Detrazioni sulle Spese Sanitarie e Disuguaglianza in Salute

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Detrazioni sulle Spese Sanitarie e Disuguaglianza in Salute
LETTI PER VOI:
“Detrazioni sulle Spese Sanitarie e Disuguaglianza in Salute”
Cinzia Di Novi
Università di Pavia,
Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali
Anche nel nostro ordinamento tributario, così come in altri paesi, tra i principali oneri che
danno diritto alla detrazione d’imposta, vi sono le spese per beni o servizi legati a prestazioni
medico-sanitarie. Anche se il principale obiettivo delle detrazioni sulle spese mediche non è
quello di ridistribuire reddito e ricchezza ma piuttosto di promuovere comportamenti che hanno
rilevanza sociale come l’accesso ai servizi sanitari, può essere interessante capire se un tale
meccanismo possa avere influenza sulla ridistribuzione del reddito e sulla disuguaglianza in salute
spiegata dal reddito.
Mentre la letteratura che studia l’effetto redistributivo delle detrazioni è piuttosto ampia,
fino ad oggi è stata poco approfondita la potenziale capacità delle detrazioni di garantire una più
equa distribuzione della spesa sanitaria e di influenzare la salute individuale e la disuguaglianza in
salute. Nella prossima sezione presenteremo un lavoro il cui obiettivo è quello di studiare l’effetto
redistributivo delle detrazioni e la loro influenza sulla disuguaglianza.
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e-mail: [email protected].
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C. Di Novi, A. Marenzi, D. Rizzi (2016)"Do healthcare tax credits help poor healthy
individuals on low incomes?", University Ca' Foscari of Venice, Dept. of Economics
Working Paper Series No. 16/WP/2016
Le detrazioni sulle spese relative all’acquisto di beni o servizi legati a prestazioni medicosanitarie producono due effetti sul reddito disponibile: riducono il debito di imposta per il
contribuente e influenzano il “prezzo” di beni e servizi sanitari e conseguentemente, nella misura
in cui la domanda di tali beni è elastica, influenzano l’ammontare di spesa sanitaria detraibile.
Questi due effetti non solo possono influenzare il reddito ma anche lo stato di salute individuale
attraverso il reddito stesso e la disuguaglianza in salute. Gli autori stimano questo ultimo effetto
con riferimento al panorama italiano e all’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF),
incorporando nel modello il comportamento del contribuente e calcolando l’elasticità della spesa
sanitaria rispetto al prezzo.
Grazie al modello di microsimulazione BETAMOD recentemente sviluppato da Albarea
et al. (2015) vengono simulati tre scenari differenti: il primo in cui la detrazione su spese sanitarie
è quella riconosciuta per legge pari al 19% al lordo della franchigia di 129,11 euro; il secondo in
cui le spese per beni e servizi sanitari danno diritto ad una detrazione d'imposta per il 50% e il
terzo scenario in cui non vengono riconosciute detrazioni sulle spese sanitarie (tasso di detrazione
0%). L’obiettivo è quello di capire se, a ciascun scenario, possa essere associata una variazione
della disuguaglianza in salute.
Oltre al modello di microsimulazione BETAMOD vengono utilizzati dati della Italian
Statistics on Income and Living Conditions Survey (IT-SILC) del 2011 pur includendo alcune
informazioni provenienti da precedenti interviste. IT-SILC contiene informazioni piuttosto
dettagliate sul reddito e sullo stato socioeconomico degli intervistati di età superiore a 16 anni
oltre ad alcune informazioni sul loro stato di salute. Per quanto riguarda la selezione del
campione si è tenuto conto del fatto che ogni contribuente può detrarre ai fini IRPEF le spese
per beni e servizi medico-sanitari sostenute per se stesso e quelle per i familiari a proprio carico:
coniuge, figli, genitori, e ogni altro familiare che possieda un reddito lordo inferiore a 2.840 euro.
Poiché i dati non consentono di distinguere tra le spese sanitarie pagate dal contribuente e quelle
sostenute dal familiare a carico, sono stati esclusi dal campione tutti i contribuenti con familiari a
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carico. Il campione finale include 1572 contribuenti la cui spesa sanitaria supera la franchigia di
129,11 euro.
Il lavoro prevede una serie di passaggi prima di giungere alla stima della disuguaglianza
associata agli scenari ipotizzati diversi da quello corrente: vengono prima di tutto stimate
l’elasticità della spesa sanitaria, lo stato di salute del contribuente e la disuguaglianza in salute in
presenza della detrazione d'imposta del 19%; in seguito vengono simulati gli effetti della
variazione del tasso di detrazione sulla spesa sanitaria; viene calcolato il nuovo debito di imposta
e il nuovo livello di reddito associato a ciascun scenario e, infine, l’effetto del nuovo livello di
reddito sulla salute individuale del contribuente e sulla disuguaglianza in salute.
I risultati mostrano che un potenziale aumento della detrazione fiscale sulle spese
sanitarie non ridurebbe la disuguaglianza in salute che tende ad essere concentrata in quella parte
della popolazione che presenta uno stato socioeconomico più elevato. Questo potrebbe essere
legato al fatto che l’ammontare di spesa sanitaria e quello della detrazione aumentano
all’aumentare del reddito favorendo i più ricchi. L’eliminazione della detrazione produce una
riduzione della diseguaglianza. Tuttavia, l’eliminazione della detrazione non sarebbe auspicabile
poiché la sua presenza è giustificata dalla rilevanza sociale della spesa sanitaria e dell’accesso ai
servizi sanitari.
Gli autori, infine, simulano un quarto ed ultimo scenario in cui la detrazione sulle spese
sanitarie risulta essere funzione del reddito: in particolare, al fine di garantire un gettito costante
viene fissata una detrazione sulle spese sanitarie pari al 26.5% per tutti coloro il cui reddito lordo
è inferiore o uguale a 15,000 euro (primo scaglione IRPEF); per coloro con un reddito superiore
a 15,000 euro la detrazione diventa una funzione lineare decrescente del reddito e pari a zero solo
per i redditi superiori a 75,000 euro (lo scaglione più elevato). Questo meccanismo sembra
presentare un migliore effetto redistributivo, e il risultato suggerisce che sarebbe desiderabile, al
fine di ridurre la disuguaglianza, che le detrazioni fossero commisurate al reddito dei contribuenti.
Bibliografia
1. Albarea, M. Bernasconi, C. Di Novi, A. Marenzi, D. Rizzi, F. Zantomio (2015)
"Accounting for tax evasion profiles and tax expenditures in microsimulation modelling.
The BETAMOD model for personal income taxes in Italy", The International Journal of
Microsimulation, 8: 137-147.
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2. C.Di Novi, A. Marenzi, D. Rizzi (2016)"Do healthcare tax credits help poor healthy
individuals on low incomes?", University Ca' Foscari of Venice, Dept. of Economics
Working Paper Series No. 16/WP/2016;
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