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VIA CLAUDIA AUGUSTA
Sulle tracce degli imperatori
Mezzocorona – TRENTO, 17 novembre 2005
GIUNTA DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO - 2006
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Giovanna Fambri
Legale responsabile del Progetto VCA Dirigente il Servizio Rapporti Comunitari
Mauro Fiamozzi
Sindaco di Mezzocorona - Trento
Luca Santarossa
Rappresentante del National Contact Point italiano del Programma Spazio Alpino
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Roma
Anuška Štoka
Project Officer Joint Technical Secretariat del Programma Spazio Alpino
Rosenheim (D)
Luisa Sandrin
Project Manager del Progetto VCA - Funzionario della Provincia Autonoma di Trento
Gianni Ciurletti
Responsabile del Gruppo di Lavoro Archeologia del Progetto VCA
Soprintendente per i Beni archeologici della Provincia Autonoma di Trento
Angelo Tabaro
Responsabile del Gruppo di Lavoro Cultura del Progetto VCA
Segretario Regionale alla Cultura – Regione del Veneto
Gianluca Salvatori
Assessore alla Programmazione, Ricerca e Innovazione della Provincia Autonoma di
Trento
Reinhard Walk
Responsabile del Gruppo di Lavoro marchio e attività economiche del Progetto VCA
Segretario dell’Associazione Via Claudia Augusta – Baviera (D)
Siegfried Gohm
Responsabile del Gruppo di Lavoro turismo e comunicazione del Progetto VCA
Presidente dell’Associazione MIAR – Tirolo (A)
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Copyright:
Tutti i diritti riservati
Giunta della Provincia Autonoma di Trento, 2006
Centro Documentazione Europea
Coordinamento redazionale: Dott. Marco Zenatti
Stampato in proprio
Centro duplicazioni della Provincia Autonoma di Trento
Editore: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
VIA
Claudia Augusta : sulle tracce degli imperatori :
Mezzocorona-Trento, 17 novembre 2005. - [Trento] : Provincia
autonoma di Trento, 2006. - 56 p. : ill.; 21 cm. – (Quaderni del
CDE ; 22)
Relazioni presentate al Seminario
1. Via Claudia Augusta - Valorizzazione 2. Unione Europea Programma Spazio Alpino - Progetto Via Claudia Augusta
937.3
Introduzione
Il 17 novembre 2005 presso la Cantina Rotari di Mezzocorona si è tenuta
la conferenza conclusiva del Progetto “Via Claudia Augusta”, cofinanziato
dall’Unione Europea nell’ambito del Programma di iniziativa comunitaria
Interreg IIIB – Spazio Alpino, alla presenza dell’Assessore provinciale
Gianluca Salvatori, del Sindaco di Mezzocorona Mauro Fiemozzi e di
rappresentanti degli Organismi nazionali e transnazionali del medesimo
Programma: Luca Santarossa, in rappresentanza del Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti italiano e Anuška Štoka del Segretariato
Tecnico Congiunto con sede a Rosenheim in Germania.
Nel corso dell’incontro sono stati presentati i risultati del Progetto che
ha visto coinvolte cinque amministrazioni pubbliche italiane e due
associazioni private d’Oltralpe: la Provincia Autonoma di Trento, attraverso
il Servizio Rapporti Comunitari in qualità di Lead Partner, la Provincia
Autonoma di Bolzano, la Regione del Veneto, la Città di Feltre, il Comune
di Ostiglia (Mn), l’Associazione MIAR del Tirolo (Austria) e l’Associazione
Via Claudia Augusta Bavarie (Germania).
Strategia di base del Progetto “Via Claudia Augusta” è stata la promozione,
su base transnazionale, del territorio interessato dall’antica strada romana
nell’intento di sviluppare un’immagine comune della Via. Da settembre
2002 a novembre 2005 sono state promosse delle azioni comuni in
quattro settori di intervento: archeologia, cultura, turismo, marchio ed
attività economiche.
Nel corso della conferenza conclusiva sono stati presentati i risultati
raggiunti in questi ambiti sia a livello transnazionale che locale. Nella
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prima parte della giornata i quattro responsabili dei rispettivi settori di
intervento hanno presentato i risultati dei progetti transnazionali mentre
nella seconda parte ciascun partner ha presentato i progetti promossi nei
rispettivi territori: azioni concrete che hanno coinvolto la popolazione e le
Istituzioni (ripristino di siti archeologici, seminari di studio, pubblicazioni,
esposizioni enogastronomiche, conferenze ed altro ancora).
La conferenza del 17 novembre è stata inoltre occasione per presentare i
principali strumenti creati per la promozione unitaria del territorio: quattro
guide tematiche, una brochure istituzionale, il volume “Sapori lungo la
Via Claudia Augusta”, due poster, una cartografia stradale completa
dell’itinerario ciclabile, itinerario che, con i suoi affascinanti 700 km di
paesaggio-ambiente-cultura-storia-enogastronomia e folklore, diventa
il punto di forza della Via Claudia Augusta; ancora tabelle tematiche
posizionate sulla ciclabile e un filmato che è stato proiettato durante il
convegno.
Al fine di non disperdere le esperienze e i risultati raggiunti e permettere
quindi la continuità dell’iniziativa, è stato definito un modello di futura
gestione attraverso il Geie (Gruppo europeo di interesse economico) e i
partner hanno lavorato sul proprio territorio per trovare i soggetti privati
interessati a far parte di questo nuovo organismo.
Oltre a un recupero scientifico e di memoria, attraverso il materiale
prodotto nell’ambito del progetto è stato realizzato un segno concreto di
testimonianza che possa richiamare nel prossimo futuro non solo l’antica
strada Via Claudia Augusta, ma anche la medesima valorizzata attraverso
questo progetto cofinanziato sul PIC INTERREG IIIB – Spazio Alpino, al fine
di suscitarne continuo interesse e spunto per ulteriori approfondimenti.
Giovanna Fambri
Legale rappresentante del Progetto VCA
Dirigente il Servizio Rapporti Comunitari
Provincia Autonoma di Trento
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Mauro Fiamozzi
Sindaco di Mezzocorona - Trento
Ho il piacere di portare il saluto dell’amministrazione comunale di
Mezzocorona a tutte le Autorità, esperti ed ospiti presenti.
Porto con piacere anche il saluto dei colleghi Sindaci di Mezzolombardo,
S.Michele all’Adige, Roverè della Luna e Faedo.
Sull’importanza della Via Claudia Augusta, quale arteria di collegamento
fra la penisola italiana e l’Europa centrale, non mi voglio sicuramente
soffermare per non rubare tempo alle personalità presenti che tanto
hanno da insegnarmi.
Io credo che uno dei compiti principali delle amministrazioni comunali sia
quello di ricercare e sviluppare tutte le potenzialità presenti sul territorio al
fine di creare importanti opportunità di crescita culturale ed economica.
Sono convinto che il progetto “Via Claudia Augusta” rappresenti una
grande opportunità per il nostro territorio.
La Piana Rotaliana ha delle enormi potenzialità. E’ ricca di storia e di
archeologia.
Ricordo che nel 1995 a Mezzocorona è stata messa in luce una sepoltura
databile intorno alla metà del VII millennio a C.. Si è trattato di un ritrovamento di importanza eccezionale ed in buono stato di conservazione, il
cui calco è possibile visitare presso il centro di documentazione storica
realizzato di recente presso il Palazzo della Vicinia.
Altri importanti siti archeologici di età romana sono stati scoperti sul
territorio di Mezzocorona e ove possibile, in collaborazione con la
Soprintendenza per i beni archeologici della Provincia Autonoma di
Trento, si è sempre cercato di mantenerne una “memoria”. In quest’ottica
vi è da citare l’ipocausto, di notevole interesse scientifico e di grande
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suggestione, visitabile in località Giontech e l’antiquarium visitabile
presso le Cantine MezzaCorona.
Oltre a queste importanti testimonianza archeologiche la Piana Rotaliana
presenta tanti altri motivi di interesse: il Castello di S.Gottardo, uno dei
più suggestivi esempi europei di costruzione medievale all’interno di una
“caverna”, il Castello di Monreale, il Castello di Mezzolombardo.
Altri gioielli architettonici di sicuro interesse sono la Chiesa di S.Michele
all’Adige, le chiesette di S.Pietro a Mezzolombardo e di S.Anna a Roverè
della Luna. Altre potenzialità di interesse sono rappresentate dal Museo
degli usi e costumi di S.Michele all’Adige e dalla prossima apertura di
Castello Thun all’imbocco della Valle di Non.
Di sicuro ed indubbio interesse è l’intero territorio agricolo della Piana
Rotaliana ove vengono coltivati prestigiosi vini, fra i quali non si può non
ricordare il “Teroldego”, vino rosso autoctono, che la leggenda vuole noto
anche al poeta latino Ovidio.
Fra i siti di interesse culturale non si può non citare la recente realizzazione della “Cittadella del Vino”, che oggi ci vede ospiti. Si tratta di una
importante realtà economica di livello internazionale in grado di proporre delle visite guidate, ove è possibile conoscere l’intero procedimento
dall’uva al vino.
Non scordiamo che il territorio della Piana Rotaliana è attraversato oltre
che da importanti arterie stradali anche da delle piste ciclabili che ne consentono una comoda e salubre percorribilità.
I Paesi della Piana Rotaliana sono fra i 383 Comuni che si snodano lungo
il tracciato della Via Claudia Augusta, sono in una posizione centrale e
facilmente accessibile, sono impegnati nel ripristino di siti di interesse
archeologico/culturale, commercializzano importanti prodotti della terra in
tutta Europa, e Mezzocorona dispone di uno spazio, realizzato con la tipologia
della casa romana, ubicato proprio nel mezzo del più vasto sito di epoca
romana della Regione, credo pertanto che Mezzocorona, in condivisione
con tutti i Comuni della Rotaliana, disponga di tutte le credenziali per
proporsi quale sede ufficiale del progetto “Via Claudia Augusta”.
Concludo augurando a tutti i presenti una buona conferenza.
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Luca Santarossa
Rappresentante del National Contact Point italiano
del Programma Spazio Alpino
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Roma
Buongiorno, sono il National Contact Point per l’Italia del Programma
Interreg IIIB “Alpine Space” e sono particolarmente contento di partecipare
alla Conferenza Finale del progetto “Via Claudia Augusta”, perché mi dà
la possibilità di “partecipare alla vendemmia”, ovvero di godere anch’io
dei frutti di questa idea che, fin da quando è stata proposta nel 2002, ha
subito destato il mio interesse.
Ed a questo proposito voglio ricordare a tutti l’appoggio fondamentale
dato al progetto dall’allora Coordinatrice Nazionale del Programma
“Alpine Space”, la dr.ssa Cinzia Zincone, senza il quale oggi non saremmo
qui.
Rinnovo la mia alta considerazione per il Lead Partner – nella figura
della dr.ssa Luisa Sandrin – per l’ottimo andamento del progetto e la
“mano ferma” nella gestione del partenariato, i cui frutti saranno oggi a
testimoniarlo.
Adesso vorrei condividere con voi – per sommi capi – una valutazione della
partecipazione italiana nel Programma “Alpine Space” e le prospettive per
il prossimo periodo di programmazione, e quindi anche per un possibile
“Via Claudia Augusta” 2.
Attualmente il Programma “Alpine Space” ha approvato 53 progetti, di
cui 52 con partecipazione italiana; il budget di Programma a disposizione
– ca. 120 Mio Euro, di cui il 41% garantito dall’Italia – è stato allocato per
ca. l’85,7%, tenendo conto dell’Assistenza Tecnica.
La partecipazione italiana vede 22 progetti con Lead Partner italiano, e
una presenza di partner italiani pari al 40% ca. del totale dei partner di
tutti i progetti.
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Delle risorse complessivamente assegnate ai progetti (ca. 95 Mio Euro),
il partenariato italiano ne ha ricevute il 45,8% che, se confrontate con
le risorse “garantite” dall’Italia al Programma (ca. 49 Mio Euro, grazie
al cofinanziamento automatico garantito dal Fondo di Rotazione),
rappresentano il 97,6% del budget che risulta essere “di fonte italiana”.
Rispetto alle Priorità in cui sono state suddivise le risorse del Programma, la
presenza italiana è maggiore nella Priorità 1 (sviluppo strategico e sostegno
alle PMI) per quel che riguarda i fondi assegnati, ca. il 47% del totale
assegnato in quella Priorità; mentre è la Priorità 3 (ambiente e cultura) ad
aver mostrato il livello più alto per numero di partner, ca. il 41%.
Se poi approfondiamo l’analisi sulle tipologie dei partner italiani,
scopriamo che circa il 69% è costituito da Amministrazioni Centrali ed Enti
Locali, mentre Istituti di Ricerca pubblici e Enti strumentali sono entrambi
al 8%, infine i soggetti privati costituiscono ben il 15% dei partner nei
progetti.
Pertanto il quadro complessivo presenta una situazione soddisfacente,
dove la forte presenza italiana – in un’area strategica per la nazione
– garantisce un efficace utilizzo dei finanziamenti europei e la coerenza
con le priorità nazionali.
