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diagnostic Gennaio 2009 Le ultime novità in materia di Diagnostica Veterinaria Informazioni sui prodotti Gentile Dottore, Dottoressa, la pancreatite rappresenta una sfida diagnostica per molti medici veterinari, visto i segni clinici variabili e poco specifici che la accompagnano. Nel cane, IDEXX vi mette a disposizione due parametri specifici per la pancreatite: il test rapido SNAP® cPL™, da effettuare in clinica, nonché il parametro Spec cPL® da effettuare nel laboratorio di referenza. Oggi siamo orgogliosi di presentarvi anche un parametro specifico per la specie felina: il test Spec fPL™. e cioè la misurazione della lipasi specifica del pancreas felino. Questo esame è a vostra disposizione in esclusiva al laboratorio IDEXX Vet•Med•Lab. Vi presentiamo, inoltre, il lancio di due nuovissimi analizzatori per la diagnostica inclinic: l’analizzatore per biochimica Catalyst Dx™ e l’analizzatore per endocrinologia SNAPShot™ . Infine, vi presentiamo un articolo sulla gestione del perioperatorio, argomento di crescente importanza nella nostra professione. Le auguriamo una buona lettura! Indice Informazioni sui prodotti ................. 1 •Il nuovo Spec fPL™.. .................................1 Ricerca scientifica . ........................... 3 •Linee guida su FIV e FeLV – a cura dell’ABCD.......................................3 •Progetto prognosi del FIV. ........................3 •Studio sulle malattie orali del gatto...........3 Informazioni sui prodotti ................. 4 •Il nuovo analizzatore biochimico •IDEXX Catalyst Dx™..................................4 •Presentazione del nuovo IDEXX SNAPshotDx™................................4 Seminario IDEXX.................................. 5 •Gestione del perioperatorio.......................5 Nei gatti malati, spesso è difficile identificare la vera causa che sta alla base della patologia La pancreatite felina è ancora oggi una sfida diagnostica per molti medici veterinari. I laboratori di riferimento IDEXX presentano il nuovo Spec fPL™, un nuovo test ematologico altamente sensibile e specifico per la diagnosi della pancreatite felina. Spec fPL™ permette di diagnosticare o escludere questa patologia in tutti quei soggetti portati alla visita con sintomi non definiti quali letargia, anoressia, perdita di peso e disidratazione. La pancreatite felina può essere una delle possibili spiegazioni in questi soggetti anche se questi sintomi possono indicare numerose altre malattie e condizioni del gatto. Inoltre, la pancreatite felina può essere presente contemporaneamente ad altre malattie più facilmente identificabili. Fino ad oggi la diagnosi si basava su anamnesi, esame fisico ed esame ecografico dell’addome. Sintomi aspecifici, hanno bisogno di risposte specifiche! Poiché l’anamnesi, la visita clinica e i reperti di laboratorio di routine sono aspecifici, può risultare difficile capire quanto sia comune la pancreatite nel gatto. Un recente studi1 pubblicato sul Journal of Veterinary Pathology ha dimostrato che: • Il 67% dei gatti presentati per l’esame autoptico, indipendentemente dalla causa della morte, mostrava un’incidenza istologica di pancreatite, compreso il 45% dei gatti apparentemente sani. • La pancreatite cronica era più comune di quella acuta (60% rispetto al 15,7%). Sebbene sia improbabile che la prevalenza della pancreatite clinicamente significativa raggiunga tali valori, questi dati mostrano che la malattia è frequente nel gatto. Altri articoli scientifici hanno mostrato che l’infiammazione pancreatica si verifica in presenza di numerose condizioni cliniche tra cui il diabete mellito, l’enterite, la colangioepatite e la lipidosi epatica.2–5 Nonostante l’elevata prevalenza, finora è risultato difficile riuscire a confermare la diagnosi. L’anamnesi, la visita clinica e i reperti di laboratorio di routine sono aspecifici e possono essere confusi con altre malattie concomitanti. Inoltre, l’attività sierica dell’amilasi e della lipasi non è un parametro adatto per la diagnosi della pancreatite nel gatto.6 Guida clinica sulla pancreatite felina Segni clinici Letargia, scarso appetito, disidratazione, perdita di peso, vomito e/o diarrea Esami di laboratorio •Esame emocromocitometrico completo •Profilo biochimico