Meccatronica e rinnovabili la nuova frontiera hi
Transcript
Meccatronica e rinnovabili la nuova frontiera hi
Meccatronica e rinnovabili la nuova frontiera hi-tech trova casa sulle Dolomiti IN 22 ETTARI A ROVERETO SI SPERIMENTANO PROCESSI PRODUTTIVI GRAZIE ALL’INTERAZIONE TRA AREE SCIENTIFICHE MA NASCONO ANCHE PROGETTI PER L’ENERGIA E LE APPLICAZIONI WEB DI ULTIMA GENERAZIONE Sibilla Di Palma Milano L’ innovazione è la carta su cui sta puntando il Trentino. L’ultimo esempio è il polo della meccatronica, 22 ettari in Comune di Rovereto dove produrre, ricercare, sperimentare prodotti e processi produttivi innovativi grazie all’interazione tra informatica, elettronica e meccanica. Il completamento del progetto, fortemente voluto dalla provincia di Trento che ha stanziato 84 milioni di euro, è previsto per il 2016, ma già dal prossimo anno il Polo sarà attivo e ospiterà le prime aziende. Nell’area ci sarà spazio, inoltre, anche per università, centri di ricerca e istituti tecnici superiori. Impresa di punta del nuovo parco tecnologico sarà l’emiliana Bonfiglioli Riduttori, già presente a Rovereto dal 2011 con un centro ricerche orientato alla meccatronica (il Bonfiglioli Mechatronic Research) e attiva da quest’anno anche con una propria unità produttiva. Un altro esempio è il “Progetto manifattura” in cui la storica manifattura tabacchi di Rovereto dismessa nel 2008 è stata trasformata in un centro per lo sviluppo di innovazione industriale nell’ambito dell’energia rinnovabile, delle tecnologie per l’ambiente e dell’edilizia sostenibile. A Povo, in provincia di Trento, si trova invece la Silicon Valley trentina. È in questa frazione di circa 4mila abitanti che sono sorti il polo scientifico dell’università di Trento, il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e la Fondazione Bruno Kessler, nata nel 2007 come evoluzione dell’Istituto trentino di cultura del 1962. Sostenuta dai finanziamenti della provincia autonoma di Trento, questa organizzazione impiega più di 350 ricercatori e si occupa di fare ricerca ad altissimo livello in alcuni ambiti (come l’Ict e i materiali, ma anche studi storici italo- germanici e scienze religiose). Su queste colline, inoltre, la Microsoft ha avviato nel 2005 il Cosbi, centro di ricerca sull’informatica applicata alla biologia, creato assieme all’università di Trento. Oggi il complesso conta scienziati e manager provenienti da numerosi paesi esteri. Qui l’Ibm baserà il suo centro di ricerca sulle tecnologie semantiche e le relative applicazioni industriali, progettato assieme all’associazione Trento Rise, nata nel dicembre del 2010 su iniziativa dell’università degli studi di Trento e della Fondazione Bruno Kessler con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo del territorio come polo di eccellenza nella ricerca, nell’innovazione e nella formazione nell’ambito dell’Ict. L’associazione è supportata finanziariamente dalla Provincia autonoma di Trento che ha garantito una dotazione di 76 milioni di euro fino al 2015. Grazie al lavoro dell’associazione, Trento è diventata uno dei sei nodi di ricerca, unico dell’Europa del sud (gli altri sono a Berlino, Parigi, Helsinki, Stoccolma e Eindhoven nei Paesi Bassi), sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione dell’Eit (European institute of innovation and technology. Nel capoluogo, inoltre, è attivo il Semantic Valley, consorzio composto da società trentine che operano nel campo dell’Ict e che lavorano con le tecnologie semantiche. Un’altra iniziativa da segnalare presente sul territorio è Createnet (Center for research and telecommunication experimentation for networked communi-ties), un centro di ricerca internazionale sulle telecomunicazioni fondato nel 2003 che impiega circa 80 persone, tra cui ricercatori provenienti da oltre 15 paesi diversi e giovani ingegneri trentini. E poi non mancano gli eventi dedicati al mondo delle giovani imprese, ad esempio con il progetto «103 Startup» che punta a creare, nei prossimi quattro anni, oltre cento nuove aziende innovative nel settore delle tecnologie della comunicazione. Ma i progetti che stanno rendendo il Trentino un laboratorio dell’innovazione non finiscono qui: un esempio su tutti è SensoRcivico, un’applicazione del Consorzio dei Comuni trentini che consente di raccogliere, gestire, condividere e analizzare via web suggerimenti, pareri e indicazioni dei cittadini. SensoRcivico è un’applicazione del Consorzio dei Comuni trentini che consente di raccogliere, gestire, condividere e analizzare via web suggerimenti, pareri e indicazioni, qui in basso la città di Rovereto (03 dicembre 2012) © Riproduzione riservata