Il livello di spesa ha scontato un fisiologico “ritardo di fase” nei primi due
anni, dove il Programma ha subito in misura significativa i tagli dovuti
al principio della dismissione automatica (regola “N+2”) dei fondi non
allocati per annualità, ma il 2005 si avvia ad essere il primo anno in cui
il Programma non perderà più risorse, grazie all’azione dei progetti che,
come Via Claudia Augusta, dopo i primi mesi di rodaggio del 2002 hanno
sviluppato direi impetuosamente le attività e di conseguenza la spesa.
C’è da dire anche che i progetti approvati nella prima Call hanno dovuto
assumere giocoforza il fondamentale ruolo di “apripista”, ovvero di cavie
rispetto alle regole (sia a livello transnazionale che nazionale) di attuazione
che il Programma andava via via definendo, sulla base dei Regolamenti
comunitari e della normativa nazionale.
Anche in questo caso i partenariato e, soprattutto, i Lead Partner italiani
hanno dimostrato un alto livello di responsabilità ed impegno a superare
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tutti gli ostacoli, nonché a comprendere – ma anche contribuire a definire
– le direttive provenienti dagli organi di gestione del programma.
Credo che questo sia il principale frutto dell’esperienza Interreg IIIB: la
capacità di lavorare assieme per uno scopo comune, partendo da culture
amministrative, pratiche gestionali e quadri normativi diversi, sia tra
nazioni, che tra livelli istituzionali.
Ora invece passiamo al futuro.
Mentre la programmazione 2000-2006 è ormai sui binari di una efficiente
e regolata attuazione, e si concluderà nel 2008, il 2006 è l’anno in cui verrà
definita la programmazione 2007-2013, rispetto alla quale l’Italia intende
recitare un ruolo ancora più incisivo di quello ricoperto nel presente
programma.
Ma diamo un quadro sintetico dello stato dell’arte rispetto alla
negoziazione già in corso.
Innanzi tutto lo “Spazio Alpino” è stato uno dei pochi programmi ad essere
immediatamente riconfermato nella sua unità e dimensione geografica,
stante la dimostrata omogeneità territoriale dell’arco alpino.
Sul budget a disposizione ancora non si può dire nulla, stante l’empasse
ancora esistente sul bilancio comunitario.
L’impressione è che il migliore risultato possibile sarà di veder riconfermata
la stessa cifra del programma in corso: può sembrare un passo indietro,
ma se pensiamo che la “torta” Interreg ora viene suddivisa tra 25 e non 15
Paesi, e che molti Programmi hanno aumentato in numero considerevole
la presenza di Stati membri, la situazione dello Spazio Alpino è quasi
“felice”, visto che solo un Paese Terzo ha raggiunto lo status di membro,
aumentando così gli aventi diritto al FESR.
Rispetto ai Regolamenti, siamo ancora nella fase embrionale, però alcune
linee guida sono già state ufficializzate dalla Commissione Europea, e
riguardano principalmente l’elegibilità delle spese per i Paesi Terzi e le
caratteristiche dei progetti: darò alcuni cenni sul secondo aspetto, che ci
interessa maggiormente.
Innanzi tutto i Programmi dovranno concentrare Assi e Misure su 4
tematiche generali:
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- innovazione: creazione di reti scientifiche e tecnologiche e
miglioramento delle capacità regionali su R&ST e innovazione, al
fine di contribuire direttamente allo sviluppo economico, equilibrato
delle aree transnazionali;
- ambiente: gestione delle risorse idriche, efficienza energetica,
prevenzione dei rischi e attività di tutela ambientale;
- accessibilità: miglioramento dell’accessibilità e della qualità dei
trasporti e dei servizi di telecomunicazione quando presentano una
chiara dimensione transnazionale;
- sviluppo urbano sostenibile: rafforzamento dello sviluppo
policentrico a livello transnazionale, nazionale e regionale con un
chiaro impatto transnazionale.
I progetti devono avere caratteristiche strategiche, ovvero: carattere
genuinamente transnazionale; contribuire alla coesione territoriale
europea; assicurare un impatto territoriale concreto; affrontare un
problema significativo con un approccio per lo sviluppo sostenibile.
Come si rileva facilmente, lo sviluppo di un progetto di tutela e
valorizzazione delle risorse del territorio – direi un progetto di marketing
territoriale – qual è Via Claudia Augusta - non dovrebbe avere difficoltà a
trovare collocazione nel prossimo Programma.
A me invece interessa rispondere alla seguente domanda: come
responsabili di progetti Interreg IIIB e portatori di idee-progetto per il
prossimo Interreg Obiettivo 3, cosa possiamo fare nell’attesa del nuovo
programma?
Dobbiamo cercare di fare massa critica con quello che abbiamo in mano,
ovvero i progetti che, come questo, si sono conclusi con successo, hanno
realizzato tutti gli obiettivi che si erano posti ed hanno coagulato attorno
a sé, come oggi verificheremo, molte energie, molti interessi, molta
cooperazione.
Tali progetti devono cercare di fare alleanze tra di loro all’interno del
programma attuale, ovvero cercare di sfruttare tutte le sinergie e gli
interessi coincidenti per poter fare un’attività di lobby a livello sia delle
opinioni pubbliche locali, che a livello politico, per poter rafforzare la
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visibilità del programma, le tematiche che sono emerse in questi sei anni
di lavoro e la necessità di finanziamenti adeguati per queste tematiche.
Infatti, una volta stabilito il budget complessivo dell’Obiettivo 3 per il
periodo 2007-2013, ci sarà ovviamente una sorta di “lotta interna” tra i
programmi (e tra gli strand A, B e C) per accaparrarsi quanto più possibile
di budget FESR.
Rispetto a ciò, l’Italia conferma il co-finanziamento nazionale automatico,
cioè lo stanziamento della Delibera CIPE, che credo sia stato uno strumento
molto utile per garantire la partecipazione dei beneficiari finali italiani.
Ricordo a tutti che il Programma sta organizzando un grande evento
(Peak Event si chiamerà), che si svolgerà nel giugno 2006 in Italia, in cui
si tracceranno le linee del futuro del territorio alpino e verranno mostrati
i risultati di tutti i progetti del Programma “Alpine Space”: “Via Claudia
Augusta” sarà sicuramente uno dei più ammirati.
Inoltre il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti vuole dare massimo
risalto e valore ai progetti a forte presenza italiana, e sta coordinando
una serie di iniziative (tra cui la partecipazione al Forum della Pubblica
Amministrazione, nell’ambito del quale il vostro progetto è già stato
presentato l’anno scorso come best practise) con le quali sfruttare in
maniera sistemica le azioni concrete, di tutti i progetti Interreg IIIB,
realizzate nel territorio italiano.
Concludo ringraziando nuovamente il Lead Partner e tutto il partenariato
per aver concluso felicemente il progetto, e per offrircene i risultati.
Confido che il patrimonio di relazioni, conoscenze e know-how che è
stato creato in questi 3 anni non venga disperso a causa dalle lungaggini
della negoziazione comunitaria.
Mi aspetto di trovare, nel prossimo Programma “Alpine Space” 20072013, un “figlio” del progetto “Via Claudia Augusta”, che sappia far onore
al padre.
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Anuška Štoka
Project Officer Joint Technical Secretariat
del Programma Spazio Alpino – Rosenheim ( D)
Sono qui oggi in rappresentanza del Segretariato tecnico congiunto del
PIC INTERREG IIIB Spazio Alpino, con sede a Rosenheim e, all’interno del
Segretariato, sono responsabile del progetto “Via Claudia Augusta”.
Oggi, purtroppo, vi annoierò anche con un po’ di questioni tecniche,
quindi dovrete scusarmi ma in questa ambientazione così bella e così
interessante sarà necessario parlare anche di aspetti tecnici.
Da quanto emerge dalla lettura dei primi risultati del progetto, posso
dire che il STC è molto soddisfatto del progetto Via Claudia Augusta
in sé, a ulteriore dimostrazione del fatto che le attività sono realmente
caratterizzate da un approccio, sia orizzontale che verticale, che affronta
anche tematiche differenti.
All’interno del progetto si intrecciano storia, cultura e sport ed è per
questo che ha un valore molto elevato, sia a livello locale che per tutto lo
Spazio Alpino.
Vedete infatti l’intera area di cooperazione in cui è compresa anche l’area
su cui il progetto impatta, di cui abbiamo già sentito parlare.
Vi è poi un’indicazione del nostro budget e si evince anche come,
all’interno dell´Asse 1 in cui è stato approvato anche il progetto “Via
Claudia Augusta”, siano previsti undici progetti. In questo momento, a
livello di Programma, il STC ne segue cinquantatrè di cui cinque già chiusi
ed a seguire altri sei si esauriranno entro la fine di quest’anno.
Potete osservare il livello di spesa, argomento molto importante in
questo momento, proprio perché in prossimità della fine dell´anno.
Siamo speranzosi che il progetto riesca a sfruttare più risorse possibili,
anzi, ci auguriamo che arrivi al cento per cento, anche perché le attività
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sono state molte ed hanno avuto successo sul territorio, per cui speriamo
che tutte le risorse impegnate sul progetto vengano utilizzate.
Passando invece all’argomento più importante per il futuro, ci siamo
confrontati, all’interno del Segretariato, su quali possano essere le
sinergie del progetto effettivamente sfruttabili e prendendo spunto dagli
argomenti da voi trattati all’interno del vostro elaborato abbiamo stilato
una lista di suggerimenti.
Abbiamo inoltre potuto notare, grazie al materiale che ci è pervenuto
riguardante le attività svolte sul territorio, che sono già stati allacciati dei
contatti con il progetto “Via Alpina”. Volevamo segnalare in questo caso
proprio l’utilizzo del web e di strumenti di disseminazione, anche per
poter dare un seguito al progetto in modo da rendere fruibili i risultati ad
un pubblico più ampio.
Dobbiamo dire però che è interessante anche l’aspetto del marchio
e che, in effetti, in questo momento abbiamo un progetto in fase di
valutazione all’interno del “Quarto invito a presentare proposte” che si
pone l’obbiettivo di affrontare criticità e difficoltà legate all´utilizzo di
marchi ed etichette di qualità.
Ciò è un ulteriore segnale che il progetto “Via Claudia Augusta” potrà
fungere da esempio, potrà essere una specie di umbrella project. Infatti,
molti dei progetti che vedete elencati, contengono una parte o comunque
coprono alcune tematiche che sono ricomprese all’interno del vostro
progetto. Il suggerimento è comunque quello di cercare di creare nuovi
contatti e non solo all’interno dei progetti dello Spazio Alpino. Da qui il
nostro invito a cercare di produrre, sia in questa fase che in seguito, dei
materiali di disseminazione anche in altre lingue per rendere accessibili
i vostri risultati al più ampio pubblico possibile anche delle altre aree
di cooperazione già citate dal dott. Santarossa. Tutto ciò perché anche
altre iniziative, come quella di giugno - quando avete incontrato alcuni
rappresentanti del “Cammino di Santiago”-, potrebbero contribuire ad
apportare nuovi risultati, nuove reti, nuovi contatti ed un generale valore
aggiunto.
Passo adesso ad una fase che è ancora davanti a voi, cioè la predisposizione
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e la consegna del Final Report al quale dovrete pensare, almeno per
quanto riguarda il Programma, come ad una presentazione del vostro
progetto verso l’esterno. Potrebbe accadere e di solito è così che il Final
Report diventi una sorta di sintesi ufficiale del progetto, da proporre od
offrire su richiesta di altri attori di progetto o di Programma, di altre aree
transnazionali. Motivo in più perché sia di qualità elevata.
Sottolineo comunque la nostra piena disponibilità a fornire tutto l’aiuto
necessario nella predisposizione di questo documento fondamentale.
Come vedete dalla slide, il Final Report è composto da un’Activity Report,
da un Financial Report e da un documento che riporta la batteria di
indicatori afferenti la singola Misura. Vi esorterei a compilarlo con molta
cura.
Ritorno ancora alla questione della disseminazione, perché, come già
detto, non è importante solo a livello locale ma anche a livello europeo,
così come a livello internazionale.
Non mi dilungherò più di tanto sulla prossima programmazione, cioè su
quello che succederà dopo il 2006, perché ne ha ampiamente parlato
il dott. Santarossa. Vorrei solo fare un incoraggiamento. Voi ci avete
comunicato l’intenzione di portare avanti il lavoro già svolto, di valorizzare
i risultati ottenuti in questi tre anni: è nostro parere che sia un seguito
sicuramente positivo. Potrà essere il marchio che intendete creare e che
avete pubblicizzato, anche grazie agli articoli pubblicati sui vari giornali;
potrà essere un buon punto di partenza per un nuovo progetto nel nuovo
periodo di programmazione ma anche un progetto che porti sviluppo al
territorio: credo che questo sia uno degli obiettivi principali dei progetti
co-finanziati dai fondi europei.
Infine desidero rivolgere un saluto e un incoraggiamento per il lavoro che
dovete ancora svolgere, ribadendo la nostra piena disponibilità a darvi
assistenza.
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Luisa Sandrin
Project Manager del Progetto VCA
Funzionario della Provincia Autonoma di Trento
Prima di presentarvi i risultati puntuali del progetto nei suoi diversi ambiti
di intervento a cui provvederanno i relatori dopo di me, è doverosa
un’introduzione di carattere generale. Prima ancora voglio ringraziare
tutti i partner e gli Organismi nazionali e trasnazionali del Programma
Spazio Alpino che hanno collaborato con la Provincia autonoma di Trento
e contribuito alla buona riuscita dell’iniziativa. Voglio anche ringraziare
tutti voi per essere presenti qui, oggi, così numerosi a questa Conferenza
finale.
