Come ci ricorderanno i nostri figli_ l`adulto come modello.

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Come ci ricorderanno i nostri figli_ l`adulto come modello.
COME CI RICORDERANNO I NOSTRI FIGLI?
L'ADULTO COME MODELLO
La prima tappa del ciclo di incontri educativi proposti dal gruppo RUGBY ZOGNO
VALBREMBANA e RETE DEL VOLONTARIATO, intende rispondere ad una domanda che molti
genitori si pongono:
“ Riusciremo ad essere dei buoni genitori? Cresceremo i nostri figli il più serenamente possibile?”
La risposta, di per sé, è semplice e chiara: il Prof. Mantegazza, docente di pedagogia interculturale
all'università di Milano-Bicocca-, sostiene che il mestiere dei genitori non prevede alibi, non è
richiesto all'adulto di essere perfetto, ma di essere il migliore genitore possibile.
Il professore, durante la serata, ha utilizzato, come metodo espositivo, alcuni oggetti con valenza
simbolica, per aiutare il pubblico a riflettere e a comprendere meglio quale modello educativo
ciascuno, più o meno consciamente, propone ai ragazzi.
1° oggetto: Pass parcheggio per disabili
Dal punto di vista etico e giuridico è idea ormai comune che parcheggiare in un'area adibita alla
sosta per disabili sia riprovevole e scorretto, ma quanti di noi non l'hanno fatto pensando che per
cinque minuti, il tempo di un acquisto e via, è possibile chiudere un occhio, anche con la presenza
di un figlio in auto? Il messaggio che noi passiamo è quello di essere delle persone incoerenti,
poiché dettiamo e pretendiamo il rispetto delle regole fondamentali, perché valgono come principi
universali morali, ma poi, io genitore, sono il primo a trasgredirle per mio piacimento e convenienza,
senza riflettere sul fatto che la regola ha senso dentro una relazione di riconoscimento.
2° oggetto: piccola clessidra
“Perdere tempo è il segreto di ogni educatore” (da “Emilio o dell'educazione” di J.J. Rousseau)
La perdita di tempo è il terrore di tutti noi, ma saper educare significa anche dedicare una buona
parte di esso ai nostri ragazzi. Esserci, stare, imparando ad aspettare senza forzare i tempi,
togliendoci da tutte le altre nostre innumerevoli attività. L'affetto, l'amore richiede tempo, presenza,
attenzione, qualitativa, ma anche quantitativa.
La clessidra ci dice anche di desiderare di stare con nostro figlio ora, così com'è nel momento
presente, senza pianificare ciò che fa (sport, musica, scelta scolastica, corsi vari....) in funzione di
ciò che potrà diventare in futuro!
3° oggetto: cintura per pantaloni
Statistiche recenti evidenziano che un adolescente su quattro venga picchiato dai genitori
regolarmente con l'ausilio di oggetti.
Picchiare un minore è un atto di mera vigliaccheria in quanto egli non ha la possibilità di difendersi.
Inoltre il messaggio che passa è inconfondibilmente quello che il grande può picchiare il più piccolo.
Vi è poi anche la violenza verbale. La modalità del linguaggio dell'adulto diviene sempre più simile
a quella di un ragazzino, che utilizza, nei discorsi, molteplici espressioni volgari per intercalare una
frase, senza preoccuparsi troppo di controllare come si esprime anche in presenza di un bambino,
pretendendo poi dallo stesso che non dica parolacce o esprima oscenità.
4° oggetto: libretto degli assegni
Tutti siamo della stessa idea che i soldi siano uno strumento indispensabile per aiutarci a vivere
meglio, ma qualora valutassimo una persona soprattutto attraverso la considerazione della sua
ricchezza, l'insegnamento che impartiamo è che tutto può essere comprato e monetizzato, compresi
i rapporti umani.
Di quanto detto, bisogna trovare la forza per essere ricordati come persone diverse.
5° oggetto: peluche
Ricordati per la tenerezza e per la capacità di saper esprimere, anche fisicamente, l'amore per i
nostri figli, (un abbraccio, un bacio, il solletico, il gioco della lotta sul divano,...),, senza il timore,
riferendosi in particolar modo ai padri, di non essere uomini forti o virili o di essere persone dedite
a “smancerie”. Fortunatamente, nell'epoca odierna, i papà hanno riscoperto la bellezza e
l'importanza di questa dimensione affettiva fisica con i loro figli, attraverso la quale passano
sentimenti importanti come la rassicurazione, l'attaccamento, la cura, l'interesse, la gioia nello stare
con loro con la mente, ma anche con il corpo.