più Spec fPL™ Spec fPL™ dei laboratori di riferimento IDEXX Questo comodo test ematologico rileva il livello di lipasi pancreatica nel sangue e fornisce informazioni sulla salute del pancreas del vostro paziente. • Esame delle urine ± test FIV/FeLV + T4 (gatti > 6 anni) Altri test diagnostici, a seconda del caso specifico •radiografie •ecografia •cobalamina (vitamina B12) • folati ≤3.5 µg/L 3.6–5.3 µg/L ≥5.4 µg/L La concentrazione sierica di Spec fPL™ rientra nell’intervallo normale. La concentrazione sierica di Spec fPL™ è aumentata. La concentrazione sierica di Spec fPL™ è compatibile con una pancreatite. È improbabile che il gatto abbia una pancreatite. Prendere in considerazione anche altre patologie che potrebbero causare i sintomi clinici osservati. Il gatto potrebbe avere la pancreatite ed è necessario ripetere il test Spec fPL™ dopo due settimane, se i sintomi clinici dovessero persistere. Prendere in considerazione anche altre patologie che potrebbero causare i sintomi clinici osservati. È molto probabile che il gatto abbia una pancreatite. Considerare la ricerca di fattori di rischio e di malattie concomitanti (ad es. IBD, epatite, diabete mellito). Il monitoraggio periodico dello Spec fPL™ è utile per valutare la risposta terapeutica. Accuratezza dimostrata Il test Spec fPL™ è stato sviluppato a partire dal test fPLI (immunoreattività della lipasi pancreatica felina) in collaborazione con i Dott. Williams e Steiner del Laboratorio di gastroenterologia della Texas A&M University. L’analisi di più di 1 000 campioni felini mediante test fPLI e Spec fPL™ ha dimostrato una correlazione e una concordanza diagnostica eccellenti nello stabilire la presenza della pancreatite nei pazienti esaminati. Recentemente, Forman et al.5 hanno riportato che il test fPLI era più accurato per la diagnosi di pancreatite rispetto all’ecografia addominale, al test fTLI (immunoreattività tripsino-simile felina) e alla TAC addominale. Nello stesso articolo è stato riportato che il test fPLI aveva: • Sensibilità del 100% nei casi da moderati a gravi di pancreatite e del 54% nei casi lievi, con una sensibilità complessiva del 67%. • Specificità del 100% nei gatti sani e del 67% nei gatti sintomatici con pancreas istologicamente normale. La specificità complessiva era del 91%. Di conseguenza, in base a questo studio, i gatti con pancreatite significativa dovrebbero mostrare un aumento del risultato del test Spec fPL™, mentre i gatti sani dovrebbero avere un risultato normale. Quando prendere in considerazione l’uso del test Spec fPL: • In tutti i gatti letargici/“giù di tono” • Nei gatti diabetici al momento della diagnosi I sintomi aspecifici che possono rappresentare un segno evidente di pancreatite: • Letargia Risultati quantitativi disponibili il giorno seguente Il test Spec fPL™ fornisce risultati specifici e di facile interpretazione, consentendo di raggiungere rapidamente la diagnosi. I progressi del paziente possono essere monitorati mediante misurazioni seriali. Il tempo di esecuzione dei risultati è stato notevolmente ridotto da dieci giorni al giorno successivo. Il test Spec fPL™ offre ai veterinari uno strumento efficace per meglio comprendere e diagnosticare questa grave malattia. Il test può essere richiesto come parte degli esami ematologici iniziali, per raccogliere maggiori informazioni e valutare in modo più approfondito la salute generale dell’animale. Per maggiori informazioni vi preghiamo di contatatre il nostro servizio clienti al numero verde 800 011 822 • Nei gatti con diabete difficile da tenere sotto controllo • Scarso appetito • Disidratazione 1. De Cock HE, Forman MA, Farver TB, et al. 2007. • Nei gatti con malattie gastroenteriche • Perdita di peso 2. Goosens, MC, Nelson RW, Feldman EC, Griffey SF. 1998 • Nei gatti con malattie epatiche • Vomito La diagnosi e la gestione della pancreatite possono essere critiche per il trattamento delle malattie concomitanti. • Diarrea • Malessere generale 3. Akol KG, Washabau RJ, Saunders HM, Hendrick MJ. 1993 4. Weiss DJ, Gagne JM, Armstrong PJ. 1996. 