Il progetto Via Claudia Augusta è un progetto comunitario co-finanziato
dall’Unione Europea attraverso il FESR (fondo europeo di sviluppo
regionale), sul Programma di Iniziativa Comunitaria Interreg IIIB Spazio
Alpino, Programma che mira a tre obiettivi di fondo: cooperazione
transnazionale, sviluppo armonioso ed equilibrato dell’Unione,
integrazione territoriale. Questi tre obiettivi hanno anche rappresentato
il punto di partenza del nostro progetto.
Il progetto Via Claudia Augusta ha visto coinvolti sette partner che
rappresentano i territori interessati dall’attraversamento di questa antica
Via. Da nord a sud sono: l’Associazione Via Claudia Augusta della Baviera,
l’Associazione MIAR del Tirolo, la Provincia Autonoma di Bolzano, la
Provincia Autonoma di Trento (Lead Partner tramite il Servizio Rapporti
comunitari), la Regione del Veneto, i Comuni di Feltre e di Ostiglia.
Il budget a disposizione è stato pari a € 2.000.000,00 di cui il 50% di
derivazione comunitaria; la durata è stata di 3 anni, dall’autunno 2002
all’autunno 2005.
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Il concetto ispiratore del progetto è stato l’unitarietà, ossia la promozione
unitaria della Via Claudia Augusta. Quest’antica strada romana, nata per
scopi militari 2000 anni fa, è diventata nel corso del tempo una strada
che ha visto fiorire traffici commerciali, ha visto transitare uomini e
culture diverse. Pertanto, una via di comunicazione che è servita per
collegare l’Adriatico al Danubio, il Sud con il Nord, la cultura latina con
quella germanica. Noi abbiamo ri-preso e valorizzato questa antica Via
promuovendo i territori che essa attraversa come fossero – e come
devono essere – un tutt’uno. Per fare ciò si è reso necessario l’intervento
e la cooperazione di tutti i singoli territori. Questo è stato il salto di qualità
rispetto al passato: superare i localismi e la promozione entro i propri
confini geografici per dare ingresso a una visione più ampia, più aperta
che non conoscesse confini se non quello naturale.
Da questa premessa ne sono derivati la strategia e l’obiettivo del
progetto:
Strategia: la promozione, su base transazione, del territorio interessato
dall’antica strada romana nell’intento di sviluppare un’immagine comune
della Via all’insegna dello sviluppo sostenibile e integrato delle risorse
territoriali.
Obiettivo: la promozione e l’organizzazione, nell’area attraversata da
questa antica strada romana, di azioni comuni in quattro settori di
intervento: l’archeologia, la cultura, il turismo, il marchio e le attività
economiche.
L’implementazione è avvenuta attraverso progetti pilota transnazionali,
progetti pilota locali e un piano di comunicazione. La caratterizzazione
di fondo è stato che ogni azione, sia locale che transnazionale, è andata
a interfacciarsi con i quattro ambiti. Io mi limito a rappresentarvi una
sommaria visione di insieme lasciando il resto a chi mi seguirà nel corso
della giornata:
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• PROGETTI PILOTA TRANSNAZIONALI
Sono l’essenza del Progetto Via Claudia Augusta, considerata la sua
dimensione transnazionale. Ve ne parleranno diffusamente i quattro
partner dopo di me e nella seconda parte della giornata saranno
presentati anche un paio di esempi concreti. Brevemente: abbiamo
realizzato quattro progetti pilota transnazionali, uno per ambito
d’intervento, dove ci siamo concretamente confrontati con quella
che è la collaborazione e la cooperazione.
SETTORI CULTURA E ARCHEOLOGIA:
Da un lato, abbiamo cercato di coinvolgere i ragazzi - importante
risorsa su cui investire per uno sviluppo dei nostri territori - e lo
abbiamo fatto attraverso cinque seminari musicali e due campi
scuola in ambito archeologico. Dall’altro, abbiamo coinvolto studiosi
ed esperti storici per continuare negli approfondimenti storici della
Via Claudia Augusta e questo lo abbiamo realizzato tramite quattro
seminari scientifici nel settore dell’archeologia.
SETTORE TURISMO:
Nell’ambito del turismo abbiamo riposto tutto sulla pista ciclabile, vera
“spina dorsale” dell’intero progetto, che con i suoi oltre 700 Km è una
delle più lunghe e affascinanti d’Europa. Abbiamo realizzato iniziative
tese a migliorare e sviluppare l’infrastruttura di base dell’itinerario
sviluppando un sistema unitario di segnaletica da nord a sud e di
dotazione di standard minimi: dalla via fisica, alla segnaletica, alle
tabelle tematiche, alle piazzole di sosta. Ve ne parlerà ampiamente il
dr. Gohm del Tirolo, ma anche io vi invito a percorrere la pista ciclabile
Via Claudia Augusta. Possibilmente con le nostre quattro guide e con
la nostra cartina stradale e vi consiglio di fermarvi ad ammirare e
leggere le tabelle tematiche.
SETTORE MARCHIO E ATTIVITÀ ECONOMICHE:
Infine, ma non perché di minor importanza, marchio e più in generale
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sostenibilità del progetto. In parallelo all’implementazione delle
numerose azioni concrete abbiamo lavorato per creare una Struttura
permanente che dopo la chiusura di questo progetto (30 novembre
2005) prosegua nella promozione e valorizzazione della Via Claudia
Augusta e prosegua secondo le linee direttrici da noi tracciate.
Sentiremo parlare dal partner della Baviera di Geie (Gruppo europeo
di interrese economico), questo strumento tecnico-giuridico che può
permettere la futura gestione non solo del marchio Claudia Augusta,
ma più in generale anche di una pluralità di iniziative dirette alla
valorizzazione degli aspetti culturali e delle attività economiche dei
territori attraversati dall’antica Via. Abbiamo anche intrattenuto buoni
rapporti con diverse associazioni/società private interessate a entrare
e far parte del Geie. Ora bisogna mettere a frutto tutto quanto fin qui
realizzato: dal modello di gestione ipotizzato ai contatti intrattenuti
ne può derivare continuità e stabilità di promozione della Via Claudia
Augusta.
• PROGETTI PILOTA LOCALI
Nel progetto sono state coinvolte due realtà differenti, territori “a
due velocità”. Da un lato, le aree d’Oltralpe dove la Claudia Augusta
è un fattore culturale molto sentito e dove già da tempo alcune
associazioni si occupano della sua promozione; dall’altro, le Regioni
italiane dove invece la situazione era molto diversa. Pertanto, con i
progetti pilota locali abbiamo cercate soluzioni che rispondessero alle
proprie esigenze e facessero un passo in avanti rispetto all’esistente:
così, Baviera e Tirolo hanno puntato principalmente sul settore delle
infrastrutture attraverso il ripristino di siti di interesse archeologico
mentre le Regioni italiane si sono maggiormente concentrate sulla
diffusione e comunicazione della Claudia Augusta. Inoltre, i progetti
pilota locali sono andati a integrarsi con quelli transnazionali
sviluppando sempre azioni nei quattro ambiti e realizzandole in
modo da portare valore aggiunto alle azioni transnazionali.
Nella seconda parte della giornata verrà data dimostrazione con
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quattro esempi: due del primo tipo (infrastrutture) e due del secondo
(comunicazione).
• COMUNICAZIONE
Abbiamo posto particolare attenzione al nostro target di riferimento,
rappresentato dal turista, e alle sue diverse aspettative e interessi.
Nel contempo siamo stati consapevoli che uno stesso mezzo di
comunicazione non può soddisfare tutte le esigenze. Ne è pertanto
conseguito la realizzazione di una serie di strumenti di contenuto
semplice ma sempre corretto e verificato alla fonte, con taglio
diverso uno dall’altro, ma che vanno tutti nella medesima direzione.
Così possono permettere all’utente una visione completa delle
potenzialità e di tutto quello che la Via Claudia Augusta può offrire,
ma possono anche essere approfonditi separatamente secondo le
proprie esigenze.
Astraendo a un livello ancora più generale ecco le linee direttrici, i principi
guida che ci hanno accompagnato nell’implementazione del progetto:
- CONCRETEZZA
Abbiamo dato priorità ad azioni puntuali e concrete rispetto ad attività
più generali e astratte. Ci siamo sì dotati di uno studio preliminare,
ma le strategie dello stesso le abbiamo poste in essere. Ci siamo sì
dati un piano di comunicazione, ma abbiamo anche realizzato tutti
gli strumenti di comunicazione ivi contenuti. Le attività di studio
rappresentano un 6-7% del budget totale; il resto è attività misurabile,
visibile concretamente.
- PROGRAMMAZIONE/COORDINAMENTO
Un progetto così fortemente concreto, e con un’ampia e variegata
articolazione di iniziative, avrebbe corso il rischio di realizzare le
diverse azioni in modo disordinato se non fosse stato retto da una
buona programmazione e coordinamento interno. Ho già accennato
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ai due piani, con individuazione di: strategia-obiettivi-azioni-risultatitempi, cui è conseguita la loro attuazione concreta. Inoltre, in diversi
casi, per es. nella comunicazione, siamo partiti dal piano e poi lo
abbiamo attuato, ma nell’attuazione le azioni si sono svolte in modo
consequenziale. Così, prima abbiamo realizzato Corporate Identity
e Wording (fondamentali per garantire la massima omogeneità in
termini di immagine e di testi) e poi abbiamo declinato i rispettivi
contenuti in due folder, in quattro guide tematiche, nel libro sui
sapori, nel sito, nella cartina e in tutti gli altri strumenti.
- DIFFERENZIAZIONE E QUALITÀ
Con il nostro progetto abbiamo puntato molto sulla pista ciclabile,
abbiamo promosso un’affascinante ciclabile europea, ma la Via
Claudia Augusta non può limitarsi a un semplice itinerario turistico.
Questo sarebbe riduttivo perché questa antica Via ha, prima di tutto,
valenza storico-culturale e pertanto vanno sfruttate tutte le sue
potenzialità. Non è un prodotto turistico di massa, ma un prodotto
turistico che si vuole differenziare da ciò proprio perché poggia su
così solidi pilastri. Differenziazione e qualità del prodotto devono
essere i canoni che governano la realizzazione di iniziative culturali
ed economiche inerenti la Via Claudia Augusta anche nel futuro.
- SEMPLICITÀ, ACCESSIBILITÀ, FRUIBILITÀ
Avvertito come la Via Claudia Augusta, soprattutto sul versante
italiano, fosse appannaggio quasi esclusivo degli archeologi, degli
storici e degli studiosi, noi abbiamo cercato di “squarciare” il velo alla
Claudia Augusta, di far sì che tutti si possano avvicinare a questa Via,
che tutti possano fruire e godere di quest’immenso patrimonio che
racchiude; abbiamo cercato di restituire la Via Claudia Augusta agli
europei perché sappiano trarne occasione di svago, di ricreazione e
anche di riflessione.
Come abbiamo fatto, o cercato di fare, per togliere questo velo che si
frappone tra noi e la Claudia Augusta:
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con una gamma di azioni che avvicinino le persone parlando della
Claudia Augusta: dai giovani, agli studiosi, alla popolazione più in
senso lato attraverso seminari musicali e archeologici, attraverso
le serate in biblioteca e altre azioni analoghe;
con una serie di mezzi di comunicazione semplici, ma il cui
contenuto è sempre stato corretto: la scelta dei mezzi di
comunicazione e i suoi contenuti devono destare la curiosità,
l’interesse del nostro utente che deve poter soddisfare le proprie
esigenze, le proprie aspettative;
consapevoli che tutto e subito non lo si può raggiungere abbiamo
cercato di destare l’interesse e la curiosità immediata partendo
dal proprio circoscritto territorio, ancorando ove possibile le
radici della Claudia Augusta al singolo contesto, sperando
che poi l’interesse si estenda a tutto il percorso e a tutte le sue
potenzialità. E’ la logica che ha retto la Provincia Autonoma di
Trento nell’organizzazione delle serate in biblioteca ed è la stessa
logica che rinveniamo nella redazione delle tabelle tematiche ove
il grande sforzo dei partner è stato quello di abbinare un tema
storico-romano alle proprie specifiche località dove poi siamo
andati a posizionare le tabelle stesse.
Riallacciandomi al concetto iniziale di unitarietà e delle sue potenzialità,
nella gestione del progetto abbiamo volto lo sguardo e promosso la
Via Claudia Augusta anche al di fuori del nostro già esteso territorio.
Significativi sono stati tre momenti:
ITB DI BERLINO, 12 MARZO 2005
Il progetto è stato presentato a una delle più prestigiose e importanti
fiere del turismo internazionale, l’ITB di Berlino, con una conferenza
stampa dal titolo “Più di 500 Km di emozioni percorrono l’Europa”.
L’argomento ha catturato l’interesse di oltre 100 giornalisti e alcune
televisioni locali, prima fra tutte la ZDF tedesca, con conseguenti
ampie ricadute sui mass-media.
