Programma - Università degli studi di Trieste
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Programma - Università degli studi di Trieste
Candidatura al Senato Accademico per il triennio 2006 – 2009 Giorgio Moncalvo Nel momento di una ricandidatura mi sembra opportuna una riflessione sui due anni di partecipazione al Senato Accademico, a maggior ragione essendo stata la prima esperienza di rappresentanti tecnico amministrativi in questo Organo Accademico. Una riflessione articolata sulle opportunità e sui limiti della nostra presenza in Senato, e sulla validità delle idee espresse nel programma di due anni fa, sottoposte alla verifica dell’esperienza concreta. Mi piace iniziare citando un risultato di metodo molto positivo, ossia la stretta e proficua sintonia che si è creato fra i due rappresentati tecnico amministrativi in Senato, senza dimenticare la buona collaborazione con i corrispondenti rappresentanti in Consiglio d’Amministrazione. Il Senato Accademico: un oggetto misterioso? Francamente il Senato era un po’ un “oggetto misterioso”, la lettura dello Statuto, o dei verbali delle sedute, dava un’immagine molto formale, che non lasciava intuire le effettive dinamiche di questo organismo. Alla luce di questa prima esperienza, sono due gli aspetti su cui voglio soffermarmi. Il primo è che, a differenza con il Consiglio d’Amministrazione, sono ben rari i punti che riguardino direttamente il personale tecnico amministrativo (ad esempio il Senato non si occupa delle politiche di assunzione del personale tecnico amministrativo), la gran parte dell’attività del Senato è focalizzata infatti su aspetti della didattica e della ricerca. Il secondo aspetto riguarda la composizione del Senato, decisamente molto più uniforme rispetto al Consiglio d’Amministrazione: venti professori ordinari, fra cui i dodici presidi, più il Rettore, e quattro studenti, risulta così difficile trovare “convergenze” sulle nostre proposte. Da questi due aspetti non va però tratta la conclusione, – sarebbe del tutto errata –, di un’importanza relativa della nostra presenza, ma pone invece l’accento sull’aspetto propositivo a tutto campo, che dia voce a proposte credibili, sempre improntate al senso di responsabilità istituzionale. Voglio ricordare un risultato importante, importante per il tema in discussione, relativo alla modifica dello Statuto di Ateneo. Nella seduta dell’8 maggio scorso i due rappresentanti del personale tecnico amministrativo presentavano una richiesta di rinvio dell’iter di modifica dello Statuto a dopo le elezioni del Rettore. Nel dibattito la proposta raccoglieva consensi anche fra altri membri del Senato, e la seduta si chiudeva con il ritiro della proposta di modifica da parte del Rettore. Candidatura al Senato Accademico per il triennio 2006 – 2009 Giorgio Moncalvo Idee o illusioni? Le linee di fondo Ho riletto il mio programma di due anni fa, ho riletto le linee di fondo che esponevo, le ho soppesate con l’esperienza di questi due anni, e continuo a trovarle fondamentalmente valide. Allo stesso tempo ho valutato anche i quattro punti a suo tempo proposti e gli esiti che essi hanno avuto, che per comodità di discorso descrivo solo alla fine del documento, ma questa valutazione si riflette nelle linee di fondo e nelle proposte presentate qui di seguito. La necessità della visione e percezione dell’Ateneo nella sua globalità sembra un enunciato fin banale, ma il confronto con la vita quotidiana dell’Ateneo mostra troppo spesso una realtà ben diversa: comportamenti improntati ad una visione dell’Università come aggregato di Facoltà e Dipartimenti indipendenti (ma comunque concordi nel ritenere “matrigna” l’“Amministrazione Centrale”); la ricorrente sensazione della contrapposizione fra le diverse componenti e categorie in cui si ripartiscono le persone che nell’Ateneo lavorano; lo scarso senso di identificazione e di appartenenza che, ove esista, si ferma al gruppo di lavoro, al gruppo professionale, alla categoria. Eppure ad esempio dagli studenti giunge un messaggio chiaro: l’università viene scelta per ciò che offre, ovviamente sul piano della didattica, ma anche sulla base dei servizi dati, a partire dal primo impatto con il sito web, poi con gli sportelli della segreteria studenti, per passare alle biblioteche, alle aule informatizzate, alla disponibilità e qualità degli spazi di studio. L’università è scelta per la sua “qualità complessiva”, risultante del lavoro e dell’impegno collettivo di tutte le sue componenti. La necessità di riconoscere la dignità del lavoro e di valorizzare la competenza e la professionalità, per uscire dal palpabile stato di disagio in cui si trova non solo il personale tecnico amministrativo. Nella realtà universitaria, quanto mai composita e articolata, categorie e culture lavorative diverse coesistono, ma troppo spesso non si incontrano efficacemente. Il primo presupposto per un’interazione produttiva e una collaborazione vantaggiosa è il riconoscimento della dignità dell’altrui lavoro, nel rispetto di competenze, ruoli e responsabilità. Il riconoscimento del proprio lavoro non è esclusivamente un fatto economico. La necessità di una migliore comunicazione, essenziale per creare motivazione nelle persone. La circolazione “verticale” delle informazioni deve ispirarsi anche ad aspetti qualitativi e di metodo, quali la chiarezza nel trasmettere gli obiettivi organizzativi e la coerenza tra enunciati e pratiche, e, nell’altro verso, nel considerare richieste e proposte dei dipendenti come elementi che possono contribuire al miglioramento dei processi organizzativi. Anche la circolazione “orizzontale” delle informazioni va intensificata, soprattutto quella fra l’Amministrazione centrale e le altre strutture universitarie. 