6° oggetto: immagine di un errore di una scritta della segnaletica stradale
Lo sbaglio è intrinseco nel genitore.
Nessuno insegna ad essere bravi padri e brave madri. Possono esserci i modelli educativi che ci
hanno fatto crescere, ma che magari critichiamo o che comunque non intendiamo riproporre a
nostra volta.
Il bravo genitore sa che è esposto al continuo rischio dell'errore, ma non vuole paralizzarsi di fronte
a tale difficoltà e cerca di migliorarsi sempre, innanzitutto ponendosi dei dubbi e delle domande
rispetto alle decisioni prese e alle proprie azioni.
Di fronte al proprio sbaglio nei confronti di un figlio, positivo è l'atteggiamento di coloro che
cercano di recuperare la propria competenza genitoriale interrogandosi, cercano di comprendere e
chiedono scusa, proponendo delle alternative, mettendosi in gioco, cercando di spiegare e dialogare.
7° oggetto: vocabolario
Il linguaggio è ciò che ci fa essere umani.
Ciascuno, indipendentemente dal proprio sapere e dalla propria cultura, deve ricordarsi dell'enorme
valenza che il dialogo esercita sulla relazione con il proprio figlio. Parlare e ascoltare affinché passi
il messaggio della non-violenza, poiché la parola e la ragione possono essere più forti degli obblighi
e della forza.
8° oggetto: modello 730
Essere ricordati non come eroi, ma come persone oneste, rispettose delle regole e, nello stesso
tempo, capaci di cambiarle se non corrette, attraverso le modalità che la democrazia ci permette.
Sostenere i figli insegnando ad essere loro stessi capaci di mettersi correttamente in gioco in prima
battuta, prima di intervenire necessariamente subito noi genitori, (es. lasciare che chiedano loro
spiegazioni all'insegnante rispetto ad un voto ritenuto ingiusto o ad un allenatore che ha stabilito di
non farli giocare in una data partita). Aiutarli a proporsi quindi come cittadini attivi sin da piccoli!
9° oggetto: tazzina di caffè
Con la quale, tempi indietro, la nonna invitava il nipotino ad andare a chiedere alla vicina di casa di
riempirla di zucchero per preparare la torta.
Riscoprire il senso della collettività ormai perduta, attraverso la quale aiutarsi con persone vicine a
noi (di casa, del proprio quartiere), piuttosto che vivere il senso di competizione per il podio
immaginario del genitore migliore che non ha bisogno ne di aiuto ne di chiedere consiglio e che poi
va, spesso e volentieri, sul web a chattare con persone totalmente sconosciute per cercare di
rispondere a problemi educativi che da soli non riescono ad affrontare e superare.
10° oggetto: bussola
I genitori sono delle guide, spesso un po' incerte, che non hanno sempre l'ago puntato verso il nord,
ma che cercano sempre di indirizzare come meglio possono. A volte i figli si perdono, ma poi
ritornano perché trovano, grazie a loro, la guida.
Nella Divina Commedia, quando Dante e Virgilio si addentrano nei territori più oscuri e terribili
dell'inferno, Virgilio cammina davanti a Dante per guidarlo e lo rassicura chiedendogli di avere
fiducia in lui, poiché essendoci già stato sapeva che sì, è un luogo di dolore, in cui si sta male, ma
dal quale, poi, se ne può uscire.
L'esperienza vissuta da un genitore è una grande risorsa per comprendere, aiutare e sostenere il
giovane figlio nei momenti più difficili della sua vita attraverso un messaggio di coraggio e di
possibilità di superamento di tale difficoltà.
Come ci ricorderanno i nostri figli?
Aspiriamo ad essere ricordati come persone che non si sono mai arrese a fare i genitori fino in
fondo e quindi a pensare ai nostri figli come a delle continue provocazioni.
Proposte di lettura citate:
-Lettera al padre di Franz Kafka (1919)
-Lasciami andare, madre di Helga Schneider (2008)
-Un bravo padre di Hawley Noah (2013)
-Come un romanzo di Daniel Pennac (1992/93)
GRUPPO RUGBY ZOGNO VALBREMBANA