5. Forman MA, Marks SL, De Cock HE, et al. 2004 6. Parent CR, Washabau J, Williams DA, et al.1995 2 Ricerca scientifica Linee guida su FIV e FeLV – a cura dell’ABCD Il Comitato Consultivo Europeo sulle malattie dei gatti (European Advisory Board on Cat Diseases – ABCD) è un panel indipendente di 17 veterinari provenienti da dieci Paesi europei, esperti in immunologia, vaccini e/o medicina felina. L’ABCD è stato istituito per redigere le linee guida per la prevenzione e la gestione delle principali malattie infettive che colpiscono i felini in Europa, basandosi sulle attuali conoscenze scientifiche Recentemente, il Gruppo ABCD ha pubblicato i bollettini informativi e le linee guida sulla preven-zione e la gestione dell’infezione da virus dell’immunodeficienza felina (FIV) e da virus della leucemia felina (FeLV). L’ABCD riporta quanto segue: “Non bisognerebbe mai sopprimere un gatto solo perché positivo ad un test FIV; i gatti che hanno contratto il FIV possono vivere quanto i gatti non infetti”. Tuttavia, è importante controllare ogni 6 mesi i gatti infetti da FIV per monitorare le malattie secondarie. L’esito per i gatti FeLV-positivi è meno rassicurante, poiché la maggioranza dei gatti con viremia persistente muore entro 2-3 anni. In Europa è disponibile solamente il vaccino per il FeLV. L’ABCD afferma che “tutti i gatti con stato FeLV dubbio devono essere sottoposti a test prima della vaccinazione; tutti i gatti sani con rischio potenziale di esposizione al virus devono essere vaccinati contro il FeLV”. Per le linee guida complete e ulteriori informazioni, visitare il sito www.abcd-vets.org Studio sulle malattie orali del gatto Nel 2007 in Francia è stato condotto uno studio pilota per valutare la prevalenza del virus dell’immunodeficienza felina e della leucemia felina in gatti affetti da malattie orali (gengiviti e/o stomatiti). In questo studio sono stati esaminati 368 gatti con malattie orali; 59 gatti erano positivi per la FIV, 29 per il FeLV e 10 erano positivi ad entrambe le malattie. Questo dato indica una prevalenza superiore al 26%! Per questa ragione è importante ricercare la presenza di FIV e FeLV nei gatti affetti da gengivite e stomatite: come mostra questo studio pilota, più di 1 gatto su 4 è affetto da un’infezione da retrovirus. Progetto prognosi del FIV IDEXX Laboratories insieme a Cats Protection e DEFRA sponsorizza il progetto di ricerca della Prof.ssa MJ Hosie e del Dott. MW Jackson dell’Università di Glasgow. Lo scopo del Progetto prognosi del FIV è la valutazione dell’influenza di parametri come gli anticorpi che neutralizzano il virus sull’evoluzione virale e la progressione della malattia. Si prevede che questo progetto porterà ad una migliore comprensione della patogenesi del FIV e consentirà lo sviluppo di metodi più efficaci per stabilire la prognosi negli animali infetti. Il virus dell’immunodeficienza felina (FIV) causa un’importante malattia infettiva del gatto. L’infezione progredisce attraverso diversi stadi e non si conosce ancora il motivo per cui alcuni gatti rimangono relativamente sani per diversi anni, mentre in altri la malattia progredise rapidamente, causando un’immunodeficienza ed un aumento della probabilità della comparsa di Prof MJ Hosie linfosarcomi. Per ulteriori informazioni su questo progetto, consultate il sito www.fivprognosis.org Percentuale dei gatti affetti da patologia orale positivi a FIV e/o FeLV. Nel corso del 2009 IDEXX Laboratories amplierà questo studio per esaminare in altre nazioni la prevalenza dell’infezione da FIV e FeLV nei gatti con problemi dentali. Le chiediamo di collaborare insieme a noi a questo progetto! Per maggiori informazioni, può contattare il rappresentante IDEXX di zona o il Servizio Clienti al numero verde 800 12343399. 3 Informazioni sui prodotti Il nuovo analizzatore biochimico IDEXX Catalyst Dx™ L’analizzatore IDEXX Catalyst Dx™ è un sistema rivoluzionario per il mercato ambulatoriale veterinario in termini di efficienza, flessibilità, rapidità, velocità di elaborazione e ampiezza del menù d’analisi. Questo analizzatore di nuova generazione è parte integrante del laboratorio in-clinic IDEXX VetLab® Suite , l’unico sistema modulare progettato per le cliniche veterinarie che offre la più vasta gamma di esami disponibili eseguibili durante la visita medica. • Esecuzione immediata di tutti gli esami grazie alle comode CLIP precaricate ma si possono anche analizzare singoli test o profili personalizzati • Analisi di più campioni