1.Introduzione
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1.Introduzione
1 - Introduzione 1.Introduzione Con questa guida cercheremo di trattare sotto ogni aspetto quella che con ogni probabilità è la componente più complessa e delicata nella nostra attrezzatura da sci, e per questo la più importante: gli scarponi. Tutto ciò che è riportato in questa guida, è frutto della mia esperienza personale, nonché del confronto, spesso quotidiano, avuto negli ultimi cinque anni con altri appassionati, maestri, e professionisti del settore, sia della frequentazione dei vari gruppi di discussione nati in tutti questi anni su Internet. Mi sento in dovere di ringraziare in primis Ernesto “erni1967” e Dani “Dedè” che, dall’alto della loro esperienza e professionalità, mi hanno dato un prezioso contributo e dei consigli e dei suggerimenti per realizzare al meglio questo lavoro. Un altro sentito ringraziamento va a Massimiliano “maxrm” e a Luca “Skywalker67” per avermi dato un supporto grafico e un aiuto nella revisione della presente guida. Come ho avuto modo di appurare, questo argomento è sì talmente complesso da richiedere una lunga e approfondita conoscenza ed esperienza in materia, tanto che spesso si utilizza il termine “alchimia” al riguardo, ma che in realtà è un argomento ben lontano dall’assumere connotati mistici. Voglio precisare che questa guida si rivolge per lo più ai normali utilizzatori, per fornire loro una descrizione chiara – per quanto è nelle mie possibilità e nei limiti della mia esperienza – di tutti quegli elementi che andrebbero considerati nella scelta degli scarponi, e poter scegliere con cognizione di causa. Troppe volte ho visto, e anche vissuto sulla mia pelle, le conseguenze dovute a una scelta non corretta, che ha limitato il divertimento e la progressione tecnica nella pratica della nostra attività preferita sulla neve. Proprio perché rivolta agli utenti “medi”, ho ritenuto opportuno non descrivere in maniera dettagliata quegli aspetti che sono propri di chi ne ha fatto una professione. Non mi riferisco solo ai bootfitters, ma anche e soprattutto agli ortopedici ed ai podologi, che sono gli unici specialisti da consultare qualora ci si trovi in presenza di alterazioni funzionali del piede, e solo dopo la loro diagnosi, è possibile affrontare correttamente i propri problemi. Resto a disposizione per ogni chiarimento, e sarò grato a chi vorrà segnalarmi eventuali inesattezze e mancanze rilevate in questa guida. Marco “drey” Cardani www.ski4people.it 1 1 - Introduzione Come orientarsi sul mercato? Ci sono così tanti nomi… Cari amici sciatori, ogni volta che andiamo in un negozio di attrezzatura sportiva, oppure sfogliamo un catalogo, oppure ancora diamo un’occhiata ai siti internet delle aziende che producono scarponi da sci, notiamo fin da subito una miriade di modelli, chiamati con nomi a volte suggestivi, oppure con sigle a volte criptiche, ma che impatto iniziale a parte, non ci aiutano nell’individuazione del modello più adatto. Quale scegliere infatti tra un Raptor o un Dobermann o uno Scorpion o un Hawk? Sembra quasi di trovarci in un museo zoologico piuttosto che in un negozio che tratta roba da sci… Sono certamente più indicative le denominazioni delle categorie e dei livelli tecnici, ma anche qui non vi è una certa uniformità tra le aziende. E qui abbiamo la nostra bella collezione di “easy”, “allround”, “allround top level”, “race”, “worldcup”, “allmountain”, “freeride”, “freestyle”, “skialp”, con nomi che cambiano anche di stagione in stagione, per scelte di marketing volte a rendere un prodotto più “accattivante” ed “attuale” non solo nel design, ma anche nel nome. Ma anche quando è chiaro che ci troviamo davanti a un modello “per sciatori esperti”, oppure un modello “per principianti”, non è detto che siamo in grado di coglierne fino in fondo le differenze, a parte il prezzo e l’aspetto visivo, cose alquanto fuorvianti. Non possiamo mica indirizzarci verso lo scarpone che meglio si accosta cromaticamente col nostro completo e con i nostri sci. Con questa guida ci proponiamo pertanto l’impegnativo compito di spiegare passo dopo passo, tutte le caratteristiche, i materiali impiegati, le regolazioni possibili, e tutti quegli accorgimenti necessari per scegliere con cognizione di causa. Il ruolo dello scarpone nell’attrezzatura. Perché è così importante? Come si può facilmente intuire osservando i movimenti di uno sciatore, si deduce che lo scarpone è il tramite tra lo sci e lo sciatore stesso, per cui occorre che esso permetta una certa precisione nel trasmettere gli impulsi motori che ci permettono di governare lo sci sul manto nevoso. Per questo motivo, lo scarpone è di regola costituito da una parte rigida in plastica, ma