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Il decalogo per le neomamme
Anna Maria, mamma
Non si può parlare di maternità senza introdurre il tema
della sessualità. Ed educare alla sessualità vuol dire prima di
tutto insegnare a voler bene a se stessi – soprattutto per le ragazze – e a rispettare il proprio corpo. E poi, di conseguenza,
a voler bene all’altro. Quel piacere, se non è accompagnato
dall’amore, dal donarsi della donna e dell’uomo, è effimero e
ti lascia un senso di vuoto.
Diventare una carne sola, unita dall’amore più profondo,
raggiunge il suo apice nella vita, ovvero nella maternità. Devo
essere sincera, quello che sto scrivendo l’ho scoperto pian piano: diventare madre più volte mi ha molto aiutata, fortificata,
resa una moglie molto molto felice. Il dono più grande che una
donna possa ricevere è di diventare mamma. È una sensazione unica; anche quando i primi mesi stai male, tu sei come il
centro del mondo, tutto gira intorno a te, le attenzioni di tuo
marito e di chi ti sta accanto si moltiplicano.
Quel corpo che si trasforma, che diventa quasi ridicolo, è
bellissimo. Adesso, quando vedo una donna in dolce attesa,
con la sua bella pancia e quel modo goffo di camminare, mi
viene tanta tenerezza. Lei cammina dondolando e la gente si
sposta come se passasse una regina. Io non mi stanco mai di
dirlo: non c’è prezzo, né lavoro, né soddisfazione più grande
per una donna di diventare madre.
E quando il piccolo è nato? Che meraviglia! Lo guardi, è
perfetto e pensi che tu hai contribuito a quella perfezione. Non
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smetti mai di guardarlo, accarezzarlo, proteggerlo. È così che
si crea un legame forte, unico, tra una mamma e suo figlio.
Forse vi sono sembrata un po’ troppo sdolcinata, stucchevole, ma non importa perché il sentimento che sto cercando di
esprimere è ancora in me, sempre.
Oggi ho 56 anni, i miei dieci figli sono grandi e vi assicuro
che è meraviglioso quando sono tutti insieme che parlano, che
ridono, che si dimenticano della mia presenza; io li osservo ed
è come se fossi davanti a un meraviglioso quadro, di un infinito valore, dove l’autore è Dio ma il pittore – o meglio, i pittori – sono due povere e piccole persone: Luca e Anna Maria,
il babbo e mamma. Umili strumenti nelle mani di Dio.
Tutto parte da lì, dal diventare mamma. È un evento importante e dieci sono i consigli che cercherò di darvi, con la consapevolezza che ogni gravidanza è una storia a sé ed è diversa dalle altre. Io, però, un po’ di esperienza ce l’ho...
Ogni donna vive e sperimenta sia fisicamente sia psicologicamente cambiamenti importanti. Una gravidanza dopo l’altra, mi sono accorta che tante paure e sensazioni nascono soprattutto dall’inesperienza.
1. Non avere paura di un figlio. La gravidanza è un evento
naturale: è vero che ti cambia il corpo, crea malessere, stanchezza ecc., ma avere il pancione ti fa star bene, perché senti
dentro di te la vita che nasce. Ti ritrovi al centro dell’attenzione, le persone intorno saranno disponibili e gentili. Tutti ti
guarderanno facendoti sentire bellissima.
2. Per una neomamma è importante affidarsi a un ginecologo di fiducia, che l’aiuti e la rassicuri durante questa nuova
esperienza. A volte viene consigliato di affiancare al medico
l’ostetrica, ma nella mia esperienza non è stato di grande aiuto. Devo però ammettere che, nel caso di una prima gravidanza, questa figura può essere rassicurante. L’ostetrica era im147
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portante negli anni in cui i parti erano ancora casalinghi: ora,
con i metodi attuali e con il servizio sanitario nazionale, tutto
è programmato. L’ostetrica è utilissima, certo, ma soprattutto
durante il travaglio e il parto.
3. Ascolta le donne più esperte. Tieni conto delle persone care
(la mamma, la suocera, la nonna, le sorelle più grandi) che già
hanno sperimentato una o più gravidanze. La loro esperienza
è importante perché sanno spiegarti come affrontare le piccole
ansie e i vari cambiamenti che senti quotidianamente. Loro
sanno che questi cambiamenti spesso sono del tutto normali e
naturali, mentre una neomamma si spaventa per ogni cosa, è
apprensiva e difficilmente riesce a controllarsi.
4. Fai attenzione all’alimentazione... ma senza esagerare. Insomma, ogni tanto togliti pure qualche sfizio succulento (se
non ci sono problemi di salute) e non aver paura di mangiarti
anche tre piatti di pasta al pesto. A me è successo! Insomma,
se ti viene una voglia soddisfala, non succede niente.