contemporaneamente – Analisi di 4 CLIP Chem 10 in soli 18 minuti Analisi più veloci Diagnosi più rapide Pazienti più monitorati Clienti più soddisfatti • Centrifugazione e pipettatura del campione automatizzate – riduzione del tempo di preparazione del campione. Presentazione del nuovo IDEXX SNAPshotDx™ Il nuovo analizzatore SNAPshot Dx™ per endocrinologia fa parte del sistema modulare IDEXX VetLab® Suite. Permette al veterinario di eseguire in ambulatorio in modo rapido e pratico, i test T4, Cortisolo e acidi biliari. • Risultati immediati per la gestione delle malattie più comuni • Contemporanea esecuzione del test su più pazienti • Tecnologia ELISA SNAP® affidabile. Perché aspettare i risultati? Saranno i risultati ad aspettare voi! 4 Seminario IDEXX Gestione del perioperatorio Rendere partecipi i proprietari nella scelta delle soluzioni terapeutiche Perché far firmare il consenso informato prima di ogni procedura anestesiologica Al giorno d’oggi, per ridurre, se non escludere completamente la possibilità di denunce legali nel corso dell’attività, occorre informare il più correttamente e completamente possibile i proprietari degli animali che vengono portati presso le strutture veterinarie, renderli consapevoli dello stato di salute del loro animale e partecipi nella scelta delle diverse soluzioni terapeutiche che il caso necessita. In questo contesto rientra la pratica del consenso informato, che IDEXX ha affrontato nel corso di un recente incontro* a Stresa, dedicato in particolare al consenso informato per le procedure anestesiologiche in Veterinaria. Professionalizzare il medico veterinario Chairman della giornata è stato Enrico Stefanelli, libero professionista di Roma con master universiatrio di II livello in gastroenterologia ed endoscopia digestiva degli animali domestici. La relazione si è incentrata sulla necessità di rendere partecipe il proprietario del paziente nella scelta delle soluzioni tecniche che meglio si adattano al caso in esame, usando una terminologia il più semplice possibile (comprensibile ad un bambino di 6 anni), consegnandogli un modulo su cui sono descritte le varie procedure su cui si fonda l’anestesia veterinaria (chi è l’anestesista, cos’è la sedazione, l’anestesia generale, ecc.), quali esami sono consigliati per lo specifico caso e, infine, spiegando a voce le procedure anestesiologiche che si prenderanno in considerazione, accompagnare il proprietario nella scelta del protocollo diagnostico e anestetico migliore per il proprio animale. Stefanelli ha mostrato ai presenti il modulo studiato insieme a suoi colleghi anestesisti (reperibile sul sito www.dormiresognare. com), sottolineato i vari punti di cui è composto sofferamandosi sull’importanza, spesso sottovalutata o lasciata solo intendere, di punti quali le ore di digiuno che il proprietario ha fatto rispettare al proprio animale, il tipo e la quantità di esami collaterali consigliati per “classificare” il paziente in una classe di rischio, non tanto per valutare quale tipo di protocollo anestesiologico scegliere, quanto per far comprendere l’effettivo stato di salute del paziente. Ha poi chiesto alla platea di collaborare con suggerimenti al miglioramento del modulo e ha indicato che, comunicando direttamente via Web il logo della propria struttura, è possibile ricevere il modulo personalizzato. Anestesia in dermatologia Secondo relatore è stato Francesco Albanese, libero professionista di Napoli, esperto in dermatologia. È apparsa po’ strana la presenza un dermatologo a relazionare sull’anestesia, ma da una riflessione assieme al relatore è emerso come molte diagnosi dermatologiche si possano raggiungere solo con esami bioptici eseguiti ovviamente in animali anestetizzati, al tartufo nasale, esecuzione di intradermoreazioni, ecc. Partendo da casi clinici da lui trattati, con una sintomatologia cutanea molto simile, si arrivava a diagnosi completamente differenti, da malattie di origine puramente congenita, a gravi manifestazioni cutanee di patologie sistemiche e organiche come Leishmania, morbo/sindrome di Cushing, necrosi metabolica epidermica (chiamata sindrome epato-cutanea). Prima del termine di ogni esempio poneva questa domanda: “Voi anestetizzereste questo paziente per eseguire una biopsia, senza indagini collaterali?”