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FORUM PA, 9-13 MAGGIO 2005
Il forum della p.a è quell’appuntamento annuale che rappresenta
il punto di incontro tra le pubbliche amministrazioni, le imprese e
i cittadini e che ogni anno permette al settore pubblico di mettersi
in evidenza e presentare i propri risultati. Nel 2005 il Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti, presente con uno stand dedicato a
INTERREG, ha dato visibilità proprio al Progetto Via Claudia Augusta.
NETWORKING
All’interno del progetto è stato organizzato un convegno
transnazionale con i Progetti Via Alpina e Il Cammino Santiago de
Compostela dal titolo “Tre strade europee per una promozione
territoriale integrata di qualità”. Il Convegno ha rappresentato
un primo momento di apertura e di volontà di fare rete con altre
iniziative simili. Questi tre progetti sono infatti accomunati da: esser
cofinanziati dai fondi strutturali europei; occuparsi di “Strade”, seppur
diverse, con scopi diversi e sviluppatesi in tempi diversi; occuparsi
della promozione del territorio. Ne è derivata una giornata di lavoro
il cui tema centrale è stato la promozione e il marketing territoriale,
tema che è stato affrontato con l’ausilio di esperti esterni sia su un
piano didattico-scientifico che su un piano pratico-operativo. Nella
giornata sono emersi importanti spunti di riflessione per indirizzare
le azioni verso un obiettivo comune che è quello di creare valore
sociale ed economico sul territorio, favorirne lo sviluppo migliorando
la qualità della vita e aumentandone l’attratività. Aspetti, questi,
fondamentali soprattutto in un momento come l’attuale che richiede
forte collaborazione, interazione e coordinamento fra pubblico e
privato, fra centro e periferia.
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Gianni Ciurletti
Responsabile del Gruppo di Lavoro Archeologia del Progetto VCA
Soprintendente per i Beni archeologici
della Provincia Autonoma di Trento
La romana via Claudia Augusta è tradizionalmente descritta come la strada che, partendo dalla pianura padana e veneta, doveva condurre alle
rive del Danubio in Baviera, attraversando le Alpi: i primi studi al riguardo fecero seguito alla scoperta, rispettivamente nel XVI e XVIII secolo, di
due cippi onorari - l’uno a Rablà / Rabland, Val Venosta (in Alto Adige),
a Cesiomaggiore, Feltre (nel Veneto) l’altro – databili agli anni 46 e 47
d.C., che citano espressamente questa strada, avviata da Druso in occasione delle guerre retiche e completata dal figlio, l’imperatore Claudio.
Con tali monumenti furono messi in relazione diversi miliari ritrovati nel
corso dei secoli successivi nelle valli alpine centro-orientali dando così
corpo a molteplici tesi interpretative circa il suo percorso. Ad una di esse
in particolare, seppur con alterne fortune (recentissimi interventi la stanno mettendo ancora una volta in discussione), è dato il maggior credito:
quella dell’esistenza di due tracciati iniziali distinti, l’uno con avvio ad Hostilia/Ostiglia (sul Po in Lombardia), l’altro ad Altinum/Altino (nella laguna
veneta, a nord est di Venezia), i quali, dopo aver percorso rispettivamente
la Vallagarina - Valle dell’Adige dalla Bassa Veronese e il corso del Piave, il
Tesino e l’alta Valsugana, si incontravano all’altezza di Trento. Da qui, unificati, raggiungevano, attraverso gli attuali Trentino – Alto Adige, Tirolo e
Baviera, il Danubio, a Submontorium, a nord di Augsburg, presso l’attuale
Donauwörth.
Per una fondamentale arteria nord – sud, da Ostiglia al crinale alpino, la
presenza di uno strategico grande centro urbano come quello di Verona
e l’ampio solco vallivo del fiume Adige risultano ineludibili elementi geo
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- topografici e l’importante fonte cartografica antica (III-IV sec. d. C.) nota
come Tabula Peutingeriana riporta infatti, senza denominarlo, un tracciato stradale che prosegue poi verso il Danubio sebbene con la variante
della valle dell’Isarco e del passo del Brennero, al posto della Venosta e
del Resia. Anche l’Itinerarium Antonini, un itinerario scritto di II-III secolo, per parte sua porta notizia della medesima strada. Numerosi i miliari
che documentano per il III-IV secolo importanti opere di sistemazione e
manutenzione, interessanti alcuni residui stradali e di ponti in pietra; significativamente ampia la documentazione archeologica comprovante la
presenza in questo territorio di insediamenti.
Situazione più complessa ed articolata per quanto attiene il ramo orientale della strada, dovuta anche alla diversa conformazione geomorfologica
dei luoghi attraversati. L’ipotesi oggi più seguita risulta quella che vede
collegare Altino a Treviso con un lungo rettilineo e da qui un percorso
Montebelluna / valle del Piave / Feltre: successivamente tramite il Tesino
avrebbe imboccato l’alta Valsugana e si sarebbe portato a Trento.
E un tracciato, non Altino / Trento ma Opitergium (Oderzo) / Tridentum
(Trento), a comprova del collegamento tra Veneto Orientale e Trentino,
ci è documentato sempre dall’Itinerarium Antonini. Peraltro le testimonianze sul terreno sono a tutt’oggi modeste: decisamente scarsi gli insediamenti, almeno nella prima età imperiale, nessuna traccia fisica di un
eventuale impianto stradale (situazione peraltro non dissimile da altre
arterie antiche), un unico miliare, quello scoperto sulla collina di Tenna.
Decisamente più chiaro e individuato il percorso dal crinale alpino al Danubio, salvo qualche dubbio nel territorio delle Alpi bavaresi, grazie anche
alla situazione geomorfologica che vede ampi depositi di loess e territori
pianeggianti, con i lunghi rettifili degli apprestamenti terrosi facilmente
rilevabili anche ad occhio nudo.
Tale, dunque, il tracciato di questa importante arteria romana che per
secoli collegò la penisola italiana e, con essa, il Mediterraneo all’Europa
centrale: essendo il dibattito che ab immemorabili accompagna la ricerca
stato recentemente (1999) ripreso e aggiornato nell’ambito di un convegno internazionale tenutosi a Feltre (a cura di V. Galliazzo), il Gruppo di
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Lavoro Archeologia non ha interpretato il Progetto come un’occasione
per ripetere stancamente concetti o riproporre tesi ed ipotesi abbondantemente note. Ha piuttosto ritenuto opportuno utilizzarne le risorse
per far conoscere i risultati di recenti o attuali opere di scavo e ricerca, di
catalogazione e ricognizione nei singoli territori attraversati dall’arteria,
nonché per esercitare opera di divulgazione e di sensibilizzazione circa
la realtà storica connessa con la strada stessa. Ciò anche in stretto collegamento con gli intendimenti del Progetto che, ritenendo le risorse culturali fattore di sviluppo, ha voluto porre l’accento sulla promozione del
territorio, sulla costituzione di reti fra enti e soggetti economici, con la
creazione di iniziative atte a favorire il dialogo interculturale italo-tedesco
e con l’individuazione di prospettive comuni finalizzate ad uno sviluppo
equilibrato e sostenibile delle regioni interessate dalla presenza della via
Claudia.
In quest’ottica sono stati pertanto individuati dei progetti pilota sia di interesse locale sia di interesse transnazionale, che consentissero tramite
la loro realizzazione di apportare un valido e significativo contributo all’immagine delle regioni attraversate da tale arteria come spazio unitario,
progetti ai quali hanno collaborato tutti i partners con lo scopo di migliorare l’integrazione dei soggetti partecipanti e di scambiare dati e informazioni, buone pratiche, metodi di lavoro, forme organizzative. Il Gruppo
Archeologia è rimasto complessivamente soddisfatto del lavoro svolto e,
ancora una volta in sintonia con il Progetto comunitario, si augura che
anche dopo la conclusione del medesimo si possano trovare occasioni
volte a garantire la permanenza e l’estensione a soggetti, pubblici e privati, della rete di informazioni e di attività nate attorno alla via Claudia
Augusta ritenendo, così come gli altri gruppi di lavoro, che l’adozione e
la pubblicizzazione del logo/marchio potrebbe costituire un momento di
aggregazione fra i partners, contribuendo alla sostenibilità finanziaria di
detta rete. Sembra doveroso al proposito ringraziare tutte le Amministrazioni e le persone che hanno dato il loro contributo alla migliore riuscita
delle iniziative, il Servizio Rapporti Comunitari della Provincia Autonoma
di Trento che ha coordinato l’intero Progetto, i componenti il Gruppo di
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Lavoro, in particolare Marisa Rigoni e Lorenzo Dal Ri e, per quanto attiene
la riuscita delle iniziative transnazionali e dell’esito di questa pubblicazione, Nicoletta Pisu della Soprintendenza per i Beni Archeologici della
medesima Amministrazione, che vi ha profuso grande passione e molte
energie.
Una annotazione finale risulta doverosa: alle relazioni, considerato il loro
numero e l’ovvio obbligo della versione bilingue, sono stati forzatamente
posti dei limiti di lunghezza perché il budget a disposizione non avrebbe
potuto coprire le spese di un volume eccessivamente ponderoso. Autori
noi stessi, ci rendiamo conto della difficoltà incontrate dai colleghi per
aderire a tale esigenza e per questo ci scusiamo con essi, ringraziandoli
vivamente nel contempo non solo per il contributo scientifico dato ma
anche per la grande celerità della consegna dei testi nonché per tale supplemento di fatica loro imposto.
*Il Gruppo di Lavoro Archeologia ha contato sui seguenti membri effettivi: Gianni Ciurletti, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Provincia
Autonoma di Trento, coordinatore; Lorenzo Dal Ri, Ufficio Beni Archeologici della Provincia Autonoma di Bolzano; Marisa Rigoni, Soprintendenza
per i Beni Archeologici del Veneto per il Comune di Feltre; Michaela Sermidi per il Comune di Ostiglia; Walter Stefan, Centro di Documentazione
Archeologica di Fliess, per l’Associazione MIAR, Tirolo; Wolfgang Czysz,
Ufficio per la Tutela dei Beni Culturali della Svevia per l’Associazione Via
Claudia Augusta, Baviera; nonché sui membri sostituti Nicoletta Pisu, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Provincia Autonoma di Trento
e Francesco Ceselin, Ufficio Catalogo e Archeologia della Regione Veneto.
Sei i progetti pilota locali realizzati dal Gruppo:
• Provincia autonoma di Trento: ricerche geo-archeologiche in Valsugana e realizzazione dell’area ostensiva del miliare di Tenna;
• Provincia autonoma di Bolzano: musealizzazione dell’area archeologica di Endidae (Egna loc. Kahn) e mostra “Endidae. Archeologia a
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Egna”;
• Comune di Feltre/Regione Veneto: catalogazione di reperti provenienti da Feltre, in particolare dall’area archeologica sottostante il
Duomo;
• Comune di Ostiglia: mostra “Sulle tracce della Via Claudia Augusta.
Aspetti della civiltà romana in territorio Ostigliese”;
• Associazione via Claudia Augusta Baviera: sistemazioni dei percorsi
all’interno delle aree archeologiche visitabili delle villae di Schwangau e di Peiting;
• Associazione MIAR Tirolo: attività di progettazione propedeutica al
progetto transnazionale nel sito storico di Altfinstermünz.
Quattro seminari di studi in altrettante sedi e due scavi - scuola hanno
costituto il previsto progetto transnazionale, elaborato unitariamente dal
Gruppo di Lavoro. Si è trattato di iniziative collegate fra di loro, rivolte
non solo agli specialisti ma anche, e soprattutto, al grande pubblico. I primi, cui hanno partecipato ben trentatré qualificati studiosi, funzionari di
soprintendenza, docenti universitari, stimati ricercatori, vertenti sul tema
comune delle più recenti scoperte e indagini in campo archeologico nei
territori interessati dal passaggio della strada romana (Oltre le tracce. Incontri di ieri e di oggi attorno alla Via Claudia Augusta, questo il titolo
comune dell’iniziativa). Gli scavi scuola, venendo incontro allo spirito del
Progetto, sono stati realizzati invece in due siti distinti, rispettivamente a
nord e a sud de crinale alpino, in stretta collaborazione con le Università
di Innsbruck e di Venezia che hanno diretto le ricerche, con lo scambio
reciproco di studenti, fatto che ha permesso un proficuo scambio di informazioni concernenti l’approccio allo scavo, le metodologie e le strumentazioni finalizzate alla ricerca, all’archiviazione e allo studio di dati e
materiali.
Queste le tappe delle iniziative:
• 23 settembre 2004 Feltre e il suo territorio in età romana. Aspetti
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•
economici: produzioni e importazioni, seminario a Feltre (TV), a cura
del Comune di Feltre;
24 settembre 2004, Endidae, seminario ad Egna (BZ), a cura dell’Ufficio Beni Archeologici della Provincia autonoma di Bolzano;
25 settembre 2004 Tridentum, seminario a Trento, fraz. Meano, a
cura della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Provincia autonoma di Trento;
30 agosto-17 settembre 2004, scavo scuola nella grotta del sito di Altfinstermünz, in Tirolo, diretto dall’Istituto di Preistoria e Protostoria
e di Archeologia medievale e moderna dell’Università di Innsbruck
in collaborazione con l’Ufficio Archeologia della città di Hall, a cura
dell’Associazione MIAR Tirolo;
20 settembre-10 ottobre 2004, scavo scuola nel sito di BrentinoBelluno (VR), diretto dal Dipartimento di Scienze dell’Antichità e del
Vicino Oriente dell’Università di Venezia in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, a cura dell’Ufficio
Catalogo e Archeologia della Regione Veneto;
11 giugno 2005, Ostiglia tra vie d’acqua e di terra dalla preistoria all’età romana, seminario ad Ostiglia (MN), a cura del Comune di Ostiglia;
novembre 2005 il presente volume che contiene i testi delle relazioni presentate nei quattro seminari e delle relazioni preliminari delle
ricerche nei due campi scuola.