5. Vivi più normalmente possibile. Lo ripeto, la gravidanza
non è una malattia. Il tuo corpo fa qualcosa che è preparato a
fare. Se non ci sono controindicazioni mediche, fai passeggiate (magari fatti accompagnare da tuo marito), fai shopping
(questo meglio senza marito). Il buon esercizio fisico tonifica
corpo e mente, lo shopping soddisfa qualche altro desiderio.
Non fumare e non bere: si sa che questo fa male a te e al bambino.
Riassumendo, la gravidanza deve essere vissuta in modo
rilassato, gustandoti la gioia di sapere che in grembo hai una
creatura, sangue del tuo sangue, che tra poco sarà al mondo.
Goditi l’attesa e lasciati coccolare: che cosa può desiderare di
più una donna?
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Ben presto, molto prima di quanto ti aspetti, arriverà il fatidico nono mese: si deve preparare il parto. Non dimenticare
i documenti! La prima cosa da mettere in valigia sono le analisi e i riscontri delle visite fatte durante i nove mesi. Sono fondamentali perché aiutano i medici a fare un buon lavoro.
Inoltre, prepara bene la valigia. Non sapendo quale sarà il
giorno fatidico, è bene prepararsi per tempo. La domanda sorge spontanea: cosa mi porto? Cosa mi serve? Per come la vedo
io, occorrono questi oggetti: camicia da notte aperta davanti,
per poi allattare; molte mutande per “pannolone”, calzini, ciabatte, reggiseno per allattamento; tutto l’occorrente per l’igiene intima (consiglio di usare prodotti naturali). Per il nascituro, il corredino in molti ospedali viene dato in dote alla nascita, in altri deve essere portato da casa. Il corredino consiste
nella camiciola e in tutine invernali o estive, a seconda della
stagione.
Quando dopo tanta attesa finalmente tuo figlio è venuto al
mondo, arriva il bello. Non mi riferisco a tuo marito, ma all’inizio di una nuova avventura. Tranquilla: da quando c’è il
mondo le donne allevano figli. Ce la puoi fare, e io ti voglio
aiutare con qualche semplice accorgimento.
La prima cosa che ti succederà, mentre sarai stanca e debilitata per il parto, è essere assalita dall’amore dei familiari, alcuni dei quali neanche ti ricordavi di avere. Abbi pazienza,
tanto non li rivedrai fino alla prossima gravidanza. A parte
questa nota, ti consiglio cinque cose.
6. Lascia che lui impari a fare il papà. Vivi il rientro a casa
con tuo figlio e tuo marito: per tutti e tre non è facile abituarsi
a questa nuova realtà. Coinvolgi sempre il marito, che è parte
integrante nella crescita di vostro figlio.
7. Segui i ritmi di tuo figlio. Non accanirti con regole come
quella di dover allattare ogni tre ore. Ricorda che ogni bimbo
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è diverso, ha i suoi ritmi e cercare di cambiarli è una fatica per
tutti e due. Non stressarti pesando il bimbo tutte le volte che
lo allatti al seno, basta una volta alla settimana.
8. Cerca di riposare. Un problema che si incontra nel percorso della maternità è la profonda stanchezza. I ritmi del sonno
sono completamente stravolti: riposa non appena si presenta
l’occasione, per esempio quando il bambino dorme.
9. Mangia bene, mangia sano. La neomamma può mangiare di tutto, basta che sia fatto con moderazione. Limita in particolare il caffè, gli alcolici e i dolci. Importantissimo è bere
molto: la produzione di latte parte dall’assunzione di liquidi.
10. Non tenerlo chiuso nella solita stanza. Fai vivere la casa
al bambino, lascia che segua i ritmi della giornata. Se dorme
di giorno, non tenerlo al buio in modo che si abitui alla differenza notte\giorno. Se possibile portalo fuori anche se fa freddo (basta coprirlo). Evita ambienti caldi e umidi che favoriscono l’insorgere di malattie. L’aria fresca non ha mai fatto male.
Fagli spesso il bagnetto perché l’acqua calda rilassa e, la sera,
concilia il sonno.
Spero di non aver annoiato le neomamme. Per chiudere questo capitolo vi consiglio vivamente di ricordarvi di vostro marito: se lui è disponibile, fate tutto insieme e vivete anche i vostri momenti di intimità che rafforzano la coppia. Potete avere
la migliore mamma del mondo o la sorella più informata, ma
vostro marito o il vostro compagno è la roccia a cui dovete appoggiarvi.
Ricordate infine che l’istinto materno e il vostro amore sapranno guidarvi nelle scelte giuste per la crescita del bimbo.
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