al tempo stesso deve garantire una certa comodità ai piedi, e questo compito è assolto dalla scarpetta interna, più o meno imbottita. Per il massimo godimento della propria sciata, occorre quindi trovare il giusto compromesso tra precisione e comfort, e questo è un equilibrio che si modifica continuamente nel corso della propria evoluzione sciatoria, quando non intervengono altri fattori che ci inducono a cambiare scarpone, come l’usura della scarpetta e l’invecchiamento dei materiali. Infatti, se all’inizio della nostra avventura sciistica si privilegia la facilità di calzata e il comfort, man mano che si progredisce tecnicamente e si acquisisce sensibilità, si avrà l’esigenza di una trasmissione via via più precisa ed accurata dei movimenti da imprimere allo sci. Ma al di là del problema dell’equilibrio tra comfort e precisione, c’è una questione ben più importante. E cioè che i piedi non sono tutti uguali tra di loro, e nonostante le aziende facciano degli sforzi immensi nel progettare modelli che cerchino di soddisfare le esigenze di ogni sciatore, permane il fatto che determinati piedi possono trovarsi bene in alcuni modelli, e meno bene in altri. www.ski4people.it 2 1 - Introduzione Coniugare precisione di sciata, un adeguato comfort, e azzeccare un modello che rispetti la morfologia e l’anatomia dei propri piedi, è un’alchimia che molto spesso non fornisce i risultati sperati. E a volte può diventare un’esperienza dolorosa e per questo sgradevole. Avere male ai piedi, può compromettere il nostro divertimento, mentre un modello non sufficientemente preciso non ci permette di esprimerci al meglio. Molti sciatori hanno cambiato più volte il loro scarpone, alla ricerca di un modello che non procurasse dolore e permettesse un buon controllo, e questo nonostante la prova in negozio avesse fornito buone sensazioni. Diventa quindi fondamentale capire come è fatto uno scarpone, in modo da prendere piena consapevolezza delle problematiche insite negli scarponi, e scegliere in modo consapevole. I livelli principali da tenere conto Grosso modo, possiamo individuare cinque livelli tecnici per gli sciatori, e analogamente per gli scarponi. - Il principiante: è lo sciatore che ha appena iniziato a sciare, ha debuttato noleggiando l’attrezzatura oppure avuta in prestito presso amici, e si è innamorato dello sci. Ha bisogno di uno scarpone che sia comodo, semplice da calzare, e che gli permetta di prendere confidenza con questa cosa per lui nuova; - Lo sciatore in evoluzione: in questa fase riesce a scendere un po’ ovunque con sufficiente scioltezza, ha da poco iniziato a padroneggiare la sciata a sci paralleli, e pertanto ha una discreta sensibilità nel mettere gli sci sugli spigoli, pertanto gli occorre uno scarpone che sia un buon compromesso tra precisione e comodità, che gli permetta di affinare la tecnica; - Lo sciatore occasionale/intermedio: In questo ambito consideriamo diversi tipi di sciatori, che hanno come comune denominatore una buona padronanza nella sciata a sci paralleli, un discreto gioco di piedi e che sono in grado di approcciare (anche se non la sanno eseguire al meglio) la sciata binariata. E’ il caso di sciatori che vanno da anni in settimana bianca e fanno anche qualche puntata occasionale, che hanno una discreta tecnica ma che per svariati motivi non hanno la possibilità (quando non l’intento) di evolvere tecnicamente, per cui sono alla ricerca di un modello di scarpone che gli permetta di divertirsi nelle loro evoluzioni sciistiche senza rinunciare alla comodità. Ad essi accostiamo anche gli sciatori che, pur riconoscendosi nelle caratteristiche riguardanti le abilità tecniche, puntano al salto di qualità. In tal caso si punta ad una attrezzatura di livello medio-alto, sia dal punto di vista prestazionale che qualitativo; - l’esperto: padroneggia bene la tecnica della sciata in conduzione, e affronta con disinvoltura ogni pista e ogni tipo di neve, ha bisogno di uno scarpone molto performante ma che non sacrifichi troppo il comfort, per potersi cimentare in sciate sportive per tutto l’arco della giornata; - l’agonista: è uno sciatore di alto livello tecnico, che vuole uno scarpone che gli dia il massimo della precisione, per potersi esprimere tanto in un tracciato da gara quanto in campo libero. E’ disposto a sacrificare il comfort, e ha una grande capacità di adattamento e presta particolare attenzione alla calzata e a tutti quegli accorgimenti che gli permettano di trascorrere qualche ora di sciata senza soffrire troppo per i volumi angusti dello scarpone e l’imbottitura della scarpetta spesso ridotta ai minimi termini. www.ski4people.it 3 1 - Introduzione Quest’opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia. www.ski4people.it 4