- Geomatica per la Conservazione dei Beni Culturali
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- Geomatica per la Conservazione dei Beni Culturali
Direzione Generale per la valorizzazione del Patrimonio Culturale La Direzione Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale svolge funzioni e compiti nei settori della promozione della conoscenza, della fruizione pubblica e della valorizzazione del patrimonio culturale. Uno dei compiti istituzionali della Direzione è il coordinamento delle politiche comunicative che costituisce l’elemento centrale del programma di Comunicazione, ed è svolto nell’ambito di un sistema integrato, fondato sull’uniformità delle basi informative e dei linguaggi e su strategie di comunicazione e marketing. Questo sistema di comunicazione opera come momento di coesione e sviluppo per dar vita ad una strategia unitaria che punti all’efficienza, ai risultati e ad offrire un servizio di sempre maggiore qualità, utilizzando un progetto organico di iniziative visibile, trasparente, coordinato ed efficace, rivolto ad un’utenza più ampia. Servizio II - Comunicazione e promozione del patrimonio culturale Direttore: Mario Andrea Ettorre Responsabile del progetto: Antonella Mosca Via del Collegio Romano, 27 - 00187 Roma Tel. 06 67232634 - Fax 06 67232538 [email protected] FERRARA 2010 - Restauro: sinergie tra pubblico e privato Direzione Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale Direttore Generale: Mario Resca Restauro: sinergie tra pubblico e privato XVII Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali FERRARA 24-27 Marzo 2010 Quartiere Fieristico Pad. 3 - Stand C6 - B5 URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico Tel. 06 67232980 - 2990 Fax 06 6798441 [email protected] www.beniculturali.it numero verde 800 99 11 99 Edizioni MP MIRABILIA Restauro: sinergie tra pubblico e privato XVII Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali FERRARA 24-27 Marzo 2010 Quartiere Fieristico Pad. 3 - Stand C6 - B5 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L’ARCHITETTURA E L’ARTE CONTEMPORANEE Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Firenze Pistoia e Prato Il restauro e il consolidamento della Basilica di Santa Maria dell’Umiltà a Pistoia Valerio Tesi La basilica di Santa Maria dell’Umiltà è tra i massimi monumenti della città di Pistoia, testimonianza tra le più significative dell’architettura rinascimentale italiana, alla cui realizzazione si succedono dalla fine del Quattrocento prima Giuliano e Antonio da Sangallo con l’architetto pistoiese Ventura Vitoni, e poi alla metà del Cinquecento Giorgio Vasari, con la realizzazione della grande cupola, e infine Bartolomeo Ammannati. La cupola della basilica, spartita dai costoloni oggi rivestiti in rame e conclusa dalla lanterna in arenaria, segna e connota il profilo della città, quale elemento fondamentale nella definizione dell’immagine e della stessa identità urbana di Pistoia. Il complesso monumentale di Santa Maria dell’Umiltà è articolato dalla successione di distinti corpi di fabbrica, che corrispondono sostanzialmente al succedersi nel tempo delle sue fasi costruttive. Si accede dall’ampio e dilatato vestibolo, a pianta rettangolare, con cupola centrale su pennacchi e ali laterali coperte da volta a botte; il vestibolo, iniziato alla fine del Quattrocento su progetto di Giuliano da Sangallo e connotato da un fastoso linguaggio architettonico dalle forti, magniloquenti intonazioni classiciste e romane, di grande ricchezza ornamentale, introduce al corpo ottagonale della basilica vera e propria, che accoglie all’altare maggiore l’immagine miracolosa della Madonna dell’Umiltà. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana Direttore Regionale: Maddalena Ragni Coordinatore per la Comunicazione: Rosalba Tucci Lungarno A.M. Luisa de’ Medici, 4 50122 Firenze Tel. 055 2718 Fax 055 27189700 [email protected] Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee Direttore Generale: Mario Lolli Ghetti Via di San Michele, 22 00153 Roma Tel. 06 58434401 Fax 0658434404 [email protected] Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Firenze Pistoia e Prato Soprintendente: Alessandra Marino Piazza Pitti, 1 50125 Firenze Tel. 055 265171 Fax 055 219397 www.sbap-fi.beniculturali.it La cupola di Santa Maria dell’Umiltà nel panorama urbano di Pistoia La complessa struttura architettonica del vestibolo, riferibile al disegno di Giuliano da Sangallo Il prisma ottagono si sviluppa verticalmente nella successione di tre ordini di altezza decrescente, la cui definizione si deve all’architetto pistoiese Ventura Vitoni, a cui Giorgio Vasari aggiunse un ulteriore tamburo, in modo da rialzare la quota di imposta della grande cupola a doppia calotta, coronata dall’elaborata lanterna sommitale, il cui disegno si deve allo stesso Vasari. La basilica è conclusa dal corpo del coro, una scarsella coperta da volta a botte con lacunari in pietra serena, dietro al quale si distende l’ampia sala della monumentale sagrestia, la cui pianta, leggermente inclinata rispetto all’asse 275 La volta a botte nel braccio destro del vestibolo, con i lacunari in arenaria, prima del restauro Impacchi di pulitura dei capitelli, nel braccio sinistro del vestibolo 276 longitudinale della basilica, indica come la costruzione abbia assecondato le costruzioni preesistenti e l’impianto viario dell’attuale Via Vitoni. Negli ultimi anni si sono manifestati con sempre maggior evidenza gravi problemi di conservazione del complesso monumentale; la prolungata assenza di interventi di manutenzione ha indotto un diffuso stato di degrado, che riguarda sia gli esterni che l’interno della basilica. La facciata e i prospetti esterni, rimasti incompiuti con muratura a faccia vista, presentavano problemi di degrado propri dei materiali costitutivi (pietre e laterizi), con distacchi e cadute di elementi; anche i portali in pietra presentano i classici fenomeni di degrado delle