. Infatti, lo scopo di questa relazione era proprio quello di consigliare sempre un protocollo diagnostico ben definito a cui, oltre alla visita clinica e a test facilmente eseguibili in qualsiasi struttura, bisogna aggiungere quantomeno un esame emato/ biochimico completo per avere un quadro completo dello stato del paziente che ci si appresta ad anestetizzare. 5 Gli esami ematobiochimici preanestetici Il terzo intervento del mattino è stato di Vanessa Turinelli (dipl. Ecvcp, patologo clinico Idexx laboratories) che ha trattato degli esami emato-biochimici in generale. Turinelli ha innanzitutto indicato a quali classi di animali è quasi obbligatorio eseguire un completo esame ematologico, evidenziando nei pazienti geriatrici i primi candidati e sottolineando che però anche i giovani necessitano sempre più spesso di attente valutazioni. La relazione è proseguita con la descrizione accurata di cos’è un emogramma con tutti i vari parametri di cui è composto e soffermandosi maggiormente su quelli la cui variazione può complicare un’eventuale anestesia (calo del valore di Hct e soprattutto Hgb, innalzamento del valore di Wbc, conta dei reticolociti, ecc.). Ha dato delucidazioni sullo studio della funzionalità renale, la maggior importanza di alcuni parametri rispetto ad altri e la necessaria associazione a un esame delle urine completo per valutare in completo la funzionalità degli organi escretori; ha descritto in maniera particolareggiata tutti gli enzimi circolanti per valutare la funzionalità epatica (ALT, AST, GLDH, ecc.) soffermandosi soprattutto sulla loro emivita plasmatica che, dice, serve a capire se siamo di fronte a un danno presente da poco o molto tempo. Ha descritto gli esami del profilo coagulativo, sempre alquanto importanti in corso di chirurgie maggiori. Infine ha riassunto il suo intervento descrivendo gli esami preanestetici in 3 categorie: principali, secondari, approfondimenti. preanestetico portando come esempio alcuni casi clinici che, completamente asintomatici clinicamente, durante l’indagine elettrocardiografica hanno rivelato tracciati elettrocardiografici alterati che avrebbero potuto compromettere il buon esito dell’anestesia e che, inducendo il clinico a ulteriori approfondimenti diagnostici, hanno permesso l’identificazione di nuove patologie (miocardiopatia aritmogena del ventricolo destro in un Bulldog inglese) o poco conosciute (tachicardia ventricolare polimorfa del Pastore tedesco). La relatrice ha quindi identificato una sorta di predisposizione di razza all’ECG preoperatorio vista la maggior frequenza di problemi anatomo/ funzionali cardiaci (Dobermann, Alano, Terranova, Boxer, Bulldog inglese). Avendo eseguito uno studio sulla casistica, Perego e coll. hanno evidenziato ben 50 casi su 282 (giugno 2007-settembre 2008) in cui un ECG preoperatorio ha potuto evidenziare la presenza di un’aritmia cardiaca potenzalmente pericolosa in anestesia. La relazione è continuata con la descrizione di quadri radiografici che indicano un sottostante problema cardiaco indicando i principali paramentri da valutare in una Rx LL o DV. Infine ha descritto quando consigliare un esame ecocardiografico, evidenziandone l’utilità in tutti i soggetti che presentano soffi cardiaci, sia anziani che giovani: i primi per patologie di origine acquisita (malattie valvolari), i secondi per patologie congenite (stenosi aortica, dotto arterioso pervio, ecc.) e nelle razze predisposte a patologie cardiache come Dobermann, Alano, Terranova, Boxer, Bulldog inglese, Persiano e Maine Coon. Sergio Silvetti ECG preoperatorio, quando eseguirlo? L’ultimo intervento della giornata è toccato a Manuela Perego, libera professionista di Samarate (Mi) ed esperta in cardiologia, che ha descritto quando e come eseguire un esame ECG * Stresa (VB), 28/9/2008: “La gestione del pre-operatorio: dal consenso informato alla scelta delle indagini diagnostiche più appropriate”, organizzato da IDEXX - La Settimana Veterinaria, No 627, 5 novembre 2008. Visitate il nostro sito www.idexx.it Potrete scoprire tutte le nuove proposte IDEXX ed iscrivervi ai nostri seminari direttamente on-line IDEXX Laboratories Italia S.r.l. Via Canova, 27 20145 Milano Italia www.idexx.it © 2009 IDEXX Laboratories, Inc. Tutti i diritti riservati • 7891-00 IT