2 Candidatura al Senato Accademico per il triennio 2006 – 2009 Giorgio Moncalvo Le proposte operative per i prossimi tre anni La revisione dello Statuto Dall’ampio e talvolta vivace dibattito sulla proposta di modifica dello Statuto nei mesi scorsi è emersa una larga convergenza sulla necessità di una revisione di quello vigente. Le divergenze erano centrate particolarmente sulle modalità della revisione, oltre che sui contenuti. E’ probabile quindi che sia ripreso il percorso di revisione dello Statuto, nel quale ritengo di primaria importanza la scelta del metodo, metodo che dovrà essere di condivisione e partecipazione, con il contributo di tutte le componenti, garantendo così anche un equilibrio ed una condivisione diffusa dei contenuti. La programmazione del fabbisogno di personale Gli Organi Accademici saranno chiamati a formulare, nell’ambito della “Programmazione e valutazione delle Università per il triennio 2007/2009”, anche valutazioni sul fabbisogno di personale. Sulla base dell’esperienza passata ritengo che vada impostato un piano di assunzioni per il personale tecnico amministrativo che riporti e mantenga la sua consistenza a quanto previsto dalla dotazione organica provvisoria recentemente approvata, ovvero circa quaranta assunzioni, più quelle necessarie a compensare i pensionamenti previsti per il prossimo triennio, anche nell’ottica di una riduzione, sia pur parziale, della vasta area di precariato. Per il personale docente si continuerà a proporre la definizione e l’applicazione di criteri generali per le assunzioni, per superare la logica della sommatoria di richieste delle singole Facoltà, basata sulle risorse stipendiali che si liberano all’interno delle Facoltà stesse, perpetuando così equilibri passati che non corrispondono all’evoluzione dell’offerta formativa dell’Ateneo. Com’è andata a finire? Ritengo doveroso soffermarmi, sia pur brevemente, sugli esiti delle proposte su cui mi ero impegnato nel mio programma di due anni fa. Il fabbisogno di personale Constatavo come una serie di innovazioni normative erano andate ad incidere pesantemente sull’organizzazione del lavoro nell’area dei servizi, e proponevo una programmazione unitaria delle assunzioni, sulla base di un’effettiva analisi delle esigenze di tutte le aree, superando la logica della sommatoria delle richieste. Il Senato ha deliberato sulla ripartizione dei punti organico fra personale docente e tecnico amministrativo, senza poi entrare nel merito della politica di assunzioni di quest’ultimo. Se da un lato l’assegnazione di 18 punti organico alla componente tecnico amministrativa ha avuto l’effetto positivo di far ripartire, dopo tre anni di blocco, una dinamica di assunzioni, –56 assunzioni più le PEV –, nel trarre un bilancio va considerato che il numero di dipendenti tecnico amministrativi di ruolo è oggi ancora significativamente inferiore alla dotazione organica provvisoria, e che l’area del precariato continua ad essere molto, troppo, vasta. Sulle assunzioni di personale docente è stata coerentemente perseguita l’impostazione di chiedere la definizione di criteri generali per valutare le richieste avanzate dalle Facoltà, 3 Candidatura al Senato Accademico per il triennio 2006 – 2009 Giorgio Moncalvo impostazione che continuo a ritenere valida, anche se finora non ha prodotto grandi risultati concreti. La comunicazione L’esperienza concreta di questi due anni mi porta a vedere questo aspetto non più come una proposta “operativa”, ma come un indirizzo di fondo, e come tale lo ripropongo, che serva quale riferimento nell’orientare scelte e proposte operative. Asilo Nido “aziendale” Istituzione di un asilo nido aziendale, anche con la valenza di un investimento, con ricadute positive sul lavoro dei dipendenti, e un modo per creare un legame fra Università e personale. Con la collega Paola Morelli abbiamo avuto un incontro con il Rettore e due incontri con il Direttore Amministrativo, trovando grande apertura ed interesse sul tema, che in seguito è entrato a far parte del Piano degli obiettivi 2005. Purtroppo l’obiettivo non è giunto ad un risultato concreto: l’unico immobile individuato come adatto, di proprietà della Provincia, si è rivelato indisponibile. Uno spiraglio di speranza, anche se non a tempi brevi, potrebbe venire da un progetto di riqualificazione dell’area antistante la curva di Piazzale Europa, progetto su cui il Senato ha espresso un parere favorevole, con la raccomandazione di inserire “fra le opere edilizie proposte nel progetto, la realizzazione di un asilo nido fruibile dai dipendenti dell’Ateneo”. Formazione La proposta era di richiedere una riduzione delle tasse universitarie per i dipendenti tecnico amministrativi iscritti all’università di Trieste. Obiettivo pienamente raggiunto grazie all’azione coordinata fra sindacati, RSU e rappresentanti tecnico amministrativi in Consiglio d’Amministrazione e Senato, con una tassa fortemente ridotta (370 Euro) per tutto il personale tecnico amministrativo sia a tempo indeterminato che determinato. Giorgio Moncalvo Un grazie per l’attenzione, con il caloroso invito ad andare a votare giovedì 12 ottobre: la forza dei rappresentanti in Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione nasce dai nostri voti. Ho iniziato a lavorare all’Università nel 1989 presso il Centro di Calcolo. Attualmente ricopro l’incarico di responsabile del Settore Calcolo Intensivo presso il CSIA. Sarò ben contento di ricevere domande, critiche, consigli sulla mia attività nel Senato Accademico, invito quindi a chiamarmi o scrivermi allo 040 558 3329 o all’indirizzo [email protected]. 4