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Angelo Tabaro
Responsabile del Gruppo di Lavoro Cultura del Progetto VCA
Segretario Regionale alla Cultura – Regione del Veneto
Essendo questo l’incontro conclusivo del progetto, vorrei innanzitutto
porgere un ringraziamento alla Provincia Autonoma di Trento che ha
svolto con grande impegno un ruolo di coordinamento non sempre
facile, viste la complessità e la ricchezza degli argomenti che sono stati
trattati nel Progetto INTERREG Via Claudia Augusta.
Un ringraziamento particolare va quindi alla dr.ssa Fambri, responsabile
del progetto, ed alla dr.ssa Sandrin, che ci hanno seguiti ed aiutati
nell’affrontare le difficoltà che talora abbiamo avuto.
Un secondo ringraziamento rivolgo ai partner, con i quali pure non
sempre siamo stati in totale sintonia, proprio perché per poter fare le cose
bene, bisogna avere il coraggio anche di confrontarsi e, se necessario,
di scontrarsi. L’importante, tuttavia è di tenere sempre a mente quali
sono gli obiettivi comuni e le cose che ci legano invece di quelle che,
eventualmente, ci dividono.
Un grazie particolare al partner veneto, il Comune di Feltre, che ci ha
supportato in alcuni progetti assumendo l’onere di gestire a livello locale
alcuni che erano originariamente assegnati alla Regione del Veneto.
Ed ovviamente un ringraziamento finale alla la dott.ssa Marina Zago
dell’Ufficio Attività Culturali della Regione del Veneto, che ha seguito il
Gruppo di Lavoro Cultura.
All’interno del progetto Via Claudia Augusta, infatti, la Regione del
Veneto, oltre al ruolo di partner, ha avuto anche quello di responsabile
del progetto transnazionale nel settore della Cultura, ruolo che ben
volentieri si è assunta, consapevole del fatto che un aspetto fondamentale
della storia e della cultura del Veneto è proprio consistito nell’apertura
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alle relazioni internazionali ed ai contatti con le popolazioni transalpine,
grazie anche alla sua posizione geografica che costituisce una sorta di
testa di ponte del mondo latino-mediterraneo verso il nord germanico
e l’est slavo.
La reciproca ricezione di modelli culturali attinenti da un lato l’ambito
intellettuale e artistico e dall’altro quello della cultura materiale, è
stata una costante del complesso rapporto tra le popolazioni dell’ area
mediterranea e quelle dell’area germanica.
La relativa facilità di valicamento della catena alpina, a partire dalle opere
stradali di età romana, ha permesso contatti, scambi ed influenze culturali
ininterrotti lungo i secoli.
Se in età antica il rapporto era forse sbilanciato, nel senso di una
prevaricante ricezione della cultura latina da parte del mondo germanico,
con il Medioevo e l’Età Moderna, gli scambi si sono via via riequilibrati fino
ad una situazione di sostanziale parità. Basti pensare, a titolo di esempio,
alla ricezione nella prima metà del XV° secolo della pittura nordica in Italia,
in particolare nell’area veneta, subito compensata al volgere del secolo
dall’esportazione dei modelli figurativi del Rinascimento fiorentino e
veneziano in Germania e nelle Fiandre, tramite la mediazione di artisti del
calibro di Dürer.
Questo lungo processo di avvicinamento e di osmosi ha interessato tutti i
campi della ricerca intellettuale e dell’espressione artistica, in particolare
quello musicale nel quale, ad esempio, ritroviamo documentati continui
scambi tra il melodramma italiano e la musica strumentale tedesca, con
un punto di raccordo ideale rappresento da Mozart.
Possiamo dire che l’Arena di Verona, che è geograficamente il primo
luogo in cui il mondo germanico può gustare la grande lirica, rappresenta
proprio la continuità di una tradizione di legami nel settore musicale che
hanno origini molto più antiche.
Una prima riflessione su tali tematiche è stata affrontata nel convegno “La
storia e le tradizioni del Veneto. Le relazioni e le forme di comunicazione tra
l’area veneta e il mondo germanico”, che si è tenuta a Cisòn di Valmarino
nel settembre del 2002, quasi contemporaneamente all’approvazione del
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Progetto INTERREG Via Claudia Augusta, e che può essere considerato per
molti versi propedeutico al progetto stesso.
Qui abbiamo avuto la collaborazione della Associazione Via Claudia
Augusta di Feltre, che auspichiamo possa adesso accogliere il testimone
del progetto Via Claudia Augusta e proseguire nell’azione intrapresa
assieme alle altre associazioni “sorelle”, della Baviera e del Tirolo.
Nel suddetto convegno, che ha visto la partecipazione di studiosi italiani
e stranieri, sono state messe in luce ed approfonditamente indagate le
forme di comunicazione e di trasmissione di modelli culturali dall’età
antica a quella contemporanea, con particolare riguardo alle forme di
comunicazione di tipo materiale ed a quelle di tipo politico e culturale.
Il motivo dello scambio culturale è fortemente presente negli obiettivi
generali del programma Via Claudia Augusta, che sottolineano la priorità di
favorire e di incoraggiare l’incontro e lo scambio di esperienze del mondo
culturale germanico ai fini della valorizzazione del patrimonio culturale
comune e delle peculiarità territoriali. Un forte accento viene anche posto
sullo sviluppo di attività finalizzate ad uno scambio culturale tra giovani
di diverse nazionalità, nonché sulla messa in rete delle istituzioni museali
presenti lungo l’antica via.
Nell’attività del Gruppo di Lavoro Cultura si è quindi tenuto conto di
tutti questi elementi ed impulsi, cercando di individuare una serie di
progetti che consentissero di sviluppare, da un lato la conoscenza e
la valorizzazione del patrimonio culturale, in modo specifico quello
costituito dai musei lungo la Via Claudia Augusta, e dall’altro lo scambio
culturale, in particolare tra i giovani, con il coinvolgimento anche del
mondo scolastico. Ciò ha portato alla realizzazione di due progetti pilota
transnazionali nel settore Cultura.
Un primo progetto ha previsto lo scambio di conoscenze del patrimonio
musicale lungo la Via Claudia Augusta, mentre il secondo ha riguardato
il censimento dei musei presenti nel territorio della Via Claudia Augusta
stessa.
La prima iniziativa ha visto la realizzazione di cinque seminari musicali in
altrettante sedi, secondo le seguenti articolazioni ed argomenti:
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- Termeno (BZ), 5 - 7 novembre 2004 su “Vivere e sperimentare la
musica popolare”;
- Feltre (BL), 19 - 21 novembre 2004 su “La musica insieme”;
- Imst (Tirolo), 18 - 20 febbraio 2005 su “L’orchestra giovanile di
strumenti a fiato”;
- Trento, 8 - 10 aprile 2005 su “Insieme per Mozart”;
- Ostiglia (MN), 22 - 24 aprile 2005 su “L’orchestra cinematica. Viaggio
tra le colonne sonore”.
I seminari sono stati organizzati dai partner del progetto, con la
collaborazione degli Istituti e delle Scuole Musicali operanti nelle cinque
località individuate, e sono stati destinati ai ragazzi nella fascia di età
compresa tra gli 11 e i 19 anni già frequentanti corsi di musica.
I seminari sono durati tre giorni, nel fine settimana, con arrivo e prima
attività didattica nella giornata di venerdì, mentre l’intera giornata di
sabato e la mattinata della domenica sono state dedicate all’attività di
approfondimento musicale e di conoscenza del territorio. Nella tarda
mattinata della domenica poi si è svolto un concerto, aperto al pubblico,
eseguito in collaborazione tra i ragazzi ospitati e quelli ospitanti.
Per ogni seminario si è cercato di individuare un aspetto caratterizzante,
ciò al fine di garantire al tempo stesso una varietà di temi da trattare ed
una specificità delle offerte didattiche e formative di ciascun seminario,
favorendo l’interscambio delle forme e dei generi musicali.
La partecipazione ai cinque seminari è stata molto elevata. In totale i
ragazzi partecipanti, provenienti dai territori di ciascun partner, sono stati
circa trecento, ai quali vanno aggiunti gli insegnanti e gli accompagnatori,
oltre ad altri ragazzi delle scuole musicali organizzatrici ai quali è stata
offerta l’opportunità di inserirsi nell’iniziativa.
Gli obiettivi che ci si è posti sono molteplici: lo sviluppo della conoscenza
e l’approfondimento culturale, in modo specifico nel campo musicale; la
conoscenza del territorio lungo l’asse della via Claudia Augusta con visite
alle emergenze culturali dei siti in cui vengono organizzati i seminari;
l’opportunità di scambi, di conoscenza e di repertori musicali attraverso il
concerto da costruire insieme; la massima apertura verso la cittadinanza
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invitata a partecipare al concerto, con adeguata comunicazione e
pubblicizzazione dell’evento; lo sviluppo di relazioni tra istituzioni
operanti nel campo musicale su tutto il territorio.
L’importanza del settore musicale in questo progetto è chiara, perché
ha permesso di utilizzare uno strumento che elimina l’unico elemento
di divisione che ancora esiste tra le genti che vivono lungo l’asse della
Via Claudia Augusta, ovvero, purtroppo, il problema della lingua, che ci
costringe ad usare ancora questi strumenti di interpretariato. La musica,
per fortuna, non ha bisogno di traduttori ed i ragazzi riescono a parlare
direttamente attraverso le note.
La partecipazione di un numero così elevato di ragazzi, ed il
coinvolgimento della cittadinanza attraverso i concerti aperti al pubblico
hanno rappresentato una vera testimonianza della continuità del valore
di scambio culturale rappresentato dalla Via Claudia Augusta.
L’obiettivo pedagogico era quello di far emergere quel comune sentire
che, più che mai è facile ritrovare nella musica, soprattutto nella pratica del
fare musica, quando ad esempio dei musicisti austriaci o tedeschi suonano
musiche di Vivaldi o Monteverdi o, viceversa quando dei musicisti veneti
suonano musiche di Mozart o Beethoven. Gli autori musicali, infatti, sono
più che mai autori “internazionali”, autori “senza patria”, perché la musica
è veramente patrimonio dell’umanità tutta, senza confini.
In questo senso inoltre, una forma d’arte che si avvicina alla musica è
senz’altro la danza, nella quale all’universalità della musica si aggiunge
l’universalità del linguaggio corporeo, ed io ritengo che, se un progetto
culturale di questo tipo potrà continuare nel solco della Via Claudia
Augusta, potrebbe riguardare proprio lo sviluppo del tema della gestualità
del corpo e della danza.
Il secondo progetto, con il quale chiudo velocemente, si è incentrato
sul censimento di tutti i musei presenti nel territorio lungo il tracciato
della via Claudia Augusta e prevede diverse fasi: raccolta del materiale
esistente, sia cartaceo che inserito in rete, selezione territoriale dei musei
lungo la via Claudia Augusta, redazione delle schede relative ad ogni
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singolo museo secondo modello e tipo concordato tra i partner ed infine
traduzione dei testi in italiano e tedesco.
In una seconda fase il materiale così predisposto sarà inserito nel sito
Internet del Progetto Via Claudia Augusta, con una scheda bilingue
per ciascuno di essi, link al sito di ciascun museo, quando esistente, ed
indicazioni precise in merito ad orari e giorni di apertura.
Si tratta dunque, non solo di raccogliere le informazioni sui musei,
ma anche di rintracciare gli elementi che li legano tra loro in modo da
creare, non tanto una rete di musei eterogenei, ma soprattutto una
serie di reti tematiche che in futuro potranno fornire, attraverso la ricca
documentazione storica che essi possono offrire, degli strumenti per
realizzare poi progetti locali e transnazionali di relazione tra le nostre
popolazioni.
Concludo ringraziando nuovamente i partecipanti a questo seminario,
i quali hanno la possibilità di cogliere i risultati del lavoro di questo
importante progetto. Come Regione del Veneto, infatti, abbiamo
esperienza anche di altri progetti europei, (in alcuni dei quali siamo
anche lead partner), ma personalmente posso assicurare che il Progetto
INTERREG Via Claudia Augusta spicca obiettivamente per la varietà
e l’articolazione degli argomenti trattati e delle iniziative realizzate e
proprio per questo intendo nuovamente complimentami con tutti coloro
che hanno lavorato per renderlo possibile.