arenarie, che acquistano maggior rilevanza e incidenza nelle gravi condizioni di conservazione della lanterna posta alla sommità della cupola. Anche la copertura in laterizi della cupola e le falde del tetto del vestibolo denotavano la lunga assenza di interventi di manutenzione e revisione. Per quanto riguarda gli interni, risultavano particolarmente accentuate le condizioni di degrado del vestibolo sangallesco nel quale si sono dovuti registrare negli ultimi anni distacchi e cadute di frammenti lapidei, sia dai lacunari del cassettonato sia dalle cornici perimetrali. Di maggior complessità di analisi sono le condizioni di conservazione del corpo ottagonale della basilica, che è interessato da un ampio sistema fessurativo, anche se in buona parte originato da iniziali assestamenti della fabbrica vasariana; nel corso dei secoli, i dissesti manifestatisi a più riprese nel corpo della cupola hanno indotto, a partire dai primi interventi di consolidamento realizzati da Bartolomeo Ammannati nella seconda metà del Cinquecento, la disposizione di un sistema di catene metalliche, sia estradossali, sia nell’intercapedine tra le due calotte, che hanno realizzato un complesso insieme di incatenamenti e di cerchiature metalliche; le ultime catene metalliche sono state poste negli anni sessanta del Novecento nell’estradosso della cupola. Le condizioni di accentuato degrado del monumento hanno suscitato la responsabile e partecipe attenzione sia del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, sia della Curia Vescovile di Pistoia e della Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, che hanno costruito insieme un percorso di stretta collaborazione operativa. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha infatti inserito il restauro della Basilica nella programmazione straordinaria che utilizza gli introiti derivanti dal gioco del lotto (programmazione triennale 2007-2009) e parallelamente la Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e la Curia Vescovile di Pistoia hanno stanziato propri finanziamenti, pervenendo il 5 marzo 2008 alla stipula di un protocollo d’intesa, al fine di compiere il restauro complessivo della basilica; la progettazione e la conduzione degli interventi restaurativi sono state affidate alla Soprintendenza di Firenze. Impacchi di pulitura del cornicione, nel braccio sinistro del vestibolo Grazie al cofinanziamento della Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, è stato conferito un assegno di ricerca presso il Dipartimento di storia dell’architettura e della città dell’Università degli Studi di Firenze (tutor Prof. Amedeo Belluzzi, assegnista Dott. Mauro Mussolin), per lo studio delle vicende storiche della basilica dell’Umiltà, ed è stata realizzata una estesa campagna di indagini diagnostiche, già compiute nel corpo nel vestibolo (analisi petrografiche e caratterizzazione chimico-fisica dei materiali costruttivi e dei paramenti di rivestimento, microcarotaggi e indagini endoscopie, termografie settoriali ecc.), mentre con i finanziamenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali è stato realizzato il rilievo strumentale dell’intero complesso (rilievo topografico e rilievo mediante laser scanner, con l’acquisizione di modello tridimensionale del monumento e verifica della geometria strutturale) da parte del Dipartimento di restauro e conservazione dei beni architettonici dell’Università degli Studi di Firenze (Prof. Arch. Grazia Tucci). Lo studio della situazione statica del monumento e dell’analisi della stabilità strutturale della cupola e del vestibolo è stato affidato al Prof. Arch. Carlo Blasi (Università degli Studi di Parma, Dipartimento di ingegneria civile dell’ambiente del territorio e architettura), che ha redatto la relazione tecnica e il progetto di consolidamento, in questa fase limitatamente al vestibolo. Il restauro della Basilica dell’Umiltà è stato suddiviso in successive fasi operative, al fine di consentire la messa in sicurezza del complesso monumentale e il restauro delle parti e degli elementi che presentano le condizioni di degrado più accentuate. Il primo intervento, avviato nel maggio 2008 ed attualmente concluso ad opera della Soprintendenza Veduta della cupola del vestibolo, prima del restauro 277 Vista prospettica del modello di punti: esterno della basilica visualizzata in falsi colori . Vista zenitale del modello di punti: aula ottagonale visualizzata in falsi colori Vista prospettica del modello di punti: sezione orizzontale visualizzata in scala di grigi 278 per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Firenze, ha interessato il corpo del vestibolo, con il restauro e il consolidamento del sistema voltato, il restauro dei paramenti lapidei interni, dei prospetti esterni e del sistema di copertura. Attualmente è in corso di redazione il progetto esecutivo relativo al restauro dei prospetti esterni del corpo ottagonale della basilica e della sagrestia, con particolare attenzione al restauro della lanterna posta alla sommità della cupola, al restauro dei paramenti esterni, alla verifica del sistema di catene metalliche che cerchiano la cupola, al restauro e consolidamento della volta della sagrestia e del sistema di copertura del coro e della stessa sagrestia. Il progetto e il restauro del complesso monumentale di Santa Maria dell’Umiltà a Pistoia si propongono come esempio di un’efficace collaborazione tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per il tramite della Soprintendenza competente, istituzioni ecclesiastiche (Curia Vescovile di Pistoia) e fondazioni bancarie (Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia), nella definizione e nella realizzazione di un complesso intervento di conservazione, con il contributo e la collaborazione di istituti di ricerca universitari (Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di restauro e conservazione dei beni architettonici e Dipartimento di storia dell’architettura e della città).