in materia di sicurezza sul lavoro;
• La diversa percezione dei rischi;
• La scarsa consapevolezza dei doveri del datore di lavoro e dei propri
diritti e responsabilità;
• La mancanza di formazione.
RISCHI LEGATI ALL’ETA’:
Giovani in senso stretto (18-29 anni)
• A tali fattori si aggiunge lo svolgimento di compiti faticosi.
• I giovani sono più esposti a lavori fisicamente pesanti e quindi ad
un elevato rischio di sviluppare disturbi muscolo scheletrici.
• Particolarmente rilevante risulta essere il problema dell’accesso
alla formazione. Vivendo le loro prime esperienze lavorative pur
essendo destinatari di specifici obblighi formativi (sulla carta),
nella realtà loro è spesso negato un adeguato e tempestivo
accesso alla formazione professionale soprattutto in materia di
salute e sicurezza.
• Questa carenza sostanziale finisce per non consentire la
consapevolezza necessaria dei rischi connessi alle mansioni cui
sono adibiti, unitamente all’indispensabile conoscenza degli
ambienti e dei processi di lavoro: fondamentali per svolgere
attività lavorativa nel modo più salubre e sicuro.
RISCHI LEGATI ALL’ETA’:
Giovani in senso stretto (18-29 anni)
• Questi fattori di pericolo debbono essere valutati dal datore di lavoro al
fine di individuare misure tecniche ma soprattutto procedure e modalità
organizzative di sicurezza e salute.
• La risposta maggiormente capace di fronteggiare i rischi è una corretta
formazione sui rischi della mansione ed un addestramento all’utilizzo
congruo dei dispositivi di protezione.
• Normalmente i giovani sono molto ricettivi alle informazioni concernenti
la salute e la sicurezza sul lavoro sono pronti a proteggersi quando
conoscono i potenziali pericoli.
• Il datore di lavoro deve fornire informazioni sulle precauzioni da
adottare prima che il giovane inizi la propria attività lavorativa.
Va rammentato che i lavoratori inesperti sono oltre 5 volte più esposti al
rischio di infortuni nelle prime 4 settimane di lavoro rispetto agli altri
lavoratori.
RISCHI LEGATI ALL’ETA’:
Giovani in senso stretto (18-29 anni)
• L’efficacia delle misure antinfortunistico-formative si accresce
introducendo nell’ambito del cantiere una figura di tutor o anche
referente aziendale (obbligatoria nell’apprendistato e negli stages).
• Una buona supervisione permette al datore di lavoro di verificare
l’efficacia nella concretezza del cantiere della valutazione dei rischi
effettuata al fine di accertare che vengano implementate pratiche di
lavoro sicure.
• Il lavoratore deve segnalare al proprio supervisore qualsiasi situazione
di pericolo e seguire istruzioni e precauzioni soprattutto quelle inerenti
all’uso di attrezzature, macchinari, dispositivi di sicurezza per la
protezione collettiva ed individuale.
IN ULTIMA ANALISI I GIOVANI HANNO DIRITTO A LAVORI DIGNITOSI E SICURI,
DI RICEVERE UNA FORMAZIONE ADEGUATA SUI RISCHI DEL LAVORO AL FINE
DI ESSERE CONSAPEVOLI DEI PROPRI DIRITTI E DEI PROPRI DOVERI.
ACQUISIRE CAPACITA’ DI COMPORTARSI IN MODO CORRETTO FIN DAL LORO
INGRESSO NEL MONDO DEL LAVORO.
RISCHI LEGATI ALL’ETA’:
lavoratori maturi over 50
lavoratori anziani dai 62 ai 66 anni
• I lavoratori fra i 29 e 50 anni non evidenziano alcuna specifica rischiosità
espositiva conseguente all’età.
• Dopo i 50 anni e fino ai 66 (attuale soglia pensionistica) è necessario
valutare i rischi legati all’età avanzata, dal momento che si lavora più a
lungo: detta valutazione è ormai diventata una priorità.
• I normali cambiamenti dovute all’età possono essere sia positivi che
negativi. Con l’età si accumulano esperienze lavorative e competenze,
capacità di giudizio e anche un pensiero strategico.
• Tuttavia alcune capacità funzionali, principalmente fisiche e sensoriali
diminuiscono per effetto del naturale processo di invecchiamento.