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Gianluca Salvatori
Assessore alla Programmazione, Ricerca e Innovazione
Provincia Autonoma di Trento
Mi fa piacere portare il saluto del Governo della Provincia autonoma
di Trento alla chiusura di questo progetto: un buon progetto, che sarà
capace di stimolare molte riflessioni. Sono molte le persone che hanno
contribuito alla sua realizzazione: estendo quindi un ringraziamento
generale a tutti coloro che vi hanno partecipato, a partire dai nostri
collaboratori, la dottoressa Fambri e la dottoressa Sandrin, sottolineando
l’impegno e la passione che tutti hanno profuso per la buona realizzazione
del progetto.
Vorrei cercare ora di toccare rapidamente i quattro punti discussi da chi
mi ha preceduto e sui quali stavo riflettendo mentre ascoltavo.
L’alloro è un simbolo di potere: viene da pensare che una strada, una via,
che si chiama, oltretutto, Claudia Augusta, nasce dall’intenzione forte di
caratterizzare la manifestazione del potere. E’ l’incarnazione di un atto
di governo che rimanda ad una sintesi legata ad un interesse generale,
che non è cosa da poco. Lanciarsi nel progetto di edificare una strada,
per di più una strada di queste dimensioni, significa avere una visione
strategica di lungo periodo, significa avere un disegno che tocca molti
aspetti relativi al futuro di una società, uno dei quali è la sicurezza.
Parte sicuramente come arteria di comunicazione militare che serve ad
occupare e ad allargare i confini, ma diventa subito dopo elemento di
libertà, perché su quella strada si muovono le persone, percorrono quella
strada gli individui. Diventa quindi un elemento di unione, di sviluppo,
anche economico e culturale, ma rimane il fatto che tutto questo parte
da una forte espressione legata ad un interesse generale, dunque ad un
interesse di ordine politico. Sappiamo quanto sia faticoso elaborare una
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visione generale, e soprattutto tradurla in atti, ce ne rendiamo conto
tutti i giorni, ed allora mi piace toccare questo punto, perché è bene
che noi tutti si sia consapevoli di quanto sia complicato riuscire a legare
interessi particolari a interessi generali. Pensiamo a cosa sta succedendo
adesso in Val di Susa, con il progetto di costruzione della linea ad alta
velocità Lione – Torino. Sono esempi che anche oggi ci indicano come
sia difficile e delicato riuscire ad armonizzare e trovare una combinazione
intelligente tra interessi delle comunità e microinteressi, interessi degli
individui, macrointeressi ed interessi di ordine generale. Questo è
l’ordine di grandezza della politica, ed è questo il motivo per cui trovo
particolarmente intelligente ed evocativo avere lì una corona di alloro,
sempre che di alloro si tratti.
Il secondo punto toccato da chi mi ha preceduto ha a che fare con la
strada, la via che nasce. Riflettevo sul fatto che si dica tracciare una
strada : ma cosa significa? “Tracciare” significa con un tratto disegnare
su una mappa un percorso, ma quel tratto, che è disegno, diventa poi
realizzazione, quindi il tratto nel diventare traccia modifica il territorio,
scava, apre, plasma, modella e resta nel tempo. Per questo il tratto
diventato traccia è un qualcosa che modifica in modo permanente una
società, una realtà fisica, un territorio, un terreno. Se oggi gli archeologi
cercano le tracce di cose accadute duemila anni fa è perché, appunto, il
segno di quella volontà di strategia politica era anche il segno di qualcosa
che voleva lasciare traccia nel tempo per poter essere letta a distanza di
molti anni, secoli, venti in questo caso. E` affascinante dunque l’idea che
il tratto diventi traccia e che la traccia sia un qualcosa che può esser letto
anche dai posteri, a grandissima distanza, perché è fatto per modificare e
lasciare un segno. Ecco il tema di lasciare un segno.
Il terzo punto è un po’ provocatorio. Via Claudia Augusta indica, sì,
la regalità della volontà politica, ma con il termine “via” presuppone
un concetto che rimanda ad una struttura che lega, che collega, che
attraversa, che orienta, che stabilisce connessioni. La via è un luogo
di affaccio e, modificando il territorio, è anche il luogo verso il quale il
territorio guarda una volta che si fa attraversare. Pensate ad una via
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centrale di una città, o di un paese: rappresenta un qualcosa verso cui
si orientano gli sguardi, le azioni, i mestieri, quindi la via attraversando
orienta, ma concentra anche le attenzioni, le energie, gli sforzi economici
e culturali. In altre parole, la via struttura e dà forma alla civiltà, alla
cultura, all’opposizione tra strade. Nel saluto iniziale a nome della Giunta
Provinciale, avrei voluto sottolineare che siamo una Giunta che adora le
strade, ma si sarebbe prestato a interpretazioni polemiche. E’ vero però
che non si può scindere l’idea del costruire e modificare il territorio da
quella di darsi un obbiettivo di lungo periodo, e non si può pensare che
modificare il territorio avvenga a senso unico, o che riguardi solamente
le infrastrutture, e che questo non comporti anche una trasformazione
della società, della cultura. Dunque, la via è tutto questo. Pensate quanta
differenza c’è rispetto al gergo che oggi utilizziamo invece nell’indicare le
grandi linee di attraversamento del nostro continente. L’Europa parla di
corridoi: corridoio 5, corridoio 8, corridoio 1. E` un peccato aver perso per
strada la ricchezza semantica del termine “via”, avendolo sostituito con
il “corridoio” che, invece, enfatizza l’idea dello scorrimento, del passare
attraverso, di non guardare quello che c’è a destra e a sinistra, di andare
oltre, perché il corridoio serve a svolgere una funzione. Il corridoio è in
funzione della velocità di attraversamento. L’idea quindi che l’Europa si
ristrutturi attorno ad una rete fatta di corridoi provoca qualche brivido.
Quanto sarebbe più bello non solo da un punto di vista semantico
se l’Europa si ristrutturasse intorno ad una rete di vie, cioè di strutture
che invitino non soltanto ad andare, a superare nel più breve tempo
possibile, ma anche a sostare. Mi rivolgo a Lei Patton, che attraversa le
strade e sa quanto sia importante nel percorso la sosta, anche perché
Lei questo percorso lo fa a piedi e non potrebbe permettersi di fare 516
chilometri tutti d’un fiato. E’ importante che la via evochi questo, evochi
attraversamento e sosta, la conoscenza del luogo, il radicamento anche
nel luogo. Come fare a non perdere tutto questo, anche nel momento in
cui abbiamo bisogno di sviluppare reti che sono essenzialmente atte ad
incoraggiare la crescita della nostra economia? Come fare a non perdere
l’amalgama, l’intreccio di questi significati?
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Vado ora a toccare l’ultimo punto, che è anche semplice. Prima però vorrei
partire da una premessa: oggi, in una realtà mondiale, globale, in cui si dice:
“Tutto è interdipendenza, tutto è connessione tra luoghi”, ognuno di noi
dipende da qualcosa che molto spesso è remoto, distante, sconosciuto.
E’ finita l’epoca delle vie in un mondo fatto di interdipendenza. Nei nostri
atti, nelle nostre scelte finiamo per dipendere da cose che accadono
altrove nel mondo di cui non siamo spesso neppure a conoscenza e
quindi abbiamo bisogno di ristabilire, accanto ed oltre alla dipendenza,
anche un percorso di comunicazione.
Non è forse vero che oggi abbiamo proprio bisogno di vie, nel senso di
tracciati di comunicazione, e non soltanto di dipendenze che evochino
un risultato strumentale, e solo strumentale? Abbiamo bisogno di
collegamenti, di strutture che uniscano, di strutture che, tendendosi da
un punto all’altro, tirino tutto quello che c’è in mezzo e lo valorizzino,
lo capiscano, lo portino alla luce e lo facciano parlare. Ritengo molto
importante il fatto che si tratti di un progetto, questo, che ha avuto dalla
sua anche un importante contributo musicale. Io c’ero quando il Maestro
Chicco ha tenuto il concerto a Trento, anche perché vivevo un conflitto di
interessi, in quanto mio figlio suonava con Chicco: notare la partecipazione
di questi ragazzi che si ingegnavano per suonare insieme, magistralmente
diretti, dava anche un senso materiale della comunicazione che si può
stabilire se si riesce a trovare un modo originale, e non previsto, di
stimolare l’attenzione. Oggi il tema dello stimolo dell’attenzione nelle
nuove generazioni dovrebbe coinvolgerci e preoccuparci tutti in prima
persona.
Ecco allora il quarto punto. Non è finita la stagione delle vie, anche se
non saranno queste vie, le vie fatte di ciottoli: ma la nostra responsabilità
comporta anche la capacità di tracciare nuove forme, nuove modalità
di creazione di connessioni, di comunicazioni, nuove vie che quindi
si differenzino rispetto ai corridoi e rispetto a quell’approccio da
interdipendenza punto a punto, in cui alla fine tutto è uguale, e dunque
tutto finisce per non contare. L’Europa a cui pensiamo è questa:
un’Europa che sappia, guardando al suo passato, ritrovare quel significato
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multicomposito di tanti livelli di approccio, che insieme concorrevano
a creare cultura, e quindi anche identità. Certamente, non è una sfida
facile. In questo momento assistiamo, semmai, nel nostro continente
ad un’esplosione delle differenze, ad una frammentazione di microcomunità che, in nome di un’insicurezza che ognuno di noi avverte ogni
giorno maggiore nella propria vita, si chiudono in difesa, comunità che
magari vivono una a fianco all’altra, centro – periferia. Pensiamo a quello
che sta succedendo in questi giorni a Parigi. Si ignorano, o, peggio, si
scontrano e si detestano, pur essendo due realtà contigue. Ecco di nuovo
il tema della via che manca, della comunicazione che manca. L’Europa ha
davanti a sé anni difficili in cui sarà necessario invertire la rotta rispetto
alla frammentazione sociale e culturale che l’ha segnata nel corso degli
ultimi anni.
Questo genere di progetti ci aiuta a ritrovare una direzione e ci stimola a
riscoprirne le forme di attuazione in un contesto che oggi è completamente
diverso, ma che dovrebbe mantenerne la matrice.
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Reinhard Walk
Responsabile del Gruppo di Lavoro marchio e attività economiche
del Progetto VCA
Segretario dell’Associazione Via Claudia Augusta – Baviera (D)
Meine sehr geehrten Damen und Herren. Meine Aufgabe als Vertreter des
Vereins Via Claudia Augusta Bayern ist es heute Sie in aller gebotenen
Kürze über die Entwicklung der Aktivitäten in den Kernbereichen des
Handlungsfeld Wirtschaft und Marke zu informieren.
Wirtschaft und Marke sind sicherlich Themen, die nicht unbedingt dazu
geeignet sind mit bunten Bildchen dargestellt zu werden. Deswegen
habe ich mich auch auf einen relativ kurzen, wie ich hoffe, informativen
Vortrag beschränkt.
Ich möchte Ihnen zunächst kurz sagen wo die Kerninhalte unserer Tätigkeit
in der Gruppe liegen. Wir haben uns mit der Erstellung der notwendigen
grundlegenden Studie beschäftigt, die dann die Handlungsfelder, die Sie
jetzt gehört haben, mitentwickelt hat und auch als die Kerntätigkeiten
des INTERREG IIIB Projektes festgelegt hat. Darin enthalten ist eben
auch die Entwicklung der Marke Via Claudia Augusta. Darüber werde ich
Ihnen berichten und auch über die Bemühungen die Marke durch eine
europäische wirtschaftliche Vereinigung in der Folge der jetzigen Struktur
bei INTERREG IIIB zu sichern.
Die Studie hat die Aufgabe die Handlungsfelder und die Tätigkeiten in
diesem Projekt festzulegen. Im Handlungsfeld Wirtschaft wurden als
Grundlage die Markenaktivitäten eingebracht. Da der Verein Via Claudia
Augusta Bayern bereits Erfahrung über den vorhergehenden Zeitraum
hatte, spielte er eine große Rolle bei der Weiterentwicklung der Marke.
Im Bereich der Marke möchte ich ein kleinwenig zurückblenden: Wie ist
diese Marke Via Claudia entstanden? Wie lief zunächst der Bereich der
Eintragung? Wie waren die ersten Verwendungen? Wie sieht zur Zeit das
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Thema Markenrechte in der Bearbeitung aus? Thema Lizenzverträge?
Entstanden ist das Bildschriftsymbol Via Claudia Augusta, das Sie immer
wieder auf den Drucksachen und auf den Referaten im Rahmen eines
Leader-2-Projektes sehen im Zeitraum zwischen 1995 bis 2000, in einem
Arbeitsbereich, der von der Europäischen Union intensiv in Bayern
unterstützt wurde. Die Eintragung der Marke erfolgte bereits 1998 durch
die Regierung von Oberbayern als federführende Support-Stelle für das
Leader-2-Projekt Via Claudia Augusta.
Zunächst wurde das Markenzeichen und die Marke Via Claudia Augusta
verwendet zur Beschilderung der Radroute. Sehr schnell ist man in Bayern
zum Entschluss gekommen, dass die Via Claudia eigentlich nur einen Sinn
macht, wenn sie es schafft, diese Regionen in drei europäischen Staaten
zu verbinden. Daraufhin fanden erste Gespräche mit den Nachbarn
und heutigen Partnern in Tirol statt. Aus diesem Grunde wurde bereits
in dieser Zeit das Markenzeichen in Tirol verwendet. Es wird und wurde
verwendet auf Informationstafeln, in den Informationszentren und zur
Markierung der Informationszentren, die entstanden und auch für erste
Informations-Broschüren.
