confcommercio su sanzioni russia: contraccolpi negativi su consumi

Transcript

confcommercio su sanzioni russia: contraccolpi negativi su consumi
DIREZIONE COMUNICAZIONE E IMMAGINE
UFFICIO STAMPA
xx/15
Roma, xx.06.2015
Nei primi 3 mesi del 2015, “shopping” russo in Italia cala di oltre il 50%
CONFCOMMERCIO SU SANZIONI RUSSIA:
CONTRACCOLPI NEGATIVI SU CONSUMI ED EXPORT
La crisi ucraina nel 2014 ha fatto sparire la Russia dalle prime dieci destinazioni
per il nostro export e ciò è stato causato principalmente dall’introduzione delle
sanzioni.
Da un’analisi dell’Aice, l’Associazione Italiana Commercio Estero aderente a
Confcommercio, emerge che le imprese italiane sono state colpite doppiamente
dal gioco delle sanzioni incrociate messo in piedi dall’UE e dalla Russia. Infatti,
se il settore dell’agrofood italiano è fortemente penalizzato dalle sanzioni
imposte sull’esportazione di prodotti alimentari europei verso la Russia (con
danni stimabili superiori al miliardo di Euro, in percentuale un calo di almeno il
25%), tutti gli altri settori merceologici sono colpiti dall’effetto boomerang delle
sanzioni europee sul settore finanziario russo, che impedisce di fatto alle banche
russe di poter operare e garantire i pagamenti dei compratori russi nei confronti
dei fornitori italiani. Tra l’altro, gli istituti finanziari russi forniscono garanzie ad
operatori di altri Paesi limitrofi, come il Kazakstan: il danno, quindi, si allarga.
In un momento in cui emergono i primi segnali di ripresa per la nostra
economia, rinunciare all’apporto derivante dall’export verso un cliente
importante come il mercato russo costituisce anche un freno alla ripresa.
Le restrizioni economiche e commerciali imposte alla Russia per il conflitto
ucraino stanno, però, determinando effetti negativi, oltre che sull’export, anche
sul fronte dei consumi nel nostro Paese da parte dei turisti provenienti da quelle
aree. Considerato lo stato di sofferenza e di difficoltà delle imprese italiane,
soprattutto quelle che vivono di domanda interna come quelle del terziario di
mercato, è evidente che l’auspicio è quello di un ritorno alla normalità nei
rapporti tra Italia e Russia perché per accelerare la ripresa della nostra
economia occorre sostenere i consumi che, insieme ovviamente all’export,
rappresentano uno dei driver fondamentali della crescita.
Seguici su Facebook: www.facebook.it/confcommercio e su Twitter: #assemblea2015
Questo documento è presente sul sito di Confcommercio all’indirizzo http://www.confcommercio.it/sala-stampa
00153 Roma – Piazza G.G.Belli 2, telefono 06.5866228/299 fax 06.5812880, e-mail: [email protected]
Secondo
un’indagine
di
Federmodaitalia-Confcommercio
realizzata
in
collaborazione con Global Blue, società leader nei servizi connessi allo shopping
tax-free dei turisti stranieri, nei primi tre mesi del 2015 rispetto allo stesso
periodo dell’anno precedente (tab. 2), si registra un calo molto pesante sia in
termini di volume di acquisti (-54%), che in valore delle transazioni (-56%) da
parte dei clienti russi, con andamenti non molto dissimili per quanto riguarda lo
shopping dei turisti ucraini (-42% in quantità e -46% in valore).
A riprova che le criticità sono circoscritte a Russia e Ucraina, l’analisi
comparativa con altri Paesi evidenzia come, ad eccezione del Giappone, i dati
relativi agli acquisti effettuati in Italia dai turisti provenienti da tutti gli altri
Paesi registrano variazioni positive. In particolare la Cina (+48% vendite, +36%
valore), alcuni Paesi del Sud-Est asiatico (Taiwan +41% e +33%, Corea +35%
e +31%, Hong Kong +47% e +17%) e gli Stati Uniti (+33% e +19%).
In generale, tuttavia, occorre evidenziare che il calo degli acquisti effettuati da
parte dei turisti di tutte le nazionalità (tab. 1) riguarda il comparto moda,
abbigliamento e pelletteria (-3% vendite, -12% transazioni), mentre le spese
per gioielleria e orologeria risultano in aumento (vendite +32%, transazioni
+3%).
Tab. 1
Fonte: Federmodaitalia-Global Blue Business Overview 2015
Tab. 2
Fonte: Federmodaitalia-Global Blue Business Overview 2015
Nelle città italiane di maggior attrazione turistica (tab. 3), vendite in calo a
Milano (-7%) e a Roma (-1%), mentre sono in aumento a Venezia (+24%) e a
2
Firenze (+18%); per quanto riguarda le rinomate vie dello shopping, a Milano
resiste solo via Montenapoleone con un +7%, in calo (tra il 12% e il 16%) tutte
le altre, da via della Spiga a piazza Duomo, alla galleria Vittorio Emanuele II; a
Roma reggono principalmente via Condotti (+14%) e via Nazionale (+9%),
mentre sono in forte calo via Frattina (-27%) e via del Babuino (-22%).
Tab. 3
Fonte: Federmodaitalia-Global Blue Business Overview 2015
3