• I possibili cambiamenti delle capacità funzionali devono essere presi in
considerazione nella valutazione dei rischi.
RISCHI LEGATI ALL’ETA’:
lavoratori maturi over 50
lavoratori anziani dai 62 ai 66 anni
• Come detto il declino dovuto all’età influisce sulle capacità fisiche e
sensoriali che rappresentano un ruolo centrale nei lavori fisici e
soprattutto in quelli pesanti, pervasivi nell’ambito dei cantieri
temporanei e mobili.
• Il lavoratore maturo è particolarmente esposto a fattori stressogeni
presenti nell’ambiente di lavoro quali il rumore, il calore, il freddo, le
sostanze pericolose e i carichi di lavoro.
• In questo contesto si innestano aspetti negativi della crisi economica che
pongono le aziende nella condizione di non ritenere gli stessi lavoratori
maturi o anziani sufficientemente produttivi. Ciò spesso si sostanzia
nella tendenza datoriale a non modificare la mansione del lavoratore
maturo o anziano, o anche il solo posto di lavoro.
• Per il datore di lavoro si presenta l’obbligo normativo di valutare i rischi
in ragione di età e soprattutto di individuare misure tali da rendere
sicura la prestazione lavorativa di soggetti con tali caratteristiche.
RISCHI LEGATI ALL’ETA’:
lavoratori maturi over 50
lavoratori anziani dai 62 ai 66 anni
• Tali misure possono essere le seguenti:
• allineare la mansione alle caratteristiche e competenze del
singolo lavoratore, limitare le attività più gravose quali la
movimentazione manuale dei carichi, aumentare le pause nei
lavori faticosi, favorire l’adattamento ai cambiamenti
organizzativi, diminuire la periodicità ed ampliarne il raggio
d’azione della sorveglianza sanitaria con accertamenti diagnostici,
anche su richiesta del lavoratore.
RISCHI LEGATI ALL’ETA’:
lavoratori maturi over 50
lavoratori anziani dai 62 ai 66 anni
Al riguardo si segnala una ricerca recente svolta dalla Medicina del
Lavoro degli Ospedali Riuniti di Bergamo che ha interessato
lavoratori della fascia «maturi» individuando le patologie più
frequenti caratterizzanti gli addetti all’edilizia. Sul campione
coinvolto
il 49,3% presentava deficit uditivo da rumore
Il 21% presentava patologia cronico-degenerativa del rachide e degli
arti
Il 5% presentava malattie o deficit funzionali a carico dell’apparato
respiratorio
Il 2% presentava dermatiti allergiche da contatto
Il 1% presentava angioneurosi professionale.
RISCHI LEGATI ALL’ETA’:
lavoratori maturi over 50
lavoratori anziani dai 62 ai 66 anni
Da questa indagine la medicina del lavoro di Bergamo suggerisce
visite periodiche annuali per lavoratori del comparto edilizia maturi
e anziani di questa tipologia:
AUDIOMETRIA
SPIROMETRIA
FUNZIONE VISIVA
ESAMI DI LABORATORIO
ECG
Come strumento prevenzionistico rispetto alle mansioni o attività
ricomprese nelle mansioni dei lavoratori.
RISCHI LEGATI ALL’ETA’:
lavoratori maturi over 50
lavoratori anziani dai 62 ai 66 anni
• Inoltre i lavoratori grazie alla loro esperienza possono svolgere
attività di tutoraggio o di supervisione nei confronti dei giovani i
quali potrebbero giovarsi della loro professionalità.
RISCHI LEGATI ALL’ETA’
Conclusioni
La valutazione dei rischi legati all’età abbiamo detto deve integrarsi
con gli altri aspetti fondamentali correlati a rischi legati
all’ambiente di lavoro all’utilizzo di macchine operatrici ecc..
La valutazione comunque è un atto, ancorché fondamentale,
necessario ma non sufficiente per garantire la sicurezza e la salute
dei luoghi di lavoro.
Deve essere allora la trasposizione concreta nella realtà quotidiana
del cantiere da parte delle figure di garanzia dei principi e delle
procedure individuati nel documento di valutazione dei rischi prima,
nel piano operativo di sicurezza, poi, il momento qualificante per
consentire alla sicurezza ideata di divenire sicurezza quotidiana
vissuta nell’ambito del cantiere.
Grazie
.