Im Jahr 2003 fand die Übertragung der Markenrechte von der Regierung
von Oberbayern auf den Verein Via Claudia Augusta Bayern statt. Dies
geschah im Rahmen eines Übergabevertrages, der zum Inhalt die
Markensatzung hat und hatte. Hier sind auch geregelt die vergebenen
Nutzungsrechte an die bisherigen Partner. Es waren hier erste Aktivitäten,
die jetzigen sieben Partner entsprechend einzubinden. Einige davon
hatten bereits zu dieser Zeit auch das Recht und haben es natürlich heute
noch, die Marke in einem eingeschränkten Umfang zu verwenden. Nun
wurde im Rahmen des Projektes die Marke auch registriert und zwar als
deutsche Marke, aber auch als internationale Marke für Österreich und
Italien.
Meine Damen und Herren, diese Markensicherung ist abgeschlossen. Im
Moment noch als laufenden Prozess ansehen muss man die Registrierung
als Europäische Gemeinschaftsmarke in Spanien, in Alikante. Es sind hier
zwei Einsprüche derzeit zu bearbeiten, die aber von den beteiligten
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Markenanwälten als unwesentlich angesehen werden.
Zum Thema Lizenzverträge. Via Claudia Augusta Bayern e.V. ist
Lizenzgeber und auch alleiniger Markeninhaber. Auch das waren intensive
Diskussionen im Rahmen der Koordinations-Komitee-Sitzungen und der
Arbeitsgruppe Wirtschaft, aber hier sind wir gebunden an die Vorgaben
der Markenübergabe durch die Regierung von Oberbayern. Diese Marke
steht aber allen am INTERREG IIIB beteiligten Partnern für die Nutzung und
für die Entwicklung eines gemeinsamen Wirtschafts- und Kulturraumes
zur Verfügung. Diese Ziele sind festgeschrieben, sowohl im EWIV-Vertrag
als auch in der zukünftigen Markensatzung.
Via Claudia Augusta Bayern vergibt diese Lizenzen an die Partner
ohne eigene Gewinnerzielungsabsichten. Ich denke, auch das ist ein
wesentlicher Punkt. Die Verwendung der Marke und der Markenzeichen
durch die direkten Partner im Projekt Via Claudia INTERREG 3B ist nicht
mit Kosten verbunden.
Die Europäische Wirtschaftliche Vereinigung soll über die Marke hinaus
die Zusammenarbeit auf grenzüberschreitender Ebene sichern und sie
soll auch verhindern, dass das Projekt Via Claudia Augusta in das bekannte
„Loch nach der EU-Förderung“ fällt. Nach Auslaufen der Programmphasen
mit INTERREG IIIB sollte jetzt nicht eine Phase des Stillstandes folgen. Hier
kann aus unserer Sicht die EWIV eine wichtige Rolle spielen.
In diesem Rahmen sollen aber die bisherigen staatlichen Partner in Italien,
also die beteiligten Provinzen, durch private Organisationen ersetzt
werden. Weiterhin als öffentliche Partner sollen und werden die Städte
Ostiglia und Feltre dabei bleiben.
Die Koordinierung der Tätigkeiten zur Förderung, Entwicklung und
Verwendung der Marke werden einige der Kernaufgaben dieser EWIV sein.
Aus diesem Grunde sind sie auch explizit in den Verträgen enthalten.
Meine Damen und Herren, diese Dinge sind sehr komplex und sehr
kompliziert, wenn es um Marke geht. Aus diesem Grunde war auch hier
die Gruppe und auch das Koordinations-Komitee nie auf sich alleine
gestellt. Wir haben hier nicht gescheut hochkarätige Personen zu Rate
zu ziehen: das Büro Naefe, ein Markenanwalt aus München und den
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Professor Benacchio aus Trient, welche hier mitbeteiligt waren und
die vorliegenden Ergebnisse mit erarbeiteten. Wir haben heute den
Stand, dass das Koordinations-Komitee in Kürze eine Willenserklärung
unterzeichnen wird diese EWIV zu gründen. Wir werden danach sicher
auch sehr schnell mit dem EWIV-Vertrag zu einem Abschluss kommen.
Es gibt hier noch einige Diskussionspunkte, die ausgeräumt werden
müssen, die aber nicht die Kerninhalte betreffen, sondern strukturelle
Dinge. Zum Schluss möchte ich mich den Worten von Herrn Dr. Gohm
anschließen, der bei allen Beteiligten seinen Dank ausgesprochen hat.
Es ist sehr schwierig, eine Kooperation mit sieben Partnern auf der
transnationalen Ebene zu führen. Manchmal fährt man auch frustriert von
den Sitzungen nach Hause. Wenn man dann aber, wie in der Vorbereitung
dieser Veranstaltung und der Jahresversammlung des Vereins Via Claudia
Augusta Bayern, Resümee zieht, dann stellt man fest, dass unglaublich
viel geleistet und bewegt worden ist. Es muss uns gelingen über das
Thema Marke und EWIV hinaus, das Projekt Via Claudia Augusta als
europäisches Projekt und als verbindendes Projekt weiter zu stabilisieren
und voranzutreiben, zum Nutzen der Menschen, welche an der Via
Claudia Augusta leben.
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Il mio compito come rappresentante della società Via Claudia Augusta
è oggi di informarvi brevemente sullo sviluppo delle attività nel campo
d’azione del commercio e del marchio che non sono adatti per essere
presentati con disegni colorati, e per questo farò un intervento breve ma
informativo.
Innanzitutto, vorrei spiegare quali sono i contenuti essenziali dell’attività
del gruppo. Ci siamo occupati dell’esecuzione dello studio fondamentale
che ha sviluppato l’attività essenziale del progetto INTERREG IIIB che
contiene anche lo sviluppo del marchio “Via Claudia Augusta”.
Vorrei raccontarvi questo ma anche come ci siamo sforzati di proteggere
il marchio stesso con un’associazione europea ed economica uguale alla
struttura del progetto INTERREG IIIB.
Lo studio ha il compito di definire i campi d’azione e le attività in questo
progetto. Nel campo d’azione dell’economia sono state presentate come
base le attività di marchi e, dal momento che l’Associazione Via Claudia
Augusta Baviera aveva già esperienza, era molto importante per lo sviluppo
del marchio chiarire come veniva gestito il settore della registrazione.
Quali erano le prime utilizzazioni? A che punto sono, al momento, il tema
del diritto del marchio ed il tema dei contratti di licenza?
Il simbolo della Via Claudia Augusta è nato tra il 1995 ed il 2000 in un
settore di lavoro che è stato intensamente sostenuto in Baviera dall’Unione
Europea.
La registrazione del marchio poi è avvenuta nell’anno 1998 da parte del
Governo dell’alta Baviera.
Prima di tutto, il simbolo ed il marchio “Via Claudia Augusta” venivano
utilizzati per la segnaletica della pista ciclabile. Molto velocemente, la
Baviera ha deciso che la Via Claudia Augusta ha senso solo se è in grado
di collegare le regioni di tre Stati europei.
I primi colloqui sono stati fatti con i vicini ed i partner del Tirolo, e per
questo motivo lì veniva già utilizzato il simbolo del marchio. E’ stato ed
è tuttora riproposto sulla cartellonistica, nei centri d’informazione e per
la segnalazione dei centri d’informazione che si sono sviluppati in quel
periodo. Nell’anno 2003 è avvenuto il passaggio dei diritti di marchio dal
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Governo dell’alta Baviera alla Società Via Claudia Augusta Baviera tramite
un contratto di consegna previsto nello statuto del marchio, nel quale
sono anche fissati i diritti per l’utilizzo da parte dei partner.
Le prime attività infatti sono state quelle di avvicinare i sette partner di
oggi, in quanto alcuni godevano già in quel periodo del diritto di poter
utilizzare il marchio senza limiti.
Nell’ambito del progetto il marchio è stato registrato come tedesco, ma
anche come marchio nazionale per l’Austria e l’Italia.
La protezione del marchio è conclusa ma la sua registrazione in Spagna
e Alicante non si è ancora ultimata perché è necessario verificare due
eccezioni, non essenziali, a detta degli avvocati.
Contratti di licenze. Via Claudia Augusta Baviera e.V. è il concessionario
della licenza e proprietario unico del marchio. Anche questo tema ha
occupato discussioni molto intense nell’ambito delle sedute del comitato
per il coordinamento e del gruppo di lavoro del commercio. Qui siamo
però legati al regolamento del passaggio del marchio del Governo
dell’alta Baviera.
Questo marchio è però a disposizione di tutti i partner che fanno parte
del progetto INTERREG IIIB, per l’utilizzo e per lo sviluppo di un ambiente
commerciale e culturale comuni. Questi scopi sono fissati sia nel contratto
EWIV, che nel regolamento dei marchi.
Via Claudia Augusta Baviera concede queste licenze ai partner senza
alcuno fine di lucro e penso che anche questo sia essenziale. Quindi,
l’utilizzo del marchio tramite i partner diretti nel progetto Via Claudia
Augusta - INTERREG IIIB non produce costi.
L’associazione europea ed economica deve proteggere la collaborazione
anche sul territorio che si estende oltre i confini e deve evitare che il
progetto Via Claudia Augusta cada nel buco famoso dopo l’investimento
dell’Unione Europea.
E’ importante che dopo l’avvio delle fasi di programma non segua una
fase di sosta ed a questo proposito il Geie potrebbe avere un ruolo
molto importante. In questo ambito devono essere sostituite le province
partecipanti con delle organizzazioni private e devono rimanere come
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partner pubblici le città di Ostiglia e di Feltre. Il Geie ha il compito
essenziale del coordinamento delle attività per lo sviluppo e l’utilizzo del
marchio, compiti che sono anche fissati esplicitamente nei contratti.
Tutto ciò è abbastanza complesso e complicato quando si tratta di
marchio e per questo motivo il gruppo ed il comitato di coordinamento
non sono mai stati lasciati soli. Hanno collaborato con loro l’Ufficio Naefe,
un noto avvocato di Monaco e il prof. Benacchio di Trento.
Il comitato di coordinamento sottoscriverà a breve una dichiarazione di
volontà di costituire il Geie anche se esistono ancora alcuni punti che
devono essere chiariti che non riguardano però i contenuti di base ma
strutturali, ovvero, come si compone la presidenza.
Infine vorrei ringraziare il dott. Gohm che, a sua volta, ha ringraziato già
tutti i partecipanti.
È difficile dirigere una cooperazione tra sette partner su tutto il territoriale
transnazionale tanto che a volte, alla fine delle sedute, si va a casa anche
molto preoccupati. Quando però si pensa all’organizzazione di incontri
come questo, oppure dopo l’assemblea annuale della società Via Claudia
Augusta Baviera, si accerta che è importante che il progetto Via Claudia
Augusta venga realizzato come un progetto europeo.
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Siegfried Gohm
Responsabile del Gruppo di Lavoro turismo e comunicazione del Progetto
VCA
Presidente dell’Associazione MIAR – Tirolo (A)
HANDLUNGSFELD TOURISMUS:
ZUR RADROUTE: Die aus Vertretern aller Partnerregionen zusammengesetzte
Arbeitsgruppe Tourismus hat sich vereinbart, im Rahmen dieses
Förderprogramms ein einziges Projekt, nämlich die „europäische
Radroute Via Claudia Augusta“, umzusetzen.
Die Radroute Via Claudia Augusta durchläuft dabei Tourismusregionen
mit sehr hohem Potential – Oberbayern –Tirol – Südtirol - Trentino und
Veneto. Sei verläuft von der Donau bis zur Adria bzw. bis zum Po und
überquert als Besonderheit die Alpen.
Ausgangspunkt für die in diesem Projekt durchgeführten Maßnahmen
war dabei Radwegekonzept, .
Wobei es vor allem im südlichen Bereich, in der Region Veneto, um die
definitive Festlegung der Radroute ging, Weiters wurden in diesem
Konzept Standards für die Radweg-Beschilderung und Belgeit-Infrastuktur
festgelegt.
Die Beschilderung selbst erfolgt nach den nationalen Richtlinien. Es gibt ein
bayrisches, ein tirolerisches und ein italienisches Beschilderungskonzept,
je nach Region. Wir haben in diese nationalen Beschilderungskonzepte
natürlich nicht eingegriffen, sondern haben uns im wesentlichen auf die
Hinweisschilder beschränkt, das heißt auf die nationalen Beschilderungen
kommen die Hinweis- und Erinnerungsschilder.
Die Thementafeln sichern die Identität der Radroute. Sie stellen den
regionalen, geschichtlichen und kulturellen Bezug her und geben wichtige
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regionale Hinweise für die Radwanderer. Im Rahmen dieses Projektes
wurden die Thementafeln in Bayern und Tirol ergänzt, in Südtirol, im
Trentino und auch in Feltre nach wurden neue Thementafeln nach dem
Tioler und Bayrischen Muster erstellt..
In einem Begleitprojekt im Programm INTERREG IIIA wurden in den
Regionen Bayern, Tirol und in der Stadt Feltre spezielle Raststationen für
Radfahrer entwickelt und verwirklicht..
Als spezielle Marketing-Aktivität erfolgte im März 2005 eine Promotion
des Radweges Via Claudia Augusta auf der internationalen Tourismus
Börse (ITB) in Berlin. Weiters wurde eine Radkarte über die gesamte
Strecke erstellt und stellt die Radroute auch ein wesentlicher Inhalt des
gemeinsamen Web-Auftrittes: www.viaclaudia.org dar.
Als Hilfestelle für Rad-Reiseveranstalter, Autobusunterhemer und
Reisebüros wurde ein eigener Salesguide/Verkaufsführer ausgearbeitet,
der über die Besonderheiten der Route, Unterbringungsmöglichkeiten
und Sehenswürdigkeiten informiert.
WORKPACKAGE KOMMUNIKATION:
Das Arbeitspaket Kommunikation war ein sehr wesentlicher Bestandteil
diese Projektes. Die Kommunikation richtet sich dabei nach innen, an
die betroffenen Akteuren, zur öffentlichen Verwaltung, zur Politik, zu
Tourismusorganisationen und zu Kulturinstituten und nach außen an die
Bevölkerung entlang der Via Claudia Augusta.
Grundlage für die einzelnen Kommunikationsmaßnahmen war ein
umfassendes Kommunikationskonzept, das Wording, das Corporate
Design und die einheitliche Bildsprache. Gleichzeitig wurde auch ein
Kommunikationsplan erstellt, der allerdings aus budgetären Gründen
nicht vollständig umgesetzt werden konnte.
Wording: dabei geht es um eine einheitliche Sprache als Grundlage
für Argumentationslinie, Pressetexte, Folder usw. Dabei erfolgte eine
Anlehnung an römische Slogans, zum Beispiel: „Viva la via“, „in via
veritas”, „veni, vidi, via“, „la dolce via“ und werden damit der Bezug zur
Römerzeit bewusst hergestellt.
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CORPORATE DESIGN: Für sämtliche Veröffentlichungen (Printprodukte, Filmund Internet-Auftritte) wurde ein eigenes Corporate Design entwickelt,
das in Form eines Handbuches vorliegt. In dieses Corporate Design
kommt wesentlich eine klassische Anmutung mit Gold und Schwarz zum
Ausdruck und wird immer auch das Logo Via Claudia Augusta und der
Lauris Nobilis verwendet. Das Corporate Design soll damit überzeugende
und wirkungsvolle Hinweise auf dieses Projekt Hinweise geben.
BILDSPRACHE: Das einheitliche Fotokonzept, die einheitliche Bildsprache war
ein wesentlicher Ansatz in diesem Projekt, jedoch erfolgte die Umsetzung
nicht zur vollsten Zufriedenheit. Die Vorgabe für den Fotografen war
es, in einer Woche die gesamte Strecke von Donauwörth bis Venedig
bzw. Ostiglia mit allen Sehenswürdigkeiten zu dokumentieren; aus
zeitlichen und fototechnischen Gründen konnten nicht alle geplanten
Objekte aufgenommen werden. Wir können aber mit dem Ergebnis
trotzdem zufrieden sein - sämtlichen Partnern steht damit ein excellentes
Bildmaterial zur Verfügung.
WEITERE AKTIVITÄTEN BEREICH KOMMUNIKATION:
Gemeinsamer Webauftritt: www.viaclaudia.org: Die Partner haben sich zu
einem gemeinsamen Webauftritt entschlossen und damit die bisherigen
Web-Sites von Deutschland, Italien und Österreich aufgelassen. Es soll
damit das gemeinsame und transnationale Element zum Ausdruck
kommen. Im Rahmen dieser Website wird in drei Sprachen (Deutsch,
Italienisch, Englisch) die Geschichte, Sehenswürdigkeiten, die Radroute,
wesentliche Orientierungspunkte usw. dargestellt und werden sämtliche
Gemeinden, Tourismusregionen und sonstige Institionen über diese
Website verlinkt. Um allen autorisierten Partnern die Ajournierung dieser
Website zu ermöglichen, wurde diese Website auf Basis des CMS Systems
Typo 3 eingerichtet; die regionalen Administratoren werden noch
besonders auf dieses CMS System eingeschult. Weise
Aals weitere Kommunikationsmaßnahmen bilden die Imageflayer,
Kleinplakate und Broschüren zu den Themen Archäologie, Önogastronomie,
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Ambiente/Umwelt und Radroute. Weiters PR zur Eröffnung der Radroute,
Infopoints und Pressekonferenzen. In den Partnerregionen wurden
zur Promotion dieses Projektes Pressekonferenzen durchgeführt, so in
Treviso und in Ostiglia, in München in Innsbruck.
Die Karte Via Claudia Augusta ist schon erwähnt. Sie ist in vier
Teilabschnitten aufgegliedert: Bayern, Tirol, Südtirol bis Trentino, von
Trient nach Ostiglia und von Trient nach Altinum..
Silvano Faggioni von RAI Bozen wurde beauftragt, einen Film über den
gesyamten Verlauf der Via Clauidia Augusta von Altinum/Venedig bzw.
Ostiglia/Po über die Alpen bis nach Donauwörth zu erstellen. Dieser
Film, der auch die Strecke im Überflug darstellt, wird allen Partnern,
Tourismusorganisationen und Institutionen als Werbemittel zur
Verfügung gestellt.
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SETTORE TURISMO
ITINERARIO CICLABILE: nell’ambito del programma, il gruppo di lavoro “Turismo“
costituito dai rappresentanti delle regioni partner ha concordato di
realizzare un progetto unitario, l‘itinerario ciclabile europeo Via Claudia
Augusta che attraversa regioni ad alto potenziale turistico come l’Alta
Baviera, il Tirolo, l’Alto Adige, il Trentino e il Veneto dal Danubio fino
all‘Adriatico e al Po con la peculiarità di oltrepassare le Alpi.
Le misure di questo progetto sono state attuate a partire sostanzialmente
dalla rete dei percorsi ciclabili mentre, soprattutto nelle aree più a sud
come il Veneto, si è trattato proprio di stabilire l’itinerario ciclistico
definitivo.
Inoltre, sono stati scelti degli standard per la segnaletica e le infrastrutture
di sostegno. La segnaletica stessa segue le linee guida nazionali dipendenti
dalle regioni e quindi c’è una segnaletica bavarese, una tirolese e una
italiana. Naturalmente non abbiamo interferito con le regole nazionali sulla
segnaletica e ci siamo quindi limitati a segnali di indicazione, lasciando
alla segnaletica nazionale la competenza per i segnali di avvertimento e
di informazione.
Le bacheche tematiche identificano l’itinerario ciclabile, creano il
riferimento regionale, storico e culturale e danno al ciclista importanti
indicazioni sulla regione. Nell’ambito di questo progetto sono state
integrate le bacheche tematiche in Baviera e Tirolo, mentre in Alto Adige,
in Trentino e a Feltre sono state realizzate nuove bacheche sull’esempio
di quelle tirolesi e bavaresi.
Nell’ambito di un progetto collaterale nel programma Interreg IIIA, in
Baviera, in Tirolo e nella città di Feltre sono state studiate e realizzate
specifiche stazioni di sosta per ciclisti. Nel marzo 2005 un’azione di
marketing mirata si è concretizzata nella promozione dell’itinerario
ciclistico Via Claudia Augusta alla Borsa Internazionale del Turismo (ITB) di
Berlino. E’ stata prodotta anche una cartina dei percorsi ciclabili dell’intero
tracciato e l’itinerario costituisce una parte importante del sito web www.
viaclaudia.org.
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Per informare gli organizzatori di cicloturismo, le società di noleggio
pullmann e le agenzie di viaggio è stata realizzato un catalogo che riporta
le specificità del percorso, le possibilità di alloggio e le attrazioni locali.
WORK PACKAGE “COMUNICAZIONE”
Il WP “Comunicazione” ha costituito una componente fondamentale
di questo progetto. La comunicazione è sia interna, diretta alle figure
interessate, alla pubblica amministrazione, alla politica, alle organizzazioni
turistiche e agli istituti di cultura, sia esterna, cioè diretta alla popolazione
residente lungo la Via Claudia Augusta.
Le singole misure di comunicazione hanno trovato spazio in un vero e
proprio programma di comunicazione, wording, corporate design e
linguaggio d’immagine unitario. Nel contempo è stato concepito anche
un progetto di comunicazione che per motivi di budget non è stato
possibile attuare completamente.
Wording: prevede l’uso di un linguaggio unitario per linee tematiche,
stampe, pieghevoli, eccetera. Sono stati coniati slogan romani, come per
esempio “viva la via“, “in via veritas”, “veni, vidi, via“ e “la dolce via“, per
creare la consapevolezza sull’epoca dei Romani.
CORPORATE DESIGN: è stato sviluppato un unico corporate design per tutte
le pubblicazioni (materiali di stampa, film, Internet) in forma di manuale.
Trova espressione in un effetto classico in oro e nero, accompagnato
sempre dal logo Via Claudia Augusta e dal lauris nobilis, per dare
indicazioni convincenti e di effetto.
LINGUAGGIO D’IMMAGINE: la traccia fotografica e il linguaggio d‘immagine
unitari hanno rappresentato un aspetto fondamentale del progetto, ma
purtroppo la sua attuazione non ha dato piena soddisfazione. Infatti, il
compito dei fotografi era quello di documentare in una settimana l‘intero
percorso da Donauwörth a Venezia e Ostiglia con tutte le relative attrattive
ma per motivi tecnici e di tempo non è stato possibile fotografare
tutti i soggetti in programma. Comunque possiamo essere soddisfatti
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del risultato e i partner dispongono ora di un materiale fotografico
eccellente.
ALTRE ATTIVITÀ NEL SETTORE “COMUNICAZIONE“
Presenza unitaria sul web www.viaclaudia.org: i partner hanno scelto di
essere presenti insieme sul web e si sono staccati dalle pagine web finora
utilizzate in Germania, Italia e Austria. In tal modo si vuole esprimere
l’elemento di comunità e di transnazionalità.
Il sito web riporta la storia, le attrazioni, l’itinerario ciclistico, i punti di
orientamento presenti, eccetera, in tre lingue (tedesco, italiano e inglese),
link verso tutti i Comuni, le regioni turistiche e le altre istituzioni. Affinché
tutti i partner possano aggiornare la pagina web, essa è stata realizzata
sulla base del sistema CMS tipo 3 e agli amministratori, in ogni regione,
viene insegnato specificatamente come si gestisce questo sistema.
Altre misure di comunicazione sono costituite da image flayer, piccoli
poster e brochure tematiche su archeologia, enogastronomia, ambiente e
percorso, nonché da pubbliche relazioni in occasione dell’inaugurazione
dell’itinerario ciclistico, infopoint e conferenze stampa. Per la promozione
di questo progetto nelle regioni partner sono state organizzate conferenze
stampa, a Treviso, a Ostiglia, a Monaco e a Innsbruck.
La cartina della Via Claudia Augusta è stata già citata. E’ divisa in quattro
parti: Baviera, Tirolo, Alto Adige fino al Trentino, da Trento a Ostiglia e da
Trento ad Altino.
Silvano Faggioni della Sede RAI di Bolzano è stato incaricato di produrre
un filmato su tutto il percorso della Via Claudia Augusta da Altino/Venezia
e da Ostiglia/Po oltre le Alpi fino a Donauwörth. Prevede anche riprese
aeree e verrà messo a disposizione di tutti i partner, le organizzazioni
turistiche e le istituzioni come materiale pubblicitario.
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COLLANA “QUADERNI DEL CDE”
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La tutela delle minoranze etnico-linguistiche in relazione alla rappresentanza politica: un’analisi comparata
Le professioni turistiche nell’ottica comunitaria
Euro: una sfida per la pubblica amministrazione
L’accesso ai documenti amministrativi nella prospettiva comunitaria
Cooperative, associazioni e mutue nelle normative e nelle politiche della comunità
europea
Accesso alle fonti informative comunitarie
Opportunità di cofinanziamento comunitario nel settore dell’ambiente
Documento elettronico e firma digitale
Gioventù - il programma Europeo per l’educazione non formale e la mobilità internazionale
La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea
Programma comunitario “Cultura 2000”
Disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato
Il sistema degli aiuti di Stato nella politica di concorrenza dell’Unione Europea
La produzione della normativa comunitaria
Il nuovo Programma Quadro dell’Unione Europea per la ricerca
La concorrenza nei servizi pubblici di trasporto
Il Libro Bianco sulla Governance Europea: nuove prospettive comunitarie dell’autonomia trentina
L’Unione Europea e la “questione regionale”. Quali orientamenti nella Convenzione
per una Costituzione europea?
Le politiche europee in materia di cooperazione con i paesi terzi: processi, prospettive, opportunità
Il futuro dell’Unione europea dopo il V allargamento
Gli strumenti tematici all’interno delle politiche europee di cooperazione con i
paesi terzi
Via Claudia Augusta. Sulle tracce degli imperatori
Le pubblicazioni sono disponibili su Internet al seguente indirizzo:
http://www.cde.provincia.tn.it, oppure si possono richiedere a:
Provincia Autonoma di Trento,
Centro di Documentazione Europea, via Romagnosi, 9
38100 Trento, tel. 0461/495087-88, fax 0461/495095, mailto: [email protected]
Finito di stampare nel mese di luglio dell’anno 2006